Capitolo 2: Yeah…no
Ci mise oltre ventiquattro ore mortali per iniziare a
capirci qualcosa di quel posto.
Quel luogo era il famoso Heaven che gli umani speravano di
vedere, onestamente non era sicura fosse pari alle descrizioni dei profeti
visto che lei pensava fosse alquanto…privo di tutto. Era una vasta distesa di
bianco su bianco con bianco e rari tocchi di oro ogni tanto in giro
La vita in quel posto era la definizione di monotona e
rigida
Dovevi stare al tuo posto di lavoro da quando ti svegliavi,
o venivi svegliato, fino alla fine del tuo turno, intorno alla mezzanotte
umana.
Era incerta di perché usasse il tempo umano per gestire quel
posto ma…era impossibile decidere se fosse o meno “notte” lì, tutto era
luminoso al punto che era sempre giorno, uno di quelli con il sole che spaccava
le pietre…
Onestamente era incerta del perché quel luogo era “buono”,
sembrava una stanza di isolamento, bianca con pressoché nulla da fare se non
ripetitive task poste da ordini altrui
Non poteva parlare con nessuno se non per cose riguardanti
lavoro e…beh era stanca.
Era davvero stanca.
La sua “uniforme” era un’armatura angelica in argento e
bianca, una delle rare visibili dov’era.
Era stata creata come soldato, una guardia dell’ingresso al
paradiso per di più, ciò voleva dire che il suo compito era giudicare le anime
e condannarle o farle entrare nel “riposo eterno”
Non era sicura di dove fosse il riposo visto che la
svegliavano alle quattro e non dormiva fino alla mezzanotte…
Senza contare il dannato lampione vivente che era quel
cavolo di “sole”
-Sera?
-…
-Sera?
-Si?
-Che fai?
-Fisso
-Cosa…?
-La lampadina
C’era un interruttore per chiuderla?
-Lampa…cosa?
-Nulla…che vuoi?
-Il tuo tono
-Che cosa vuole mister? -chiese lei irritata
-Abbiamo un’ottima notizia
-Oh?
-Presto avremo nuovi arrivi in paradiso
-…
-Dovrai farli passare se sono puri
-E sono puri su che giudizio?
-Saprai che lo sono a sensazione -sorrise lui ovvio
-…
Erano sicuri che quello era paradiso e non un ospedale
psichiatrico vero?
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