WitchandAngel : settembre 2019

Capitolo 3: Happy birthday to the most wonderful woman on earth!

Capitolo 3: Happy birthday to the most wonderful woman on earth!

Aaron sorrise guardando in giro per la sala con orgoglio. Era sempre bello vedere le centinaia di persone che venivano per salutare la madre e augurarle buon compleanno. Crescendo aveva sempre fatto riferimento solo su tre persone, suo padre escluso, ma sapeva che sua madre era ben amata e ben voluta da parecchie persone, alcune anche parecchio potenti.
Era una serata elegante e lui nel suo completo nero e camicia rossa era molto attraente come solito. Aveva invitato i suoi amici più stretti, quindi parecchi demoni, ma poteva vedere che gli amici della madre come solito li accoglievano a braccia aperte.
-Piccolino! –urlò una bionda tirandoselo in un abbraccio e facendolo finire con il volto nel suo seno- ma quanto sei cresciuto!
-Zia Jessica! –disse lui liberandosi- cavolo calmati donna!
Lei rise, non mostrava più di vent’anni e come la madre era sempre una bellissima donna- oh suvvia, la tua zietta preferita ti viene ad abbracciare e nemmeno la coccoli? Che demone cattivello!
Lui rise piano e guardò i suoi amici fissare la bionda- lei è Jessica, la migliore amica di mamma e mia zia adottiva
-Oh ma che bambolotti carini- disse Jessica scompigliando i capelli di Logan e Jack- avessi un paio di anni di meno
-Puoi averne quanti ne vuoi di anni… -mormorò Jack fissandole l’ampia scollatura e beccandosi un ceffone da una delle ragazze con loro
Jessica rise. Indossava un vestito viola scollato fino all’ombelico e corto, era bellissima e sembrava una modella di aspetto, sarebbe stata la più bella donna che avessero mai visto ma Angelica era ancora al primo posto per i demoni per carattere, aspetto e comportamento nei loro confronti- magari più tardi…
-Zia! –disse Aaron- non puoi portarti a letto i miei amici
-E perché no? –chiese Jack
-Perché no? Tua mamma mi vieta di fare un giro con te, almeno fammi divertire con i tuoi amichetti- disse lei- uh Michelle quanto tempo! –urlò la bionda beccando una rossa poco distante- ci vediamo dopo piccolino, amici di piccolino è stato un piacere
I ragazzi la videro correre via e saltare al collo di un’altra ragazza- quanti anni hai detto che ha tua zia?
-L’età di mamma…forse un paio di più- disse Aaron
-Devo chiedere che diavolo mangiano tua madre e tua zia- mormorò una bruna dagli occhi verdi. Lei era Valéry, una delle migliori amiche di Aaron e fan di Angelica dal primo biscotto provato.
-Aaron –disse Logan indicando con la testa verso l’ingresso
Aaron sorrise all’uomo dai capelli neri e occhi ghiaccio che entrò nell’edificio leggermente nervoso- papà
Lucifer gli sorrise avvicinandosi- hey demonietto
Aaron lo strinse- nervoso?
-Parecchio- ammise lui guardandosi intorno- tua madre?
-Ancora non è qui –disse Aaron- andrà bene
-Sa che sono qui? –chiese Lucifer
-No- ammise Aaron- ma andrà bene, non ti odia
-Non ne sarei sicuro- disse Lucifer
-Massimo che farà è buttarti fuori –disse Aaron- e sappiamo entrambi che è troppo dolce per farlo
-Non ci giurerei. Ha un odio per quel pennuto di Michael che potrebbe gettargli un bicchiere di arsenico in faccia- disse una voce facendo saltare tutti prima di afferrare Aaron e farlo girare contento- ti sono mancato pulce?
-Alaric! –disse Aaron contentissimo guardando il biondo dagli occhi argentei e appena ebbe di nuovo i piedi per terra lo tirò in un abbraccio- mi sei mancato! Quando sei tornato?
-Qualche ora fa, non perderei mai il compleanno di mamma- sorrise Alaric scompigliando i capelli del biondo dagli occhi di ghiaccio. Alaric era un ragazzo di circa vent’anni, alto, muscoloso e di bell’aspetto. I capelli biondi erano lunghi e legati in un codino alla base del collo e la coda gli arrivava fino ai fianchi. Aveva un aspetto ideale per un lord dei tempi in cui i titoli nobiliari e i sovrani esistevano ancora con qualche valore di potere politico- ma guardati, sei cresciuto!
Aaron gli sorrise- sembri in forma
-Ovvio, come potrei non esserlo? Mamma fa gli anni! –sorrise Alaric
-Aaron lui è…- chiese Logan per tutti
-Ah…lui è mio fratello maggiore Alaric –disse Aaron facendo le presentazioni
-Piacere. Grazie per prendervi cura di questa peste- disse Alaric con un sorriso
-Fratello maggiore? Ma non eri figlio unico? –chiese Lucifer molto confuso, era MOLTO certo di essere stato la prima volta di Angelica, parecchio certo ed era anche certo di non avere altri figli oltre Aaron
-Ah per quello, lui è l’unico partorito –disse Alaric- ma io sono comunque figlio…
Adottivo fu l’aggiunta mentale che fecero tutti
-Mi ha fatto da fratellone per anni –disse Aaron- andiamo ve ne ho parlato più volte! Specie a te papà
-Mi deve essere sfuggito- ammise Lucifer, il figlio lo vedeva troppo poco, questo fu ciò che pensò in quel secondo. Stese una mano verso Alaric, l’anima chiara del giovane era identica a quella di Angelica- io sono Lucifer, padre di Aaron
-Yep, l’avevo capito –rise Alaric stringendogli la mano- Alaric, figlio di Angelica e fratello maggiore di Aaron
-Tuo padre? –chiese Logan
-Ah…non ho padre- disse Alaric tranquillamente- prima dell’arrivo di questa peste eravamo io e mamma solamente
-Aspetta…sei figlio di Angelica da prima che Aaron nascesse? –chiese Lucifer
-Sì- disse Alaric- complicato da spiegare…comunque se ti rassicura, i genitori di mamma mi detestavano quanto detestavano Aaron, era già a lite con loro per me e Aaron ha dato il colpo di grazia. Morti sono meno problematici
Aaron gli sorrise tranquillo- Alaric studia medicina papà sai? Ha anche una laurea in legge
-Quanti anni hai? –chiese Jack
-Non vuoi saperlo- rise Alaric- diciamo che è genetica sembrare giovani in questa famiglia
-Aaron chiedi a tua madre di adottarmi? –chiese Valéry
-No- rispose lui con un sorriso- mamma?
-Sta arrivando, Jessica l’ha placcata nei corridoi e sta rovinando il suo mascara a furia di piangere di gioia- disse Alaric
-Quella donna non capisco quanti razza di anni abbia- mormorò Lucifer
Alaric rise- comunque…c’è un pennuto con degli amici pennuti fratellino
Aaron si girò e fece una smorfia- chi ha invitato Michael?
-Perché è qui? –chiese Lucifer confuso
-Perché vuole entrare nel letto di mamma –disse Alaric tranquillo
-Vuole cosa?! –chiese Lucifer
Alaric alzò le spalle- se ci prova o meno non cambia, mamma gli ha già dato il due di picche, non mi piacciono gli angeli e Aaron è un demone, non starebbe mai con angeli che vogliono convertirlo
-Sa che sei figlio di mamma? –chiese Aaron
-Nope- sorrise maligno Alaric- e ho tutte le intenzioni di rovinargli la serata finché non mi urla contro…
-Così puoi correre da mamma e fare la vittima? –rise Aaron- sei mio fratello
-Ovvio, qualcuno deve manipolare la gente qui- rise Alaric tranquillo- Arriva mamma…Lucifer, rilassati, se ha avuto un figlio da te non sei così cattivo nei suoi libri fidati, inoltre ama parecchio Aaron, sei già nei positivi solo per lui
Lucifer annuì e guardò verso la porta di ingresso dove vide Jessica correre intorno con delle amiche e poi…lei.
Indossava un vestito rosso a tubino, che arrivava poco sopra il ginocchio, ricoperto ti pizzo nero che si chiudeva al collo, senza maniche o decori particolari. Ai piedi aveva scarpe nere con tacco alto e i capelli erano adornati a boccoli con delle rose nere come decoro. Aveva qualche gioiello che Lucifer riconobbe essere regalo di Aaron e, probabilmente, Alaric conoscendo la donna. Era bellissima come se la ricordava se non più. Gli occhi argentei di lei incontrarono i ghiaccio di lui. Le labbra rosse della donna gli sorrisero dolcemente e si avvicinò con calma a un impanicato Lucifer e dei felici Alaric e Aaron.
-Auguri mamma- disse Aaron abbracciandola- sei stupenda
-Grazie amore- sorrise lei dandogli un bacio sulla guancia e facendo altrettanto con Alaric. Salutò anche i ragazzi e li ringraziò degli auguri prima di guardare Lucifer- è passato parecchio tempo Lucifer
-Sei bellissima Angelica- disse lui di istinto
Lei sorrise- grazie
-Buon compleanno –disse dandole un mazzo di rose nere
Lei sorrise accettandolo- grazie, sono stupende
Alaric fece segno ad Aaron e i due si ritirarono in fretta con gli amici di lui per lasciare ai due adulti un paio di minuti di privacy.
-Perché non ci sediamo? –chiese Angelica facendogli strada verso un tavolino separato dalla folla di persone
-Volentieri –sorrise il bel tenebroso seguendola contento, era un buon inizio…
Purtroppo per lui un certo angelo decise di rovinargli il momento…



Capitolo 13: Not one for romance




Capitolo 13: Not one for romance

-Quindi nessuna dea al tuo fianco? –chiese Lisette continuando a tagliare le verdure
-Non sono mai stato un tipo per il romanticismo- disse Ares tagliando la carne- così?
-Corretto- disse Lisette- mai? Nemmeno una cotta?
-Non ho tempo per ciò- disse Ares
-Sei un dio immortale, un paio di secondi penso li puoi trovare- disse Lisette
-Non credo di aver…no forse non lo ricordo- ammise lui
-Mi spiace- disse lei- non oso immaginare l’idea di non ricordare chi si ama…
-Non provi lo stesso? –chiese lui
-Io non ricordo niente- disse lei- non ho sensazione di mancanza se mi manca tutto…
Lui la guardò tristemente- mi spiace…
Lei gli sorrise- sto bene. Sono una tosta io
-Certo, non sembri per nulla una bambola di porcellana- rise Ares
-Hey! –disse lei spingendolo piano con la mano sinistra che venne prontamente catturata da Ares
-Perché non leviamo gli occhiali? Non ti servono vero?
-Non mi piace come mi guardano quando non ho gli occhiali –ammise lei
Lui le sorrise togliendoli piano- stai benissimo senza principessa…
Lei spostò lo sguardo in imbarazzo e lui sorrise soddisfatto. Nessuno dei due notò l’anello che era apparso sulla mano sinistra di lei per un paio di secondi prima di ritornare invisibile.
***? Prima***
Aprì piano gli occhi nel suo letto e li richiuse accoccolandosi all’uomo che aveva al fianco.
-Nessuna reazione? –chiese Ares divertito
-A te che ti infili nel mio letto? Ormai faresti prima a trasferirti qui…- mormorò lei coccolandosi di più
-Sono comodo? –rise lui
-Molto, anche se preferivo quando eri un bel bambino che potevo seppellire nelle mie gemelle- disse lei divertita dal rossore dell’uomo. Alzò un occhio verso il drago nero dormiente sulla poltrona nella camera- e tu non gli dici nulla
Il drago aprì un occhio, guardò Ares, sbadigliò e tornò a dormire.
-Bel drago da guardia che sei…- rise lei
-Che posso dire, sono così fantastico che persino lui mi sopporta- disse Ares
Lei ruotò gli occhi e si ricoricò- buonanotte…
-Ho una cosa per te- disse lui
-Se è provare le tue abilità con la spada rifiuto, troppo stanca- disse lei
-Non ti chiederei mai di duellare- disse lui- so che non sai combattere
-E chi ha parlato di spada di ferro? –chiese lei aprendo un solo occhio- se non mi ricordo male hai una bella spada in mezzo alle gambe dio della Guerra…
Lui divenne rosso e lei scoppiò a ridere- sei tremenda
-Lo so- disse lei divertita
-E…se avessi energie la proveresti quella spada? –chiese Ares piano
Lei ridacchiò- uhm…può essere…
Lui sorrise- dormi su…
Lei si accoccolò di nuovo e lasciò che Ares le prendesse la mano sinistra, era quasi sul punto di addormentarsi quando sentì qualcosa venirle infilato all’anulare sinistro- che diavolo stai…un anello?
-Per ringraziarti del bracciale- disse lui- ti piace?
L’anello era di oro, a forma di corona di alloro con un rubino incastonato al centro- molto…grazie tesoro
Lui sorrise dandole un bacio sulla guancia e coccolandola piano- dormi su…domani facciamo due chiacchiere…
Lei ridacchiò- come vuoi…

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Capitolo 2: I don't like him

Capitolo 2: I don’t like him

Era difficile per Angelica mantenere il sorriso in ogni occasione, specie quando qualcuno che sapeva aveva brutte intenzioni con il figlio era intorno.
-Angelica- sorrise Michael- come stai?
-Bene Michael –sorrise lei dolcemente- come vanno le cose?
-Tutto bene, e a te? Con…Aaron? –chiese lui
-Benissimo, è un amore di ragazzo –sorrise lei contenta, ignara che il figlio li stava spiando con i suoi poteri
-Sai…se vuoi potremmo portarlo in una delle…- iniziò Michael
Angelica posò il piatto con più forza del dovuto facendo rumore- la tua colazione Michael
-Angelica…
-Non ho intenzione di cambiare mio figlio –disse lei con un sorriso- sono affari nostri questi. Non tuoi Michael
Lui le sorrise- so che non vuoi crearmi problemi ma non lo è
-Mai considerata l’opzione che io non voglio perché non voglio? –chiese Angelica- Michael getta la spugna.
-Lucifer nemmeno si interessa a lui –disse Michael- io mi prenderei cura di entrambi
-E io non ho bisogno di qualcuno che si prenda cura di noi –disse lei guardandolo- ho cresciuto mio figlio da sola finora e non ho problemi a continuare a crescerlo da sola. Non ho bisogno di te o del padre di mio figlio. Posso cavarmela da sola
-Angelica…
-Un’altra parola e metto un blocco per angeli su questo negozio- disse lei
-Mi spiace- disse lui capendo subito di aver sbagliato- ti ho preso una cosa
Lei guardò il mazzo di rose bianche e sorrise, ma non era un sorriso vero. Aaron sapeva benissimo perché, sua madre preferiva i colori scuri ai chiari da quando anni, si ricordava benissimo quanto felice fosse per la rosa nera che le aveva regalato. Era stato un incidente davvero, voleva darle una rosa rossa che aveva preso ma i poteri l’avevano resa nera. La madre l’aveva trovato a piangere perché voleva darle una rosa rossa ma lei aveva accettato la nera con più felicità, dicendogli che preferiva le rose nere alle rosse da allora aveva sempre dato alla madre rose nere, il fiore le piaceva perché era qualcosa che lui aveva fatto per lei e chiamò il locale per la rosa datale da lui.
-Grazie Michael ma non credo sia appropriato- disse lei rifiutandolo gentilmente
-Per piacere accetta- disse lui
Aaron guardò il mazzo cadere a terra e Angelica indietreggiare di scatto quando un serpente nero uscì dal mazzo- che cazzo gli è preso al pennuto!?
Logan e Jack seguirono di corsa Aaron entrare nel locale- Aaron…
-Mamma stai bene? –chiese Aaron avvicinandosi
-Si tranquillo- disse lei- non mi ha morsa
-Angelica non sapevo fosse lì! –disse subito Michael
Aaron lo guardò infuriato- certo come no!
-Me ne sbarazzo subito –disse Michael facendo per evocare la sua spada
-Ci penso io- disse Angelica calma- ci sono clienti- aggiunse piano
Michael capì subito, c’erano umani
Aaron lo guardò incazzato- mia madre ti rifiuta e tu vuoi ora farla fuori!? Che diavolo ti passa per la testa pennuto?!
-Non ho fatto nulla! –provò Michael ma venne zittito dallo sguardo di Aaron
Angelica avvicinò con calma e sicurezza la mano al serpente e lo raccolse da terra- Donna bada al locale, lo metto in un contenitore di plastica e chiamo la protezione animali…
-Ok boss- disse la donna
Aaron guardò la madre sparire sul retro e afferrò Michael per il colletto- sparisci prima che mi incazzi Michael. Non ti ho mai sopportato e sono a tanto così da decapitarti sul posto
Michael sospirò lasciando i soldi per il cibo ordinato che Sasha gli aveva già messo in un contenitore per portar via- mi spiace…
-Come se ci credo- disse Aaron guardandolo uscire e facendo segno a Jack di avvicinarsi- va e riporta la cosa a mio padre…
-Roger –disse Jack affrettandosi ad uscire
-Ok signori, niente da vedere, lo spettacolo dello stalker è finito! –disse Logan cercando di calmare le acque ma si accorse che i clienti reagirono come se non fosse successo nulla- Michael è stato veloce con i suoi poteri…
-Era pianificato dopotutto…quello stronzo…- mormorò Aaron stringendo i pugni.
-Controllo animali –disse un uomo entrando. Donna gli indicò la porta- grazie…
-Veloce…- mormorò Logan vedendo l’uomo uscire altrettanto velocemente con il serpente in una gabbia più sicura
Angelica sorrise vedendo i due ancora nel negozio- perché non vi sedete a fare colazione qui?
-Grazie signora- disse Logan con un sorriso
Aaron la tirò in un abbraccio e lei ridacchiò- pancake al cioccolato e frappè di gelato alla nocciola?
Aaron annuì comportandosi da bambino e facendo ridacchiare Logan. I due si sedettero tranquilli in un tavolo all’angolo- cosa?
Logan rise- se le tue ammiratrici ti vedessero perderesti tutti i fan
Aaron alzò le spalle- meglio, una rottura di scatole in meno
-Com’è il termine? Mama-boy? –chiese Logan- chi ti sposa si dovrà abituare a vedere spesso Angelica…il che non è male
-Sposa? Dimentichi che i demoni possono provare amore per un solo essere Logan –disse Aaron- e nel mio caso mia madre è quell’essere
Logan annuì- non sei l’unico, avessi qualche anno di più…
-Giù le mani- disse Aaron- già sono restio dal lasciarla andare con papà…
-Che dici se le chiedo di adottarmi allora? –chiese Logan
-Non servono altri figli, io basto- disse Aaron
-Bambinone- rise Logan
Aaron ruotò gli occhi e sorrise quando la madre portò ai due i loro soliti ordini- ti siedi con noi?
Lei sorrise- sto lavorando tesoro, state qui quanto volete, se vi serve altro chiedi a Sasha o Donna o Marienne se io non sono in giro.
-Grazie signora- sorrise Logan- mi adotta?
-Logan –ringhiò Aaron
-Uhm…non sarebbe male avere due figli così carini e amorevoli- rise Angelica scompigliando i capelli dei due- fate i bravi su, torno a lavoro
Donna la fece avvicinare e in un’altra lingua le chiese qualcosa a cui Angelica annuì, cosa che fece scoppiare la donna a ridere molto forte- come pensavo
-Beh ti pareva che fossi buona e dolce? –chiese Angelica divertita tornando a lavoro
Donna rise piano tornando a lavorare come barista. Intanto un certo serpente riprese forma umana e ritornò in cucina a lavorare sui dolci in compagnia di un certo “controllo animali” che aveva recuperato il serpente…
-Tutto bene Danny? –chiese un ragazzo dai capelli castani e occhi verdi al moro dagli occhi rossi
-Si tranquillo Lorenz- disse lui
-Scusa per la gabbia- disse Lorenz
-Non importa, piuttosto hai visto la faccia di quel pennuto quando mi ha visto? –chiese divertito Danny
Lorenz sorrise- sbiancato, e il padroncino Aaron non sembra sospettare che…
-Shh- disse lui- che i muri hanno orecchie, torna a lavoro su…
-Dovevi morderlo –disse Lorenz
-Così Mistress Angelica mi gridava- rise Danny- ah avrei dovuto morderlo…




Capitolo 12: I really like you




Capitolo 12: I really like you

***? Prima***
-Non mi serve- disse Ares rifiutando l’ennesimo bracciale di una delle ninfe.
-Avversione per bracciali? –chiese quando fu solo la voce a lui nota di una certa dea
Lui sorrise- no, ma non prendo quelli di tutti o non avrebbe senso
-Hanno qualche significato specifico per la vostra cultura?
-Forse- disse lui avvicinandosi e sorridendo- ora sono più alto di te…
-Lo sei da anni- rise lei
-Lo so, ma è bello vederti più piccola di me –rise lui cingendole la vita- sei venuta a trovarmi…ti mancavo
-Vanesio
-Aw…non sono il tuo dio preferito? –chiese lui fingendosi ferito
-Di sicuro il più rompiballe- disse lei facendolo ridere- ho qualcosa per te
-Ovvero? –chiese lui intrigato
Lei fece apparire una scatolina nera- tua madre mi ha detto che è tradizione regalare un bracciale per chi va in guerra e visto che tu stai iniziando ad andarci ho pensato di fartene uno
Lui la guardò stupito e sorrise- non ti ha detto il significato?
-Buona fortuna? –provò lei
Lui sorrise divertito- mettiamolo così…
-Perché che significa scusa? –chiese lei ora confusa
Lui sorrise e aprì la scatolina- ma è stupendo
Il bracciale era di argento con decori in oro, molto fine e finemente inciso, vi erano rune di guerra, incisioni di vario tipo per portar fortuna nella battaglia e il simbolo che veniva usato per augurare un buon ritorno a chi lo portava. Era un bracciale rigido e si chiudeva a scatto, ma era anche impossibile perderlo o romperlo così.
-Ho pensato che uno di nastri si sarebbe rotto…e conoscendo i tuoi gusti, era più facile uno del genere…
Lui sorrise- grazie…lo puoi mettere?
Lei annuì chiudendoglielo sul polso della mano sinistra- ti piace?
-Molto- disse lui contento stringendola- grazie
****
-Stai fissando quel bracciale da un po’- disse Lisette risvegliando Ares dai suoi pensieri
Lui annuì- non ricordo chi me lo ha regalato
-Mi spiace- disse lei
Lui sorrise- non importa…sento che però è importante, non l’ho mai tolto anche se non ricordo chi l’ha regalato
-Ha qualche significato particolare?
-Sì- disse lui- se un uomo lo regala a un uomo è simbolo di fratellanza, ma non credo avrei mai accettato un bracciale, sono più per scambio di lame che gioielli
-E se lo ha regalato una donna? –chiese Lisette
-Per noi è usanza che l’amata lo regali prima della partenza in guerra- disse Ares
Lisette si sentì arrossire per qualche motivo e nascose il viso nel pupazzo- potrebbe essere un regalo delle tue sorelle o di tua madre
-Non avrei accettato un bracciale da loro. Solo da una donna che avevo intenzione di sposare- disse lui
Lisette provò a calmarsi, non sapeva nemmeno perché era così nervosa- e avresti ricambiato?
-Di norma con un anello- disse Ares- di solito con uno smeraldo per indicare fedeltà…
-Ma?
Lui sorrise- avrei regalato più qualcosa come un anello con rubini visto che è la mia pietra dedicata e quello sarebbe incantato in modo che solo lei possa possederlo…
Lei sorrise- possessivo?
-Parecchio –sorrise lui accarezzandole la testa e bloccandosi- scusami non…non so perché ma mi viene naturale…
Lei sorrise- non mi dispiace
Lui sorrise e tornò a guardare Nikolai urlare contro i malcapitati- dici che saranno vivi per cena?
-Penso che non mangeranno e crolleranno dalla stanchezza- rise lei alzandosi- vado a preparare la cena…
-Ti aiuto –disse lui
-Perché ho la sensazione che non sai come cucinare?
-Perché è vero ma sono bravo a tagliare cose- disse lui con un sorriso
Lei scosse la testa divertita- allora prenderò in prestito le tue doti di spada
-Agli ordini- sorrise lui



Capitolo 2: Secret friendship

Capitolo 2: Secret friendship

-Quindi che facciamo con lei? –chiese Elis
-Per ora…nulla…però mi attira, potrebbe essere la donna che cerchiamo…comunque Josh la stava per gridare ma appena mi ha visto è impallidito, penso che creda che io l’abbia ipnotizzata…-spiegò Daphne
-Male o bene? –chiese Iria
-Beh sa che so chi è la sorella…quindi sarà divertente farlo spaventare- sorrise Daphne
-Che hai in mente? –chiese Delphine
-Lo vedrete- sorrise Daphne
****
Vera era in giardino. Non sapeva bene che cosa fare. Era il suo secondo giorno di scuola e stava avendo difficoltà a farsi amici visto quanto protettivo si era rivelato il fratello. Ma quell’ora era sola. Josh era impegnato in palestra con gli amici e quindi nessuno la stava tenendo d’occhio. O almeno questo era ciò che pensava lei.
-Sicure sia una buona idea? –chiese Lya alle ragazze nascoste a osservare Vera
-Si. Intervenite se la prova a ferire- disse Delphine
-Ma dov’è Daphne? –chiese Iris
-Non partecipa dice che ha un piano e di fare ciò che dice- rispose Tierra
-Spero non faccia nulla di avventato. Sappiamo quanto odia Josh- sospirò Iria
-Lei non sembra poi così male, magari potremmo diventarle amiche, se Josh non fosse stronzo e la tenesse sempre d’occhio ovviamente- disse Elis
Le ragazze annuirono e, con un po’ di rimorso, crearono il serpente che Daphne aveva loro chiesto e lasciandolo andare da Vera. Lei era seduta sul prato e sembrava persa nei suoi pensieri. Le ragazze erano pronte a intervenire, in ansia per la nuova, Daphne era poco distante a osservarla e vedere come avrebbe reagito.
Vera si accorse del serpente nello stesso istante in cui Josh e i ragazzi si accorsero di Daphne e delle streghe che la fissavano. Vera tese una mano al serpente e lasciò che risalisse il suo braccio, cosa che stupì le ragazze e terrorizzò il fratello.
Lilith, aveva sempre amato quel nome, accarezzò la testa del serpente rosso sangue- e tu da dove sbuchi?
Il serpente sibilò piano, Daphne e le ragazze si tesero a osservarla, loro lo capivano, ma lei?
-Salve signorina…- disse il serpente
-Ciao anche a te- sorrise lei- da dove vieni? Non sei di questa zona climatica…
-Delle streghe mi hanno fatto apparire per osservare la sua reazione- disse lui- mi capisce?
-Si ti capisco…dove sono queste “Streghe”?
Lui sibilò verso dei cespugli- lì
-Grazie mille- disse lei alzandosi- vuoi che ti faccia tornare a casa?
Lui scosse la testa- credo farò un giro per queste terre prima
Lei lo posò su un ramo- a dopo allora
-A dopo signorina…- disse lui sparendo tra i rami
Lilith si avvicinò all’uscita e finse di andarsene. Daphne raggiunse le ragazze- meglio di ciò che credevo
-Ha potere! Può essere una di noi! –sorrise Iria
-Una di voi? –chiese lei apparendo dietro le ragazze facendole saltare dalla paura- posso sapere perché mi spiate?
-Ehm…
Daphne sorrise- la verità è che vogliamo essere tue amiche, ma come puoi capire tuo fratello…
-Vi odia- disse tranquilla Lilith- e il serpente?
-Semplicemente volevamo far prendere un colpo a Josh e vedere la tua reazione…- disse Daphne- mi spiace
-Non importa –disse Lilith facendo per andarsene
Lya prese iniziativa- sei libera ora no? Ti va di stare con noi?
Lilith annuì- volentieri. Io sono Vyria Roze Lilith, mio fratello mi chiama Vera, ma potete chiamarvi come volete
-Lilith- dissero in coro loro
-Io sono Lya- disse lei mostrando una collana con il simbolo del fuoco
-Io Delphine- disse mostrando una collana con il simbolo dell’acqua
-Io Iris- disse mostrando una collana con il simbolo della foresta
-Tierra- disse mostrando una collana con il simbolo della terra
-Iria –disse mostrando una collana con il simbolo del ferro
-Elis- disse mostrando una collana con il simbolo dell’aria
-E come sai, io sono Daphne- sorrise Daphne mostrandone una di magia che mostrava ogni elemento eccetto la Luce
-Ne ho una anch’io- sorrise Lilith tirandola fuori dalla maglia. Era un medaglione con una pietra del colore dell’elemento e con il simbolo dell’elemento, molto simile a quella di Daphne ma aveva il simbolo della luce oltre agli altri elementi e un cristallo magico violastro al centro esatto.
-Sei una strega? –chiese Lya
-Più una lettrice direi –rispose Lilith- meglio spostarci da qui. Josh sta arrivando
Daphne sorrise- Elis fai tu?
Elis con uno schioccò di dita le fece teletrasportare in un’aula dell’ala abbandonata- allora…che ne dite di fare quattro chiacchiere?
-Volentieri- sorrise Lilith
****
-Vera dov’eri?! –chiese Josh in ansia afferrandola rudemente per le spalle
-In biblioteca- disse lei calma, era ormai abituata a mentire al fratello
-Tutta l’ora? –chiese Thomas
-Si- rispose lei apparentemente tranquilla, ma era furiosa, come osava questionare dove si trovava? Nemmeno la conoscevano loro- perché?  Sei agiato fratellone
-N…nulla –disse lui lasciando la presa sulla sorella- ti dispiace prendermi la giacca? È in classe
-Ok fratellone, torno subito- disse lei e appena fuori vista richiamò la giacca con un incantesimo e scosse la testa. Non era stupida e non lo sarebbe mai stata
-Ci hanno fatto vedere un’illusione –disse Liam
-Quindi vuole solo spaventarti…- constatò Niall
Josh guardò Daphne passargli accanto- sta lontana da lei mostro
Daphne sorrise- non credo proprio cagnolino…la tua sorellina è più mia che tua…
*Più tardi*
-Mi piace –disse Lya- ha un carattere dolcissimo
-Possiamo farla una di noi? –chiese Delphine
-Si sarebbe bellissimo! –concordò Iris
-Uh saremmo in otto! –sorrise Tierra
-E…sarebbe un’ottima aggiunta, senza contare la reazione di Josh- rise Iria
-Aggiungerei…tuo fratello potrebbe finalmente andar d’accordo con una delle tue amiche, sembra il suo tipo- disse Elis a Daphne
-Logan? –chiese Daphne- potrebbero essere una bella coppia…comunque io avevo già in mente di farla una di noi…per Logan…domani li farò incontrare “accidentalmente” e vedremo come va
Daphne si girò piano verso il giardino di rose che era dipinto sui muri della sua camera. Le rose sembravano stranamente entusiaste all’idea di vedere Lilith con loro…perché però?
****
Lilith guardò il fratello dormire sul divano e ruotò gli occhi prima di ritirarsi nelle sue camere e chiudersi a chiave dentro.
Mosse la mano piano e il medaglione si illuminò mostrandole una famigliare rosa davanti a sé…
-Dopo tutto questo tempo…sembra che io sia sempre tua eh? Lo stato attuale delle nostre rose è pietoso…-sospirò piano- dovrò di nuovo fare io tutto il lavoro eh? Oh beh…ci sarà da divertirsi…


Capitolo 1: The Start of the end


The Black Roses Society

Capitolo 1: The Start of the end

Non ho mai avuto una vita normale e non l’ho mai chiesta. Nella scuola in cui va mio fratello e a breve anch’io, c’è un gruppo particolare da ciò che lui dice. La “Black Roses Society”, anche dette Roses o BRS, una società formata da sole donne, donne che secondo ciò che dice mio fratello sono delle streghe che usano il sangue di vergini per mantenersi belle, giovani e immortali per sempre. Io e lui abbiamo un fratello maggiore, io ho diciotto anni, Josh, quello che andrà a scuola con me, ne ha diciannove, e James ne ha ventisette, lui non c’è mai, lavora oltre oceano e siamo solo io e Josh a casa, i nostri sono morti quando io avevo pochi mesi e James è il nostro tutore legale da allora. Josh e io siamo…beh non so come definirci, sono certa che mi voglia bene…eppure quando siamo fuori casa mi ignora completamente e mi tratta male, in casa invece è molto gentile e mi aiuta volentieri a studiare, con James è tutto più facile, lui mi tratta come la sua principessa, sia in casa che fuori, quando ovviamente torna a casa da lavoro. Io so perché Josh fa così, lui è il capo dei “Cacciatori” un gruppo di ragazzi che cerca di “fermare” le BRS, anche se secondo me è tutta paranoia del genere maschile questa, non esistono streghe del genere e nessuno si lava nel sangue della gente, lui mi tratta in quel modo perché ha paura che loro vogliano vendicarsi su di lui uccidendo me, visto che sono ancora vergine, e non vuole che succeda nulla a me, non lo sopporterebbe di perdere anche me. Come aspetto lui è molto carino e popolare a scuola, ha capelli neri sempre scompigliati, occhi di un bel blu mare ed è molto muscoloso, lui e i Cacciatori si allenano molto per combattere, a scuola non avrà tutte A ma è comunque un bravo studente. Io invece sono molto magra, anche se ho le curve, sono più bassa di lui, ho lunghi capelli mossi color rosso fuoco e occhi verde strega, un verde molto chiaro con sfumature d’oro e argento, non sono molto atletica come lui, ma sono una studentessa da sole A, infatti James, che somiglia moltissimo a Josh tranne per i capelli color miele, mi loda sempre quando prendo un bel voto e dice a Josh che dovrebbe prendere esempio.
Affettando la verdura e cucinando la cena mi sono persa nei miei pensieri eh?
-Sono le venti di già? Dove diavolo è Josh? –poso il coltello e faccio per chiamarlo quando lui entra in casa con un grosso taglio sul braccio destro e sporco di fango e polvere- OH MIO DIO! JOSH!
Prendo il kit di primo soccorso e mi adopero da infermiera- grazie Vera
-Sei dannatamente fortunato che io sia così brava a curare le ferite. Che diavolo è successo stavolta?
-Le streghe, al solito- dice lui mentre io ripongo il kit
Gli servo la cena e gli preparo una tisana alle erbe- ti aiuterà
-Hai di nuovo studiato magie curative? –chiede lui
-Bevi e basta Joshy- dico io, è vero ho cercato online delle magie, e riesco a farle le tisane, le pozioni e gli unguenti che trovo online e funzionano bene, mio fratello sarebbe già morto senza quelle
-Lo sai che non voglio che…
-Joshy, non posso perdere anche te- dico io- ora bevi, mangia e vai a farti una doccia, dopo ti rifascio il braccio e vai a letto, domani mi fai la predica quanto vuoi
-Va bene- lo sappiamo entrambi che non me la farà mai la predica
Dopo un’ora buona di silenzio si siede accanto a me sul divano vicino al caminetto acceso- Vera…
-Si? –chiedo io non staccando gli occhi dal mio libro dalla copertina rossa, Josh non lo sa ma in casa ci sono più libri di magia che altro nella mia libreria, non guarderebbe mai in mezzo ai miei libri di scuola e li copro con una copertina stampata da dei libri noiosi online.
-Vuoi proprio andare nella mia scuola? Possiamo iscriverti a…-inizia lui
Lo guardo- ne abbiamo già parlato Joshy, verrò a scuola con te
-Bene…ma sarai con me 24 su 24 chiaro? –chiede lui
-Ma se facciamo solo sei ore, attività pomeridiane e extracurricolari escluse! –dico io
-Basta che hai capito il senso, non ti allontanare da me- dice lui
-Va bene, non lo farò…tanto avremo classi insieme- dico io con un sorrisetto
-Oh non me lo ricordare…mannaggia a te che sei entrata nel mio anno senza avere l’età! –dice lui sarcastico
-Ti direi qualcosa come “Se volessi tu potresti saltare delle classi” o “sei molto dotato” ecc ecc…ma sinceramente…sei più bravo a combattere che a studiare- rido io
Lui mi stringe a sé- e tu sei una nerd, secchiona, fin troppo carina per i primi due termini…aspetta- mi guarda- oh no…
-Cosa?
-Ora oltre alle streghe dovrò tenere a bada chi flirta con te! –dice lui drammatico
Rido e gli lancio un cuscino- scemo
-Ah questa è guerra! –dice lui prendendo il cuscino- vieni qui
Corro via- Joshy no! Scherzavo! –rido io
-E no adesso me la paghi- e mi insegue
*****
-Quel dannato ragazzo ci sta rovinando i riti! –urlò una ragazza dai tratti orientali, i capelli corti neri e gli occhi rossi.
-Lya ha ragione! Dobbiamo fare qualcosa! –rispose una ragazza con capelli castani e occhi blu
-Delphine stiamo già facendo qualcosa! –rispose Iris, una ragazza di capelli lunghi ricci neri, occhi verdi e pelle scure
Tierra guardò le tre litigare, aveva capelli neri e occhi castani- siete le solite imbranate!
Iria sbuffò, aveva capelli castani e occhi argentati- smettetela una buona volta!
Elis guardò tutte in ansia, lei aveva capelli biondi corti e occhi celesti- Daphne non approverebbe tutto questo!
Stavano litigando da ore nella stanza buia del loro castello- SILENZIO
La voce di una settima donna zitti le sei- che cos’è questo baccano? –una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi color malva entrò nella stanza
-Daphne!
-Non lo capite sorelle? Ci sta mettendo una contro l’altra, ora che più che mai dovremmo restare unite…è solo uno sporco umano- sibilò lei piano- e so, che domani a scuola avremo una nuova ragazza…
Le sei si guardarono. Lya prese coraggio- cosa vuoi che facciamo?
-Siamo streghe. Lya tu sei il fuoco, Delphine tu l’acqua, Iris tu foresta, Tierra tu sei terra, Iria tu sei ferro, Elis tu sei aria e io…sono tutte voi insieme e il buio. Siamo potenti, non possiamo lasciare che un…ragazzino…ci faccia fuori. Preparatevi. E se saremo brave…potremmo guadagnare una nuova sorgente di potere
***
Guardo la mia nuova scuola. Un edificio enorme circondato da molto verde. Mi sento un po’…sola
-Hey Sorellina, andrà benissimo- dice Josh sorridendomi. Lui indossa jeans scuri, scarpe da tennis scure, una maglietta rossa con una giacca di pelle nera sopra- ci sono io qui ok?
-Si- chissà se sono vestita male…io indosso dei collant chiari, stivali in pelle grigi bassi con un po’ di tacco, una gonna nera con sopra una grande maglia a maniche lunghe grigia- ma…ho delle classi in cui sono sola…
-Tranquilla, farei degli amici in un batter d’occhio. Ah aspetta, ti presento i miei amici- dice lui facendo un fischi a un gruppo di ragazzi della sua età- allora…Vera, loro sono Thomas- un ragazzo dai capelli castani e occhi blu- Duncan- un ragazzo dai capelli neri e occhi verde foresta- Leo- un ragazzo dai capelli neri e occhi rossi- Ryan- capelli rossi e occhi verdi- Niall- Capelli neri e occhi castani- e Liam- capelli biondi e occhi blu
-Piacere- dico io
-Ragazzi lei è mia sorella Vyria Lilith Roze, Vera per semplicità- mi presenta Josh
-Ciao Vera- dicono loro
-Josh, abbiamo un problema con tu sai chi…-dice Thomas, se non ricordo male lui è il suo migliore amico
-Vera puoi aspettare qui? –chiede lui, come se non sapessi che fai Josh…
-Tranquilla non succederà nulla- dice Niall
-Quindi…tu sei la famosa sorellina eh? –inizia Ryan
*****
Il silenzio la rilassava molto, ma Lya non si riposava mai. Appena sentì il fischio di Josh, da buona strega del fuoco che era, si sentì ardere di rabbia. Con un salto arrivò su un albero e si accovacciò. Pronta a lanciare una sfera di fuoco, ma appena vide quella rossa tutta intimorita si fermò. Non potendo ascoltare la conversazione fece semplicemente una foto di Vera e la mandò sul gruppo.
-Questa è la nuova- scrisse in fretta
-Vicina a Josh eh? –scrisse Delphine
Cominciarono a commentare tutte la foto sulla chat. Ma poi fu Eris a fermarle- perché Daphne non ha ancora collegato il suo cellulare?
-Forse è impegnata? –chiese Iria
-Tienila d’occhio Lya, sei la nostra spia- scrisse Iris
-Tranquille. Comunque…è parecchio carina- rispose Lya
****
Mi sento osservata…devo liberarmi di Josh, mi sta dando ai nervi essere fissata per colpa sua…
Mentre è intento a parlare con Niall e i ragazzi mi allontano piano e me la filo, Dei miei, se fosse un agente quanti criminali se la filerebbero.
Correndo per i corridoi mi rendo conto di aver fatto una cosa abbastanza brutta a Josh, ora si preoccuperà da morire. Mi fermo…questo corridoio è completamente rovinato…oh no sono finita nell’aerea abbandonata…
-Oh no…mi sono persa…- mi giro e vado a sbattere contro qualcuno- Mi spiace!
Alzo lo sguardo- Perché non guardi dove…-alza lo sguardo su di me- vai…
-Mi spiace! –cavolo che imbarazzo
La ragazza davanti a me è così bella, lunghi capelli Biondi, occhi color malva…cavolo che figura…è anche vestita benissimo, pantaloni neri in pelle, maglia fucsia senza maniche con su una giacca in pelle nera, ai piedi a delle scarpe con il tacco nere, indossa tanti accessori ed è realmente la ragazza più carina che io abbia mai visto…io in confronto…- non importa…scusami ero nervosa- dice sorridendomi…ha cambiato comportamento…- aspetta ti aiuto- mi tende una mano e sorride, ha le unghie lunghe quanto le mie, solo che sono rosse sangue e indossa un anello a forma di rosa nera. Accetto l’aiuto- io sono Daphne- si presenta
-I…io sono Vyria Roze Lilith…Vera per semplicità –dico io
-Vera? Perché mai cambiare un nome così bello e magico come Lilith? –chiede lei sorridendo
-Mio fratello dice che…non è un bel nome- Josh…
-Tuo fratello, scusa se lo dico, ma è un idiota- dice lei sorridendo- lo conosco magari?
-Josh Alexander…il cognome è…- prima che possa finire parla lei
-Credo sia SilverHeart, giusto? –chiede senza emozioni particolari
-Si- dico io annuendo- tu sei Daphne Black vero?
-Vedo che ti ha amorevolmente detto di evitarmi eh? –ride lei
-Non credo a tutto ciò che mi dice lui- dico io- prima di evitarti voglio avere un buon motivo
Lei sorride- vieni ti riaccompagno nel lato usato di questa scuola
-Grazie- dico io. Daphne Black…che ci faceva qui?



Capitolo 11: Memory...




Capitolo 11: Memory…

**? Prima***
Una spada venne lanciata a terra.
-Non ne posso più! –disse il ragazzo dai capelli neri e occhi rossi
-Non puoi cosa? –chiese una voce femminile
Il ragazzo si girò verso la voce e la guardò sospetto- non sei del cerchio divino dell’Olimpo…
Lei ridacchiò- sono più vecchia di ciò sembro…sei il dio della guerra?
-Ares- disse il ragazzino
-Qualcosa non va però…- disse lei avvicinandosi e raccogliendo la spada- cosa non puoi più fare piccolo Ares?
-Non sono piccolo- protestò lui
Lei sorrise- quando diverrai un uomo questa sorellona non ti chiamerà più piccolo Ares…allora?
Lui guardò la spada- non ne posso più di allenarmi…a che serve? Non sono io che scendo in guerra comunque…
-Ma sei il dio della guerra- disse lei
-Lo so
Lei sorrise accarezzandogli i capelli- se tu non sai come combattere, la strategia militare e come funzionano le guerre come puoi chiedere a chi ti venera di fare altrettanto?
Lui la guardò- ma è noioso e difficile
-Niente in questo universo è facile sai? –disse lei ridendo
-Di chi sei dea? –chiese lui sedendosi accanto a lei
-Dea degli eroi e dei caduti in battaglia. Il mio compito è assicurarmi che chi ha rischiato la vita per altri venga ricordato per sempre, sia esso umano, divino, animale o mostro…- disse lei con un sorriso- le tue guerre creano chi io dovrò ricordare in questo
-Un libro? –chiese lui guardandolo- perché un libro?
Lei sorrise aprendolo piano- qui posso conservare le loro storie, sembra piccolo ma ho milioni di storie qui sai? Sai cosa sono i dinosauri?
-Si- disse lui guardando l’immagine di un piccolo dinosauro sul libro- perché è lì?
-Ha sacrificato se stesso per permettere al suo branco di scappare da alcuni predatori- disse lei
-Conservi anche animali quindi…- mormorò lui- perché?
-Perché tutti meritano di venir ricordati- disse lei con un sorriso- perché pensi i mortali portino onore ai propri defunti?
-Per ricordo…tu ricordi chi non potrà venir ricordato in futuro- disse lui
Lei annuì- quello è il mio ruolo…e sotto di te nasceranno, cresceranno e vivranno eroi di ogni tipo
-Quindi ci vedremo spesso? –chiese Ares
Lei annuì- sono colei che ricorda ciò che tu crei dopotutto…per la spada…uhm…magari possiamo imbrogliare un po’
-Imbrogliare? –chiese lui
Lei sorrise aprendo il libro e facendo apparire un uomo dai capelli biondi e occhi chiari dagli abiti vichinghi- lui è un eroe nordico, esperto nella lotta e attualmente ancora in vita…posso evocarne le immagini di battaglia e tu puoi osservarle se vuoi
-Osservare…a che serve?
-Anche questo è modo di imparare sai? –chiese lei divertita- studiare l’avversario è ciò che aiuta a vincere la guerra, per questo abbiamo strateghi in guerra sai?
Lui annuì guardando l’uomo- doveva alzare di più l’arma…
-Corretto –disse lei- e l’errore gli è costato una grossa ferita, era agli inizi qui…se fossi stato tu cosa avresti fatto?
Ares ci penso su per un po’ prima di iniziare a spiegare possibili strategie e stupendosi di averne trovate così tante- perché riesco?
-Perché sei il dio della guerra- rise lei- è naturale per te fare cose del genere come per altri respirare. In un paio di secoli nessuno sarà abile quanto te in questo cerchio divino…ma devi lavorare per ciò…perché pensi ci siano parecchi dei con lo stesso lavoro?
-Perché uno non basta? –chiese Ares
Lei annuì- se vuoi essere ricordato devi fare qualcosa di ricordabile…ci sono molti dei in un cerchio divino, in pochi vengono ricordati sempre purtroppo…ti terrò compagnia per un po’ se vuoi
Lui annuì recuperando la spada- aspetta e guardami, in futuro sarò il dio più potente di tutti in guerra!
Lei rise- e io non vedo l’ora di vedere quel futuro…


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Capitolo 10: Brother?




Capitolo 10: Brother?

Ares guardò Nikolai tirare su uno dei semidei e forzarlo a altri tre giri di campo- non ci va giù leggero…
Lui e Lisette erano gli unici che non erano stati forzati nel campo di allenamento, nemmeno gli altri dei erano scampati alle urla del generale. Ares era stato escluso perché era un dio della guerra e aveva un buon allenamento in combattimento e le sue abilità erano state giudicate adeguate, Lisette era la principessa di Nikolai, non l’avrebbe forzata a lavoro.
-Dovresti vederlo a casa- rise Lisette con il peluche in braccio
-Quello? –chiese Ares
-Questo è stato fatto da Nikolai quando era piccolo, è dedicato alla dea degli eroi ed è stato la prima cosa che Nikolai mi ha regalato
Lui sorrise- è una cosa carina da parte sua…
-Lo so- disse lei contenta- Nikolai è il mio mondo in questo momento…non ho ricordi quindi posso fidarmi solo di lui…
Lui annuì- non posso immaginare cosa si prova…
-Siete sicuri che io sia una dea? –chiese lei
Lui annuì- sì
-Perché non mi riconoscete…non dovreste? –chiese lei
-Probabilmente sei una di quelle rimaste- disse Ares
-Perché non mi ricordo allora?
Ares scosse la testa- non ne sono sicuro…è un mistero questo…in teoria dovresti ricordarti di te stessa…
Lei rimase in silenzio- gli umani non mi ricordano…
Lui annuì- lo so
-Quindi potrei aver perso potere fino al punto di perdere parte dei miei ricordi…- provò lei
Lui annuì- è probabile
-Perché sono ora funzionante però? –chiese lei- perché ora non solo posso ricordare cose ma posso girare per il mondo?
-Qualcuno ti ha ricordato- disse lui di istinto e gli occhi gli caddero su Nikolai- lui è dedicato alla dea degli eroi…e tu sei finita…con lui…
-Mi sono svegliata in una casa abbandonata e Nikolai mi ha trovato quasi subito –disse lei- poi mi ha protetto e adottato…non era nella zona per desiderio, era come se fosse stato chiamato lì
Ares annuì- credo che tu sia chi ha messo quella protezione su Nikolai…probabilmente grazie a lui hai ottenuto un filo di memoria e magari lui ha espanso quel filo abbastanza da darti di nuovo modo di interagire con i mortali…
-Mi sono sentita meglio da quando ho incontrato Nikolai- ammise lei- e continuo a ricevere cose da lui che mi danno un senso di nostalgia…
-Ieri hai tirato fuori un pugnale…- disse Ares
Lei abbassò la sciarpa che aveva e gli mostrò la collana- me la diede Nikolai con il mio libro, gli cadde in testa da ciò che mi disse.
Ares la guardò- posso…?
Lei annuì lasciando che la mano di lui sfiorasse il pendente.
-Ho la sensazione di averlo già visto…- mormorò lui
-Fratello…- mormorò lei
-Uhm? –chiese lui guardandola
-Credo…fosse un regalo di mio fratello? –provò lei- o almeno credo…non lo so…qualcuno molto vicino a me…
Ares annuì guardando il disegno- non so…ho già visto questa lama…non ricordo dove…
-Efesto magari? –chiese lei
Lui annuì- dopo che Nikolai finisce di ucciderli chiediamo se la ricorda…se l’ha forgiata la ricorderà
Lei sorrise- grazie
Lui le sorrise scompigliandole i capelli- ti aiuterò come posso piccola
Lei gli sorrise- non sono piccola
-Sembri più giovane di me- rise lui- quindi sei piccola
Lei ruotò gli occhi- idiota…
I due risero. Un senso di déjà-vu si fece vivo di nuovo ma lasciarono passare il pensiero quando videro Nikolai tirare su con una mano Efesto- e questo me lo chiami correre?! Mia nonna con i tacchi corre meglio di così! Muovi il culo!
Ares scoppiò a ridere- per una volta non sono io lo stronzo!
Lisette rise piano stringendo il drago- poverini…

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Capitolo 9: Be careful




Capitolo 9: Be careful

***? Prima***
-Non puoi favorire così tanto un mortale! –disse per l’ennesima volta Zeus
Lei ruotò gli occhi- non posso?
-Non puoi! –disse lui
-E perché no? –chiese lei
-Perché ti sto dicendo di no! Ogni volta li rendi in gradi di uccidere parecchi semidei! –disse Zeus
-Concordo- disse Odino- non puoi farlo
-E voi siete per dirmi ciò? –chiese lei
-A capo dei nostri cerchi divini- disse Zeus
-Appunto, vostri- disse lei- non miei
-Non cambia il tuo capo di cerchi vorrà dire la stessa cosa- disse Odino
-Scordi una cosa- disse lei- il mio cerchio divino non ha capo. Io sono una diversa tipologia di divinità. Voi siete nati da dei, ninfe e cose del genere. Io non genitori divini.
-Non hai mortali per genitori- disse Ares intromettendosi- sei una dea
-Ho genitori mortali- disse invece lei- i mortali sono coloro che mi hanno creata millenni fa. Io sono loro creazione e invenzione. Io sono loro proprietà
-Sbagli ruolo- disse Zeus- i mortali sono sotto di noi, sono loro che ci devono servire
-Ognuno sceglie cosa fare- disse lei- io ho scelto come gestire la mia protezione e io lo farò come mi pare e piace
-Non puoi…- Odino saltò indietro quando una fiammata gli venne lanciata contro- tieni a bada quel dannato rettile
Lei ruotò gli occhi accarezzando la testa del drago che portava sulle spalle- andiamo non morde mica
-Fa solo arrosto- rise Ade beccandosi un’occhiataccia da Zeus- cosa? State irritando la padrona, anche Cerbero morderebbe chi mi irrita di fronte a lui
-Stiamo solo consigliando una nuova generazione –disse Zeus
-Nuova? –chiese ridendo Ade- ma se è più vecchia di voi due messi insieme!
-Non sembra vecchia- disse Zeus- tendo a scordarlo.
Lei mosse la mano- in ogni caso. Io faccio ciò che prediligo, non ho figli, non ho marito e non ho dio sopra di me a dirmi che diavolo fare o meno. Io non mi intrometto nei vostri affari, voi non intromettetevi nei miei. L’unico motivo per cui interagiamo è chi proteggo e spesso i vostri semidei sono nella mia lista di protezione, non credo tu ti sia lamentato quando ho protetto tuo figlio Zeus
-Lo so e ti ringrazio- disse lui- ma non puoi esagerare, cosa facciamo se decidono di venirci ad uccidere?
-Se muori ritorni in vita- rispose lei- non puoi uccidere un dio o una dea, la loro forma mortale? Certo. Ma non cambia che non morirete. E poi chi io proteggo a quel livello non farebbe mai una cosa del genere se non forzato
-Lasciamo stare- sospirò Zeus rinunciando a discutere con lei
***
-Non puoi rimanere qui! –disse Ares guardandola- dovresti venire con noi
-Non posso- disse lei- non voglio abbandonare i mortali
-…- lui si zittì- resto anch’io allora
-No
-Ma…
-Ares, il mondo ha bisogno di ricordarti- disse lei- che si dimentichino di me non conta
-Si che conta! Per me conta! –disse lui
-Io sono solo una dea di un cerchio di uno. Sono una singola entità in un cerchio senza altri dei. Se io sparisco nessuno soffrirà e non verrò dimenticata anche se verrò dimenticata perché chi proteggo non potrà mai passare inosservato alla storia…perché le guerre avranno sempre i loro eroi e ricorderanno sempre loro.
-Non mi piace…
-Lo so ma pensaci. Non sono dea della medicina, della lotta, della strategia…non ho utilità e anche scordandomi nessuno rimarrà ferito, io continuerò il mio ruolo che loro vogliano ricordarmi o meno. Certo mi piace venir ricordata ma non cambierà. Il mio ruolo è con i mortali. Io sono collegata e dipendente da loro…lasciami lavorare in pace
-Non voglio scordarti- disse lui
-Allora non smettere di essere il dio della guerra- sorrise lei- se destino vuole…magari ci rivedremo nel regno mortale…io rimarrò con i vostri figli, vi starò vicina anche così…
-Sta attenta, non sai combattere- disse lui dandole una scatola
-Cos’è? –chiese lei aprendola- un pugnale?
-Ha le incisioni del tuo libro –disse lui- l’ha realizzato Efesto sotto mia istruzione…così potrei ricordarti magari…
Lei sorrise- grazie Ares…
-Sta attenta- disse lui stringendola piano- sta molta attenta…



Capitolo 8: Why me?




Capitolo 8: Why me?

Nikolai si era seduto al fianco di Lisette. Aveva portato con sé il peluche a forma di drago, per qualche ragione sua madre l’aveva convinto che fosse una buona idea, e in quel momento la ragazza era tutta interessata a coccolarselo contenta.
-Quindi mi vorreste dire che la mia bambina è in qualche modo una dea o qualcosa del genere? –chiese Nikolai
Ares annuì- pensiamo possa essere una possibilità
Nikolai sorrise a Lisette e la coccolò piano- sapevo che eri fantastica
Lisette sorrise contenta e tranquilla. Avere accanto Nikolai l’aveva sempre calmata.
Ares guardò Nikolai- hai detto di essere un credente degli dei
-Corretto, mia madre è una sacerdotessa- disse Nikolai
-Qual è il tuo dio o dea principale
-Dea degli eroi –rispose subito Nikolai
-Esiste? –chiese Ray
-Non credo- ammise Era- forse non nel nostro cerchio divino
Nikolai accarezzò la testa di Lisette- quindi la vostra missione è trovare gli dei infettati e liberarli?
-Si- disse Zeus- Lisette ci ha aiutato sconfiggendo Ade e liberandolo
Nikolai annuì guardando Lisette- vuoi aiutarli?
-Se si allontana da noi –disse subito Ade- c’è il rischio che venga aggredita da qualche dio infettato e sconfitta e…
-Come se lasciassi il tempo che ciò accada! –disse Nikolai
-Uccidere un dio non è semplice- disse subito Ray
-Fidati, dio o mortale, tutti crepano se io voglio le loro teste- disse Nikolai
-E come spiegherai il cadavere? –chiese un altro semideo cercando di farlo ragionare
Nikolai rise- si vede che non sei stato mai in guerra ragazzo, quando sei nel mio rango, quando hai le mie medaglie e i miei anni di guerra puoi fare un genocidio e nessuno batterebbe ciglio. Fidati, nessuno farà domande se io ammazzo qualche deficiente
-Perché credi Lisette sia single? –chiese un altro soldato beccandosi un’occhiataccia da Nikolai e facendo sbiancare i semidei.
Intorno a Nikolai vi era una protezione di un grado parecchio elevato, era chiaro che poteva tenere testa a un dio in uno scontro uno contro uno, era anche chiaro che il dio o la dea che lo proteggeva non aveva problemi a fargli fare come diavolo gli pareva
-Lisette rimarrà con me- disse Nikolai- rimarremo in zona e vi aiuteremo però
-Grazie -disse Zeus
Lui alzò la mano fermando l’argomento e alzandosi- andiamo
Lisette annuì alzandosi piano e seguendolo con il pupazzo in braccio.
-Lisette- chiamò Ares
Lei si girò piano e il cappello cadde a terra, lasciando cadere i lunghi capelli morbidi.
Tutti si bloccarono un paio di secondi. Una sorta di déjà-vu apparve nella loro mente.
-Sì?
Ares provò a cercare qualcosa da dire ma scosse la testa- mi è passato di mente scusa
Nikolai recuperò il cappello- avete il numero, contattateci se vi serviamo.
Atena annuì lasciandoli andare
-Tutto bene papà?
Ares si sedette sfiorandosi la testa- sto dimenticando qualcosa…
-Cosa? –chiese Atena guardandolo
-Non lo so…non lo so proprio- disse lui sentendo un mal di testa apparirgli molto in fretta- non lo so proprio…








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I am the father apparently Trama: Ritornata indietro nel tempo a quando era ancora una bambina, Lia non vuole soffrire alle mani dell’abusiv...