Capitolo 15: Stand by you
Faith scese piano le
scale delle segrete del castello.
Da quando aveva sposato Alexander, aveva avuto accesso a ogni
luogo dell’impero ma aveva lasciato sempre in pace quelle segrete.
Non le erano mai piaciuti i luoghi oscuri.
Non le erano mai piaciuti i luoghi bui.
Non le piaceva l’idea di andare dove nessuno andava da…secoli.
Aveva fatto ricerche sul regno prima di sposarsi e nei mesi
prima di arrivare nel regno.
Secondo vecchie storie e documenti, le segrete erano off-limits.
Vi erano documenti che attestavano che nessun sovrano doveva
disturbare ciò che era contenuto nelle segrete.
Vi erano documenti che attestavano la scomparsa di chiunque
vi scendesse.
Vi erano documenti che attestavano strani movimenti sotto il
castello.
Aveva cercato documenti sulla creazione del regno e dopo
aver chiesto dell’origine dello stemma e della bandiera aveva cercato anche
documenti o storie su questo fantomatico “principe drago” e “regina fenice”.
Dopo ore di ricerche trovò solo un possibile documento
riguardante entrambi. Il documento parlava del creatore del regno di Eramthgin e
da dove il nome fosse nato, questo documento era un grosso libro, una
sottospecie di diario o giornale.
Il regno inizialmente si chiamava “Mystic” o qualcosa del
genere, i caratteri traducibili erano rovinati dal tempo e spariti dai
vocabolari con l’evoluzione della lingua, inoltre c’era stato un forte
tentativo da parte di qualcuno di eliminare dall’esistenza ogni dato su quel
regno. Mystic era un regno prospero, buon clima e buon territorio, cosa che la
stupì parecchio visto che Eramthgin era un regno freddo e gelido, con pochi
raggi di sole. Mystic aveva un re, dolcemente chiamato “L’assassino”, una
regina chiamata “la pazza” e un totale di ventisette figli, di cui uno solo era
legittimo. Nel giornale veniva spiegato come nel corso del tempo venticinque
figli fossero spariti o morti in modo misterioso e con loro le madri dei ragazzi,
lasciando in vita solo un figlio illegittimo e cinque legittimi nati in mezzo
alle morti, apparentemente la regina aveva ritirato a letto il re o aveva
trovato il modo di avere figli, che fossero o meno del marito non pareva
interessare a nessuno. Nel giornale fu “la pazza” a venderlo ai mercanti di
schiavi e ad essere la principale fonte delle sofferenze del principe, sfortuna
volle per la donna che lui non poteva morire facilmente per il sangue che gli
correva nelle vene. La madre del ragazzo era “una creatura dagli occhi di oro
puro e capelli di argento che poteva distruggere il mondo con un tocco e poteva
creare il mondo con un bacio” che tradotto poteva essere tre cose per ciò che
sapeva Faith: una strega, una figlia di drago o un’elfa, era incerta su altre
possibilità e poteva anche essere una discendente di qualcos’altro che aveva
assunto sembianze umane. Fatto stava che la donna era morta salvandogli la vita
e dandogli un solo messaggio “vivi, non importa come, vivi per me e vivi
ricordando ciò che è successo e che hanno fatto. Non dimenticare e non morire
per mani altrui”. Il corpo del principe era più resistente di ogni altro
illegittimo per il fatto che contenesse sangue non umano in sé, cosa che
probabilmente l’ha tenuto in vita per ogni giorno di abuso che aveva subito, o
almeno ciò era l’ipotesi fatta da Faith.
Il giornale raccontava come il risentimento per il regno, i
sovrani, la famiglia reale, i nobili e in generale ogni essere vivente di quel
posto crescesse sempre di più per il principe che sognava ora di tornare e
fargliela pagare. Il giornale raccontò allora dell’incontro con la creatura che
venne in seguito chiamata “drago” ma dalla descrizione era difficile capire se
fosse o meno un drago.
Vi erano due tipi di draghi conosciuti da Faith: il modello
occidentale con ali e quattro zampe e il modello orientale con un corpo
allungato e simile a un serpente per certi versi. La descrizione fatta nel
giornale era “un grosso essere era apparso dal nulla bruciando in mucchi di
cenere ogni cosa intorno a sé. Era grosso e largo, ricoperto di squame come un
serpente ed era di un colore così scuro che sembrava di fissare un abisso senza
fondo. Possedeva molte corna ricoperte di sangue, fauci così grandi che una
carrozza con cavalli era entrata come se fosse una caramella, artigli alti
quanto un bambino coperti di sangue, una lunga coda da serpente e armi…ovunque
nel suo corpo armi erano conficcate. Spade, lance, frecce, asce…potevo contarne
un centinaio solo su una delle enormi zampe, come a simboleggiare che quell’essere
non poteva essere ucciso. Aveva qualcosa sulla schiena, una struttura simile a
ali ma erano bruciate e solo uno scheletro ne rimaneva di quelle che un tempo
dovevano essere possenti ali che sorvolavano il continente. E poi guardai gli
occhi…occhi di puro oro da serpente mi fissarono come se stessero guardando un’inutile
insetto. Erano freddi, privi di emozioni e vuoti…un abisso che mi voleva
catturare e che mi avrebbe ucciso con uno sguardo volendo. La mai altezza…forse
ero metà di quell’occhio, forse poco più, al tempo ero particolarmente
denutrito e non ero nella media come crescita ma quegli occhi avrebbero
continuato a inquietare chiunque. Ma non me. Erano famigliari, erano qualcosa
che potevo capire…erano gli occhi di qualcuno che voleva solo distruggere ogni
cosa che aveva davanti. Erano gli occhi di qualcuno che non voleva vivere, di
qualcuno che voleva solo uccidere e vendicarsi. Erano i miei occhi quelli che
vedevo in quell’essere e per questo capii di potermi fidar di lui e di poter
lavorare con lui”. La mancanza di ali per Faith poteva essere solo una cosa, il
drago era stato attaccato e aveva combattuto perdendole in lotta, cosa che di
per sé era molto rara ma non impossibile…ma perché un drago così…oscuro? In pagine
seguenti veniva detto come l’acqua diventasse rossa quando lui metteva piede
nel lago e come le scaglie fossero sempre dure, come coperte di qualcosa…quello
era…molto preoccupante come dettaglio. Un drago tendeva a prediligere un
aspetto pulito e ordinato, come preferiva in genere accumulare ricchezze o
gioielli, per renderlo in quello stato qualcosa doveva averlo spinto contro i
suoi limiti il che non era affatto rassicurante. I draghi erano duri da
uccidere per un motivo.
Una possibilità era che avessero ucciso la sacerdotessa
legata al drago…una peggiore era che lei avesse tentato di ucciderlo o l’avesse
abbandonato…
Con il sostegno del drago il principe conquisto il regno e
cambiò il nome in “Eramthgin”, Nightmare, Incubo…perché quel luogo era il suo
incubo. Quel luogo era il peggiore posto che avesse mai visto e che l’aveva
reso chi era. Dandogli il nome Eramthgin avrebbe sempre ricordato cosa era
successo, anche se qualcuno avrebbe cancellato la storia, avrebbero sempre
ricordato lui e ciò che era successo. Nessuno avrebbe scordato anche senza
sapere. Sulla Fenice vi era poco, non era un amore a prima vista, era una terza
vittima quella. La fenice era una donna che aveva sofferto per secoli nelle
mani di un regno vicino, un regno che lui distrusse per puro desiderio del
farlo e che nel farlo gli diede una moglie fedele e che lo sosteneva nelle sue
idee. Non era amore quello che li legava, era desiderio di vivere senza venir
più forzati a chinare la testa. Il drago non venne menzionato più nel libro ma
venne detto che a nessuno era permesso di entrare nelle segrete e che solo in
caso di estrema emergenza potevano entrare, la calligrafia era diversa però,
questo le faceva credere che l’ultima pagina con l’avvertimento era lavoro di qualcun
altro, anni dopo, forse alla morte del primo re di Eramthgin, forse un figlio
spaventato da un enorme essere di oscurità che con il tempo venne scordato.
Le segrete erano fredde e umide, non le serviva un genio
però per capire che non erano “inabitate” come dovevano essere, bastava
guardare al mucchio di ossa che c’era intorno all’ingresso, qualcuno lì viveva.
Preparò un paio di incantesimi in caso di necessità e scese
i gradini alla luce di un fiammella celeste creata dalla magia, preferendo evitare
un fuoco più forte e attirare sguardi non desiderati.
Poté percepire dei movimenti nel secondo in cui le sue
scarpe vennero immerse nel freddo strato di acqua che vi era sul pavimento. Era
normale, i draghi erano rettili, i rettili preferivano luoghi scuri e umidi ma
avevano anche desiderio per luoghi soleggiati e caldi delle volte. Qualcosa le
diceva che quel drago aveva un particolar desiderio nell’oscurità però…
-Umani ancora una volta che ignorano l’avviso degli antichi…-
una voce echeggiò dopo un’ora buona di cammino nelle profondità delle segrete.
Faith preparò l’incantesimo- …non darmi colpa per ciò…
Una fiammata avvolse l’intera area e Faith stette calma nel
suo incantesimo protettivo. Ecco come uccideva, era diventato così pigro che
nemmeno si sforzava ormai? Qualcosa le diceva che il drago aveva provato a
incenerire anche il primo re, probabilmente protetto da qualche tipo di magia
che impedì al principe di morire per il fuoco.
-Altro mucchietto di ossa…- mormorò la voce
-Non direi –disse Faith facendo un altro paio di passi con
calma. Doveva stare calma e doveva evitare scontri diretti, era incinta
dopotutto.
-Oh…interessante…esiste ancora qualcuno che può resistere le
mie fiamme? –chiese la voce- avanza. Voglio vederti…direi sei donna dalla voce?
Cosa fai in queste segrete?
Faith avanzò e si fermò al bordo di un enorme precipizio,
non ci volle un genio per capire che il drago era in fondo a quell’abisso di
oscurità- sono qui per cercare un modo per salvare il mio regno
-Regno…Eramthgin ancora resiste…- mormorò il drago facendo
un verso simile a uno sbadiglio, da quanto dormiva?
-Non è regno- corresse lei- è Impero
Lui rise- aggiungi e togli, è un pezzo di terra privo di
significato e pieno di orridi ricordi
-Non posso negarlo –disse Faith
-Sai chi sono? –chiese la voce dall’abisso, ancora non si
era degnato di alzarsi o aprire gli occhi, non valeva la pena
-Ho letto il diario del primo re- disse Faith- anche se non
capisco il desiderio di un drago di rimanere coperto nel sangue altrui…
Due orbi di oro vennero aperti in fondo all’abisso nero-
cosa ti fa credere ciò?
-Il fatto che conosco la razza dei Draghi- disse Faith
-Non sei umana- dedusse lui- la fiamma celeste…l’hai creata
tu?
Faith mosse la fiamma sull’abisso rivelando un’orribile
visione. Drago? Quello era un drago…un drago maledetto. Era un drago che aveva
condiviso il proprio cuore con qualcuno di corrotto e aveva scampato la morte
per il rotto della cuffia. Vi era una caratteristica che rendeva i draghi
preziosi, oltre le ovvie qualità magiche, questa era il cuore. Un drago poteva
dare il proprio cuore a qualsiasi specie e dargli una vita immortale, la cosa
era rischiosa però perché se chi lo riceveva era crudele…beh il drago moriva
nei peggiori dei modi. I rari casi in cui non vi era morte, era quando il drago
uccideva velocemente chi aveva ricevuto il cuore e lo riprendeva, la corruzione
vi era ancora e questo riduceva il possente corpo del drago in un orribile mostro
che di drago aveva solo l’aspetto esterno. Delle volte la maledizione poteva
rompersi da sola, ci servivano secoli se non millenni…molti draghi preferivano
uccidersi piuttosto che vivere in quel modo, specie visto che soffrivano ogni
singolo secondo della loro esistenza. L’unico modo per rompere la maledizione
era avere una sacerdotessa esperta in ciò, purtroppo nessuna sacerdotessa
conosceva come romperle quelle maledizioni e i draghi stessi erano tendenti a
stare alla larga dagli umani, per evitare proprio questo.
-Togli la luce, i tuoi occhi non vorranno mica vedere come
sono ridotto- disse il drago
-Una maledizione –disse Faith- per essere vivo, hai ripreso
il cuore
-Quel bastardo…- mormorò il drago- è ancora vivo
-Senza cuore? –chiese Faith stupita
-Ha trovato un altro cretino della mia razza purtroppo-
disse il drago muovendo la testa altrove
-Il nome è per caso quello del re del regno MaerdKrad? –chiese
Faith
Il drago ruggì di rabbia alzandosi dal fossato e tirando
fuori la testa per fissare Faith, ancora seminascosta dalla penombra- quel
regno! Quel regno maledetto! Come osi nominarlo in mia presenza?!
-Oso- disse lei subito- perché è il regno che ci sta
attaccando! Perché è il regno che ha maledetto le sue truppe con la maledizione
dei morti viventi! Perché è il regno che contiene e protegge la donna che mi ha
rovinato la vita! Perché voglio quel dannato regno raso al suolo e i sovrani
morti dopo torture infinite!
Il drago si zittì e la guardò- non sei umana…cosa sei?
-Ho rinunciato alla mia umanità per vivere- disse Faith
alzando la fiamma in modo da poter essere vista dal drago
-Rosso come il fuoco e occhi di argento –disse lui confuso-
chi sei?
-Faith Enchantress è il mio nome, ero la terza figlia del re
del regno di Cigam, ora sono l’Imperatrice del regno di Eramthgin e ho in me il
futuro erede al trono –disse lei
Il drago la osservò- sei…
-Una strega- disse lei posando una mano sul suo petto e
lasciando che il drago potesse entrare nella sua mente e nel suo cuore con i
suoi poteri
Dopo un’interminabile tempo il drago parlò di nuovo- non
dovresti scendere nelle tue condizioni in un luogo del genere. È rischioso
-Non posso perdere mio marito- disse lei- o lasciarli vivere
in pace
Il drago annuì e sospirò- non sono nelle condizioni di
combattere come vedi…
-Puoi combattere- disse lei- basta che rompa la maledizione
-Quanto pensi sia passato strega? Se modo esisteva l’avrei
già usato –disse lui
-Esiste un semplicissimo modo- disse lei- è lo stesso che ti
ha condannato- disse lei- unire il cuore con qualcuno di puro
-Io…- iniziò il drago
-Mio figlio o mia figlia- disse la strega- puoi fare il
contratto con il bimbo che porto in grembo, nulla è più puro di lui o lei
poiché nulla lo ha contaminato ancora. In cambio lo servirai e proteggerai,
questo è ciò che chiedo.
Era crudele legare il figlio o la figlia prima della nascita
di esso o essa? Forse per alcuni, ma avere un drago legato a sé le garantiva che
nessun assassino avrebbe mai ucciso il bambino o la bambina, che niente l’avrebbe
tinto di crudeltà e che sarebbe rimasto al sicuro fino alla fine dei tempi…era
un modo per proteggerlo per lei.
Il drago ci mise un secondo prima di annuire- hai un
contratto strega
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