Capitolo 3: We are going
to be friend…nah
-Boss- disse entrando il segretario- dobbiamo andare al
prossimo appuntamento
-Arrivo –disse il moro dagli occhi ambrati sbuffando.
Il suo nome era Lucifer Nightmare, aveva 25 anni ed era a
capo di tre multinazionali che si dedicavano al mondo della moda.
Era considerato il re dell’industria e non vi era sfilata da
lui creata che andasse male.
Era il sogno erotico di mezza popolazione, femminile o
maschile che fosse e il nickname che usavano online per lui era “God King”
poiché niente e nessuno poteva opporsi a lui.
Eppure qualcuno che si opponeva esisteva eccome…
-Oggi abbiamo la modella da lei richiesta- disse
l’assistente
-Ottimo- sorrise Lucifer sistemandosi gli occhiali da sole
uscendo dal suo edificio e ignorando i paparazzi come sempre.
Se c’era una cosa che Lucifer adorava era una modella poco
più giovane di lui che lo aveva rifiutato da quando aveva messo piede nel mondo
della moda.
L’ossessione di un predatore non era mai bella.
Vi era una cosa che gli stilisti volevano più di tutto, una
musa. La musa era una figura, maschile o femminile, che dava loro ispirazione
per ambedue i sessi e che era una manifestazione della loro vena creativa. Era
raro trovare una musa e se la trovavi era raro che la lasciassi sfuggire dalle
tue grinfie.
Sfortunatamente per Lucifer la sua di musa aveva deciso di
mandarlo a quel paese e non sopportava i suoi approcci poco…tranquilli.
La modella in questione era in grado di far girare teste nel
secondo in cui entrava in una stanza o camminava per strada. Era una bellissima
bionda platino dagli occhi ghiaccio, stranamente nulla di lei era artificiale.
Non lo erano le curve abbondanti, il corpo a clessidra o il colore dei capelli.
Era alta e slanciata, aveva gambe lunghe e mani delicate. Il viso da fata e
un’atmosfera da regina intorno a sé.
Aveva debuttato quando aveva sedici anni e raggiunto nel
giro di un anno il primo posto nella classifica mondiale delle modelle che si
faceva ogni due mesi.
La classifica era organizzata da rappresentanti di ogni
ambiente di moda indipendenti dai singoli modelli, uno di questi rappresentanti
era stato mandato anche dalle industri di Lucifer visto che lo avevano invitato
a partecipare come giudice ma per pigrizia lui aveva preferito delegare il lavoro
a un uomo di fiducia. Come venivano basate le classifiche? Sui risultati
ovviamente: ruolo nelle sfilate di moda, numero apparizione in riviste,
talk-show, reality show, opinione pubblica, fan, follower, numero cover,
importanza giornali e riviste in cui appaiono, film, serie tv…
Era dura decifrare con che valutazione venivano scelti i
punteggi ma questi potevano salire o scendere a seconda del loro talento,
inutile dire che nessuno al di fuori dell’organizzazione sapeva i punteggi e
quanto veniva valutato cosa. La ragazza in questione aveva debuttato a 16 anni,
rimanendo una modella di terzo rango per un paio di settimane prima di passare
al secondo rango e poi al primo. La classifica era solo per “super-model”
quindi era un rango più alto delle modelle e i modelli di primo rango
ovviamente ed era raro che un nuovo arrivo entrasse nella classifica visto
quanto dura fosse e quanti modelli esistevano, specie visto che era una
classifica mondiale. Stranamente però lei riuscì a entrare nella classifica
come supermodella sei mesi dopo aver debuttato. Che significava essere
Supermodella? Nulla a dirla tutta. Era solo un nome in una lista, l’importante
era entrare tra i primi 100 supermodelli. In parecchi non si muovevano mai
dalla base della classifica e salire era difficile. La ragazza salì in
classifica nella classifica successiva, il suo numero? 42. Sì, aveva superato
migliaia di modelli normali e i restanti 300 supermodelli che non facevano
parte dei 100. A quel punto i riflettori erano su questa nuova arrivata che non
usò nessuna porta posteriore per salire in classifica, che non aveva nessuno
dietro ad aiutarla e che con le sue sole forze era emersa a sedici anni.
Cos’era una porta posteriore? Semplice, era qualcuno che la
spalleggiava da dietro…per metterla semplice? Non era andata a letto con
nessuno e non era figlia di tizio o caio, non era raccomandata. Questo era
importante? Beh dipendeva dal tipo di porta posteriore che avevi usato e da che
cosa succedeva dopo. Il tipo di porta era se avevi o meno fatto la “unspoken
rule”, ovvero se avevi o meno dato il tuo corpo a qualcuno per ottenere quel
ruolo o lavoro, se non avevi fatto ciò eri già in una posizione migliore di chi
lo aveva fatto ma non di tanto. Dopo aver ottenuto il posto era il tuo talento
che doveva rispecchiare il ruolo. In quanti erano entrati nella classifica ed
erano stati rigettati a quella successiva? Se era invece il tuo duro lavoro a
portarti alla posizione…beh era dura scendere dal tuo posto.
I cambiamenti erano molti, specie dall’undicesimo posto in
giù, ma la top 10 era invariata se non in rarissimi casi. Lei fu la prima a
variarla.
Dopo aver ottenuto la posizione 42, la volta dopo ottenne il
16 posto e quella dopo ancora il 4.
La cosa fece scoppiare le ricerche online ma cosa c’era da
ricercare?
La modella era una sedicenne priva di genitori, il tutore
legale era il suo manager ed era qualcuno che aveva scoperto il suo talento e
l’aveva presa con sé per la sua agenzia. Non fumava, non beveva, non faceva uso
di droghe, non aveva scandali su di sé e i pochi che aveva erano tutti stati
provati falsi, non aveva un cattivo temperamento, era rispettosa e cordiale con
i fan…era invincibile.
C’era chi voleva usare dire che avesse ottenuto i vari
lavori con una porta posteriore ma…non c’erano prove. Era orfana, che supporto
poteva avere? Inoltre anche per chi voleva usare la “unspoken rule” come scusa,
dov’erano le prove? E perché questo fantomatico aiuto l’aveva fatta salire con
fatica, facendola lavorare per quasi ogni secondo dell’anno, invece di farla
entrare direttamente come molti altri? Le prove c’erano, gli show, le sfilate,
le riviste, i prodotti, le pubblicità…era impossibile non vedere che il
risultato era frutto del suo duro lavoro. Quando compì diciassette anni, alla
classifica dopo aver ottenuto il quarto posto, ottenne il secondo posto della
classifica mondiale femminile e si fermò lì per le due classifiche successive.
Alla terza però ottenne il primo posto e rimase prima da allora diventando
praticamente invincibile per chiunque.
La cosa divertente? Le avevano offerto una porta
posteriore…Lucifer Nightmare gliela aveva offerta quando l’aveva vista per la
prima volta in una rivista di moda pochi giorni dopo il debutto della ragazza.
Aveva avuto l’impressione fosse speciale e voleva confermarlo ma con il poco
tempo che aveva, come poteva curarsi di una modella così piccola? Caso volle
che i due fossero nella stessa location per delle foto, Lucifer per controllare
il set, lei per la cover di una rivista. Lì fu la prima volta che vide il talento
della ragazza nel posare per una telecamera ma non fu quella la volta in cui le
parlò, fu dopo al prima sfilata di lei, tre settimane dopo aver debuttato, che
decise che lei era la sua musa. E da bravo stilista, si fece dare dal suo
assistente l’indirizzo dove la ragazza viveva e si presentò sotto casa…e poi si
chiede perché lei non volesse averci a che fare eh?
Le offrì di diventare la sua modella esclusiva, rendendola
quindi una supermodella senza fatica e mettendola in una posizione di lavoro
stabile per il resto della sua carriera. Non le offrì lavoro per sesso ma le
stava lo stesso offrendo lavoro in cambio di essere solo la sua modella…venne
gentilmente rifiutato.
Da allora lui continuò a stalkerare la poveretta e a
comprare un enorme ammonto di cose da lei sponsorizzate, riviste o copie di
film e dvd in cui lei era presente, senza contare che ogni sfilata dove lei
appariva aveva lui seduto in priva fila…e poi si chiede perché la ragazza non
voglia averci a che fare…
La cosa li rese ovviamente familiari tra di loro, non erano
amici ma erano conoscenti in maniera…circa positiva. Quando lei entrò nella
classifica la ingaggiò per una sfilata come apertura dello show, una posizione
molte avrebbero pagato per avere visto che l’apertura e chiusura erano le più
importanti, specie in una sua sfilata…e lei si ritrovò a dover accettare. A
caval donato non si guarda in bocca dice un detto e lei fece così. Cosa poteva
farci se il creatore era il suo stalker? Doveva lavorare e poi non odiava
Lucifer a quel punto e non ne aveva paura, era un fan innocuo nei suoi occhi.
La sfilata fu un successo, come sempre, ma l’impressione
della modella fu particolarmente apprezzata e la cosa le diede nuovi fan e
ovviamente fu un bonus quando la classifica calcolò il punteggio di lei.
Da allora aveva perso il conto delle volte che aveva aperto
o chiuso una sfilata per Lucifer e non solo, sfilò anche spesso come modella
per l’abito da sposa che dopo la fine della sfilata veniva presentato al
pubblico, probabilmente aiutando le fantasie di Lucifer nel vederla in bianco e
forzandola a dover stare al suo fianco spesso e volentieri alla fine della
sfilata.
E ora che lui aveva 25 anni e lei ne aveva 20 cos’era
cambiato? Beh…lei si era più o meno abituata a dirgli no e lui continuava
imperterrito a cercare di convincerla a diventare la sua modella personale.
-È arrivata –disse l’assistente a Lucifer
Lucifer sorrise- perfetto…
Seraphine Diamond era un nome ormai legato all’alta moda dal
debutto che fece a 16 anni. Non aveva problemi di vista ma le piaceva portare
occhiali da vista privi di lenti, un tempo aiutavano a nascondere la sua
identità al pubblico ma ormai era difficile passare inosservata. Era cresciuta
nell’alta moda, letteralmente. Chi voleva dire che era rifatta non poteva. Le
foto di lei che cresceva nella donna che era erano ovunque online visto che non
vi era nemmeno una giornata in cui lei non fosse presente sui social o stesse
lavorando. Come poteva rifarsi qualcosa se non aveva tempo nemmeno per
respirare? Era solo cresciuta con un bel corpo, che ci poteva fare.
-Seraphine- sorrise Lucifer andando a prenderla dall’ingresso
Lei sorrise cordiale- mr Nightmare…
-Non dovresti chiamarmi Lucifer? Sono anni che ci conosciamo
–disse lui per quello che ormai per il manager di Seraphine e il suo assistente
era un copione già visto
-Preferirei di no Mr. Nightmare, trovo il suo cognome
appropriato- disse lei con un sorriso dirigendosi velocemente per le foto per
la sfilata che avrebbe dovuto fare.
La cosa divertente erano i fan in tutto questo. Seraphine
non sapeva se ridere o piangere alle fanfic che leggeva su di lei e su Lucifer,
sui gossip che si chiedevano se fossero una coppia, sulle fanart e i video
fatti…
Qualcuno che voleva dire ai fan che lui era uno stalker e
non un principe delle tenebre come nelle loro storie?
Era più probabile che la coppia Death King e Diamond Night diventasse
vera…e visto che tutti scambiavano Diamond per un Male player e King era noto
per essere interessato al genere femminile…era difficile.
-Stavolta proveremo un look leggermente diverso dal solito-
disse Lucifer scegliendo il primo dei capi
-Un altro look da scolaretta? –chiese Seraphine guardandolo
di striscio mentre la truccatrice finiva il trucco e il parrucchiere legava i
capelli in due code alte
-Uhm…non sarebbe male –sorrise Lucifer
-Scherzavo, mi rifiuterò di fare altri sfilate con te se ci provi-
disse lei ruotando gli occhi
C’era un motivo se la sua immagine era pulita, non l’avreste
beccata mai a fare foto sconce, non esistevano film porno su di lei e non
sarebbe mai esistito…specie visto che lei era ancora vergine e un certo
stilista si sarebbe sbarazzato di chiunque volesse provarci con lei…beh il suo
lavoro era la sua passione e non voleva una relazione…era innegabile che lo
volesse strangolare ogni volta che casualmente le mani di lui sfioravano un po’
troppo mentre sistemava gli ultimi dettagli dei vestiti.
Beh…si sarebbe lamentata con King appena tornata a
casa…almeno lì Lucifer non poteva bloccarla dal farsi amici maschi…non che lo
facesse in real life ma non le piaceva che si segnasse ogni nome e cognome e li
tenesse d’occhio…
E poi le chiedevano perché non erano una coppia…
La tensione sessuale che tutti dicevano di sentire dai due era
di sicuro solo immaginazione altrui…
Lucifer le passò un vestito nero e lei sorrise piano, era
fortunato che il suo talento per creare vestiti piaceva parecchio alla ragazza
o avrebbe seriamente rifiutato di averci a che fare. Inoltre, visto che era solo
paragonabile ad un fan molto sfegatato…beh non era pericoloso e non stava
facendo nulla per farle male, anzi l’aveva aiutata quando un fotografo aveva
provato a farle qualcosa quando era ancora una minore…diciamo che Seraphine
aveva perso il desiderio di scappare dalle grinfie dello stilista dopo il primo
anno di lavoro con lui.
-Sei bellissima- sorrise contento del risultato e rifinendo
gli ultimi dettagli- libera stasera?
-No –disse lei
Rimaneva però un po’ troppo appiccicoso.
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