Capitolo 12: Waking up in
your arms
Quando Lucifer aprì gli occhi dopo una piacevole notte di
sonno sentì un leggero peso sul petto e sul suo braccio destro. Girò la testa,
ancora mezzo addormentato, e vide il volto addormentato di Seraphine, una
Seraphine accoccolata a lui, una Seraphine accoccolata a lui senza vestiti.
Gli eventi della notte precedente tornarono in mente come un
fulmine a ciel sereno e sorrise contento.
Non l’aveva resa la sua modella personale ma renderla la sua
ragazza gli garantiva lo stesso di vederla quando e come voleva no?
L’idea più importante per uno stilista era avere qualche
tipo di legame con la propria musa. Di norma era una relazione di
lavoro-amicizia che si sviluppava dal rendere la propria musa la propria
modella esclusiva o modello esclusivo. Non era raro però che l’amore nascesse
tra i due.
Come poteva non nascere? Lo stilista tendeva ad adorare la
propria musa, qualsiasi il sesso di essa fosse, e spesso la loro ammirazione
portava a una relazione, anche se era raro che fosse una relazione di amore
visto che spesso il sesso era il contrario di ciò che piaceva a uno dei due.
Per Lucifer…beh aveva iniziato a provare qualcosa di più
dopo qualche mese di conversazione con lei. Come negarlo, venir rifiutato aveva
aumentato il suo interesse in lei. Era abituato ad avere tutto ciò che chiedeva
subito e avere un no detto, molte volte di fila, lo aveva riportato con i piedi
per terra.
Non tutto poteva essere ottenuto solo perché era Lucifer
Nightmare.
Aveva cercato di convincerla ad essere la sua modella
personale ed aveva quasi perso l’opportunità di averla vicina.
Era stato fortunato ad aver recuperato il rapporto e che lei
non fosse stata allontanata da quel suo comportamento.
Dopo aver incontrato Diamond aveva capito che poteva essere
stato considerato uno stalker…
La domanda che ora aveva era se Diamond Night fosse la sua
Seraphine.
Se questo era il caso…avrebbe dovuto lavorare parecchio per
convincerla che non era a conoscenza che Diamond fosse lei e che non l’aveva
usata.
Caso contrario…non aveva idea del perché Diamond gli
ricordasse Seraphine.
Seraphine d’altra parte si stava svegliando con estrema
calma. A differenza di Lucifer sapeva subito cosa avevano combinato la notte
precedente.
Era molto contenta ed era felice.
Aveva perso la testa per Lucifer da anni oramai. Il suo
comportamento era creepy per alcuni ma per lei era diventato sempre meno
inquietante. Non le voleva fare male e sembrava tenerci alla sua sicurezza,
cosa che aveva dimostrato più volte quando era ancora una piccola modella e
alcuni fotografi, modelli o stilisti avevano provato a sfruttarla o usarla in
qualche modo. I suoi metodi erano poco…calmi, ma non poteva negare che senza di
lui probabilmente sarebbe finita in qualche motel o peggio nell’obitorio di
qualche ospedale.
Aveva, dopo un incidente con un modello che aveva provato a
rovinarle la reputazione finendo con una reputazione orribile grazie all’aiutino
di un certo stilista, iniziato a osservarlo per bene e a studiare di più chi
era Lucifer Nightmare.
Era diventata una sua fan pochi mesi dopo e cominciò ad
ammirarlo come stilista. Era un uomo che lavorava quasi ogni secondo della sua
giornata, che si impegnava appieno nel suo lavoro e che aveva scalato la
società da solo, senza aiuti. Era ovvio che avesse avuto una mano nell’iniziare
visto che veniva da una famiglia ricca e che il suo mentore gli lasciò la sua
multinazionale come eredità in punto di morte. Aveva capito in fretta il
comportamento di Lucifer dopo averlo ricercato, era semplicemente un ragazzino
ricco che aveva sempre ottenuto ciò che voleva e non sapeva come interagire
normalmente con le persone. In pratica? Era semplicemente fuori dal comune per
lui avere qualcuno che gli diceva No. Non voleva farle male, stava solo
cercando di capire come interagire con lei normalmente.
Poteva anche essere meno inquietata da lui anche perché si
era innamorata di lui un paio di anni prima…e perché adorava vedersi in vestiti
creati da lui.
Lucifer notò che si era svegliata e le sorrise- buongiorno
Lei gli rubò un casto bacio- buongiorno
Lui sorrise di più stringendo la presa su di lei- oggi hai
solo un paio di foto da fare per una rivista vero?
Lei annuì- oggi pomeriggio
Lui annuì piano coccolandola- vuoi…rimanere qui oggi?
Lei sorrise- mi servirebbe un cambio…
-Ho dei vestiti della tua misura- disse lui alzandosi piano,
incurante del fatto che era nudo, lei di certo non si lamentava della vista
-Anche intimo?
Lui annuì rendendosi conto solo allora di quanto poteva
risultare creepy- non è come pensi…
-Fammi indovinare- disse lei calma- hai disegnato e
realizzato vari capi che per qualche motivo non hai voluto usare nelle sfilate
o che hai ancora un dubbio se usare o meno…
Lui le sorrise- corretto
Lei ridacchiò divertita- prima non dovremmo fare un salto
nella doccia?
-Insieme? –chiese lui stupito
Lei annuì alzandosi piano- non vuoi?
Lui la seguì senza dire nulla di più. Per qualche motivo,
aveva almeno duecento nuovi capi di abbigliamento che si stavano creando nella
sua mente…avrebbe speso un bel po’ di tempo a disegnare in quei giorni…
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