WitchandAngel : gennaio 2016

Capitolo Finale- Belle, l'ultima erede...

6- Belle, l'ultima erede...
Piangevo davanti alla mia tomba, ovviamente dentro era vuota. Neal era accanto a me, per sicurezza avevano fatto un test del DNA, che risultava compatibile ma non identico, come dovrebbe essere il DNA di una nipote con quello di una zia, avevo pianificato tutto. Avevo i capelli mattoni e gli occhi verdastri. Neal aveva mantenuto la parola e io ero una nuova me. Non ci volle molto per avere ciò che avevo lasciato, nonché qualche bel tesoruccio nascosto nella casa regalata a Belle.
-Era una brava donna
-Era la migliore...
-Era la peggiore...
Sentivo queste parole intorno a me dalle persone che mi avevano conosciuto e non potei che dire
-Era l'unica che nessuno potrà mai battere
Sorrisi tra me e me. Arrivata nella casa in Italia, avevo ora una nuova opportunità di ricominciare tutto.
****
Guardo i miei capelli ormai tornati biondastri, ogni tanto Neal mi viene a trovare, mi parla di "Zia Lucy", controlla che io stia bene, è molto gentile lo devo dire. Prendo il giornale di arte
-"Trovato un nuovo relitto contenente decine di capolavori di origine sconosciuta, il relitto ha un patrimonio di"- sfoglio un po' le foto dei quadri e trovo un bellissimo quadro di uno dei miei pittori preferiti, uno che manca alla mia collezione- beh...avevo detto che non avrei più rubato...però...-guardo il quadro e sospiro- beh...il lupo perde il pelo ma non il vizio...si torna a lavoro...

Fine.

Capitolo 5- il dubbio della ladra, l'opzione della donna e la scelta della regina

5- Il dubbio della ladra, l'opzione della donna e la scelta della regina
Torno all'appartamento, guardo il letto e mi ci corico sopra, avevano riattivato le telecamere quindi sapevo che mi potevano vedere, chiunque avrebbe pensato che sono triste per le opere d'arte, in realtà sono in preda al panico.
Se smetto di rubare? Se cancello me e la mia esistenza?
Mi alzo in piedi e comincio a camminare avanti e dietro, come spesso mi accade quando sono nervosa.
Sparire...certo...fosse così facile! Non posso di certo scappare così! So bene che Neal mi troverebbe subito e di certo ormai sa come trovarmi. Ma allora cosa posso fare? Beh potrei morire, so bene che così sarei introvabile, morire? Beh non ci avevo mai pensato... Se io morissi, Neal si preoccuperebbe, non voglio, come posso fare? Non voglio morire ma l'unico modo per vivere è morire! La mia vita ora è solo questo! Sono una ladra, lo so bene, ma anch'io merito una vita tranquilla! Non lo so forse dovrei solamente cercare un altro modo? Però continuare a fuggire... No, non ce la farei...fuggire...fuggire sono stanca di fuggire, sono scappata per anni ho passato metà della mia vita a correre via e l'altra metà a nascondermi. No, non voglio, né nascondermi né fuggire. Quindi non mi rimane che...morire...sì morire, allora anni e anni di correre  e fuggire per morire? Sul serio? E che farò? Cioè...posso cambiare vita? Beh forse...si...basta che là me attuale muoia e che...sì che un'altra me lontana da qui appaia...
Guardo lo specchio, dovrò cambiare aspetto? Via questo colore di capelli, lenti colorate addio, ed ecco una nuova me! Però...ho vissuto da grande ladra e morirò come grande eroina! Non mi serve altro che due o tre miei amici...no farò da sola...
Ci vorrà tempo, ci vorrà pazienza e...una lontana parente che viene dal...dall'Italia! Si...una parente italiana molto stretta a me...uhm...ci metterò circa uno o due mesi per attuare l'apparizione dell'unica erede della mia fortuna...una ragazza...che ha la mia età, la mia vera età, infatti ho solo 19 anni, ma ho sempre mentito anche su quella, una diciannovenne, acqua e sapone, gentile, dolce il contrario di me, mia nipote...la chiamerò...un nome dolce...che non ho usato...che magari è anche abbastanza comune? No, che sia strano, così da farla apparire in molti fatti della cronaca locale italiana...di un piccolo paesino sconosciuto da dio e da tutti, ho amici in Italia, un gruppo della mia età che pratica sport estremi, potrei chiedere a loro di aiutarmi? Sì perché no! Mi chiamerò...Annabelle Cuordileone, cognome e nome facili da ricordare...bene a lavoro. Devo creare un'assicurazione sulla mia vita, creare dati e fatti su Belle, chiedere ai miei amici un favore, creare un conto corrente a nome di Belle per i suoi...diciannove anni, comprarle una casetta nuova, creare foto di me con lei, insomma crearla...per farlo ci metto poco o niente...però devo far passare...almeno due o tre mesi...altrimenti si penserebbe che sia lei ad avermi ucciso...
****
Ed ecco la foto perfetta, per fortuna ne avevo fatta già qualcuna tempo addietro, si vabbè sono molto più piccola in questa foto, ma non la vedo da tanto...anche questa neonata sarà lei...per fortuna ho fatto questo album fotografico prima di venir catturata...
-Hey- salto sul letto quando Neal entra- spaventata?
-Si! Ero soprappensiero...-ottima occasione- volevo fare una polizza sulla vita
-Una che? -mi si avvicina- che bella ragazza è con te
-È mia nipote, l'unica che mi è rimasta della mia famiglia, ho scoperto, dopo molto tempo, che avevo una sorellastra, lei è orfana ora, i suoi sono morti in un incidente d'auto...
-Dove vive?
-In Italia, in un paesino del sud poco conosciuto, le ho detto io di andare lì, sai non volevo che la usaste come esca per me
-Non l'avrei fatto- dice lui ridendo
-Tu forse...
-Vuoi davvero fare una polizza assicurativa?
-Voglio far sì che se muoio lei abbia del denaro per vivere da sola, fa diciannove anni il prossimo mese, non potrò andarla a trovare per colpa della cavigliera, ma le ho fatto una grande sorpresa-Prendo il pc- le ho preso una nuova casa dove abitano i suoi amici, le verserò domani un bel gruzzoletto nel conto corrente e forse le troverò anche qualche regalo
-Scommetto che sei la zia preferita, con tutti questi regali -commenta lui ridendo
-Beh così mi faccio perdonare l'assenza di questi mesi
-Senti- mi guarda- domani ti accompagno io a fare tutto, ok? Così sei tranquilla
-Davvero? -lo abbraccio-grazie...se mi succedesse qualcosa...non dirle che ho lavorato come ladra o con l'FBI, le ho detto che ero una collezionista d'arte, non voglio che scopra che ho mentito...
-Volevi essere un buon esempio?
-Già...voglio che lei abbia una vita normale...nonostante me...
-Non ti succederà nulla, ma lo farò promesso
-Grazie- mi abbraccia, ecco ora mi sento incolpa...ma devo andarmene...mi dispiace Neal...





Capitolo 4- dopo il furto...non si fugge

4- Dopo il furto...non si fugge
Il furto non è stata la parte complicata, anzi ci abbiamo messo pochissimo, ma il problema era che non potevamo scappare, quindi avevamo nascosto il tesoro, milioni e milioni di dollari in opere d'arte, in un magazzino e abbiamo fatto saltare il sottomarino, trovato nel frattempo da FBI e compagnia bella. Quando l'abbiamo fatto saltare, con me e mr FBI vicino, è sembrato andare tutto in fumo, per fortuna che Zero riesce sempre a fare l'impossibile.
-Sicura di star bene? -mi chiede ancora Neal
-Si tranquillo- qualche graffio è il prezzo da pagare per quel bottino.
-Cavolo...mi dispiace davvero, non sapevo che c'erano dei ladri d'arte lì dentro!
-Ladri? Non direi, hanno fatto saltare in aria un bel po' di quadri persi per sempre secoli di storia dell'arte- dico io melodrammatica mentre tengo in mano un angolo di una tela da me copiata, ho usato anche gli stessi colori e lo stesso tipo di tela, dello stesso secolo per di più, creando così un falso talmente realistico da poter essere scambiato per vero.
-Mi spiace davvero Lucy
-Non importa...ma avrei voluto vedere quei capolavori- da me creati- un'ultima volta
-Magari erano falsi
Lo guardo cinica- tra noi due sono io quella che riconosce un falso ad occhio no? -infatti questo è falso, ma per occhi meno esperti dei miei è vero
-Mi dispiace- dice lui- la faremo pagare a chi l'ha fatto
-Almeno che non sia stato un suicidio in grande stile- potrebbe aver nascosto, il mio caro Zero, un cadavere, dico solo potrebbe, io in caso non ne so nulla.
-Merda- batte sul volante- stava andando tutto benissimo, in questo anno e sei mesi non abbiamo avuto problemi ed ecco che il caso bomba è esploso per una bomba!
-Ne avremo altri, la prossima volta magari troveremo il tesoro di dottore pazzo, un vecchio russo maniaco di donne che si dice abbia una base sott'acqua con dentro tantissimi quadri di donne e anche donne morte messe a copiare i quadri...
-Ok questo è molto inquietante
Alzo le spalle- non guardare me
-Posso chiederti come mai hai iniziato a rubare?
Già perché ho iniziato? Rimango in silenzio
-Va bene...non vuoi parlarne...metto della musica
Perché ho iniziato? Non lo ricordo a dire il vero...anzi lo ricordo è questo il vero problema. La vera domanda è perché ho continuato? Vedevo la gente intorno a me, ero così anonima in mezzo a loro, erano tutti così uguali, lo ricordo bene, volevo essere notata, nonostante i buoni voti e i miei molti talenti, nonostante l'aspetto carino, nonostante tutto...nonostante le attenzioni che ricevevo, amavo quello stato di anonimato, amavo essere ciò che nessuno pensava fossi, ho cominciato per quello, essere la faccia di Angelo con demoni nel cuore, poi però ho scoperto il gusto del mio lavoro, era un hobby e io l'ho reso un vero lavoro. Adoravo la sensazione di fare qualcosa di illegale, di scampare alla legge, anzi forse era più il pericolo di essere beccata a darmi assuefazione, rubare è uno di quei peccati che mi ha resa la persona che sono, come il cioccolato, sai che non fa bene eppure lo mangi perché ti piace, così io avevo preso gusto di quel sapore agrodolce che era il rubare, infondo io non facevo che rubare opere d'arte lasciate a impoverire in un vecchio magazzino. Cominciai poi a truffare, come ogni uomo esistente al mondo, mi dilettavo a farlo, era divertente sentirsi superiori agli altri, essere sempre un passo o due avanti. L'unica cosa che ora devo fare però è scappare con Zero e vivere nell'anonimato, un'altra volta...


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Capitolo 3- ti vada o no, l'ami e dillo

3- Ti vada o no, l'ami e dillo
-Non scherzare...-maledizione, sa che mi attrae, se fa così gli salto addosso!
-Scusa...-si allontana con calma- io volevo solo vedere la tua reazione
Lo guardo ridendo come se non mi importasse- pessima davvero direi
-Scusa scusa- dice lui con la sua solita faccia senza emozioni
***qualche mese dopo***
-Che cosa intendi Zero? -guardo ancora una volta il mio collega, che si è tolto la maschera e da un paio di giorni che ha sabotato le telecamere, ancora fuori uso, tanto hanno la cavigliera per sapere dove sono. Non mi ricordavo quanto mi mancassero i suoi occhioni Rossi e i capelli biondi, ha due anni più di me ma sembra più piccolo.
-Hanno trovato la probabile collocazione della leggendaria nave di Hitler.
-Quella in cui si dice che avesse nascosto le opere d'arte più importanti, mai ritrovata e di cui non si è certa l'esistenza?
-Se lo dici così però...
-Bene, mettiamo che esista e che possiamo averla, cosa dovremmo fare?
-La svuotiamo, lasciando dentro qualche quadro falso, portiamo via le opere più importanti e i tesori più ricchi, li rivendiamo e spariamo dalla città
-Zero, sei il migliore, lo sai, ma...non lo so...
-Andiamo, potremmo andarcene da qui e non avresti più preoccupazioni, non dovresti nemmeno rubare più!
-Tu raccogli informazioni...io ci penserò, promesso
Si rimette la maschera- ricordati mia cara, se accetti potresti crearti una vita nuova e perfetta
Esce con calma. Non lo so...rinunciare...non rinunciare...
Sento bussare.
-Avanti
Entra Neal- per oggi, hai la giornata libera
È molto elegante- dove vai?
-A cena fuori- mi dice sorridendo
-Con? Se posso- chiedo io
-Una ragazza- risponde vago lui
Io sorrido, usando la mia faccia da Poker- divertiti
-Grazie
Lo guardo uscire e poi sparire con l'auto. Sono mesi, esattamente da quando mi ha detto "non andare da altri" che non vedo un uomo in quel senso, ho anche chiuso con JJ e DJ, presentandoli a due mie amiche con qui si sono poi messi. Batto un pugno sul muro. Mi dà fastidio? Si lo sto odiando! Non è giusto. Prendo il cellulare e faccio il codice che Zero ha messo per chiamarlo. Arriva senza che nemmeno l'abbia finito.
-Sapevo mi avresti chiamato per quel colpo e...- si toglie la maschera e chiude la porta. Mi avvicino a lui, che si blocca, non ho mai avuto relazioni con Zero, anche se mi piace moltissimo lo ammetto.
-Zero...
Lui mi guarda tra il sorpreso e il confuso, è più alto di me, ma in questo momento mi sta guardando dal basso all'alto, come se in questo momento sia io la dominante.
-M...Lucy- anche lui sa il mio vero nome- cosa ti prende?
-Non...non lo so- è vero, è come se volessi vendicarmi di qualcosa ma allo stesso tempo volessi legare a me qualcuno
-Lucy? - Zero mi poggia una mano sulla fronte- no febbre non ne hai, quindi non stai delirando...vediamo se- con una semplice mossa mi spinge sul divano, da quando è così risoluto? -Niente? Neanche una lamentela?
Devo essere rossa pomodoro ora, essere così con Zero, è imbarazzante, si ho avuto le mie storie, ma non con Zero...
-Sai che sei carina rossa pomodoro? -mi accarezza la guancia con la mano, mi tiene bloccata sul divano, mi potrebbe avere e invece non lo fa...
-Zero...perché non mi vuoi? -la domanda mi sorge spontanea e la dico prima ancora di pensarla
-Perché se ti prendessi? Cambierebbe qualcosa? Non sarei uno dei tuoi tanti "amici" che vedi sempre?
-Non vedo nessuno da mesi...
-Non c'entra Lucy...io non voglio essere uno dei tanti, voglio essere l'unico
-Quindi...
-Se vuoi stare con me, devi stare solo con me, voglio che tu sia la mia ragazza, altrimenti rimarremo amici...so che per te legarti significa...
Lo baciò senza pensarci, voglio andarmene, voglio scappare, scordare questo schifoso mondo, sono in bilico da mesi, sono una ladra e faccio ciò che so fare a amo fare, mentire e ingannare- va bene...faremo il colpo, andremo via insieme e staremo insieme
-S...sul serio? -mi chiede lui- non stai fingendo vero?
Scuoto la testa- sono seria
Sorride, come non lo vedevo fare da tempo, si sposta e mi tira su- su abbiamo un piano da fare! Sarà il colpo del secolo
-Zero- metto il broncio- neanche un bacio?
Lui mi guarda e arrossisce- non...io non sono...molto esperto
Lo guardo- pensa solo a divertirti con me per una volta
-È...strano, cioè tra tutte con te...lo sentivo che sarebbe finita così ma non ci credevo e...
Lo bacio- sta zitto...
Mi tira a sé e mi mette sul divano
****
Abbiamo passato la serata, dopo esserci divertiti un po', a pianificare il furto. Voglio davvero andarmene per un semplice bisticcio? Ormai è tardi per cambiare idea.

La figlia del capo

La figlia del capo
Categoria:  realistic world

Il ragazzo uscito dal libro

Il ragazzo uscito dal libro

Categoria: fantasy world

Lista Capitoli:

Capitolo 2: Come passare inosservati...

2- Come passare inosservati...
Mi siedo vicino al guidatore, ovvero Neal, mentre Zero sbuffava dicendo che non avrei dovuto accettare questo lavoro.
-Zero mi liberano scaduto il periodo di detenzione
-Niente prigione? -chiede lui
-Tre anni sotto stretta sorveglianza di FBI e poi sono libera come l'aria
-Ah ora ha senso- dice Zero-ma non mi piace lo stesso la situazione
-Senti bello, se non ti piace la situazione, vattene- dice Neal senza troppi convenevoli
-E lasciare sola la mia regina con te? Mai!
Guardo la portiera dell'auto, non avevo allacciato la cintura, saltare da un'auto in corsa per sfuggire a due litiganti? Beh avevo fatto di peggio. Apro la portiera e salto dall'auto in corsa. Sento il cellulare suonare
-Pronto?
-COSA CAZZO HAI APPENA FATTO?!
-Oh ciao Neal, sai io odio vedere la gente litigare, chiamami se hai bisogno di me, fino ad allora ciao ciao
-Hey aspetta
Chiudo il cellulare e mi avventuro in un negozio.
-Salve desidera...-Il ragazzo mi guarda sorridendo- ma guarda un po' chi c'è! MC!
Sorrido al ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi, milioni di tatuaggi e vestiti da rockettaro- l'unica e sola
Mi abbraccia- ma guarda un po', Zero mi ha detto della cavigliera
-DJ ricordami di uccidere Zero
-L'ha già detto a tutti i tuoi amici cara- dice lui ridendo guardandomi da capo a piedi- e questo schifo?
-Gentile donazione dell'FBI
-Schifezze- dice lui- vieni cara ti rifaccio il look
-Oh sapevo che potevo contare su di te- dico io lasciando che mi accompagni sul retro- sei diventato più muscoloso o sbaglio
-Beh ho fatto palestra- dice lui bloccandomi al muro e rubandomi un bacio
-La ladra sono io DJ
-Infatti, mi hai rubato il cuore- dice lui
***un bel po' dopo***
-Sai mi ero scordato quanto mi divertissi a passare il tempo con te
-Oh beh- gli dò il mio numero- se vuoi chiamarmi
-Un cellulare? Quale novità! - si rinfila la maglia
-Uff, ti preferisco senza- dico io baciandolo- spedisci tutto al mio nuovo appartamentino- dico io
-Hai speso un botto lo sai? -dice lui ridendo- vieni a trovarmi più spesso
-Contaci- saluto uscendo. Guardo il mio riflesso allo specchio, jeans in pelle nera, canottiera bianca, scollata che fa intravedere il reggiseno nero, giacca di pelle aderente nera, guanti da tiratore in pelle, occhiali da sole neri e i capelli lunghi fino a metà schiena con ciocche nere, ai piedi degli stivali con il tacco a spillo neri. La gente si gira a guardarmi, nel giubbotto tengo portafoglio, cellulare e qualche piccolo regalino. Cammino con calma, ho sempre portato questo stile di vestiti, se vuoi passare inosservata devi essere appariscente, infondo se vuoi nascondere qualcosa la metti in piena vista no? Entro nel negozio di auto e moto.
-Posso fare qualcosa...oh oh la lady è tornata- commenta JJ, un ragazzo nero, tatuato e vestito come un ragazzo di qualche rivista hot, cioè pantaloni aderenti, maglietta semitrasparente, fisico aitante...scusate se vado a pensare a male
-Il mio JJ-lo saluto io baciandolo, ehm...si mi piace "giocare" con i ragazzi, problemi?
-Scommetto che so per cosa sei qui...
*dopo un po'*
-Ed ecco qui la tua moto- dice lui poggiandosi alla parete
-La mia bambina- abbraccio la motocicletta nera, un vero gioiellino, utilissima per scappare dalla polizia, veloce, affidabile e...probabilmente l'unico amore della mia vita-oh quanto mi sei mancata
-È l'unico amore della tua vita-ride lui
-Si è la mia bambina
-Sai- mi dice- sei l'unica donna che conosco a cui non interessa un rapporto serio
-L'ho detto la prima volta che ci siamo incontrati- rispondo io- mi puoi portare a letto, ma non aspettarti di essere l'unico o il mio fidanzato o altro
-È una regola che accettiamo un po' tutti, sei un'ottima amica, ci aiuti molto e ci vuoi bene, diciamo che quel piccolo vizio non è un problema
-Grazie
-Vai su- dice lui lanciandomi le chiavi e mostrando il bigliettino con il mio numero- ti chiamo dopo
-Grazie- dico io salendo in sella, infilò il casco e l'accendo - ci si vede- parto a tutta velocità
La mia piccina, quanto mi sei mancata. Dopo un giretto torno nel mio appartamento, dove mi aspetta Neal
-Ciao- dico io
-Posso capire le ore al negozio di abbigliamento, ma dal meccanico?
-Mi spii? -chiedo io, le cose che ho comprato sono messe in delle buste vicino al divano, puntualissimo DJ
-È possibile- dice lui chiudendo la porta di ingresso
-Che fai? -chiedo io allarmata, non riesco a prevedere le sue mosse
Mi blocca sulla penisola della cucina-N...Neal?
-Se vuoi appagare i tuoi bisogni non andare da altri...


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Capitolo Finale: un finale tragico

03
 Finale Tragico
Ore 17.00, salotto di Paige
Paige stava bevendo il tè con calma mentre ascoltava Andrea e Alfred gridare per non sapeva cosa.
-Voi due potreste fare un po' di silenzio? –chiese infine lei- io avrei delle pratiche da svolgere
-Mi dispiace signorina, il mio è stato un comportamento inaccettabile
-Oh Alfred, sai bene che per me sei come un membro della mia famiglia, non hai nulla di cui scusarti. Il laboratorio è pronto?
-Si Signorina, come sempre.
-Bene, vieni Andrea
Ore 21:00 laboratorio
-Signorina una lettera per lei- Alfred diede a Paige la lettera e cominciò a litigare con Andrea
“Cara Paige attenzione a...”
Andrea diede accidentalmente fuoco.
-Andrea!!!
-Scusami non volevo!
Lo guardò esasperata e uscì per andare in biblioteca.
Ore 22:00, biblioteca
Non so nemmeno perché sono qui.
-Hey, signor libraio? –entro con calma
-Oh oh, Paige cara! Vieni ho un regalo per te! –mi porge quattro libri, di quattro colori diversi- erano nella serie del libro che hai preso, non me ne faccio nulla, tienili tu
-Oh...grazie mille- li prendo
-No Cara, grazie per ciò che farai tu
Non capisco cosa vuole dire, esco dalla biblioteca e torno a casa.
Ore 23:00 casa di Paige
Ancora loro? Di fronte a casa mia ci sono varie auto, entro dal retro e le evito.
-Ci sono ancora loro! –esclamo esasperata, i libri mi cadono di mano.
-Che cos...
Una luce li investe e al loro posto appaiono quattro famigli, tre ragazze e un ragazzo, le ragazze hanno i capelli corti neri, il ragazzo è identico a Andrea.
***
-Quindi voi siete, Jane, Melody, Lola e Marco? –ricapitolo io- siete gli altri miei famigli...quindi
Ore 00:00 laboratorio
Paige fece mettere i cinque in cinque punti diversi creando così un pentagono. Dopo poco ci fu un fulmine che la colpì e i cinque sparirono. Quando si svegliò i suoi occhi erano neri.
-Alfred? –chiamò, il demone cameriere le si avvicinò
-Mi dica mia signora
-Sono ancora la i rompiscatole?
-Si mia signora
-Bene...voglio proprio vedere cosa succede ad un umano colpito da una strega come me...
Uscì di casa e aprì il cancello, raggiungendo le persone ferma ad aspettarla, dietro di lei c'erano Alfred e dei demoni servitori.
-Buona sera- disse lei mettendosi di lato- entrate prego
I parenti avidi, non se lo fecero ripetere due volte.
-Signora...
-Alfred, fa preparare la cucina, stasera gli animali del bosco avranno ospiti indesiderati come cena
Alfred sorrise- come volete
Paige chiuse il cancello dietro di sé e raggiunse i parenti che già cominciavano a gironzolare nel salotto.
-Miei cari...
Tutti si bloccarono a fissare i suoi occhi
-Cos...come mai hai gli occhi neri
Paige si sedette sul divano- sapete le dicerie sono vere infondo, io si dice che sia una strega e beh...è così e voi miei cari- schioccò le dita e le porte si bloccarono- siete la cena di stasera
***

Paige si mise a piangere guardando il suo volto dallo specchio, si era fatta ingannare, non avrebbe mai più riavuto il suo corpo. Il demone o la strega o chiunque avesse preso il suo posto aveva ridotto la città in suo potere, aveva ucciso tutti e trasformato gli animali in famigli, che ora abitavano la città, era perduta. Prese un coltello, e si uccise, lasciando così il corpo all'essere che l'aveva preso e rinunciando a quel dannato mondo e che il suo corpo, ormai non suo, conquistasse il resto del mondo. Non avrebbe dovuto aprire mai quel dannatissimo libro.
Fine.

Capitolo Finale: come continua...

Capitolo 4: Come continua...

-Bene capo io vado allora- disse Jonathan uscendo
-Fermo fermo fermo
Il capo lo rincorse e gli diede una scatolina- l'hai dimenticata?
-Oh! Grazie- disse lui sorridendo in imbarazzo- speriamo accetti la proposta
-Lo farà! Hai la mia benedizione ragazzo
-Grazie capo
-Papà, voglio che mi chiami così d'ora in poi
-Grazie...papà
I due si strinsero e Jonathan uscì per andare da Lucy
-Papà!- dissero in lacrime gli altri agenti
-Zitti e a lavoro voi!
****
-Allora cosa volevi dirmi?
-Ecco...Lucy White, vuoi sposarmi?
-Si! –disse baciandolo- speravo me lo chiedessi, dovremmo dirlo a mio padre, sarà felicissimo!
-Lo sa già in realtà
-Beh avremo un matrimonio da organizzare vicecapo
-Beh avremo un matrimonio da fare giudice

Fine.

Capitolo 3: ma prenditi una camomilla!!

Capitolo 3: ma prenditi una camomilla!

Lucy si svegliò presto e decise di fare due passi sola soletta con la sua amica Catherine, che ovviamente non aveva rifiutato l'invito a stare vicina vicina alla sua preda preferita.
-Lucy- Catherine prese una boccetta di profumo- vuoi sentirlo? È nuovo
-Si volentieri
Bastò uno spruzzo per far svenire Lucy.
***
-Oh Merda! –Disse Jonathan leggendo il biglietto- io...non sono stato in grado di proteggerla capo
-Ma che ma che! Lucy è uscita con quella sua amica Catherine, sono io che ho acconsentito, ma avevi ragione, K è Catherine, l'hanno confermato i miei uomini poco fa
-La troverò- disse Jonathan uscendo
-Da solo?!
-Ci posso riuscire, voi trovate prove io penso a cercarla
***
Lucy aprì gli occhi era in una stanza vuota, con le pareti ricoperte di fotografie, sue fotografie, era legata ad una sedia, a terra c'erano due borse, riusciva a vedere cosa contenevano e non le piaceva proprio il contenuto, chiunque l'avesse presa era intenzionato a giocare con lei.
Katherine, o Catherine tanto è la stessa cosa, entrò sorridendo- la mia Lucy...
Lucy impallidì- tu sei K vero? –aveva ascoltato di nascosto la conversazione tra Jonathan e suo padre ma non ci voleva credere
-In persona
-Perché fai questo?!
-Perché tu sei così perfetta e dolce con me- si era avvicinata e le aveva preso il mento tra le mani- tu sei la mia ragione di vita- disse lei ridendo sadica- sarai sempre mia vero?
-Mai- disse Lucy spostando la testa- io non voglio più avere a che fare con te!
-Lucy...è per quel ragazzo vero?! È per Jonathan?!
-Che c'entra?!
-È lui vero? È per lui che tu non mi vuoi?!
-No! Tu sei matta!
-Forse...ma ti avrò, con le buone o con le cattive- disse lei aprendo una borsa e mostrando i giocattoli che aveva comprato qualche giorno prima al noto sex-shop del centro città- so bene che sei ancora vergine cara
Lucy strinse le gambe.
-Stai tranquilla, sarò io la tua prima volta
Lucy sbiancò ancora di più- no no ti prego no!
-Oh sì Cara...e anche molto presto sai?- posò una sua mano sulla gamba di lei leccandosi le labbra- ma prima, mi devo occupare del tuo caro amico Jonathan...
-Ti prego lascialo stare! Non c'entra nulla con te!
-Oh sì invece! Ti sei allontanata da me!
-Ma quando?!
-Ieri sei uscita con lui!
-Si ma...
-Sta zitta! –urlò K di colpo- zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta zitta...
Lucy era terrorizzata, quella era fuori!
-Ora sì che va meglio, Lucy- disse K con un sorriso sadico dipinto in volto- sei più bella con questa espressione terrorizzata sai? Quasi non resisto all’attesa...ti mangerei ora...
Si leccò le labbra mettendo una mano nella borsa. Lucy trattenne il fiato.
***
Jonathan era arrivato di fronte a una vecchia fabbrica di giochi per adulti, ex sede del sex-shop. Non gli veniva in mente  altro luogo malmesso in città in cui poter portare una ragazza e passare inosservato. Caricò la pistola e aprì la porta entrando con calma. Ciò che vide gli fece raggelare il sangue.
***
Lucy guardò l'oggetto preso da K, stava per sentirsi male, non voleva venir stuprata da lei!
-Su Lucy tranquilla, farà un po' male, ma dopo ti piacerà
-Tu sei matta! Folle!
-Su cara vedrai ti piacerà...
Si avvicinò, pronta ad agire, quando sentì la chiamata di un sottoposto
-Signor Capo...
-CHE C’È?!
-J-J-Jonathan Black...
-È qui? Perfetto...su cara, continueremo dopo- prese comunque quel coso in mano e si diresse verso l'uomo arrivato- dopo io e te lo proviamo...anzi vieni con me...lo testiamo subito
Lo trascinò fuori e poco dopo si sentì un urlo di dolore.
-Oddio stuprato da una donna...Jonny salvami!- disse Lucy, non però scontenta di aver scampato il pericolo, che però si sarebbe ripresentato a breve se Jonathan non l'avesse salvata in tempo.
***
Jonathan guardò con orrore le ragazze e i ragazzi legati a X e completamente nudi. Era evidente che K aveva qualche problema a controllare i suoi istinti sessuali. Avvicinandosi si rese conto, con un certo sollievo, che erano tutti manichini, ma la cosa era inquietante lo stesso, molto inquietante.
***
Lucy sentì degli spari, Jonathan era nei guai? Doveva liberarsi. Con un po' di fatica riuscì a mettersi in piedi, si sedette sul pavimento, si tolse le scarpe e, con un po' di agilità, riuscì a passare le mani da dietro a avanti, in modo da poter vedere il nodo. Era un modo semplice di legare una corda, ma ci mise comunque qualche minuto. Appena libera, dopo essersi rimessa le scarpe, cercò di aprire la porta e dopo un'altro sforzo riuscì a scappare da quella stanza, prima di uscire però prese un accendino che aveva sempre in tasca, anche se non fumava, e diede fuoco alle fotografie, non sopportava l'idea di cosa quella donna ci avesse fatto. Scese le scale in fretta e vide centinai di buchi nei muri, le prese il panico. Vide del sangue e poi i corpi di tanti sottoposti di K. Entrò nell'ingresso, a terra c'era il corpo senza vita di K. Poggiato al muro c'era Jonathan.
-Jonny! – corse da lui
-Stai bene Lucy?
-Io si, ma tu?
-Nulla di grave, usciamo di qui
Lucy lo aiutò ad alzarsi e insieme uscirono di lì.


Dietro lo specchio

Dietro lo specchio

Categoria: fantasy world

Lista Capitoli:

Capitolo Finale: mondo vuoto...

Speciale: Mondo vuoto...
Stringo ancora la mano di mia figlia, sono mesi, anni, che non si sveglia...aveva quattordici anni quando è finita in coma, ora ne ha quasi venti e ancora non si sveglia...vorrei non averla mai spedita dalla zia...avrei dovuto star con lei...
-Cara...non credi sia ora di togliere la spina?
Guardo con odio il mio ex marito- No! È ancora viva! Non voglio lasciarla andare!
Lui mi mette una mano sulla spalla e mi abbraccia, inizio a piange insieme a lui- non avremmo dovuto dirle del divorzio...non avremmo dovuto separarci e non avremmo dovuto mandarla lì...ma ora dobbiamo lasciarla andare
-NO! –lo allontano da me, lo guardo con odio- vai via
-C...
-VIA! VATTENE! VA VIA!
Lui esce rinunciando a ragionare con me. Riprendo la mano di mia figlia e la stringo al petto.
-Choc..ti prego...non lasciarmi sola...ti prego...ritorna da me...ti prego...ritorna dalla mamma...ti giuro non lascerò mai più che nulla ci separi...ti prego
Guardo mia figlia, nulla, ancora nulla. Lascio la sua mano, ho perso tutti, lo zio, la zia, mio marito...non voglio perdere anche la mia unica famiglia rimasta...non voglio perdere mia figlia...
Un'infermiera entra correndo- signora
La guardo piangendo
-Suo marito...si è suicidato saltando dal tetto e...
-Non mi importa- dico io guardando mia figlia- ci aveva abbandonate tempo fa...non è mio marito...non ho nulla a che fare con quel tipo...lasciatemi sola con mia figlia
La donna annuisce, sa bene cosa provo, sono anni che faccio avanti e indietro da questa stanza, aspettando un segno di ripresa. Lei è l'ultima famiglia che mi è rimasta...ho perso tutti gli altri...
Poggio la testa sul letto, voglio mia figlia indietro
***
Sento il bip del computer che segna il battito del suo cuore. Sempre lo stesso, sono appena tornata dal funerale di quel l'uomo, ancora non si è svegliata. Poggio la testa sul letto, morirei pur di riaverla indietro. Forse dovrei sul serio lasciarla andare
I bip aumentano di intensità, guardo mia figlia.
Apre piano gli occhi. Sono entrambi verdi-acqua.
-Choc?
-M...mamma...cos'è successo? Perché piangi?
L'abbraccio gridando, finalmente ho di nuovo mia figlia...dopo anni...ho di nuovo mia figlia...

Capitolo 5   Lista capitoli    

Capitolo 5: Bloccata nel regno degli specchi...

05: Bloccata nel regno degli specchi...
-Sul serio è inquietante il fatto che tu sia vero!
-Dai non ti ho fatto nulla per tutto il tempo che sei stata convinta che io fossi un orsetto, perché dovrei ora?
-Perché ora hai gli strumenti per farlo
Lui mi guarda sorridendo, si avvicina- io non posso toccarti senza un tuo consenso- si avvicina ancora di più- beh anche se non nego di volerlo
Vuole giocare? Giochiamo!
-E perché non ci provi?
La mia risposta lo blocca, non se lo aspettava eh? È vero a Teddy dicevo tutto, ma che sono una pervertita cronica e che adoro stuzzicare le persone.
-Non scherzare- dice lui indietreggiando
Mi avvicino- io non scherzo mai- gli rubo un bacio- non dimenticare chi hai davanti
Lui mi blocca e mi attira nel suo abbraccio, rubandomi un bacio, meno vasto del mio- e tu non stuzzicarmi, non dimenticare che un famiglio ama sempre il suo padrone, non voglio perdere il controllo per un semplice bacio
Perdilo...aspetta che cavolo vado a pensare?! Non sono qui per provarci con il mio famiglio...anche se...no che vado a pensare
-Beh non credo sia un problema se succede- dico io con calma
-Abbiamo una missione prima...
-...Allora dopo noi due parliamo un po'
Lui annuisce, mi prende per mano e mi accompagna fino ad un lago, anch'esso rosso come il sangue- quella che vedi al centro, è la spada del custode, prendila e questo regno sarà tuo e potrai liberare le anime di coloro che sono stati intrappolati qui
-Lo zio?
-Fa parte di questo regno ormai, ma se riesci a liberare la spada, ridarai loro la pace
-Devo solo prenderla?
-Se sbaglierai, anche tu rimarrai imprigionata qui
-Va bene- dico io, metto in piede sulla superficie dell'acqua che si cristallizza. Continuo a camminare fino al centro del lago, metto la mano sull’elsa, devo farcela. La tiro fuori, con calma, la alzo al cielo e sento una scossa di energia riempirmi il corpo. Ritorno dal mio famiglio.
-Sai cosa hai appena fatto?
-Ho dedicato la mia vita a questo regno, come nuova Alice, lo zio e quelli prima di me sono tornati a casa, io non posso.
-Mi...mi dispiace
-Lo sapevo già da quando ero piccola che sarei rimasta qui
Lui mi guarda e risponde al mio sorriso- beh...visto che sei la regina, devo inchinarmi e obbedire
-Beh...allora- lo bacio- non tradire la regina
-Agli ordini my lady- dice lui stringendomi al suo petto.
Ho rinunciato a un mondo che non amavo, per un modo che non conoscevo...nulla può cambiare quel che ho scelto e per ora mi va bene così, ma un futuro qui...ho rinunciato a molto per poco...

Capitolo 1: V per Vendetta è innamorato di me?!

1- V per Vendetta è innamorato di me?!
Aprii gli occhi piano e guardai intorno a me, dove mi trovavo? Guardai la stanza di color rubino, di un lusso assurdo. Il letto era matrimoniale, le coperte erano le più pregiate, le finestre erano antiproiettile, i mobili erano antichi e costosi, il bagno era ricco e lussuoso, così come la cucina open-space e il salotto. Era tutto un lusso assurdo, probabilmente nemmeno io avrei speso tanti milioni per un appartamento...un attico, come quello. Mi alzai sentendo un forte dolore alla caviglia destra, quel maledetto affare mi dava un fastidio atroce. Indossavo solo le mutande e la canottiera, guardai le telecamere perennemente puntate su di me. Mi feci la doccia e mi misi in jeans e maglietta, poi mi misi a fare la colazione. Avevo gli occhi di Neal perennemente su di me, era il suo lavoro, ma mi sentivo strana ad averlo sempre presente. Mi misi a fare le frittelle, dopo poco erano già una pila.
-Ehi guardone, vieni a fare colazione? Così non mi perdi d'occhio
Dopo poco Neal bussò alla porta e ci sedemmo a fare colazione
-Non sapevo sapessi cucinare
-Se vivi una vita da fuggiasca devi sapere come cavartela da sola
-Com'era?
-Cosa?
-Scappare
Lo guardai- beh...era snervante ma anche divertente, potevi fare ciò che volevi, nessun limite ma allo stesso tempo non avevi veri rapporti con la gente, l'unico che mi era vicino era Master Zero e il nostro era solo un rapporto di lavoro
-Master Zero?
-Il mio cambia nome, era lui a farmi cambiare così in fretta identità
-Un vero genio- commentò lui- la caviglia come va?
-Bene...credo
-So che la cavigliera non è comoda
-Hai già avuto dei sorvegliati?
-Si un paio, tutti dicevano che era l'inferno in terra
-Beh dipende- risposi io- io non ho molta sensibilità quindi non mi dà problemi, forse fastidio ma nulla di più
-Non hai sensibilità?
-Riesco a muovere tutto il mio corpo ma non sento molto, per esempio, le mie mani non distinguono caldo o freddo, la lingua dolce, salato, piccante, bollente ecc, sa se una cosa è buona o no, ma non com'è di preciso. Le gambe hanno perso quasi sensibilità, le muovo e riesco ad usarle ma non sento nulla, la cavigliera per certi versi mi da la certezza che c'è le ho ancora.
-Hai mai fatto un controllo?
-Da piccola, pare che la mia sensibilità sia minima, la soglia del dolore invece è massima. Praticamente mi potrebbero sparare e sentirei solo il solletico. In effetti a Parigi mi avevano sparato alla spalla, se non se ne fosse accorto Zero sarei morta dissanguata- ridacchiai io
-Questo spiega come sei riuscita a passare in posti da incubo senza emettere suono- avevamo finito, presi i piatti e mi misi a lavarli
-Tipo il sottopalco con i cocci di vetro sotto il museo di Boston? Me ne ero appena accorta in realtà, li spostai con un braccio di lato per evitare di lasciare tracce di DNA. Infondo indossavo tute in pelle per lavorare con maniche e pantaloni lunghi, aderenti e nere, poco visibili al buio, in più indossavo sempre una maschera per evitare di essere vista. Ero praticamente invisibile per voi, avvolte passavo anche accanto ai poliziotti per uscire e nemmeno mi vedevano- Risi io
-Ok, ora mi pare esagerato- rispose lui sorridendo, si divertiva a parlare con me
-Dici? Al museo di arte di Spagna sono uscita con calma dall'entrata principale- risposi io chiudendo l'acqua- i poliziotti erano troppo impegnati a calmare la folla per notare una ragazzina andarsene tranquilla come se nulla fosse
-Ah sì?- rise lui- starò più attento d'ora in poi
Si era avvicinato senza che me ne accorgessi- faresti bene
-Abbiamo del lavoro da fare- aveva tirato fuori il cellulare- rapina in banca con ostaggi
-Mi cambio e vengo? -chiesi io
-Si ma evita la minigonna e la scollatura di ieri, ci ho messo un'ora a far calmare gli agenti
-Allora avevi guardato!
-Si
-Quando?! Non hai mai abbassato lo sguardo!
-Ho i miei metodi- disse lui sogghignando- vatti a cambiare terza abbondante
Io mi allontanai di corsa- Maniaco!
Mi misi dei jeans lunghi neri, stivaletti con il tacco grigi e una maglia aderente a maniche lunghe grigia, al collo mi misi un fulard nero, mi legai i capelli in una treccia, presi la giacca in pelle nera e gli occhiali da sole e raggiunsi Neal
-Non vedo la cavigliera- commentò lui
-Nascosta nello stivale- risposi io mostrandogliela- non credi sia meglio evitare che la gente veda una cavigliera su chi li deve aiutare?
-Hai ragione- rispose lui aprendo la porta, presi la borsa, mi avevano dato uno degli ultimi modelli di cellulare esistenti, altro modo per controllarmi- dopo di te
****
Guardavo il tipo fare avanti e indietro mentre urlavo con Neal e altri agenti, gli uomini!
-Neal- chiamai io e lui corse, voleva evitare quel tipo probabilmente
-Dimmi
-Posso avere quella corda? -indicai una fine in cuoio poggiata su un furgone
-Si certo- me la diede- che vuoi fare?
-Mi sono rotta di aspettare faccio effrazione e faccio uscire gli ostaggi
-Cosa?!
Indicai la cartina della banca- qui c'è un condotto della ventilazione, collegato a questo dell'edificio abbandonato, non l'hanno rimosso o bloccato poiché la banca pianificava di comprare l'edificio, mi infilo lì dentro entrò nella banca e faccio uscire gli ostaggi, contenuti qui, nel caveau della banca. Entro e li faccio uscire, semplice no?
Lui ci pensò su un po', mentre gli agenti dicevano di tutto
-Va bene, provaci
****
Rimosso l'ultimo chiodo, entrai piano nel condotto
-Sta attenta- mi disse Neal nell'auricolare
-Lascia fare a me- risposi io
Il condotto era stretto e soffocante, mi sentivo quasi a casa, avevo usato centinai di quei condotto per entrare e uscire dagli edifici. Entrai senza problema nella banca, era tutto buio, avevano staccato la corrente e l'edificio non aveva finestre, norme antincendio mai sentito eh? Mi mossi piano, l'edificio era vuoto, nella sala principale c'erano cinque o sei uomini, nel Caveau altrettanti. Entrai nella sala di sorveglianza, vuota.
-Puoi accendere la corrente per la sala sorveglianza?
-Fatto
La luce accese i monitor, mi misi alla tastiera e collegai i monitor con il pc che era fuori con Neal
-Come hai fatto?
-Pensavo che ti avrebbe potuto aiutare sapere che succede dentro no? E poi era un semplice lavoro di hacking per una come me
Mi mossi piano e mi diressi verso il Caveau ma venni beccata
-Chi sei?!
-Oh merda- con la frusta gli fregai la pistola e lo metto KO. Prendo le manette che avevo "preso in prestito" da Neal e le metto all'uomo legandolo al termosifone e mettendogli del nastro adesivo sulla bocca.
-Neal, hai un pacco regalo ammanettato al termosifone vicino l'ingresso.
Piano piano riuscii ad attirare fuori a uno a uno tutti gli uomini che erano messi a sorveglianza degli ostaggi, avevo già messo ko quelli nella sala principale, l'unico che mancava era il capo, che non avevo ancora incontrato. Liberai i dipendenti e gli indicai una porta secondaria dov'è aspettavano gli agenti. Feci per uscire ma mi ritrovai un'armadio vivente di muscoli davanti che mi prese e puntò una pistola in testa. Vidi gli agenti entrare mentre le luci si accendevano.
-Giù le pistole o sparo
Loro posarono le pistole sotto ordine di Neal.
-Ma tu...Melissa?
Guardai l'omone, cicatrice sull'occhio, pelato, tatuaggi ovunque- Malcom?
-Si sono io- abbassò la pistola e mi guardò- pensavo fossi sparita
-Malcom ti ho già dato il due di picche, vuoi che ti rompa anche qualcos'altro oltre il cuore? Mollami!
Cominciò a vaneggiare su un futuro destinato insieme.
-Noi staremo insieme, che tu lo voglia o no!
-Non così in fretta stronzo- la voce la riconoscevo bene. Un lazzo prese al collo Malcom che mi mollò mentre una scossa elettrica lo attraversava e lo fece svenire a terra.
-Zero! -urlai io guardando il ragazzo con la maschera di V per vendetta, era un ragazzo muscoloso, indossava un impermeabile nero e dei guanti bianchi, con quella maschera faceva ridere.
-Ti lascio sola con FBI e guarda che succede- commentò lui osservando gli agenti arrestare i tipi
-Si vede che mi devi stare più vicino
-L'omone?
-Uno stalker che mi perseguita da un pezzo
-Stai bene- chiese Neal avvicinandosi
-Grazie a Zero
Zero mi mise un braccio intorno alle spalle- sarà un piacere lavorare con lei FBI
-Cosa?
-Io lavoro per la mia regina, quindi ora lavoro indirettamente per lei
Neal lo guardò malissimo ma nonostante tutto disse- benvenuto

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I am the father apparently

I am the father apparently Trama: Ritornata indietro nel tempo a quando era ancora una bambina, Lia non vuole soffrire alle mani dell’abusiv...