WitchandAngel : giugno 2016

Compleanno in pizzeria

Fanfic: Five Nights at Freddy’s
Attenzione: i personaggi non sono miei, storia solo ispirata ad essi

Dedicata alla mia migliore amica Nicole, buon compleanno, sei una delle persone a cui tengo di più, ti auguro con il cuore tutta la fortuna del mondo, te la meriti. Ti voglio bene. –Angel

“Compleanno in pizzeria”


Scendiamo dalla limousine, altra serata di gala noiosa, povera Nicole, oggi è il suo compleanno.
-Avrei preferito un pigiama-party o una serata in pizzeria- mi dice lei sospirando- diciassette anni in mezzo a vecchi porci, pervertiti e megalomani…non ho proprio voglia di andarci a dirla tutta…
Guardo la limousine- beh non ci hanno ancora viste no?
-Si, allora? –mi guarda poi ridacchia- non vorrai fuggire?
-Nah, ti rapisco solo- sorrido io e le tendo la mano- allora sorellina, ti lasci rapire da me?
-Alla faccia dell’Angelo…con piacere- mi prende la mano, saliamo sulla limousine
-Signorine? –chiede l’autista
-Portaci in pizzeria- dice lei- e non dire ai nostri dove siamo…ma vestite così?
Io ridacchio e tiro da sotto il sedile una borsa- che ti credi, io sono sempre pronta a tutto cara
Apre la borsa- per una volta saremo delle adolescenti normali eh?
-Fingere non costa nulla sai? –rido io- cambiamoci su, i vestiti di gala non li sopporto…
L’autista alza il divisore oscurato permettendoci di cambiarci.
*****
-Qui va bene- dice Nicole scendendo- soldi non mancano, ma questa pizzeria da che inferno sbuca?
-Non ti piace- controllo di avere tutto, soldi, cellulare, documenti, trucchi…sì c’è tutto
-Scherzi?! La adoro! –dice lei girandosi verso di me. Indossa una minigonna di jeans blu, scarpe con il tacco bianche, una maglietta attillata celeste che le copre anche il collo, lasciandole le braccia scoperte, vari braccialetti, l’altra parte della collana a cuore che condividiamo, orecchini a cerchio, i capelli castano-rossi molto mossi con le punte colorate e una borsetta bianca con le frange. È adorabile come sempre lei.
-Contenta di sentirlo- io indosso le stesse scarpe ma nere, un paio di pantaloni in pelle neri con delle catenelle ai lati, una camicetta senza maniche che mi arriva sopra l’ombelico con sopra una giacchetta di pelle senza maniche della stessa misura e in testa un cappello alla Michael Jackson di Smooth Criminal nero, la collana che condivido con lei, bracciali in pelle, orecchini a cerchio, i capelli biondo-castani lisci e con le punte nere e una borsa in pelle nera- entriamo?
-Siamo gli opposti sorellina- dice lei prendendomi la mano, ha le unghie decorate a scacchiera con il simbolo delle carte da poker su ognuna, anch’io le ho così.
-Beh meglio, almeno ci si diverte di più- entriamo nel locale che più che una pizzeria sembra una discoteca
-Wow…qui ci sono tutti i tipi di persone…puttanieri, puttane, nerd costretti da amici a venire qui, bad boy…che dici troviamo qualche attività divertente da fare? –chiede lei ridacchiando
-Beh si può provare a fare amicizia dai…tanto basta non dire i nostri cognomi, sai i boss non sono molto apprezzati- dico io, indico il bar- beviamo?
-Si- mi prende per il polso e mi trascina al bancone, ci sono due baristi, un ragazzo dai capelli blu e gli occhi verdi e uno dai capelli rossi e gli occhi ambrati. Nicole guarda subito il rosso.
-Buonasera signorine, possiamo aiutarvi? –chiede il blu, il rosso ruota gli occhi
-Non tu grazie- replico io
Lui sghignazza- piccante eh?
-Come vi chiamate? –ci chiede il rosso- non badategli…è cretino…
-Io sono Nikki, lei è Angy- dice Nicole- e voi?
-Io sono Foxy, lui è Bonnie- dice il rosso- quello lì con il pc è Freddy- indica un ragazzo dai capelli marroni e gli occhi celesti- le ragazze che servono sono Mangle- indica una ragazza dai capelli bianchi e gli occhi rosa, accanto a lei c’è una biondina dagli occhi violetto- la bionda è Chica. Quel ragazzo dai capelli arancioni e gli occhi celesti è BB- indica un ragazzo che sta conversando con tutti- infine c’è mio fratello, lo chiamano Puppet, è il dj- mi giro un ragazzo dai capelli neri e gli occhi rossi, il mio contrario visto che ho gli occhi di ghiaccio- prima volta qui?
-Si vede? –chiede Nikki, lei è più disinvolta di me, ama chiacchierare con le persone e riesce sempre a farsi degli amici, io sono più solitaria, potremmo dire che sto sempre appiccicata a mia sorella se posso, non sono molto sociale
-La tua ragazza sta guardando un po’ troppo mio fratello sai? –scherza Foxy
Io e lei ci guardiamo e ridiamo, in contemporanea diciamo- siamo gemelle
Lui e Bonnie ci guardano stupiti- non si direbbe mai
Io e lei ridacchiamo- lo sappiamo
-Allora interessata a mio fratello? –chiede Foxy
Io sorrido e metto un braccio intorno alle spalle di Nikki- e tu a mia sorella no?
Lui arrossisce, per sua fortuna è buio e si vede poco- touché…allora che vi porta qui?
-Beh Nikki fa diciassette anni- dico io- perché non la inviti a ballare?
-Angy! –ride lei
Foxy guarda Bonnie che gli fa cenno di andare, scavalca il bancone e offre a Nikki una mano- permette?
Nikki mi guarda e gli prende la mano- con piacere
Io ridacchio- oh sono carini…
-Diciassette anni da sole? Che avete combinato? –chiede Bonnie, nessuno sta ordinando da bere, sono tutti presi dalla musica quindi si può chiacchierare
-Scappate a una noiosa festa di compleanno organizzata dai nostri genitori…nostro padre visto che la mamma è scappata tempo fa- dico io
-Oh mi spiace- dice lui
-Nah, la nostra tata è una degna sostituta- scherzo io
-Voi non siete normali vero? –chiede lui versandomi da bere
-Non ho l’età per bere- dico io
-Il barman non fa problemi e poi vedi adulti in giro? Qui tutti hanno dai quindici ai diciotto anni, non ti preoccupare
-Grazie allora, ma non siamo normali…ti rivelo un segreto- gli faccio segno di avvicinarsi- siamo le figlie di uno dei più spietati boss mafiosi della zona
Lui ci guarda- voi due?
Annuisco- problemi?
-Non si direbbe- dice lui, ride- fichissimo
****qualche ora e drink dopo****
Ci siamo presentate a tutti, simpatici, molto accoglienti. Nikki è di nuovo in pista a ballare, sarà quasi tre ore che balla con Foxy, tra quei due c’è già qualcosina eh?
-Hey bellezza…-Foxy si è allontanato da lei per un secondo ed ecco che ci provano già- ti va di venire a divertirti con me?
-No- risponde lei seccata
Lui le afferra il polso- non era una domanda
Foxy fa per raggiungerla ma io lo precedo, gli afferro il polso, gli tolgo mia sorella dalle grinfie e lo guardo incazzata nera- non toccarla
-Ma guarda che carina la biondina…è la tua fidanzata? –ride lui
Io lo mollo- non toccare mia sorella
-Altrimenti? –ride lui, questo ha più di vent’anni minimo
-Ti faccio pentire di averlo fatto- dico io
Nikki mi prende la mano- lascia stare...se ci mettiamo nei guai sai che poi succede…
Lui mi afferra il polso e la calma di Nicole va a farsi fottere, gli tira un calcio che gli fa perdere l’equilibrio
-E io dovevo stare calma eh? –dico io
Il tipo si rialza- stronze…
Io lo alzo per il bavero- stronze no, letali sì- lo mollo- smamma
Lui mi guarda malissimo e tira fuori un coltello- sta zitta puttana…
Nikki ride e tira fuori dalla borsetta una pistola- io sloggerei fossi in te
Quello corre via urlando. Nikki rimette la pistola in borsa e mi guarda- andiamo a casa
-Già…-ci dirigiamo verso l’uscita
-Hey- dice Foxy –siete libere sabato prossimo?
Io e Nikki sorridiamo- vedremo, i nostri numeri li avete
****
Saliamo nella limousine. Guardo Nicole- divertita?
Lei mi sorride- molto
L’autista parte e i nostri cellulari suonano- abbiamo nuovi amici eh?

Auguroni Nikki, scusa il ritardo. Buon compleanno.


~WitchandAngel~

Finale: ero, sono e sarò sempre la loro mamma

Capitolo 5: Ero, sono e sarò sempre la loro mamma

Il carattere della donna, senza eccezione, si muove su due poli, che sono l’amore e vendetta.
(Lope de Vega)          
Sapete perché la vendetta è così buona? Perché è dolce e non fa ingrassare!
(Alfred Hitchcock)
È molto più facile perdonare un nemico dopo che ti sei vendicato di lui.(Olin Miller)
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-Signora…cosa successe dopo?
Sorrido- oh…beh mio “marito” tornò a casa
Mi chiamò, non ero a casa e la cosa lo mise in allarme- tesoro dove sei?
-Alla pizzeria Amore…ho una sorpresina per te…sai…era uno dei consigli…-dissi io vaga
Lo sentii ridere- arrivo amore…
-Perfetto- chiusi il cellulare e lo lasciai cadere sul tavolino, ero seduta con le gambe accavallate sul palco, i ragazzi erano nascosti per non farsi vedere. Indossavo le mie scarpe con il tacco blu notte, un tajer dello stesso colore, i miei lunghi capelli erano acconciati in boccoli, ero truccata, indossavo vari braccialetti, la mia collana preferita e gli anelli che mi avevano regalato gli altri miei ragazzi…anche se mi ero sposata quel mostro, non avevo…per così dire…chiuso i ponti con loro…non lo tradivo, ma avevo ancora buoni rapporti con loro. Presi dalla borsetta la mia pistola la caricai e la nascosi nella borsa, dovevo solo aspettare. Le mie unghie lunghe nere battevano sul legno ritmicamente.
-Tesoro- entrò lui, vidi di sfuggita i ragazzi trasformarsi e Puppet chiudere piano la porta a chiave
-Benvenuto…-dissi io con un sorrisetto
-Allora qual è questa sorpresa? –mi chiese lui
Gli indicai una sedia al centro della stanza- siediti…
Lui mi guardò ridacchiando e si sedette- allora?
Io presi la borsa e con un saltò salii completamente sul palco- non noti nulla di…anomalo?
Lui mi guardò- nulla…
Sorrisi divertita- non in me…ma qui…non manca qualcosa…qualcuno? –con la mano sfiorai la collana
Lui si guardò intorno preoccupato ma finse con un sorriso- no cara nulla…
-Oh…voglio farti delle domande e tu mi risponderai che ti piaccia oppure no- dissi io
-Va bene- rise lui, pensava che stessi giocando
-Perché mi hai sposata?
-Perché eri molto dolce e gentile
-Perché hai deciso di aprire una pizzeria?
-Perché amo la pizza- rise lui
-Perché hai costruito gli animatronix? –chiesi io muovendomi piano per il palco
-Perché volevo creare qualcosa di unico- mi guardava incantato e non si accorse di Bonnie e Freddy dietro di lui all’entrata, Chica e Mangle sedute nei condotti, Foxy e BB alle uscite e Puppet seduto sopra il palco.
-Perché hai ucciso i nostri figli? –lo guardai con gli occhi più innocenti che avevo
-Perché erano inutili…-si alzò di scatto- non hai scordato
-Dove pensi di andare? –chiesi io schioccando le dita
Freddy e Bonnie lo costrinsero a sedersi- ciao “papà” è andato bene il viaggio?
-Te ne vai di già? –chiese Bonnie guardandolo con un mezzo sorrisetto
-Voi…-mi guardò- come hai fatto a…
-Mio caro…-tirai fuori la pistola- una donna bramosa di vendetta può fare di tutto. Specie se ha un passato nella CIA e lavora come consulente per l’FBI...
Lui mi guardò- pensaci…non vuoi sapere dove sono i tuoi figli? Il tuo Peter? Il tuo Fobia?
Risi- li hai proprio tutti qui- lui si guardò intorno- ho modificato qualche circuito ed eccoti di nuovo i miei bambini
Puppet scese con un saltò accanto a me- la mamma ci ha riportato indietro per tua sfortuna
-E ci ricordiamo cosa hai fatto…-disse BB
Freddy e Bonnie si misero accanto a me
-Non ne siamo molto felici sai? –dissero Mangle e Chica in coro
-Meriti una punizione- disse Foxy mostrando l’uncino e sghignazzando- e sarà molto divertente per noi
-Non potete farlo…sono vostro padre…tuo marito- disse lui
-Non ti preoccupare- disse Freddy battendo i pugni insieme
-Ti farà molto male- sorrise Bonnie
Lui si alzò e provò a filarsela. Sparai alle gambe e lo feci cadere- dove pensi di andare? –sparai anche all’altra impedendogli di muoversi
-Tu…
-Sai non mi incolperanno nemmeno della tua morte…-sorrisi io- ho una licenza particolare che mi permette di uccidere chiunque io voglio se avviso il mio capo e lui mi ha detto “Uccidi quel figlio di puttana, faremo sparire noi il corpo, a condizione che tu torni a lavorare per noi” quale offerta migliore no?
Lui mi guardò con terrore- io…
Gli diedi le spalle e guardai i ragazzi, mi feci da parte- è anche la vostra vendetta…divertitevi
-Poi chiamai il capo, mentre i ragazzi si ripulivano e riprendevano la forma umana ed è finita lì- dico io caricando la mia arma- ora però…devo finire il lavoro con voi due… “agenti” molto convincenti…poco credibili…
Loro mi guardano terrorizzati- tu sei un mostro!
-Forse…ma quale madre a cui vengono uccisi i figli non lo è? –dico io- addio
****
-Sono a casa- dico io entrando nella nuova villa che il governo mi ha dato, fare la killer per loro…beh ha i suoi vantaggi
-MAMMA- urla Peter ritrasformandosi in umano e saltandomi in braccio- Foxy mi insegue
-POSSO SPIEGARE! –dice Bonnie
-NON PENSATE MALE RAGAZZE! –dice Freddy
Chica e Mangle escono incavolate nere- CHE DIAVOLO CI FACEVATE NASCOSTI NEL NOSTRO ARMADIO?!
Foxy arriva correndo- RIDAMMI LA LETTERINA CHE STAVO SCRIVENDO A LYDIA PUPPET!
Lui fa la linguaccia- NO! Lydia piace a me!
BB esce dal salotto e mi sorride- ciao mamma- mi abbraccia- bentornata…ehm…non far caso a loro?
Rido e fischio –ok tutti calmi! Se non l’avete notato…sono tornata
-MAMMA! –dicono loro
-Datemi il tempo di riporre la pistola e le altre armi e vi preparo la cena ok? –dico io- e mi spiegate perché tutto questo casino…
-Mamma c’è una ragazza, Lydia, orfana- inizia BB seguendomi- anche lei è un’animatronix…pensavamo se tu potessi…
-Domani ditele di venire qui, dopo cena chiamo una mia amica e l’adotto- dico io
-Davvero!? –dicono loro
-Beh…amo i bambini e poi…sarà divertente avere un’altra ragazza- dico io
-Yeah! –urlano Mangle e Chica, ormai preferiscono quei nomi ai vecchi
-Ora…chi mi aiuta ad apparecchiare? –chiedo io- qualcuno mi dice dove diavolo è il Phone Guy?
-Phineas dorme mamma- dice Puppet
-Di nuovo?! Foxy vallo a svegliare e non minacciarlo con l’uncino- dico io
-Si mamma-dice lui
Questa è la mia famiglia, non importa quanto assurda sia…questa è comunque la mia famiglia, loro sono i miei figli e io…li amo così come sono. Ero la loro madre quando erano umani, sono la loro madre ora che non lo sono più e sarò la loro madre qualsiasi cosa succeda, loro sono i miei otto piccini e lo rimarranno per sempre.

~Fine~

Capitolo 4: i miei bambini e la mia vendetta

Capitolo 4: i miei bambini e la mia vendetta


Un torto si perdona. I torti si vendicano.
(Roberto Gervaso)
 Dobbiamo perdonare i nostri nemici, ma non prima di impiccarli.
(Heinrich Heine)
La vendetta – si dice – è un piatto da servire freddo. Purché poi si abbia ancora appetito.
(Roberto Gervaso)
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Entrai in quel locale e iniziai essere inseguita da quei animatronix. Ero nel panico più totale così cominciai a correre dove potevo per nascondermi o sfuggire a loro. Li ricordo i loro occhi erano vuoti, morti. Mi ricordo che il più veloce era Foxy, così come lo era mio figlio Fobia, una volpe dal pelo rosso con un uncino e una benda sull’occhio, poi c’erano Chica e Mangle, che mi ricordavano Charlene e Myra, loro spuntavano sempre dai condotti, poi Ballon Boy, usciva anche lui dai condotti e mi ricordava molto Bruce Ben, poi c’era Freddy, che mi ricordava Frederick che mi inseguiva spuntando dal nulla, Bonnie, che somigliava a Ben, che mi fissava da dietro i muri, e infine il più piccolo, Puppet…che mi ricordava il mio piccolo Peter. Ero…ero sconvolta di come loro, mi avessero fatto ritornare la confusione e la tristezza che avevo quando ho scoperto della loro morte. Mi sedetti in una stanza in un angolino e portai le gambe al petto, non avevo più voglia di correre o di fare altro, ero di nuovo nello stato di depressione che mi impediva di muovere un singolo muscolo. Strinsi il mio ciondolo, avevo solo la foto dei ragazzi e di me dentro, era l’unica cosa che mi ero portata dei ragazzi. Iniziai a piangere, sentii i passi e in breve, uno dopo l’altro, gli animatronix entrarono nella stanza dove mi ero nascosta. Alzai lo sguardo e vidi avvicinarsi a me la volpe rossa, il suo sguardo era ancora morto, ancora spento. Alzò il suo uncino minacciando di colpirmi.
Io sorrisi amaramente- fallo…
Si fermò, così come gli altri a guardarmi
-Avanti…uccidimi…non ho…non ho più un motivo per vivere…senza i miei bambini…senza di loro…senza i miei figli…io non ho motivo per rimanere viva…-ripresi a piangere in silenzio aspettando che la mia vita fosse presa da quell’uncino affilato.
Sentii che lo alzava e che lo scagliava contro di me ma un rumore metallico lo fermò. Alzai gli occhi e gli animatronix Freddy e Bonnie tenevano fermo Foxy mentre Puppet si era messo di fronte a me. Li sentii parlare e non potei che star zitta e ascoltare
-Fermo! –gli diceva Freddy- Puppet levati così la finiamo
-Foxy potresti colpire Puppet, calmati- Bonnie faceva fatica a tenerlo fermo
-Puppet avanti levati- gli dicevano Mangle e Chica
-Puppet levati- gli intimava Foxy
-Puppet perché la proteggi? –BB si avvicinò alla marionetta e provò a spostarla ma Puppet lo spinse a terra facendolo indietreggiare, tutti lo fissavano come se fosse impazzito- che diavolo ti prende?!
-Ma siete tutti impazziti?! – urlò lui- guardatela! Non la riconoscete?!
Nessuno parlava ma mi guardavano tutti, la luce nella stanza era pochissima e io ero in un angolo davvero molto buio. Puppet mi si avvicinò di più e si abbassò alla mia altezza. Mi prese la mano e se la portò alla maschera. Lo guardai negli occhi e vidi della vita.
-P…Peter? –mi portai le mani alla bocca mentre lui annuiva- sei…sei il mio Peter?
Lui annuì piano- sono Peter…ciò che resta di Peter
Lo strinsi a me- Peter…Peter…- scoppiai a piangere, incurante di ciò che potesse succedermi- il mio Pete
-Mamma ti prego calmati- mi rispose lui allontanandosi- sai che è imbarazzante quando fai così
-Mamma? –chiese Freddy avvicinandosi- è davvero la mamma?
-Frederick? –chiesi io alzandomi piano e guardandolo negli occhi, rivedendo il vivo degli occhi di mio figlio, guardai gli altri animatronix- Ben? Myra? Charlene? Bruce? Fobia?
Loro mi guardarono, i loro occhi tornarono vivi e rividi in loro i miei bambini
-Mamma…-Foxy guardò il suo uncino- oddio cosa stavo per fare…
-Cosa stavamo per fare- corregge Freddy- mamma…oddio…se Puppet non ci avesse fermato…
-Come l’hai riconosciuta? –chiese Bonnie avvicinandosi- era la buio completo, non riconoscevo che i contorni di una donna io
-E lo chiedi anche? –chiese Chica- lui le sta sempre incollato! Se non la riconosceva lui…
Puppet mi abbracciò- perché lei è la mia mammina e mi vuole tanto bene e perché…mi sono ricordato di averla vista così…quando papà ci ha uccisi…prima di prendere questo corpo, l’ho vista così a casa…
-Il sogno…-sussurrai io-…non importa…va tutto bene ora…ora siete di nuovo con me
-Non del tutto…-sospirò Mangle- quel mostro che ci ha infilati qui dentro ha messo a questi corpi un timer che ci permette di muoverci solo da mezzanotte alle sei…poi siamo intrappolati e ci muoviamo secondo ciò che vuole lui
Strinsi i pugni.
-Mamma? –chiese un po’ preoccupato BB
-Io lo ammazzo…-dissi io in un sibilo
-Ah ecco allora da chi ha preso Foxy il carattere inquietante…-commentò Bonnie
Foxy mosse l’uncino- lo vuoi provare?
-Non ci tengo grazie- rispose Bonnie indietreggiando- Mamma Foxy vuole uccidermi…
-Fobia- lo sgridai io
-Ma mamma…-protestò lui
-Lascia subito in pace tuo fratello giovanotto
-…Mi era mancato anche mi gridassi sai? –disse Foxy- ti abbraccerei ma sai com’è…l’uncino…la forza da animatronix…non voglio rischiare di ucciderti io
-Bene…-dissi io- ora dov’è la stanza con i vari strumenti di quello stronzo?
-La mamma che usa parolacce…-sbarrò gli occhi Freddy
-Allora? –chiesi io a Puppet
-Ti ci posso portare, ma a far cosa? –mi chiese mio figlio
-Ho tre laure e un dottorato in elettronica, meccanica e medicina…penso di poter fare qualcosina per i vostri circuiti- risposi io guardai Puppet- …
-Cosa? –chiese lui
Sospirai- non posso più prenderti in braccio…siete tutti più alti di me…uffa…il mio piccolino…
-MAMMA! –protestò lui
-Mi portate alla famosa stanza o no? –chiesi io- prima che quello torni dal viaggio di lavoro
-Aspetta come lo sai? –chiese Bonnie
-Perché è stato a casa ieri sera…-un brivido mi percorse la schiena- la voglia che avevo di ammazzarlo…gli ho fatto credere che non mi ricordassi nulla né di voi né dell’omicidio…
-Brava così forse ti sei salvata- dice contento Freddy
-No, così lo posso ammazzare senza che se ne accorga…ero tentata di mettergli l’arsenico nel pranzo a dirla tutta- dissi io uscendo seguita da loro
-M…mamma mi stai inquietando…-commentò Mangle
-Cara, nessuno deve azzardarsi a toccare i miei figli, stanne certa…si pentirà di essere nato- riposi io
Li avevo trovati, passai tutta la giornata a modificare i loro corpi, feci qualcosa, mossi qualcosa, ma sta di fatto…che si muovevano di giorno…in una versione del loro corpo umano…solo che sotto l’apparenza umana erano animatronix…una specie di maschera…ma sono i miei bambini…anche da animatronix, li avrei sempre amati

Capitolo 3: La mamma sa cosa fare

Capitolo 3: La mamma sa cosa fare

Lo spirito umano è sorto come arma di morte e come tremendo strumento di vendetta, non già come flemma dei democratici: serviva alla lotta contro i coccodrilli dei mari preistorici e contro i rettili squamati delle caverne – non come piumino da cipria!
(Gottfried Benn)
Il sentimento della vendetta è così grato, che spesso si desidera d’essere ingiuriato per potersi vendicare, e non dico già solamente da un nemico abituale, ma da un indifferente, o anche, massime in certi momenti d’umor nero, da un amico.
(Giacomo Leopardi)
 La più crudele vendetta di una donna è restare fedele a un uomo.
(Jacques-Benigne Bossuet)
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Avevo un piano, mi rendevo perfettamente conto di cosa comportava ma dovevo riuscire a trovare i miei ragazzi. Calcolai ogni minimo dettagli, ogni possibile problema, ogni causa effetto. Era passato un giorno dalla loro scomparsa e avevo intenzione di scoprire che fine avessero fatto. Fui più furba di lui. Lo aspettai sveglia, non avevo paura che mi uccidesse, gli servivo, in qualche assurda maniera lui mi considerava davvero sua moglie e forse anche mi amava.
-Ancora sveglia? –chiese lui vedendomi a letto a leggere
-Oh...-guardai l’orologio- non mi ero proprio accorta dell’ora- lo facevo spesso quindi non se ne preoccupo anzi credo lo abbia rassicurato- com’è andata a lavoro amore?
-Benissimo- mi sorrise lui cambiandosi- tesoro ti ricordi quel progetto che avevo in mente?
-Uhm…scusami caro…non ricordo di nessun progetto…aspetta dell’adottare i bambini o di averne di nostri?
-Esatto…ti va di iniziare ora? –mi si avvicinò e trattenni a stento la voglia di colpirlo
-Amore…per stasera no…primo sei stanco dal lavoro e non voglio che ti stanchi troppo, poi stavo leggendo proprio un libro su come avere più possibilità- gli mostrai il libro
Lui sorrise, mi comportavo spesso così prima del primo figlio- vediamo un po’…-lesse due o tre righe massimo poi scosse la testa- roba da donne, non capisco nulla di questo libro…mi affido completamente a te cara- mi baciò sulla fronte- mi vado a fare un bagno caldo amore, buonanotte
-Buonanotte- lo guardai uscire e mi misi sotto le coperte, dovevo aspettare solo l’occasione giusta poi avrei avuto la mia vendetta.
Il giorno dopo gli feci la colazione e gli preparai il pranzo- buona giornata amore
-Grazie cara…ah prima che mi dimentichi, stasera parto- mi indicò le valige in macchina- dovrei tornare dopodomani, va bene?
Lo guardai contrariata- non hai un’amante vero?
Scoppiò a ridere- io? Con un angioletto come te? Mai- mi baciò sulla fronte e entrò nell’auto- ti chiamo
-Ciao amore- lo salutai con la mano e aspettai che mi chiamasse per dirmi che era sull’aereo. Fu allora che decisi di muovermi. Presi coraggio e entrai di soppiatto nella pizzeria. Saranno state le 23:00
Mi suonò il cellulare era lui, finsi una voce addormentata- p…pronto?
-Cara, ti ho svegliato eh? Mi spiace, sono arrivato in hotel, il volo è andato bene. Ti volevo solo dare la buonanotte
-Buonanotte amore- dissi io chiudendo
Accesi la torcia e mi misi a cercare nel posto, sangue, impronte…qualsiasi cosa. Ma presto, verso mezzanotte gli animatronix iniziarono a muoversi da soli…questo mi inquietò abbastanza, ma non demorsi…dovevo trovare i miei bambini.
Mi muovevo piano e cercavo ovunque una prova, ero vicino a Pirate Cove quando mi accorsi che qualcosa mi osservava, guardai dietro di me e vidi la volpe rossa chiamata Foxy, ispirata da mio figlio Fobia, fissarmi dalle tende. Non era una sensazione, mi osservava la cosa mi inquietò abbastanza per farmi allontanare dalla stanza correndo, quando poi sentii una risata inquietante presi a correre verso la porta e uscii di fretta e furia. Ma dovevo tornare e dovevo trovare i miei bambini. Passai così la prima notte alla pizzeria…la seconda scoprii qualcosa che non credevo possibile…

Capitolo 2: tragedia al Fazbear

Capitolo 2: tragedia al Fazbear

Siediti sulla riva del fiume e aspetta. Vedrai passare il cadavere del tuo nemico.
(Proverbio cinese)
Con l’avanzare dell’età, ci rendiamo conto che la vendetta è ancora la più sicura forma di giustizia.
(Henry Becque)
Chi dice che la miglior vendetta è il perdono non ha mai subito un torto.
(Roberto Gervaso)
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-Quel giorno ero molto irrequieta, non avevo una bella sensazione
Ero molto agitata, i bambini erano dal padre e io ero davvero molto in ansia per loro. Le ore passavano lentissime e alla fine decisi di andare da loro...ma era troppo tardi...
-Che cosa aveva fatto?
-Non lo sapevo ma lo sentivo, lui li aveva uccisi e aveva nascosto i corpi...più tardi scoprii dove
-Che fece?
Entrai nel locale, non c'era un suono, così chiamai prima mio marito, poi tutti i miei bambini
-Ragazzi? –ero in ansia, ogni secondo il mio cuore perdeva un battito, avevo paura di cosa potesse essere successo. Sentivo...delle urla
-Urla?
-...non sapevo che pensare, se fossero vere o meno ma so, che non erano vere
-Continui
Sentii il rumore di un coltello venir affilato
-Oh mia dolce moglie, perché non vieni un po' di qua?
Sentivo la lama e una...no più voci mi urlavano di scappare di correre via
-Dove sono i bambini?!
-Oh loro? –lo sentivo ridere, una risata non più umana e che mi fece raggelare- non sono più vivi mia cara...
Mi misi le mani davanti al viso e soppressi un urlo, indietreggiai fino alla porta e con una mano cercai la maniglia
-Ora mia amata, vieni da me
Aprii la porta a fatica e corsi via verso l'auto, nella mia testa, mentre le lacrime mi offuscavano la vista, sentivo le loro voci urlarmi di scappare da lui e dirmi addio...era orrendo. Salii in auto e partii in fretta e furia, incurante delle lacrime o di lui che per un po' mi inseguii a piedi. Arrivai a casa, mi barricai dentro e lasciai che le lacrime continuassero a scendere copiose cancellando ogni segno di trucco che avevo. Non so per quanto rimasi a piangere prima di crollare addormentata, ma quando mi svegliai ero più morta che viva. Non sapevo cosa pensare o fare, avevo perso l'unica famiglia che avevo e il senso di colpa era insopportabile per me. Volevo solo morire, così smisi di mangiare, muovermi, stavo solo seduta con le gambe al petto a piangere e a aspettare che qualcosa succedesse. Sono rimasta in quella posizione per ore, poi il mio corpo si alzò contro la mia volontà, non capivo cosa stesse succedendo ma chiunque lo avesse fatto muovere gli diede l'ordine di farmi mangiare qualcosa. Caddi in ginocchio appena riebbi il controllo del corpo, non volevano che io morissi di fame. Era passata mezza giornata dopo che io avevo lasciato quel dannato locale, avevo dormito, pianto e poi qualcosa mi aveva costretta a mangiare un pacchetto di patatine che avevo sempre per i ragazzi. Ero ancora decisa a farla finita, così mi riempii la vasca da bagno d'acqua, collegai alla corrente l’arricciacapelli e mi immersi nella vasca, con un po' di timore lo lasciai cadere in acqua pronta a morire folgorata invece in quel preciso istante saltò la luce. Mi sembrava una presa in giro, non poteva star succedendo davvero. Tolsi l’arricciacapelli dall’acqua, lo staccai dalla corrente e lo buttai dritto nella spazzatura. Uscita dalla vasca mi vestii, dovevo riaccendere la luce. Andai in corridoio e passai accanto alla stanza dei giochi dei ragazzi. Mi bloccai totalmente e decisi di andare a vederla, così senza una vera ragione. Era ancora nel disordine solito dei ragazzi, la cosa mi fece sorridere, mi avvicinai al tavolo centrale dove trovai un biglietto e il ciondolo porta foto che non mi ero accorta di aver perso, lo indossavo sempre e non me lo toglievo mai. Presi il ciondolo e lo aprii trovando dentro la foto mia e dei ragazzi su un lato, ma la foto di mio marito che era sull'altro era sparita, era stata sostituita con la foto degli animatronix e la cosa mi stupii abbastanza. Presi il biglietto e lo lessi
“Non puoi arrenderti senza prima averci vendicato”
Le lacrime caddero ancora una volta copiose, mi lasciai cadere a terra e a quel punto mi svegliai. Ero ancora in soggiorno, ancora con le gambe al petto, la luce era accesa, la porta barricata, e nulla di ciò che avevo sognato era successo. Mi alzai senza esitazione e controllai la camera dei ragazzi, controllai il ciondolo e tutta casa. Era stato solo un sogno, un sogno che mi aveva svegliato.
Feci una cosa che prima non avevo mai avuto il coraggio di fare, cercai online e comprai un'arma, avevo il porto d’armi ma non avevo un'arma da prima che mi sposassi, costavano troppo e con i ragazzi in giro era rischioso tenerla in casa, l'arma sarebbe arrivata verso l'alba, era ancora notte fonda. Aprii il cellulare e vidi le chiamate di mio marito e i suoi messaggi minatori, mi alterai ancora di più, ero uscita dallo stato depressivo ed ora ero solo molto ma molto incazzata. Online si trova di tutto sapete? Cercai ogni singola informazione che potevo trovare su quel mostro che io avevo sposato. Prima che me ne accorgessi ero pronta a tutto pur di scoprire cosa era successo ai miei figli. Avrei potuto di certo chiamare la polizia, ma per dire cosa? Ho il sospetto che mio marito abbia ucciso i miei bambini e nascosto i corpi? Mi avrebbero preso per pazza e non mi avrebbero creduto senza prove. Ma che prove mi servivano? La giustizia privata è l'unica forma di giustizia a mio parere.
Mi feci coraggio e digitai il numero di mio marito al cellulare- Pronto amore? Tutto bene? –finsi con la voce più dolce e gentile che riuscivo a fare- scusami mi ero addormentata, è successo qualcosa?
Era stupito, lo sentivo dalla voce- oh nulla cara, un mio amico mi ha fregato il cellulare e ha mandato quei messaggi e ti volevo solo dire che non ero stato io…i ragazzi stanno bene?
-Ragazzi? –chiesi io fingendo di non capire e ricordare nulla- quali ragazzi amore?
-Nulla, scusami sono solo un po’ stanco dal lavoro, come va nella nuova casa?
-Ah giusto per questo ti ho chiamato, perché sono in questa nuova casa hai qualche idea? Mi sa che mi sono scordata qualcosa…
-Perfetto- disse lui- tranquilla sei nella nostra seconda casa, non ti preoccupare amore…
-Ok tesoro…lavori anche oggi fino a tardi? –chiesi io cercando di fingere che fosse tutto normale
-Purtroppo si amore- rispose lui- perché?
-Oh nulla…volevo sapere se dovevo cucinare per due oppure no e se…-mi costò moltissimo dirlo- se dovevo aspettarti alzata per fare…tu sai cosa…-ridacchiai, ma avrei voluto vomitare
Lo sentii sorridere- purtroppo amore mio devo lavorare…magari riesco a liberarmi verso le sei…ma non ti prometto nulla…tesoro sai che pensavo?
-Cosa amore? –chiesi io
-Che dovremmo adottare o fare qualche bambino, direi che è ora no?
Mi si raggelò il sangue- davvero? Sarebbe magnifico!
Lui rise- perfetto, allora ne parliamo dopo…ti amo
Mi costò uno sforzo immane dirlo- anch’io- chiusi la chiamata. Avevo capito cosa voleva…lui mi amava davvero, mi amava perché ero molto accondiscendente e il fatto che avessi “dimenticato” tutto gli dava la possibilità di ricominciare tutto da capo.

 

Capitolo 1: Una famiglia felice?

Fanfic: Five nights at Freddy's
Attenzione: i personaggi non sono miei, la storia è solo ispirata a essi. Buona lettura

La storia di una madre

Capitolo 1: una famiglia felice?

Vendetta, il boccone più dolce che sia mai stato cucinato all’inferno.(Walter Scott)
La vendetta è un bisogno, il più intenso e profondo che esista, e ognuno deve soddisfarlo, non fosse che a parole. Se lo soffochiamo, ci esponiamo a turbe gravi. Più di uno squilibrio – forse addirittura tutti gli squilibri – scaturisce da una vendetta che abbiamo troppo a lungo differito. Osiamo esplodere! Qualunque malessere è più sano di quello provocato da una rabbia accumulata.
(EM Cioran)
Concepire e porre in atto un pensiero di vendetta significa essere presi da un violento accesso di febbre, che però passa; ma avere un pensiero di vendetta senza la forza e il coraggio di porlo in atto, significa portarsi addosso una sofferenza cronica, un avvelenamento del corpo e dell’anima. La morale, che tiene conto solo delle intenzioni, giudica i due casi in modo uguale; comunemente si giudica il primo caso peggiore (a causa delle cattive conseguenze che l’azione della vendetta porta facilmente con sé). Entrambe le valutazioni sono miopi.
(Friedrich Nietzsche)
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-Si sieda pure- dice una voce di un agente
Mi siedo
-Vuole qualcosa da bere?
-Dell’acqua se è possibile- chiedo io
-Ecco a lei –mi porge un bicchiere d'acqua
-Grazie
-Se la sente di dirci cosa è successo? Sarebbe davvero d'aiuto- dice un’agente donna
-Sono qui per questo no?
Loro annuiscono.
-Cosa dovrei dirvi? Da dove volete che inizi questa storia?
-Perché non ci racconta com'era suo marito? Com'era prima di tutta questa storia?
Sospiro- era...il marito perfetto- dico con una smorfia- o almeno lo credevo, mi chiese di sposarmi che avevo solo 16 anni, ero giovane ma ero davvero innamorata di lui e sentivo che avrei potuto essere felice con lui al mio fianco. Al tempo aveva già un lavoro, era più grande di me dieci anni, non mi stupisco ora come ora i dubbi dei miei tutori
-Tutori?
-Sono orfana
-Oh mi spiace signora- dice la donna
-Non si preoccupi-dico io- forse anche per me questo quando mio marito mi chiese di adottare qualche bambino io non mi opposi, ne ero davvero felicissima, dare una possibilità a un orfano, ciò che io avevo sempre sognato
La donna mi sorride gentile
-Mi dica quanti figli ha? –mi chiede il poliziotto maschio
-Di sangue o adottivi?
-Entrambi- dice la donna
-Otto- dico io- tutti più o meno della stessa età. Ma solo due di loro sono miei figli di sangue, ne abbiamo adottato sei ma sono sempre stati i miei bambini...lo sono anche ora...anche dopo tutto questo
-Come si comportava suo marito con i suoi figli?
-Era perfetto, tornava dalla sua pizzeria tardi e stanco eppure aveva la forza di giocare con loro e coccolare me…era perfetto, in tutto...poi è cambiato, molto
-Ci descriva come andava la vostra vita prima del suo cambiamento- dice l'uomo
-Va bene- rispondo io- va bene
Era Lunedì mattina, l'ultimo giorno che lui era...l'uomo che io conoscevo, poi lentamente ha iniziato a cambiare...
Mi sono svegliata come al solito alle 5, lui iniziava a lavorare verso le 5:30...le sei massimo, quindi mi svegliavo poco prima di lui per fargli la colazione e salutarlo. Lui però quel giorno era già in piedi, non era nel letto con me. Mi alzai piano, non volevo svegliare i nostri figli, anche se le stanze erano lontane e insonorizzate, il vantaggio di vivere in una villa. Scesi le scale con solo l'accappatoio addosso e lo ritrovai in cucina a preparare la colazione
-Oh buongiorno Cara
-Tesoro, che ci fai sveglio?
-Volevo farti una sorpresa e portarti la colazione a letto- rise lui- ma credo che non sia più tanto sorpresa
Io risi e lo baciai- sei dolcissimo, ma lascia a me la cucina, questo è il mio regno chiaro?
-Si signora- rise lui e mi strinse la vita avvicinandomi al suo petto
-Ehm...volete che facciamo finta di nulla e vi lasciamo soli oppure possiamo fare colazione tutti insieme? –disse il mio figlio di sangue dai capelli rossi e gli occhi color ambra, erano tutti svegli e ridevano della scenetta
-Oh ma guarda qui...ora vi prendo e vi faccio sparire- rise mio marito iniziando a inseguirli, adoravano giocare così con lui come il cattivo e io come la salvatrice.
Feci la colazione per tutti, poi mi misi a preparare la colazione per la ricreazione dei bambini e il pranzo per mio marito. Verso le 5:30 mio marito uscì di casa per andare al Fazbear, la sua pizzeria, io rimasi in casa ad aiutare i ragazzi a prepararsi e poi li ho accompagnati a scuola. Lì ho visto le altre madri, per loro era una pazzia che io avessi così tanti figli, per me erano anche pochi...
-Scusate- mi asciugo una lacrima
-Stia tranquilla e si prenda il suo tempo signora- dice la donna
-Grazie...-dico io bevendo un sorso d'acqua
Martedì ho cominciato a vedere un cambiamento in lui...il nostro altro figlio di sangue, che lui chiamava pupazzo a volte oppure marionetta, quel giorno non voleva andare a scuola così mio marito, anche se seccato, decise di portarlo con lui a lavoro, anche perché io quel giorno avrei avuto una visita medica.
-Come l'ha presa? –chiede l'uomo
-Era chiaramente stufo di nostro figlio, piangeva spesso, era molto timido e la sua salute era molto cagionevole, in più sosteneva che io lo viziassi
-Avete mai litigato? –chiede la donna
-Si, più volte dopo che abbiamo iniziato ad adottare i bambini e abbiamo avuto i nostri figli...
-Quindi dopo l'arrivo dei ragazzi avete iniziato ad avere problemi? Cioè solo dopo quello?
-Si, prima non avevamo mai litigato, poi ha cominciato a dire che io li viziavo, che dovevano cavarsela anche da soli...ma lo faceva raramente solo in periodo di forte stress e...e poi era lui a volerne adottare altri...tanti altri
-Quindi amava i bambini?
-Non credo...sinceramente, per quanto un ottimo padre, quegli scatti di ira mi avevano fatto capire che i bambini non li adorava più di tanto
-Perché averne otto allora?
-Credo...o meglio credevo lo facesse per me...ma non era così evidentemente
-Continui
Lo portò in pizzeria, non so cosa accadde ma mio figlio tornò a casa da solo, piangendo e urlando che suo padre lo voleva uccidere. Ovviamente chiesi spiegazioni a mio marito che disse che era solo stato uno scherzo e che lui l'aveva presa male...
-Credette a questa spiegazione?
-...Non più di tanto...ma...era suo padre pensavo...non potesse volergli fare del male...sta di fatto che non lo lasciai più solo con Peter...ne aveva paura e io non volevo rischiare
-Quindi che succedette?
Diventai molto più protettiva con i ragazzi, mercoledì feci attenzione a cosa faceva mio marito e cominciai a studiare ciò che diceva con più attenzione...doppi sensi parole ambigue...
-In che senso ambigue?
-Diceva cose come “Ti ucciderò se fai così” “Ti mangerei dal bene che ti voglio” “saresti un robot adorabile”
-Abbastanza inquietanti direi
-Lo diceva molto spesso quando io non c'ero pare, ma lo diceva sempre con tono scherzoso
-Continui
Approfittai quel giovedì, visto che mio marito era in viaggio per lavoro per tenere i ragazzi a casa e chiesi loro se mio marito gli avesse mai fatto del male
-Cosa risposero?
-Che a volte...specie di notte, lui si comportava in maniera...inquietante, girava per casa con un coltello o canticchiava una strana canzone...qualcosa come “I’m the Purple Guy” o una cosa così
-Cosa rispose ai ragazzi?
-Di non avvicinarsi al padre da soli, che avrei indagato e che...li avrei protetti...-stringo i pugni
-Non è colpa sua...
-Lo so...ma se me ne fossi accorta prima...
-Se la sente di continuare?
Annuisco- sono qui per questo
Venerdì cominciai a frugare tra le cose di mio marito, trovai dei progetti strani...inquietanti, voleva creare dei robot...animatronix li aveva chiamati, per usarli al posto del personale...erano otto in tutto...più due che ancora non erano che parole per idea...nulla di concreto. Sabato gli chiesi spiegazioni, sui progetti c'erano i nomi dei nostri figli, lui disse che doveva essere una sorpresa ma che quegli animatronix erano dedicati uno a ogni membro della famiglia...
-Una cosa carina
Sorrido amaramente- lo pensavo anch'io...ma non sarei qui se fosse stato un gesto carino no?
-Continui
Sabato ci portò al locale e ci mostrò il suo lavoro completato, pare avesse iniziato ogni animatronix in contemporanea con il figlio o la figlia che adottavamo...la cosa mi inquietò parecchio
-I suoi figli come la presero?
-Li adoravano, ognuno aveva il suo preferito
-Poi che è successo?
Mio marito sorrise in un modo che mi diede i brividi e che solo ora capisco, disse- ognuno di loro è dedicato a uno di voi
-Ma mancate tu e la mamma- la mia figlia maggiore, una bambina dai capelli biondi e gli occhi violacei, glielo fece notare
Lui rise- perché io e lei siamo...
-Cosa? –chiede l'agente
-Siamo “insostituibili”
-Cosa successe dopo?
Tornammo a casa, lui rimase lì a lavorare, ormai passava tutto il suo tempo lì e la cosa mi faceva solo piacere, non era più l'uomo che io avevo conosciuto. Domenica...chiese che io portassi i bambini da lui e glieli lasciassi...accettai, ma quando tornarono a casa erano terrorizzati
-Cos'è successo?! –chiesi allarmata, erano soli, probabilmente erano scappati da lui o li aveva mollati davanti casa per tornare a lavoro
-Papà ha cercato di ucciderci mamma- disse l'altra mia bambina, una ragazza dai capelli bianchi e gli occhi rosa chiaro
Rimasi paralizzata e potei solo stringerli a me, non sapevo cosa pensare e questo loro lo avevano capito.
-Mamma, quell'uomo aveva dei progetti su come trasformare te in un animatronix...-disse uno dei miei ragazzi, lo strinsi a me, non sapendo che dire o fare. Quella notte non chiusi occhio e presi la mia decisione.
Decisi che non l'avrebbero più visto, chiesi il divorzio il giorno dopo, mi trasferii con loro prima che la notizia gli arrivasse e chiesi la tutela dei ragazzi per “maltrattamento da parte paterna”
-È riuscita ad averlo?
-Si, ero la loro tutrice legale, li avevo adottati con il mio nome e riuscii anche a ottenere un sistema di sicurezza intorno a casa nostra che controllasse che mio marito non si avvicinasse
-Provò a contattarla? –mi chiede l'agente donna
-Più volte
-Cosa faceva?
-Stavo zitta, non rispondevo o facevo altro, non lo volevo vedere mai più...
-Ma?
-Ma non sempre si ottiene ciò che si vuole.
-Che successe?
-Per tre giorni filò tutto liscio, poi...lui venne a casa nostra lasciandoci un invito a una festa alla pizzeria per “scusarsi” e per far sì che i bambini si potessero divertire
-Che fece?
-Lasciai ai ragazzi la scelta
-E loro?
-Accettarono- poggio la testa tra le mani- non dovevo lasciarli soli...non dovevo



Finale: Thanks for coming to Freddy Fazbear's! I'll see you next time

Per ascoltare la canzone di Freddy e Lydia: https://www.youtube.com/watch?v=xGpJk3TSUi4

5- Thanks for coming to Freddy Fazbear's! I'll see you next time.

Oggi siamo strapieni, dopo le voci che il locale fosse infestato tutti vengono a vederlo solo per vedere se è vero…la cosa non so se dovrebbe farmi ridere o piangere
-Su Freddy sorridi- mi dice Lydia- almeno abbiamo fatto il pieno
-Spiritosa…ora che mi ci fai pensare, ma BB, Foxy e Puppet che hanno combinato alla pizzeria? –le chiedo
Lei ridacchia- ah non l’hanno ancora detto eh? Beh allora te lo racconto stasera, fino ad allora signor Freddy…sul palco, hanno richiesto Ms. Jackson e Freddy l’orso...- si tramuta nella sua controparte animatronix e lo stesso faccio io, i nuovi costumi che indossiamo sono molto più belli e al pubblico piacciono.
-Sbaglio o ci chiamano spesso insieme?
-Beh non chiederlo a me Nyah…io non do ordini, solo eseguo Nyah
-Non iniziare ti prego- ridacchio io, anche se da animatronix è abbastanza creepy
-Sul palco su- lei salta gli scalini e mi tende una mano- saremo bravissimi come al solito
-Ovvio- rispondo io salendo accanto a lei sul palco, siamo soli qui su, gli altri stanno servendo ai tavoli. Parte la musica di sottofondo e il sipario si apre
***
A occhi umani siamo solo due robot, agli occhi dei nostri amici invece siamo solo Freddy e Lydia…forza posso farcela
-Ed ecco a voi gli animatronix di stasera, Freddy e Ms. Jackson- dice Chica per poi tornare a servire ai tavoli…si va in scena
Insieme- “Time for the main attraction! The story must be told!
Time for a chain reaction! It never get's old!
Some bot's get satisfaction, Breaking the mold!!!
Some Bot's are just distraction's... some bots are JUST GOLD!
Riprendo fiato e guardo Freddy che fa la sua risata inquietante
-I am not the bad guy...- inizia lui
-I'm just a bit suprising... –continuo io
-It's not worth losing sleep...
-It's not worth anylizing!
-There was a time, not so long ago at all....
-I was just like you...
-Can you hear my call?
-Now im poppin' in, over here, over there! I'll be checking in, but you will never be aware!
-In the beggining i kept a keen eye on the state of affair's with the new guy!
-Now i got a new gig! (Let me know if ya dig) Ain't goin' home, so better go big!
-Just gotta glance at Cam 2B, Then you get a little suprise...
-ITS ME!
-You may say that i'm breaking your mind... In my opinion...
-You're much too kind...
-Time for the main attraction! The story must be told!
Time for a chain reaction! It NEVER get's old!
Some bot's get satisfaction... Breaking the mold!!!
Some bots are just distraction's... some bots are "JUST GOLD"!!!
 -You did a good job... Watching those little screen's...
-It warm's my servo's and curcait's... To hear some fresh scream's...
-But dont get me wrong, You were very brave!
-When faced with freindly singing animal's, You never caved!
-I'm finished training, done explaining! No more fact's are left remaining...
-Now you know the gist of it! Your're a perfect fit!
-I dont wanna hear no more complaining! I'm passing down this "Golden" oppurtunity!
-Eternal scrap-yard immunity! Take it with pride, and enjoy the ride!
-You'll forever be apart of this community!
-You may say that's it's all in your mind... But in the end I think that you will find...
-YOU ARE THE MAIN ATTRACTION! YOUR STORY MUST BE TOLD!
-YOU ARE A CHAIN REACTION! THAT NEVER GET'S OLD!
-SOME BOT'S GET SATISFACTION! Breaking the mold!!!
-SOME BOT'S ARE JUST DISTRACION'S!
-SOME BOT'S ARE JUST GOLD!!!
-You are the main attraction... your story must be told...
-You are a chain reaction... That never get's old...
-Some bot's get satisfaction... breaking the mold!
-Some bots are just distraction's.... Some bot's are "JUST GOLD"......
******
Certo che è stancante stare ai tavoli tutta la serata…preferisco lavorare al bar con Bonnie
-Dai Foxy che è finita- ride Bonnie guardandomi
-Leggi il pensiero ora? –chiedo io
-Allora visto che abbiamo chiuso, mi spiegate cosa avete fatto alla pizzeria rivale? –chiede Freddy
-Ah già non ve lo abbiamo ancora raccontato- rido io
-Lydia ci ha dato l’idea- ride Puppet
-Io? –chiede lei ancora in forma di Ms. Jackson, quei dannati abitini corti…grazie al cielo li deve mettere…
-Si tu- ride BB- ti ricordi che ci hai detto che per Halloween usavi fare dolci buonissimi con le tue amiche e usavate nomi disgustosi per dire le ricette? Tipo dite di strega per la vaniglia?
-Si- sorride lei- avete creato una ricetta per qualcosa di disgustoso eh?
-Beh i clienti dei locale avranno la lingua fucsia e un saporaccio in bocca per un bel pezzo- rido io
-Se vengono qui a darci noie si auto fregano…-ride Puppet- infatti la ricetta è stata RUBATA da noi
-E in caso potremmo dire che la ricetta è stata fatta apposta per i ladruncoli- finisce Lydia- siete dei geni
****
Guardo Lydia ancora in forma di Ms. Jackson, in effetti ora che ci penso siamo quasi sempre nella forma di animatronix in questo periodo, ci troviamo bene con il nuovo corpo quindi non ci facciamo nemmeno caso
-Mangle tutto bene? –mi chiede Chica
-Si, pensavo…l’avete notato che siamo tutti in forma animatronix? Cioè mi ricordo quando non ci volevamo mai stare…ora invece ci stiamo più che volentieri…è strano no? –dico io
-Credo sia perché ci sentiamo liberi così…cioè con Lydia intorno non mi preoccupa essere “Puppet animatronix” –dice Puppet dietro la sua maschera
-Forse hai ragione- dico io- domani che turni abbiamo?
Freddy tira fuori il pc, ma lo ha sempre dietro quell’affare?!
-Un problema…grande- dice lui controllando le richieste
-Quale?
***
-Allora…-Freddy scorre l’elenco- praticamente tutti vogliono Lydia, te e Mangle sul palco…
-Qual è il problema? –chiedo io
-Beh Chica…il fatto è che siete anche richieste ai tavoli- dice lui
-Ok effettivamente è un guaio…
-Non tanto in realtà- dice Lydia- scrivi che per necessità le cameriere ci saranno solo al turno di mattina e le animatronix a quello di sera, inventa che c’è da fare la manutenzione mensile o una cosa così
-Geniale- dico io
-Freddy fai così –dice Mangle
-Ma ci riuscite a fare due turni? –chiede lui domani abbiamo il pieno di prenotazioni per non contare i clienti che verranno e…
Io e le ragazze ridiamo. Lydia sorride- abbiamo più resistenza di voi noi donne
-Verissimo- confermo io
-In tutti i sensi –aggiunge Mangle.
****
Che giornata impegnativa…voglio dire nemmeno un secondo di pausa, io e Puppet stiamo sfornando cibo a manetta
-BB una torta degli innamorati e tre gelati al cocco- mi dice Lydia
-Arrivano tra tre minuti- dico io
-Lydia l’ordine per il cinque, il sette e l’otto- dice Puppet- ma le ragazze?
-Chica si è storta una caviglia e Mangle le sta vicina- risponde lei
-Aspetta sei in sala da sola? –chiedo io
-Si- risponde lei poi sorride- c’è la faccio no problem- prende i piatti e sfreccia via
-Ha i roller? –chiedo io notando i pattini
-Mi pare ovvio, come farebbe con questo pienone? –dice Puppet tornando a cucinare- veloce su
-Si- certo che Lydia è eccezionale, un’altra si sarebbe scoraggiata invece lei trova sempre una soluzione- lei è tipo da bicchiere mezzo pieno
-Cioè? –mi chiede Puppet
-Trova sempre il lato positivo delle cose- dico io- non come qualcuno di mia conoscenza
-Hey BB anch’io trovo cose positive anche nelle situazioni brutte- mi dice lui fingendosi offeso
-Ah sì? Dimmene una- dico io
-Lydia- replica lei
-Non vale però –rido io- lei è ovvio che è positiva
****
-Di nuovo al luna park? –chiedo io a Freddy, siamo un po’ indietro rispetto agli altri
-Ha chiesto Lydia di andarci Bonnie, visto come si è data da fare oggi tra tavoli e palco non mi pareva giusto dire no- mi risponde lui
-A proposito, sapevi che sapeva andare sui roller? –chiedo io
-Sapevo avesse vinto due o tre medaglie d’oro come pattinatrice artistica sul ghiaccio, dei roller non lo sapevo- dice lui
-Perché la cosa non mi stupisce…anzi- raggiungo gli altri con Freddy e guardo Lydia- perché non andiamo a pattinare?
-Va bene, io volevo solo passare del tempo con voi- sorride lei- conosco un posto, è dei miei, possiamo pattinare anche da animatronix volendo- aggiunge subito
-Ma le guardi e le telecamere? E i clienti? –chiede Foxy
Lei ride- non ci va mai nessuno perché è solo la mia pista di pattinaggio, telecamere assenti perché mamma sa che odio che mi riprendano e le guardie non ci sono.
-Ottimo! Andiamo! –dico io
-Lydia tu quando sei diventata animatronix? Noi avevamo quest’età nell’87…tu? –chiede Chica, ora che ci penso non glielo avevamo ancora chiesto quanti anni ha realmente, noi abbiamo più o meno diciannove anni come aspetto, lei diciassette.
-Io avevo quest’età nell’85…abbiamo la stessa età quindi- dice lei
-Wow…non l’avrei mai detto- dice Puppet
Quindi lei è stata trasformata prima di noi in un animatronix…
****
-Wow…è enorme questa pista! –dico io
Lydia ride- Puppet dovresti vedere quella che c’è nella villa di papà in California
-Ma i tuoi che diavolo di lavoro fanno per avere tutti sti soldi?! –chiede Foxy infilandosi i pattini e pattinando un po’
-Io non so pattinare- dico a Lydia guardando gli altri allontanarsi e pattinare con calma
Lei mi tende una mano- ti insegno io Puppet, non ho cinque medaglie d’oro in pattinaggio per nulla sai?
Dopo poco riesco a pattinare da solo, ma Lydia mi sta accanto per evitare che caschi come un sacco di patate.
-Vedi hai già imparato- sorride lei
-Perché sei brava a spiegare- rispondo io
-Lydia- ci giriamo e Foxy sta correndo verso di noi- ora ti prendo
-Aiuto- lei corre via, è molto più veloce di Foxy e perde anche tempo facendo piroette o giravolte…mai vista una scena più esilarante
-Accidenti se corri- dice Foxy
-Voi maschi siete lentissimi- dice lei provocandoci, facendo scattare l’inseguimento di tutti noi ragazzi, è una cosa di orgoglio ora
Chica e Mangle le si mettono accanto, rispetto a noi sono più aggraziate e riescono a stare al passo di Lydia.
Si guardano, si girano verso di noi e con una coordinazione perfetta, nemmeno si fossero allenate per anni dicono- Guys rock, Girls Rule
-Ah tornate qui!
Loro corrono via ridendo. Certo che il nostro è proprio un gruppo fuori dal comune, ma mi piace proprio per questo.
~Fine seconda parte~
***
Lydia batte sullo schermo- hey ragazzi. Vi sta piacendo la serie delle nostre avventure? A me molto e chi le scrive vi assicura che si sta divertendo tantissimo a realizzarle. Per la terza parte della storia ci vorrà un po’, infatti ha intenzione di incentrarla su prima che io conoscessi la mia famiglia e le persone del Freddy Fazbear’s Pizza. Non temete, i miei amici ci saranno perché la terza parte parlerà anche del loro di passato, ovviamente io non sto più nell’endoscheletro dalla voglia di raccontarvi tutto e così anche loro. Ma come ogni storia c’è un inizio e una fine, questa è la fine di questa parte ma non credete di liberarvi di me o del Fazbear’s così facilmente eh, torneremo prestissimo.
La regia le passa un foglietto- oh, la scrittrice del blog, sì la pazza che scrive queste storie, vi voleva inoltre ringraziare per leggere le sua storie e aspettare con così tanta pazienza che lei pubblichi. Per questo nel disegno che ha fatto lei e che trovate qui sotto ha usato il suo vero nome, chi riesce a capire cosa c’è scritto nella firma? –lancia il foglietto dietro di lei e sorride- ora vi saluto perché io e i ragazzi abbiamo da leggere i copioni per la terza parte. Restate sintonizzati e
Escono tutti- Thanks for coming to Freddy Fazbear’s I’ll see you next time…-la telecamera si spegne

-WitchandAngel-



Fnaf: il nuovo Freddy's Fanfic witchandangel

Under Control

Under control
Categoria:  realistic world
Lista Capitoli:

I am the father apparently

I am the father apparently Trama: Ritornata indietro nel tempo a quando era ancora una bambina, Lia non vuole soffrire alle mani dell’abusiv...