WitchandAngel : agosto 2020

Capitolo 24: Can't say I feel Guilty




Capitolo 24: Can’t say I feel Guilty

Isabelle non scherzava quando disse di averlo convinto.
-Inizieremo ora l’esecuzione!
Isabelle era andata una seconda volta dalla zia a informarla.
“Non verrai uccisa da sola”
Anne-May si aspettava il peggio onestamente parlando.
Si aspettava di morire subito e non sapere ma non fu così.
-Lasciatemi!
Quella donna così isterica era la bruna Noemi Stones.
Come poteva non conoscere la donna che si infilò nel letto di suo marito?
Si fidava di lei.
-Sotto che accusa mi volete giustiziare?!
Anne-Mary guardò verso l’Imperatore incerta.
Perché ora?
Perché voleva…
-Per aver insegnato a mia figlia immonde arti! –disse lui infuriato
Noemi Stones venne fatta inginocchiare di forza
-Come puoi farmi questo!?
Ma a nessuno importava.
Quando la sua testa rotolò, a nessuno importò.
Anne-Mary pensava fosse questo il suo ultimo regalo ma si sbagliava.
-Sire la supplico! –disse Jeremy Newson mentre lui, moglie e figlio venivano fatti salire
Sarah Thomas, l’amante dell’Imperatore, e Mark Newson, figlio del Duca, vennero anche condannati a morte.
Solo allora Anne-Mary capì.
Sua nipote si era voluta sbarazzare di chiunque poteva prima di farla giustiziare.
Come era riuscita a convincere l’Imperatore ad uccidere Sarah, madre di Lucas, era un mistero.
Sapeva che Lucas era diretto alla ghigliottina anche, conosceva Isabelle.
L’avrebbe giustiziata quella dannata famiglia.
Anne-Mary sorrise, era un bel regalo di addio…
Si giro verso la nipote e poté vederla tra le proprie lacrime, era sfocato il viso ma sapeva già che sua nipote stava silenziosamente soffrendo.
Era una così brava ragazza.
Quando l’Imperatrice, ormai ex Imperatrice, venne fatta salire per venire giustiziata, non aveva rimorsi.
Finalmente sarebbe tutto finito…
-Seppellite l’Imperatrice nella tomba imperiale –disse all’ultimo secondo l’Imperatore
Lei lo guardò incredula e gli sorrise.
Non poteva chiedere di più.
A differenza delle altre morti, a quella della moglie, l’Imperatore non riuscì a guardare la lama scendere…perché sapeva che tutta quella situazione era solo e soltanto colpa sua…


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Capitolo 9: Shh...

Capitolo 9: Shh…

Il giorno dopo Evelyn si svegliò sola nel letto.
-Leo?
Evelyn era sempre stata una bellissima donna.
Magra ma curvosa, lunghi capelli sempre lisci che incorniciavano la sua immagine.
Era sul letto seduta con solo le lenzuola a coprirla e il sole che illuminava il suo volto…
Era una bella visione per Leo che era appena rientrato nella camera, poco ma sicuro
-Dov’eri?
-Buongiorno –disse lui avvicinandosi e dandole un bacio
Poterla baciare era già più di ciò che credeva avrebbe mai fatto
Era la sua amata da anni e ora era davvero sua.
-Dov’eri? –richiese Evelyn
-In ufficio
-Quindi ti pare normale abbandonare sola a letto la donna a cui hai fatto tutte quelle cose ieri?
-…
-Spero tu abbia una buona scusante –disse Evelyn per nulla arrabbiata, dopotutto nella sua prima vita aveva visto peggio e Leo era pur sempre il sovrano
-Si, spero almeno lo sia –disse lui sedendosi sul letto e passandole dei documenti
-Questi cosa sono? –chiese avvicinandosi
-Manca solo la tua firma –disse lui in leggero imbarazzo
-Fidanzamento…-mormorò lei
Era un contratto di fidanzamento, uno che praticamente era più a favore di Evelyn che di Leo per di più…
-Qualcosa non va?
Sorrise prendendo la penna dalle sue mani- no, è perfetto
Lui tirò un sospiro di sollievo vedendola firmare- dobbiamo solo dirlo ai bambini
Lei sorrise- sono furbi, avranno capito già
-Tu hai letto tutto? –chiese lui
-Io leggo ciò che firmo tesoro –rise lei- e ho letto quella parte…non ho problemi ad essere la tua partner di letto per più di una volta al mese…se fai il bravo anche tutte le notti…eccetto quando sarà quel periodo ovviamente…
Lui fece per rispondere ma la vide alzarsi e spostò lo sguardo- Evy…
-Mi faccio un bel bagno caldo… -disse lei baciandolo- devo ripulirmi visto che qualcuno si è divertito a sporcarmi ieri sera…
-Ti faccio portare dei vestiti di ricambio?
-Dà l’ordine –disse Evy aprendo l’acqua della vasca nella stanza accanto- e poi…
-Poi?
-Poi puoi venire a farti un bagno caldo con me…
-Mi sono già lavato… -disse lui
-Chi ha detto che ti lavavi… -rise lei sparendo nella stanza totalmente.
Leo aprì la porta dando l’ordine per il cambio per Evelyn prima che il suo cervello collegasse- …tu mi vuoi morto…


Capitolo 14: What a Mess


Capitolo 14: What a Mess

-Rebecca, ecco i dati
-RC –corresse lei prendendo i dati
-Scusami –disse Raven
-Puoi andare, finisco io qui
-Ok, grazie RC
Rebecca si assicurò di essere sola prima di aprire la mappa sul tavolo e tirare fuori i pugnali decorativi con diverso manico.
Più di ottocento pugnali erano stati creati per lei sotto il nome di Renée.
Pugnale di oro con corona, il re, stava nel castello.
Negli ultimi sedici anni il sovrano era diventato un semi-recluso, non andava fuori dalle mura del palazzo senza che fosse vitale farlo.
Il 99% delle volte era nel castello, per questo era impossibile prenderlo se non andando nel castello.
Ogni soldato del castello era stato segnato con un particolare pugnale decorato.
Erano simili per soldati, ma vi erano delle iniziali per ognuno di essi.
Sulla mappa erano tutti posizionati nelle loro posizioni base.
Ogni ribelle aveva un particolare pugnale ad indicarli, anch’essi simili tra loro.
Anch’essi segnati sulla mappa.
I cittadini erano anche segnati con pugnali di particolare tipo ma non era andata così nel dettaglio da segnalare ogni singolo cittadino, erano una decina ed erano più per indicare zone vicino al castello o alla base ribelle particolarmente abitate.
Anche i soldati al di fuori del castello erano segnati più generalmente.
Ci mise ore a finire la mappa e le rimasero in mano sette coltelli.
Se si parlava dei principi figli di Stuart, era facile il loro percorso.
Castello-pub locale-centri di intrattenimento a luci rosse-qualsivoglia sala da thè e simili che visitavano per interazione sociale-castello
Erano molto…veloci da ritrovare visto che avevano una routine molto veloce da trovare.
Stuart tuttavia era un problema.
Era difficile dire quale fosse la sua routine.
Era attivo socialmente ma andava solo dove gli avrebbe provocato interesse
Era spesso fuori dal castello ma era quasi impossibile sapere dove di preciso andasse
Era chiaro che stava cercando un modo per essere l’erede
Per diventare il sovrano
Dopotutto aveva provato a contattare i ribelli
-Come se ti permettessi di vincere caro…
Stuart era una variabile…facilmente eliminabile.
Infine…
-I tre ultimi giocatori…
Rin
Cole
Rebecca
Giocò con il coltello di Cole e sorrise.
-Che bel casino…



Capitolo 8: Be good

Capitolo 8: Be good

-Scusami, ci ho messo un po’ e…- Leon si bloccò a guardare Evelyn
-Qualcosa non va? –chiese Evelyn
Il pesante vestiario di una nobildonna era sparito per un babydoll molto corto e aderente in seta.
In un mondo in cui anche il solo vedere una caviglia nuda era scandaloso…il babydoll sexy che arrivava a metà coscia…
-Evy…co…cosa stai indossando?
-Ciò con cui dormirò stanotte –disse lei alzandosi- non ti piace?
-Mi…piace
Lei sorrise- perché non ti cambi?
Lui deglutì e andò verso l’armadio
-Che fai?
-Mi vado a cambiar…
-Ma non dormi sempre solo con i boxer Leon?
Lui la guardò- se lo faccio però…
-Però?
Lui deglutì spostando lo sguardo- va bene
Evelyn lo guardò rimuoversi i vestiti molto contenta.
Leon era allenato, muscoloso e ben fornito…
Non era proprio scontenta di lui…
-Evy sei sicura di voler dormire…
La frase di Leon venne interrotta da Evy che lo aveva spinto coricato sul letto e lei gli si mise sopra
-E…Evelyn…
-Quanto ancora vuoi giocare a fare il bravo?
-Io…
-Quando mi fidanzai…lo feci sperando che tu mi impedissi la cosa e ti confessassi
-Davvero?
Lei annuì- ma sei sempre stato così indeciso e io…
Evelyn venne baciata e zittita
-Leo…
Lui la strinse- mi sono innamorato di te anni fa…
Lei arrossì- quindi…?
-Mi daresti una possibilità?
-Leo…secondo te mi sono vestita così per una possibilità? Voglio…più di qualche bacio…
Lui la guardò e mise le mani sui suoi fianchi- intendi…
-Se vuoi
-Se lo faccio non potrai sfuggirmi –l’avvertì lui
Lei ruotò gli occhi- ti dai una mossa?
Lui sorrise tirandola sotto di sé- solo mia…



Capitolo 23: I am evil, always have been




Capitolo 23: I am evil, always have been

-Bello vedervi figli miei –disse l’Imperatore nel suo letto
Stephan era al suo fianco con Lucas.
I due figli erano al suo fianco e la sua nuora era nella zona per parlare con l’Imperatrice.
Erano rimasti solo Stephan e Lucas come suoi discendenti.
Lucas, figlio di una duchessa.
Stephan, figlio di una contessa.
Nessuno dei due legittimo figlio.
Nessuno dei due davvero legato a lui.
-Sono felice che tu sia vivo padre- disse Lucas
Stephan si limitò a rimanere in silenzio sulla cosa
Avevano riattaccato la spada…ma non vi era possibilità che funzionasse più per attività di piacere.
-Voglio quella donna giustiziata!
-Ho già preso iniziato il processo –disse Lucas
-Ottimo!
Stephan si limitò a guardare i due parlare.
Che dire…erano patetici.
-Stephan, figlio mio, non hai nulla da dire?
-Perdonami padre, sono ancora sconvolto…stamane avevo ricevuto un’ottima notizia e poi il soldato era arrivato quindi…
-Buona notizia? –chiese l’Imperatore
-Mia moglie è incinta- disse Stephan
Il sovrano si illuminò- davvero? Ma è fantastico!
Stephan strinse le mani dietro la schiena. La sensazione che il padre volesse rubargli Isabelle ora era ancora più forte…
-Perché non la chiami? Portala qui su!
-Si…
***
Nel viaggio di ritorno Stephan era particolarmente silenzioso.
Dopo che Isabelle era entrata, suo padre chiese a loro di uscire.
-Cosa vi siete detti?
Isabelle lo guardò- sono sempre stata cattiva…lo sono tuttora
Lui la guardò
-Mia zia verrà giustiziata quindi…ho deciso di darle una mano
-Non puoi salvarla dalla ghigliottina –disse Stephan
-Non posso e non lo farei anche potessi
-Allora?
-Ho fatto sì che le due amanti rimaste e le loro famiglie le seguano…rimarrete solo tu e Lucas
-Perché?
-Perché se deve morire lei, non vedo perché salvare gli altri… -mormorò Isabelle guardando fuori


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Capitolo 13: She is cute


Capitolo 13: She is cute

Il silenzio al tavolo durante i pasti era snervante per chi era lì a servire.
Se il re voleva parlare si parlava.
Se il re voleva stare zitto si stava zitti.
-Dunque…novità? –chiese il re
Quella sera si voleva parlare a quanto pare
-Si padre un paio –disse Stuart prendendo la palla al balzo
Era raro che il re gli desse diritto di parola.
Era raro che potesse esprimersi per bene liberamente al di fuori della sala riunioni-
-Oh? Sentiamo –disse lui guardandolo
Per una volta aveva la sua attenzione
-Beh avevo questa idea rivoluzionaria…
Rin ascoltò con calma ciò che Stuart stava dicendo e vide i suoi figli altrettanto intrigati
Il piano era buono…
-Che ne pensi padre?
-Sarebbe un’ottima soluzione… -disse il re
Ma…
-Che ne pensi Rin? –chiese lui
Stuart si irrigidì, perché chiedere a lei?
-Intendi il piano di Stuart? –chiese Rin
Fin da piccola Rin era stata istruita dal Re di non chiamare Stuart padre di fronte a nessuno.
Stuart non ci aveva dato mai peso, dopotutto Rin era sua sorella non sua figlia, ma aveva capito poi il perché.
Rin sarebbe un giorno stata rivelata come semplice figlia del re
-Allora? –chiese il re
-Non è male… -disse Rin
Stuart sorrise- io…
-Ma non credo sia una buona idea- disse Rin diretta
-Perché? –chiese il re
-Perché nonno…il sovrano sei tu no? –chiese Rin
Lui annuì
-Quindi perché l’idea di Stuart sembra quasi minare questa tua posizione? –chiese Rin
La sala si congelò. Stuart rimase a bocca aperta- io non…
-Ci sono ribelli no? Se Stuart applica la norma a suo nome, il popolo supporterà lui…
-E io sono già sfavorito…- annuì il re
Sua figlia aveva capito più di loro due.
-Padre ti assicuro che non è così…
-Taci- disse il re infuriato ma mantenendo contegno per la presenza della sua Rin
Rin sorrise- ma non preoccuparti, sono sicura che Stuart non avesse quest’idea
-Sei troppo innocente per capirlo Rin –rise il nonno mantenendo la cosa in mente.
Come ogni volta…
Il legame tra i famigliari era così teso che sarebbe stato un gioco da ragazzi romperlo…


Capitolo 22: I don't care




Capitolo 22: I don’t care

L’imperatrice seduta nella sua cella non poteva che ridere.
Almeno aveva rimosso a quell’uomo la sua parte preferita.
Così finiva il lavoro di Seraphine.
Lei lo rese sterile prima di morire.
Adesso lei lo aveva reso impotente a vita.
Era così…vuota.
Dopo l’eccitazione di averlo tagliato…
Non era arrivato niente
Era sicura che sarebbe morta
Era sicura della sua ora
Era sicura del suo finale
Ma non importava
Era finita.
Era finalmente finita…
-Visite
-My lady
-Potete rimanere qui?
-Ma…
-Dietro sbarre cosa potrà fare?
-Bene…
-Scusate
-Non è un problema
L’Imperatrice alzò gli occhi sulla visitatrice
-Isabelle?
-Ciao zia
La donna si alzò e avvicinò alle sbarre
-Mi spiace- disse Isabelle
-Non importa, non hai colpe
-…
-Sei venuta a dirmi addio? –chiese la donna guardandola con occhi lucidi
La sua unica famiglia…
-Si…e non solo
-Non solo?
-Sono incinta- disse Isabelle
-Ma è meraviglioso –disse la donna in lacrime- mi spiace…non potrò aiutarti
-Non importa…abbracciali per me…
La donna annuì- lo farò
***
-Stai bene? –chiese Stephan
-Si…non mi importa oramai…


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Capitolo 7: Come in

Capitolo 7: Come in

-Prepareremo le camere- disse la cameriera adocchiando Evelyn innervosita
Erano mesi che cercava di farsi il sovrano dopotutto.
Yuri colpì piano con il gomito Bell e indicò con un cenno della testa.
Entrambe ruotarono gli occhi attirando l’attenzione dei due maschi che alzarono gli occhi al cielo.
Bambinate del genere ormai erano…
Leon non era poco intelligente, sapeva delle avance della donna, la ignorava e basta perché non gliene fregava.
-Bene…-disse Leon
-Quante? –chiese la donna mettendosi a giocare con una ciocca di capelli vicino al seno
-Io e John prendiamo stanza insieme se è ok papà- disse Alex
Leon sorrise entusiasta- certamente, nessun problema
-Io e Bell anche –disse subito Yuri- non è un problema vero papy?
-Ovviamente non lo è tesoro –sorrise contento Leon
I quattro si trattennero dal ridere per quanto facile fosse renderlo felice.
-Quindi tre camere sua maestà? –chiese la maid facendo la carina.
I soldati lì vicino ruotarono gli occhi.
Perché non licenziavano la tipa?
Evelyn guardò la donna e sorrise crudele prima di afferrare Leon dal braccio e spingere il suo davanzale sul braccio di lui in una maniera molto più che accidentale- Lele…perché non posso condividere la stanza con te?
L’intera sala si zittì.
-I…insieme? –chiese Leon leggermente distratto
-Non vuoi dormire con me? –chiese Evelyn piegando la testa di lato e facendogli gli occhioni dolci
-I…-Leon si schiarì la gola- le mie camere hanno un solo letto Evelyn e…
-Non vuoi? –chiese lei stringendo la presa
-…- lui spostò lo sguardo rosso in chiara difficoltà- non vedo problemi in ciò
-Sire non può! –disse la maid
-Non può? –chiese Evelyn guardandola dall’alto in basso- e tu sei per dirgli cosa può fare o meno?
-Io…sono chi è responsabile delle camere…è immorale che due non sposati…
-Forse non hai capito… -disse Evelyn mollando Leon e avanzando verso di lei- una patetica donnaccia come te non finirà mai nel letto del mio Leon…puoi provare quanto vuoi…non gli si alza per le puttane
-Come…come può dirmi questo- disse lei facendo lacrime di coccodrillo
-Oh per piacere- disse Evelyn diretta- se devi fare la fontana falla per bene…
-Tu!
-Lele! –disse Evelyn abbracciandolo alla vita e facendogli gli occhioni- la licenzi? Non mi piace per nulla
-…
-Buttatela fuori! –disse subito Leon ai soldati- non le è permesso di rientrare nel castello per NIENTE chiaro?
-Si sire! –dissero i soldati
-Eh? Quindi la dovrò vedere nella città…- disse Evelyn abbassando lo sguardo
-…
-Banditela dalla capitale! –disse Leon subito stringendo Evelyn- non fare così, è colpa mia che avrei dovuto rimuoverla prima, mi spiace…
-Posso prendere controllo sulla servitù sì? –chiese Evelyn
-Si certo –disse lui- vado a sistemare due cose, puoi andare nelle mie camere di già
Lei annuì guardando la Head Maid ridere- Nana fammi la lista
-Si Evy –rise la donna anziana- è bello riaverti a corte
-Oh tranquilla, stanotte mi assicuro di averlo come Fiancé
-Almeno un po’ di pace…- si rilassò un soldato
-Venite voi quattro, vi faccio preparare le camere dei principi –disse la Head Maid ridendo
Che dire…la loro mamma sapeva che fare e dire…


Capitolo 12: We Know it


Capitolo 12: We Know it

*Anni prima*
-Cole alza più la spada
-Yes Sr!
-Schiena dritta, Dritta!
-Yes Sr!
-Alza più!
-Yes Sr!
L’uomo sorrise guardando il ragazzo allenarsi seriamente.
-Se non sapessi che eri figlio del sovrano ti avrei adottato –rise lui
-Arciduca… -sorrise Cole in imbarazzo
Lui gli mise una mano sulla testa e gli scompigliò i capelli.
Cole era il favorito dell’Arciduca
Era un gran lavoratore
Onesto
Buono
Amabile
Era il migliore possibile futuro sovrano.
-Sarai un grande re
-Mio fratello merita più di me quel trono –disse Cole
-Non è vero
-Ma
-Fidati Cole, sarai tu chi l’armatura sceglierà
****
L’Arciduca strinse la sua spada per l’ennesima volta.
Quante volte aveva desiderato morte dopo la morte di Cole?
Era suo figlio per lui, era come se fosse sangue del suo sangue.
Ma non poteva morire.
Anche volendo non poteva.
Per anni aspettava che Cole tornasse…perché voleva servirlo.
Ma sedici anni prima era nata una motivazione per rimanere vivo.
-Dada Jonathan! –chiamò Rin
La principessa Rin era molto più simile a Cole che Edward e…era l’unica cosa che poteva stringere che gli ricordasse quel figlio perduto per gelosia…
Sorrise- principessa, buongiorno
-Buongiorno –sorrise lei abbracciandolo
Lui sorrise scompigliandole i capelli.
Rin era attratta dal lato di Cole e li aiutava spesso.
-Ho ricevuto il permesso di uscire a fare un giro fuori le mura, mi accompagni? –chiese Rin
-Certamente


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Capitolo 21: I am Pregnant




Capitolo 21: I am Pregnant

-Congratulazioni Lord, sua moglie è incinta
Stephan guardò il medico incredulo- Isabelle è incinta?
-Si my lord
-Ah…- lui sorrise guardando suo fratello entusiasta
Isabelle sorrise- sei felice?
-Molto! –sorrise lui stringendola piano
-Bene…
Mancavano minuti ormai per l’arrivo del soldato
Aveva avuto successo?
Aveva fallito?
Isabelle guardò Stephan eccitato come pochi mentre parlava con il dottore per i figli futuri
Sebastian al suo fianco era altrettanto felice.
Lei…non importava.
Era suo dovere avere figli dopotutto…
Era insicura di avere sentimenti su niente ormai.
L’Imperatrice era ciò a cui pensava
Aveva fatto ciò che aveva detto avrebbe?
Si era pentita?
L’aveva convinta a farlo?
Aveva l’Imperatore vinto di nuovo?
Era impossibile per lei non farsi delle domande…
Se l’Imperatrice avesse avuto successo…
Sarebbe stato un grosso problema.
Se falliva era meglio…
-E quindi…
-My Lord!
-Che succede? –chiese Stephan notando gli abiti del servitore- è successo qualcosa?
-L’Imperatrice è impazzita!
-Che novità –commentò Sebastian
-Che ha fatto? –chiese Stephan
-Ha provato ad uccidere l’Imperatore- disse il servitore
-Cosa?
Isabelle guardò il servitore.
-Che è successo? –chiese lei guardandolo
-L’Imperatrice l’ha attaccato dopo averci dormito insieme…
Se aveva avuto successo…
Se aveva fallito…
Isabelle strinse la presa sul bracciolo della sedia.
Doveva…
-Per fortuna sua maestà si alzato in tempo ma…
-Ma?
-Il coltello ha colpito il basso ventre dell’Imperatore, i medici stanno cercando di salvare la sua…spada- disse il servitore
Isabelle aprì il ventaglio e lo mise di fronte le sue labbra per coprire il sorriso che aveva.
Come previsto…


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Capitolo 11: More or less


Capitolo 11: More or less

Rin rimase seduta a fissare lo specchio per parecchio tempo.
Era impossibile per lei accettare ciò che vedeva non importa quanto tempo passasse.
Viso di bambola.
Vestiti da bambola.
Comportamento da bambola.
-Che differenza c’è…
Strinse la presa sui suoi guanti neri e li rimise muovendosi verso l’armadio dove si sarebbe fatta cambiare.
Nemmeno quel privilegio aveva.
-Principessa siamo qui per vestirla…
-Entrate
Vestiti dai toni chiari.
Corpetti insopportabili.
Scarpe scomode.
Acconciature troppo complicate per essere comode.
-Principessa siete stupenda…
-Grazie
Una stupenda bambola senza nessuna personalità o desiderio.
Questo ero e questo sarebbe sempre rimasta.
-Sua maestà la aspetta per colazione
-Si
Camminando per i corridoi così famigliari…non provava nulla.
Non vi era affetto, amore o simili in quella dimora che aveva chiamato casa per decenni…
Come poteva esserci in un luogo dove il sangue del proprio fratello era stato versato…
I fantasmi del passato erano lì…
“Su Edward andiamo!”
“Finiremo nei guai Cole”
“Che importa? Insieme possiamo vincere tutto!”
Fin da piccola poteva vedere Cole…
Poteva vedere la sua vita…
Come poteva accettare l’amore di qualcuno che aveva ucciso chi diceva di amare?
“Cole?”
“Si?”
“Sei la più bella cosa della mia vita”
“Anche tu Edward lo sei per me”
-Bugiardo… -mormorò Rin
-Avete detto qualcosa Principessa?
-No –disse lei fredda come sempre
-Rin buongiorno, dormito bene?
Lei sorrise- buongiorno Nonno, dormito bene…
Più o meno…stava diventando una bambola…



Capitolo 20: The Empress...




Capitolo 20: The Empress…

Dopo la morte dei suoi figli l’Imperatrice era più che decisa che il piano di Isabelle fosse la sua unica e ultima opzione.
Seraphine era chi avrebbe imitato.
Lei gli aveva rimosso l’abilità di fare figli.
Lei gli avrebbe rimosso l’abilità di vivere.
Non era dopotutto sbagliato visitarlo così ora no?
Dopotutto in teoria era fuori dalla sua grazia e doveva rivincerlo…
Doveva rimanere viva…
Doveva rientrare nel suo favore
Quindi doveva sedurlo
Quindi doveva entrare nel suo letto
Quindi doveva…ucciderlo.
Isabelle era stata così buona a darle quell’idea
Doveva solo entrare nel letto, prendere il coltello mentre dormiva e farlo fuori.
“Dopotutto i tuoi figli meritano vendetta”
I suoi poveri bambini…
-Anne che ci fai qui a quest’ora? –chiese l’Imperatore tornando in camera sua
Era stata una bella giornata, forse la nuova maid sarebbe stata sua per sera.
Nemmeno aveva considerato la morte dei suoi figli…dopotutto a che servivano?
Se si erano resi inutili non era colpa sua!
-Volevo…farti visita Imperatore- disse lei mostrando cosa aveva in mano
Lui sorrise al piatto di frutta- da un po’ non mi servi…entra
Lei ubbidì senza batter ciglio.
Doveva solo sopportare un paio di ore.
-Da quanto non eri così docile Anne…- mormorò stringendosela al petto
-Imperatore…
-Perché non mi chiami per nome come facevi una volta?
Lei arrossì- Jonathan…
Lui sorrise- brava la mia Anne…
Forse non doveva ucciderlo…forse potevano conciare la loro relazione…
-Io…
-Se solo i tuoi figli fossero stati più utili…-disse accarezzandole la testa
-Utili…
-Si sono stati completamenti inutili vero? Ma non preoccuparti, abbiamo ancora figli maschi per fortuna…
-Non sono miei figli…
-Puoi sempre adottare Stephan, dopotutto lui non ha madre- disse l’uomo sbadigliando- vedi di uscire prima di domani, non voglio si facciano strane idee le tue maid…
-…
Anne-Mary guardò il marito dormire per un’ora prima di prendere il coltello che aveva usato per tagliare la frutta e alzarlo in aria.
I suoi figli non erano giocattoli…lei non era un giocattolo
Non ci mise molto ad abbandonare la voglia di difendere la loro relazione per un’emozione più naturale…più semplice da capire…più veloce da realizzare…pura sete di sangue.



Blood Love

Blood Love




Trama: 
In un mondo in cui i vampiri sono una razza considerata suprema, la più importante azienda del mondo è comandata da una donna, umana per di più, dal cuore di ghiaccio e poco interessata a relazioni amorose. Quando una sera però un giovane vampiro prende coraggio e le parla, parecchie cose stanno per cambiare. In un mondo dove il potere è tutto, non puoi mai fidarti di nessuno, famiglia compresa…


Lista capitoli:

Capitolo 17: Blood Love

Capitolo 17: Blood Love

-No!
-Si!
-No!
-Si!
-Mamma! –urlò una bambina dai capelli rossi e occhi rossi
-Che succede? –chiese Bellrose uscendo dal suo studio
-Damon è cattivo! –disse lei
-Non è vero! –disse il moro dagli occhi rossastri- è Demy che non mi lascia stare!
Rex guardò i due figli e rise
-Lo trovi divertente? –chiese Bellrose
-Si ms Nightmare, molto –rise lui
A sorpresa di tutti, Rex decise di prendere il cognome Nightmare, Moonlight gli aveva solo portato sfortuna…
Dopo le nozze ebbero due gemelli: Damon Alaric Nightmare e Desdemona Roseline Nightmare
Entrambi avevano sangue vampiro.
Entrambi avevano i bonus dei vampiri.
Entrambi avevano poteri extra.
Due elementari erano nati nella loro dimora.
Damon era ghiaccio.
Demy era fuoco.
I due si comportavano come cane e gatto ma erano estremamente legati.
-Su cosa litigavate? –chiese Rex non potendo sopportare la moglie arrabbiata con lui
-Se papà era vergine quando è finito nel letto di mamma- disse Damon
-Io dico di no, lui di si –disse Demy
Rex divenne viola.
Era migliorato nel non imbarazzarsi ma non era di certo immune.
-Che cosa andate a discutere! –disse lui viola
Bellrose scoppiò a ridere
-Non è divertente! –disse lui
-Ma lo è –rise lei
-Allora? –chiese Damon- lo era o no?
-Lo era, sono stata la sua prima e unica –disse Bellrose
-Lo sapevo! –rise Damon
-Ok va bene hai vinto –disse Demy
Rex era viola-…perché l’hai detto…
-Mi perdoni? –chiese Bellrose
-No…- disse lui cercando di resistere
-So che mi perdonerai se ti dico questo- disse Bellrose
-Cosa? –chiese lui guardandola
-Sono incinta- disse lei con un sorriso
Dopo averla fissata per qualche secondo a bocca aperta, la strinse tra le sue braccia felice- ti amo tantissimo…
-Lo spero bene…sono anni che sono la tua Sugar Mama dopotutto…
~The End~


Capitolo 16: Don't Care

Capitolo 16: Don’t Care

-Sono a casa –disse Rex guardando i documenti che aveva in mano
Era stato dall’avvocato quel giorno e non era contento.
Suo fratello aveva perso la sanità mentale dopo il suo attacco ed era ora in un manicomio.
Nulla di legale era stato fatto contro di Rex.
Probabilmente non avrebbero fatto niente anche l’avessero visto in azione, i vampiri elementari erano sacri.
Non pagare conseguenze non gli importava.
Dopo anni di abusi era la giusta ricompensa.
Il karma poteva avergli ridato ciò che aveva preso.
Ciò che non gli piacque fu il dopo.
Era ora responsabile per il fratello.
Almeno in teoria lo era.
Aveva però firmato e acconsentito che il fratello finisse nelle mani dei ricercatori medici.
Dopotutto a lui non gliene sarebbe mai fregato di Rex, perché fregarsene di Jacob allora?
Dopo ciò però un altro complicato affare era caduto nelle mani di Rex
“La Moonlight è ora di vostra proprietà”
L’azienda che suo fratello amava così tanto.
La fonte di orgoglio di Jacob…
-Che diavolo me ne dovrei fare- mormorò incazzato
-Rex? Che succede? –chiese Bellrose uscendo dalla sua camera nel salotto
Rex le passò i documenti- non so che farmene
-Questi…
-Sono proprietario della Moonlight
-Non sembri felice- disse Bellrose
Lui annuì- non lo sono, non so che farmene…
-Allora vendimela- disse Bellrose pratica
-Vendertela? –chiese lui
Lei annuì- prendi soldi al posto della Moonlight e lasciami l’impiccio, posso farci facilmente soldi modificandola negli standard della Nightmare e tu puoi donare ciò che vuoi in beneficienza
Lui annuì abbracciandola e seppellendo il proprio viso nel suo seno- mi coccoli?
Lei rise- ovviamente
*****
Bellrose guardò divertita Rex sul palco. Stavano insieme da parecchio e le volte in cui l’aveva chiamata sul palco per ringraziarla o dedicarle qualcosa erano ormai infinite.
Per questo questa volta non batté ciglio all’ennesimo richiamo sul palco.
-Bellrose…sono a corto di parole per dirti cosa provo per te…per dirti quanto tu significhi per me…
Lei sorrise intenerita
-Per questo…- si inginocchiò davanti a lei mandando il pubblico e tutti in un silenzio tombale- mi renderesti il più felice essere di questo universo e diverresti mia moglie?
Lei sorrise guardando l’anello di diamanti e il rosso Rex, aveva di sicuro bevuto un po’ per prendere coraggio di chiederlo in live internazionale…-con estremo piacere
Lui la guardò incredulo prima di gettarsi tra le sue braccia e metterle l’anello- grazie…
Lei ridacchiò baciandolo- dopo ti premierò per il coraggio…
Lui divenne viola e la strinse di più- con piacere…

Capitolo 15: Hey Brother

Capitolo 15: Hey Brother

La seconda volta che Rex rivide suo fratello fu piacevole quanto la prima.
Aveva finito di lavorare sul suo album con i ragazzi e stavano camminando nel parcheggio per andare alle loro auto.
Era una delle poche volte in cui Bellrose era riuscita a rimanere per tutta la giornata quindi Rex era più che felice di come era andata la giornata.
Avevano anche in programma di andare a cena fuori soli soletti…
Bellrose nell’ultimo periodo gli permetteva anche di pagare delle volte il che lo faceva sentire leggermente meno Toyboy e più fidanzato normale.
Era ancora troppo timido per confessarsi per bene e chiederle ciò che voleva ma dettagli…
Avevano ancora tempo e…
-Moccioso
E suo fratello apparve dal nulla a creare problemi.
Rex si girò e lo vide come non l’aveva mai visto, capelli fuori posto, vestito elegante sconciato…era tutto eccetto l’eccelso uomo d’affari che lui ricordava
-Che vuoi? –chiese Rex guardandolo privo di emozioni
Paura? Non ne aveva
Rispetto? Nemmeno
In pochi secondi di urla la situazione era degenerata e i due erano finiti alle mani.
Rex venne scaraventato contro un muro e visto la forza del colpo, il muro gli crollò sopra.
-Rex!
-Vedi Bellrose? Quello è l’uomo che ti sei presa! Un patetico perdente!
-Sempre meglio di un maniaco come te! –replicò lei in panico per la prima volta in vita sua
-Tu non capisci! Una donna come te deve scegliere un vampiro all’altezza!
-Uno come te? Non farmi ridere! –disse Bellrose
-Capirai il mio valore dopo stanotte –rise lui
-Non sfiorarla… -disse Rex rialzandosi dalle macerie
-Ancora vivo tu? Rimedierò subito- disse Jacob avvicinandosi per afferrargli il collo
Quando la mano di Jacob entrò in contatto con la pelle di Rex però essa prese fuoco- che diamine!
Rex lo afferrò per il collo mentre gli occhi erano diventati completamente rossi e i suoi capelli sembravano fatti di fuoco- non osare toccare la mia donna!
Vi era una variante di vampiro più potente della norma, i mutanti. Erano una forma di vampiro con poteri elementari, quindi oltre ad avere i normali poteri vampiri avevano controllo su un elemento.
Il fuoco era il più raro dei tipi di vampiri mutanti visto quanto deboli fossero i vampiri al fuoco.
-Non puoi essere un vampiro elementare! Mi rifiuto di crederlo! –urlò Jacob cercando di liberarsi
Di norma gli elementari si trovavano facilmente…
Bastava che perdessero la calma.
Rex era un tipo calmo.
Così calmo che anni di abusi non gli avevano fatto perdere la calma…ma l’idea che Jacob gli rubasse la sua futura moglie e madre dei suoi figli…
-Non sentirò la tua mancanza, fratello –disse Rex dandogli fuoco e gettandolo di lato.
Mentre Jacob urlava di dolore, Rex stava disperatamente cercando di calmarsi. Se feriva o spaventava Bellrose lui…
-Bell… -mormorò quando la donna lo strinse in un abbraccio, mandando tutti in panico ma calmando istantaneamente i suoi poteri e evitando di farle anche un singolo graffio.
Quando la polizia arrivò insieme ai medici, Jacob era irriconoscibile e in fin di vita…


I am the father apparently

I am the father apparently Trama: Ritornata indietro nel tempo a quando era ancora una bambina, Lia non vuole soffrire alle mani dell’abusiv...