WitchandAngel : marzo 2020

Capitolo 16: Green is "poison"

Capitolo 16: Green is “poison”

Quando si sedette al tavolo, Icy notò subito uno strano aroma nell’aria.
Certamente, quando sfiorò il cucchiaio e controllò la zuppa scoprì un paio di cose.
Prima di tutto l’acqua era tiepida.
Secondo le verdure erano vecchie.
Terzo la carne non era molto presente o mangiabile, il che poteva essere una buona cosa.
Quarto la zuppa sembrava riscaldata, possibilmente vecchia.
Quinto vi erano sostanze chimiche all’interno.
Se la zuppa era così…
Sfiorò il pane e sentì che non solo era duro come una roccia ma era stranamente molliccio in alcuni punti…
Mise la mano sotto il tavolo e la disinfettò con un incantesimo.
L’acqua sembrava pulita…il che non era molto ma era un grosso miglioramento dai “thè” che servivano prima.
Vi era una fettina minuscola di carne di lato ma non solo sembrava andata a male, qualcosa le diceva che non era animale…
Chiamatelo istinto o Alexander che le aveva raccontato di gente che imbrogliava altri e li tirava in casa per poi ucciderli e usarli come carne in momenti di carestia…
Meglio evitare problemi…
Il tutto le fece passare la voglia di mangiare, poco ma sicuro.
Se già non mangiava, ora di certo non avrebbe sfiorato la sua cena, non ora o in futuro…
-Icy non mangi? –chiese una ragazza al suo fianco dopo aver finito sia la zuppa che il resto.
Icy scosse la testa e le lasciò prendere tutto e scambiare i piatti.
Come diavolo facevano a divorare tutto senza trovarlo disgustoso?
Il pane era ammuffito.
La zuppa avariata.
La carne di dubbia origine…
Come diavolo facevano a non trovare nulla di tutto questo strano o disgustoso?
Aveva imparato a cacciare con Alexander e gli altri da piccola, sapeva come distinguere carne “salutare” e carne “malata” e di certo sapeva riconoscere il tipo di carne che le veniva messo davanti, quella non era carne animale, almeno non carne che aveva visto.
Alexander non aveva avuto il cuore di farle cacciare ogni tipo di animale ma aveva realizzato disegni molto dettagliati per loro da osservare.
Non era una carne che Alexander aveva dato loro mai da mangiare o insegnato a riconoscere il che…non le dava per nulla una buona sensazione.
E poi…la loro dimora non aveva animali di grossa stazza…vero?
Ora che ci pensava quando aveva potuto intravedere le stalle non sembravano esserci molti animali da…
Un bruttissimo pensiero le passò per la testa e si forzò a bloccarlo.
Una cosa era certa…non aveva visto nessun cadavere venir portato fuori dalla dimora…e non vi era un cimitero…
Strinse la collana datale da Alexander senza pensarci.
Ci doveva essere un limite a quanto inumani si poteva essere…

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Capitolo 16: Training with the Indago Rose

Capitolo 16: Training with the Indago Rose

La Indago Rose era una rosa di combattimento specializzata nel combattimento marittimo.
Come solito Lily non ebbe molta fortuna.
-Sai credo di essere una frana ad usare il mio corpo- mormorò coricata sul suo letto.
Alexander rise piano- devo ricordarti la tua età? Avrai abilità crescendo piccola
-Lo so. Ma odio essere piccola
-Fidati, in futuro vorrai tornare piccola…
-Perché?
-Perché è tutto più semplice se si è piccoli –disse Alexander
Lei inclinò la testa- lo è?
-Lo è
-È difficile essere grandi?
Alexander sorrise- non molto…almeno per me…
Lei rise- ovviamente…hai mai incontrato una delle altre razze?
-Vampiri, Licantropi, fate…draghi –disse Alexander- quelle razze?
Lei annuì- sono vere?
-Certamente- disse lui
-Davvero? –chiese illuminandosi Lily
Lui sorrise- uno dei miei figli è un Beastkin, anche se non della specie che oggigiorno lui
-Un Beastkin? –chiese Lily
-Metà uomo-metà leone –disse Alexander
Lei si illuminò- davvero?
Lui annuì- si, fu il primo figlio che adottai ufficialmente
-E Vampiri?
-Perché tutte le ragazze sono fissate con i vampiri? –chiese Alexander
-Perché sono fighi! –disse lei
Lui alzò un sopracciglio- sono una pena da gestire…
-Ma…
-Non sono che cadaveri ambulanti, hanno bisogno di sangue in continuazione, non sanno gestire i loro poteri se leggermente emotivi, sono sempre stranamente cupi e della serie “nessuno può capirmi” e per qualche motivo popolari! –disse Alexander leggermente seccato- che diavolo ci trovano le ragazze di bello nel diventare la sacca di sangue di qualche sanguisuga io non so proprio…
-Tutto…bene? –chiese Lily
-No, un vampiro ha rotto il cuore di una delle mie figlie –disse Alexander- ho leggermente in odio la specie dei maschi da allora…
-E le femmine? –chiese Lily
-Una delle mie figlie è una vampira quindi loro si salvano, i maschi li voglio a portata di fucile però… -mormorò Alexander
Lily ridacchiò. Alexander era il tipo di padre che avrebbe ucciso per i propri figli…
-Ok, ok…non uscirò mai con un vampiro! –disse Lily divertita
-Bene. Sono assolutamente idioti e odiosi, i maschi lo sono già in generale, quindi pensa prima a te stessa e poi al possibile partner ok? Sono tutti inutili i maschi…eccetto i miei figli ma non posso mettere i miei figli con le mie figlie…
Lei si trattenne dal ridere- capito…



Capitolo 5: You should Obey!

Capitolo 5: You should Obey!

Renée sorrise servendo un’altra fetta di torta alla sua Iris che continuò il tea party tra le due allegramente.
La loro relazione non era salutare per nessuno dei due lati. Iris era l’oggetto dei desideri di Renée, l’ossessione di una stalker. Non era servitù quella che provava per Iris ma desiderio di possesso e desiderio di tenerla solamente per sé. Dall’altro lato Renée non era che una cosa interessante che faceva passare le giornate noiose di Iris più allegramente.
Iris era egocentrica, si considerava il centro del mondo e non era facile da predire come umore.
Renée l’accontentava in tutto e per tutto, peggiorando il suo carattere certo ma rendendola più calma e meno facile da rendere incavolata.
Per Renée, Iris era solo una bambina, quindi non le importava molto di altre cose. Per ora la sua era semplice devozione, amore non era nella loro relazione.
Per Iris le cose iniziarono a cambiare verso i dieci anni.
Per regola l’accademia sarebbe iniziata ai dodici anni e finora Iris aveva intenzione di portare Renée come sua maid personale, ma le cose cambiarono al suo decimo compleanno.
William era stato invitato, per obbligo più che altro, e decise di giocare uno scherzo a Iris.
I due non avevano comunicato dall’incidente al lago. Le sue lettere erano stranamente intercettate e rispedite al mittente.
Ovviamente quella era tutta opera di Renée.
Nella storia durante la loro crescita, Iris si innamorava di William e prima che lui rompesse la loro relazione il bastardo se l’era portata a letto.
Renée era pronta ad ucciderlo se anche solo provava ad avvicinarsi ad Iris.
Ciò che Renée non sapeva era della maledizione. La maledizione venne imposta su Iris quando lui era un bambino di due anni dalla propria madre. C’era un motivo se l’Arciduchessa non era più in vita dopotutto.
La donna aveva perso l’amore del marito e decise di maledire il figlio prediletto dell’uomo. La maledizione era semplice. Iris diventava un uomo di notte e donna di giorno all’inizio ma con il tempo rimase donna. Poteva ritornare uomo solamente una volta al mese durante la luna piena.
Alla fine un’altra strega informò l’Arciduca che se Iris si innamorava del proprio sesso allora la maledizione si sarebbe rotta.
Problema era che sesso considerare. La mente era di un maschio, il corpo di una femmina. Così il padre decise di andare con la mente e alla fine Iris si innamorò di William.
Dopo la loro prima notte insieme, all’età di diciassette anni circa, Iris perse ogni abilità di tornare uomo.
La maledizione era semplice. L’Arciduca, privo di cuore e sentimenti, aveva dato alla moglie il proprio corpo e il ruolo, ma mai il cuore. Iris che era la copia dell’Arciduca in comportamento, avrebbe dovuto innamorarsi veramente di qualcuno e dargli cuore, corpo, mente, ruolo e anima…
Purtroppo William non fu la selezione adatta e ciò intrappolò Iris in un corpo che non voleva avere e con una situazione che le ruppe ogni certezza, felicità e sicurezza che aveva.
Renée era ora la possibilità di Iris. La maledizione, unita alla personalità già corrotta di Iris, rendeva innamorarsi di Iris impossibile per chiunque. William aveva avuto una cotta per lei ma l’ossessiva Iris era insopportabile per lui…non che ciò giustificasse che lui era uno stronzo quando trovò la sua “destinata futura moglie”. Renée aveva una personalità corrotta dalla sua ossessione per Iris, se Iris si dimostrava ossessiva, possessiva o maniaca per Renée non era per nulla una cosa negativa, anzi! Era troppo andata per capire che la cosa non era salutare e Iris si calmò notando che le sue attenzioni avevano l’effetto desiderato, rendendola meno “malata” nel suo amore.
In futuro Iris sarebbe cresciuta come un carattere meno corrotto continuando così perché aveva la certezza che Renée non l’avrebbe abbandonata. Anche se non era ancora chiaro per Iris che era amore, era certamente chiaro che non voleva nessun’altro al posto di Renée e che nessuno oltre lei poteva essere la partner di Renée. Avrebbe solo desiderato essere un maschio in tutto questo…
In ogni caso, quella sera William voleva importunare Iris. Il suo obbiettivo era buttarle del succo di frutta addosso e rovinarle il vestito, la cosa avrebbe causato però una reazione allergica e quasi tolto di mezzo la bambina. Dopo quel momento nella novel per un paio di mesi William divenne il fiancé ideale e poi iniziò a stancarsi di Iris verso i dodici anni. Durante i cinque anni di accademia lui la tradì ripetutamente e alla fine…Jewel divenne la donna che lui sposò.
Renée, grazie alle sue skill, sapeva i pericoli che Iris aveva intorno e quindi sapeva delle intenzioni di William.
Iris si stava divertendo quando notò che Renée stava fissando qualcosa. Si girò per vedere William sorridere e avvicinarsi con un bicchiere di succo, la cosa non le sembrò strana ma quando tornò a guardare Renée notò l’espressione della ragazza. Se uno sguardo poteva uccidere…
-RinRin? –chiese incerta Iris
La ragazza la spinse dietro di sé e più vicina a Edward. Ciò che accadde fu che William “accidentalmente” cercò di lanciare il succo su Iris ma il bicchiere venne preso a mezzaria da Renée che lo guardò furiosa.
Mai svegliare can che dorme…
-Come OSI!? –Renée era nota per avere una voce calma e bassa, l’urlo congelò la sala- che diavolo pensi di fare lurido verme!?
William rimase interdetto- era solo…uno scherzo…
-Uno scherzo!? UNO SCHERZO!? –chiese Renée facendolo indietreggiare istintivamente- Mistress è allergica a questo succo…la vuoi uccidere per uno scherzo!?
La sala si congelò. Incerta su chi appoggiare, il pericolo era evidente ma andare contro la corona…
-Non lo sapevo! Non puoi prendertela con me e…- iniziò il principe ma venne scaraventato con un pugno contro una colonna abbastanza forte da sputare sangue.
Renée non sembrava per nulla calma- capisco…allora…- un sorriso sadico si dipinse sul suo volto- se per scherzo ti sgozzo non succederà nulla vero?
-Non puoi farmi nulla! Sono il principe- disse subito William
Renée sorrise- sarai un fantastico cadavere vostra Altezza…
-G…Guardie! –disse subito William- uccidetela! È impazzita!
Tre guardie provarono ad avvicinarsi solo per perdere un braccio prima ancora di poterla anche solo sfiorare. Iris aveva ordinato a Renée di essere “la più forte della dimora” quando fece una scommessa con Edward anni prima. Renée aveva “modificato” la richiesta a suo favore diventando la più forte della dimora anche quando non erano residenti ma semplici ospiti quelli che entravano. Con tutti i party e le feste che l’Arciduca doveva fare il suo livello era ora superiore a chiunque dei presenti. Sia fuori che dentro la dimora dell’Arciduca, non aveva problemi a distruggere qualcuno in termini di semplice forza bruta o abilità spadaccine.
-Smettila è un ordine! –urlò il principe ma Renée non si fermò affatto, abbattendo le guardie e continuando ad avanzare verso di lui- sono il principe! Mi devi…
Renée sollevò il principe per il collo- l’unica a cui io rispondo è Mistress Iris Evelyn DeDragon…fintanto che lei non mi ordina di fermarmi io non ho intenzione di farlo…
Il principe stava lentamente diventando blu- io…
-RinRin –disse Iris completamente calma- butta fuori la spazzatura
-Come Mistress desidera- disse Renée lanciando fuori dalla finestra il principe e facendo centro nella fontana di fronte. Le guardie vennero aiutate fuori dalle guardie dei DeDragon.
-È un peccato che siamo solo al secondo piano, massimo si sarà rotto una gamba –mormorò Iris delusa dalla presenza di vita in William
-Mi spiace Mistress, posso rimediare lanciandolo dal tetto –disse subito Renée
-Lascialo vivere per ora. Piuttosto andiamo a ripulirti –disse Iris sfiorando un graffio che aveva sul volto Renée. Vederla ferita non le piaceva per nulla- la prossima volta gettali fuori senza ferirti
-Come desidera Mistress
Iris sorrise. Era una bella sensazione avere qualcuno che la difendeva ma vedere quegli uomini che cercavano di ferire la sua RinRin…lo sguardo di Iris si oscurò. Forse era tempo che riprendesse ad usare la spada…
Quando William tornò a corte con le guardie e provò a lagnarsi di ciò che era successo trovò un Re molto pallido sul trono. Una lettera era stata mandata da Renée con un paio di parole ben poste.
-Chi diavolo ti ha cresciuto! Razza di idiota! Chi diavolo vai a provocare?!
Nessuno seppe cosa Renée gli aveva scritto ma una cosa era certa, William aveva perso favore per averla irritata. Da quel momento il re vietò al figlio di vedere la sua fiancé.
-Dannazione…se non muoio di stress sarà una fortuna…
Intanto Iris si stava godendo di fare da infermiera a Renée. Dopo averla vista in quella luce quel giorno, Iris iniziò lentamente a comportarsi in maniera differente con la sua RinRin.






Capitolo 15: A spilled Drink

Capitolo 15: A spilled Drink

Eliminare un paio di persone non era mai una cattiva idea, almeno secondo Icy.
La specialità di Icy era magia collegata al ghiaccio.
Poteva ghiacciare qualsiasi cosa.
Nel vino gli impiegati amavano mettere dei cubetti di ghiaccio.
Una delle abilità di Icy era cambiare la sostanza delle cose congelate.
Acqua poteva diventare succo di frutta.
Succo di frutta poteva diventare crema.
Qualsiasi cosa poteva diventare veleno.
Il ghiaccio venne sostituito molto facilmente.
Icy poteva e lo fece nel cuore della notte, dopo aver fatto addormentare l’intera camerata.
Come solito trovò dei dipendenti a bere e parlare su chi avrebbe preso cosa.
-Quindi la prossima prova quale sarà?
-Il capo vuole avvelenare il cibo credo?
-Che spreco, perderemo troppa merce!
-Vallo a dire a lui
-Cazzo di maniaco
-Shh che se ti sente ci finisci tu morto.
-La mocciosa che ha la sfortuna di aver catturato il suo interesse chi è?
-Icy Ivy credo sia chiamata
-La conosco, è nel mio blocco. È muta e molto obbediente.
-Raro
-Carina?
-Scopabile
-Chissà quanto durerà nel suo letto…
-Dovremmo provarla prima di dargliela?
Il ghiaccio venne sostituito ma Icy aveva ancora tempo per sentirli conversare. Dopotutto non era mai male sentire dettagli del genere…
-Che le farete se la usate?
-Non ha un bel paio di te…
-Shh! È la favorita del boss, volete morire?!
Icy ruotò gli occhi. Non le servivano questi dettagli e…
Del rumore venne sentito e quando si girò vide gli uomini soffocare a terra.
La stanza era parecchio più calda del normale.
Lei ridacchiò- papà…
Dei documenti vennero lasciati cadere a terra e Icy li prese tranquilla.
-Grazie…mi risparmi le loro dannate chiacchiere… -mormorò allontanandosi.
Alexander intanto alzò un paio di cubetti ancora intatti e sparì dalla stanza.



Capitolo 15: Training with the Blue Rose

Capitolo 15: Training with the Blue Rose

La Blue Rose Unite era un’unità di combattimento che preferiva il combattimento aereo.
La loro scelta era combattere agilmente e preferivano l’attacco aereo su quello normale.
Qui Lily rivelò poco talento.
Come sempre il combattimento non era il suo forte dopotutto.
Quando tornò da Alexander scoraggiata lui poté solo consolarla.
-Andrà meglio la prossima volta dai…
Lily lo guardò sconsolata-…
Era brutto non sentirsi adeguati.
-Vuoi che ti racconti una storia? –chiese lui cercando di farla sentire meglio
Lei lo guardò e annuì
-Che storia? –chiese lui divertito
Lei ci pensò un paio di secondi prima di rispondere- una delle tue vite
Lui ci pensò su e annuì prima di sedersi in maniera più comoda.
-Questa fu la prima vita in cui ebbi una sorella
Subito l’interesse di Lily venne preso
-Era una strana esperienza avere una sorella, non ero abituato ad avere un essere collegato a me così intimamente all’epoca.
-Non avevi genitori?
-Non ho bisogno di genitori per rinascere- disse Alexander tranquillo
Lei annuì
-I nostri genitori non vissero per molto, quindi mi presi io cura di mia sorella minore.
-Era difficile?
-Uhm…direi di no. Era una brava bambina e non mi dava molti problemi…
Lily annuì contenta- andavate d’accordo?
-Direi di sì. Alla fine lei però era molto debole di salute e non visse molti anni –sospirò Alexander
Non poteva che compatire la fragilità degli umani.
Un virus e potevano morire.
Una caduta e potevano morire.
Un errore genetico e potevano morire.
Erano…patetiche creature tutto sommato.
-Mi spiace…
-Non importa, non sarà l’ultima volta che la vedo dopotutto- disse lui con un sorriso
Lei annuì, sapeva che Alexander non avrebbe avuto problemi a farla rinascere volendo.
-La mia sorellina non aveva molte abilità, non era forte e il suo corpo non era il migliore…
Lily lo guardò confusa
-Eppure non ho mai pensato un secondo che fosse un problema- disse Alexander accarezzandole i capelli- quindi perché tu, che hai un corpo in salute e poteri, dovresti avere problemi a trovare qualcosa in cui sei abile? Sono sicuro che ci sia un luogo dove tu ti sentirai al tuo posto Lily…
Lily annuì- com’era tua sorella?
-Beh…


Capitolo 4: Dad, why is my sister this creepy?!

Capitolo 4: Dad, why is my sister this creepy?!

Iris non era sempre stata una bambina e questo era noto a tutti i nobili ma nessuno osava fiatare sulla cosa.
Dopotutto ora era una bambina e nessuno avrebbe rotto quel sortilegio volenti o meno.
Quando videro le attenzioni su Renée tutti capirono che probabilmente il suo gusto era ancora normale.
Ai sette anni di Iris, tutti avevano capito che la sua relazione con “RinRin” non era per nulla normale.
La bambina aveva un forte interesse nella propria maid personale e fulminava con lo sguardo chiunque avesse mostrato interesse per Renée.
Il fatto che Renée stesse crescendo in una bellissima ragazza non aiutava affatto ad evitare di venir colti nella lista nera di Iris. Persino Edward era finito su quella lista quando aveva commentato che se lui sposava Renée le due sarebbero diventate sorelle. Da allora Iris lo teneva d’occhio come un falco e non li lasciava soli nemmeno per un secondo.
Nella novel, Iris dichiarava a un certo punto che lei aveva gettato al vento tutto ciò a cui teneva per poter rimanere con il proprio fiancé. Nella realtà questo non era ancora successo e non sarebbe successo.
Il maleficio era qualcosa di abbastanza complicato ad un primo sguardo ma molto semplice ad un secondo.
Se si innamorava di un uomo sarebbe diventata una donna sterile e impossibilitata a tornare nella sua vera identità.
Se si innamorava di una donna però il risultato era ancora incerto.
Per questo motivo l’Arciduca non oppose resistenza quando vide l’interesse di Iris per Renée. Dopotutto sapeva che la maledizione poteva venir rotta, per questo aveva accettato le nozze con il principe, voleva risorse e supporto per la cosa, ma quel candidato era troppo scadente per essere qualcosa oltre il nocivo. Per questo motivo ora le sue speranze erano riposte in Renée e qualsiasi cosa loro due avrebbero creato in futuro.
Al settimo compleanno di Iris la bambina scelse di vestirsi più “maschile” della norma, preferendo un completo nero e legandosi i capelli in una coda alta. Fece inoltre indossare a Renée un vestito femminile sul bianco perla e le chiese di essere la sua partner per la serata.
-La figlia dell’Arciduca è proprio strana…
-Indossare quel genere di abito è un po’…
-Cielo che stile…
-La bambina al suo fianco è la famosa Renée quindi?
-Andare dietro a una pazzoide…
-Che cambia? Alla fine è una serva…
-Forse dovrebbe comprarla qualcuno per il proprio figlio? Non è mai male aiutare i propri ragazzi a imparare a gestire la propria lussuria…
Iris non fu tanto contenta dei commenti su di lei ma che poteva farci? A parte segnare mentalmente i nomi delle famiglie che avrebbero presto conosciuto il prezzo per aver osato parlarle dietro non aveva molto potere da bambina.
Renée e lei vennero poi avvicinate da un gruppo di nobildonne con le proprie figlie. L’Arciduca era vicino e poteva sentire così come Edward.
-Lady Iris siete bellissima come sempre!
-Lady Iris è davvero la più bella tra le dame!
-Lady Iris lui è mio figlio maggiore…
-Lady Iris…
Iris avrebbe volentieri infilato tutte quelle dannate pesti in un falò al posto della legna.
-Non trovi anche tu che lady Iris sia la più bella delle donne? –chiese subito una nobildonna notando il malumore di Iris
Renée guardò la donna che la stava interrogando e non rispose.
Iris si accorse della cosa- RinRin?
-Non capisco perché i loro complimenti stonano –disse lei subito a Iris- non vedo perché Mistress dovrebbe essere bellissima solo fintanto che lei è donna. Mistress sarebbe perfetta anche se fosse un Master.
La sala si congelò a quelle parole, specialmente chi sapeva la verità. Renée era stata tenuta all’oscuro da tutti, specialmente perché Iris non voleva spaventarla via e lei, anche se a conoscenza della novel, non sapeva la verità perché la novel rimaneva vaga sul significato dato a quelle parole, eppure aveva lo stesso intuito parte della verità. Anche se lei pensava che fosse più un “Iris vuole essere un maschio” che un “Iris è femmina perché l’hanno maledetta”.
Le sue parole stavano per essere derise, contraddette e sgridate dalle nobildonne ma Iris sorrise contenta di averle sentite e strinse di più la mano della ragazza- Vero! Chi dice che posso essere solo una bella dama? Se fossi uomo non sarei forse il più affascinante di tutti?
-Ovviamente- disse subito Renée- nessuno può superare Mistress in termini di aspetto, forza, intelligenza, carattere o potere.
Iris fu parecchio contenta della propria scelta. Renée era intelligente e sapeva cosa voleva sentirsi dire e la diceva senza paura, non importa quanto fuori luogo potesse suonare ad altri. Per questo la chiamava Mistress, perché “Young Lady” o “Lady” la irritavano, Mistress non era tanto migliore ma era una posizione di potere, inoltre lei rifiutava di chiamare chiunque altro “Master” o “Mistress” …non che ci fosse un’Arciduchessa da chiamare tale ma dettagli.
Persino il padre di Iris era solo “Arciduca”, mentre Edward era solo “Lord” e non “Young Master”.
-RinRin- iniziò Iris
-L’accompagno al tavolo del rinfresco Mistress, la torta alle fragole e cioccolato è appena stata servita- disse subito Renée capendo che voleva allontanarsi dalle nobildonne.
Iris sorrise- ottimo! Andiamo!
Renée parlava poco ma era molto abile ad osservare e capire la situazione. Dopo aver servito la torta a Iris guardò il principe che era venuto solo per apparenza flirtare con altre nobildonne.
-Mistress…
-Si? –chiese Iris stupita che Renée le stesse parlando di sua iniziativa
Renée sorrise e evitò di dire ciò che pensava- non importa…Mistress…qualsiasi cosa lei desidera, la eseguirò…non deve temere nulla
Iris sorrise anche se confusa- grazie RinRin…ma dovresti star attenta, potrei chiederti di uccidere il sovrano o un principe…
-Non sarebbe al di fuori delle mie abilità –disse subito Renée- inoltre la mia vita appartiene a lei. Ogni suo desiderio sarà avverato nel secondo in cui lei lo vorrà veramente…
Iris arrossì leggermente- grazie RinRin, lo terrò a mente…
Anche se Iris detestava fingersi donna, fingersi donna era davvero conveniente delle volte…


Capitolo 14: Shut up

Capitolo 14: Shut Up

Quando Icy era piccola, Alexander le raccontò di una sua vita precedente.
Solo lei e i King’s Knight sapevano che lui era reincarnato, dopotutto loro erano i figli.
Roze e Dalph avevano sempre pensato che Alexander fosse solamente un genio ma i suoi figli sapevano la verità.
Alexander era qualcosa che superava il mero “genio”.
In quella vita Alexander era stato salvato da qualcuno che poi prese come moglie.
-Fu una vera sorpresa per me –ammise lui con un sorriso- era la prima volta in secoli che qualcuno mi aveva salvato la vita. Sarei uscito dalla situazione vivo in ogni caso ma fu un vero colpo…
Dal sorriso che aveva era chiaro che la cosa lo aveva divertito parecchio.
-Era una bella donna, giovane ma con carattere e grinta da vendere, era ribelle fino all’osso. Girava armata e non seguiva nessuno. Era molto corteggiata nella sua tribù e non perché era la nipote del capo.
La donna che descrisse si chiamava Azela, era una bionda-caramello con occhi color ghiaccio. Era la figlia del fratello del capo tribù, un tipino tutto pepe che adorava stare in cima alla catena dei più forti.
-Erano tempi diversi. Non importava il sesso, importava se eri forte. I forti erano corteggiati, i belli erano corteggiati, i deboli e i brutti dovevano solo sperare di poter conquistare un forte per vivere. Si andava a caccia in gruppi, i cacciatori prendevano poi più carne, chi era un raccoglitore invece ne prendeva meno. Era un’interessante società lo devo ammettere…anche se il vestiario non era dei migliori per gli standard moderni…
La donna era molto corteggiata ma alla fine si innamorò di lui per i suoi modi di fare. Alexander decise di accettarla come propria partner in una cerimonia che in teoria legò le loro anime davanti agli dei.
Era qualcosa di simile al matrimonio e che nessuno poteva rompere.
Alexander era abbastanza curioso della cosa quindi decise di provare l’esperienza.
La tradizione nella tribù era che nessuno si doveva sposare, lo sposarsi era qualcosa che in pochi facevano a dirla tutta perché bloccava due persone dall’avere altri partner.
-Era un po’ un caos, i forti sceglievano partner forti o belli per avere figli forti e belli, era una strana relazione in cui tua madre aveva cinque o sei figli da cinque o sei uomini diversi, era rarissimo che una coppia avesse più figli insieme a dirla tutta ma lei voleva avere un unico partner a vita e io ero diventato il più forte della tribù
-Quindi le hai chiesto di sposarti? –chiese Icy
-Per chiedere la mano a qualcuno devi dare un tributo a quella persona, cacciai da solo abbastanza per sfamare l’intera tribù per un paio di mesi e le chiesi se voleva essere mia –disse Alexander divertito- la famiglia di lei stava a fissarla come per dirle “se rifiuti sei fuori di testa”, lei accettò perché si era innamorata di me però e non per il dono…quello era più il mio ego che mostrava agli altri di andarsi a far fottere e star lontani dalla mia partner
-Che è successo dopo?
-Abbiamo fatto la cerimonia e siamo stati felici per un bel po’ di tempo finché una delle donne della tribù non accusò la mia di essere “maledetta” –disse Alexander
-Maledetta?
-Non poteva avere figli –disse lui diretto- la tribù la cominciò a guardare con pietà e guardare me con pietà. Se la partner era sterile si poteva rompere volendo e io sapevo che lei non mi avrebbe dato figli ma non capivo il problema. Quando la sua famiglia mi consigliò di lasciarla però capii che c’era qualcosa di errato in quel modo di pensare. Passai la notte a consolarla e la mattina presto me ne andai a caccia nel bosco per farle una sorpresa e tirarla su di morale.  
-Che hai fatto?
Alexander la mandò accidentalmente in panico quando lei non lo trovò, la donna che l’aveva accusata rise di lei dicendo che Alexander l’aveva abbandonata ma quando lui tornò con delle prede e qualcosa in un cesto tutti si zittirono. Era tornato come prima e come se la notizia che lei non avesse figli non gli facesse molto effetto. Nel cesto però qualcosa si muoveva.
-Avevo trovato un bambino –disse Alexander- i genitori erano stati uccisi e lui piangeva solo nella foresta. Era leggermente strano, aveva orecchie e coda da leone ma era un bambino. Quando glielo dissi alla mia partner lei accettò subito di crescerlo come nostro figlio e nonostante fosse leggermente anomalo, venne subito considerato come nostro figlio visto che aveva le qualità di esserlo. Fu la prima volta che adottai qualcuno ufficialmente come figlio. Il bambino era parecchio abile nell’usare l’istinto ma aveva un buon cuore e un buon cervello…
-Come l’hai chiamato?
-Come altro potevo chiamare un leone se non Leonhardt? –sorrise lui contento- abbiamo vissuto felicemente una lunga vita insieme e lui poi divenne il capo tribù prima che io morissi di vecchiaia con Azela…sai perché ti dico questo?
Lei scosse la testa
-Perché non importa cosa gli altri dicano che sia meglio fare, tu hai la scelta finale e loro possono solo tacere. Azela era sterile ma io stetti con lei anche se ogni singolo essere vivente intorno a noi diceva che era meglio che la lasciassi…abbi fede nelle tue scelte Icy, non importa in quanti si oppongano, la vita è la tua, la scelta è la tua. Nessuno potrà forzarti ad essere chi non vuoi essere se tu ti opporrai- le sorrise Alexander
-Incontrerò mai Leonhardt?
-Certamente- disse Alexander- incontrerai Leonhardt nella nostra prossima vita Icy, cerca di andarci d’accordo…ok?
Lei annuì contenta- lo farò! Non mi farò mettere i piedi in testa da nessuno, promesso!
Lui sorrise coccolandola- brava la mia bambina
-L’hai mai più rivista Azela?
-Certamente- disse lui con un sorriso- divenne mia moglie di nuovo in un’altra vita…e lo diverrà di nuovo in futuro…a quanto pare le nostre anime si sono davvero legate…



Capitolo 14: Training with the Green Rose

Capitolo 14: Training with the Green Rose

-Attenti al dosaggio o rischiate di farvi male!
La Green Rose era un’unità di combattimento specializzata in veleni e armi avvelenate.
I suoi membri preferivano tecniche silenziose e nascoste nell’ombra.
Erano i più abili a gestire il veleno, anche se in futuro una nuova unità avrebbe superato di gran lunga le loro abilità.
-Bene, aggiungete 0.12 di questo e 0.03 di quest’altro…
Lily non aveva paura di giocare con i veleni.
Sapeva come gestire i veleni facilmente.
Si era addestrata con l’aiuto di Alexander quindi non aveva paura di giocare così.
I suoi risultati nella Green Rose erano migliori del previsto.
A parte la parte fisica ovviamente.
Era così seccata di sentire sempre le stesse dichiarazioni dai professori.
-Credi che la mia rosa mi potrà cambiare? –chiese di colpo ad Alexander
-In che senso?
-Non mi piace essere inutile in combattimento…
-Lily…
-E gli altri sono così forti…
-Lily…
-Io voglio essere abile e…
-Lily –la bloccò Alexander
Lei lo guardò
-Hai solo quattro anni –disse lui
-Si ma…
-Sei un genio ma hai sempre quattro anni –disse lui di nuovo
-Ma…
-Ma cosa?
-Tu eri anche così a quattro anni? –chiese lei
Lui rise- non credo che…io sia il miglior metodo di paragone che tu possa usare…
Lei lo guardò- perché?
-Perché…non sono esattamente umano –disse lui
Lei lo guardò confusa- in che senso?
-Nel senso che benché abbia un DNA vicino all’umano e aspetto umano io non sono umano. Non ho nemmeno un briciolo di umanità in me- disse lui
-Perché?
-Perché non sono nato…mi hanno creato –rispose lui tranquillo
-Non capisco…un bambino può essere creato e non nascere da mamma e papà? –chiese lei confusa
Lui annuì- in futuro ti mostrerò come farlo, dopotutto non ho intenzione di far faticare mia moglie troppo per tutti i figli che dovremmo avere…
-Ne avrete tanti? –chiese Lily contenta
Lui annuì- Dark King e Obsession Rose ne hanno avuti più di una dozzina dopotutto…


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Capitolo 3: She is...loyal

Capitolo 3: She is…loyal

Renée Rina, che significavano “Rinata” e “consigliera”, fu il nome scelto per la bambina da Iris. RinRin era il nickname datole e che solamente Iris poteva usare con lei.
RinRin ottenne subito occhiate di invidia dalle altre maid che avrebbero voluto servire Lady Iris ma non le importava. L’Arciduca la prese in simpatia, dopotutto trovare qualcuno che la…figlia…voleva come maid era raro.
Edward non poteva negare che a differenza l’ubidiente e docile RinRin che seguiva Iris ovunque lei andasse era…interessante. Nessuno durava molto nelle mani di Iris ma dopo una settimana RinRin non si era mossa dal fianco di Iris, anzi se possibile era diventata ancora più presente nella vita dell’altra.
Eccetto quando Iris entrava nel bagno per lavarsi o cambiarsi o per altre necessità, RinRin era quasi sempre al suo fianco.
Iris non era…facile da accontentare. Era pignola, cattiva e isterica il 90% delle volte che faceva o diceva qualcosa. Il restante era se era di buonumore o se stava raggirando qualcuno. Tuttavia era comunque la figlia dell’Arciduca, cosa che dava lei una posizione sociale non-ignorabile.
Servirla era comunque un vantaggio che in molti volevano, inoltre…diciamo che la bambina non era considerata pericolosa. Pensavano tutti di poterla gestire dopotutto.
Iris si preparava da sola, almeno fino al cambio di biancheria e la sottoveste, poi era RinRin a prepararla. Ogni giorno RinRin svegliava Iris, dopo averle preparato un bagno caldo, la biancheria e la sottoveste da indossare, e si metteva ad ordinarle la camera e sceglieva i vestiti della giornata mentre Iris si lavava e cambiava da sola. Appena finiva l’aiutava a vestirsi e le acconciava i capelli.
Di norma Iris avrebbe avuto una squadra di maid ad aiutarla ma lei si rifiutava, preferendo una singola. Da quando Iris aveva RinRin però nessuno oltre lei era autorizzata ad aiutarla nel cambiarsi.
RinRin indossava una camicetta bianca, da cui vi era appesa una cravatta stile vittoriano bianca con una spilla del simbolo della famiglia di Iris, con una gonna a doppio strato nera con pizzo nero e un corpetto nero che dava l’illusione che fosse una gonna a vita alta. Indossava collant neri e scarpe con un leggero tacco nere. I capelli erano legati in una lunga coda alta per comodità.
Il vestito scelto per Iris era un vestito nero stile vittoriano con dettagli e decori blu. Sopra venne messa una giacca blu che ricordava leggermente lo stile rinascimentale. Era difficile per RinRin decidere a cosa lo stile era ispirato, principalmente le ricordavano vestiti lolita della sua epoca. Dopotutto quello era un mondo fantasy.
I lunghi capelli di Iris vennero fatti a boccoli e legati secondo il gusto che aveva quella mattina. Come sempre, Iris fu più che soddisfatta del risultato.
-Ah la mia RinRin sa sempre come farmi felice!
Renée fu contenta del complimento e annuì. Servire Iris era decisamente un sogno fatto realtà per lei.
-Iris, buongiorno –sorrise l’Arciduca vedendo la figlia contenta come al solito- buongiorno anche a te Renée
Renée annuì al saluto e si limitò a spostare la sedia per Iris, farla accomodare e iniziare a riempirle il piatto prima ancora che lei chiedesse qualcosa. Ormai la famiglia era abituata alla scena quindi nessuno chiedeva nulla. RinRin veniva usato solamente da Iris e la figlia urlava isterica se qualcun altro osava chiamare la sua Renée “RinRin” oltre lei.
Iris non dovette nemmeno alzare un dito che la sua colazione era già disposta come lei preferiva, il suo thè preferito nella sua tazza e RinRin pronta a servirla dietro di sé.
-Buongiorno papà –disse lei contenta come al solito.
La conversazione andò liscia come il solito, priva di interruzioni per chiedere al proprio servo di riempire la tazza di nuovo o il piatto da parte di Iris, RinRin lo faceva in automatico prima ancora che Iris avesse modo di chiedere. Era invidiabile quanto perfetta fosse la conoscenza che RinRin aveva di Iris.
Era quasi avesse un sistema che l’avvisasse delle necessità di Iris.
-RinRin –disse Iris
-Ho già fatto preparare la carrozza Mistress- disse Renée già pronta
-Carrozza? –chiese Edward- dove vai?
-Biblioteca –disse Iris contenta- ho intenzione di ricercare un paio di cosette e poi andremo a fare compere…
L’Arciduca annuì- divertiti tesoro, porta delle guardie con te
-Si si –disse Iris incurante. RinRin aveva già mangiato come istruita da Iris ma avrebbero fatto colazione insieme fuori, dopotutto adorava venir cibata da Renée e non le dispiaceva cibarla- andiamo RinRin
-Come Mistress desidera- disse lei seguendola prontamente come al solito.
-Sono leggermente preoccupato…- mormorò Edward
-Iris ha le guardie, non è un problema- disse il padre
-Per Renée –disse Edward
-Come mai?
-Segue ogni comando senza nemmeno battere ciglio –disse Edward- sai meglio di me come mia “sorella” sia mentalmente…
Un urlo venne sentito dall’altra stanza e i due si alzarono di corsa per vedere una cameriera a terra con un braccio rotto e Renée di fronte a lei con uno sguardo che prometteva sangue. Iris dietro di lei era furiosa- come osi ordinare la mia RinRin!? RinRin! Insegnale il suo posto!
Renée non ebbe esitazione e ruppe una gamba alla donna che continuava a chiedere pietà. Bambina di cinque anni o meno, nessuno pareva aver dimenticato che la bambina aveva ucciso ogni singolo membro della sua famiglia su ordine di Iris. Uccidere un servo o due…che problema c’era?



Capitolo 13: Training with the Yellow Rose

Capitolo 13: Training with the Yellow Rose

-State attente alle dita, è facile farsi male
La Yellow Rose era un’unità specializzata nel combattimento con armi modificate.
Di nuovo Lily ebbe successo solo al 50%.
Era eccelsa nella modifica delle armi.
Era pessima nella parte fisica del combattimento.
Che ci poteva fare? Non tutti erano fatti per combattere dopotutto.
-Lily eccellente tecnica!
Lily annuì continuando a giocare con il cacciavite che aveva in mano sull’arma.
Alexander le aveva fatto le basi, come poteva non sapere come creare cose del genere?
Lily era eccelsa con le mani a prescindere ed aveva un’ottima testa.
Fare due lavoretti del genere non erano per nulla difficili per lei.
Modificare un’arma o crearne di nuove era un gioco da ragazzi.
Combattere per gli standard della Yellow…eh…
Sapeva usare le armi e combattere bene con esse.
Non era brava solo nel tenere il ritmo degli altri.
Mentre l’allenamento andava così così, la sua rosa stava crescendo in salute.
Era alta e piena di vita.
Aveva sviluppato dei piccoli boccioli bianchi ed era curiosa di vedere come sarebbe nata la sua rosa.
Alexander le faceva anche lezioni extra, rendendola molto contenta.
Non sapeva combattere? Avrebbe combattuto con il potere della sua mente!
Alexander rideva sempre alla cosa.
-Mi ricordi davvero qualcuno…
-Davvero? –chiese Lily curiosa
Lui annuì- in una mia vita precedente avevo un figlio adottivo che si comportava come te…
-Un figlio?
-Si- disse Alexander
-Che figlio? –chiese Lily curiosa
-Ero all’epoca il sovrano del regno, mia moglie non poteva darmi figli quindi ne adottai due- disse lui sorridendo
-Come si chiamano?
-Arthur e Morgana –rispose Alexander
-Erano figli tuoi?
-No, adottivi –disse lui- erano un ragazzo dal grande cuore e una strega con carattere. Non potevo non adottarli. Furono eccelsi principe e principessa, quando morii e mia moglie mi seguì, decisero di governare insieme come Re e Regina.
-Non si sposarono?
-No, non ebbero nemmeno figli preferendo adottare un bambino come erede e morire sereni senza pesi sociali –ammise Alexander- credo volessero seguire le mie orme
Lei annuì- erano bravi?
-Molto –disse Alexander- Arthur era un ragazzo intelligente e coraggioso, metteva sempre se stesso in pericolo per salvaguardare la sua sorellina Morgana, Morgana era una strega molto ma molto potente che mancava solo delle conoscenze per essere potente. Li addestrai entrambi e non posso dire di aver rimpianti con loro due…ma è raro che io rimpianga qualcosa in effetti…
-Morgana…Arthur… -mormorò Lily segnandosi i nomi mentalmente. Avrebbe mai incontrato loro due in futuro?
Poco sapeva che Alexander avrebbe avuto quei due in futuro con la moglie, stavolta però come figli di sangue…


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Capitolo 13: Never trust her!

Capitolo 13: Never trust her!

-Non puoi fidarti…non puoi fidarti…
-Lei è? –chiese il boss
-La ragazza ha ucciso un paio di ragazze nel bagno, quasi ucciso la ragazza che vuole lei boss…
-Uhm…
-No! Non le ho uccise! –urlò lei
Era stata torturata per giorni e giorni ma ancora non aveva ceduto.
-Lei?
-Icy! Icy le ha uccise Icy!
-La muta? –rise il boss
-Lo giuro! Non sono stata io!
-E cosa sarebbe successo?
-Le volevamo solo dare una lezione, le volevamo solo insegnare il suo posto –pianse la ragazza
L’uomo la guardò privo di emozioni.
In quante piangevano nel suo letto quando era troppo “aggressivo” secondo loro?
Aveva perso la capacità di avercela compassione da anni.
-Le abbiamo teso un’imboscata nel bagno ma…ma le…
-Ma?
-Le ha uccise…una a una tutte sono morte…e poi ha urlato…
-Urlato? La muta? –rise di nuovo una guardia
-Non è muta! Finge! Lo giuro finge!
-Quindi lei avrebbe gridato aiuto? –chiese la guardia
-Una delle donne morte deve aver gridato mentre tu le uccidevi piuttosto –disse un’altra guardia
-Lo giuro no! –disse la ragazza piangendo.
Le guardie non le credevano, ovviamente.
Il boss la guardò- e come avrebbe fatto a vincere su tutte voi messe insieme?
-Io…
-Allora?
-Non…non ne sono sicura- disse lei
-Una contro venti e non sai come diavolo vi ha ucciso? –chiese l’uomo ovviamente divertito dalla cavolata
-Non…non mento io…
-Continuate- disse il boss alle guardie
-La prego mi deve credere! –urlò la ragazza
L’uomo continuò a camminare incurante
-Non può fidarsi di lei! Non può fidarsi di Icy!
-Boss? –chiese l’assistente dell’uomo
-Inutile ragazzina gelosa. Icy pericolosa…quella muta non potrebbe fare male a una mosca volendo
Nell’ombra Alexander sorrise. Aveva insegnato ai suoi figli a non sottovalutare mai una donna per questo motivo, se l’uomo avesse avuto un po’ di ingegno forse avrebbe capito che qualcosa era davvero sbagliata. Ma in un’epoca in cui le donne erano solo buone per fare da madre e moglie, non doveva temere che qualcuno notasse la pericolosità della sua bambina….


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Capitolo 2: Kill your family for me

Capitolo 2: Kill your family for me

-Iris che è successo quindi? –chiede mio padre quando mi sono finita di cambiare. Intanto la bambina mi aspetta pazientemente nel bagno nell’acqua calda.
-Quello stronzo mi ha gettato in acqua- dico io- se non era per l’aiuto di quella ragazza sarei annegata
Mio padre stringe i pugni- tesoro mi spiace se solo…
-Non rompere il fidanzamento- dico io- gliela farò pagare prima di ciò…papà voglio che tu mi regali quella ragazza
-Certo amore, la compriamo subito- dice lui contento guardandomi. Mio padre ha capelli grigi e occhi viola come me, anche se è avanti con gli anni è ancora il sogno erotico di molte, mia madre aveva sedici anni quando l’ha sposato e lui era già oltre i trentanove.
Edward sbuffa. Edward è mio fratello maggiore, ha capelli neri e occhi viola, ha due anni più di me e mi vuole bene tutto sommato- papà assicurati che paghi
-Ovvio- dice lui- Iris il nome della famiglia
Gli do il nome- ah, è la figlia non voluta quindi puoi usare qualsiasi tecnica tu vuoi…io torno nel mio bagno, mi sta aspettando lì
-Ok tesoro –dice mio padre.
E ora divertiamoci con lei.
****
Davvero fortunata…ah chi pensava che sarei riuscita a mettermi nella casa di lei così in fretta?
Certo che, è davvero la figlia di un Arciduca eh?
Il bagno di Iris è enorme, fatto di marmo bianco per il pavimento e marmo nero per i muri. La vasca è più una piscina che vasca da bagno ed è anche termale. Ci sono specchi che da soli sembrano valere quanto la mia intera casa nella mia vita precedente. Ho paura a muovermi e distruggere qualcosa…quel tappeto sembra costare più di ogni cosa che ho mai comprato…
È davvero un peccato che non abbia potuto aiutare Iris a lavarsi ma mi va bene anche così. Non posso servirla subito, devo ottenere la fiducia della mia padrona altrimenti…
Sento il rumore di passi e posso vedere la bellissima bionda entrare nel bagno con un sorriso dolce e gentile.
Ah il mio angelo!
****
Il mio nuovo giocattolo è davvero ubidiente! Quando la ritrovo nella vasca che mi aspetta paziente come un cucciolo di cane non posso che sorridere. Chissà in che tipo di donna crescerà…sempre meglio di chi come me…
Le sorrido poggiando un cambio sul bancone di marmo- com’è l’acqua?
-Calda- dice lei rimanendo poggiata al bordo della vasca insicura su che fare. Probabilmente è la prima volta che la poverina ha provato il confort di un bagno caldo…ah sarà facile vincerla!
Le sfioro il viso e prendo lo shampoo dal bordo vasca- lascia che ti lavi i capelli…
-Ma non potrei mai…
-È un ordine –dico io per errore ma lei diventa subito ubidiente. Uhm? Potrebbe essere che…
Noto con piacere come si lascia toccare dove voglio. È davvero ubidiente…
-Vuoi diventare mia? –le chiedo diretta.
Lei si gira e guardandomi negli occhi risponde come se fosse ovvio- non lo sono già?
Io sorrido- lo sei…ma manca un’ultima cosa per cui tu possa esserlo…
Lei mi guarda allontanarmi e io mi giro offrendole una mano- uccidi la tua famiglia per me…
Lei mi guarda priva di un cambio emotivo ed esce dalla vasca senza imbarazzo. Nel secondo dopo è in ginocchio di fronte a me- come my mistress vuole…
Mistress…padrona…
Sorrido- sei davvero obbediente…
*****
Quella notte la bambina venne portata alla sua dimora. Ad essere onesti Iris non pensava avrebbe davvero avuto successo nella sua missione ma senza esitazione ogni essere nella casa venne ucciso.
Quando Iris entrò nella casa del Barone trovò un bagno di sangue davanti a sé che congelò le guardie che si era portata. La bambina era ricoperta di sangue.
-Sei ferita? –chiese Iris trattenendo a stento un sorriso
La bambina scosse la testa- mi spiace mistress, temo di aver rovinato il vestito che mi avete dato…
-Non importa- rise Iris- te ne regalerò altri…
Iris allungò una mano verso la bambina e sorrise- ho deciso…RinRin vieni da me…d’ora in poi sarai solamente mia!
Il sorriso di Iris era tutt’altro che sano ma lo stesso “RinRin” non esitò a prendere quella mano.
Uno psicopatico e uno stalker…



Capitolo 12: Training with the Orange Rose

Capitolo 12: Training with the Orange Rose

La Orange Rose era una unità speciale che preferiva un attacco meno feroce di quello della Red Rose.
La loro specialità era il combattimento strategico.
La loro specialità era una battaglia di ingegno.
Avevano venti mosse pronte prima che il nemico potesse farne una sola.
La ROR era contenta di lavorare per la Orange Rose perché normalmente pianificavano una strategia che coinvolgeva il minimo di distruzione possibile e quindi più facile da coprire.
La Orange Rose era adatta a modificare piani sul momento, prediligendo battaglia mentale alla fisica, ma mantenendo un livello alto di combattività.
La loro leader era la Knight Copper Rose, che prediligeva il combattimento con armi speciali e trappole.
La loro era una delle unità più adatte per usare mente e muscoli allo stesso tempo.
Lily si trovò meglio in questa unità in quanto poteva sfruttare il proprio ingegno.
Se da una parte poteva eliminare anche veterani con la strategia giusta, dall’altra veniva atterrata velocemente da un principiante nel corpo a corpo.
La cosa però rasserenò gli istruttori.
Dopotutto gli strateghi esistevano per un motivo no?
La Orange Rose era quello, mente.
Il 90% era formato da forze battagliere, il 2% da specialisti strateghi e l’8% da abili cambia ruolo.
Era semplice spiegare la percentuale maggiore, erano soldati abili nel combattimento e strategia ma che prediligevano usare la prima sulla seconda e seguivano gli ordini dati.
L’8% era chi sapeva cambiare da stratega a combattente su necessità del momento e del luogo.
Il 2% erano membri che non erano adatti al combattimento, anche se erano abbastanza abili in esso, e che avevano enormi abilità mentali.
Quel due percento era ciò che i professori credevano sarebbe diventata Lily.
Un’eccelsa stratega e pessima soldatessa.
Lily poteva sentire i loro commenti e poteva solo sospirare alla cosa.
Era demoralizzante essere inferiore agli standard, specie per chi voleva essere un membro di alto livello.
Una cosa era non avere il gene, un’altra era averlo e fallire le aspettative altrui.
Alexander le aveva detto più volte che le aspettative altrui non sono le nostre e per ciò non dovrebbero interessarci.
-Si chi tu vuoi essere e non chi loro vogliono che tu sia
Era strano come ogni volta che lo ripeteva sembrasse quasi nascondere una seconda parte della frase.
Alexander non era le ragazze o i ragazzi, non era come i membri della BRS o del mondo in generale. Aveva potere, abilità e maestria ma non aveva scelta sul proprio destino.
Era un giocattolo nelle mani del suo creatore che seguiva un ruolo datogli.
Che il ruolo gli piacesse era un altro discorso ma quello restava.
Per lui aiutare le ragazze era una delle poche “libertà” che aveva.
Salvare Roze, inserirla nella BRS, salvare orfani, renderli forti, coinvolgere Lily, aiutarla a migliorare…
Queste cose erano scelte che Alexander faceva di sua volontà senza imporsi un ruolo nel farlo. Non era più un giocattolo da secoli certo ma spesso si sentiva in una posizione di obbligo nei confronti di chi lo aveva salvato dal nulla e datogli la possibilità di essere qualcuno.
Era una lama a doppio taglio essere lui…
Per questo aveva intenzione di spingere ogni suo “discepolo” ad essere forti, indipendenti e ad agire per cause che loro desideravano e non che altri imponevano loro.
Lily aveva un ostacolo che era il uso corpo fisico ma una mente che aveva superato il reame del mero “genio”, con il suo aiuto, Lily era sempre più vicina allo standard che la rosa scelta per lei richiedeva.
A cinque anni, la bambina sarebbe diventata davvero pericolosa…
Per qualche ragione, Alexander era particolarmente contento della cosa.


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I am the father apparently

I am the father apparently Trama: Ritornata indietro nel tempo a quando era ancora una bambina, Lia non vuole soffrire alle mani dell’abusiv...