WitchandAngel : Capitolo 31: Get your hands off her

Capitolo 31: Get your hands off her




Capitolo 31: Get your hands off her

Léonie non era in panico ma gli altri lo erano.
Erik aveva attivato uno scudo protettivo che bloccava l’intervento di chiunque, dei compresi.
Era un oggetto proibito che serviva a bloccare nemici e forzarli a fare cose che gli altri non volevano.
Nozze comprese.
La cerimonia per sposarsi poteva essere effettuata anche solo da sposa e sposo in quel mondo. Bastava che uno dei due dicesse il rito e mettesse l’anello all’altro, sfortunatamente non vi era alcuna forma di controllo in quel caso se entrambe le parti erano o meno consenzienti.
Léonie era paralizzata, così come altri, quindi per Erik fu facile afferrarle la mano.
-Finalmente mia
-Non…la…passerai…liscia! –urlò Adrien cercando di rompere lo scudo. Il fatto stesso che riuscisse a muoversi era un miracolo di per sé, purtroppo pareva quasi sott’acqua, i suoi movimenti erano così lenti che era impossibile avere forza nel colpo e anche se ci fosse stata forza…era improbabile che un mortale potesse distruggere una barriera che nemmeno gli dei potevano penetrare.
Erik rise- dici? Nel secondo in cui sarò sposato non potrai ferirmi!
La cerimonia avrebbe legato i due nell’anima, portando a gravi conseguenze se si fosse rotta…
Era inaccettabile per tutti ma che potevano fare?
-Carter…- mormorò Alaric
-Non…ho…modo…di…non…si…può…rompere…- disse lui accorgendosi che la difficoltà a parlare era immensa.
Non importava il livello di forza fisica o spirituale, se fossero i prediletti degli dei del proprio marchio o meno. Nessuno poteva muoversi e nemmeno Léonie era eccezione a ciò.
Erik, che era chi aveva lanciato la barriera, si stava divertendo a sfiorarle il viso ora.
-Dopo le nostre nozze tutto tornerà come deve essere…
Léonie lo guardò con odio, non aveva nemmeno voglia di provarci a parlare con quell’idiota.
-Per il bambino…visto che non è mio, lo toglieremo di mezzo –disse Erik pratico
A quelle parole il sangue di tutti si gelò.
Un bambino era sacro, non importava chi era che lo aveva. Ogni vita valeva immensamente e abortire era visto come un peccato, nel senso di perdita non nel senso di “peccato capitale, visto che in quel mondo dove era così difficile averli figli. Non solo era raro avere più di un figlio in salute, era raro che quei bambini crescessero, in particolar modo nella nobiltà! Certo Veronique aveva più di quindici figli ma questo perché aveva avuto più di quindici mogli! Nessuno dei suoi figli aveva la stessa madre, erano tutti fratellastri! Senza contare che i casi in cui si diventava sterili erano così comuni che le persone davano per scontato che ogni figlio poteva essere l’unico che avrebbero avuto.
Era impossibile accettare un commento del genere in quel modo, specie visto che Léonie era la madre e Erik non era il padre! Se fosse stato il padre era già più in diritto a commentare una cosa del genere, anche se in molti l’avrebbero ancora criticato per essere un tale sprecone e perché non apprezzava il dono divino, ma lui non era nemmeno il padre!
Era contro legge uccidere figli altrui, nati o non.
Léonie sorrise ma era un sorriso di qualcuno che si aspettava la risposta, un sorriso infelice, che lo derideva- Ucciderne uno…non…ti…è…bastato…vero?
Erik si congelò- fu un incidente…non lo feci di proposito ad uccidere mio figlio!
Quelle parole congelarono tutti. Léonie era a conoscenza di una donna che lui aveva messo incinta e aveva poi tolto di mezzo il bambino di lei? Quello…era davvero un mostro.
Léonie lo derise- e questo…non è…figlio tuo…
-Sta zitta! Come tuo marito è mio diritto!
-Mai…questa donna…si…sposerà…- disse Léonie diretta- io…non…necessito…di…un…marito…
-Léonie non farmi perdere la calma- le disse Erik stringendo più forte il polso e inavvertitamente tagliandola con l’anello che aveva alla mano- sappiamo entrambi come sono incavolato…
Léonie non ruppe il contatto visivo, il sangue stava lentamente colando dalla sua mano a terra ma non batté ciglio alla cosa, continuava a sfidarlo- nessun ammonto di denaro…convincerà questo medico…ad accettare un patetico verme…come te…
Lui sorrise accarezzandole le mani- sei un dottore, senza queste mani non lo sarai più Léonie…una volta che sarai invalida non potrai sfuggirmi e dovrai…
La sala improvvisamente perse parecchi gradi e i liquidi nelle brocche si ghiacciarono. Gli occhi di tutti si puntarono sulla figura nera che era apparsa dal nulla accanto allo scudo, non potevano vederla ma…
Erik la guardò confuso- chi diavolo…
-Levale le mani di dosso dannato mortale…-disse una gelida voce fissandolo.
In quel momento Léonie sorrise serena. Come sempre, il suo dio non l’avrebbe abbandonata.



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