Capitolo 2: You have been sold
Il giorno dopo Icy fu “svegliata” da una donna dall’età
avanzata e da un gruppo di “cameriere”. Le ragazze vennero fatte cambiare in
delle uniformi e fatte lavare in un bagno con dell’acqua abbastanza calda. I vestiti
e il bagno erano abbastanza decenti, cosa che fece intuire che per ora poteva
avere un trattamento “decente”.
Il piano era probabilmente di farle sentire al sicuro,
accolte e benvolute. Probabilmente cibo e vestiario sarebbero rimasti così per
una o due settimane massimo prima di iniziare a decimare le loro speranze e i
loro sogni, rendendole involucri ben addestrati o…beh cadaveri.
Icy si guardò nel riflesso dello specchio rotto del
corridoio. Un vestito grigio da uniforme a maniche lunghe con un colletto da
camicia che arrivava al ginocchio, calze alte nere che arrivavano al ginocchio
e scarpe marroni da uniforme con leggero tacco. Alcune ragazze e ragazzi che
avevano visto in corridoio portavano una cravatta o una spilla al posto della
cravatta al colletto del vestito. La cosa le diede l’idea che forse vi era una “classifica”
tra gli studenti.
Un determinato colore magari era un privilegio rispetto ad
altri? Oppure erano “comprate” da qualcuno?
Non ebbe modo di chiedere, fingendo come le altre di essere
confusa e spaventata le seguì in una sala da pranzo dove vennero fatte sedere. Fu
lì che vide il famoso “capo”. Era un uomo ben vestito, completamente bianco se
non per la cravatta grigia e il fazzoletto rosso. Portava una maschera di
ceramica bianca da cui solamente due occhi celesti si potevano vedere. I capelli
parevano essere sul biondo scuro.
-Non preoccupatevi, non siete in nessun modo in pericolo ora…
Con grandi parole e una grande parlantina, assicurò ragazze
e ragazzi che erano al sicuro tra le mura della sua dimora, che nessuno avrebbe
fatto loro male e che finché avessero seguito le regole tutto sarebbe andato
bene. Dopo la grande chiacchierata, disse loro di mangiare.
Icy guardò il cibo e attivò una magia. Niente fuori dal
comune, almeno per ora. Poteva mangiare per ora ciò che le davano, in futuro
però avrebbe dovuto trovare un modo per evitare di sfiorare il cibo da loro
datole perché sicuramente ci sarebbe stato un calo di qualità o…beh dubitava di
evitare di farsi nemici. Intanto poteva solo mangiare, tenendo il timido
comportamento di alcune ragazze e ignorare come il proprietario stesse
osservano le varie ragazze e soprattutto lei. Era sicura che stesse scegliendo,
quei fogli datogli erano probabilmente i nomi di ognuna di loro.
Era inutile negarlo, probabilmente stavano per ricevere il
loro “ruolo sociale” nella dimora.
Icy aveva, come sempre, ragione.
Non era certa di tutti i ruoli ma quelli assegnati erano:
cucine, pulizie, stalle, giardino, sartoria, bucato e camere da letto.
Qualcosa le diceva che camere da letto non era esattamente
un lavoro…pulito.
Camere da letto aveva una spilla celeste.
Cucina una spilla verde.
Sartoria una spilla rossa.
Bucato una cravatta bianca.
Pulizie una cravatta celeste.
Giardino una cravatta verde.
Stalle una cravatta nera.
Probabilmente vi erano altre in mezzo, ma per ora solo
queste erano state date. Le stalle erano affidate alle ragazze e ai ragazzi che
potevano essere considerati “brutti”. Il giardino, per quanto attraente e
fantastico sembrasse lavorarci era in realtà una condanna a morte. Perché? Beh
gli inverni erano gelidi fino all’inverosimile in quel luogo quindi era una
condanna. Le pulizie erano affidate a ragazze e ragazzi che erano al di sotto
della norma come aspetto, probabilmente chi non era voluto. Il bucato era
affidato a qualcuno nella norma come aspetto. La sartoria a persone sopra la
norma, la cucina a persona sopra la norma e infine chi era davvero attraente
aveva le camere.
Icy fu più che felice di ricevere la Sartoria. Una sua
teoria era che in cucina e nelle camere ci finissero chi avesse ottenuto la
fiducia della dimora, probabilmente le ragazze e i ragazzi scelti erano qui da
parecchio tempo.
Lei era felicissima nella sua posizione e nel non dover
vedere quella maschera.
Doveva solo aspettare e fare la brava, se avrebbe fatto così
sarebbe stata promossa alle cucine o direttamente alle camere.
Perché fare la cattiva sembrava un’idea brillante ora come
ora?
-Per cominciare- disse la donna addetta alla sartoria che
aveva il compito di insegnare loro- dovrete finire la pila di lavoro
affidatavi, dovrete ricamare il disegno assegnato a ogni pezzo di stoffa e il
lavoro dovrà essere perfetto. Chi non finirà non mangerà
Tutti tremarono leggermente ma l’ammonto di lavoro era solo
tre pezzi di stoffa l’uno.
Icy guardò la porta che conduceva alla stanza più interna
dove altri erano entrati. Era ovvio, all’inizio poco lavoro, poi diventava un’ammonto
enorme. Guardando le ragazze e i ragazzi chiacchierare sereni ed aiutarsi a
vicenda faceva solo ridere Icy, amicizia…sarebbe diventato tutto tranne quello
il loro periodo lì. Rimase silenziosa, fingendo di essere muta, e finì il suo
lavoro in tempo record. Dopotutto, usare la magia era la cosa migliore per
finire un lavoro semi-perfetto. Aveva fatto volutamente tre errori facilmente
correggibili in ogni pezzo per evitare troppi sospetti.
La madame della Sartoria sorrise soddisfatta- un paio di
errorini ma tutto sommato perfetto. Puoi scegliere se riposarti oppure fare
qualche lavoretto extra e ricevere una nota positiva sul tuo fascicolo.
Icy ci pensò un secondo prima di farle segno che sceglieva
la seconda.
-Non puoi parlare? –chiese la madame dispiaciuta- beh sei
fortunata, molti detestano chi può parlare…vieni, ti farò scegliere qualche
lavoro extra…
Icy sorrise innocentemente. Peccato che non fosse così
stupida da credere nel buon cuore della donna. Era solo una merce per la
madame, probabilmente l’avrebbe trattata bene per talento o aspetto così da
poter mantenere una buona posizione in futuro…seriamente…gli umani erano le più
vili delle creature.
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