Capitolo 16: I don’t
particularly like people
La padrona di casa era particolarmente abile nel riportare
le cose a come erano un tempo.
La cosa era stranamente confortante per gli spettri.
Riavere il loro passato li faceva sperare nel loro futuro.
La casa era fredda, spettrale, poco accogliente e completamente priva del
calore di una famiglia eppure…era stranamente fedele a ciò che loro ricordavano
essere la loro casa.
Non vi erano strani dipinti moderni, mobili nuovi o odori
esterni. Non vi erano i rumori di gente che non aveva mai messo piede nella
loro dimora. Non vi era nemmeno la stretta paura dell’ignoto che avevano per
ciò che poteva succedere nella loro dimora. Solo loro potevano ricordare il
numero di volte che qualcuno aveva provato a demolire la casa o benedirla.
Era…strano avere finalmente la certezza che la loro dimora sarebbe rimasta la
loro dimora. Nessuno estraneo sarebbe più venuto ad abitarla.
Perché allora lasciare la proprietaria in vita? Non era
forse anche lei un’estranea? Era…complicato. Gli spettri non la vedevano come
una di loro ma era diventata “famiglia” nel secondo in cui aveva rimesso tutto
com’era un tempo.
Se lei proteggeva loro perché loro non potevano fare lo
stesso.
Coltelli volanti erano ora volanti per aiutarla in cucina.
L’ascia di Sr. Michael l’aiutava a tagliar legna o rimuovere legno marcio. I
bambini si occupavano di spostare cose…erano arrivati a una tacita convivenza.
La proprietaria ignorava, volutamente, la loro esistenza,
permettendo loro di vivere come preferivano, per quanto vivi potessero essere
degli spettri. Allo stesso tempo loro la lasciavano rimanere nella loro dimora.
A parte per il rumore di tacchi e dei lavori, non vi era segno che lei abitasse
lì. Non aveva nessun oggetto personale in giro, beh forse perché i suoi oggetti
personali erano diventati sostituti di cose che gli spettri un tempo avevano,
nessun rumore eccelso e spendeva la maggior parte delle giornate in silenzio.
Non era muta, ovviamente visto quanti aveva insultato, ma
non era nemmeno una chiacchierona. Preferiva il silenzio. Ma non era
completamente disgustata dall’idea di parlare. Se gli spettri le chiedevano
qualcosa, lei rispondeva. Certo fingeva di star parlando da sola o si limitava
ad aprire la pagina da loro richiesta sul pc, ma era più di ciò che chiunque
altro abbia mai fatto per loro.
Erano diventati coinquilini ed erano contenti della cosa.
Non gli dispiaceva nemmeno avvertirla di pericoli intorno
alla casa o della presenza di ospiti in arrivo.
La donna si limitava ad annuire appena, un movimento così
lieve che nessuno l’avrebbe notato se non stesse cercando di vederlo, cosa che
portava gli spettri ad essere particolarmente attenti a lei quando volevano
comunicare con lei.
Una stanza non venne toccata per parecchio tempo e la cosa
lasciò confusi gli spettri.
Mister Black, il padre di famiglia, non sembrava ben visto
della proprietaria che una volta che aveva trovato le sue cose, le aveva
gettate nella stanza con chiaro disgusto dipinto sul proprio volto.
-Perché odi papà? –fu George a rompere quel tacito silenzio
sulla cosa il giorno in cui la donna decise di metter piede nella camera dell’uomo
Fu la prima volta in cui lei rispose. Il disgusto nella sua
voce era chiaro come il sole e lasciò gli spettri confusi. Certo non era una
santa, ma era raro vederla così apertamente disgustata da qualcuno- uomini come
lui sono la ragione per cui le famiglie vengono distrutte…Madame Black non era
pazza, lui l’ha fatta impazzire.
A quelle parole nessuno seppe come rispondere. I due
maggiori e Sr. Michael avevano spesso detto che ricordavano come Madame Black
fosse una dolce nobildonna che aveva mantenuto un chiaro aspetto di innocenza
infantile crescendo. Poco sapevano su come lei fosse diventata la donna che era
e sul perché aveva iniziato a uccidere. Molti proprietari che avevano preso la
casa per studiarne le tragedie e farci soldi avevano ipotizzato che soffrisse
di qualche malattia mentale e che fosse solamente sbottata ma…era troppo
veloce. Era troppo strano. Era…innaturale.
Quando la nuova proprietaria sentì quella risposta rise-
certo…incolpa la donna per essere stata manipolata e santifica quello che si
divertiva ad istigarla all’omicidio. Mi pare normale…
Non disse altro sull’argomento e iniziò a impacchettare le
cose dell’uomo in scatole di cartone. Queste vennero messe con gli oggetti di Madame
Black dopo le nozze, come il vestito da sposa o altri con ricordi poco positivi
su di essi. Dopo che la stanza venne svuotata la donna portò le scatole nell’inceneritore.
Non solo loro, mobili addobbi, carta da parati…nemmeno il lampadario si salvò
dall’essere bruciato. Il nome di Mister Black venne rimosso e bruciato insieme
alla porta e a ogni quadro o foto che lo contenesse.
Per lei, lui doveva essere dimenticato, cancellato,
distrutto…era una parte che la famiglia Black non doveva ricordare.
La stanza venne ridipinta, modificata completamente e resa
in un salotto per leggere. L’aspetto era qualcosa che Madame Black avrebbe
gradito e un profumo di rose apparve nella stanza. Un profumo di rose che
nessuno aveva mai spruzzato.
La donna aveva mandato dei quadri ad essere ridipinti e
ristrutturati, appendendo al loro posto i singoli ritratti della famiglia
Black. Il ritratto di famiglia, con tutti i Black insieme, era anche stato
appeso solo…Mister Black era stato rimosso completamente. Fuori dalla norma tra
quei quadri furono tre in particolare, con un quarto che ancora non era
arrivato. Il primo era di una donna dai capelli rossi in abiti gipsy dai toni
accesi, come sfondo aveva un circo e gli occhi verdi della donna erano
particolarmente incantevoli. Il secondo era un uomo noto, era il servo che era
scappato dopo aver ucciso Mister Black, aveva capelli castani e occhi noce, era
leggermente più vecchio di ciò che ricordavano ma sembrava poco differente dal
ricordo che avevano di lui. Il terzo quadro rimase coperto da un telo e la
padrona di casa chiese che esso non venisse rimosso finché l’ultimo quadro non
sarebbe arrivato. Per quanto curiosi, gli spettri accettarono la cosa e non
andarono a sbirciare.
-Non amo particolarmente le persone…vivere con fantasmi è
qualcosa che stranamente mi si addice di più…
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