The Rule of
the Rose
Capitolo 1: Red as blood
Famiglia è un termine che indica persone che sono legate da
qualche tipo di parentela.
Questo dovrebbe garantirti che la suddetta famiglia non ti
faccia del male…eppure…
La famiglia adottiva di Icy Ivy, la zia materna e il marito
che l’avevano presa con loro dopo la morte dei suoi, furono più che lieti di
spedirla in un luogo remoto dove “addestravano giovani talenti”.
Vendere una nipote…c’era ancora gente tanto disgustosa vero?
La nobiltà era crollata da relativamente pochi anni grazie
all’eroiche azioni di una donna e il suo gruppo. Ciò aveva portato a parecchi
problemi generici e…beh…lei si ritrovava ora in una situazione del genere.
Non era spaventata però, lei era dalla parte giusta dopotutto.
Si lasciò trasportare nella carrozza fino alla villa.
Non era certa di cosa facessero lì dentro ma…non era un
problema.
Si sarebbe adattata come sempre.
Icy aveva corti capelli neri e occhi di argento di cui
andava molto fiera. Quel colore era infondo lo stesso di uno dei suoi idoli.
Quando la fecero scendere dalla carrozza, con lei che
fingeva di aver perso conoscenza come le altre vittime, poté vedere che il
numero di “studenti” era di gran lunga superiore al numero di “professori”.
-Oh questa bionda è carina…
-Quella? Hai visto questa?
-Sono sicuro che il capo sarà felice…
-Ohi, hai visto la mora che ho in braccio? Vuoi paragonarla
a quelle ragazzine?
-Non è un po’ troppo grande?
-Avrà circa quindici anni, sono sicuro che il capo l’apprezzerà
-Sarebbe la più vecchia nel suo harem
-Non è mai troppo tardi per avere eredi e quelle mocciose
crepano prima di dargli alla luce i figli quindi…
-Non è colpa del boss se le puttanelle non sono abbastanza
resistenti.
-Vedremo chi sarà il prossimo cadavere…
Icy non aprì gli occhi finché non venne mollata su un letto
in una camera comune. Quando sentì l’assenza di rumore, aprì gli occhi per
capire dove si trovasse. Era in una grande camera con all’incirca altre undici
ragazze dai nove ai quattordici anni. Ciò la rendeva la più grande tra loro
visto che aveva quasi sedici anni.
La camera era fredda, larga e dall’aspetto parecchio…povero.
Era ovvio che nessuno aveva “lusso” in quella dimora e che le ragazze erano
solo un grandino più in alto di schiave.
Le coperte erano rigide e fini, i cuscini duri e i materassi
erano a malapena migliori di dormire sul pavimento. Erano condizioni di vita
che avrebbero di sicuro portato alla malattia e forse alla morte di parecchie
delle più fragili tra le ragazze. Non poteva metterci la mano sul fuoco ma di
sicuro i pasti sarebbero stati della stessa qualità se non peggiore e probabilmente
del lavoro sarebbe stato aggiunto alla lista di cose da fare.
Icy era una bella ragazza dalle curve abbastanza pronunciate
e con un fisico che incantava chiunque fosse interessato al suo sesso. La cosa
sarebbe stata un problema se avesse attirato l’attenzione di questo fantomatico
boss che aveva, apparentemente, l’abitudine di sedurre ragazzine e ucciderle
nel proprio letto.
Guardò la nuvoletta che si era creata dal suo respiro e si
accorse di stare leggermente tremando dal freddo. Senza pensarci troppo si mise
una mano al petto e attivò un incantesimo apposito per la cosa.
Dopotutto lei era un membro attivo del suo gruppo.
Sorrise poggiandosi sul letto e iniziando a complottare. Dopotutto…non
era lei che aveva invitato in casa l’essere sbagliato.
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