Capitolo 29: Love and Hate
Era strano per Léonie prepararsi di nuovo all’arrivo di un
figlio.
Aveva speso così tanto tempo nella sua primissima vita e
l’aveva perso nel modo più orribile.
Nella sua seconda vita aveva evitato bambini e partner
perché non voleva ripetere la cosa.
In questa anche non aveva intenzione di avere partner.
No era scorretto.
Non voleva sposarsi o innamorarsi.
Perché avere il bambino? Perché voleva dare anche a
quell’essere una possibilità.
Non era colpa del bambino ciò che era successo.
Non era colpa di lui se era morto.
Non era colpa di lui che lei era sua madre.
Che le concubine l’avessero ucciso.
Era ciò che le aveva dato speranza durante gli ultimi mesi
di nozze con Erik.
Era ancora insicura se averlo fosse una buona idea o meno.
Ma non le dispiaceva avere un figlio.
Odiava l’idea di sposarsi.
Odiava l’idea di avere un amante.
Odiava l’idea di avere un partner sessuale…come darle torto?
Non aveva mezzo ricordo decente di attività sessuali dopo che nella sua prima
vita Erik aveva deciso che il consenso non era necessario con la propria moglie
e che farle male nell’atto non era qualcosa di negativo.
Era rimasta traumatizzata, quella era la verità.
Odiava l’idea di marito.
Odiava l’idea di matrimonio.
Odiava l’idea di tutto ciò che era la Léonie sposata.
Odiava Erik.
Odiava le sue troie.
Odiava…parecchie cose.
Amava però il bambino. Era l’unica cosa che le aveva dato
felicità quando era in quel mondo buio e freddo.
Il primo e unico raggio di luce.
Quindi se odiava il padre del bambino e come era stato
creato, non riusciva però a odiare il bambino in sé.
Il dio della morte le aveva ridato il bambino e tolto il
colpevole dal ruolo di padre.
Amava il dio della morte, vita e rinascita?
Stranamente la risposta era no.
Lo venerava. Lo rispettava. Lo adorava.
Ma non era amore il loro.
Per lui, lei era un umana che l’avrebbe favorito, venerato e
sempre messo sopra ogni altro dio.
Per lei, lui era l’unico dio che le aveva dato vita e
speranza durante i periodi più bui.
Non era amore, era rispetto il loro, erano legati da una
relazione più forte dell’amore per entrambi.
Amore…era una parola, un sentimento che poteva con il tempo
spegnersi.
Per loro una relazione che non circolava intorno a quel
sentimento era meglio.
Perché non serviva l’amore nel senso romantico per vivere
felicemente.
Non per lei almeno.
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