Capitolo 37: Still here
Il dio della morte stava vivendo una meravigliosa vita.
Faceva il suo lavoro da casa, uccidendo chi doveva dalla
comodità del suo divano, beh era il divano di Léonie ma dettagli inutili.
Aveva dei figli meravigliosi e particolarmente abili e
talentuosi di cui era particolarmente orgoglioso. Il maggiore aveva cinque
anni, la maggiore delle figli ne aveva quattro, i due nati dopo, gemelli
maschio e femmina, ne avevano tre, e la bambina nata per ultima ne aveva due.
Oltre a quello Léonie era di nuovo incinta.
Zeno, capelli neri e occhi gemma, Lilium, capelli caramello
e occhi argentei, Jonathan e Bell, capelli neri e occhi argentei, e Eve capelli
caramello e occhi gemma. I cinque tesori della morte. Tre femminucce e due
maschietti di cui andava estremamente orgoglioso e che riempiva di regali e
attenzioni.
Mai quanto coccolava e dava attenzioni a Léonie ma i figli
erano comunque ben curati e amati.
Dopo aver fatto il suo lavoro di dio, o messo l’opzione in
automatico così da poter giocare con moglie e figli…beh non era sposato con
Léonie ma la teneva al pari di una moglie quindi…in ogni caso quando aveva
tempo libero si occupava di una piccola peste che doveva ancora tirare le
cuoia…
Come dio della morte dopotutto aveva l’abilità di evitare
che qualcuno morisse…anche nelle peggiori delle condizioni, quelle in cui non
vi era scampo dalla morte…
-Ho sbagliato…ti prego lasciami in pace! –pianse per
l’ennesima volta Erik
Erano passati anni dalla sua scomparsa e in molti non
avevano più memoria di chi lui fosse.
Eppure non era morto.
Chi ricordava ancora il nome del secondo principe Erik
ricordava anche come il dio l’avesse fatto sparire.
Le opzioni su cosa fosse successo dopo erano molte ma
nessuno osava parlare.
Dopotutto chi avrebbe rischiato di morire per un tipo del
genere?
Vivo o morto, il secondo principe non era più un problema
altrui.
-Léonie non ti perdonerebbe mai se lo sapesse!
-Non vedo come potrà
mai scoprirlo –rispose il dio della morte divertito
Era vero. Erano nelle terre dei morti.
A meno che lei morisse, come poteva entrare lì?
E con lui come dio della morte e colui che decideva se
uccidere o meno…
Beh diciamo che poteva giocare con Erik fino alla fine dell’esistenza
e Léonie avrebbe vissuto nella cieca ignoranza.
Dopotutto lo shock poteva fare male alla salute di lei!
E poi…non credeva che lui che torturava ogni singolo giorno
Erik sarebbe stato motivo di lite con Léonie…
Sinceramente dubitava di avere mai motivi di lite con Léonie
visto che entrambi erano molto tranquilli e preferivano risolvere eventuali
conflitti conversando amorevolmente.
Anche se Léonie si ostinava a dire che non lo amava…beh lo
trattava come si trattava un marito quindi per lui, seconda la sua logica,
erano come sposati!
E ogni coppia sposata viveva felicemente con i propri figli!
Inoltre…beh non è che capisse cosa fosse il sentimento
chiamato amore quindi non era troppo stressato per l’assenza di esso tra lui e
Léonie. Capiva che era felice quando lei e i bambini erano felici quindi per
lui andava bene tutto finché erano felici loro.
Che amore non ci fosse tra i due…non era normale?
Quante coppie sposate per matrimoni combinati erano
realmente innamorati l’uno dell’altra eh?
Quanti si tradivano a vicenda e facevano a gara a quanti
figli illegittimi potevano avere senza che l’altro scoprisse?
Per lui, la relazione pacifica, amorevole e di affetto che
c’era tra lui e Léonie era mille volte meglio di quelle assurde coppie!
Inoltre…beh non era possibile per lui avere desideri carnali
e lei non ne voleva avere visto che era rimasta traumatizzata a causa di Erik
quindi era più che certa la fedeltà l’uno all’altro.
-Sono a casa –disse
il dio apparendo nel soggiorno della villa
Léonie gli sorrise- bentornato, giornata stressante a
lavoro?
-Nulla di nuovo –disse
lui prendendo in braccio la piccola Eve che richiedeva attenzioni dal padre
Léonie annuì tranquilla- il pranzo è quasi pronto, puoi
giocare un po’ con i bambini?
-Con piacere-
disse il dio contento- non affaticarti
troppo, sei quasi alla fine della gravidanza…
Lei sorrise- si si, starò buona tranquillo.
Stranamente…quella routine quotidiana era qualcosa che
nessuno dei due avrebbe mai cambiato per nulla al mondo.
Con o senza amore, non era meglio vivere felicemente in
compagnia di qualcuno che sapevano non avrebbe mai tradito la loro fiducia e
affetto?
Per loro, quella vita era la migliore…
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