Capitolo 17: Where did
your knife go?
La
padrona di casa era un tipo molto diretto nei suoi modi di fare.
Se qualcuno le piaceva o meno era molto facile notarlo.
Senza nemmeno esitare, aveva aperto il diario di Madame
Black e si era messa a leggere.
La donna era molto semplice da seguire nel suo diario…
“Mi chiedo chi avrò come fiancé in futuro. Le mie amiche e
cugine sono tutte o fidanzate o sposate e inizio a sentirmi fuori posto nel
gruppo. C’è qualcosa di sbagliato in me? Ho già undici anni eppure non ho un
marito o fiancé…forse non sono abbastanza buona o bella? Madre dice che non è
assolutamente colpa mia, che padre e lei stanno solo selezionando il miglior
candidato ma…perché le mie amiche e cugine mi trattano come se fosse colpa mia?
Mi sento davvero sola…”
“Spero di trovare un marito buono, gentile, che mi ami e che
mi tratti bene in futuro. Non importa molto se sarà attraente o meno, fintanto
che mi vuole bene io sarò contenta. Mia cugina mi ha riso in faccia quando gliel’ho
confessato. Dice che gli uomini buoni sono quelli ricchi e di bell’aspetto,
dice che sarò fortunata se il conte sessantenne che abita in città mi vorrà
prendere come seconda moglie. Ma non è sbagliato? Ho solo undici anni, non
voglio sposarmi un uomo così tanto vecchio…”
“Oggi madre e padre mi hanno detto che hanno acconsentito a
un fidanzamento per me. Ero davvero contenta quando me l’hanno detto. Il mio
futuro marito è Mister Black, prenderà il nostro cognome, ha quindici anni, tre
più di me, ed è un duca. Non so molto su di lui e i miei non mi permettono di
incontrarlo prima delle nozze. Qualcosa sul fatto che potrei rifiutarmi di
sposarlo…? Non ho ben capito ad essere onesta ma va bene. Mi sposerò un brav’uomo
che mi tratterà bene ed è tutto ciò che conta vero?”
“Oggi compio sedici anni, sono legalmente una adulta! Madre dice
che potrò sposarmi quest’anno…ancora non mi sembra vero. Spero di poter
incontrare il mio futuro marito prima di posarlo…qualcosa mi dice che non andrà
bene…ma andrà bene vero? Sarò…sarò felice”
“Non so come dirlo…mi sono sposata. Già non…so come reagire
sinceramente. Questa mattina mia madre mi ha svegliato e mi ha detto di
prepararmi perché mi sarei sposata. Non ho avuto nemmeno tempo di accettare la
cosa che le maid mi stavano preparando e sono stata messa su una carrozza per
la chiesa. Mio marito ha un bell’aspetto…dovrei essere felice…forse è perché è
successo tutto troppo in fretta che non sono felice? Sarà quello il motivo e
non…come lui mi guardava…”
“Mister Black non è come pensavo. Non è proprio come pensavo
la nostra relazione…”
“Con Mister Black non è facile. La sua pazienza è pessima e
i suoi amici sono squallidi, la vita da duchessa non è ciò che ho pianificato e
mi sento incredibilmente sola. Non so cosa fare…”
“Sono incinta del mio primo figlio. Sono molto spaventata e
non posso contattare nessuno. Mia madre non risponde alle mie lettere…mi sento
quasi come se fossi stata venduta a mio marito…sono gli ormoni vero?”
“Ho diciassette anni e ho dato alla luce il mio primo
figlio, Jonathan. È un bambino davvero bellissimo. Il parto è stato davvero,
davvero, davvero molto doloroso. Pensavo che sarei morta. Non mi piace avere
figli in quel modo. Ma mio marito sembra contento che sia nato un maschio. Mi tratta
leggermente meglio…eppure non sono felice”
“Sono incinta”
“Jonathan ha quasi un anno e io ho dato alla luce la mia
prima figlia, Morgana. Mio marito non era molto contento. Mi sento davvero
molto debole…”
“Sono incinta”
“Ho perso il bambino…”
“Sono incinta”
“Ho perso di nuovo il bambino…è colpa mia? Mio marito dice
che è colpa mia…”
“Sono incinta. Ti prego non morire. Ti prego”
“Non c’è più il bambino…”
“Sono incinta…”
“Ho dato alla luce un figlio maschio, Matthew, ha quasi
dieci anni di differenza con Jonathan. Ho perso il conto del numero di volte in
cui ho perso il bambino. Forse le volte che mio marito ha alzato le mani su di
me hanno avuto conseguenze? Il medico ha detto più volte che se facevamo qualcosa
a letto potevo perdere i figli ma lui…”
“Sono incinta”
“Ho dato alla luce una bambina, Arabelle, stavolta sono
passati solo dieci mesi dall’ultimo mio parto. Mi sento davvero esausta
fisicamente e mentalmente. La vita matrimoniale non è per nulla bella. Delle volte
vorrei solo abbandonare tutto e sparire…delle altre mi ritrovo a non capire
cosa sta succedendo intorno a me”
“Sono incinta”
“Ho dato alla luce il piccolo George. Non ho intenzione di
avere altri figli. Il parto questa volta mi ha quasi tolto la vita, la mia
mente si offusca di continuo e sono giorni che tossisco sangue. Sono convinta
che morirò al prossimo parto. Non ho più desiderio di essere madre. I miei
bambini sono l’unica cosa bella che ho. Perché mio marito deve far loro del
male e mi deve far soffrire? Non è giusto…non merito questa vita”
“…mio marito ha deciso di far sposare Jonathan con una
figlia di un nobile. La ragazza non mi piace ma cosa posso farci? Credo che
quella donna…porterà sfortuna a mio figlio”
“Jonathan…è stato impiccato…la moglie l’ha ucciso…io…il mio
bambino. Il mio povero bambino…”
“Morgana è caduta dal balcone. So che non è un incidente ma
nessuno mi crede. Mia figlia non si sarebbe mai tolta la vita il giorno delle
sue nozze! La mia bambina è stata uccisa ma nessuno mi crede…”
“Matthew è stato ucciso in una battuta di caccia. Non è un
incidente. Lo so che non è un incidente. C’è qualcosa di sbagliato in questa
famiglia. Da quando mio marito è diventato un Black la mia vita è andata a
rotoli e ora sto perdendo l’unica cosa bella che ho…”
“Arabelle è stata pugnalata a morte. Mi resta solo George…il
mio bambino è troppo piccolo per capire…non voglio che muoia…non voglio che lo
uccidano…forse…”
“Ho mandato George dai suoi fratelli insieme alla piccola
Katherine. Non…non so come sia successo. Il mio cervello è andato in bianco,
non ho ricordi di nulla so solo che quando ho ripreso conoscenza…loro erano
morti…”
“Tante persone stanno morendo…quest’anno mi ha tolto i miei
cinque bambini…a questo punto…non credo di voler più combattere contro niente…”
“Mr. Michael è stato ucciso da mio marito. L’ho visto
ucciderlo eppure lui dice che si è “licenziato”. Non sono stupida. So cosa
combina…”
“Ho aiutato la gipsy a scappare. Spero che riesca a
sopravvivere al di fuori di questo dannato villaggio”
“Ho iniziato una relazione clandestina con uno dei nostri
servi, mio marito è troppo preso dal cercare di capire che fine ha fatto quella
donna per notarlo. Ho ottenuto ciò che volevo. Sono incinta”
“Ho fatto ubriacare mio marito. Pensa sia suo”
“Ho dato alla luce l’ultimo dei miei eredi. Il mio bambino è
con l’unica donna di cui mi fidi. Mio marito ha scoperto cosa ho fatto ma è
troppo tardi. Non ho intenzione di vivere in ogni caso ma non lo perdonerò mai
per ciò che ha fatto ai nostri figli. Nessun ammonto potrà mai farmi perdonare
lui e chi vive in questo posto. Li maledico tutti. Maledico ogni singolo essere
vivente responsabile di morti, dolore e sofferenza. Spero che la mia sia l’ultima
morte dei Black che qualcuno veda mai in questa dimora. Spero tu viva e tu
sopravviva. Il nome è sempre stato il mio, Black, non di lui, non di altri e
questo nome ti passo con una sola richiesta. Distruggi ciò che io non ho potuto
distruggere”
Una scrittura diversa scriveva l’ultima pagina.
“Madame Black è morta. Ho fatto ciò che dovevo. So che lei
voleva che io scappassi ma non potevo perdonare quell’uomo. So che morirà a
breve, lo posso sentire e posso vedere il sangue correre lungo le assi di
legno. Raggiungerò la badante e mio figlio. Proteggerò nostro figlio Madame e
gli dirò ciò che volevi che lui facesse. Spero che dovunque tu sia tu sia ora
in pace. Non meritavi quella vita e spero che l’aldilà ti accolga con felicità
e la gentilezza che nessuno ti ha mai dato…mi spiace”
La donna sospirò guardando le ultime parole e chiuse il
diario con calma.
-La crudele Madame Black…più investigo e più mi chiedo chi
dei due fosse il crudele…cinque figli morti nello stesso anno…una coincidenza
ha un limite Mister Black…mi chiedo dove sia il tuo coltello ora…quello che
usavi per ferire tua moglie…
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