WitchandAngel : agosto 2019

Capitolo 3: Rumours are often wrong

Capitolo 3: Rumours are often wrong

Le voci di corridoio e il gossip era sempre esistito. Chi poteva resistere al fascino dello sparlare?
Con l’arrivo della terza figlia del re di Cigam, noto per avere le peggiori figlie possibili, come potevano non esserci voci?
Una voce diceva che la nuova Imperatrice era brutta e non aveva per nulla l’aspetto dell’Imperatrice!
Quando venne pubblicamente presentata un sonoro schiaffo sembrò venir dato alle persone che avevano osato sparlare.
Non era bella? Non aveva l’aspetto di un’Imperatrice?
La prima apparizione pubblica dell’Imperatrice fu in un lungo e abito dal tessuto nero, stretto in vita che lasciava un scollo profondo fino a poco sotto il seno, facendo risaltare le curve della donna. Sopra l’abito semplice nero vi era un velo semi-trasparente con piccole gemme danno al tessuto l’apparenza di un cielo stellato. Gioielli di argento decoravano la vita e i bordi della scollatura. Il vestito era privo di maniche e lasciava le spalle nude ma sopra vi era stata posta una collana che copriva il collo e fino all’inizio della scollatura, lasciando le spalle e lo scollo visibile ma coprendo la parte dove dovevano esserci delle spalline. Il mantello attaccato a questa intricata collana era trasparente e decorato da ricami in argento, facendolo sembrare un velo di neve o di stelle. Non indossava guanti ma due complicati bracciali abbinati alla collana che coprivano gli indici e i medi delle due mani oltre che l’intero polso, collegandosi poi al mantello e creando una visione perfetta del vestito. Le scarpe indossate erano di puro argento con diamanti e tacco alto, cosa che slanciava le gambe e la figura dell’Imperatrice. La corona che decorava i capelli color fuoco risaltava come il trucco delicato sul viso di Faith.
Com’era? Non era bella? Dillo di nuovo davanti a quella dea scesa in terra!
La nuova imperatrice sarà peggiore delle sorelle! Sicuramente non avrà tatto e non avrà un briciolo di intelligenza!
Dillo di nuovo di fronte a questi ministri che ormai parlano più con lei che con l’Imperatore degli affari di stato!
Non avrà tatto? Non avrà cuore?
Dillo di nuovo di fronte a questa popolazione! Dillo di nuovo di fronte alle centinaia di riforme che l’Imperatrice ha deciso di fare nel giro di una settimana! Dillo alle scuole, alle accademie, alle cliniche, alle ricostruzioni, al nuovo sistema di tasse…
Chi vuoi prendere in giro? Non ha intelligenza? E allora il resto dei sovrani ha cervello?
La nuova imperatrice di sicuro avrà una pessima personalità! Sarà come le sorelle! Sarà severa e dura con i servi!
Taci impudente! Osa ridirlo di fronte a questa servitù!
Crudele? Cattiva?
Ma se non hanno mai visto qualcuno più gentile della loro nuova padrona!
Credete che Melissa sia l’unica che ha commesso errori di fronte alla nuova padrona? Certo che no!
La nuova padrona non ha punito nessuno di loro e ha anche calmato più volte le ire di altri nobili che volevano punirli!
Quale cattiveria! Questa nuova padrona era una salvezza!
La nuova Imperatrice di sicuro avrà amanti su amanti come le sorelle!
Alexander è per caso uno scherzo per voi? Pensate che qualcuno sia così stupido da provarci con la moglie del dio della guerra?
Un certo nobile che voleva farla pagare a Alexander ha provato a conquistare l’Imperatrice di fronte ai soldati di lui. Lei l’ha guardato annoiata e delle liane hanno catturato il nobile bloccandolo in ginocchio mentre lei si allontanò per recuperare il marito e mollargli la seccatura.
Credete che l’Imperatrice voglia amanti? Ma se tutti coloro che ci hanno anche solo provato sono stati regalati impacchettati al marito! E non c’è nemmeno da chiedere che fine abbiano fatto…
L’Imperatrice ha condannato ogni uomo che ci provasse alle furie dell’Imperatore. Non c’era modo che lei lo tradisse se tutti i candidati erano mo…ehm…spariti!
La nuova Imperatrice di sicuro sarà una spendacciona come le sorelle!
-Alexander! –urlò Faith- spiegami perché hai comprato altri tre bauli di vestiti e gioielli?
-Pensavo ti sarebbero stati bene! –si difese l’Imperatore
-Non ho bisogno di tutta questa roba! Smettila di sprecare soldi! Come Imperatore devi porre il buon esempio!
La nuova Imperatrice e l’Imperatore non si amano per nulla!
Ditelo ai ministri e servi vari che continuano a trovarli in posizioni intime. I due, al contrario di molti altri nobili, non hanno mai mostrato imbarazzo ad essere pubblicamente vicini. Quante volte li avevano trovati accoccolati? Lei seduta sulle sue gambe? Lui che dormiva sulle gambe di lei? Che si baciavano appassionatamente da qualche parte? Era impossibile pensare che non fossero amanti! Specie visto che l’Imperatore cercava ogni scusa per portarsi l’Imperatrice in camera!
Nel giro di un mese l’opinione pubblica aveva deciso che la nuova Imperatrice era eccelsa.
Mentre molte nobili adoravano il gossip, Faith non l’aveva mai trovato divertente sentirne o farne. Non era forse a lei nota la sua reputazione a causa di quelle voci? Giudicare qualcuno solo su altri o aspetto era qualcosa che non aveva mai amato fare o sentire.
Come giudichi vieni giudicato.
Come nobile avrebbe dovuto partecipare a “tea party” di varie nobildonne e organizzarne a sua volta.
Per quale scopo?
Quei tea party erano usati solamente per uno scopo: sparlare.
Vi erano vari tipi di approccio, potevano essere direttamente critiche, potevano solo commentare, potevano umiliare…erano tutti tipi di approccio che Faith non aveva mai gradito. Lei era diretta: non mi piaci? Non avrò a che fare con te.
Da quando aveva preso il ruolo di Imperatrice aveva rifiutato di organizzare tea party e aveva partecipato a un paio di essi, rifiutando poi inviti dalle nobildonne con un comportamento così osceno per i suoi gusti. Non importava il ruolo sociale che quella persona aveva, avrebbe accettato amicizia solo da chi trovava amichevole.
Pensate che non sapesse le voci che le nobildonne spargevano su di lei? Era troppo pigra per occuparsene.
Questo non significava che altri non avrebbero preso le sue difese per lei. La cerchia di amiche dell’Imperatrice comprendeva ogni tipo di classe sociale e queste nobili “anomale” erano ora state raggruppate dall’Imperatrice e accettate come amiche di essa e per essa erano pronte a distruggere dal nascere ogni voce negativa.
Quanti nobili avevano spronato le proprie mogli e figlie a creare una relazione con l’Imperatrice? Problema per loro era che la strega non era un gattino appena nato in quella società. Come poteva sopravvivere a due belve selvagge che avevano il suo stesso sangue senza tirare fuori artigli e denti? Poteva sembrare una dolce gattina ma non era di certo innocua. Se volevi attaccare una pantera nera non aspettarti di uscirne privo di graffi, lei era l’Imperatrice, Imperatrice che l’Imperatore adorava. Andarle contro era andare contro l’Imperatore e andare contro l’Imperatore era andare contro il dio della guerra e andare contro il dio della guerra…
Il primo mese di vita insieme dei due fu molto pacifico e vissero tranquillamente. All’inizio del secondo una sfida li aspettava, un ballo annuale organizzato con la presenza di ogni sovrano esistente e parecchi nobili. Lì sarebbe stato il momento della lotta tra i vari nobili e il momento in cui il potere di Alexander sarebbe stato sotto l’occhio di tutti…la domanda dei nobili era…aveva sottomesso la moglie o subiva i suoi ordini come i suoi amici?




Capitolo 13: A Villain or a Protagonist?

Capitolo 13: A Villain or a Protagonist?

***Anni prima***
-Hestia- disse Annalise entrando nel laboratorio della donna dai capelli platino
-Sì? –chiese lei guardando la donna dai capelli bordeaux e occhi verdi
-Voglio presentarti qualcuno- disse lei facendo entrare Peter nella stanza- lui è Peter Alexander Leon, in futuro sarà parte della ROR…
Hestia sorrise guardando il bambino di quattro anni- ciao Peter, io sono Hestia…spero andremo d’accordo in futuro
****
-Annalise –disse Hestia- questo non va per nulla bene
-Successo qualcosa?
-Peter- disse Hestia- non merita per nulla di venir bloccato nella ROR, il suo talento verrà sprecato così
-Pensi che non lo sappia? Purtroppo non posso farci nulla –disse Annalise- possiamo solo sperare che salga velocemente nella First Rose…
-Farò che ciò accada- disse Hestia
Annalise sorrise- lo senti come tuo figlio?
-Sai che amo mio figlio, l’età è vicina anche…e poi Peter è così adorabile…non riesco a vederlo come gli altri…mi attiva l’istinto materno per qualche motivo…
Annalise sorrise- vero? Lui e Crystal sono come gemelli e spesso mi sento tentata del rapirlo dalla famiglia Leon e renderlo davvero mio figlio…
-Beh se non vuoi prenderlo tu lo adotto io –disse Hestia con un sorriso contenta- infondo io e il papà di tua figlia siamo lontani cugini…
-Non ricordarmelo –disse Annalise
-Dovresti contattarlo –disse Hestia
-Disse quella che non sa chi è il padre- disse Annalise
-Non ho bisogno di marito per sopravvivere- disse Hestia- come non ne hai bisogno tu
-Vero –disse Annalise- vedremo con Peter…
****
-Hestia- disse Peter entrando nel suo ufficio
-Hey Dark King- sorrise lei vedendolo- pensare che sei passato dal non poter prendere una rosa al diventare il secondo in comando…come ti senti?
-Meglio –sorrise lui- ehm…posso chiederti una cosa?
-Certamente- disse lei felice di vederlo di nuovo in piedi
-Vorresti entrare nella mia Electric Rose? –chiese Peter- so che sei nella First Rose e la cosa non cambierà, però voglio che tu ti unisca alla mia Electric Rose, non hai una rosa ma hai le capacità mentali che cerco per la mia Electric Rose e il team sarà composto per creare oggetti di vario tipo per la BRS…ti andrebbe?
Lei sorrise- ovvio!
****
-Dove sarà il teatro mi chiedo…- mormorò Hestia guardandosi intorno
-Hestia! –chiamò Peter venendole incontro e finendo in un abbraccio
-Mi sei mancato- disse lei contenta di vederlo- i miei figli volevano venire e anche mio marito ma è capitato in un giorno particolarmente occupato- sospirò piano e poi sorriso- per questo ho la videocamera
Peter rise- come sta il tuo caro maritino?
-Occupato –disse lei ruotando gli occhi- e gli manchi, sicuro di non voler diventare nostro figlio? Saremmo molto contenti sai?
-Credo che Annalise e suo marito non sarebbero contenti se accetto- rise Peter
-Appunto –disse la donna scendendo dall’auto e stringendo Peter- mi sei mancato così tanto piccolo
-Annalise lo soffochi –disse Aaron BlackDiamond, dai capelli neri e occhi ghiaccio. Sorrise a Peter e gli scompigliò i capelli contento- come stai campione?
-Bene –disse lui contento- Stephan!
L’uomo dai capelli biondi e occhi celesti sorrise abbracciando il ragazzo- hey Alex, Crystal è arrivata al sicuro sì?
-Come se mi potessero ferire- disse la ragazza rubando un bacio al dottore- hai preso un giorno libero?
-Come se mancassi l’occasione di vedere il mio cognato preferito –disse Stephan sorridendo a Peter.
I due erano diventati migliori amici molto velocemente, come altrettanto velocemente era diventato il “figlio” di Aaron quando l’aveva conosciuto- venite su, vi accompagno in teatro
-Mando le direzioni agli altri –disse Annalise con il telefono in mano
-Le Principesse? –chiese Peter
-Come se Vera permettesse a qualcuno di perdersi il tuo spettacolo- disse Crystal
-Non so come sentirmi al riguardo –disse Peter
Crystal lo afferrò e gli saltò sulla schiena- andiamo!
Peter scosse la testa portandola così in giro.
Annalise scoppiò a ridere seguita da Aaron- continuo ad avere dubbi…non è che è mio figlio ma me lo sono dimenticata?
-Di sicuro sono uguali –commentò Aaron seguendoli.
*****
-Oh siete i genitori di Crystal quindi- disse Jessica ancora confusa dall’enorme gruppo di conoscenti che il figlio.
Tyler guardò Crystal- siamo sicuri che non sia sua sorella?
-Siamo in due a chiedercelo –dissero in coro parecchie persone.
Crystal ignorò il commento e sorrise- sta per iniziare!
****
La storia era molto semplice.
Damon era un ricco impresario con una fiancé chiamata Annabelle, interpretata da Harper, Stephan, interpretato da Oliver, era uno dei dodici amanti che aveva Annabelle. Annabelle pianificò di sposare Damon per poi ucciderlo e prendersi l’eredità, ma sua sorella Ellen, interpretata da Hope, avvisava Damon del piano visto che era sempre stata innamorata di lui. Damon perse le staffe e iniziò una lunga serie di morti per assicurarsi che Annabelle soffrisse. Una di queste era una ragazza di nome Serenity, interpretata da Chloe, che era stata mandata dai due amanti per drogare Damon e accusarlo poi di tradimento, purtroppo per lei Damon capì il piano e si occupò subito di sbarazzarsi di Serenity, seguita poi dal catturare Annabelle e uccidere Oliver. Alla fine della storia Damon era rimasto solo con Ellen che, rimastagli fedele, catturò il cuore del killer e fece nascere tra i due una storia di amore…
-Damon –sorrise Hope stringendo Peter sul palco. Lei indossava un bel vestito nero, semplice e delicato. Al suo fianco Harper indossava un vestito bianco dall’apparenza “innocente”. Oliver era in jeans e maglietta, mostrandosi come un tipico ragazzo della porta accanto mentre Peter era in giacca e cravatta, privo di occhiali e con l’espressione di un uomo d’affari- quanto mi sei mancato
-Hey Ellen, sei tornata in città? –chiese lui con un sorriso
-Si, sarò qui per un paio di settimane e…
-Ellen non stare così vicina al mio fiancé –disse Harper spostando la sorella
-Annabelle –la riprese Damon
-Sono solo gelosa amoruccio –disse Harper guardandolo dal basso
Oliver fece una smorfia continuando a bere piano- hey Damon, non hai altra birra in giro?
-La prendo io –si offrì Hope
-Lascia faccio io –disse Peter uscendo dalla scena
Hope lo seguì piano fuori scena solo per girarsi e nascondersi dietro un albero per spiare la sorella e Oliver.
-Sei sicura? –chiese Oliver
-Sarà facile. Lo sposo, lo uccidiamo e viviamo felici e contenti- disse Harper
Oliver sorrise- non vedo l’ora
Hope indietreggiò piano e corse fuori dalla scena
****
Chloe si preparò con il bicchiere e sorrise sciogliendoci dentro un vero afrodisiaco. Il piano era semplice, l’avrebbe portato a letto. Salì nella sua posizione e finse di mettere zucchero nel bicchiere. Sarebbe andata alla perfezione!
Peter prese il bicchiere come da copione ma…
“NON BERE!”
La sua rosa lo avvertì per tempo.
Sorrise perfido guardando Chloe e gettò il bicchiere a terra, facendo saltare mezzo pubblico- chi cavolo pensi di essere per cercare di drogarmi!?
Chloe lo guardò intimorita- non ho…
Peter la afferrò per il polso e tirò fuori dalla sua tasca una scatola di pillole, scatola che la professoressa vide e seppe subito che non era finta- e queste? Pensi ci sia qualcosa in questo mondo che mi sfugga?! Chi ti manda?
-Io…
-CHI TI MANDA!? –chiese Peter prendendola stavolta per la gola
-A…A…-Chloe non era mai stata una cima di attrice o di intelletto.
Per fortuna Peter era eccelso nel fingere e recitare un ruolo- Annabelle e Stephan?
Chloe annuì iniziando a piangere
Peter la scaraventò a terra e usò un la cintura dei jeans di lei per strangolarla…beh almeno nella scena, purtroppo non poteva strangolarla sul serio.
Si rialzò dopo aver tirato un calcio a Chloe, calcio vero che però sembrò finto al pubblico- bene Annabelle…vuoi giocare? Giochiamo…
Dopo che la luce si spense la professoressa trascinò subito Chloe dietro le quinte e la bloccò in un camerino, l’insegnante ci avrebbe pensato dopo a quella.
****
La scena del rapimento di Harper fu perfettamente eseguita visto che sia Harper che Peter avevano un’ottima esperienza come attori. Harper dormiva su un letto sul set mentre Peter entrò dalla finestra.
La scena venne realizzata con una finta tempesta in sottofondo, la luce che si vedeva era quella dei lampi di fuori e i tuoni nascondevano i suoni dell’ambiente. Il primo fulmine mostrò la finestra chiusa e Harper che dormiva tranquilla nonostante la tempesta. Il secondo mostrò la finestra venir aperta da una mano. Il terzo mostrò la finestra aperta. Il quarto una mano che si posava sull’infisso. Il quinto mostrò delle impronte di scarpe bagnate sulla moquette. Il sesto mostrò solo la camera e Harper che si era svegliata per qualcosa. Il settimo mostrò Peter sopra di lei che le stringeva la gola e lei che urlava ma i tuoni coprivano il suono. L’ottavo mostrò Peter alzarla dal letto. Il nono mostrò Peter uscire dalla finestra trascinandosi dietro Harper. La distanza tra i fulmini non era molta ma pareva un’eternità e si sentiva una strana ansia nel vedere ciò che già si sapeva che sarebbe successo.
****
La scena dopo fu una che i ragazzi avevano già visto ma l’intensità di essa era tutt’altro livello.
-Damon! –chiamò Oliver entrando in scena
Peter alzò lo sguardo su Oliver. Privo di emozioni era dire poco. Sembrava indifferente all’esistenza di Oliver davanti a lui. Gli occhi privi degli occhiali davano una sensazione di gelo che congelò il pubblico nel vederlo.
-Dov’è Annabelle!? –chiese Oliver stringendo i pugni
Peter tirò fuori un orologio da taschino indifferente.
-Damon! Rispondimi! –disse Oliver preparandosi mentalmente a non tremare come nelle prove.
-Ci hai messo più tempo del previsto- disse Peter guardando l’orologio da taschino disinteressato dalla cosa. La voce era monotona, come se parlasse del tempo o stesse dicendo che ora era e non che una persona stava per morire- probabilmente ha un minuto di aria rimanente se non meno…
-Come hai puoi farle questo!? L’amavi! –disse Oliver in tono accusatorio
Peter alzò lentamente gli occhi dall’orologio e guardò Oliver, un sorriso sadico si dipinse sul suo volto e un silenzio teso nacque nella scena, gli occhi di Peter non mostravano traccia di umanità- appunto…amavi
L’orologio venne chiuso di scatto e rimesso in tasca. Il coltellino svizzero venne tirato fuori con calma e Peter iniziò ad aprire e chiudere lentamente la lama, il movimento molto più agile che nelle prove e crescente di velocità, cosa che iniziò a inquietare chi lo guardava.
-Ero felice con lei come mia amata finché tu non hai scelto di rubarmela Stephan –disse Peter iniziando a giocare con il coltellino con un’abilità che inquietò chi lo osservava. I movimenti erano veloci e la presa perfetta. In molti si chiesero se l’avesse fatto in passato…
-Noi ci amiamo! –disse Oliver
-Amate? –chiese Peter per poi ridere, una risata cattiva- certo…amate…quante volte pensi si sia portata a letto qualcuno oltre te? Annabelle è più navigata che il porto mio caro Stephan…
Peter afferrò bruscamente il coltellino, gli occhi si puntarono su Oliver- non che importi oramai…
Oliver fece istintivamente un passo indietro, stavolta però era nel copione, visto che non riusciva a fermarsi dal farlo lo avevano aggiunto per evitare problemi- cosa vuoi fare…?
-Darvi ciò che volete…l’eterno per sempre felici e contenti…com’era? Finché morte non vi separi? –chiese Peter- farò sì che la morte vi unisca!
Oliver gli puntò contro la pistola- non ti avvicinare!
Peter sorrise e allargò le braccia- sparami se hai il fegato moccioso!
Oliver iniziò a tremare sotto lo sguardo sadico di Peter- non…non ti avvicinare!
Peter sorrise e fece un passo in avanti e poi di colpo ridusse le vicinanze tra i due e calciò la pistola di Oliver via dalle sue mani. Il coltellino svizzero che era rimasto sospeso a mezzaria nel movimento di Peter venne riafferrato quando Peter fu dietro Oliver e venne puntato alla gola del ragazzo- Spero viviate per sempre felici e contenti…all’inferno.
-La pagherai! –disse Oliver
Peter sorrise sarcastico- mettimelo sul conto…infondo i miei soldi vi sono sempre piaciuti no? Sono certo che sai che non ho problemi a pagare…- il movimento del polso che fece Peter indicò che la gola di Oliver era stata tagliata. Il ragazzo fece un passo indietro e Oliver coprì la propria gola, sangue finto iniziò a scorrere tra le sue dita e dalla bocca di Oliver prima che lui facesse un secondo passo indietro e cadesse a terra tremante.
Peter colpì la pistola, facendola saltare in aria, e l’afferrò con una mano, facendola ruotare. Posò un piede sul petto di Oliver forzandolo a guardarlo in faccia e sputare sangue per il colpo, gli puntò la pistola alla testa- nulla di personale…hai solo scelto la puttana sbagliata
Premette il grilletto e Oliver finse di ricevere un colpo mentre il suono di un colpo si poté sentire e piegò la testa di lato, mentre altro sangue finto riempì una piccola pozza sotto di lui.
Peter indietreggiò dal cadavere di un passo e guardò la pistola prima di puntarsela contro la propria tempia, chiuse piano e premette il grilletto. Sorrise amaramente- un solo proiettile eh…pare che dovrò stare in vita per un altro po’ Stephan…tranquillo mi occuperò anche dei tuoi amichetti…
Peter si mise la pistola nella fibbia dei pantaloni e rimise le mani in tasca per poi allontanarsi dal palco con estrema calma.
*****
Hope lo guardò entrare nella stanza- è…?
-Sono morti- disse Peter
Lei annuì prima di avvicinarsi piano a lui e stringerlo in un abbraccio.
-Ellen…
-Non mi importa…non mi importa di niente…voglio solo stare con te- disse lei stringendo la sua giacca di più- per piacere…
Peter alzò piano una mano prima di stringerla piano- va bene…
****
Dire che fu un successo era dire poco. Dire che Chloe finì nei casini era dire poco.
I ragazzi volevano fare una festa ma Peter suggerì di aspettare fino al prossimo weekend così che potessero festeggiare senza i bambini del progetto in mezzo ai piedi.
Ciò che in molti non sapevano era che una certa bionda aveva già in mente come rovinare loro la festa…


Capitolo 12: The Sister

Capitolo 12: The Sister

-LELE! –urlò una donna dai lunghi capelli neri con sfumature naturali color Bordeaux e occhi ghiaccio. Indossava pantaloni in pelle neri, stivali in pelle con tacco alto a spillo, una canottiera grigia chiara scollata e una giacca di pelle nera. Era incredibilmente bella e aveva un corpo che era un sogno erotico per molti che la guardavano correre nell’aeroporto.
La bellissima mora corse e saltò tra le braccia di un ragazzo dai capelli neri, occhiali da vista e occhi di ghiaccio. Il ragazzo indossava dei jeans scuri, scarponi neri in pelle, una canottiera bianca con sopra una giacca in pelle nera. Quando lui la prese tra le sue braccia la fece girare prima di stringerla forte a sé. La scena ricordava a molti un incontro tra due amanti che non si vedevano da tempo e persino gli amici dei due guardarono la scena ridendosela piano. E poi ci chiedete di non pensare a voi come fidanzati? Ma per piacere…
-Mi sei mancato così tanto- disse lei stringendolo più che poteva.
-Anche tu Crycry- disse lui tenendola stretta.
 Crystal Angela BlackDiamond e Peter Alexander Leon…era dura non pensare che fossero più che amici ogni volta che li vedevi così, anche perché “Crycry” e “Lele” erano nomi che solo loro due potevano usare, se un altro provava…beh non usciva vivo molto spesso.
-Voi due siete davvero sicuri di non essere più che amici? –chiese una voce femminile avvicinandosi.
Peter sorrise alle sette ragazze di fronte a lui- gelose?
Crystal fece loro la linguaccia- Lele è solo mio
Le sette ragazze erano le sette “Knights of the Rose”.
La Sapphire Rose, Juliet, aveva capelli color oro e occhi celesti. Era molto bella e attirava molto l’attenzione.
La Ruby Rose, Roxane, aveva capelli rossi e occhi verdi. Aveva l’aspetto di una stronza e non le dispiaceva esserlo.
La Emerald Rose, Charlotte, aveva capelli castani e occhi blu. Era più calma di aspetto rispetto alle altre.
La Amber Rose, Vanessa, aveva capelli bruni e occhi ambra, era più grande delle altre tre ma si comportava spesso da bambina.
La Copper Rose, Katherine, aveva capelli neri e occhi rossi. Sembrava crudele e insensibile ma era molto dolce e gentile con chi considerava famiglia.
La Turquoise Rose, Stephanie, aveva capelli platino e occhi ghiaccio. Era migliore amica di Peter e Crystal dal primo giorno di accademia.
La Periwinkle Rose infine, Alexis, aveva capelli pervinca e occhi celesti. Era la più grande di tutto il gruppo, migliore amica della madre di Crystal e “zia” acquisita di Peter e Crystal. Di norma era lei che veniva chiamata in ballo dai due per risolvere problemi. Nonostante fosse la più grande non vi era nessun segno di maturità nella donna, ma sapeva comportarsi da adulta se doveva.
-Un abbraccio? –chiese Alexis aprendo le braccia verso Peter che rise
-Quanti anni hai? –chiese lui stringendola piano
-Sono giovane io! –protestò lei contenta- comunque sapevo di piacerti, ma non dovevi sforzarti di trovare una ragazza con il mio nome eh
-Spiritosa- commentò Juliet abbracciando Peter
Dire che Peter era invidiato era dire poco. Le sette cavaliere erano molto attraenti e l’Imperatrice era una dea in terra.
Peter sorrise e ritornò con Crystal tra le braccia- avete deciso dove stare?
-Nella base- disse Alexis
-Potete stare a casa mia, spazio non manca- disse Peter- e Paige sa quindi…
-Sicuro? –chiese Crystal
-Sei la mia gemella da altra madre –disse Peter- non ho problemi a tenervi in casa. Specie visto che per me siete sorelle
-Aw Alex! –dissero in coro le sette stringendolo
-Soffoco! Buone! –rise lui
****
Paige si riguardò davanti allo specchio. Sperava con tutto il cuore di fare una buona impressione sulle ragazze ma soprattutto su Crystal, sapeva quanto la ragazza fosse importante per il suo fidanzato e non voleva fare una brutta impressione.
-Paige! –chiamò Peter entrando
Paige entrò nell’ingresso e rimase colpita dalle sette bellezze che vide. Loro erano…le Knights. Erano belle e non serviva un genio per capire che erano donne di potere…e poi la vide.
Accanto al suo Peter c’era una mora dagli occhi ghiaccio. Crystal era…se non avesse saputo che non erano imparentati avrebbe avuto davvero il dubbio sulla cosa. Non erano nemmeno lontanamente parenti, perché sembravano…gemelli?
Era una cosa che si notava se non conoscevi Peter o Crystal da molto, i due erano molto simili e a un occhi poco attento sarebbero sembrati davvero Fratello e Sorella.
Crystal la notò subito e le sorrise- tu devi essere Paige?
Paige annuì riprendendosi e avvicinandosi- Paige Alexis Lion
Alexis rise- oh cielo quando si parla di coincidenze…io sono Alexis. È un piacere conoscerti
Paige sorrise memorizzando velocemente i nomi delle ragazze- vi aiuto con le valigie…
-Tranquilla- disse Peter usando un secondo il cellulare per richiamare alcuni piccoli dischi di metallo delle dimensioni di un piatto che alzarono i bagagli e li fecero volare sulle scale- abbiamo robot per questo…i bambini?
-In soggiorno –disse lei tranquilla- sono stati bravi
-Voglio vederli- disse contenta Crystal prendendo Paige per mano e trascinandola via
Peter sospirò correndo dietro alle due- Cry non darle troppe noie
Crystal lo guardò- è la mia futura cognata, ho diritto di farle il quindicesimo grado!
Peter sospirò e sorrise a Paige- ti accetta come mia moglie, fatti forza su e se esagera urla.
-Esagerato- disse Crystal
-Dici? –chiese Peter- devo ricordarti tutto ciò che hai fatto in questi anni?
Lei ruotò gli occhi- e poi mi chiedono perché non stiamo insieme
-Qualcuno ha una passione per i medici- disse Peter
-Silenzio tu! –disse Crystal fingendosi arrabbiata
-Uhm? Non sei tu che mi hai chiesto di stalkerare il tuo fidanzato al tempo in cui eravate solo conoscenti? –chiese Peter- che poi potevi chiedere direttamente a Juliet visto che era la sorella minore di lui ma dettagli…
Juliet alzò le spalle- se vuole stalkerare lasciala fare
Paige sorrise contenta, era bello vedere Peter così allegro. Una cosa che la stupì fu la velocità con cui le ragazze l’accolsero nel gruppo. Era evidente che stessero facendo uno sforzo per Peter e di certo lei non l’avrebbe lasciato andare in vano.
Legò molto con tutte ma quella che prese subito in simpatia fu subito Crystal. Le due avevano parlato un’ora buona solo di com’era Peter da bambino, con il poveretto seduto tra le due e forzato a rimanere presente nella conversazione.
Perché le ragazze erano lì? Semplice, Peter avrebbe dato lo spettacolo teatrale a breve e nessuna di loro se lo sarebbe mai perso. Visto che era uno spettacolo aperto però, non sarebbero state le uniche BRS presenti ma erano le uniche che avevano dovuto prendere un aereo per arrivare visto che erano in missione fuori dal continente prima.
Ciò che nessuno si aspettava però era che una certa attrice avrebbe creato problemi…



Capitolo 2: Sure, the best...

Capitolo 2: Sure, the best…

Vi era una differenza tra le varie gilde. Alcune erano solo femminili, altre solo maschili. Alcune preferivano membri con aspetto animale, altre rifiutavano di averne. Vi erano gilde di soli maghi e vi erano gilde di soli eroi.
Vi erano anche gilde come la “Beautiful Ladys” che si specializzavano nel prendere membri femminili dall’aspetto cute e con una razza molto attraente.
Vi erano anche gilde come la “Big Boys” che si specializzava in patiti di muscoli.
Tra queste la Nightmare Factory era una particolare gilda. La gilda aveva solo membri maschi, non era chiaro se fosse voluto o meno, ed era una gilda su invito. Aveva membri di varie razze e aveva un livello molto alto.
Il capo di questa gilda era Death King, uno scheletro dagli occhi rossi la cui età era 21 anni. Aveva un paio di livelli in meno rispetto a Diamond Night ed era considerato il secondo più tremendo giocatore del gioco.
Se Diamond era un solitario cavaliere che preferiva stare in pace e non avere a che fare con giocatori problematici, Death King era invece un noto giocatore che non aveva problemi a causarti problemi se gli davi problemi.
Se Diamond evitava scontri diretti se non forzato, King preferiva fare scontri diretti se lo irritavi.
Erano considerati i due poli opposti e venivano spesso usati come figure base del gioco.
Video online delle loro lotte erano stati fatti e i due erano diventati noti anche ai più nuovi giocatori.
Death King era il più noto dei due, specie visto che era anche l’immagine di una gilda molto potente.
Diamond Night non aveva nessun desiderio di essere riconosciuto, rimanendo un semi-mistero per l’intero gioco ma il suo nome era noto.
C’era un detto nel gioco, non andare mai contro il re o il cavaliere che regnano sul regno dei morti.
Ad essere onesti, in molti si chiedevano cosa avesse impedito i due dal diventare partner.
Death King era un personaggio di un grosso scheletro coperto di armatura con una corona in testa.
Diamond Night era un personaggio di un cavaliere nero circondato da un’area oscura.
Sembravano perfetti insieme no?
-DK! –urlò Silver correndo dal gruppo.
Death King si girò e ciò che vide fu un colpo per tutti.
Dire che la figura di Diamond Night era incredibilmente affascinante era dir poco. L’aspetto di Diamond era eroico, era un cavaliere perfetto negli occhi di tutti quelli che lo vedevano.
-Diamond lui è Death King, il nostro leader –disse MasterN
Diamond fece un leggero cenno con il capo.
-Spero che la tua fama sia meritata- disse Death King- non voglio pesi morti nel mio team
Diamond ruotò gli occhi mentalmente e seguì il gruppo in silenzio senza che altri giocatori gli venissero presentati.
Loro erano una squadra, lui no. Sarebbe stata una cosa di una botta e via questa.
Non serviva essere amici.
Silver aveva preso un chiaro senso di ammirazione per Diamond e non smetteva di parlare al cavaliere mentre lui annuiva piano ogni tanto senza dire molto.
Arrivarono nella zona di caccia ma non trovarono mob di nessun tipo, dando a tutti un senso di tranquillità.
-Probabilmente un gruppo ha già eliminato i mostri- disse MasterN
Death King annuì- continuiamo e…
Diamond tirò fuori una spada dall’aspetto demoniaco e si avvicinò in fretta a Death King, spingendolo dietro di sé e parando un braccio di ferro metallico.
-Che cazzo…- disse uno dei tank del gruppo
Death King non perse tempo e tirò fuori la spada colpendo il vuoto, vuoto che riprese forma visibile una volta morto. Era una gigantesca mantide religiosa in ferro- buon occhio…
Diamond ghignò facendo ruotare la spada- buon colpo
Death King guardò Diamond- quanti ne percepisci?
-Tredici –disse Diamond- e siamo circondati
-Sull’attenti, lavorate in gruppo- disse Death King subito- cavaliere
Diamond annuì e i due furono schiena contro schiena immediatamente.
Lo scontro fu eccelso per ogni membro della squadra ma l’attenzione di chi osservava l’evento fu posta sul duo Death King-Diamond Night. Anche se non avevano mai giocato insieme la loro coordinazione era eccelsa ed era chiaro perché fossero i migliori.
Alla fine della giornata Diamond e Death King si erano scambiati i contatti sul gioco.
*****
-Hai visto online? –chiese una voce maschile
-Online?
-Diamond Night e Death King, la miglior squadra del gioco –lesse la voce- qualcuno ha ripreso la lotta è la messa sul forum di Phantosia, ci sono video di più prospettive
-Miglior coppia? Ma sentili…
-Non sapevo andassi d’accordo con qualcuno tu- disse la voce maschile
-Spiritoso- disse la persona al telefono prendendo degli occhiali da vista- era una cosa di una volta e basta.
-Se lo dici tu cavaliere…ma siete molto carini insieme- disse la voce maschile
-Sono un solo player mio caro- disse la voce legandosi i capelli- e non ho intenzione di cambiare le cose…
-Quindi gli hai dato il tuo numero per…
-Fatti miei…e ora se permetti, ho del lavoro da fare- disse la voce chiudendogli il telefono in faccia e prendendo la borsa prima di uscire di casa con calma.




Capitolo 2: There is a First time for everything right?

Capitolo 2: There is a First time for everything right?

Faith osservava meravigliata il palazzo e Alexander non poteva non sorridere a vederla così perduta nell’osservare i vari dettagli del suo castello. C’era qualcosa di meraviglioso nel vederla così meravigliata da tutto. Era tremendamente bella quando sorrideva.
-Alexander? –chiese lei di nuovo
-Ero perso nella mia testa, scusami. Dimmi tutto- disse lui
-Non importa, a volte essere persi nella propria testa è la miglior cosa che si può fare…- sorrise lei, la voglia di baciarla aumentò, anche perché non aveva ancora avuto occasione di testarle quelle labbra- dicevo…c’è una libreria qui?
Lui sorrise e le cinse la vita con un movimento fluido e veloce- seguimi
Quando le aprì le porte della libreria a tre piani che poteva, come non, aver fatto costruire appositamente per lei, la vide illuminarsi. Aveva ottenuto l’effetto che voleva. Si poggiò alla porta e la vide girare tra gli scaffali e guardare i libri. Aveva avuto un’interessante conversazione con il suocero con la lista di ogni singolo libro che la ragazza aveva letto nei suoi diciotto anni e aveva provveduto a ottenerne una copia. Dire che erano molti i libri era dir poco, la sua adorata mogliettina aveva letto abbastanza libri da riempire un intero piano della biblioteca e metà del piano superiore. La conoscenza della donna andava dalla botanica alla medicina, dalla politica alla guerra, dalla magia alla scienza…non vi era campo che lei non avesse esplorato o letto. Tra i libri trovò vari libri di legge e parecchi sul suo regno, confermando la teoria che si era fatto su di lei. Eramthgin era un impero che aveva un sistema più pacifico per le donne, nel regno molte di esse erano acculturate o almeno avevano un livello base di conoscenza e veniva loro permesso di lavorare indipendentemente dal marito o dalla famiglia. Il suo era anche l’unico regno che aveva quasi un potere pari tra uomo e donna, cosa che in molti altri regni veniva vista come eresia pura ma chi avrebbe osato dire qualcosa? Il suo impero era per l’appunto un impero, un impero con estrema forza militare e che aveva distrutto in pochissimi mesi otto regni. Dove pensate fosse nei due mesi precedenti? Era a distruggere le armate di tre diversi regni che avevano provato ad usare le nozze di Alexander come punto debole, purtroppo per loro l’imperatore era sempre stato un amante della guerra e anche se il desiderio della moglie era forte, quello di creare un luogo pacifico per farla ambientare lo era di più. Due mesi erano ciò che aveva dovuto usare per chiarire a tutti il suo punto: nessuno mi può battere. Alexander era un uomo di cultura, credeteci o meno, e aveva una passione per il lato della guerra del governare, cosa che aveva portato il piccolo regno lasciatogli dal padre a diventare l’impero temuto che era ora. Non era stupido e aveva una basica conoscenza medica, più specificatamente sui metodi che potevano salvargli la vita in campo di battaglia e sul riconoscere filtri vari che potevano impedirgli un ragionamento chiaro. Quante donne avevano provato a usare filtri di amore su di lui? Quante avevano usato afrodisiaci per avere il suo erede? Aveva centinaia di memorie negative su dame e lady varie, abbastanza da dargli motivi per essere severo o duro sulla popolazione femminile del suo regno ma non lo fece. Sapeva meglio di chiunque altro quanti sovrani usassero le proprie figlie come merce di scambio, che cambiava se lui le sposava e aveva figli con loro o se le uccideva? Nel primo caso avrebbero dovuto solo aspettare la morte di Alexander per prendere il regno per “proteggere” l’erede, nel secondo avrebbero fatto una guerra per “vendicare” la figlia. Per Alexander era anche ovvio che alcune di loro erano state cresciute con la conoscenza che per vivere avevano bisogno di un uomo con potere, per questo sapeva e sperava che educando le donne ad essere indipendenti queste cose sarebbero state fermate. Vi era un programma di protezione per giovani donne nel regno in cui potevano chiedere aiuto se il marito era violento, se il padre voleva usarle o se avevano subito abusi, non era perfetto ma erano centinaia i casi che avevano potuto risolvere grazie a ciò. Era ancora lontano dall’essere un regno equo ma comparato agli altri era il migliore dei regni. Non solo quello, ma alcune donne del regno si rivelarono talenti naturali in alcuni mestieri, aiutando a migliorare il regno e quindi mostrando che una collaborazione tra uomo e donna poteva dar maggiori risultati. Per questo sapeva che sua moglie era stata propensa al sì. Il suo regno le offriva ciò che suo padre le aveva dato, libertà. Non sarebbe stata forzata a nulla che non voleva e avrebbe dovuto solo convivere con poche cose in cambio di poter continuare ciò che più lei voleva, un’istruzione. Non aveva molti interessi, era ciò che il suocero gli aveva detto, ma quanto si sbagliava? Faith aveva interesse in politica, in guerra, in medicina, magia, botanica, scienza, astrologia, storia…aveva così tanto interesse che lui stesso doveva ammettere di essere completamente privo di conoscenza su ciò che lei sapeva. Per questo aveva speso il tempo a ricercare i libri letti dalla moglie, non li aveva letti solo perché non aveva tempo ed erano troppi ma i titoli? Era abbastanza per capire l’argomento. Alcuni di essi erano anche libri su cui suo padre aveva basato la conoscenza per le guerre e che Alexander aveva usato da giovane. Come poteva scordare il tomo di novemila pagine sull’arte della guerra che il padre gli aveva imposto a undici anni? Beh sorpresa delle sorprese, quel libro Faith lo lesse a quattro anni perché annoiata. A parole del suocero, la figlia non aveva mai realmente voluto altro che leggere fin da piccola, aveva imparato da lui le basi della lettura verso i due anni e aveva arricchito la sua conoscenza da sola, studiato da sola e, a parte la zia che l’aveva istruita per magia, non aveva avuto altri tutori se non se stessa. Lezioni di etichetta? Di danza? Di canto? Nulla di tutto ciò era servito con lei. Lorraine e Juliette erano impossibili da gestire al punto che i tutori erano terrorizzati da loro e le lezioni non potevano continuare. Quando messi di fronte a Faith, pronti al terzo inferno, non ebbero nulla da insegnarle. Faith era autodidatta. Aveva letto libri di etichetta, praticato da sola danza e fatto le altre noiose mansioni da lady da sola prima dell’età in cui avrebbe dovuto ricevere l’istruzione a ciò per evitare di sprecarci sopra tempo. Appena ricevuta la valutazione positiva, i tutori tornarono alle due bestie in corpo di donna delle sorelle e lasciarono Faith a studiare ciò che più le pareva, offrendosi come istruttori ma realizzando presto che non avevano nulla da insegnarle. Faith era un genio che aveva una ampia visuale del mondo e con una sete di ricerca e conoscenza enorme. Alexander scoprì anche che il giorno in cui lui era andato a trovarla per chiedere la sua mano era uno dei pochi giorni in cui lei non aveva nulla da leggere. Aveva finito da tempo i libri di Cigam e ci voleva tempo per importarne altri ogni volta, inoltre la velocità di lettura di Faith era di tre libri al giorno, specie se era intrigata dal contenuto. Non vi era libro che non avesse finito o riletto almeno una volta. Per questo Alexander si era occupato di riprendere una copia di ogni libro letto dalla moglie, se voleva rileggerli avrebbe potuto farlo. Poi si era occupato di arricchire quella libreria con ogni singolo libro che potesse trovare che lei non avesse letto. Non era difficile procurarsi libri nuovi, alcuni erano per lui complicati per la differenza di lingua ma per la moglie che conosceva parecchie lingue non lo sarebbero stati, questo era anche un eccelso potere politico di Faith, togliere l’intermediario permetteva ad Alexander di fidarsi di più di ciò che altri regni avrebbero detto/scritto, infondo un traduttore lo potevi corrompere ma se il traduttore era tua moglie e lei stava dal tuo lato? Era dura venir imbrogliati. Aveva fatto sistemare i libri negli scaffali per genere e titolo. Ma aveva la sensazione che la ragazza avrebbe risistemato tutto a suo piacimento e se questo l’avrebbe resa felice lungi da lui dal fermarla.
-Ti piace? –chiese divertito
-Piace? –lei gli sorrise- l’adoro
-Beh ci speravo visto che è tua- sorrise lui pronto a una reazione di qualsiasi tipo
-Mia? –chiesa lei sorpresa e gli gettò le braccia intorno al collo allegra- grazie!
Alexander dopo un secondo di sorpresa la strinse a sé- direi che sei felice
Lei annuì contenta e si girò a guardare i libri- non hai idea di quanto da un singolo libro si possa imparare
Lui sorrise- vuoi vedere la nostra camera o preferisci mangiare prima?
Lei lo guardò- qualsiasi cosa tu voglia
Lui sorrise e le tese la mano- a cenare allora
Lei guardò fuori- è già buio?
-Sei arrivata qui verso il tramonto e abbiamo passato il pomeriggio a girare il castello mia cara, oltre a questo, la luce del giorno dura meno che nel tuo regno.
Lei annuì e sorrise- ho tanto da imparare da questo regno
Lui le sorrise e le tese la mano- e io sarò lieto di insegnarti
*****
La cena fu più piacevole del previsto. I servi, intimoriti da lei, avevano paura anche solo di avvicinarsi ma vedendola così calma e serena riuscirono a portarsi a parlarle. Una serva maldestra rovesciò l’acqua e finì con il bagnarle il vestito. Tutti si aspettarono una brutta reazione. Ma questa non avvenne
-Stai bene? –chiese tranquilla Faith
-Mi dispiace così tanto mia signora io…- iniziò la bionda con occhi verdi
-Hey tranquilla è solo acqua- le sorrise lei- ti sei ferita la mano…
La serva guardò la mano e notò il taglio procurato dalla rottura della brocca sul tavolo. Faith mosse la mano e la brocca tornò intera, sotto gli occhi stupiti della sala e incuriositi di Alexander. Si avvicinò alla mano di lei e la mise l’altra sopra la ferita. Una luce verde smeraldo si sprigionò dalle sue dita e la sala attesa incerta del risultato. Quando spostò la mano, la ferita era sparita, curata dalla magia- meglio?
-Mi…grazie mille mia signora- disse lei subito
Lei le sorrise- e ora sistemiamo questo disastro che dici? –mosse la mano e l’acqua ritornò nella brocca asciugando tutto- forse è meglio buttare l’acqua e la brocca, era già rotta temo
-In realtà sono io che sono goffa all’inverosimile- sospirò la serva
-Non credo- sorrise Faith- il tuo nome?
-Melissa, mia signora
Faith le sorrise- è un piacere conoscerti Melissa e ti prego non tremare. Non farei mai uso dei miei poteri per ferire, specie una ragazza dolce come te
Lei arrossì- grazie mia signora…ehm…porto l’acqua pulita…mi scusi ancora
Alexander sorrise e Faith lo guardò- cosa?
-Nulla…sei incredibilmente dolce con i servi mia cara- sorrise lui
-Non vedo perché non esserlo- sorrise lei
-Vederti usare la magia è così…strano- ammise Alex giocando con la mano di lei
-Vuoi che non lo faccia? Ti dà fastidio? –chiese lei preoccupata di aver rovinato di già le nozze
Lui scosse la testa- al contrario, sei stupenda quando la usi
Lei sorrise piano- era la prima magia che vedevi?
-Non ne ho mai vista una innocua. Di solito sono nocive e rivolte a uccidere- ammise lui
Lei annuì- beh vorrà dire che sono la prima a usarla per scopi pacifici che vedrai
-Ma non l’ultima- disse lui
-Ah sì? –chiese lei curiosa
-Si, infondo i nostri figli avranno le tue doti no? –sorrise lui
Lei arrossì- potrebbe essere…
Lui sorrise- io lo spero
****
La cena si era conclusa con pace, i servi erano meno sull’attenti e la situazione era più rilassata.
Ora però Faith era leggermente tesa. Alexander la conduceva sicuro verso la sua…la loro camera da letto e lei sapeva cosa sarebbe successo dietro quella porta.
Alexander chiuse la porta e osservò Faith guardare meravigliata la camera. Un grande letto a baldacchino dominava l’ambiente, c’era un camino molto largo già acceso, un armadio e dei mobili in legno, il pavimento era coperto da un tappeto peloso scuro, al soffitto c’era un candelabro, c’era una porta che portava a un lussuoso bagno privato, c’erano piccoli accessori e oggetti decorativi e notò con estremo piacere che i vestiti della moglie erano ora nei loro legittimi posti nell’armadio e nei cassetti. Una caratteristica del regno erano i climi più freddi di molti altri, la neve era presente spesso come la pioggia o venti freddi, le stagioni più “calde” prevedevano comunque abiti dalle maniche lunghe e i più freddi erano duri da sopportare per chi non era cresciuto tra quei luoghi. Questo era un metodo difensivo del regno eccelso, molti soldati erano morti solo per fame o freddo mentre quelli di Alexander sopravvivevano tranquillamente anche in climi molto caldi. Per l’arrivo di Faith l’intero castello era stato riscaldato leggermente di più rispetto alla norma, il cambio climatico era enorme e Alexander aveva notato che la ragazza tremava di tanto in tanto anche con una temperatura che per lui era abbastanza calda. Sperava che in un paio di mesi il corpo della moglie si ambientasse al clima del luogo, l’ultima cosa che voleva era che lo trovasse troppo ostile o che le danneggiasse la salute. Ciò che non sapeva però era che Faith aveva attivato un incantesimo per riscaldarsi ogni volta che il freddo iniziava a farsi sentire e che lo abbassava ogni tanto per provare la temperatura esterna. La magia l’avrebbe protetta dall’ammalarsi e dal freddo fino alla fine dei tempi ma voleva abituarsi al clima in maniera naturale, non voleva che in futuro non potesse usare più incantesimi a causa del freddo.
-Ti piace?
Lei annuì leggermente rossa- devo sembrarti una bambina…la più piccola cosa mi rende felice
Lui rise- ti trovo adorabile. Mi piace vederti così e non ti cambierei mai
Lei sorrise e poi arrossì- ehm…ecco
-Non sai che fare? –chiese lui sorridendole e avvicinandosi
Lei annuì lasciando che lui giocasse con il cordoncino del corpetto.
-Posso baciarti? –chiese lui
Lei annuì piano e lui senza darle il tempo di ripensarci, cosa che non avrebbe fatto, la baciò. Era un bacio di bisogno oltre che di passione e sentirla rispondere con altrettanta intensità lo fece sorridere, sciolse il fiocco del corpetto e lo lasciò scivolare a terra. Si staccò dalle labbra di lei e la guardò- non hai idea di quanto abbia aspettato questo momento
Lei sorrise in imbarazzo- a…anch’io
Con velocità fece cadere il vestito da qualche parte nella stanza, stando attento a non spedirlo nel camino o nelle vicinanze, lei restò in intimo e lui sorrise- vuoi togliermi i vestiti?
Lei annuì ma invece di sfiorare la camicia come lui pensava lei semplicemente schioccò le dita e i vestiti di lui, e i rimanenti di lei, furono a terra con gli altri, ripiegati e ordinati in pila. Lui guardò prima se stesso nudo, poi la moglie in evidente imbarazzo, poi i vestiti e poi scoppiò a ridere- beh qualcuno è impaziente…
Lei cercò di coprirsi il petto ma lui le fermò il polso- no no, non coprirti…voglio vederti così. Voglio ricordare ogni singolo dettaglio di te e del tuo corpo.
Lei annuì e lasciò che il marito la guardasse come nessun altro aveva mai potuto fare. E anche lei approfittò del momento per guardare il corpo dell’uomo. Era muscoloso, pieno di cicatrici, molto ben messo, aveva alcuni disegni tatuati sul corpo e…spostò lo sguardo non riuscendo a guardare cosa c’era là sotto, ma era decisamente molto ben messo, almeno per ciò che lei sapeva, non sapeva il lato pratico certo ma i suoi libri erano pieni di disegni e aveva avuto un paio riguardanti l’argomento. Lui ridacchiò- sai che puoi guardarmi anche lì vero?
-P…preferisco evitare- disse lei sentendo gli occhi di lui sul corpo
-Sono solo tuo Faith, come tu sei solo mia…se vuoi smettere…
Lo guardò, gli occhi erano eccitati e sapeva che anche lei non era da meno- si…gentile
Lui sorrise e annuì- tutto ciò che vuoi mia imperatrice
***
Faith si svegliò avvolta da delle braccia muscolose, il senso di calore e sicurezza la fecero rilassare, solo allora si ricordò cosa era successo la notte prima e si sentì arrossire. Era ancora nuda tra l’altro. Si girò con estrema lentezza e notò Alexander ancora addormentato. Fuori era buio e l’orologio segnava le cinque del mattino. Alexander dormiva sereno e sorrise. Era tranquillo, rilassato e appagato. Gli sfiorò il viso e si avvicinò di più lasciandogli un casto bacio sulle labbra che venne reso più passionale dal compagno non tanto dormiente come lei credeva
-Scusami ti ho svegliato? –chiese lei
Lui sorrise- no, ma se mi vuoi svegliare così penso che mi godrò il privilegio di non avere orari fissi e ti terrò qui per un po’ di tempo
Lei sorrise leggermente rossa- se è ciò che vuoi a me sta bene…
Lui le accarezzò il volto- sei bellissima…- le baciò il collo e si tirò a sedere- meglio alzarsi o sul serio non ti muovi più da questo letto…non che l’idea mi dia fastidio…
Lei si coprì con il lenzuolo diventando rossa- …
Lui sorrise rubandole un bacio- le tue sorelle mi avrebbero già ammazzato…mi sa che sono davvero stato molto fortunato a sposare te…la più bella e buona delle tre…
Lei guardò il marito alzarsi e tirar fuori dei vestiti dall’armadio- per curiosità c’è una magia per…
Lei si alzò e schioccò le dita. Entrambi erano ora vestiti- vestirsi?
Lui scoppiò a ridere- fantastico
Faith guardò la mano che le venne offerta e il sorriso sul volto dell’uomo.
-Andiamo?
Lei sorrise prima di dargli la mano e seguirlo fuori dalle loro camere. Nel regno di Cigam era tradizione che moglie e marito avessero camere separate ma Alexander aveva deciso di applicare la tradizione del suo impero, marito e moglie nello stesso letto. In fondo che problema vi era in ciò? Dopo tutto lui non avrebbe avuto nessuno eccetto lei e come poteva lasciarsi sfuggire la possibilità di tenerla tutta per sé?
I servi che li guardarono non poterono non osservare Faith e così fecero pure i soldati a vederla al fianco del loro sovrano.
 La bella strega indossava un vestito dai toni argentei dall’ampia gonna con decori invernali ricamati a mano, il corpetto stretto alla vita faceva risaltare le curve formose della ragazza, le maniche erano lunghe e da dopo il gomito diventavano molto larghe, arrivavano a coprire le sue mani bianche, attaccato al vestito vi era un cappuccio con un bordo di pelliccia, la stessa bianca pelliccia che faceva da bordo alle maniche e anche alla gonna. Aveva uno scollo delicato a V che mostrava il collo bianco e parte delle spalle. I lunghi capelli rossi erano lunghi boccoli e alcuni erano stati legati in maniera elegante, la corona di oro risplendeva sulla testa di lei e il trucco leggero rendeva la ragazza quasi eterea. I capelli rossi nel regno di Alexander non esistevano e anche al di fuori erano così tanto rari, quelli che esistevano sembravano più sull’arancio ma quelli di Faith? Quella era una fiamma pura e semplice.
Quante dame avevano visto provare a stare al fianco del loro Lord? Nessuna di loro poteva nemmeno sembrare lontanamente una Imperatrice al suo fianco ma lei? Quella sembrava una dea persino per chi non trovava il genere femminile attraente, al fianco di chi veniva considerato il dio della guerra la nuova moglie non sfigurava, anzi pareva esaltare la presenza di Alexander negli occhi degli altri.
Si era vestita e truccata da sola, questo era chiaro visto che non avevano chiamato serve ad aiutarla, era ovvio il talento della donna e anche quanto perfetto fosse il nome che portava: Enchantress, Incantatrice. Erano tutti in panico fino a pochi giorni prima per la fama delle sorelle di lei ma questa nuova sovrana non pareva avere interesse nel causare a nessuno problemi. Alexander l’accompagnò a colazione e molti servi lo videro parlare con lei e la conversazione andare avanti pacifica. Dopo colazione i due si diressero in biblioteca, dove Faith selezionò tre grossi volumi che non aveva ancora letto e lo seguì poi nello studio del marito. Si mise da parte su uno dei divanetti e iniziò a leggere ignorando tutti gli altri. Molti uomini entrarono per discutere di affari con Alexander e rimasero colpiti dalla presenza della strega e mentre facevano le loro mansioni gli occhi continuavano a correre alla nuova imperatrice. Alexander ogni tanto richiamava l’attenzione della moglie chiedendole se volesse qualcosa lei si limitava a guardarlo e scuotere piano la testa prima di ritornare ai libri.
-Chiamo un traduttore- disse subito un ministro quando un documento in lingua straniera venne presentato
-Faith puoi tradurlo per me? –chiese Alexander richiamando la moglie
-Sire…
L’Imperatore ignorò il ministro e Faith si alzò con calma dal suo posto e prese il documento presentatole. Lo lesse in ciò che parve un battito di ciglia e alzò un sopracciglio- è una fregatura
Nessuno osò fiatare mentre lei traduceva parola per parola ogni singola lettera scritta nel documento e la rabbia di alcuni ufficiali si fece avanti. Cos’era quella fregatura di contratto!? Chi diavolo aveva osato presentarlo senza fermarlo!?
Alexander guardò il documento poco soddisfatto- come pensi dovremmo reagire?
Faith guardò il documento- stanno osando mettere mano alla milizia del nostro impero, stanno indirettamente chiedendoci di abbassare il capo di fronte a loro…per ora non sono per nulla un pericolo ma persone del genere non sono tipi da capire con un semplice avvertimento. Per ora osano cercare con un documento ma poi proveranno con le proprie forze. Il regno in questione se non ricordo male è posto in una rotta importante marittima vero? Non avrebbero problemi a interrompere il nostro collegamento con il mare se volessero, indebolendo il nostro rifornimento di materiale o cibo o altro che importiamo. Controllerei i prezzi che stiamo pagando ora, ricontrollerei la rotta marittima e mi assicurerei che non abbiano modo di arrecarci danno…
Alexander annuì mentre i suoi uomini osservavano meravigliati la moglie. Persino i più anziani sorrisero, se Alexander era in guerra magari in futuro lei poteva prendere la gestione del regno evitando l’accumulo di enormi pile di documenti.
-Come possiamo assicurarci una rotta marittima? –chiese uno degli uomini
-Avete una mappa? –chiese lei e subito tre di loro liberarono il tavolo per la mappa. Alexander guardò la moglie intrigato e divertito, nemmeno un giorno e già poteva dare ordini? Non poteva sperare di meglio. Faith guardò la mappa un paio di secondi prima di puntare a una parte del territorio che non veniva usata- questa zona è rocciosa e per ciò pericolosa per l’approccio con navi, le rocce possono venir modellate volendo e un porto può essere costruito.
-Come? –chiese l’addetto al lato militare marittimo
-Con i miei poteri posso facilmente rimodellare l’intera zona. I massi più pericolosi possono venir usati per formare una barriera naturale per navi nemiche volendo. C’è un sistema alchemico molto semplice da usare che può volendo sollevarle dal fondale marino rompendole e rendendo più facile la battaglia…- disse Faith calma
-Che aspettate? –chiese Alexander- a lavoro, preparate le cose necessarie e trovate qualche soldato che abbia una base…
-Basta che sappiano le basi di come funziona una manovella del pozzo- disse Faith tranquilla
-Quindi chiunque dei nostri potrà assumere il ruolo? –chiese l’addetto alla marina militare
Faith annuì- non è difficile attivarlo, il difficile è crearlo ma a quello ci penserò io quindi dovrete occuparvi solamente di tenere la cosa un segreto agli altri regni
Alexander sorrise- mi aiuti con i documenti? Così possiamo prepararci per…
-Ci metterò meno di un’ora per farlo –disse Faith- se volete possiamo farlo anche oggi
-Chiamate fabbri, carpentieri e chi di dovere- disse Alexander- faremo un viaggetto di un paio di ore per creare il porto.
Faith venne fatta sedere al fianco del marito e la velocità con cui i documenti vennero smaltiti fu tredici volte quella di Alexander. Quello che di norma avrebbe occupato l’intero pomeriggio di Alexander, aveva preso solo il tempo prima del pranzo. Che dire…nessuno degli officiali che aveva avuto modo di discutere con Faith aveva il minimo dubbio sulla scelta del loro sovrano e anzi guardavano al futuro con speranza.
Nemmeno a dirlo, il porto marittimo di Eramthgin venne costruito in tempi record e venne chiamato “Scarlet Goddess”. Il potere militare e economico di Eramthgin crebbe parecchio e nemmeno a dirlo, altri regni iniziarono a tremare. Non avevano detto che le figlie del re di Cigam erano tremende e portavano disgrazia? Perché diavolo l’Imperatore doveva beccarsi l’unica che lo rendeva ancora più forte? Abbiate un po’ di pietà per questi sovrani!




Capitolo 11: Daddy and Mamy

Capitolo 11: Daddy and mamy

-Bambini! È ora di avere i bambini! –urla la prof entrando…prof le hanno messo qualcosa nel caffè?
La professoressa sorride mentre gli assistenti portano enormi scatole nell’aula
-Vi assicuro che una notte di sonno intero dopo settimane di loro che urlano nel cuore della notte vi farà sentire in paradiso!
Ah ecco perché…dove diavolo è suo marito prof?
-Su consegnate i piccoli demo…ehm…tesorini ai futuri genitori –dice la prof
Sempre più convinto che la prof ci voglia male…
Sui nostri banchi vengono posate le grosse scatole, la mia e quella di Paige sono le più grandi.
-Apritele su- dice la prof
Io guardo Paige prima di aprire la scatola e tirare fuori quattro contenitori. La scatola contiene anche quattro kit per prendersi cura dei bambini. Questo tipo di robot simula la vita vera, ergo mangia, beve e usa il bagno. Costerà quindi vero cibo e veri pannolini ai genitori finti…non chiedete perché siano stati inventati.
I nostri quattro bambini vengono attivati nel secondo in cui io e Paige li tocchiamo. I nostri dati vengono velocemente riconosciuti e il sistema di riconoscimento facciale è attivo.
I nostri figli hanno capelli biondi, le ragazze leggermente più lunghi dei ragazzi, e occhi rossi. Paige ha occhi rossi naturali e capelli biondi, quindi probabilmente tutti penseranno siano per lei…i miei capelli originalmente erano biondi e ho ancora il DNA della cosa, ma ho anche ora capelli neri e occhi rossi, con DNA trasmettibile della cosa.
“Perché lei è nostra”
DK stai diventando leggermente seccante
“So che mi ami”
Certo…
DK, Dark King, è la mia rosa. Da quando è diventato parte di me posso sentirne la voce nella mia testa. Mi ha sempre fatto compagnia, maggior parte delle volte è irritante ma mi sono affezionato e non vorrei mai perderne la voce. Non parliamo spesso insieme poiché di solito il nostro pensiero è lo stesso, raramente urla nelle mie orecchie ma quando lo fa lo fa perché c’è bisogno di farlo, esempio è quando Paige ha provato a drogarmi.
Le rose sono millenarie…beh diciamo molto più visto che sono nate con il mondo e hanno una forte mentalità e resistenza che passano a noi host. Quando noi abbiamo la guardia abbassata o siamo incoscienti le rose prendono controllo per garantire la nostra sicurezza. Quando membri della nostra società vengono rapiti o catturati, le rose prendono controllo impedendo a eventuali torture di ferire mentalmente l’Host e rigenerano velocemente le ferite per impedire loro di soffrire. Le difese della rosa sono assolute, uccidendo in caso l’aggressore e impedendo cose come mutilazione, stupro, torture mortali e cose del genere. È raro però che un nostro membro sia catturato se non volontariamente…beh lasciamo stare Crystal che si fa mettere in orfanotrofio come l’idiota che è…quella ragazza giuro…
Guardo i quattro neonati e una delle bambine mi afferra la mano sorridendo. Sembrano umani…
“Voglio figli”
Siamo in due
Paige sembra essersi innamorata dei quattro da come li guarda.
Sarà divertente.
Mi giro a guardare mio fratello e lo trovo a coccolarsi un neonato dai capelli castani e occhi verdi che sembra voler tirargli la maglietta da come la stringe.
*****
-Direi che è stata una buona idea comprare questo passeggino –dice contenta Paige mentre io spingo il passeggino per quattro bambini. È un passeggino nero con due posti dietro e due davanti, le cinture e il parasole oltre che un ampio porta oggetti sotto i sedili. Non è poco costoso, uno singolo può costare intorno ai trecento dollari se non di più, più posti si ha più costano…
Facendo spese per i futuri neonati ho scoperto quanto costa la roba per bambini, vestitini, scarpe, giocattoli, biberon…avere un neonato costa una fortuna, averne quattro…oh beh per fortuna non mi manderà in rovina.
La prof guarda il passeggino- vi eravate preparati?
-Sì- dico io- a casa abbiamo anche già culle e oggetti vari
La prof sorride- ricordo che lavori mentre studi Peter, hai davvero speso i tuoi soldi così?
Io sorrido- non è uno spreco, infondo serviranno in futuro quando avrò figli miei
Lei sorride- ah spero che i miei figli prendano da te in futuro…
Sarebbe difficile visto che non siamo imparentati prof…spero
Io sorrido- mi elogia troppo prof
“Smettila di fare il modesto”
DK, tu mi consideri perfetto perché sono te
“Non avrei mai scelto un host che non impegnasse se stesso al 100% in ciò che fa, tu superi i miei alti standard di host Peter Alexander Leon. Sei attento, cauto, vigilante, studioso, stacanovista, curioso, furbo…”
Ok ho capito…non mi vedo così però
“Se sei cieco su ciò che colpa ne ho io? Persino mia sorella ti considera eccelso”
Empress Rose è simile a Crystal come carattere, per ciò non vale
“Ah! Pensala come vuoi!”
Paige continua a guardare i gemelli che dormono- voglio figli veri…
-Possiamo provare- dico io tranquillo e sento qualcosa cadere dietro di me
-Davvero? –chiede lei contenta
-Ho un lavoro stabile, abbiamo una casa e una famiglia di supporto…teoricamente non abbiamo nulla che manca per crescere un figlio –dico io sistemando la copertina che mia madre ha comprato su uno dei gemelli.
-Alex ti rendi conto di ciò che hai appena detto? –chiede mio fratello camminandoci a fianco con suo figlio…beh in realtà siamo in gruppo ma dettagli
-Ho detto qualcosa di male? –chiedo io
-Beh…- prova a trovare qualcosa- non sei un po’…giovane?
-Devo ricordarti che ci sono ragazzi padre nella nostra università? –chiedo io- inoltre anche se avessimo un figlio ora, ci vorrebbero nove mesi per averlo e io farò vent’anni prima della nascita del bambino. Inoltre dovresti calcolare che non tutti sono super fertili, avere un figlio può richiedere anche anni di tentativi Tyler
Lui annuisce- cerca di non averne finché non ti sposi ok? Non voglio che ti ritrovi in casini o…
Io gli sorrido e scompiglio i capelli- sta tranquillo, non sono così impulsivo
“Se Crystal fosse nei casini però…”
In quel caso non lo sei anche tu Mr. “Non osate toccare mia sorella figli di puttana”?
“Vero”
Paige sorride controllando il cellulare- volete andare a mangiare in mensa?
-Se vuoi mangiamo fuori –dico io- abbiamo finito per oggi io e te
Lei sorride annuendo.
-Non dovresti chiedere a tuo padre permesso? –chiede Sarah
-Ah mi sono dimenticato di dirvelo- dico io- io e Paige viviamo insieme
Il gruppo si blocca e solo Tyler non reagisce alla cosa visto che lo sapeva.
-Da quando!?
-Un paio di giorni? –chiedo io
Tyler annuisce- ho anche aiutato con il trasloco
-E non ci dici nulla!?
Io alzo le spalle- abbasserei la voce fossi in voi, i bambini si sveglieranno se urlate
Il silenzio cade subito ma viene poi interrotto quando iniziano le domande
****
E con questo tutti e quattro hanno un pannolino nuovo.
-Come mai hai molta abilità con i bambini? –chiede Julie finendo di cambiare alle sue gemelle.
-Quando ero nella Rose Academy ho dato spesso mano con l’orfanotrofio collegato all’accademia e ho preso velocemente mano con i neonati- dico io
Gli orfanotrofi non sono mai belli ma quello collegato alla BRS è probabilmente uno dei migliori che si possano avere. Membri della BRS si occupano dei bambini e alcuni adottano i bambini, spesso adottano anche più di dieci bambini e Annalise stessa avrebbe adottato figli se non avesse avuto Crystal.
Io probabilmente adotterò figli in futuro se non avrò figli da Paige e potrei adottarne anche se avrò figli da lei.
-Se abbiamo problemi possiamo chiamare? –chiede subito Oscar
-Ho mai rifiutato di dare una mano? –chiedo io- potete sempre chiamarmi
“Troppo buono”
Per ogni cattiva azione che faccio ne farò due positive, sai che è quella la mia politica.
Paige mi sorride- dovremmo dare dei nomi ai bimbi…
-Dobbiamo? –chiedo io
-Non vorrai chiamarli bambini per tutto il tempo spero- dice lei
-Quando torniamo –dico io allora
“Idee?”
Nemmeno mezza…
“Pensi di tenere i piccoli dopo l’esperimento?”
Beh sono della Nightmare no? Basta che chiedo a Hestia e li possiamo tenere
“Vero, puoi implementare i tuoi droni per farli crescere”
Non sarebbero i primi androidi o cyborg o robot che ho in giro per casa…



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