Capitolo 2: There is a
First time for everything right?
Faith osservava meravigliata il palazzo e Alexander non
poteva non sorridere a vederla così perduta nell’osservare i vari dettagli del
suo castello. C’era qualcosa di meraviglioso nel vederla così meravigliata da
tutto. Era tremendamente bella quando sorrideva.
-Alexander? –chiese lei di nuovo
-Ero perso nella mia testa, scusami. Dimmi tutto- disse lui
-Non importa, a volte essere persi nella propria testa è la
miglior cosa che si può fare…- sorrise lei, la voglia di baciarla aumentò,
anche perché non aveva ancora avuto occasione di testarle quelle labbra-
dicevo…c’è una libreria qui?
Lui sorrise e le cinse la vita con un movimento fluido e
veloce- seguimi
Quando le aprì le porte della libreria a tre piani che
poteva, come non, aver fatto costruire appositamente per lei, la vide
illuminarsi. Aveva ottenuto l’effetto che voleva. Si poggiò alla porta e la
vide girare tra gli scaffali e guardare i libri. Aveva avuto un’interessante
conversazione con il suocero con la lista di ogni singolo libro che la ragazza
aveva letto nei suoi diciotto anni e aveva provveduto a ottenerne una copia.
Dire che erano molti i libri era dir poco, la sua adorata mogliettina aveva
letto abbastanza libri da riempire un intero piano della biblioteca e metà del
piano superiore. La conoscenza della donna andava dalla botanica alla medicina,
dalla politica alla guerra, dalla magia alla scienza…non vi era campo che lei
non avesse esplorato o letto. Tra i libri trovò vari libri di legge e parecchi
sul suo regno, confermando la teoria che si era fatto su di lei. Eramthgin era
un impero che aveva un sistema più pacifico per le donne, nel regno molte di
esse erano acculturate o almeno avevano un livello base di conoscenza e veniva
loro permesso di lavorare indipendentemente dal marito o dalla famiglia. Il suo
era anche l’unico regno che aveva quasi un potere pari tra uomo e donna, cosa
che in molti altri regni veniva vista come eresia pura ma chi avrebbe osato
dire qualcosa? Il suo impero era per l’appunto un impero, un impero con estrema
forza militare e che aveva distrutto in pochissimi mesi otto regni. Dove
pensate fosse nei due mesi precedenti? Era a distruggere le armate di tre
diversi regni che avevano provato ad usare le nozze di Alexander come punto
debole, purtroppo per loro l’imperatore era sempre stato un amante della guerra
e anche se il desiderio della moglie era forte, quello di creare un luogo
pacifico per farla ambientare lo era di più. Due mesi erano ciò che aveva
dovuto usare per chiarire a tutti il suo punto: nessuno mi può battere.
Alexander era un uomo di cultura, credeteci o meno, e aveva una passione per il
lato della guerra del governare, cosa che aveva portato il piccolo regno
lasciatogli dal padre a diventare l’impero temuto che era ora. Non era stupido
e aveva una basica conoscenza medica, più specificatamente sui metodi che
potevano salvargli la vita in campo di battaglia e sul riconoscere filtri vari
che potevano impedirgli un ragionamento chiaro. Quante donne avevano provato a
usare filtri di amore su di lui? Quante avevano usato afrodisiaci per avere il
suo erede? Aveva centinaia di memorie negative su dame e lady varie, abbastanza
da dargli motivi per essere severo o duro sulla popolazione femminile del suo
regno ma non lo fece. Sapeva meglio di chiunque altro quanti sovrani usassero
le proprie figlie come merce di scambio, che cambiava se lui le sposava e aveva
figli con loro o se le uccideva? Nel primo caso avrebbero dovuto solo aspettare
la morte di Alexander per prendere il regno per “proteggere” l’erede, nel
secondo avrebbero fatto una guerra per “vendicare” la figlia. Per Alexander era
anche ovvio che alcune di loro erano state cresciute con la conoscenza che per
vivere avevano bisogno di un uomo con potere, per questo sapeva e sperava che
educando le donne ad essere indipendenti queste cose sarebbero state fermate.
Vi era un programma di protezione per giovani donne nel regno in cui potevano
chiedere aiuto se il marito era violento, se il padre voleva usarle o se
avevano subito abusi, non era perfetto ma erano centinaia i casi che avevano
potuto risolvere grazie a ciò. Era ancora lontano dall’essere un regno equo ma
comparato agli altri era il migliore dei regni. Non solo quello, ma alcune
donne del regno si rivelarono talenti naturali in alcuni mestieri, aiutando a migliorare
il regno e quindi mostrando che una collaborazione tra uomo e donna poteva dar
maggiori risultati. Per questo sapeva che sua moglie era stata propensa al sì.
Il suo regno le offriva ciò che suo padre le aveva dato, libertà. Non sarebbe
stata forzata a nulla che non voleva e avrebbe dovuto solo convivere con poche
cose in cambio di poter continuare ciò che più lei voleva, un’istruzione. Non
aveva molti interessi, era ciò che il suocero gli aveva detto, ma quanto si
sbagliava? Faith aveva interesse in politica, in guerra, in medicina, magia,
botanica, scienza, astrologia, storia…aveva così tanto interesse che lui stesso
doveva ammettere di essere completamente privo di conoscenza su ciò che lei
sapeva. Per questo aveva speso il tempo a ricercare i libri letti dalla moglie,
non li aveva letti solo perché non aveva tempo ed erano troppi ma i titoli? Era
abbastanza per capire l’argomento. Alcuni di essi erano anche libri su cui suo
padre aveva basato la conoscenza per le guerre e che Alexander aveva usato da
giovane. Come poteva scordare il tomo di novemila pagine sull’arte della guerra
che il padre gli aveva imposto a undici anni? Beh sorpresa delle sorprese, quel
libro Faith lo lesse a quattro anni perché annoiata. A parole del suocero, la
figlia non aveva mai realmente voluto altro che leggere fin da piccola, aveva
imparato da lui le basi della lettura verso i due anni e aveva arricchito la
sua conoscenza da sola, studiato da sola e, a parte la zia che l’aveva istruita
per magia, non aveva avuto altri tutori se non se stessa. Lezioni di etichetta?
Di danza? Di canto? Nulla di tutto ciò era servito con lei. Lorraine e Juliette
erano impossibili da gestire al punto che i tutori erano terrorizzati da loro e
le lezioni non potevano continuare. Quando messi di fronte a Faith, pronti al
terzo inferno, non ebbero nulla da insegnarle. Faith era autodidatta. Aveva
letto libri di etichetta, praticato da sola danza e fatto le altre noiose
mansioni da lady da sola prima dell’età in cui avrebbe dovuto ricevere l’istruzione
a ciò per evitare di sprecarci sopra tempo. Appena ricevuta la valutazione
positiva, i tutori tornarono alle due bestie in corpo di donna delle sorelle e
lasciarono Faith a studiare ciò che più le pareva, offrendosi come istruttori
ma realizzando presto che non avevano nulla da insegnarle. Faith era un genio
che aveva una ampia visuale del mondo e con una sete di ricerca e conoscenza
enorme. Alexander scoprì anche che il giorno in cui lui era andato a trovarla
per chiedere la sua mano era uno dei pochi giorni in cui lei non aveva nulla da
leggere. Aveva finito da tempo i libri di Cigam e ci voleva tempo per
importarne altri ogni volta, inoltre la velocità di lettura di Faith era di tre
libri al giorno, specie se era intrigata dal contenuto. Non vi era libro che
non avesse finito o riletto almeno una volta. Per questo Alexander si era
occupato di riprendere una copia di ogni libro letto dalla moglie, se voleva
rileggerli avrebbe potuto farlo. Poi si era occupato di arricchire quella
libreria con ogni singolo libro che potesse trovare che lei non avesse letto.
Non era difficile procurarsi libri nuovi, alcuni erano per lui complicati per
la differenza di lingua ma per la moglie che conosceva parecchie lingue non lo
sarebbero stati, questo era anche un eccelso potere politico di Faith, togliere
l’intermediario permetteva ad Alexander di fidarsi di più di ciò che altri
regni avrebbero detto/scritto, infondo un traduttore lo potevi corrompere ma se
il traduttore era tua moglie e lei stava dal tuo lato? Era dura venir
imbrogliati. Aveva fatto sistemare i libri negli scaffali per genere e titolo.
Ma aveva la sensazione che la ragazza avrebbe risistemato tutto a suo
piacimento e se questo l’avrebbe resa felice lungi da lui dal fermarla.
-Ti piace? –chiese divertito
-Piace? –lei gli sorrise- l’adoro
-Beh ci speravo visto che è tua- sorrise lui pronto a una
reazione di qualsiasi tipo
-Mia? –chiesa lei sorpresa e gli gettò le braccia intorno al
collo allegra- grazie!
Alexander dopo un secondo di sorpresa la strinse a sé- direi
che sei felice
Lei annuì contenta e si girò a guardare i libri- non hai
idea di quanto da un singolo libro si possa imparare
Lui sorrise- vuoi vedere la nostra camera o preferisci
mangiare prima?
Lei lo guardò- qualsiasi cosa tu voglia
Lui sorrise e le tese la mano- a cenare allora
Lei guardò fuori- è già buio?
-Sei arrivata qui verso il tramonto e abbiamo passato il
pomeriggio a girare il castello mia cara, oltre a questo, la luce del giorno
dura meno che nel tuo regno.
Lei annuì e sorrise- ho tanto da imparare da questo regno
Lui le sorrise e le tese la mano- e io sarò lieto di
insegnarti
*****
La cena fu più piacevole del previsto. I servi, intimoriti
da lei, avevano paura anche solo di avvicinarsi ma vedendola così calma e
serena riuscirono a portarsi a parlarle. Una serva maldestra rovesciò l’acqua e
finì con il bagnarle il vestito. Tutti si aspettarono una brutta reazione. Ma
questa non avvenne
-Stai bene? –chiese tranquilla Faith
-Mi dispiace così tanto mia signora io…- iniziò la bionda
con occhi verdi
-Hey tranquilla è solo acqua- le sorrise lei- ti sei ferita
la mano…
La serva guardò la mano e notò il taglio procurato dalla
rottura della brocca sul tavolo. Faith mosse la mano e la brocca tornò intera,
sotto gli occhi stupiti della sala e incuriositi di Alexander. Si avvicinò alla
mano di lei e la mise l’altra sopra la ferita. Una luce verde smeraldo si
sprigionò dalle sue dita e la sala attesa incerta del risultato. Quando spostò
la mano, la ferita era sparita, curata dalla magia- meglio?
-Mi…grazie mille mia signora- disse lei subito
Lei le sorrise- e ora sistemiamo questo disastro che dici?
–mosse la mano e l’acqua ritornò nella brocca asciugando tutto- forse è meglio
buttare l’acqua e la brocca, era già rotta temo
-In realtà sono io che sono goffa all’inverosimile- sospirò
la serva
-Non credo- sorrise Faith- il tuo nome?
-Melissa, mia signora
Faith le sorrise- è un piacere conoscerti Melissa e ti prego
non tremare. Non farei mai uso dei miei poteri per ferire, specie una ragazza
dolce come te
Lei arrossì- grazie mia signora…ehm…porto l’acqua pulita…mi
scusi ancora
Alexander sorrise e Faith lo guardò- cosa?
-Nulla…sei incredibilmente dolce con i servi mia cara-
sorrise lui
-Non vedo perché non esserlo- sorrise lei
-Vederti usare la magia è così…strano- ammise Alex giocando
con la mano di lei
-Vuoi che non lo faccia? Ti dà fastidio? –chiese lei
preoccupata di aver rovinato di già le nozze
Lui scosse la testa- al contrario, sei stupenda quando la
usi
Lei sorrise piano- era la prima magia che vedevi?
-Non ne ho mai vista una innocua. Di solito sono nocive e
rivolte a uccidere- ammise lui
Lei annuì- beh vorrà dire che sono la prima a usarla per
scopi pacifici che vedrai
-Ma non l’ultima- disse lui
-Ah sì? –chiese lei curiosa
-Si, infondo i nostri figli avranno le tue doti no? –sorrise
lui
Lei arrossì- potrebbe essere…
Lui sorrise- io lo spero
****
La cena si era conclusa con pace, i servi erano meno
sull’attenti e la situazione era più rilassata.
Ora però Faith era leggermente tesa. Alexander la conduceva
sicuro verso la sua…la loro camera da letto e lei sapeva cosa sarebbe successo
dietro quella porta.
Alexander chiuse la porta e osservò Faith guardare
meravigliata la camera. Un grande letto a baldacchino dominava l’ambiente,
c’era un camino molto largo già acceso, un armadio e dei mobili in legno, il
pavimento era coperto da un tappeto peloso scuro, al soffitto c’era un
candelabro, c’era una porta che portava a un lussuoso bagno privato, c’erano
piccoli accessori e oggetti decorativi e notò con estremo piacere che i vestiti
della moglie erano ora nei loro legittimi posti nell’armadio e nei cassetti. Una
caratteristica del regno erano i climi più freddi di molti altri, la neve era
presente spesso come la pioggia o venti freddi, le stagioni più “calde”
prevedevano comunque abiti dalle maniche lunghe e i più freddi erano duri da
sopportare per chi non era cresciuto tra quei luoghi. Questo era un metodo
difensivo del regno eccelso, molti soldati erano morti solo per fame o freddo
mentre quelli di Alexander sopravvivevano tranquillamente anche in climi molto
caldi. Per l’arrivo di Faith l’intero castello era stato riscaldato leggermente
di più rispetto alla norma, il cambio climatico era enorme e Alexander aveva
notato che la ragazza tremava di tanto in tanto anche con una temperatura che
per lui era abbastanza calda. Sperava che in un paio di mesi il corpo della
moglie si ambientasse al clima del luogo, l’ultima cosa che voleva era che lo
trovasse troppo ostile o che le danneggiasse la salute. Ciò che non sapeva però
era che Faith aveva attivato un incantesimo per riscaldarsi ogni volta che il
freddo iniziava a farsi sentire e che lo abbassava ogni tanto per provare la
temperatura esterna. La magia l’avrebbe protetta dall’ammalarsi e dal freddo
fino alla fine dei tempi ma voleva abituarsi al clima in maniera naturale, non
voleva che in futuro non potesse usare più incantesimi a causa del freddo.
-Ti piace?
Lei annuì leggermente rossa- devo sembrarti una bambina…la
più piccola cosa mi rende felice
Lui rise- ti trovo adorabile. Mi piace vederti così e non ti
cambierei mai
Lei sorrise e poi arrossì- ehm…ecco
-Non sai che fare? –chiese lui sorridendole e avvicinandosi
Lei annuì lasciando che lui giocasse con il cordoncino del
corpetto.
-Posso baciarti? –chiese lui
Lei annuì piano e lui senza darle il tempo di ripensarci,
cosa che non avrebbe fatto, la baciò. Era un bacio di bisogno oltre che di
passione e sentirla rispondere con altrettanta intensità lo fece sorridere,
sciolse il fiocco del corpetto e lo lasciò scivolare a terra. Si staccò dalle
labbra di lei e la guardò- non hai idea di quanto abbia aspettato questo
momento
Lei sorrise in imbarazzo- a…anch’io
Con velocità fece cadere il vestito da qualche parte nella
stanza, stando attento a non spedirlo nel camino o nelle vicinanze, lei restò
in intimo e lui sorrise- vuoi togliermi i vestiti?
Lei annuì ma invece di sfiorare la camicia come lui pensava
lei semplicemente schioccò le dita e i vestiti di lui, e i rimanenti di lei,
furono a terra con gli altri, ripiegati e ordinati in pila. Lui guardò prima se
stesso nudo, poi la moglie in evidente imbarazzo, poi i vestiti e poi scoppiò a
ridere- beh qualcuno è impaziente…
Lei cercò di coprirsi il petto ma lui le fermò il polso- no
no, non coprirti…voglio vederti così. Voglio ricordare ogni singolo dettaglio
di te e del tuo corpo.
Lei annuì e lasciò che il marito la guardasse come nessun
altro aveva mai potuto fare. E anche lei approfittò del momento per guardare il
corpo dell’uomo. Era muscoloso, pieno di cicatrici, molto ben messo, aveva
alcuni disegni tatuati sul corpo e…spostò lo sguardo non riuscendo a guardare
cosa c’era là sotto, ma era decisamente molto ben messo, almeno per ciò che lei
sapeva, non sapeva il lato pratico certo ma i suoi libri erano pieni di disegni
e aveva avuto un paio riguardanti l’argomento. Lui ridacchiò- sai che puoi
guardarmi anche lì vero?
-P…preferisco evitare- disse lei sentendo gli occhi di lui
sul corpo
-Sono solo tuo Faith, come tu sei solo mia…se vuoi smettere…
Lo guardò, gli occhi erano eccitati e sapeva che anche lei
non era da meno- si…gentile
Lui sorrise e annuì- tutto ciò che vuoi mia imperatrice
***
Faith si svegliò avvolta da delle braccia muscolose, il
senso di calore e sicurezza la fecero rilassare, solo allora si ricordò cosa
era successo la notte prima e si sentì arrossire. Era ancora nuda tra l’altro.
Si girò con estrema lentezza e notò Alexander ancora addormentato. Fuori era
buio e l’orologio segnava le cinque del mattino. Alexander dormiva sereno e
sorrise. Era tranquillo, rilassato e appagato. Gli sfiorò il viso e si avvicinò
di più lasciandogli un casto bacio sulle labbra che venne reso più passionale
dal compagno non tanto dormiente come lei credeva
-Scusami ti ho svegliato? –chiese lei
Lui sorrise- no, ma se mi vuoi svegliare così penso che mi
godrò il privilegio di non avere orari fissi e ti terrò qui per un po’ di tempo
Lei sorrise leggermente rossa- se è ciò che vuoi a me sta
bene…
Lui le accarezzò il volto- sei bellissima…- le baciò il
collo e si tirò a sedere- meglio alzarsi o sul serio non ti muovi più da questo
letto…non che l’idea mi dia fastidio…
Lei si coprì con il lenzuolo diventando rossa- …
Lui sorrise rubandole un bacio- le tue sorelle mi avrebbero
già ammazzato…mi sa che sono davvero stato molto fortunato a sposare te…la più
bella e buona delle tre…
Lei guardò il marito alzarsi e tirar fuori dei vestiti
dall’armadio- per curiosità c’è una magia per…
Lei si alzò e schioccò le dita. Entrambi erano ora vestiti-
vestirsi?
Lui scoppiò a ridere- fantastico
Faith guardò la mano che le venne offerta e il sorriso sul
volto dell’uomo.
-Andiamo?
Lei sorrise prima di dargli la mano e seguirlo fuori dalle
loro camere. Nel regno di Cigam era tradizione che moglie e marito avessero
camere separate ma Alexander aveva deciso di applicare la tradizione del suo
impero, marito e moglie nello stesso letto. In fondo che problema vi era in
ciò? Dopo tutto lui non avrebbe avuto nessuno eccetto lei e come poteva
lasciarsi sfuggire la possibilità di tenerla tutta per sé?
I servi che li guardarono non poterono non osservare Faith e
così fecero pure i soldati a vederla al fianco del loro sovrano.
La bella strega
indossava un vestito dai toni argentei dall’ampia gonna con decori invernali
ricamati a mano, il corpetto stretto alla vita faceva risaltare le curve
formose della ragazza, le maniche erano lunghe e da dopo il gomito diventavano
molto larghe, arrivavano a coprire le sue mani bianche, attaccato al vestito vi
era un cappuccio con un bordo di pelliccia, la stessa bianca pelliccia che
faceva da bordo alle maniche e anche alla gonna. Aveva uno scollo delicato a V
che mostrava il collo bianco e parte delle spalle. I lunghi capelli rossi erano
lunghi boccoli e alcuni erano stati legati in maniera elegante, la corona di
oro risplendeva sulla testa di lei e il trucco leggero rendeva la ragazza quasi
eterea. I capelli rossi nel regno di Alexander non esistevano e anche al di
fuori erano così tanto rari, quelli che esistevano sembravano più sull’arancio
ma quelli di Faith? Quella era una fiamma pura e semplice.
Quante dame avevano visto provare a stare al fianco del loro
Lord? Nessuna di loro poteva nemmeno sembrare lontanamente una Imperatrice al
suo fianco ma lei? Quella sembrava una dea persino per chi non trovava il
genere femminile attraente, al fianco di chi veniva considerato il dio della
guerra la nuova moglie non sfigurava, anzi pareva esaltare la presenza di
Alexander negli occhi degli altri.
Si era vestita e truccata da sola, questo era chiaro visto
che non avevano chiamato serve ad aiutarla, era ovvio il talento della donna e
anche quanto perfetto fosse il nome che portava: Enchantress, Incantatrice. Erano
tutti in panico fino a pochi giorni prima per la fama delle sorelle di lei ma
questa nuova sovrana non pareva avere interesse nel causare a nessuno problemi.
Alexander l’accompagnò a colazione e molti servi lo videro parlare con lei e la
conversazione andare avanti pacifica. Dopo colazione i due si diressero in
biblioteca, dove Faith selezionò tre grossi volumi che non aveva ancora letto e
lo seguì poi nello studio del marito. Si mise da parte su uno dei divanetti e
iniziò a leggere ignorando tutti gli altri. Molti uomini entrarono per
discutere di affari con Alexander e rimasero colpiti dalla presenza della
strega e mentre facevano le loro mansioni gli occhi continuavano a correre alla
nuova imperatrice. Alexander ogni tanto richiamava l’attenzione della moglie
chiedendole se volesse qualcosa lei si limitava a guardarlo e scuotere piano la
testa prima di ritornare ai libri.
-Chiamo un traduttore- disse subito un ministro quando un
documento in lingua straniera venne presentato
-Faith puoi tradurlo per me? –chiese Alexander richiamando
la moglie
-Sire…
L’Imperatore ignorò il ministro e Faith si alzò con calma
dal suo posto e prese il documento presentatole. Lo lesse in ciò che parve un
battito di ciglia e alzò un sopracciglio- è una fregatura
Nessuno osò fiatare mentre lei traduceva parola per parola
ogni singola lettera scritta nel documento e la rabbia di alcuni ufficiali si
fece avanti. Cos’era quella fregatura di contratto!? Chi diavolo aveva osato
presentarlo senza fermarlo!?
Alexander guardò il documento poco soddisfatto- come pensi
dovremmo reagire?
Faith guardò il documento- stanno osando mettere mano alla
milizia del nostro impero, stanno indirettamente chiedendoci di abbassare il
capo di fronte a loro…per ora non sono per nulla un pericolo ma persone del
genere non sono tipi da capire con un semplice avvertimento. Per ora osano
cercare con un documento ma poi proveranno con le proprie forze. Il regno in
questione se non ricordo male è posto in una rotta importante marittima vero? Non
avrebbero problemi a interrompere il nostro collegamento con il mare se
volessero, indebolendo il nostro rifornimento di materiale o cibo o altro che
importiamo. Controllerei i prezzi che stiamo pagando ora, ricontrollerei la
rotta marittima e mi assicurerei che non abbiano modo di arrecarci danno…
Alexander annuì mentre i suoi uomini osservavano
meravigliati la moglie. Persino i più anziani sorrisero, se Alexander era in
guerra magari in futuro lei poteva prendere la gestione del regno evitando l’accumulo
di enormi pile di documenti.
-Come possiamo assicurarci una rotta marittima? –chiese uno
degli uomini
-Avete una mappa? –chiese lei e subito tre di loro
liberarono il tavolo per la mappa. Alexander guardò la moglie intrigato e
divertito, nemmeno un giorno e già poteva dare ordini? Non poteva sperare di
meglio. Faith guardò la mappa un paio di secondi prima di puntare a una parte
del territorio che non veniva usata- questa zona è rocciosa e per ciò
pericolosa per l’approccio con navi, le rocce possono venir modellate volendo e
un porto può essere costruito.
-Come? –chiese l’addetto al lato militare marittimo
-Con i miei poteri posso facilmente rimodellare l’intera
zona. I massi più pericolosi possono venir usati per formare una barriera naturale
per navi nemiche volendo. C’è un sistema alchemico molto semplice da usare che
può volendo sollevarle dal fondale marino rompendole e rendendo più facile la
battaglia…- disse Faith calma
-Che aspettate? –chiese Alexander- a lavoro, preparate le
cose necessarie e trovate qualche soldato che abbia una base…
-Basta che sappiano le basi di come funziona una manovella
del pozzo- disse Faith tranquilla
-Quindi chiunque dei nostri potrà assumere il ruolo? –chiese
l’addetto alla marina militare
Faith annuì- non è difficile attivarlo, il difficile è
crearlo ma a quello ci penserò io quindi dovrete occuparvi solamente di tenere
la cosa un segreto agli altri regni
Alexander sorrise- mi aiuti con i documenti? Così possiamo
prepararci per…
-Ci metterò meno di un’ora per farlo –disse Faith- se volete
possiamo farlo anche oggi
-Chiamate fabbri, carpentieri e chi di dovere- disse
Alexander- faremo un viaggetto di un paio di ore per creare il porto.
Faith venne fatta sedere al fianco del marito e la velocità
con cui i documenti vennero smaltiti fu tredici volte quella di Alexander. Quello
che di norma avrebbe occupato l’intero pomeriggio di Alexander, aveva preso
solo il tempo prima del pranzo. Che dire…nessuno degli officiali che aveva
avuto modo di discutere con Faith aveva il minimo dubbio sulla scelta del loro
sovrano e anzi guardavano al futuro con speranza.
Nemmeno a dirlo, il porto marittimo di Eramthgin venne
costruito in tempi record e venne chiamato “Scarlet Goddess”. Il potere
militare e economico di Eramthgin crebbe parecchio e nemmeno a dirlo, altri
regni iniziarono a tremare. Non avevano detto che le figlie del re di Cigam
erano tremende e portavano disgrazia? Perché diavolo l’Imperatore doveva
beccarsi l’unica che lo rendeva ancora più forte? Abbiate un po’ di pietà per
questi sovrani!
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