WitchandAngel : luglio 2018

Capitolo 5: Trust problems

Capitolo 5: Trust problems

-Che ne dite se stasera facciamo una piccola festa? –chiedo io guardando i ragazzi
-Festa? –chiede Teddy
-Invitiamo un paio dei vostri amici, io cucino e voi vi passate una serata di pace –rispondo io
Jae mi sorride- si perché no?
-Ma prima…-dice Alex- ti devi fare una nuotata con noi su
-Non so nuotare ragazzi…-dico io
-Ti aiutiamo noi –dice Logan
Esito. Non è per essere cattiva ma…
Jae mi prende la mano- l’aiuto io, voi divertitevi e badate a Teddy
Sorrido a Jae- grazie
Lui si leva la maglietta e mi sorride- oh quindi anche tu sai arrossire…vuoi nuotare?
Io annuisco togliendomi prima i pantaloncini e poi la maglietta- noto con piacere che non sono l’unica a godersi la vista
Lui distoglie lo sguardo rosso- se sei una bella donna non è mica colpa mia- mi offre la mano e insieme entriamo in acqua
-Relax- dice vedendomi agitata- non lascerò che nulla succeda
Annuisco piano. Non direi che ho una “fobia” dell’acqua ma sono molto nervosa nell’entrare in mare o in laghi o qualsiasi fonte di acqua con possibili animali dentro. Nella mia testa vedo sempre squali o coccodrilli mangiarmi viva e…di solito sto a riva, gioco a riva dove tocco con mia sorella o mio fratello, dove posso uscire di corsa e se sono sola sono in ansia totale. Se so che c’è altra gente in acqua non ho paura, se posso parlare con loro ovvio, ma stare sola senza altri in acqua è…
-Hey, ci sono io ok? –mi dice Jae
Io annuisco- scusami è che…
Lui mi sorride e mi tiene più vicina- cerca di non pensare a cosa c’è in acqua e pensa a altro
Poggio una mano sul suo petto- ok…una cosa che non ti ho chiesto e di cui sono parecchio curiosa…
-Dimmi
-Sei…single? –chiedo io
Lui annuisce- sì, la mia ultima ragazza l’ho avuta circa due anni fa. Si lamentava di come passassi ogni secondo a lavoro e con i miei fratelli e non con lei
-Da quanto stavate insieme? –chiedo io
-Due anni. Ai miei non piaceva come persona, alla fine credo che mi abbiano guidato a lasciarla. Per quanto possa amare una donna la mia famiglia viene prima di tutto- mi dice lui
-Sono sicura che sono fieri di ciò che fai Jae- gli dico io
-Sono convinto di una cosa
-Cosa? –gli chiedo guardandolo negli occhi
-Che in qualche modo sono stato guidato a trovarti quella sera- risponde lui
Mi poggio a lui rossa come un pomodoro- sei ingiusto, non giocare sporco per vedermi rossa!
Lo sento ridere- su…proviamo a farti nuotare
****
Sorrido agli amici di Jae e dei ragazzi, è bello vederli così allegri
-Saphy ci racconti una storia dell’orrore? Tocca a te! –dice Alex
-Storie non ne ho ma…posso raccontarvi una cosa che mi è successa da piccola se volete- dico io
-Spaventosa? –chiede Fred
-Direi di sì- dico io accanto a Jae
Tutti stanno in silenzio
-I miei genitori sono sempre stati separati. Non ho mai realmente visto mio padre o almeno non ne ho memoria e come molte madri single mia madre iniziò a vedere degli uomini- nessuno fiata e tutti mi ascoltano- questo era prima che mia madre incontrasse il mio attuale patrigno ed è grazie a questo che ha incontrato lui ma non nego che fu una delle cose peggiori che ho mai vissuto. Avevo quattro anni credo o giù di lì, mia madre stava vedendo quest’uomo…chiamiamolo X. X era l’ideale di uomo, dolce, gentile, amichevole…qualcosa in lui però mi…mi inquietava. Sapete quella sensazione a prima vista che qualcosa non è totalmente corretto in quella persona? Quel senso di inquietudine che ti dà e che tu senti anche sola alla vicinanza? Per me X era qualcuno che non riuscivo a vedere in positivo. Dopo poco capii perché…
I ragazzi mi guardano fissi
-X beveva, beveva molto. Iniziava a dire cose insensate e tentò di farmi del male. Mamma non è esattamente indifesa ma nemmeno la donna più forte del mondo. Tuttavia mio nonno era in casa, ex generale militare che ha sempre un fucile o una pistola o un’arma con sé. Lo spaventò via. Mia madre chiuse la relazione subito e sembrò tutto finito lì…
-Ma non lo era- disse Fred
-Iniziò a seguirci. Bussava alla porta nel cuore della notte. Chiamava ripetutamente e mia madre era terrorizzata da lui. A un certo punto iniziò a essere meno presente e dopo due mesi che non succedeva nulla mamma era tranquilla. Mi aveva comprato un pc…ripeto ero ancora molto piccola ma sapevo già usarlo per giocare e sapevo fare una chiamata al 911 se qualcosa succedeva. Mamma doveva correre di urgenza a casa di mio nonno perché doveva dirle qualcosa, lui sperava che io fossi con lei…destino volle che mamma mi diede la grazia di continuare a giocare, era a poca distanza il nonno e ci avrebbe messo quindici minuti massimo, non era la prima volta che ero sola e non sarebbe stata l’ultima. Appena l’auto di mamma esce dal viale cade il silenzio in casa…poi qualcosa parcheggia.
-Tua madre? –prova James
-Sono andata dalla finestra di mia madre, al secondo piano, nel vialetto c’era il furgone di X. Iniziò a bussare. Poi smise, prima del solito e lo vidi muoversi lontano dalla porta…
-Se ne va vero? –chiede uno degli amici di James
-La nostra casa aveva un garage che potevi aprire dall’esterno e caso volle che quel giorno non era stata chiusa con il lucchetto. La casa era silenziosa e ho sentito la saracinesca del garage alzarsi e i passi di lui che entrava in casa. La camera di mamma aveva una cabina armadio con le ante pieghevoli, due porte, una che dava sul corridoio una al bagno privato di mia madre. Mi nascosi nell’armadio e inizia a compore il numero di mia madre e mandarle messaggi come un’ossessa. Mamma non guida e legge quindi sapevo che li avrebbe visti solo quando avrebbe parcheggiato l’auto. La casa era vuota e sentivo ogni suo movimento. Muoveva oggetti, accendeva il pc di mamma per vedere qualcosa sopra di esso e poi…iniziò a salire le scale. Ero terrorizzata e non potevo uscire dalla camera di mia madre almeno non finché non avrebbe superato la camera per la mia o lo studio…invece andò dritto nella camera di mia madre. Lo vedevo muoversi tra i piccoli fori delle ante della cabina, non mi vedeva ma ero terrorizzata. Il cuore mi batteva all’impazzata e avevo seriamente paura che lui lo sentisse. Iniziò a frugare tra i cassetti di mamma, rimettendo poi tutto in ordine, controllò sotto il letto, nel bagno privato e poi si avvicinò alla cabina armadio. La aprì piano per non rovinare i vestiti probabilmente. Non ho mai ringraziato così tanto di essere così minuta. Aprì le ante quel che bastava per esser certo che nessuno fosse dentro l’armadio. Lo vidi chiuderlo di botta e muoversi verso le scale. Lo sentii scenderle e uscire dalla porta. Sentii un’auto e delle urla e in quel secondo vidi le chiamate di mamma e i suoi messaggi.
Nessuno fiata
-Mia madre disse qualcosa sulle linee di “dov’è mia figlia?! Che ci fai qui!? Cosa lei hai fatto!?” lui continuava a dire che era arrivato da pochi secondi che non ero lì. Io sono corsa fuori in braccio a mia madre mentre mio nonno stava arrivando con la polizia. Ricordo che mi ha guardato e ha detto “eri in casa? Non volevo spaventarti piccola mia”. Provò ad avvicinarsi ma il dito di mio nonno sul suo fucile da caccia fu più veloce. Non lo uccise. Lo colpì alla spalla…venne rinchiuso in carcere e lì fu trovato impiccato da altri prigionieri. Non so cosa sia successo ne lo voglio sapere. Poco dopo mia madre ci ha fatto trasferire in casa del nonno e poi dopo che ha incontrato il mio patrigno con lui. Ricordo di aver avuto problemi a dormire dopo. Una delle sere che ero sveglia ero solo seduta sul letto a guardare Jane dormire visto che quella sera ero in camera con lei. All’improvviso sento dei rumori da sotto e la sveglio facendole segno di star zitta e sentire. Da come sbiancò non ero l’unica a sentirli quei rumori. Le feci segno di andare dal fratello visto che era il più vicino mentre io mi sbrigai a correre da mamma e dal mio patrigno. Li svegliai entrambi e li feci zittire per ascoltare il rumore. Dopo pochi secondi il mio patrigno aveva preso la mazza da baseball e mia madre era corsa nello studio a recuperare il fucile. La porta del retro era stata rotta ed erano entrati alcuni uomini. Non so che è successo so solo che erano alcuni colleghi del mio patrigno che avevano perso il lavoro per la loro condotta. Per fortuna riuscirono a sottometterli mentre io chiamavo la polizia visto che Jane e John erano terrorizzati. Ricordo che l’agente mi disse che se non fosse stato per la mia insogna era dura dire cosa sarebbe successo.
-Ok questa era legittimamente creepy…- commenta George
Io alzo le spalle- ero piccola e non avevo in testa il quadro di quanto pericoloso fossero effettivamente quei due eventi ma mi hanno lasciato due cose dietro. Problemi a dormire e un forte senso di paranoia per chi non conosco
-Vuoi fare due passi? –mi chiede Jae
Annuisco- torniamo tra poco
****
Le metto la giacca intorno alle spalle
-Grazie
-Perché? –chiedo io
Lei mi guarda
-Perché quella sera ti sei fidata di me? –chiedo io
Lei mi osserva e alza le spalle- non…non lo so…ho solo…sei la prima persona dopo la mia famiglia con cui riesco a stare completamente calma. Quando ti ho visto non ti ho visto come un pericolo…ero terrorizzata quella sera, ero sola, non sapevo che fare e ero sentimentalmente a pezzi. Poi sei spuntato tu come un cavaliere dall’armatura d’argento. Mi hai preso dalla strada, dato un luogo che posso chiamare “Casa” e mi hai dato un senso di sicurezza che provo solo con la mia famiglia. In quel secondo ho capito che potevo fidarmi di te, so che non ha senso per te ma…
Le sorrido e le metto un braccio intorno alle spalle- ti proteggerò io allora. Specie ora che so quanto poco ti fidi farò ciò che posso per essere degno della fiducia
Lei mi sorride accoccolandosi- tuo fratello ha proposto che tu mi sposi sai
Arrossisco, per fortuna è notte- ah…ah sì?
-Se sei tu…va bene- mi dice lei
La guardo- ma…
-Non sto dicendo di sposarci- dice lei subito- solo…che se sei tu a provarci con me…non credo mi darebbe fastidio…
Annuisco contento- è una bella serata
Lei annuisce- sai perché ho scelto il lavoro di Hacker?
La guardo- paga bene?
Scuote la testa- avrei potuto fare la modella o l’attrice
-Allora perché?
-Non devo avere a che fare con le persone…so che non sembra ma ho seri problemi a stare per lunghi periodi di tempo con gente che non conosco o che non mi riesce a calmare abbastanza. Ho amiche ma ho avuto una strada veramente lunga da fare per portare me stessa a fidarmi di loro. Soffro di paranoia e penso sempre al peggio prima che al meglio e molte persone non sopportano la mia personalità…se sto bene con le persone intorno a me sono allegra e attiva ma…se le persone intorno a me non mi fanno stare bene sono…sono patetica, silenziosa e non rispondo più di tanto. Lavorare come Hacker significa per me stare in un luogo confortevole senza dover incontrare qualcuno che non conosci. Sono un numero che tu chiami per un servizio che oltre quei minuti non vedrai o sentirai mai più. Mi sento protetta nel mio lavoro anche se è rischioso ciò che faccio, ma almeno ho la sicurezza che non avrò a che fare con altre persone e che vivo come decido io…
La stringo di più a me senza dire nulla. Il fatto che lei si fidi così di me mi rende…davvero felice- sai cosa?
Lei mi guarda
-Domani ti andrebbe di uscire con me…possiamo vederci un film o qualcosa del genere se ti va…ho la mattina libera e alle 9 inizio il turno…se vuoi…
-Sì- sorride lei- volentieri



Capitolo 5: The smile of a Sorceress

Capitolo 5: The smile of a Sorceress

Roze guardò Damon incavolato, nemmeno l’aveva mai visto e così fai il tuo ingresso. Roze posò il libro e gli indicò il divano di fronte a sé
-Si accomodi Prince Damon
Lui si sedette circospetto
-Sarah puoi far preparare del thè? –chiese Roze- l’altro, il nuovo
Lei annuì uscendo per pochi istanti a dar l’ordine per poi tornare nella stanza in silenzio
-Bene…- disse Roze guardando Damon- a breve arriverà il thè. Ma può già dirmi il motivo della sua visita…
Lui stette in silenzio per un po’, forse cercando le parole giuste. Nel mentre il thè arrivò. Roze sorrise alla cameriera e la ringraziò con un cenno.
-Io, come penso tu sappia, sono Lady Roze, promessa di tuo fratello Stephan- si presentò lei calma bevendo un sorso di thè. Damon bevette incerto un sorso e fu piacevolmente sorpreso di scoprire che era il suo preferito.
Lei sorrise- ho scelto bene?
-Si…non è male- disse lui- non credevo altri lo bevessero…
-Non amo il thè- disse lei- ma questo non è male, ho pensato che potesse piacerti, non sembri tipo che ama il thè…
Lui si sforzò di non ricambiare il sorrise di lei- hai un buon occhio.
Lei sorrise tranquilla servendogli un pezzo di torta al cioccolato- prometto che non è avvelenata, ma non so quanto sia buona visto che l’ha fatta io
Damon prese con cautela un morso della fetta e dalla sua espressione la torta gli piaceva- non è…male. Sei abbastanza brava…
Roze sorrise, era uno Tsundere, sapeva benissimo che quello era il suo dolce preferito e il suo thè preferito. Aveva preparato in caso di una sua visita il thè, la torta era stata una coincidenza che l’avesse fatta quel giorno. Voleva saper cucinare e per questo si stava allenando molto, specie nei piatti preferiti di Lord Aaron, che prevedevano 90% carne, ma sapeva fare quelli di tutti, più alcuni tipici del suo mondo e quasi ogni dolce esistente oltre alla maggior parte dei piatti di carne o di pasta o di pesce…era anche molto brava e quando i suoi lo chiedevano diceva che voleva essere in grado di dare al futuro marito una cena fatta da lei ogni tanto. Sia Stephan che Keith che Marienne adoravano la sua cucina e la cosa la rendeva felice.
-Di cosa volevi parlarmi? –chiese lei passando al tu, come lui aveva fatto
-Devi smetterla di sedurre la mia fiancé! –disse Damon
Lei lo guardò sotto shock, così come Sarah, che diavolo stava dicendo quel principe? –come scusa?
-Hai sentito bene tu…- iniziò lui
-Senza offesa e perdona il mio linguaggio- disse lei guardandolo negli occhi- ma io amo i maschi non le femmine. Sarebbe più probabile che io provi a sedurre te che la tua fiancé. Io e lei siamo solo buone amiche, e poi io sono fidanzata, non tradirei mai, anche se non è per amore che sposerò tuo fratello.
Damon la guardò- strano…
-Ora oltre che di seduttrice mi vuoi accusare di mentire? –gli chiese lei- non ho avuto voce in capitolo per le nozze. MA sarò fedele, non per lui, non per i soldi, non per il ruolo, non per la mia famiglia ma per me stessa per l’onore che ho e la stima che ho nella donna che sono. Quindi ti chiedo di non accusarmi di sedurre qualcuno. Sono l’unica forse che mai lo farebbe.
Sarah sorrise a Roze, era cresciuta molto dell’incidente ed era matura in una splendida piccola Lady, era naturale per lei sentirsi una seconda madre per Roze o almeno una amica molto stretta, era fiera di lei.
Damon lo guardò- non intendevo…ah- scompigliò i già scompigliati capelli- è che…di solito gli corrono tutti dietro. Stephan di qui, Stephan di là. Ha fatto questo, ha fatto quello…ero pronto a sentirmi parlare solo di Stephan da Marienne ma invece parla solo di te. Se la invito fuori lei dice non perché vuole visitare te, se provo a parlare di qualcosa lei parla di te…
Roze posò la tazza e si alzò per sedersi poi acconto a lui e poggiargli una mano sulla spalla- non credevo fossi un tale problema. Marienne è stata sola per così tanto tempo che ora ha creato in me la sua prima amica, ma quello resto. È felice perché non è sola, ama avere qualcuno che la faccia sentire meno sola e le dia una sicurezza contro le sorellastre e la famiglia. So che è dura capire ma a tua differenza le sue sorelle la odiano, ma ora ha in me una base che le dà sicurezza, che le dice “Puoi chiederle aiuto”. Parlerò on lei e le suggerirò di cambiare argomento o di provare a parlare con te di altro. Se avrai ancora bisogno puoi sempre chiedermi un aiuto, sarò ben lieta di darti una mano con lei o Stephan- gli sorrise Roze
Damon arrossì ma cercò di non mostrarlo- posso ritornare?
-Quando vuoi. La mia porta è sempre aperta per te Prince Damon
-Damon va bene- disse lui
-Allora Roze va bene per me- sorrise lei- vuoi altra torta?
****
Roze aveva passato le ultime due settimane a dividere il suo tempo tra Keith, Stephan, Marienne e Damon. Damon era molto chiacchierone in quel periodo, aveva trovato di cosa parlare con Marienne, ma per qualche motivo non le diceva cosa, quando poi Marienne le aveva confessato che aveva parlato solo di lei…diciamo che non voleva più sapere altro. Stephan, che lei sapesse, non sapeva di qui incontri tra i due, per qualche motivo lei non voleva parlarne e Damon aveva anche evitato l’argomento.
-Sul serio, lui mi odio- disse Damon
-Non è vero, Stephan ti vuole molto bene ma ha problemi a trovare qualcosa di cui parlare con te. Crede che lo odi e non sa come comportarsi con te.
Damon la guardò- non credo che…
Roze gli prese le mani- conosco entrambi. So ciò che dico
-Roze tu…- iniziò Damon
Le porte si spalancarono e Stephan entrò sorridente, sorriso che si spense nel notare i due vicini.
-Stephan –disse Roze alzandosi per salutarlo con un bacio sulla guancia- non sapevo venissi
-È un problema? –chiese lui leggermente preoccupato
Lei scosse la testa- figurati, vieni su. Sarah, puoi portare il thè per Stephan e altri dolci?
Sarah annuì uscendo subito
Roze tornò a sedersi tranquilla sul divano tra i due gemelli- ti serviva qualcosa Stephan?
-Volevo solo vederti- disse lui- non sapevo che voi due vi conoscete
Roze era tranquilla, cosa che lo calmò, non stava facendo nulla con Damon- è colpa mia, mi è passato di mentre dirtelo Stephan. E visto quanto voi due parlate non mi stupisco che non lo sapessi.
Sarah rientrò con il carrello e posizionò dolci e teiere. Roze le sorrise e si alzò per togliere due fette dalle due torte e servirle ai due. Si sedette poi sulla sua poltrona di fronte ai due
-Sarò chiara e vorrei una risposta da entrambi. Disse guardandoli negli occhi- voi due vi odiate?
I due si guardarono ma nessuno dei due rispose
Roze sospirò- sentite…conosco entrambi. Considero entrambi miei amici e so che nessuno dei due odia l’altro. Perché non proviamo a parlarne? Stephan vuoi iniziare tu?
Lui prese un sorso e stette in silenzio, soppesando le parole prima di dirle- non so cosa prova Damon…ma mi evita sempre, quando provo a parlare con lui mi ignora o sta in silenzio o se ne va via…non vuole nemmeno allenarsi con me…
-Perché sei mr perfettino- disse Damon- hai idea di che significa venir paragonato sempre a te e a James? E poi vedo come mi guardano quando sono con te…non voglio pietà da nessuno io
Stephan lo guardò cercando qualcosa da dire ma Damon guardava solo il piatto
-Sei diverso- disse solo Roze attirando entrambi i principi- non siete lo stesso essere. Stephan è un ottimo principe, così come te Damon, ma avete entrambi le vostre mancanze. Tu hai un carattere difficile e modi poco cortesi con chi non ti piace, lui sembra fasullo quando parla con chi non gli piace. Tu hai ottime capacità musicali e con l’arco, lui ha un’ottima capacità di retore e la spada è il suo forte. Siete solo gemelli non lo stesso essere vivente. Tutti noi abbiamo pregi e difetti, me compresa, ma ciò non ci rende più o meno importanti. Proprio perché vi giudicano per uno dovrete lottare per due. Dovreste restare uniti a mio parere.
I due si guardarono un secondo
Roze si alzò- cercate di parlare tra di voi o sarete più che soli in futuro
****
Dopo quel giorno era passata una settimana. I due parevano aver preso la strada di una sottospecie di amicizia. Marienne non sembrava per nulla turbata dalle continue visite di Damon a Roze, Keith invece era irritato da entrambi.
Roze guardò il suo giornale, aveva incontrato quasi tutti i personaggi delle route, le mancavano i gemelli e le persone dell’Accademia.
Sospirò chiudendo tutte. Era molto stanca a dirla tutta ma non voleva saltare un singolo allenamento, voleva essere perfetto per Aaron.
Più che una cotta Aaron era l’emblema di tutto ciò che lei amava. Era inutile negarlo. Lei amava Aaron.
***
Roze guardò il vestito che avrebbe messo per il party dei gemelli.
Non aveva particolare interesse nell’andare ma non era nemmeno contraria
Si sarebbe portata un libro e avrebbe letto sei si annoiava come si era annoiata in molti dei party che aveva visto fino a quel momento.
Mancava poco se suo compleanno e la voglia di festeggiarlo era sempre meno.
Era felice? Certo mancava poco all’ingresso nell’accademia e con quello il suo incontro con Aaron.
Ok forse era leggermente ossessionato da Aaron
Sospirò iniziando a vestirsi, era meglio muoversi
****
Come si aspettava, il party era noioso. Non era tipo da party in entrambe le vite a quanto pareva
Senza pensarci si allontanò verso un albero, si sedette sulla morbida erba e iniziò a leggere
-Liam è proprio un soggetto, non c’è che dire- commentò ad alta voce senza pensarci
-Ma ha il suo fascino- rispose qualcuno
-Non posso negarlo- si girò a vedere una timida ragazza nascondersi dietro una copia del libro
-Scusami, non volevo disturbarti, è solo…-iniziò lei sempre nascosta
-Scherzi? È bello trovare qualcuno che sappia che significhi leggere un buon libro. Non trovi? –chiese Roze- io sono Lady Roze, tu?
-Io…sono Genevieve




Capitolo 4: A nice day together

Capitolo 4: A nice day together

Mi guardo allo specchio, per fortuna questo due pezzi neri mi entra ancora. Infilo dei pantaloncini di jeans e una maglietta sopra il costume e prendo la borsa. Saranno anni che non vado a nuotare con qualcuno oltre la mia famiglia…meglio controllare che tutto sia pronto per il pranzo
****
-Stai controllando di non aver messo su pancia? –ride Alex
-Finiscila tu che quando arriverai alla mia età inizierai a preoccuparti di queste cose- rispondo io ritornando a guardarmi allo specchio, sembro avere ancora il mio fisico per fortuna…
-Hai solo 28 anni Jae, non 58- mi ricorda Logan- e cosa ti spaventa?
-Amethyst è una bellissima ragazza, non voglio farla vergognare- dico io
-Tu con il colpo scolpito di una statua greca, la personalità del perfetto eroe e il carisma da seduttore hai paura di spaventarla via? Questa è buona! –ride Fred
Li fulmino con gli occhi- dissero quelli che non hanno problemi con le ragazze
-Fratellone l’unico motivo per cui sei single è perché sei un dannato toro a letto e loro non sanno gestirti- risponde George- e che sei superumano non è mica una cosa di cui vergognarsi…e poi l’hai sentita no?
Lo guardo interrogativo
-Non ha mai cavalcato nessuno- sorride Fred- quindi potresti aver fatto Jackpot mio caro
Gli lancio contro un cuscino- tu sei morto
-Paura, prima rendimi zio per piacere- ride lui
-Non so nemmeno se vorrà mai figli…non so nemmeno se vorrà mai me- rispondo io
-Saphy vuole figli- dice entrando Teddy
-E tu come lo sai piccola peste? –chiede Alex
-Perché io voglio che il fratellone sposi Saphy così le ho chiesto se vuole figli- risponde lui
Questo bambino ne sa una più del diavolo- e la risposta?
-Le piacciono i bimbi, ne avrebbe voluti molti ma con il suo ex non poteva averne- risponde lui
-Ok come hai avuto queste informazioni tu? –chiedo io
-Le ha chiesto come mai non ha figli se ama i bambini- risponde James- lei ha detto che Gaston, l’ex che l’ha tradita e che lei ha mollato dopo averlo beccato a tradirla il giorno prima delle nozze…o il giorno delle nozze visto che erano le due? Comunque quel tipo odia i bambini. Litigavano spesso per quello e quando lui provava a portarla a letto lei si rifiutava
-E ha detto tutto questo ha Teddy? –chiede Logan
-No, a Teddy ha detto “Gaston, lui è il mio ex, non ha mai amato i bambini e ogni volta che lui tirava l’argomento di vivere insieme e condividere il letto insieme come dovrebbero fare le mamme e i papà, io rispondevo dicendo che l’avrei condiviso solo con mio marito e il padre dei miei figli. Quindi diciamo che essendo fedele ai miei principi non ho avuto possibilità di averne e il mio lavoro non mi ha permesso di adottarne” –risponde James
-Perché mai qualcuno non vorrebbe avere dei figli?! –chiedo io
-Senti tu ti diverti a crescere sei fratelli come figli, non tutti sono “Jae passione papà”, non so se mi spiego- rispose Logan
Teddy mi guarda- comunque…ho deciso
-Cosa? –gli chiedo
Mi fa segno di abbassarmi al suo livello- allora?
-Tu sposi Saphy- dice puntandomi un dito al petto- e non voglio sentire storie capito?
I miei fratelli scoppiano a ridere e io gli sorrido- questo non dovrebbe essere deciso da me e lei? E poi non sono nemmeno uscito con lei come più che amici Teddy
-Allora muoviti armadio di muscoli e chiedile di uscire! –dice lui
-Hai chiesto a Saph se vuole sposare questo bestione? –chiede Fred
-Ha detto che spetta all’uomo la prima mossa- risponde Teddy- quindi fa l’uomo fratellone e chiedile di uscire!
Teddy esce dalla mia stanza di fretta e furia
-Cosa diavolo ho appena visto? –chiedo io
-Solo il minore dei Johnson che mostra di aver capito più del maggiore dei Johnson- risponde James- io vado da Saph…tra parentesi anch’io voglio diventare zio prima di morire Jae. Giusto per dire eh…
-Hai sei fratelli perché sono l’unico da cui vi aspettate che nasceranno figli?! –chiedo io guardando gli altri ridere
****
Jae mi offre la mano- tranquilla, Diamond non morde
Sfioro il cavallo nero dagli occhi chiari che subito si fa coccolare tranquillo- è letteralmente il primo cavallo che vedo in vita mia
-Pare che gli piaci- sorride Jae- noi andiamo con lui
-Teddy? –chiedo io
-Lui sa cavalcare ma per oggi ha deciso di cavalcare con Logan- dice Jae offrendomi una mano per salire- su è meno spaventoso di ciò che sembra
Mi lascio aiutare e dopo poco Jae sale dietro di me- scomoda?
Mi appoggio meglio al suo petto…siamo parecchio vicini- no, guidi tu vero?
-Vuoi provare? –chiede lui con il suo sorrise da tre milioni di dollari
-No, non ci tengo a morire –dico io
Lui ride mettendo le braccia intorno a me per prendere le redini- prima o poi ti insegno
-Per ora preferisco che guidi tu- dico io, sento il suo respiro sul collo…
-Andiamo piccioncini? –chiede ridendo Fred
Jae ride- vuoi fargli mangiare la polvere?
-Mi fido di te- dico io
Lui mi indica dove tenermi- non ti farò cadere, pronta?
Annuisco. Lui sprona il cavallo e in pochi secondi abbiamo superato i ragazzi- muoversi lumache
-E poi ti meravigli che sei single! –urla Alex inseguendoci con il cavallo
Scoppio a ridere e Jae pare apprezzare che io sia così tranquilla. Come non esserlo? Ogni volta che mi è accanto mi sento sicura…protetta
Quando ero con Gaston non ero mai così tranquilla…ora che ci penso…non penso a Gaston da quando ho iniziato a vivere con i Johnson…
****
-E sono scappati in acqua- rido io
-Beh hanno aspettato un po’ dopo mangiato quindi credo vada bene- ride Amethyst
-Vuoi nuotare? –chiedo io
-No, preferirei…- il cellulare le suona
-Non rispondi?
Lei sospira- è…è il mio ex…
Guardo il nome “Gaston Williams” -tu rispondi, lo sistemo io in caso
-Non ho voglia di…
Teddy prende il telefono e preme il tasto di risposta attivando il vivavoce
-Stupida puttana, chi ti credi di essere per…
 Prendo il telefono e la incito a parlare
-Che diavolo vuoi Gaston? –chiede lei
-Torna subito qui, come hai osato fare…
-Io? Ti rendi conto che tu mi hai tradita? –chiede lei stranamente calma
-Sembri davvero distrutta guarda…torna qui. Possiamo recuperare la nostra storia. Ti posso perdonare e…
-Perdonare?! Io dovrei chiederti scusa?! Tu sei il…sei davvero fortunato che c’è un bambino qui con me ora o non risponderei del mio linguaggio Gaston. Mi hai tradita, non solo ma ora osi fare la parte del gran signore che non ha mai fatto nulla di male in vita sua…
-Ovvio! Infondo è solo colpa tua se ti ho tradita- dice lui
Io fisso il cellulare, così come i miei fratelli. Ok che sono “all’antica” per molte cose ma se è questo come si comportano i ragazzi di città metto le mie figlie in convento
-E perché mai sarebbe colpa mia?! –chiede lei
-Perché non volevi andare a letto con me ovvio! Se tu non avessi fatto la santa io non ti avrei tradita! –risponde lui
-Wow…non ho mai sentito in vita mia una più bassa e stupida scusa- commento io
-Cosa?! Sei con un uomo?! –dice lui
-Non stiamo insieme Gaston, posso stare con chi mi pare- dice lei
-Piccola, ti perdono, su torna da me e…- inizia Gaston
Prendo il telefono- senti bell’imbusto, ti ha mollato. Lei sta con me ora e ti assicuro che se ti vedrò intorno a lei o se la contatterai in futuro non ne uscirai intero, hai capito vero?
-Tu piccolo…
-Chiamati una spogliarellista o una di quelle che ti facevi mentre eri fidanzato perché lei ora è la tua ex e tu non avrai più nulla a che fare con lei- dico io chiudendogli il telefono in faccia e mettendolo nella borsa di Amethyst- andiamo a fare una nuotata?
Lei scoppia a ridere e di istinto mi stringe- grazie
-Il tuo ex è fottuto di cervello- commenta Fred
-Ma proprio andato- dice George
Logan annuisce- come diavolo ci sei finita con uno così?
-L’amore acceca- commenta James
-Noi andiamo a fare due passi- dice Alex- vi lasciamo soli…
Sto per fermarli ma sono già corsi prima che io possa dire o fare qualcosa. Amethyst è ancora stretta a me…
-Vuoi nuotare un po’? –le chiedo stringendola piano
-Non so nuotare- risponde lei
-Allora lascia che ti insegni anche questo- sorrido io



Capitolo 4: I think you are perfect the way you are

Capitolo 4: I think you are perfect the way you are

Roze guardò le quattro alla porta che stavano facendo entrare gli ospiti. Erano le prime quattro figlie del nobile della casa, erano figlie del primo matrimonio e odiavano l’unica nata dal secondo anche se lei come loro non aveva più una madre.
Ad essere sinceri Cindy, Lindy e Mindy non le distingueva per nulla, nonostante fossero tutte bionde e con occhi di colore di diverse tonalità di blu e verde, per lei erano troppo…non c’era differenza. Sembravano cloni e avevano almeno 2-3 anni di differenza tra loro.
Non le piacevano, al tatto le aveva sentite fasulle e bugiarde e Keith aveva simili sensazioni. A essere sinceri lei voleva incontrare Lady Marienne. Nel gioco era una bellissima e sicurissima donna, si chiedeva com’era ora. Keith fu molto vicino a Roze per le prime ore, parlando con lei e i nobili che si avvicinavano. Era a suo agio ed era evidente la cosa. Roze ne approfittò per andar a prendersi da bere.
-Lady Annabelle! –chiamò una delle tre sorelle
“Meglio filarsela” pensò Roze infilandosi in casa e uscendo in un secondo giardino per poi inoltrarsi per allontanarsi da lei.
Alla fine si ritrovò in un meraviglioso roseto di vario colore. Se non sbagliava era quello che curava Lady Marienne
-Che bello…- mormorò
-Chi è? –chiese una voce timida
Roze si girò a guardare una ragazza delle sua età dai capelli biondi e occhi castani, non aveva nulla della Lady Marienne del gioco, quella sicurezza e spavalderia, non era presente in quella timida e insicura ragazza.
-Scusami- sorrise Roze- sono Lady Roze, Roze va bene. Sono capitata qui nel tentativo di fuga da una delle tre maggiori del Lord, sono parecchio antipatiche quelle tre
-Sono…sono Lady Marienne- si presentò lei
-Oh miei…mi spiace…- disse Roze- non volevo essere scortese
-Lo penso anch’io- le disse Marienne- ti piace?
-Questo è un giardino meraviglioso. Chi lo cura?
-I…io –disse lei
Roze le sorrise e le prese le mani- hai proprio il pollice verde Marienne, posso darti del tu vero?
-Certo…pollice verde? –chiese lei
-Hai un talento naturare a crescere e curare un giardino, non ho mai visto un tale capolavoro- ammise Roze
Marienne arrossì- g…grazie
-Ti andrebbe di farmi da insegnante? Vorrei avere anch’io un così bel talento…
-Potrei venire a casa tua e…- iniziò Marienne- mi spiace io…
-No, è un’ottima idea- le sorrise Roze- posso considerarci amiche?
-Amica? Con una come me? –chiese Marienne
Roze annuì- mi sembri una ragazza dal cuore d’oro e non mi dai brutte sensazioni come le tue sorellastre. Sempre che tu voglia ovvio
-Certo! –rispose lei- solo…di solito mi evitano perché mia madre era un popolana e ha sposato un ricco nobile…
Roze la invitò a sedersi accanto a lei- e ti evitano perché?
-Non sono benvoluta perché sono figlia della donna che nessuno voleva. Quando mamma è morta hanno brindato a festa le mie sorellastre- disse Marienne sedendosi
-Che orrore! –disse Roze, le prese la mano- non pensare a loro. Non valgono pena o dolore. Pensa questo. Sei l’unica con potere magico
Marienne annuì- è vero
-Sei l’unica che può sposare un principe, anche se il fidanzamento con Damon non è ufficiale –le ricordò Roze
-Anche questo è vero
-E tu sarai quella che diverrà un importante membro dell’alta società magica, loro marciranno invece, mentre noi con poteri vivremo tre volte, al meno, più di loro- Roze le sorrise- non sei inferiore a loro
-Ma sono sola- disse lei
-Hey- Roze le sorrise- hai me ora, siamo amiche no?
Marienne arrossì- davvero?
-Ovvio- sorrise Roze- e per qualsiasi cosa io sono qui ok? A questo servono le amiche e puoi venire a giocare da me quando vuoi. Tanto la mia famiglia ha più potere della tua, non ti possono dar noie se io sono vicina a te. Quindi calcola che hai una specie di cavaliere dall’armatura d’argento al tuo servizio pronta a difenderti dalle brutte e cattive sorellastre.
Marienne scoppiò a ridere e l’abbracciò- grazie
Roze sorrise- sorridi più spesso, sei bellissima quando sorridi.
Marienne arrossì- l…lo farò
****
-Ti sei divertita? –chiese Keith quando furono sulla carrozza per tornare a casa
-Molto. Sono diventata amica di Marienne- sorrise Roze- verrà dopodomani a trovarci
-Contento che tu faccia amicizie- sorrise lui
Roze ripensò al gioco e si bloccò, aveva per errore rubato le frasi del gioco, o almeno una versione simile, di ciò che Damon le diceva- spero che Damon abbia fortuna…
Keith la guardò- cosa?
-Nulla- sorrise lei “speriamo di non aver creato un problema per il futuro dei due…”
****
Roze sorrise- Marienne!
La ragazza l’abbracciò- Roze, mi sei mancata
-Anche tu- sorrise Roze- vieni andiamo nella serra
Ormai erano quasi tre settimane che le due si vedevano quasi ogni giorno o almeno 3-4 volte a settimana
-Allora com’è andata? –chiese Roze
Marienne alzò le spalle- beh, direi ok. Non mi sembra tutto questo granché il principe
Roze la guardo. Marienne aveva conosciuto, il giorno prima, Prince Damon, il futuro marito della giovane, eppure a differenza della Marienne del gioco lei non era per nulla felice della cosa
-Come mai?
-È noioso. Ho provato a parlarci ma nulla, non c’è scintilla tra noi due- disse Marienne
-Ha visto il giardino di rose?
-Si, mi ha detto che ho il pollice verde- disse Marienne
-E tu?
- “Grazie, lo so bene” –rispose Marienne
Roze sorrise- gli darai una chance?
-Ovviamente e poi saremo cognate- sorrise lei
Marienne era cambiata in quei giorni, era sempre più simile alla Marienne sicura e allegra del gioco. Aveva anche dato il benservito alle sorellastre minacciandole di usare i suoi poteri per far pagare loro ogni singolo dolore che le avevano fatto, era fiera di lei per questo.
-Già, passeremo i pomeriggi insieme a lamentarci dei nostri morti che dici? –rise Roze
-Ovvio, ma almeno saremo insieme- sorrise lei
Roze sorrise- parlando d’altro, hai iniziato gli studi?
-Si, ho cominciato le lezioni, è molto più difficile di ciò che dicevi, sei davvero portata- le sorrise Marienne
-No, ho solo allenato molto il mio corpo e la mia mente. Sono certa che arriverai anche tu a dire che è semplice e poi, hai solo otto anni Marienne, l’esame sarà agli undici anni. Hai quasi tre anni- le disse Roze
-Tu invece ne hai quasi nove, mancano tre mesi ai tuoi nove anni- sorrise Marienne- farai una festa?
-Ho lasciato a mia madre la libera scelta sui dettagli- disse Roze
-Capito. Ho già in mente un regalo per te- sorrise Marienne- oh, ti ho detto…
****
-Bravissima Lady Roze –sorrise il tutore- a mio modesto parere arriverà al massimo dei voti
Lei sorrise- lo spero
-Siete sicura però? Lord Damon non è…-iniziò il tutor
-E lasciar andare sprecato il nostro duro lavoro? –chiese lei- chi avrò, avrò, saprò andar avanti come la migliore me che posso offrire
Lui sorrise- bene, dunque, ora Lord Keith perché non proviamo…
****
Controllò che nessuno la vedesse e che la porta fosse chiusa a chiave prima di provare i poteri. Aveva preso il vizio da qualche mese di stare sola e concentrarsi sulle memorie che aveva della sezione proibita.
Nessuno oltre lei poteva saperlo, ma si era creata una copia di quel testo proibito del gioco. La madre aveva trovato quasi ogni libro di testo, gli unici che mancavano erano quelli proibiti e quelli di scuola. I secondi li avrebbe avuti a 11 anni, ovvero in meno di tre anni, ma i primi dubitava di poterli avere prima di determinati eventi e aveva la sensazione che le sarebbero serviti. Per questo li trascrisse a memoria, per fortuna era una persona con una memoria di ferro, ma per sicurezza li trascrisse nella sua lingua originale che solo lei poteva leggere e comprendere, per fortuna aveva conoscenza di tutte le lingue studiate in entrambe le vite.
Si mise a meditare mentre intorno a lei le gemme e i cristalli ruotavano con calma. Aprì gli occhi richiamando la pergamena dove aveva segnato il programma di allenamento di ogni maestro dell’accademia. A dirla tutta aveva deciso di provarli tutti, ma alla fine finiva con il fare molto quello di Aaron. C’era da aspettarselo infondo, Aaron era il suo preferito, tra tutti il suo metodo era il migliore, anche se era il più pesante. Aveva tutte le intensioni di abituare il suo corpo all’uso del suo allenamento, questo le avrebbe dato un enorme vantaggio quando sarebbe entrata in accademia sotto la sua ala, perché lei voleva essere l’allieva di Lord Aaron. Sapeva quando solo fosse quel Lord, quanto gli pesasse essere l’ultimo erede e quanto avvoltoi fossero i parenti vicini che volevano nozze per l’enorme eredita che Lord Aaron aveva creato negli anni e ereditato da generazioni di duro lavoro. Non avrebbe permesso nessuno scandalo, nessun matrimonio forzato o altro.
Guardò i cristalli magici girarle intorno illuminandosi della loro luce, più cristalli si usavano più mana si usava, ergo ci si stancava facilmente ma questo aiutava il legame con l’elemento, rafforzava mente e corpo e migliorava la gestione di Lyr.
Fece fluttuare i cristalli intorno a sé per comporre il nome dell’uomo che voleva Aaron.
Sorrise dividendo gli occhi, avrebbe fatto tutto ciò che poteva per diventare sua allieva.
Avrebbe lavorato fino a non riuscire più a muoversi ogni giorno, studiato come una matta e si sarebbe allenata come se ne dipendesse la sua vita.
****
Roze era seduta nel salotto creato in una zona della serra a rileggere gli appunti dell’ultima lezione, erano tutte cose che sapeva ma era sempre buona pratica ristudiarle a suo parere. Stephan era bloccato a lezione di scherma quel giorno, Keith era sotto le torture del loro tutore stanco del poco impegno del ragazzo e Marienne era a lezione di danza probabilmente, aveva deciso di diventare una vera lady che potesse aiutarla, cosa che non aveva ben capito e non era certa di voler capire.
-My Lady c’è il principe per lei- disse Sarah, bruna dagli occhi verdi, una delle sue più care cameriere
-Credevo avesse lezione oggi –ammise Roze- fallo entrare Sarah
-Non è Stephan, Lady Roze- disse lei mentre qualcuno entrò di prepotenza
-Tu- disse il biondo dagli occhi verdi molto simile a Stephan ma con modi meno regali- come osi farmi aspettare
-Chi saresti? –chiese lei guardandolo- per entrare in casa mia senza invito?
-Il principe Damon- disse lui


Capitolo 3: An Angel with a shotgun

Capitolo 3: An Angel with a shotgun

-Jae puoi vedere questi file? –chiede uno dei miei colleghi
-Si faccio io- dico tranquillo
-Da un po’ è pieno di energie- mormora uno di loro
-Ci credo, con quell’angelo in casa! –risponde l’altro
-Sapete che vi sento vero? –chiedo io
Loro annuiscono e continuano a parlare di Amethyst. Sono circa tre settimane e mezzo che lei vive con noi. La casa è sempre in ordine, i pranzi, le colazioni e le cene sono più buoni, sono più libero, i ragazzi sono più allegri e stanno migliorando a scuola, la vita sembra più luminosa e sono quasi sempre di ottimo umore…mi sto innamorando eh?
Le voci sull’angelo che ho in casa dicono anche che io e lei siamo più che amici, lei sembra trovarlo divertente e io non l’ho mai negato, meglio evitarle ottomila spasimanti
-Jae che lavoro fa la tua bella? –chiede un mio collega
Ora che ci penso…che lavoro fa Amethyst?
****
Continuo a digitare
-Puoi farlo? –chiede il cliente
-Sono o non sono BlackShadow? Non c’è nulla che io non possa hackerare Mr T- dico io finendo- bingo
-I dati…non c’è da stupirsi che lei è la migliore! Faccio trasferire subito il pagamento- dice lui
-Non è nulla di complicato. Se le servo chieda sul sito al solito, sarà un piacere lavorare per lei- dico io
Lui ride- oh il piacere è stato mio! La ricontatterò presto per lavori simili
Mi stiracchio- quando vuole, se paga ci sono
Guardo il messaggio che mi dice che una grossa somma è stata depositata sul mio conto- i soldi sono arrivati. Buona giornata
Chiudo la chiamata e spengo il modificatore di voce. Tanti zeri dietro quel 9…che diavolo lavoro a fare visto quanto prendo mensilmente dal governo, dalla CIA e dall’FBI per lavorare per loro…sono una freelance ma…
-Sono a casa- sento da sotto
Chiudo tutto e scendo le scale, sorrido- bentornato, come è andata a lavoro?
-Bene- sorride lui togliendosi capello, giacca e stivali per farsi cadere sul divano
-Fai la notte oggi Jae? –chiedo io
-No, libero e anche tutto domani- risponde lui
-Possiamo fare un pranzo al sacco domani- dico io- in riva al lago magari? Tanto è domenica, i ragazzi saranno liberi
Lui sorride- è un’ottima idea…mi faccio una doccia, se vuoi usciamo per negozi
-Si, va bene- dico io
Lo vedo correre di sopra, i ragazzi sono o in università o con amici…siamo soli soletti…
***
Jae scende- finito
Sorrido notando come i suoi muscoli risaltino sotto quella canottiera, mi sono trovata un bel cowboy…- andiamo?
-Certo- sorride lui aprendomi la porta- signorina
-Che galantuomo- dico io sorridendo e accettando il suo braccio per camminare- andiamo in auto?
-Siamo lontanucci quindi ci conviene- dice lui
****
-Prendo anche questi grazie- dice lei comprando altra frutta fresca
-Sicura che va bene per te pagare? –chiedo io- di solito è l’uomo che dovrebbe pagare o sbaglio?
-Visto quanto bene è finita la mia storia precedente direi che non sono tipo da lasciar pagare altri, non ti preoccupare non è un problema- mi dice lei. Prendo le buste e le carico in auto
-Guadagni bene? –chiedo io
-Lavoro molto ma guadagno più di un senatore- mi risponde lei calma
-Che lavoro fai? –le offro il braccio mentre camminiamo sempre osservati da tutti
-Sono un hacker, lavoro come freelance ma lavoro anche per il governo, la CIA e l’FBI. Mentre eri fuori ho hackerato una ditta a nome di un cliente. Vengo pagata anche per rubare dati dalle aziende da cui dovrei prenderli, sai no? Per migliorare la sicurezza ecc
La guardo ammirato- non saprei mai farlo
-Io non saprei fare il tuo lavoro, anche se me la cavo con le armi da fuoco- dice lei- e non credo di poter portare un capello da cowboy così bene
Le sorrido- ti va se andiamo al tiro a segno dopo che i ragazzi tornano a casa?
-Vuoi metterti in mostra? –chiede divertita
-No, cosa te lo fa pensare? –chiedo io scherzando
Scoppia a ridere stringendosi a me- perché non ti ho conosciuto anni fa. Avrei avuto meno noia nella mia vita.
-Ci siamo conosciuti ora no? Credo sia un ottimo inizio
****
-Wow, hai portato l’angelo tra noi eh? –chiede ridendo uno dei colleghi di Jae
I gemelli ruotano gli occhi e Teddy si stringe a me mentre James dice un- giuro che questo non sa tacere
Alex sorride cortese mentre i due maggiori stanno a fissare il tipo
-Come mai qui? –chiede un altro
-Ho scoperto che l’angelo sa sparare e volevo vedere le sue doti- dice Jae offrendomi la mano e tirandomi verso le zone dove si spara, principalmente per allontanarmi dal tipo-due caricatori l’uno, quelli i bersagli, in moto o fissi?
-Moto- dico io mentre un altro agente li attiva e questi si iniziano a muovere
Jae prende la sua pistola e la carica- vediamo se ho ancora il mio talento
-Jae è il migliore nello sparare- mi dice Logan
-Non lo nego- dico io guardando ogni colpo centrare il bersaglio e 5 colpi prendere il centro. Mi chiedo se sappia usare anche l’altra “pistola” così bene…
Jae mi passa l’arma scarica- vuoi provare?
Annuisco prendendo il caricatore e infilandolo in fretta, guardo i bersagli muoversi, questo mi ricorda l’addestramento di mio zio, quel militare e la sua passione per le armi mi hanno salvato durante qualche attentato…
Inizio a sparare colpendo ogni bersaglio, non ho vinto quei tornei di tiro al piattello per fortuna, sono quasi dodici anni che maneggio armi infondo. Finisco e guardo Jae- promossa?
-Jae dove cavolo l’hai trovata!? –chiede il tipo di prima
Jae lo ignora e mi sorride- anche questo te l’hanno insegnato alla CIA o l’FBI?
-Uno zio generale fissato con le armi- dico io
-Aspetta sei nella CIA?! –chiede Alex illuminandosi
-Sono un’Hacker, nulla più- dico io
Jae mi si avvicina- ricordami di non farti arrabbiare
-Se il mio ex è ancora vivo dopo quello che mi ha fatto non credo tu corra rischi- dico io
Lui ride- sei sempre più sorprendente
Sorrido- disse…non mi stupirebbe se tu fossi popolare con le donne sai?
-Perché mai? –chiede lui guardandomi prendere in braccio Teddy
-Hai un vero talento con le “pistole” sembra- rispondo io
-Ha appena…- chiede uno dei colleghi guardando Jae arrossire
-Si il fratellone è bravissimo anche con i fucili sai? –chiede Teddy
-Beata innocenza- commenta James
I gemelli lanciano un’occhiata a Jae- oh non fare il santo ora tu
-T…torniamo in auto su…- mormora lui
-Perché il fratellone è così rosso? –chiede Teddy
-Sarà la temperatura, dicono che i bei ragazzi siano facili da far diventare caldi- rispondo io
-Amethyst! –mi prega Jae di smettere- dio santo…
-Non si bestemmia- dice Teddy dopo che gli ho allacciato la cintura. James si mette al suo fianco con i gemelli mentre i due maggiori si mettono nei posti davanti.
-Ma che angioletto che sei- sorrido io- io e Jae andiamo a fare un salto a prendere delle cose che ho ordinato prima, ci vediamo a casa ragazzi
-Non fate nulla che noi non approveremmo- dice George
-Ovvero? –chiede Jae
-Io adorerei diventare zio sai? –chiede Fred
-Andate a casa- dice Jae andando verso l’auto
-A dopo ragazzi- sorrido io
-Non pensavo avessi questo tipo di carattere…- mormora Jae appena mi siedo al suo fianco sul suo fuoristrada
-Ti dispiace? –chiedo io
-Non ho detto questo…- dice lui- solo…ora penseranno che vuoi…insomma…
Gli sorrido- e chi ha detto che tu non mi possa piacere anche in quel senso?
Lui mi guarda e sorride imbarazzato- andiamo a ritirare quegli ingredienti va…
****
La guardo entrare in cucina- che si mangia di buono stasera?
Lei sorride- basta alla bolognese, carne arrosto con patate, un’insalata fresca, involtini primavera e per dessert budino al cioccolato e alla vaniglia
-Posso dire che adoro il menù di stasera? –chiedo io
-Tu adori qualsiasi tipo di menù con carne o dolci al cioccolato- risponde lei puntandomi un mestolo contro
-Non lo nego- ammetto io- serve una mano?
-No, ma se vuoi stringermi da dietro come fanno nei film mentre cucino fa pure- dice lei facendomi l’occhiolino e mettendo la pasta nell’acqua che bolle
-Non istigar il cane che dorme –le dico io, sarei capace di fare molto di più e non credo sarebbe ideale con i bambini in casa…
-In questo caso puoi mettere la spesa a posto? –chiede lei
Annuisco- sai che ho capacità di cuoco vero?
-Uhm…per quanto allettante l’idea di averti qui al mio fianco con un grembiule sia non mi fido molto di te ai fornelli dopo l’episodio delle uova…
La guardo male- è successo solo due volte e non ho bruciato casa!
-Ma la pentola ha preso fuoco- dice lei- ma se proprio insisti puoi darmi una mano a tagliare le verdure per l’insalata e a sistemare la carne…
Le sorrido alzando la cassa di frutta fresca- agli ordini. Poggio questa e sono tuo
Lei si ferma a guardarmi
-Cosa? –chiedo posando la frutta in frigo
-Nulla…- ridacchia lei tornando a cucinare
***
-La cucina di Saphy è la migliore- dice Teddy dopo il terzo budino
Gli sorrido- grazie del complimento piccolo
-Saresti un’ottima moglie, vero fratellone? –chiede James di proposito a Jae
Jae si strozza con l’acqua- piccola peste…
-In ogni caso- dico io- che ne dite di un bel pranzo al sacco domani?
I ragazzi mi guardano- al sacco?
-Visto che domani è domenica, perché non andiamo a pranzare in riva al lago? –chiedo io
Teddy si illumina- possiamo giocare vero!
-Certo- dice Jae- allora, vi va?
I ragazzi annuiscono contenti. Alex finisce il suo succo- quindi andiamo a cavallo?
-Sì perché no, è tanto che non facciamo una cavalcata tutti insieme- dice Jae
-Sai cavalcare Saph? –chiede Alex
-Mai cavalcato in vita mia, in tutti i sensi- dico io
Jae mi guarda- tu e i tuoi doppi sensi…quindi non sei mai stata a cavallo?
-No. Vivo in città e quasi il 70% del mio lavoro si svolge in laboratorio o alla base. Il massimo che ho fatto con animali è sui giochi online. Il mio fratellastro è terrorizzato dai cani e la mia sorellastra dai gatti, il mio patrigno odia i pesci e mamma era contraria a ogni tipo di roditore o rettile o volatile…- rispondo io
-Sai, ora che ci penso in tutto questo tempo non ti ho mai portata dove abbiamo degli animali- dice Jae- possiamo andarci domani dopo mangiato allora
Io sorrido- volentieri
-Hai un costume da bagno? –chiede Fred- si può nuotare qui in zona senza problemi
-Ne dovrei avere uno…- il problema è che io non so nuotare…


Capitolo 3: Welcome home big Brother

Capitolo 3: Welcome home big Brother

Quando raggiunse il padre lo vide subito nascosto dietro di lui, spaventato dalla madre di Roze che ora litigava con il marito.
Keith era figlio di due nobili di classe inferiore rispetto a quella della famiglia di Annabelle, aveva un forte potenziale magico ma era incapace di controllarlo. Si sapeva che aveva il potere della terra e che era pericoloso, era stato mandato via dalla sua famiglia dopo aver ferito accidentalmente uno dei suoi fratelli maggiori, da allora era stato visto come mostro
-Che succede? –chiese Roze con calma
Keith la guardò arrossendo leggermente e abbassando subito lo sguardo
-Tuo padre osa portare qui il figlio della sua amante! –urlò la donna
-Non è così, io…- iniziò l’uomo
Rose alzò la mano zittendoli e guardò Keith- mio padre ti ha adottato?
Lui annuì- sì signorina…
Roze guardò la madre- papà non ti tradirebbe mai mamma, non potrebbe anche volendo. Sei l’unica che lui vuole. In altra situazione saresti tu l’amante ma mai la tradita e poi, credi papà così stupido da portare in casa il figlio avuto con altra donna?
La donna arrossì- scusami caro…e anche tu Keith
L’uomo sorrise alla moglie e poi riconoscente alla figlia- grazie
Roze guardò Keith e gli sorrise, il padre si spostò lasciandoli interagire
-Io sono Roze Annabelle, per piacere chiamami Roze. È un piacere conoscerti
-Io…sono Keith. È un piacere Lady Roze- provò lui
Lei gli prese le mani- Roze o sorellina, non Lady
-Ok…Roze- sorrise lui
Lei lo prese per mano- ti faccio vedere la casa
Lui annuì seguendola.
Dopo poco Roze si fermò a guardarlo- non dirlo ai miei ok?
Lo vide scurirsi, era pronto a tutto eh?
Roze gli si avvicinò e gli sorrise- ho sempre voluto un fratellone ma non potevo chiederlo a mamma. Sono davvero felice di averti qui, cerchiamo di andare d’accordo ok?
Lui la guardò incredulo e poi sorrise- si, sorellina
Lei lo abbracciò di istinto- sei adorabile!
Lui arrossì- g…grazie
Keith nel gioco era pieno di orgoglio, ma evidentemente da piccolo non era così. Era vero il fatto che voleva un fratello o una sorella, stava spesso sola a casa nella sua vita precedente, ma ora in quella lo aveva e non l’avrebbe perso
-Eh sai già usare i tuoi poteri? –chiese lei incredula, anche se lei lo sapeva lui non doveva saperlo
-Si- disse Keith- ma non sono in grado di controllarli
-E cosa sai fare? –chiese lei curiosa, nel gioco c’erano dei flashback ma non erano molto approfonditi
Keith mosse la mano, creò un piccolo golem e guardò una felice e allegra Roze osservarlo ammirata, era la prima volta che lo vedeva senza lo schermo del pc davanti
-Sei fantastico! –disse lei- è bellissimo
Keith sorrise ma poi fece una smorfia quando cominciò a perderne il controllo- no…
-Keith? –chiese Roze
Keith perse il controllo e il terreno iniziò a tremare. L’ultima cosa che Roze vide fu Keith urlare, poi perse i sensi.
Quando riaprì gli occhi era nel suo letto con i suoi accanto
-Grazie agli dei sei sveglia! –disse la madre- tutta colpa di quel moccioso
-Cara! –le disse il marito per poi guardare la figlia- come ti senti
-Confusa…che è successo? –chiese Roze
-Un albero è caduto a seguito del terremoto. Non ti ha colpito ma hai perso i sensi quando ti è caduto vicino. È un miracolo che non ti sei ferita in nessun modo
-E Keith? –chiese Roze
-Lui è in camera sua, è terrorizzato dal suo potere e non vuole uscire, credo ci vorrà un po’ per…-iniziò il padre
Roze scese dal letto, poggiò una mano al muro per evitare un capogiro improvviso e si raddrizzo prima di correre fuori ignorando i richiami dei suoi. La camera di Keith era alla fine del corridoio, non lontano dalla sua, cosa che la Annabelle del gioco odiava.
-Keith? Sono io Roze, aprimi per piacere
-Roze…stai bene? –chiese lui da dietro la porta
-Si. Sto bene Keith, ero solo svenuta- lo rassicurò lei- puoi aprirmi?
-No. sono un mostro. È meglio per te che io stia lontano…è meglio per tutti
Roze prese la maniglia della porta e usò l’incantesimo che nel gioco si usava per sbloccarle, per sua allegria funzionò al primo colpo. Entrò e se la chiuse dietro. Keith era in un angolo con le gambe al petto e il volto nascosto. Roze si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla- Keith guardami…
Lui alzò gli occhi rossi di pianto- …
-Io sai cosa vedo?
-Un mostro?
-Il mio fratellone che si è preoccupato tanto per la sua sorellina e che ora si sente incolpa. Io mostri non ne vedo qui Keith
Lui la guardò- non…non sono un mostro per te? Potevo ucciderti!
-Non l’hai fatto e non era voluto- gli sorrise Roze accarezzandogli il volto- quindi non ti preoccupare ok?
-Non mi odi? –chiese lui
-Ovviamente no! –rispose lei- e tu? Io ti ho chiesto di farmi vedere il tuo potere…
-Non è colpa tua- disse lui subito- non potrei mai odiarti
Lei lo abbracciò- allora non c’è nessun problema non trovi?
Lui le sorrise stringendola- grazie
-Sai cosa? –chiese Roze- chiederò a mamma di farti studiare con me, così imparerai a controllare il tuo potere e potrai fare tante cose senza paura. Che ne dici?
Lui annuì- si mi piacerebbe molto
****
Dopo quel piccolo incidente, Keith iniziò a seguire le lezioni con Roze e dopo qualche settimana di duro lavoro, supportato da Roze in tutto e per tutto, iniziò a controllare meglio il suo potere. A livello di studi era bravo ma Roze eccelleva. La madre, eventualmente, accettò Keith come suo figlio, di nuovo grazie a Roze che faceva da mediatrice.
Keith come risultato stravedeva per Roze e non lo vedevi mai troppo lontano da lei.
Così quando la madre la informò di un party a cui doveva andare, Keith si offrì di accompagnare Roze
Il party era indetto da una famiglia nobile amica della loro famiglia, aveva dato uno sguardo alla famiglia e un nome le era saltato all’occhio, Marienne.
In ogni caso avevano una settimana prima del party e aveva quindi una settimana per prepararsi all’incontro.
-Ok- disse il professore posando il libro, aveva capelli grigi e occhi verdi, aveva ormai quasi cinquantasette anni- Lord Keith sa dirmi cosa succede quando si usa il proprio Lyr su una ferita?
-Ehm…- Keith si scompigliò i capelli- peggiora?
-Lady Roze? –chiese lui sospirando
-Migliora o guarisce completamente. Il Lyr è l’energia magica che ci permette di usare il nostro elemento in questo senso, specie se abbiamo affinità con l’acqua, migliora le possibilità di curare. Il fuoco, la terra e l’aria sono però meno efficaci per questo lavoro. Per questo di solito chi ha elemento di fuoco è attacco, chi terra è difesa, chi aria è vedetta e chi acqua è healer. Tuttavia si può anche scambiare i ruoli in base alla necessità.
-Ottimo Lady Roze- sorrise l’uomo- Lord Keith, prenda esempio da sua sorella e si metta a studiare
-Si professore- rispose Keith
-Ora, Lady Roze mi sa dire da cosa si capisce che elemento si ha?
-Si professore- rispose lei-  dunque, c’è un esame magico agli 11 anni, quando si entra in accademia, lì si scopre che potere si ha. C’è un globo magico che divide in otto i colori della magia di una persona. Rosso fuoco, blu acqua, verde terra, rosa aria…poi abbiamo oro, argento, diamante e nero. Argento due elementi, oro tre, diamante quattro e nero impossibile da leggere, indica la presenza di più elementi e di qualcosa di non noto. Nella storia nessuno ha mai ricevuto qualcosa oltre l’oro nel primo esame, di solito si acquisisce altri elementi durante la crescita, ma saranno meno potenti dell’elemento originale. Nella storia è riportato solo un elemento nero ed è stato l’imperatore che ora ha parecchi secoli.
-Corretto- disse il professore- Lady Roze vorrei chiederle dove ha studiato queste cose, già prima del mio arrivo aveva una conoscenza par a quella che ho io se non superiore
-Amo solo leggere- rispose lei
Nella sua vita precedente aveva memorizzato quei libri e appena li aveva avuti in quella attuale aveva ripreso gli studi
Per lei quelle lezioni erano un ripasso più che altro
-Punta al massimo punteggio del test di ingresso?
-Sì- ammise lei
Aaron era il professore che voleva avere. Era severo, difficile da capire e poco amichevole. Nel suo primo incontro con lui aveva capito che era più di ciò che sembrava. Grazie ai DLC e vari diari, libri e flashback sapeva parecchio su di lui. Dire che se ne era innamorata era dir poco. Aaron era il suo preferito, purtroppo non era una delle ruote che poteva fare.
-C’è Lord Aaron come massimo punteggio ora…non è il più gentile o comprensivo…- disse il professore
Lei sorrise, era vero se non lo conoscevi- vedremo
-Ora testiamo il controllo che avete del Lyr- disse il professore
Li accompagnò fuori, nella zona libera creata per l’esercizio di magia o arte del combattere.
-Lord Keith, iniziamo da te- disse il professore
-Si –disse lui mettendosi al centro del campo
Roze mise una mano sul petto sperando che andasse tutto bene.
Intorno a Keith si creò un’aurea verde smeraldo
-Bene ora richiamala- gli disse il professore
Keith annuì riuscendo dopo tre tentativi a richiuderla
Roze gli sorrise- bravissimo!
Keith le andò incontro contento del complimento
-Tocca a lei Lady Roze –disse il professore
Roze si mise al centro del campo e chiuse gli occhi. Sentì una forte energia pomparle il cuore e iniziare a circolare nel corpo attraverso il suo sangue. Si sentì sollevata da terra e piegò le gambe nella posizione di meditazione. Unì le mani sul ventre e lasciò l’energia circondarla attraverso i sette Chakra. Aprì gli occhi calma, trovandosi a circa mezzo metro da terra, intorno a lei la luce era trasparente ma con i raggi del sole poteva vederla estendersi quasi per metà dell’enorme campo di addestramento
-Ora contienila e riportala in te- disse il professore
Chiuse gli occhi e sciolse la posizione, immaginando che l’energia tornasse in sé. Sentì i piedi tornare a terra appena finì di catturare nel cuore tutta l’energia Lyr.
Aprì gli occhi e sorrise al professore, i soldati, la madre e al fratello che battevano le mani.
-Lady Roze è davvero portata- si complimentò il professore
-Ovvio, è mia figlia –disse la donna
-Sorellina sei bravissima e al primo tentativo anche! –disse Keith- sarai eccelsa a scuola
-Non mi stupirebbe che fosse in grado di usare anche tre elementi al primo colpo- disse il professore
Roze sorrise al complimento- vedremo in futuro
-Roze- la chiamò il padre- se hai finito vorrei fare ora il nostro allenamento di scherma
-Si papà- disse lei
-Ha talento e lavora molto- disse il professore- in futuro sarà molto potente
****
-Siamo quasi arrivati Roze- disse Keith
Lei annuì lisciandosi il lungo vestito color latte- speriamo che vada tutto bene
-Ci sono io se servisse- le ricordò Keith
Lei sorrise- grazie. Quindi terrai tu lontano i maschi che ci proveranno?
-Terrei lontano il tuo fiancé figurati estranei- disse lui serio facendola ridere



Capitolo 2: New start

Capitolo 2: New start

Sono le…cinque…al solito non dormo molto. Mi stiracchio e alzo al letto. Infilo dei jeans scuri e una canottiera scura senza maniche leggermente attillata e finisco di lavarmi i denti.
Ieri Jae ha detto che Logan e Alex si svegliano verso le 5:30, i gemelli alle 6, James verso le 6:30 e Theodor verso lo stesso orario…potrei far loro la colazione, Jae ha detto che posso se voglio ma che non devo sentirmi in obbligo.
Mi lego i capelli in una cosa alta e scendo piano le scale. Il mio passo è sempre stato silenzioso, lavorando di notte spesso mi muovo per casa e ho dovuto studiare un passo che non dia troppo fastidio a chi dorme.
La casa è enorme senza dubbio, due piani con parecchie stanze. La cucina era…vicino al salotto mi pare…
Poso un piede coperto dalle calze antiscivolo sul pavimento di legno e entro nel salotto. È pieno di roba…sarà una fatica ripulire solo questa stanza…vediamo in che stato è la cucina…
La stanza è enorme e ben fornita, ma è anche il caos fatto stanza…credo che più che altro ci siano solo scatole di fast-food e pizzerie qui dentro…quando sarà stata l’ultima volta che hanno mangiato un pranzo vero? Meglio ripulire prima di fare qualcosa da mangiare…
****
Ecco…ora è molto meglio…ci ho messo solo…un’ora. Strano che Logan o Alex non si siano svegliati. Poso il mestolo e guardo il lavoro che ho fatto. Il pavimento in marmo nero è ora libero e lucido, il tavolo dell’isola sgombro, con il marmo bianco pulito e la parte in legno di ciliegio lucidato. Le sedie sono a posto, le piastrelle pulite…e io ho un serio problema, sono maniaca dell’ordine…
Giro i pancake e sento dei passi
-Dannazione dobbiamo fare in fretta o i ragazzi…saranno in ritardo- un ragazzo dai capelli biondo scuro e occhi verdi è appena entrato in cucina, indossava solo dei jeans e aveva l’aria di essere ancora mezzo addormentato
-Perché ti sei…- un ragazzo biondastro entra dopo di lui anche lui a petto a nudo- tu sei la ragazzo che ha preso ieri nostro fratello?
-Si- dico io- voi siete Logan e Alex?
I due annuiscono. Poggio due piatti al tavolo- vi piacciono i pancake?
I due annuiscono e piano si siedono. Reazioni tra tre…due…uno…
-Cosa è successo alla cucina?! –dice Alex guardandosi intorno
-Ho pensato di ripulire- dico io e sorrido quando vedo i due mangiare i pancake- buoni?
-Si- dicono insieme
-Io sono Logan e lui è Alex come avrai capito
-Io sono Amethyst Sapphire BlackNight, potete chiamarmi come volete- dico io
-Sapphire- dice Alex- sei bravissima a cucinare
-Grazie- dico io- puoi prenderne ancora se ti va. Jae dorme?
-Jae tornava alle quattro oggi- dice Logan bevendo contento il caffè
-Giorno…-dicono in coro due gemelli bruno, questi sono Frederick e George. Gli metto davanti la colazione e iniziamo a mangiare sono mezzi addormentati eh?
Ci mettono un paio di minuti a svegliarsi e solo allora mi notano
-Aspetta Logan e Alex non cucinano così bene- dice…Frederick? Ehm…sono troppo simili per capire chi è chi…
Si girano verso di me- Fred mi sa che stiamo dormendo
-O siamo morti nel sonno…- mormora quello che penso sia Fred. Beccandosi un’occhiataccia da Logan e Alex
Sorrido- sempre così?
-Peggio- dice Alex
-Salve angelo- e i due ora mi guardano come una preda
-Io sono Fred e lui è George- dice Fred
-E tu sei single? –chiede George
Alex e Logan lo colpiscono sulla nuca- ignorali ti prego. Vi pare modo di fare?!
-Eh ma volevamo solo presentarci…-mormora Fred
-Che è successo alla cucina!? –chiede George guardandosi intorno- ho sbagliato casa?
Alex sospira- ti prego ignorali
-È lei la ragazza? –chiede un ragazzo- giorno, io sono James
-Io sono Amethyst Sapphire. È un piacere conoscerti- sorrido io
Lui ricambia e accetta i pancake tranquillamente- finalmente una colazione decente- dice facendo una frecciatina ai due maggiori. Giro un altro pancake tranquillamente. Sono abituata a vivere con John e papà che mangiano per un esercito, a quanto pare i Johnson non sono da meno.
-Fratellone chi è? –chiede una vocina di un bambino. Ha capelli biondo scuro e occhi verdi molto accesi. Poso il piatto e gli sorrido
-Io sono Amethyst Sapphire, scegli tu come chiamarmi. Tu sei Theodor vero?
-Sì- dice lui guardandomi- Teddy va bene
-Vuoi i pancake Teddy? –chiedo io
Lui annuisce e lo aiuto a sedersi al tavolo- grazie Saphy
Ok, amo questo bambino. In realtà qualsiasi bambino…vorrei dei figli così carini un giorno…
-Sapphire- dice Alex- oggi che fai?
-Lavoro da computer quindi penso sbrigherò quello e pulirò un po’ casa- rispondo io
-Io…oggi sono in università fino alle cinque- dice Logan- tu Alex?
-Prima delle quattro non finisco- dice lui
-Noi siamo in classe fino alle due come solito- dicono i gemelli
-Io finisco all’una, manca una prof- dice James
-Devo chiedere a Jae di prendere Teddy da scuola visto che finisce alle dodici- sospira Logan
-Posso andare io- dico io- sono libera e ho la mappa del posto in testa
-Vieni davvero? –chiede lui.
-Non è un problema? –chiede Alex
-Per nulla- dico io
-Jae ha riportato la tua auto ieri quando è tornato- dice Logan alzandosi- grazie per l’aiuto
-Non c’è problema- dico io tranquilla. Sono molto cordiali…fin troppo a dirla tutta, per ciò che ne sanno potrei essere un serial killer…o potrebbero esserlo loro…credo che Jae centri qualcosa con questo loro modo di fare- per che ora dovete essere in classe?
-Io e Alex dobbiamo volare ora- dice Logan- i gemelli per le otto e dieci, James alle nove deve essere lì e Theodor anche alle nove
-Posso portare io James e Teddy così fanno con calma
-Bene. Su Alex andiamo a prepararci. Jae si sveglierà per le dieci, dieci e mezza- mi dice Logan
Alex si alza- grazie Saph
-Nulla- dico io
I gemelli si alzano- non ci va di andare a scuola!
Alex e Logan sospirano
Io sorrido- oh e perché?
-È una palla! –dice Fred
-Per curiosità Saphy, hai finito la scuola tu? –chiede James
-Si- dico io- dovreste andare a scuola voi due
-Perché? Per fare altri cinque anni di noia? –sbuffa George
-Io mi sono laureata con la lode a diciotto anni- dico tranquilla.
I ragazzi mi guardano- a diciotto?
-Sì –dico a Logan- ho un anno meno di te e ho iniziato a lavorare agli undici anni- guardo i gemelli- quindi niente storie. Andate a scuola e fate i bravi, è noiosa ma se prendete voti alti potreste entrare nella università che vi piace. Più velocemente fate gli esami più velocemente finite lo studio
-Per curiosità quando prendevi al liceo? –chiede Logan, volontariamente per far imbarazzare i due
-Non ci sono andata- dico io, e vorrei ben vedere con quello che è successo con il mio lavoro e quel lavoro…non avevo esattamente il tempo di studiare a un liceo- il primo anno per alcune circostanze ho fatto un salto e gli esami per il 5° anno prima dell’ingresso ufficiale al liceo. Avevo una media perfetta- e conoscenze che non mi hanno dato molta scelta- quindi è stato semplice- anche perché mamma mi avrebbe ucciso se prendevo un voto inferiore alla A.
-Cavolo- mormora George- devi essere un genio
-Non mi ritengo tale. Ho lavorato molto per avere i risultati che ho avuto e questo ha attirato l’attenzione di alcune persone che mi hanno dato il mio attuale lavoro- sorrido, già ancora ricordo l’infarto che ho dato a mia madre quando sono tornata a casa con uomini in nero al mio fianco- se vi serve una mano nello studio, anche voi due, vi do volentieri il mio aiuto
-Grazie- sorrido Logan- su Alex veloce
I gemelli si guardano- ci andiamo a vestire
-Mi puoi aiutare con matematica? Di solito mi aiutano Logan o Jae ma ieri non hanno avuto tempo e stamattina Logan sembra essersene scordato…- mi chiede James
Gli sorrido- sono qui apposta. Fammi vedere su
****
Parcheggio di fronte alla scuola- e siamo arrivati
James mi sorride- grazie Saphy
-Il numero lo hai, se esci prima o ti serve qualcosa manda un messaggio e ti vengo a prendere- dico io
Lui sorride- grazie Saphy
Lo vedo andare da degli amici e mi guardano, io saluto con un sorriso e vedo i ragazzi arrossire. Riparto divertita
-E ora si va a scuola Teddy
Lui sorride- e vieni a prendermi?
-Certo- sorrido io
-Grazie- sorride lui
Teddy ha cinque anni…a quell’età di solito mia madre mi prendeva da scuola, preparava da mangiare, stava con me…prima che si sposasse con il mio attuale padre guardavo gli altri con invidia parlare del papà, quando sentivo le loro lagne su come il padre non aveva comprato loro quello o quell’altro mi veniva da gridare. Almeno loro avevano un padre di cui lamentarsi, io il mio non sapevo nemmeno come si chiamava all’epoca, era una persona che aveva rotto con mia madre quando lei scoprì di essere incinta, l’aveva lasciata sola, aveva lasciato dei soldi e se ne era andato. Certo questo non può essere paragonato alla morte di entrambi i genitori per Theodor e gli altri, loro non hanno scelto di lasciarli, o almeno per ciò che so io, mio padre ha scelto di andarsene, ma so cosa significa non avere un genitore durante l’infanzia. Teddy, James, George, Fred, Alex e Logan guardano ora a Jae come io guardavo a mio nonno o a mio zio, erano il mio punto di riferimento maschile, lui per loro ha assunto il ruolo di padre, per quanto strano possa suonare agli occhi di Teddy lui è ciò che più si avvicina. Non posso certo dire che cosa lui pensi di me…ma forse sta pensando che anche lui avrà una specie di sorellona a cui chiedere aiuto ora…
****
Scendo e aiuto a scendere Teddy- siamo qui giusto?
-Sì, ciao Maestro! –urla lui contento. Amo i bambini, sono sempre pieni di energie e mi mettono allegra
-Ciao Teddy- alzo lo sguardo e vedo i genitori dei vari bambini, i bambini e qualche insegnante guardarmi, beh deve essere assurdo vedere qualcuno oltre i fratelli di Teddy accompagnarlo a scuola e io sono letteralmente apparsa dal nulla ieri sera…non posso dire che sia nella norma vedermi qui. Il maestro ha capelli tinti di rosso e occhi nerastri- io sono Thomas Brown
-Amethyst Sapphire BlackNight- mi presento io
-Come mai sei con lei Teddy? –chiede Thomas
-Vive con noi al ranch- dice lui contento- ha detto che mi viene a prendere oggi, vero?
-Sì- gli sorrido io
-Teddy vai a giocare con gli altri, io arrivo subito- dice Thomas
Teddy mi abbraccia- ci vediamo dopo Saphy
-A dopo Teddy- dico io sorridendogli
-Quindi vivi con i Johnson- dice il maestro- come mai se posso…
-Sono un’amica di Jae, sono venuta qui per un po’ e ha offerto di ospitarmi, visto che lavoro da casa io ho offerto di dargli una mano con i fratelli e la casa
Lui annuisce- non ha vita facile. Grazie per l’aiuto che dai a Jae, Teddy sembra trovarti simpatica. Immagino prenderai tu il compito di prendere lui e James da scuola vero?
-Sì- dico io
-Ottimo, dirò agli altri che sei di famiglia. Torno in aula
-Buona lezione- dico io risalendo in auto
-Ah, signorina…è single?
-Sì –dico io accendendo il motore- buon lavoro
-A presto- sorride lui
Torniamo al ranch va
****
E con questo il primo piano è pulito. Butto l’ultimo sacco della spazzatura. Ritorno in salotto e vedo scendere Jae
Si guarda spaesato- quanto ho dormito?
-Buongiorno- si accorge di me- sono le dieci
-Buongiorno- dice scendendo gli ultimi gradini- ho sbagliato casa?
-Fino a prova contraria no- dico io- vieni ti faccio la colazione
-Non c’è bisogno…- inizia lui
-Lo so, ma voglio- dico io lavandomi le mani e prendendo gli ingredienti dal frigo per fargli i pancake- com’è andata a lavoro?
Lui si siede alla penisola e mi guarda- bene, tutto nella norma, eccetto per una sposa perduta in mezzo strada
Ridacchio- grazie per l’aiuto
-Figurati- dice lui- non ricordo l’ultima volta che era tutto così pulito qui.
-Il primo piano è in ordine, ho rimosso e rimesso a posto ogni oggetto e buttato la spazzatura, mangiate troppe cose da fast-food, pizzerie e cinese a mio parere. Ho aspettato che tu ti svegliassi per passare l’aspirapolvere e lavare- dico io
-I ragazzi? –chiede lui
-Logan è in università fino alle 5, Alex fino alle 4, i gemelli escono alle due, James mi ha scritto che esce alle dodici così come Teddy. Ho promesso che li prendevo io- rispondo servendogli la colazione e rimettendomi ai fornelli per finire l’impasto
Con la coda dell’occhio lo vedo godersi il cibo- sei molto brava a cucinare
-Grazie- sorrido io- sai se c’è un luogo dove posso vendere anello e vestito da sposa?
-Sì, perché?
-Perché me ne voglio sbarazzare- dico io
Lui annuisce- dopo ti ci porto allora
Gli servo un altro piatto- merci monsieur Johnson
Lui sorride- buonissimi
****
-Hey Mike- sorrido entrando con Amethyst al biondo con occhi blu che ci guarda curioso. Amethyst si guarda intorno curiosa e poi incontra lo sguardo curioso di Mike- lei è Sapphire, una mia amica
Per qualche motivo voglio tenere il Amethyst solo per me, visto che gli altri sembrano preferire il Sapphire sarò ben lieto di rimanere l’unico a chiamarla Amethyst
-Ah quella che vive con te? –sorride Mike
-Come lo sai? –chiedo io
-Thomas –dice lui. Quel dannato chiacchierone
-Capisco- dico io
-Cosa ti serve? –chiede Mike
-Vorrebbe vendere delle cose- dico io
Lei posa il vestito chiuso nella busta e l’anello di fronte a Mike
Mike li guarda- matrimonio?
-Sono fuggita dal mio ex-futuro-marito dopo averlo beccato la sera prima delle nozze a farsi un’altra- dice lei diretta
-Che cazzo di uomo di merda è?! –chiede Mike- non avrò più la vostra età ma ai miei tempi non si faceva così
-Hai solo cinque anni più di me- dico io
-Lo so e guardati! Single e con dei fratelli da crescere come se fossi il loro padre- mi dice lui- comunque vediamo un po’…però…questo anello costa parecchio non ho mai avuto un oggetto così tanto costoso…e anche l’abito. Ci hai speso molto sopra eh?
-Li ha scelti e pagati lui- dice lei
-Anche l’abito? Non porta sfortuna? –chiede lui
-Sì, infatti come vedi le nozze sono finite in maniera fantastica- dice lei- i soldi non mi interessano, fa un prezzo e sono tuoi
Lui ci pensa e scrive una cifra con cinque zeri. Lei scuote la testa e ne cancella tre- ma non…
-Non mi importa il valore- dice lei- per me questo prezzo va più che bene- ci pensa un secondo su- c’è un orfanatrofio, una chiesa o qualcosa del genere?
-C’è l’orfanotrofio Sant’Hannah- dico io
-Bene, può mandarli a loro i soldi? –chiede lei lasciandoci senza parole
-Una tale cifra…- inizia Mike
-Non ho voglia di tenere nulla di legato al mio ex, almeno i soldi aiuteranno qualcuno- sorride lei
Mike sorride- pare che non ha solo l’aspetto di un angelo la tua ragazza, dirò subito a suor Margot della tua donazione, sono certo che sarà felice della cosa. I bambini sono aumentati e le casse non reggono, ogni dollaro è necessario
Lei pensa a qualcosa- se possibile, potresti chiederle di incontrarmi? Ho conoscenze in questo campo e forse potrei aiutarla
Mike annuisce- certamente, la chiamo subito
Lei gli dà un biglietto da visita- il mio numero, se serve chiama pure
Mike sorride allegro- si signora, Jae vedi di trattarla bene, non hai la fortuna di trovarti due angeli nella vita
La guardo curiosa nel negozio- lo so
****
-Qualche posto dove vuoi andare? –le chiedo io appena usciti dal negozio
-Abbiamo ancora più di un’ora prima che i ragazzi escono- dice lei- non conosco molto questo posto…tra parentesi dove siamo?
Scoppio a ridere- siamo a Nighthood, sconosciuto, piccolo e silenzioso puntino nel mezzo del nulla. La città più vicina è a due ore di auto. Qui ci sono le basi per auto-sostenerci ma i fondi sono molto pochi e non si riesce a mantenere tutto. Sarà dal 2090 che non viene rinnovato l’ospedale…
-2090? Non sono sicura che i miei bis-bis nonni fossero nati…non so nemmeno se i loro genitori avessero età da marito! –dice lei- il turismo?
-C’è ma la strada che ci porta qui è molto brutta da fare- le rispondo con calma- c’è anche un problema con un magnate…che ne dici se ti faccio vedere la strada dei negozi?
Lei sorride- certo, grazie per l’aiuto Jae- mi prende a braccetto- dove si va?
Le sorrido, se questo non fa iniziare un pettegolezzo sul fatto che stiamo insieme…- andiamo, ma sicura di volere camminare così? Potrebbero fraintendere…
Lei sorride- lasciamoli fraintendere, infondo ho accalappiato il più figo dei ranger dell’intero Texas, che invidino un po’- scherza lei
Noto molti che ci guardano, non sei tu a essere invidiata, a giudicare da come mi guardano gli uomini sono io quello invidiato- vuoi vedere…
***
-I tuoi fratelli usciranno a breve- dico calma
-Non ti hanno causato noie spero- mi dice lui
Sorrido- Nah, sono adorabili, credo di aver messo i gemelli a disaggio però quando Logan e Alex hanno chiesto della mia laurea
Lui scoppia a ridere- sarebbe ora che quelle pesti si impegnassero. Ecco altre due pesti all’attacco…
-Saphy! –urla Teddy correndomi incontro e abbracciandomi- sei venuta davvero! C’è anche il fratellone!
Jae lo prende in braccio- hey ometto
James ci raggiunge con più calma- Saphy, grazie per essere venuta a prenderci
Jae gli scompiglia i capelli- sei troppo piccolo per lei ometto
-E tu vedi di provarci allora fratellone- dice James- i prof parlavano della bella ragazza che sta con mio fratello sai?
-Sapphire! –dice Thomas venendoci incontro
James ruota gli occhi- appunto…
-Vedo che i due sono con te e hai portato Jae vivo. Questa è nuova, da quando sei vivo tu?
Jae ruota gli occhi- spiritoso. Tutto bene con i due?
-Beh li abbiamo bombardati con domande sull’angelo che ti trovi in casa. Mike ha detto che ha donato all’orfanotrofio- gli dice Thomas, ma non c’è altro argomento oltre che ciò che combino io in questo posto? E poi, crede davvero che non lo sento?
-Qui parlano davvero troppo- commenta Jae, concordo appieno caro
-Sai se è interessata a…- inizia Thomas
-Ho da fare, ciao Thomas- dice Jae in fretta salendo in auto con noi, ridacchio con i ragazzi- si va a casa?
-Si, Saphy ti dispiace aiutarmi con matematica oggi? –chiede James
-Non è un problema- gli dico tranquilla
-Voglio anch’io una mano con i compiti! –dice Teddy
-Ma tu non ne hai- gli risponde Jae
Teddy mette il broncio, ok, questo bambino è una seria minaccia per il mio cuore…
-Che dici se mi aiuti a fare dei biscotti invece Teddy? –gli chiedo io
Lui si illumina- sì!
James lo guarda- ti corrompono facile
-Quindi tu non vuoi aiutare? –chiedo io
Lui sorride- io sono anche facile da corrompere
Jae scoppia a ridere- è genetica allora! vi darei una mano ma dubito di saper fare i biscotti
-Allora puoi aiutare a portare le buste della spesa- gli dico io
-Si può fare- sorride lui



I am the father apparently

I am the father apparently Trama: Ritornata indietro nel tempo a quando era ancora una bambina, Lia non vuole soffrire alle mani dell’abusiv...