Capitolo 4: I think you are perfect the way you are
Roze guardò le quattro alla porta che stavano facendo
entrare gli ospiti. Erano le prime quattro figlie del nobile della casa, erano
figlie del primo matrimonio e odiavano l’unica nata dal secondo anche se lei come
loro non aveva più una madre.
Ad essere sinceri Cindy, Lindy e Mindy non le distingueva
per nulla, nonostante fossero tutte bionde e con occhi di colore di diverse
tonalità di blu e verde, per lei erano troppo…non c’era differenza. Sembravano
cloni e avevano almeno 2-3 anni di differenza tra loro.
Non le piacevano, al tatto le aveva sentite fasulle e
bugiarde e Keith aveva simili sensazioni. A essere sinceri lei voleva
incontrare Lady Marienne. Nel gioco era una bellissima e sicurissima donna, si
chiedeva com’era ora. Keith fu molto vicino a Roze per le prime ore, parlando
con lei e i nobili che si avvicinavano. Era a suo agio ed era evidente la cosa.
Roze ne approfittò per andar a prendersi da bere.
-Lady Annabelle! –chiamò una delle tre sorelle
“Meglio filarsela” pensò Roze infilandosi in casa e uscendo
in un secondo giardino per poi inoltrarsi per allontanarsi da lei.
Alla fine si ritrovò in un meraviglioso roseto di vario
colore. Se non sbagliava era quello che curava Lady Marienne
-Che bello…- mormorò
-Chi è? –chiese una voce timida
Roze si girò a guardare una ragazza delle sua età dai
capelli biondi e occhi castani, non aveva nulla della Lady Marienne del gioco,
quella sicurezza e spavalderia, non era presente in quella timida e insicura
ragazza.
-Scusami- sorrise Roze- sono Lady Roze, Roze va bene. Sono
capitata qui nel tentativo di fuga da una delle tre maggiori del Lord, sono
parecchio antipatiche quelle tre
-Sono…sono Lady Marienne- si presentò lei
-Oh miei…mi spiace…- disse Roze- non volevo essere scortese
-Lo penso anch’io- le disse Marienne- ti piace?
-Questo è un giardino meraviglioso. Chi lo cura?
-I…io –disse lei
Roze le sorrise e le prese le mani- hai proprio il pollice
verde Marienne, posso darti del tu vero?
-Certo…pollice verde? –chiese lei
-Hai un talento naturare a crescere e curare un giardino,
non ho mai visto un tale capolavoro- ammise Roze
Marienne arrossì- g…grazie
-Ti andrebbe di farmi da insegnante? Vorrei avere anch’io un
così bel talento…
-Potrei venire a casa tua e…- iniziò Marienne- mi spiace io…
-No, è un’ottima idea- le sorrise Roze- posso considerarci
amiche?
-Amica? Con una come me? –chiese Marienne
Roze annuì- mi sembri una ragazza dal cuore d’oro e non mi
dai brutte sensazioni come le tue sorellastre. Sempre che tu voglia ovvio
-Certo! –rispose lei- solo…di solito mi evitano perché mia
madre era un popolana e ha sposato un ricco nobile…
Roze la invitò a sedersi accanto a lei- e ti evitano perché?
-Non sono benvoluta perché sono figlia della donna che
nessuno voleva. Quando mamma è morta hanno brindato a festa le mie sorellastre-
disse Marienne sedendosi
-Che orrore! –disse Roze, le prese la mano- non pensare a
loro. Non valgono pena o dolore. Pensa questo. Sei l’unica con potere magico
Marienne annuì- è vero
-Sei l’unica che può sposare un principe, anche se il
fidanzamento con Damon non è ufficiale –le ricordò Roze
-Anche questo è vero
-E tu sarai quella che diverrà un importante membro dell’alta
società magica, loro marciranno invece, mentre noi con poteri vivremo tre
volte, al meno, più di loro- Roze le sorrise- non sei inferiore a loro
-Ma sono sola- disse lei
-Hey- Roze le sorrise- hai me ora, siamo amiche no?
Marienne arrossì- davvero?
-Ovvio- sorrise Roze- e per qualsiasi cosa io sono qui ok? A
questo servono le amiche e puoi venire a giocare da me quando vuoi. Tanto la
mia famiglia ha più potere della tua, non ti possono dar noie se io sono vicina
a te. Quindi calcola che hai una specie di cavaliere dall’armatura d’argento al
tuo servizio pronta a difenderti dalle brutte e cattive sorellastre.
Marienne scoppiò a ridere e l’abbracciò- grazie
Roze sorrise- sorridi più spesso, sei bellissima quando
sorridi.
Marienne arrossì- l…lo farò
****
-Ti sei divertita? –chiese Keith quando furono sulla
carrozza per tornare a casa
-Molto. Sono diventata amica di Marienne- sorrise Roze-
verrà dopodomani a trovarci
-Contento che tu faccia amicizie- sorrise lui
Roze ripensò al gioco e si bloccò, aveva per errore rubato
le frasi del gioco, o almeno una versione simile, di ciò che Damon le diceva-
spero che Damon abbia fortuna…
Keith la guardò- cosa?
-Nulla- sorrise lei “speriamo di non aver creato un problema
per il futuro dei due…”
****
Roze sorrise- Marienne!
La ragazza l’abbracciò- Roze, mi sei mancata
-Anche tu- sorrise Roze- vieni andiamo nella serra
Ormai erano quasi tre settimane che le due si vedevano quasi
ogni giorno o almeno 3-4 volte a settimana
-Allora com’è andata? –chiese Roze
Marienne alzò le spalle- beh, direi ok. Non mi sembra tutto
questo granché il principe
Roze la guardo. Marienne aveva conosciuto, il giorno prima,
Prince Damon, il futuro marito della giovane, eppure a differenza della
Marienne del gioco lei non era per nulla felice della cosa
-Come mai?
-È noioso. Ho provato a parlarci ma nulla, non c’è scintilla
tra noi due- disse Marienne
-Ha visto il giardino di rose?
-Si, mi ha detto che ho il pollice verde- disse Marienne
-E tu?
- “Grazie, lo so bene” –rispose Marienne
Roze sorrise- gli darai una chance?
-Ovviamente e poi saremo cognate- sorrise lei
Marienne era cambiata in quei giorni, era sempre più simile
alla Marienne sicura e allegra del gioco. Aveva anche dato il benservito alle
sorellastre minacciandole di usare i suoi poteri per far pagare loro ogni
singolo dolore che le avevano fatto, era fiera di lei per questo.
-Già, passeremo i pomeriggi insieme a lamentarci dei nostri
morti che dici? –rise Roze
-Ovvio, ma almeno saremo insieme- sorrise lei
Roze sorrise- parlando d’altro, hai iniziato gli studi?
-Si, ho cominciato le lezioni, è molto più difficile di ciò
che dicevi, sei davvero portata- le sorrise Marienne
-No, ho solo allenato molto il mio corpo e la mia mente. Sono
certa che arriverai anche tu a dire che è semplice e poi, hai solo otto anni
Marienne, l’esame sarà agli undici anni. Hai quasi tre anni- le disse Roze
-Tu invece ne hai quasi nove, mancano tre mesi ai tuoi nove
anni- sorrise Marienne- farai una festa?
-Ho lasciato a mia madre la libera scelta sui dettagli-
disse Roze
-Capito. Ho già in mente un regalo per te- sorrise Marienne-
oh, ti ho detto…
****
-Bravissima Lady Roze –sorrise il tutore- a mio modesto
parere arriverà al massimo dei voti
Lei sorrise- lo spero
-Siete sicura però? Lord Damon non è…-iniziò il tutor
-E lasciar andare sprecato il nostro duro lavoro? –chiese lei-
chi avrò, avrò, saprò andar avanti come la migliore me che posso offrire
Lui sorrise- bene, dunque, ora Lord Keith perché non
proviamo…
****
Controllò che nessuno la vedesse e che la porta fosse chiusa a chiave prima di provare i poteri. Aveva preso il vizio da qualche mese di stare sola e concentrarsi sulle memorie che aveva della sezione proibita.
Controllò che nessuno la vedesse e che la porta fosse chiusa a chiave prima di provare i poteri. Aveva preso il vizio da qualche mese di stare sola e concentrarsi sulle memorie che aveva della sezione proibita.
Nessuno oltre lei poteva saperlo, ma si era creata una copia
di quel testo proibito del gioco. La madre aveva trovato quasi ogni libro di
testo, gli unici che mancavano erano quelli proibiti e quelli di scuola. I secondi
li avrebbe avuti a 11 anni, ovvero in meno di tre anni, ma i primi dubitava di
poterli avere prima di determinati eventi e aveva la sensazione che le
sarebbero serviti. Per questo li trascrisse a memoria, per fortuna era una
persona con una memoria di ferro, ma per sicurezza li trascrisse nella sua
lingua originale che solo lei poteva leggere e comprendere, per fortuna aveva
conoscenza di tutte le lingue studiate in entrambe le vite.
Si mise a meditare mentre intorno a lei le gemme e i
cristalli ruotavano con calma. Aprì gli occhi richiamando la pergamena dove
aveva segnato il programma di allenamento di ogni maestro dell’accademia. A dirla
tutta aveva deciso di provarli tutti, ma alla fine finiva con il fare molto
quello di Aaron. C’era da aspettarselo infondo, Aaron era il suo preferito, tra
tutti il suo metodo era il migliore, anche se era il più pesante. Aveva tutte
le intensioni di abituare il suo corpo all’uso del suo allenamento, questo le
avrebbe dato un enorme vantaggio quando sarebbe entrata in accademia sotto la
sua ala, perché lei voleva essere l’allieva di Lord Aaron. Sapeva quando solo
fosse quel Lord, quanto gli pesasse essere l’ultimo erede e quanto avvoltoi
fossero i parenti vicini che volevano nozze per l’enorme eredita che Lord Aaron
aveva creato negli anni e ereditato da generazioni di duro lavoro. Non avrebbe
permesso nessuno scandalo, nessun matrimonio forzato o altro.
Guardò i cristalli magici girarle intorno illuminandosi
della loro luce, più cristalli si usavano più mana si usava, ergo ci si stancava
facilmente ma questo aiutava il legame con l’elemento, rafforzava mente e corpo
e migliorava la gestione di Lyr.
Fece fluttuare i cristalli intorno a sé per comporre il nome
dell’uomo che voleva Aaron.
Sorrise dividendo gli occhi, avrebbe fatto tutto ciò che
poteva per diventare sua allieva.
Avrebbe lavorato fino a non riuscire più a muoversi ogni
giorno, studiato come una matta e si sarebbe allenata come se ne dipendesse la
sua vita.
****
Roze era seduta nel salotto creato in una zona della serra a
rileggere gli appunti dell’ultima lezione, erano tutte cose che sapeva ma era
sempre buona pratica ristudiarle a suo parere. Stephan era bloccato a lezione
di scherma quel giorno, Keith era sotto le torture del loro tutore stanco del
poco impegno del ragazzo e Marienne era a lezione di danza probabilmente, aveva
deciso di diventare una vera lady che potesse aiutarla, cosa che non aveva ben
capito e non era certa di voler capire.
-My Lady c’è il principe per lei- disse Sarah, bruna dagli
occhi verdi, una delle sue più care cameriere
-Credevo avesse lezione oggi –ammise Roze- fallo entrare
Sarah
-Non è Stephan, Lady Roze- disse lei mentre qualcuno entrò
di prepotenza
-Tu- disse il biondo dagli occhi verdi molto simile a
Stephan ma con modi meno regali- come osi farmi aspettare
-Chi saresti? –chiese lei guardandolo- per entrare in casa
mia senza invito?
-Il principe Damon- disse lui
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