WitchandAngel : marzo 2018

Capitolo 4: She is Shy

Capitolo 4: She is Shy

-Vi siete ripresi? –chiese divertito Stephan
-Si…scusa per prima Stephan…- disse uno di loro in imbarazzo
-Sorellina ti presento i miei amici. Thomas, quello biondo, William, il moro con capelli corti, Ken, il bruno, Jordan, il rosso, e infine Josh, l’altro moro- li presentò Stephan- ragazzi lei è Lilith Leah, la mia sorellina
Leah sorrise timidamente- p…piacere di conoscervi
I cinque sorrisero- piacere nostro
Thomas si avvicinò a Stephan- sai vero che hai una sorellina che ti darà molte noie…pretendenti vari eccetera…
-Non ricordarmelo- disse Stephan
-Allora Leah…sei single? –chiese William sorridendole
Stephan lo colpì sulla nuca- non ci provare nemmeno lontanamente. È mia sorella
-Può rispondere lei non credi? –chiese lui massaggiandosi la parte lesa
Lei era arrossita- n…non credo sia affar…tuo…
-Stephan…-iniziò Ken
-Si lo so, ho la fortuna da avere l’unica vampira che sembra una preda…lo so- disse lui sospirando
Leah gli prese la mano attirando la sua attenzione. Gli sorrise- vorrà dire che mi proteggerai tu, no fratellone?
Stephan la strinse di istinto- si ti protegge il fratellone, non ti farò succedere nulla di brutto…sei così adorabile
-Dove hai detto che l’avete trovata? –chiese Josh
-In una bara di fronte casa nostra- rispose Stephan
-Ok…-mormorò Josh- quindi non posso comprarne una online vero?
Stephan gli tirò dietro un cuscino- idiota!
-Cosa? È adorabile! La cambierei con mia sorella ogni giorno- disse lui
Stephan strinse Leah- Nope, lei è mia sorella e con la tua ci sono stato fidanzato per tre anni, sarebbe strano
Leah scivolò via dalla presa con facilità- io vado da mamma
Lui annuì- vuoi che ti accompagno?
-Penso…che tu debba stare con i tuoi amici, è stato un piacere- sorrise lei uscendo di corsa
Stephan sorrise e William gli mise un braccio intorno alle spalle- hai la sorellina più carina che ho mai visto
-Appunto, mia sorella. Giù le mani prima che te le tagli
****
Leah entrò nel salotto della madre- mamy?
-Oh vieni Leah- sorrise la vampira- il dottore dovrebbe arrivare a momenti
-Ok- disse lei sedendosi di fronte alla donna
-Gli amici di Stephan ti hanno dato noie? –chiese la donna
-No…erano molto…attivi…- disse lei
-Sta tranquilla sono innocui- sorrise lei
Un servo fece entrare il dottore- madame, il dottore è qui…
-Benvenuto Doctor Frederick- sorrise la donna
L’uomo dai capelli bianchi le sorrise- Madame BlackBlood, è un piacere vederla…oh ed ecco la mia giovane paziente. Come sta?
-Sto bene- sorrise Leah- può darmi del tu
-Non credo sia…-iniziò lui
-Va bene- acconsentì Natasha- è nuova a questo mondo Frederick, se la fa sentire meglio dalle del tu
Lui sorrise- sono qui per i prelievi
Lei annuì alzando la manica e lasciandogli infilare il macchinario- farà male Leah
Lei annuì. Sentì il dolore dell’ago che perforava la sua vena ma non fece nemmeno una smorfia
-Come sospettavo- disse il dottore
-Cosa?
-Sua figlia è stata addestrata a sopportare alti dosaggi di dolore- spiegò lui- questo macchinario ha fatto finire in lacrime vampiri secolari. Come sai la pelle di noi vampiri si rigenera subito, l’ago di queste macchine è cosparso di una speciale sostanza che impedisce alla pelle di rigenerarsi, è estremamente doloroso
La donna annuì- ricordi qualcosa?
Leah alzò le spalle- mi ricordo che papà e mamma mi facevano andare molto in palestra e…tante visite dai dottori per ossa rotte quando mi allenavo…
Il dottore intano stava controllando la ragazza- non riporta cicatrici, il che può essere causa del sangue vampirico o di qualche sostanza che le hanno dato durante quel periodo. Il morso sul collo?
Leah, con la mano libera, si levò il giro collo mostrando il collo immacolato. Il dottore lo studiò con le lenti degli occhiali- è molto interessante…
-Cosa? –chiese Natasha
-Non c’è più traccia del morso- disse il dottore controllando poi i livelli di sangue- ok…dovrebbe andare bene fino a stasera
Tolse il macchinario e guardò la ferita rimarginarsi subito- uhm…
-Cosa? –chiese Natasha
-Leah ha il più alto livello di rigenerazione che io abbia mai visto- ammise il dottore
Natasha sorrise- beh è una buona notizia. Comunque perché non ti fermi a cena Doc? Verrà anche l’imperatore
-Prendo con piacere la tua offerta- sorrise lui- ti dispiace se faccio qualche test Leah? Sul tuo sangue intendo
Lei annuì- se posso essere utile…certo
-L’ideale comunque per lei- disse il dottore mettendo via gli strumenti- è trovarle il suo Lynn, l’anima gemella, o comunque un partner permanente
-Farla sposare? –chiese Natasha scioccata alla proposta- è decisamente troppo presto!
-Stavo solamente proponendo- specificò il dottore- che trovasse un compagno. Il prelievo può aiutare certo, ma è poco efficiente ed è poco piacevole…un partner invece…aiuterebbe
Natasha guardò la figlia arrossire all’idea- vedremo in futuro. Per ora non ho intenzione di fare di mia figlia la sposa di nessuno che lei non voglia…mio marito è nel suo studio
-Vado a salutarlo. Con permesso- sorrise il dottore
Natasha sorrise alla figlia- Leah, andiamo a prepararci. L’imperatore sarà qui tra poche ore



Capitolo 154: Sto odiando questi tizzi...

Capitolo 154: Sto odiando questi tizzi…

Quando Elphien si svegliò non era certa di che ora fosse.
Shin fu molto furbo a farle credere che si era addormentata per poche ore e non che erano due giorni interi che mancava.
Perché l’aveva fatto?
Una volta questa Elphien gli aveva detto che doveva finire di uccidere determinate persone determinati giorni. Non poteva ritardare di un secondo sulla tabella di marcia.
In quel momento…era due giorni in ritardo.
Non sapeva se avrebbe funzionato o meno il suo piano di farle mancare dei giorni in modo da ritardare il processo e forse farle perdere l’effetto della presa che aveva su sua moglie, ma almeno doveva provare.
-Shin? Shin! –urlò ancora Elphien- non mi dire che devo ucciderlo io Norloth…
Elphien sospirò- a che diavolo serve quell’uomo se non posso usarlo a mio piacimento…
Scosse la testa e si avviò verso dove si trovava Norloth.
Non gli diede nemmeno il tempo di parlare che gli tolse la vita e presa l’anima
-Strano…sembra…sembra meno colorata di ciò che dovrebbe…- la mise con le altre- sarà una mia impressione…mi sto stancando troppo a tenerla sotto controllo…
****
Elphien sorrise- SI! Bravo Shin…due giorni…ha recuperato due giorni di tempo per fermarla…
Fece apparire la tabella mentale- vediamo…
Il nome di Norloth divenne verde e non rosso come gli altri morti
-Bene…non basterà per evitare che lei mi controlli ma ha perso definitivamente la possibilità di uccidermi…
Mosse la mano per vedere gli altri- in ordine deve uccidere Erif, Kain, Ria, Rymur, Retaw, Noram, Traeh, Lonquin, Kard, Noryon, Thigl, Wynes e Dyanas…poi cercherà di far fuori Neipleh, i miei figli nell’ordine in cui sono nati, mio padre, dopo averlo separato dall’anima di Shin e infine Shin…poi penserà a Artemos, Mefistes e i miei Reaper…
Sfiorò le catene che aveva e provò a tirare
Alcune si ruppero senza problemi al primo colpo e non si rigenerarono come di solito facevano
-Due giorni di ritardo e questa è la differenza? –mosse più liberamente il suo corpo
-Visto che crede di essere in tempo…farà ritardo anche negli altri…potrei riuscire a liberarmi prima che lei provi a darmi il siero…devo solo avere pazienza…come sempre…
****
Shin tornò a casa- sono a casa
-Ciao amore- disse Elphien- dov’eri?
-Te l’ho detto stamattina ricordi? Mi ha chiamato uno dei miei cugini e sono andato ad aiutarlo
-Successo qualcosa?
-Nulla di grave, non riuscivano a liberarsi di alcuni intrusi…nulla di grave- sorrise lui
Lei annuì- ottimo…mi sono liberata di Norloth…siamo in perfetto orario- sorrise lei- vado a fare la cena, qualche richiesta?
-Stupiscimi- sorrise lui
La guardò uscire e controllò il blocco appunti che aveva- perfetto ritardo…vediamo se riesco con i ragazzi a farti perdere qualche altro giorno…resisti amore…ti riportiamo a casa…



Capitolo 3:Well I will get used to it

Capitolo 3: Well I will get used to it

Il giorno dopo Victor era nel salone con Stephan.
-Sei sicuro quindi? –chiese Victor
-Questo simbolo appartiene a una casa reale che dovrebbe essersi disintegrata secoli, se non millenni, fa. Non si ha notizie di membri della casata da così tanto tempo che si pensa si sia estinta Papà –disse Stephan
-Questo non può essere, il simbolo del nobile è quello…dovrò avvisare l’imperatore di…- Victor si girò verso la porta- sta arrivando, continueremo dopo
-Buongiorno ragazzi- disse Roze- su vieni cara non ti faranno male
Leah si era nascosta dietro a Roze- g…giorno
Stephan sorrise- timida?
-Parecchio- rise Roze- su cara sta tranquilla sono la tua famiglia
Victor sorrise- buongiorno principessa
-B…buongiorno…papà- disse lei
Roze per poco non si mise a saltare sul posto per la felicità
Victor sorrise- non sai quanto sia bello sentirsi chiamare papà
-Io cosa sono Leah? –chiese Roze tutta contenta
-Mamma? –provò lei e Roze iniziò a saltellare sul posto in preda a non sapeva bene quale demonio tanto era felice
Stephan le mise una mano sulla spalla- abituati piccola, ora sei parte della famiglia
Lei gli sorrise timidamente e Stephan non poté che notare quanto carina fosse quella timidezza, così fuori norma per le donne che conosceva lui, tutte le vampire erano così piene di sé, almeno le nobili, era così unica che un pensiero gli sfrecciò per la testa- papà…ti rendi conto che ora avrai a che fare con pretendenti e stronzi vari vero?
Victor guardò la figlia, indossava un vestito semplice rosso sangue che le accentuava il fisico, l’aspetto già meraviglioso unito al suo fare timido davano la perfetta combinazione per un vampiro…una preda per un predatore- questo sarà un problema…ho invitato l’imperatore per cena…
-Oh questo sarà un problema minore my Lord- disse un servo entrando
-Cosa succede?
-Gli amici del signorino Stephan sono qui signore, sono curiosi di conoscere la sorellina…io consiglio di tenerli d’occhio…li faccio entrare?
Stephan sospirò- si falli entrare…sto io con Leah, non preoccupatevi
Poco dopo cinque vampiri entrarono nella sala, intanto Roze e Victor si erano seduti nel salotto
-Stephan abbiamo saputo che si è svegliata tua sorella, allora dov’è? –chiese uno di loro
-Ciao? –provò Leah uscendo da dietro Stephan in vista dei cinque che neanche a dirlo sembrarono pietrificarsi alla sua vista
Stephan guardò i ragazzi- siete ancora non morti o vi diamo per morti?
Il maggiordomo mosse la mano davanti ai cinque- signore credo abbiamo nuove statue per il giardino
Victor guardò la figlia- hai ammiratori cara
****Intanto****
Jackson si passò una mano tra i capelli neri e si guardò nello specchio magico con i suoi occhi rossi- dio se sono figo oggi…
-E pieno di te al solito direi- disse entrando nella stanza la sua guardia James guardando il suo riflesso. Aveva capelli castani e occhi rossi, come tutti i vampiri- a cosa si deve così tanto ego oggi?
-Incontrerò Victor e la sua nuova figlia. Ha diciannove anni e Stephan mi ha avvertito di stare attento, che è dannatamente carina o una cosa così
-Imperatore con tutto il rispetto parlando, lei è figlia del vostro più abile consigliere e amico, non credo sia buona idea fare con lei ciò che fate con ogni donna, non è una delle vostre puttane sire.
Lui sbuffò e si passò una mano sulla leggera barba- lo so, voglio solo sembrare figo ok? Tu preparati che vieni con me
-Ovviamente, non solo non posso lasciarti solo in quanto tua guardia ma come tuo migliore amico devo ricordarti che devi usare la testa e non ciò che hai nei pantaloni…con permesso mi vado a cambiare- disse uscendo James
-Sei solo geloso che non sei grosso quanto me amico- rise Jackson tornando a guardare il suo fisico muscoloso allo specchio, se c’era una cosa che Jackson amava era apparire al suo meglio, non un capello fuori posto, nessuno poteva dirgli che fosse poco attraente, che avesse un carattere…discutibile…sì, che fosse un cattivo imperatore? Mai. Era forse il migliore sovrano che avessero mai avuto a dirla tutta…solo era parecchio…pieno di sé e le ragazze che cadevano ai suoi piedi non aiutavano a limitare questo ego crescente.
-Stasera…un’altra ragazza si innamorerà di me…e io ancora non riesco a trovare la donna perfetta per me…la mia Lynn, la mia anima gemella…- Jackson sospirò e si sistemò la camicia- ormai sono più di ottocento secoli che ci ho rinunciato a cercarla…meglio muoversi va…ho una lunga giornata davanti a me…


Capitolo 2: She is...

Capitolo 2: She is…

Erano passate quasi due settimane da quella notte. Roze era piena di vita, la ragazza era stata ufficialmente adottata ma…era finita in coma, non era ancora sveglia. Il dottore aveva visitato la ragazza due volte a settimana e aveva dato una buona notizia, il corpo aveva accettato il “veleno” vampiro ora stava a lei svegliarsi, era tuttavia strano che avesse ora capelli più dorati che prima, normalmente se morsi i capelli scurivano ma lei sembrava anomala.
-Roze sapevo ti avrei trovato qui…che stai facendo? –chiese Victor ormai abituato a trovare la moglie a badare alla futura figlia- come sta?
-Bene- sorrise Roze finendo di sistemarle i capelli, le aveva spazzolato i capelli- si sveglierà presto, lo sento
Victor sorrise, non aveva mai visto la moglie così felice dopo che l’incidente le aveva privato la possibilità di avere altri figli, si era affezionato all’idea di avere una figlia e stava anche cominciando a pensare a come poteva istruirla, anche lui aveva sempre desiderato una piccola bambina che lo chiamasse papà e lei era caduta dal cielo per loro- lo spero
Roze si alzò e si avvicinò al marito dandogli un bacio- vieni su, prova a salutarla
Victor sorrise e si avvicinò- ciao Leah…
-Papà il dottore è qui- disse Stephan entrando- ciao piccola- disse poi accarezzando la ragazza
-Leah c’è il dottore- disse Roze sfiorandole il viso per poi avvicinarsi al dottore e parlare con lui fuori dalla stanza con Stephan e Victor. Due minuti dopo si sentì un rumore di vetro rotto. I quattro entrarono in fretta e videro la ragazza non più distesa tranquilla ma piegata di lato come a coprirsi il volto infastidita dalla luce. Roze chiuse le tende e si avvicinò aiutandola a rimettersi dritta, gli occhi erano serrati ma era chiaro che era quasi sveglia- Leah?
Lei aprì gli occhi e guardò confusa dove si trovava, la cosa che colpì tutti furono gli occhi, due meravigliosi occhi viola cristallo- dove…
Il dottore si avvicinò iniziò a visitarla- Victor chiama una serva e fatti portare del sangue…hai sete?
-Acqua…- chiese lei
Roze le diede un bicchiere d’acqua fresca- ecco qui cara
Lei bevette piano e guardò la stanza- grazie…dove sono?
Il dottore la guardò per un paio di minuti- strano…
-Sei nel castello dei BlackBlood, la nostra famiglia. Ti abbiamo trovata alle nostre porte- disse Victor mentre la serva si avvicinava con del sangue
Il dottore notò che non solo la ragazza, una neo-vampira, non sembrava essersi accorta del sangue ma non sembrava volerne. Il dottore prese il calice e glielo passò, lei lo guardò confusa- è sangue
-Cosa dovrei farci? –chiese lei
-Berlo, sei una vampira ora- disse Roze
Lei si toccò i denti e notò che erano normali- non ho canini appuntiti…
-Strano…- disse il dottore controllando- pare che il tuo corpo non chieda sangue…ne senti bisogno?
Lei scosse la testa- mi gira molto la testa però…
-Stephan passami quel macchinario nero che ho nella borsa per piacere- disse il dottore per poi metterlo intorno al braccio di Leah- cavolo…- senza dir nulla le fece un taglio sul braccio
-Che diavolo fa?! –chiese Stephan guardandolo
-Sua figlia non è un vampiro my Lord- disse il dottore- è un rarissimo caso di Anti-vampire. Ovvero un’umana potenziata con geni di purosangue ma che non ha la sete di sangue o perdite di controllo. Non ne ho mai visto una in secoli…
-Che significa questo? –chiese Roze notando che la ferita della figlia aveva smesso di sanguinare dopo aver perso quello che poteva essere un litro e mezzo se non più
-Che invece di bere sangue ho bisogno di perderne, sole, erbe e altre cose nocive per i vampiri neo-nati non mi fanno nulla –la voce di Leah era calma
-Ricordi qualcosa? –chiese il dottore
Lei scosse la testa- non molto…solo che i miei genitori umani studiavano vampiri…o così mi avevano detto
Victor annuì silenzioso “avranno nascosto il fatto di essere cacciatori per non coinvolgerla” disse mentalmente alla moglie e al figlio “per ora non diciamole nulla” –può essere…
-Posso chiedere chi siete?
Victor sorrise- io sono Victor Vladimir BlackBlood, lei è Natasha Roze, mia moglie e lui è mio figlio Stephan Dominic. Siamo la tua nuova famiglia
-Il tipo che ti ha morsa è sparito e l’imperatore ha accettato che papà ti adottasse visto che ti abbiamo trovata noi- disse Stephan tranquillo- quanti anni hai?
Lei giocò con una ciocca- che giorno è?
-Oggi è la quindicesima luna del mese di Blandir…- disse in automatico Roze- scusami in linea umana dovrebbe essere…
-Ho diciannove anni allora- disse Leah- ho fatto gli anni la notte dopo che mi hanno morsa
-Ricordi altro? –chiese il dottore
-Ho un fratello maggiore che mi ha trovato quella notte…se ero davanti alla vostra porta era probabilmente opera sua…credo avesse paura di qualcosa…non so cosa- disse lei provandosi a mettere seduta- troppo sangue…
Il dottore annuì- farò un prelievo e farò abbassare i livelli. Intanto credo voi due abbiate da fare…Roze vuoi aiutarmi?
Roze annuì- con piacere
Victor uscì con Stephan- quindi suo fratello ha fatto in modo che fosse al sicuro dai suoi…
-L’avrebbero uccisa? –chiese Stephan- se si fosse svegliata in questa forma di…Anti-vampire intendo
-Non possiamo saperlo. Dovremo vedere cosa potrebbe averla portata a questa forma. Pare che qualche conoscenza le sia rimasta…domani vedremo di scoprire di più da lei…intanto continuiamo le ricerche. Avviserò l’imperatore che è sveglia


Capitolo 1: You are now my Daughter


The Black Maiden


Capitolo 1: You are now my Daughter

La razza dei vampiri, chiamati anche notturni, aveva un impero che era uno dei più forti tra quelli delle razze esistenti. Questi esseri sovrannaturali avevano, come ogni altro regno, un sistema monarchico, con famiglie nobili, un imperatore e i vari conflitti interni su chi debba prendere il potere, ribellioni e idioti che si credono esseri supremi. Un bel impero vero? L’imperatore dei vampiri, di cui l’età non era nota al pubblico, era ancora senza moglie e i suoi consiglieri insistevano che lui prendesse una delle tante lady come tale, ma questo non era qualcosa che lui voleva, sapeva che appena si sarebbe assicurato un erede lui avrebbe avuto un bersaglio sulla schiena e la nuova mogliettina l’avrebbe fatto fuori per assicurare il controllo dell’impero a se stessa e alla sua famiglia.
Una sola famiglia approvava questa strategia dell’imperatore, la famiglia BlackBlood, nota come Demon, una famiglia nobile che era fedele all’imperatore da quando era nata. Il membro più importante di questa famiglia era Victor Vladimir BlackBlood, un vampiro nobile dai capelli neri e occhi rosso sangue, sposato da secoli con la nobile Natasha Roze BlackBlood, dai capelli bianchi e occhi rossi. Erano una famiglia di alto lignaggio con un solo figlio. Roze voleva una grande famiglia con tanti figli, purtroppo questo non fu possibile. Dopo la nascita di Stephan Dominic BlackBlood, un vampiro dai capelli neri e occhi rossi, un incidente la portò all’infertilità. Natasha voleva una figlia femmina, amava suo figlio ma cadde lo stesso in depressione.
Victor aveva proposto di adottarne una, ma non era facile trovare un vampiro che non avesse genitori e i trasformati non potevano essere toccati. Era contro legge bere sangue o trasformare gli umani contro la loro volontà e loro dovevano essere poi sotto il controllo del creatore.
-Stai bene amore? –chiese Victor avvicinandosi alla moglie
-Si…oggi è il giorno dell’incidente- disse lei guardando fuori dalla finestra
-Lo so…possiamo trovare un modo –disse lui
-Non credo ci sia nulla che possiamo fare…non importa…imparerò ad accettarlo…è passato un bel po’ da quell’anno…devo passarci sopra…
Lui la strinse- non sei sola.
****
-Papà come sta la mamma? –chiese Stephan entrando nella sala del trono
-Non benissimo, sai che si deprime ogni tanto…- sospirò lui
-Mamma starà meglio- gli sorrise Stephan- te lo prometto
-Vorrei poter fare qualcosa per farla stare meglio- disse Victor sospirando
-Lord- disse un servo vampiro entrando
-Cosa c’è? –chiese Victor guardandolo
-Abbiamo un…pacco –disse il servo
-Pacco? –chiese Roze entrando nella stanza
-Una bara my Lady- disse il servo. I tre si guardarono e si affrettarono a scendere le scale all’ingresso. Delle guardie e dei servi osservavano la bara e aspettavano un ordine a riguardo.
Stephan osservò la bara e indicò un segno dopo un po’- cacciatori, questo è il loro simbolo
-Che facciamo? –chiese una delle guardie
Roze spostò piano il coperchio prima che Victor, Stephan o chiunque altro potesse fermarla- oh dei…
-Roze che…fai- Victor guardò nella bara- che diavolo…
Nella bara giaceva una bellissima ragazza pallida dai lunghissimi capelli d’oro, il fisico era perfetto, la pelle priva di macchia se non il segno di un morso sul collo, segno che era stata trasformata ma visto il tipo di segno che aveva era stata forzata, un morso concorde spariva, uno forzato rimaneva come segno della violenza, le labbra di lei erano rosse e chiuse in un sorriso sereno. Aveva circa diciotto anni, al collo una collana a forma di drago che teneva una spada. Un biglietto era poggiato su di lei. Victor lo prese mentre Roze le sfiorava il volto incantata dalla ragazza.
- “Prendetevi cura di lei, non possiamo tenerla, dovremmo ucciderla se lo facessimo, non siamo certi di chi sia stato ma è un vampiro nobile visti i simboli che abbiamo trovato nella stanza e che uno dei nostri cani è riuscito a prendere” –Victor mostrò un pezzo di stoffa con un grifone d’oro che combatteva una serpe- “non voglio perdere mia sorella, non sono sicuro di cosa le succederà ma non permetterò che venga uccisa. Odio i vampiri e non potrò mai amarli, ma so che con voi mia sorella sarà al sicuro. Il suo nome è Lilith Leah, il cognome…sta a voi. Prendetevi cura di lei”
-L’hanno trasformata contro il suo volere quindi- disse Roze dispiaciuta
-E il bastardo non si è preso la responsabilità –strinse i pugni Stephan
-Jeremy fa una ricerca e vedi chi appartiene a questa casata- disse Victor- devono avere una faida con dei cacciatori e la figlia ci è andata di mezzo- guardò la ragazza e notò che Roze sembrava essersi innamorata dell’idea di tenerla- Roze?
-Non ha nessuno Victor- disse lei guardandolo- ed è morsa da un nobile quindi è nobile di sangue…possiamo tenerla?
-Mamma sai che non è un animaletto vero? –chiese Stephan guardandola e sistemandole una ciocca
-Roze potrebbe anche non sopravvivere alla trasformazione…- provò Victor
Roze lo guardò implorante. Victor sospirò- Stephan convincila tu…
Stephan però lo guardò- io ho sempre voluto una sorellina
Victor sospirò- ma c’è una persona in questa casa che mi ascolta? –i due lo fissarono- ok…parlerò con l’imperatore…se si sveglia è nostra figlia, contenti?
Roze gli saltò al collo- grazie! Grazie! Grazie!
Stephan gli sorrise- dove la mettiamo?
-Nella camera vicina alla libreria! –disse subito Roze- oh ho così tante cose da fare ora! Forza muovetevi e portatela in camera sua! Devo chiamare le sarte e il calzolaio e…- e così continuò uscendo dalla stanza seguendo la futura figlia fino alla camera mentre le serve prendevano nota.
Stephan rise- mi sa che mamma si è ripresa
-Già…speriamo che la ragazza sopravviva –sospirò Victor- e ora mi tocca fare le telefonate…
Stephan sorrise- io intanto cerco il bastardo in questione e da che famiglia proviene
-Ottima idea- disse Victor


Capitolo 153: Voglio lei, ha poteri così forti

Capitolo 153: Voglio lei, ha poteri così forti

Artemos sospirò
-Non capisco cosa stia succedendo
Mefistes dormiva tranquilla accanto a lui
Artemos si accese un’altra sigaretta- come ho fatto a perdere contatti con Abom?
Buttò fuori il fumo
-Tesoro? –chiese Mefistes
-Sto solo pensando ad alta voce
-Abom? –chiese lei
-Nulla, nessuno che ti debba importare…
Lei lo guardò- amore…
-Non è nessuno che tu debba conoscere Mefistes- alzò la voce lui
-Ma…
-Perché non stai zitta donna?
Lei indietreggiò
-Vedi? Se tu fossi più forte io non avrei problemi del genere! Invece sei inutile!
Mefistes sobbalzò quando ruppe la bottiglia di alcol lanciandola contro il muro dietro di lei
-Hai bevuto…- notò lei visto il contenuto vuoto
-Non sono affari tuoi se io bevo o meno donna!
Artemos si avvicinò e la prese con forza per il mento- tu non hai diritto di dire nulla
-Amore…
-Non una parola
Lei si morse il labbro con forza
-Brava…perché non mi fai un favore Mefistes? Va a fare la cena
Lei annuì cercando di non piangere
-Brava…vedi sai essere utile se vuoi…
Mefistes si alzò e corse fuori
****
Si chiuse in bagno e guardò il suo riflesso
Una lunghissima cicatrice che ancora non si era rimarginata
-Perché sono stata così stupida…
Si sfiorò il volto sfigurato
-Possiamo fare un patto- disse una voce facendola girare
-Chi sei? –chiese lei
-Bevi questa e il controllo che ha Artemos su di te non esisterà più- disse lei
Mefistes bevve senza nemmeno pensarci
La donna sospirò- non dovresti fidarti così facilmente di tutti
Mefistes sentì la testa girare- io…
-Il mio nome è Morgana Flamel- disse lei- la pozione romperà i collegamenti che ha tuo marito per controllarti. Lui non è a casa ora vero? Appena ti svegli prendi le tue cose e raggiungi il luogo che tu sai. Ti aiuteremo a uscirne
Lei la guardò- perché?
-Mia sorella e tuo figlio stanno insieme- disse Morgana- almeno il genitore decente dovrebbe esserci in famiglia no?
-Lyon è vivo? –chiese lei con le lacrime agli occhi
Lei annuì- lo vedrai presto. Ora…dormi



Capitolo 152: Perché lei?

Capitolo 152: Perché lei?

Morgana guardò Morgan
-Hey tesoro non pensi che mamma sia…strana in questo periodo?
-Come mai? –chiese lui
-Non che abbia qualcosa contro di lei ma…mamma di solito non amava che trovarci in intimità ricordi? –chiese Morgana- anche un bacio la faceva arrossire e non è mai stata così aperta con papà
Morgan si bloccò- sarà una tua impressione
-Mia? Anche Lilith e Papà la pensano così!
Morgan si bloccò
-Morgan abbiamo perso mamma per così tanto tempo che abbiamo passato sopra a ogni stranezza e comportamento sospetto ma…
Morgan si sedette- l’abbiamo appena ritrovata
-Lo so ma…
-Perché non possono lasciare in pace la nostra famiglia?
Morgana si sedette accanto a lui- troveremo un modo per avere quella pace…
Morgan la guardò- cosa le è successo?
-Credo qualcuno abbia preso il suo posto…
Morgan annuì- ok…possiamo fare qualcosa…
Morgana lo guardò- come?
-Ho delle pozioni per scoprire se c’è solo una persona in un corpo
-E se fossero più di una? –chiese lei
-Speriamo non succeda
-Vado a dirlo a papà…tu pensa alla pozione- disse Morgana
-Amore- disse Morgan- ci riprenderemo mamma
Lei annuì- a dopo
***
Elphien cadde a terra dopo nemmeno un sorso
Morgan si avvicinò- scusa mamma…
Shin la sollevò di peso e la poggiò sul divano- spero che sia solo un nostro errore…
Neipleh lo guardò- sei sicuro di ciò che dici?
-Lei non è mia moglie- disse Shin- lo sento
Morgan le fece bere la pozione- se le sue unghie diventano rosse è normale…se sono nere…c’è qualcuno con lei
Morgana guardò le unghie- oh no…
-Come cazzo è possibile? –chiese Morgan
Shin guardò le unghie color notte- dobbiamo trovare una soluzione
Raven toccò la madre- non me ne ero accorta…come ho fatto a non…
Neipleh le toccò la spalla- faremo qualcosa per far tornare Elphien…
-Per ora. Continuiamo a fingere- disse Lilith- riporteremo mamma a galla ok?
Shin accarezzò il volto della moglie



Capitolo 151: Sto seriamente pregando di non ucciderli

Capitolo 151: Sto seriamente pregando di non ucciderli

***Secoli prima***
-Quindi per cosa mi hai creato? –chiese Elphien
-Alphaein- disse la voce- sai come stanno andando le cose ora vero?
Lei annuì
-Narratore e Narratrice prendono il mio mondo come un gioco
Elphien sospirò- non capisco perché tu…
-Ho creato questo mondo per un motivo, narrare una storia a lieto fine. Il lieto di questa fine non c’è
Elphien annuì- continua
-Stanno usando il mio mondo come una dannata…stanno facendo esperimenti “Vediamo che succede se faccio impazzire tizio” “Che succede se butto una guerra qui”
-E quindi…
-Non posso permettere che continuino così
-Stai solo peggiorando le cose. Basterebbe che tu li tolga di mezzo
-Ma non sarebbe divertente!
Elphien sospirò- non stai facendo la stessa loro cosa?
-Si…ma essendo io la creatrice posso cambiare le cose come mi pare. Loro no
Elphien stette in silenzio
-Dunque, ti infiltrerò dentro i creatori e tu terrai d’occhio i due
Lei annuì
-Voglio che tu crei una tua vita e ti darò abbastanza potere per poterli sconfiggere ma cerca di seguire al massimo i loro piani prima. Voglio che non sospettino
Lei annuì
-Bene…voglio che tu stia attenta. Hanno ancora potere…potrebbero volere ucciderti o usarti
-Come?
-Hanno il potere di separare corpo e anima o imprigionare l’anima nel suo stesso corpo
Elphien la guardò- pensi che mi faranno qualcosa vero?
Lei annuì- penso che useranno i loro poteri per farti qualcosa in modo da renderti inutile
Elphien sospirò
-Non sei immortale Elphien…o meglio si lo sei ma possono farti del male…
Elphien annuì
-Farò sì che tu sia più potente…creerò per te il migliore dei finali
Elphien annuì
-Sarai conosciuta come morte ma…i tuoi poteri sono molto più…pericolosi
Elphien sospirò- ok. Quando devo iniziare?
Sorrise- ottimo…per iniziare voglio…






Capitolo 150: è tardi...devo fare qualcosa

Capitolo 150: È Tardi…devo fare qualcosa

***Secoli prima***
Elphien si stiracchiò
-Stanca? –chiese Shin entrando
-Non hai compiti da fare creatore della giustizia? –chiese lei sorridendo
-Far da disturbo alla mia fiancé è mio compito- sorrise lui baciandola
-Com’è andata la giornata? –chiese lei
-Bene, ho risolto qualche caso…tu?
-Lavoro di giudice al solito- sbadigliò lei
-Noioso? –chiese lui
-Dopo trecentosessanta volte lo stesso caso…direi di sì- rispose lei
Lui sorrise- un appuntamento potrebbe farti sentire meglio?
Lei sorrise- oh sta cercando di vincere punti mister?
-Per la mia Alphaein Elphien questo è altro- sorrise lui
-Il nome è Alphaein, solo che tutti per qualche motivo pronunciano Elphien…- mormorò lei
-Beh sono entrambi due nomi bellissimi- sorrise lui
Lei sorrise coccolandolo un po’- ma guardalo come vince punti
-Amo star con te, se vincere punti e un crimine…condannatemi pure
Lei rise- pensa tu con chi mi hanno messa…
Lui rise- hey, non sono così male
Lei si lasciò coccolare- ho rivisto lei…
-Lei? –chiese lui
-Sai no…- scosse la testa- lei…
-Oh…- Shin capì- non si è arresa?
-Non capisco cosa voglia- ammise Lei
-Lavora per Narratore e Narratrice giusto? –chiese Shin
-Si. Per questo è pericolosa, non è altro che la loro leva per tenermi d’occhio, non gli piace che io possa prendere il loro posto con uno schioccò di dita e che il creatore di loro due abbia creato me per quello scopo- disse Elphien calma
-Cosa intendi fare? –chiese Shin
-Quello che ti ho detto. Prenderò il loro posto. Se il mondo è nello stato in cui è, loro due sono gli unici responsabili, in futuro dovremo toglierli di mezzo
Shin annuì- va bene
-Shin…come mi descriveresti ora?
-Perché? –chiese lui
-Perché voglio che in futuro tu sappia riconoscere le differenze- disse lei
-Dunque. Sei decisa, ami fare le cose da sola, non chiederesti mai a nessuno di uccidere per te. Hai paura di perdere la tua famiglia e per questo non importa chi sia non uccidi mai nessuno, anche se lo odi a morte, non uccideresti mai nessuno. Sei estremamente facile da imbarazzare e non sai per nulla essere decisa a letto o nelle coccole, di solito sono io che ti spingo- sorrise lui facendola arrossire- se devi uccidi, ma di solito uccidi solo per minaccia alla tua famiglia…odi l’alcol e non ne sopporti l’odore…ami i lupi più di ogni altro animale…non ami i nomignoli e persino il my queen ti irriterebbe detto da altri, ma ormai ti sei arresa e mi sopporti…e…
Lei lo baciò leggermente rossa- cerca di ricordare chi è la donna che ami ok?
Lui annuì- ci proverò


Capitolo 149: Mi spiace piccola mia

Capitolo 149: Mi spiace piccola mia

***Da qualche parte***
-Dannazione…
Elphien si lasciò cadere a terra
-Dannazione…
Colpì di nuovo il muro
-Non posso lasciare che tutto finisca così…sono la mia famiglia…i miei figli
Sfiorò l’anello al suo dito
-La morte che si fa controllare da un essere come lei…
Scosse la testa
-Concentrati Elphien Alphaein…devi riuscire a far apparire la medaglietta in mano di Shin…
Unì le mani e si mise a meditare
-Avanti…
Vide la medaglia cadere nelle mani di Shin
Sorrise
-Ti prego amore mio, ricordati la promessa…
Guardò il tabellone mentale che aveva fatto
-Se tutto va secondo i miei calcoli, ucciderà presto Norloth. Libererà anche Erif a breve…
Si mise le mani tra i capelli
-Ti prego Shin, ricordati che non sono io questa…
Strinse le gambe al petto
-Non voglio sparire così…non era così che doveva andare…ti prego Shin…
****
-Papà posso parlarti? –chiese Lilith avvicinandosi
-Si tesoro dimmi- disse Shin
-So che mamma deve essere molto stressata e non voglio assolutamente sembrare rude ma…
-Cosa c’è Lilith?
-Non credi che mamma sia un po’…fuori fase? –chiese lei
Shin la guardò- che intendi?
-Non lo so è da un po’ che ho la sensazione che sia…come se qualcuno avesse preso il suo posto…delle volte sembra quasi un’altra persona e…non lo so forse sono solo strana ma…mamma odiava l’odore del vino no?
-Si- ricordò Shin
-Ho…provato a servirgliene un bicchiere…
-Lilith sai che tua madre odia ogni cosa collegata al bere alcol- disse Shin
-Mamma si…ma perché allora quella che ora chiamo mamma…l’ha bevuto senza problemi?
Shin la guardò- Sei sicura al 100% che abbia bevuto quel vino
Lei annuì- ne sono certa
Shin si passò una mano tra i capelli- Lilith…sai per caso…
-Oh e voi due che ci fate qui? –chiese sorridendo Elphien
Shin le si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia- stavamo parlando della cena…anche se io preferirei mangiare te amore…
Lei ridacchiò- oh ma sentilo…va bene arrosto con patate?
-Ottimo- disse subito Lilith- vado a vedere i miei fratelli
Shin guardò Elphien uscire e guardò Lilith- non sei l’unica con quella sensazione
-Spero che sia un errore però- disse Lilith
-Lo spero anch’io


Capitolo 148: Shin, voglio stare con te

Capitolo 148: Shin, voglio stare sola con te

***Secoli prima***
-Amore…- chiamò Shin
Elphien si girò- tesoro
-Come stai ora? –chiese lui
Lei sorrise- meglio…
-Mi sono spaventato quando sei crollata in lacrime –le disse Shin- che cosa hai ricordato?
-Mio padre e i miei fratelli…
-Non ne sembri felice…
Lei annuì accoccolandosi a lui- non era facile per me…
-Come mai?
-I miei fratelli non erano perfetti…avevano strane tendenze con me. Mio padre…era assurdo pure. Non posso dire che non li odiavo delle volte…volevo solo la loro morte molto spesso.
-Volevi loro bene? –chiese Shin
-Si…non avrei mai realmente tentato di ucciderli. Non potevo, erano pur sempre la mia famiglia…ma delle volte desideravo solo la loro morte- spiegò lei- ma la mia memoria potrebbe essere alterata…
-Che intendi? –chiese Shin
-La mente cercherà di creare disperatamente memorie dove queste non ci sono, saranno sogni trasformati realtà, segreti non esistenti, memorie fasulle- spiegò lei
-Quindi potresti non ricordare correttamente?
-Per ciò che ricordo…il mio era un rapporto di amore e odio con la mia famiglia- spiegò lei- amavo mio padre e lo spirito in lui, in due diversi modi, ma allo stesso tempo odiavo i loro scatti di ira e i modi di fare. Amavo i miei fratelli, in senso ovviamente platonico, ma odiavo quando loro provavano a farmi loro- spiegò lei
-Quindi non chiederesti mai la loro morte? –chiese Shin
Lei scosse la testa- no, sono pur sempre la mia famiglia
Lui annuì- mi chiedo se mai potresti volerla la loro morte
-Ovvio che no. Uccideresti mai tuo fratello per una lite?
-No- ammise Shin- anche se lo odiassi, lui è la mia famiglia
Lei annuì- quindi se in futuro vorrò mai la loro morte Shin…assicurati che quella con cui parli sia tua moglie e ricordati quel nome ok?
-Il tuo originale? –chiese lui
-Si- disse lei- non dimenticarlo e…
Elphien gli diede la medaglietta- porta questa con te…se mai succedesse qualcosa ti richiamerà alla memoria i frammenti che devi ricordare
Lui annuì facendola sparire in sé- verrà da me quando servirà…
Lei sorrise stringendosi a lui
-E se non fossi tu quella che ritroverò in futuro? –chiese lui
-Potrei avere ancora il mio corpo al tuo fianco ma la mia anima, se di anima si può parlare nel mio caso, potrebbe essere stata sostituita o intrappolata. In quel caso ucciderei fratelli e padre
-Perché? –chiese Shin
-C’è un rito che può rendere anche l’anima della morte mortale. Se volessero prendere il mio posto avranno bisogno dell’anima dei miei fratellastri, dei fratelli e sorelle di mio padre e poi dei miei figli- spiegò lei
Lui la guardò- ok…lo ricorderò
-Lo spero. I figli, se ne avremo, saranno comunque miei figli, riconosceranno che io madre e io fisica siamo due cose diverse e avranno sensazione di insicurezza quando io non avrò assolutamente voce in capitolo…
-Quindi…
****
Shin si alzò di colpo con il fiatone e guardò di istinto la donna accanto a lui intenta a “dormire”
Quella era…la sua Elphien vero?



Capitolo 147: Ammazzali! Li odio!

Capitolo 147: Ammazzali! Li Odio!

****Secoli fa****
Ok…posso farcela…
Eccola…
Elphien sta sistemando il bucato sui fili, ok posso approcciarla
Si gira subito
-Shin sei…oh…salve?
Non mi riconosce?
Aspetta…non sento i suoi poteri…
Ho sbagliato persona?
No, sono sicura che è lei
Cosa le è successo?
-Posso…aiutarti? –chiede lei leggermente impaurita da me…
Deve avere ancora ricordi del mio ultimo tentativo…
Ricordi…
Potrebbe aver perso la memoria?
-Signorina? –chiede lei
Se fosse così…
Sono in vantaggio
Le sorrido piano- potremmo entrare?
Lei mi guarda sospetta- io…
-Elphien amore dove sei? –chiede la voce di Shin
Come diavolo è possibile?
Io e Artemos ci eravamo personalmente occupati di separare corpo e anima…
Le possibilità che lui la ricordasse…
Allungo la mano per prendere per il polso Elphien
-SHIN! –urla lei subito
Il marito arriva in un due secondi e mi scaraventa lontano
-Chi diavolo sei e cosa vuoi da mia moglie?
Non ha ricordi di me eh…perfetto
Posso ancora uccidere lui e…
Una sfera di fuoco per poco non mi colpisce
Quella bambina
-Va via da mamy! –urla lei
Figli? Non dovrebbe avere…
Narratore…cosa hai fatto?
Meglio sparire ora…


Capitolo 146: Ha preso da me

Capitolo 146: Ha preso da me

****Secoli fa****
-Non capisco gli umani Elphien- disse Shin
-Cosa stavolta? –chiese la ragazza sospirando, amava Shin ma amava anche lavorare
-Due umani parlavano di doppi…che diavolo sarebbero? –chiese lui
Lei si massaggiò le tempie- dicono che esistono sette copie di ogni individuo
Shin si sedette
-Queste persone sono fisicamente estremamente simili tra loro, stesso fisico e apparenza generale, delle volte hanno anche cose come voce o tic nervosi simili. Quasi fossero gemelli se vogliamo, ma hanno differenze
-Tipo?
-Voglie, incidenti capitati a uno e non all’altro, allergie, differenti gusti, pensieri, modi di fare…
-Quindi un doppio è qualcuno simile ma non uguale a un originale? –chiese Shin
-Per tutto ciò che ne so, io potrei essere il doppione di qualcuno- disse Elphien
-Sarebbe creepy…- ammise Shin
-C’è un modo di dire in alcune culture che, se incontri il tuo doppio la tua esistenza cambia, se in meglio o peggio c’è da vedere
-Aspetta, che succede se ci sono questi doppi? –chiese Shin
-Beh dipende, possono diventare super uniti e diventare amici…oppure possono arrivare al punto che uno di loro decida di impossessarsi della vita dell’altro.
-Possono?
-Tu sapresti distinguere dei gemelli identici? –chiese lei
-Se sono due gocce d’acqua?
-Si
-Non credo, a meno che io non sia il padre o una cosa del genere, perché?
-Se è un doppio, ha lo stesso identico aspetto dell’altro. Questo rende difficile dividerli- spiegò lei cercando qualcosa sull’I-Death
-Che cerchi?
Lei mostro due foto di due donne identiche- sono due complete estranee. Non hanno una singola goccia di sangue in comune eppure non si possono distinguere. Le ho dovute giudicare di persona qualche anno fa
-Che era successo?
-Una di loro, chiamala A, aveva ucciso il marito e soffocato il figlio. A sapeva che B esisteva, per vari motivi era finita con lo scoprirne l’esistenza, quindi quando uccise la sua famiglia fu B ad esserne incolpata e A prese il suo posto facendola condannare a Morte- disse Elphien
-Ma è orrendo…
-Non ho finito- disse lei
-Scusa
-Dunque. Sebbene A avesse di B una conoscenza perfetta non sapeva tutto della sua vita. Gusti, tic nervosi, segreti con il marito…ed è stato lui a scoprire che A era A e non B. Appena A è entrata nella casa lui ha sentito che lei non era sua moglie. Aveva dato per scontato che fosse stress o nervosismo visto che una donna simile alla moglie fosse condannata a morte. La prima notte però appena lei lo baciò lui sentì qualcosa di strano. Sua moglie aveva avuto un incidente da piccola per cui aveva una piccola ferita al lato interno della bocca. Quando non ha trovato la ferita un campanello è scattato ma di nuovo ha dato colpa allo stress. Piccole cose del genere, memorie non ricordate, piccoli dettagli fuori posto o improvvise allergie sparite…in due settimane scoprì A e chiamò la polizia facendo liberare sua moglie dalle accuse di omicidio.
-Io ti riconoscerei- sorrise lui
Lei sorrise- spero che tu riesca. Ma se qualcosa come la tua anima mancasse o una perdita di memoria possono far saltare i campanelli di allarme Shin
-E se questo succede?
-Spera solo che in quel caso io sia ancora viva e che tu possa salvarmi –disse lei- ma a prescindere non preoccuparti, nulla di tutto questo può accadere visto che io sono la morte…per farmi ritirare e prendere il mio posto dovrebbero avere un potere immenso, quindi non ci pensare ok?
Lui annuì- ti serve una mano con il lavoro? Posso uccidere per te se vuoi
-Shin odio che tu uccida le persone, specie per me- disse lei- non sono una bambina, posso uccidere benissimo da sola, anzi se mai ti chiederò di uccidere sarà il caso che tu controlli che sia davvero io quella con cui parli!
Lui annuì- posso coccolarti un po’ allora?
Lei arrossì- v…va bene…ma devo lavorare ok?
Lui la tirò al suo petto- ti lascerò lavorare tranquilla my queen


Capitolo 145: Ho una voglia di ucciderli

Capitolo 145: Ho una voglia di ucciderli

***Secoli prima***
Puoi farcela…avanti
Un colpo, due colpi, tre colpi
-Avanti- dice la voce di Elphien
Entro piano
-Oh sei tu. Non dovresti essere nella zona dodici? Le anime non si raccolgono da sole…
Annuisco
-Qualcosa non va?
Sorrido
*****
-Elphien? –chiese Shin
-Scusa amore ero distratta, dicevi?
Lui sorrise- sei carina distratta…è successo qualcosa?
-Nulla di particolare- disse Elphien- ti serviva qualcosa?
-Si…ho trovato questo- disse mostrandole una vecchia medaglia- la ricordi?
Elphien prese il pezzo di metallo con il nome inciso sopra “Alphaein”, gliela ridiede di istinto, quasi bruciasse il solo tocco -no, non la ricordo
-Che strano, per qualche motivo ricordo che era importante ma…
Elphien lo baciò- amore, non credo sia importante, magari era qualcosa che abbiamo trovato in giro?
Shin annuì- si può essere
-Ti dispiace se la butto io? –chiese lei
Shin fece per dargliela ma qualcosa lo bloccò, un campanello- tranquilla, la butto io. Sai che amo giocare con i metalli, posso farti un anello magari?
Lei sorrise- certo caro
Elphien lo guardò uscire e controllò subito sul I-Death una telecamera che dava su una cassaforte
-Era lì…come diavolo ha fatto a ottenerla?
****
Shin guardò la medaglietta e per qualche ragione non volle separarsene
La trasfigurò in un bracciale che nascose sotto i suoi di pelle
Qualcosa stava gridando di essere ricordato nella sua mente a senza la sua anima la memoria era in blocco
Dubitava che la sua anima avesse tutta la memoria, infondo per ciò che ne sapeva erano bloccati parecchi ricordi entrambi, sperava solo che la sensazione di quel nome fosse qualcosa di poco importante
Scosse la testa
Era di sicuro solo lo stress di quel periodo…
Ethan trovò Shin fermo in corridoio- papà vieni a giocare con noi?
Shin sorrise- si andiamo a giocare ometto
-Mamma sta lavorando?
-Si, dopo giocherà con noi- promise lui



I am the father apparently

I am the father apparently Trama: Ritornata indietro nel tempo a quando era ancora una bambina, Lia non vuole soffrire alle mani dell’abusiv...