WitchandAngel : giugno 2019

The Cult

The cult
Trama:

Leila e Steph sono due gemelle molto unite che darebbero di tutto pur di rimanere insieme. Durante un viaggio in aereo, per raggiungere l'isola dove avevano vinto una vacanza, una turbolenza le farà precipitare su un'isola non segnalata sulla mappa. I passeggieri verranno rapiti da un culto e le gemelle separate in due diversi gruppi dell'isola. Una di loro verrà venerata come una dea in terra mentre l'altra dovrà aiutare i ribelli per salvare la sorella dalle grinfie della setta che crede che le gemelle siano la dea della salvezza e quella della distruzione. Riusciranno ad uscire di lì sane e salve?

Lista dei capitoli:

Capitolo 21: We are a family

Capitolo 21: We are a family

Invitare il principe fu un errore che il re non si sarebbe mai perdonato.
-Non guardarmi così padre…
-Non chiamarmi padre! –disse il re
Il principe rise- sono il futuro marito di tua figlia no?
Il re strinse i pugni, purtroppo però legato com’era non poteva far molto
-Cosa vuoi da noi!?
-Il regno- disse il principe
-Un merman che va contro la sua razza! –disse il re- sei al pari di un Siren!
Il principe sorrise- oh beh…non cambia che ora siete in mano mia.
Il re chiuse gli occhi.
Almeno sua figlia era lontano da lì.
-Ora…dov’è la principessa?
-Non lo so –disse il re
-Uhm…beh tornerà presto a casa, una principessa come quella non sembra qualcuno che starà lontano da qui per molto.
Il re strinse i pugni.
Poteva solo sperare che sua figlia fosse al sicuro.
****
-Aphmau tutto bene? –chiese Aaron notandola irrigidirsi di colpo
-Si…credo? –rispose lei
-Successo qualcosa?
-Una…brutta sensazione- disse lei
Aaron la guardò- che intendi?
-Noi sovrani siamo collegati al regno tramite un cristallo- disse Aphmau
-Pensi che sia successo qualcosa al regno? –chiese Aaron
Lei annuì- è una sensazione del genere…
-Tuo padre ha la stessa abilità no? –disse Aaron- sicuramente è già in procinto di aggiustare tutto
Aphmau annuì- si hai ragione
Aaron le sorrise e la baciò- su non pensarci
-Aaron…se stesse succedendo qualcosa…
-Se il tuo regno fosse in pericolo e tu devi proprio salvarlo, sarò al tuo fianco principessa
Lei divenne rossa- ma…
-Beh con la scusa mi presento al mio futuro suocero- sorrise Aaron
Lei lo baciò- vedrò di assicurarmi che non possa ucciderti
Aaron rise- come se sono così facile da uccidere
Lei sorrise accoccolandosi a lui- ti amo
Lui sorrise- anch’io piccola. Non preoccuparti ok? Siamo una famiglia ora…farò tutto ciò che posso per aiutarti…




Capitolo 20: Be Mine

Capitolo 20: Be Mine

***Mesi prima***
-Aphmau lui sarà il tuo fiancé
Non sapevo perché ma la sensazione di sconforto peggiorò quando lo incontrai.
Era un bel ragazzo.
Era affascinante.
Aveva un odore strano però.
Qualcosa nel suo volto non era…normale.
Gli occhi forse che sembravano…morti?
La pelle era strana anche.
Più lo osservavo e meno volevo vederlo.
Il mio istinto urlava “Corri”
Ma non potevo.
Mio padre teneva la sua mano ferma sulle mie spalle.
Non potevo muovermi nemmeno volendo.
Avevo paura.
Non voglio stare qui.
Non voglio stargli vicino.
Lasciatemi correre.
Mio padre mi lasciò sola con lui, beh c’erano le guardie ma…
Ero sola.
-Ho preso questo per te- disse lui dandomi una scatolina nera
Forse fu il mio istinto.
Forse fu la mia indole…
-Puoi poggiarlo sul tavolo grazie
Ma non volevo sfiorarlo.
Non volevo mi toccasse.
L’anello che mi diede era molto bello ma…
-Clare andiamo a fare un giro
-Principessa quello è l’abisso- disse Robin provando a fermarmi
Io sorrisi lanciando l’anello verso il vuoto.
-Non sposerò quell’uomo
Fu l’inizio della mia battaglia contro quelle nozze.
Al tempo non sapevo della magia per trovarmi che c’era sull’anello.
Fui fortunata a buttarlo poco dopo averlo ricevuto.
Fui fortunata a scappare quando ne ebbi la possibilità.
Fui fortunata a trovare Aaron.
E fui ancora più fortunata a non sapere cosa stava accadendo nel regno…



Capitolo 19: I like you

Capitolo 19: I like you

Aaron sorrise guardando Aphmau saltare sul suo letto.
-Qui è stupendo!
Lui ridacchiò- ti piace?
Lei annuì guardandolo coricata sul suo letto- molto
Lui sorrise iniziando a levarsi la camicia- ottimo, perché dormirai con me vero?
Lei sorrise alzandosi e abbracciandolo da dietro.
Aaron guardò il riflesso che vedeva nello specchio- Aphmau?
Lei iniziò a sbottonargli la camicia e gli sfiorò il petto
-Aphmau?
Lei sorrise e lo fece girare- vuoi dormire con me?
Lui smise di respirare per un paio di minuti- sei…sicura?
Lei annuì tornando a sedersi sul letto- allora?
La camicia venne fatta volare sul pavimento- vieni qui amore…
Lei sorrise lasciandosi baciare e spingere sul materasso
-Principessa…sta per perdere qualcosa di molto importante…- disse Aaron baciandole il collo
Lei sorrise- se sei tu mi va bene
Lui sorrise baciandola piano- mi prenderò cura di te
Lei sorrise contenta- lo so
I vestiti di Aphmau vennero presto riuniti con quelli sul pavimento di Aaron.
Aaron sorrise baciandola- vediamo quanto affascinante è una mermaid mentre geme di piacere…
****
-Che pensate dovremmo fare? –chiese Clare
-Dobbiamo assicurarci che nessuno scopra che Aphmau è qui- disse Stya
-Come però? –chiese Anya
-Possiamo solo evitarle di entrare nel mare per troppo tempo- disse Robin
-Non possiamo sbarazzarci del fiancé? –chiese Stya
-Sarebbe difficile senza farci beccare –disse Anya
Clare sospirò- dobbiamo trovare una soluzione
****
-Il capitano? –chiese Thomas
-Non si è ancora svegliato e non ho ancora visto la principessa- disse Nicholas
-Non penserai che…- iniziò Robin
-Beh…Aphmau è sempre stata…curiosa…- disse Stya
-Buongiorno- disse Aaron entrando nella stanza con Aphmau al braccio
-Quindi che avete fatto ieri sera? –chiese Nicholas beccandosi un colpo in testa da Clare- cosa!?
-Non si chiedono queste cose!
Aphmau alzò le spalle tranquilla- siamo andati a letto insieme
Calò il silenzio nella sala
Aaron scoppiò a ridere- diretta come sempre
Aphmau alzò le spalle- non è mica un segreto
Lui sorrise baciandola contento.





Capitolo 18: We can be

Capitolo 18: We can be

Aaron sorrise guardando la sua base all’orizzonte- casa dolce casa
Aphmau guardò l’isola a forma di teschio con gli occhi che le scintillavano- è davvero tua?
Lui annuì contento.
Se c’era una cosa certa su Aphmau era la curiosità fatta persona.
Probabilmente avrebbe approfittato presto della cosa per farla sua…
-Potrai esplorarla tutta se vuoi –disse lui
Lei si illuminò- davvero?
Lui annuì- ci vorrà almeno un giorno prima che arriviamo lì però
Lei annuì contenta
Aaron le mise un braccio intorno alla vita- torniamo in camera su, farà buio tra poco.
****
Aphmau era seduta sulla scrivania di Aaron e guardava fuori eccitata- potrò davvero esplorare?
Lui ridacchiò- certo
Lei sorrise- scusami è che…
-Non esci spesso –disse Aaron- lo so
Lei guardò la mano che Aaron le tendeva- sono ovvia eh?
-Sei una bellissima principessa, ovviamente non ti potevano fare uscire –disse lui tirandola al suo petto
-Mi sentivo sempre chiusa in una gabbia…non fraintendere, amo le ragazze ma…
-Non è bello venir sempre tenuti sotto guardia- disse Aaron capendola
Lei annuì- volevo solo vivere una vita mia…
Lui la guardò stringersi a lui
-Voglio poter uscire senza paura che verrò rapita perché sono l’erede al trono, voglio poter alzarmi e dire che non farò nulla per l’intero giorno, dire la mia senza paura di deludere qualcuno…amare chi voglio io e sposarmi per amore e non perché il regno vuole quella persona per me…
Aaron le sfiorò il viso- Aphmau…
-So che è egoistico, so che ho i miei doveri di principessa…che tutti voglio che io…
-Che importa? –chiese Aaron
Lei lo guardò
-La vita è tua- disse lui sfiorandole il viso e guardandola negli occhi- è tua da decidere, nessun’altro può dirti chi sei o cosa devi fare
-Nessuno…?
-Nessuno –disse lui
-Ma…
Lui la baciò- cosa vuoi fare è ciò che importa, non cosa devi fare
Lei lo guardò- posso…voglio stare al tuo fianco, voglio essere libera e stare con…te…posso?
Lui sorrise- ovvio che puoi piccola, non ti lascerò andare da nessuna parte infondo
Lei sorrise baciandolo. Era la prima volta che qualcuno le diceva che era ok essere padrona della sua vita…



Capitolo 17: The Fiancé

Capitolo 17: The Fiancé

-Che tipo è il tuo Fiancé? –chiese Aaron di colpo una sera in cui erano coricati a letto insieme
-Una sardina in via di putrefazione –disse lei
Lui ridacchiò- cavolo…
Lei iniziò a giocare con la sua mano- mi dà i brividi
-Come te li do io? –chiese Aaron stuzzicandola
-I tuoi sono piacevoli- disse lei contenta di venir coccolata- i suoi sono di paura
-Paura?
-Non ho molte interazioni con i Siren come penso tu sappia
-Infondo sei una principessa- disse Aaron
Lei annuì- e non ho mai avuto il dispiacere di doverci stare in un’aria molto vicina
-Ma?
-La sensazione che sento è quella- disse lei- cioè quando sono con il mio Fiancé sento che lui mi vuole…usare come cibo
-Sessualmente o…- iniziò Aaron
-Vuole mordermi, farmi a pezzi e usarmi come base per futuri Siren- disse Aphmau
-Ok non è quello piacevole…
-So che anche tu vuoi mangiarmi –disse lei
Lui ghignò- oh ti sbagli. Io voglio divorarti…nel più piacevole dei modi
Lei ridacchiò- oh?
Lui la bloccò sotto di sé sul letto- hai qualcosa che ti segna come “sua”?
-Dovrei indossare un anello che mi ha dato ma temo di averlo accidentalmente fatto cadere negli abissi- disse lei
Lui sorrise prendendole la mano sinistra e posandole in mano una scatolina- l’ho conquistato qualche decennio fa…
Lei guardò la scatolina e quando l’aprì si ritrovò un anello di oro bianco con perle e un diamante celeste come decori- è…
Lui la guardò metterselo- allora?
-Aaron è stupendo- disse lei contenta
Lui sorrise- bene…quindi d’ora in poi chi sarebbe il tuo fiancé?
Lei sorrise mettendogli le braccia intorno al collo- un’affascinante capitano pirata che mi ha catturata dal primo istante che ci siamo visti
Lui ridacchiò dandole un bacio- ottimo
Lei sorrise contenta stringendosi a lui di più.
*****
-Cosa? –chiese il principe guardando una delle sue guardie
-L’anello è stato trovato nell’abisso –disse la guardia
-Cosa!? –chiese ancora il principe- è morta?
-Potrebbe averlo gettato –disse una delle Siren
-Nessuna donna getterebbe un anello del genere! –disse il principe infuriato- dobbiamo trovare un modo per scoprire se è viva o meno…



Capitolo 16: Why can't I decide?

Capitolo 16: Why Can’t I decide?

****Mesi prima****
-Dovrai sposarti prima o poi
-Perché lui però?
-Non ti piace?
Aphmau scosse la testa- mi inquieta
-Perché?
-Perché nessuno è così buono senza motivo- disse lei
-Non è un buon motivo per chiedere di rompere un fidanzamento
-Avere un idiota, creepy e inquietante marito lo è- disse lei
Lui sospirò- Aphmau
-Non voglio sposarlo
-Non è una tua scelta
-Perché non lo è!? –chiese lei
-Perché non lo è
-Non è una risposta! –disse lei
-Aphmau non puoi essere egoista così
-Egoista? –chiese lei incredula- non ho mai fatto capricci su nulla! Non ho mai chiesto nulla!
-Lo so ma…
-E l’unica cosa che ti chiedo è lasciarmi sposare chi amo! –disse lei
-Aphmau
-Come può essere questo egoismo!? –chiese lei
-Aphmau
-Sei un bastardo! –disse lei
-Aphmau! Non osare
-Non osare cosa?! –chiese lei irritata- ti rendi conto della crudeltà di ciò che mi stai chiedendo?!
-Questo è per il tuo bene!
-Tu non hai sposato mamma perché qualcuno ti ha obbligato- disse lei
Lui si congelò- tua madre non…
-No. Lei ti ha sposato per amore. Vi amavate
-Non è…
-Eppure ora mi stai chiedendo di rinunciare al matrimonio con qualcuno che amo perché tu vuoi vedermi sposata? –chiese lei guardandolo- ti odio
-Aphmau!
Lei si bloccò alla porta- ti detesto…finché non capirai cosa mi stai facendo non considerarti mio padre
-Aphmau! –provò a chiamare lui ma lei non gli diede ascolto. Quello fu l’inizio di una lunga serie di liti sempre più furiose.






Capitolo 15: Find her

Capitolo 15: Find her

-Principe- disse una donna dai lunghi tentacoli- la preda è scappata
-Cosa!? –chiese l’essere dalla parte superiore di squalo- come è scappata!?
-Pare che abbia usato un momento di distrazione nelle guardie per correre via da casa
Lui ringhiò- dannati Merman, nemmeno il loro lavoro sanno fare?
-Principe cosa si fa? –chiese una donna dalla coda lunga come un serpente
-Trovatela- disse lui ringhiando
-Perché dobbiamo abbassarci a sposare uno di noi a una mermaid? –chiese qualcuno con la parte inferiore di granchio
-Perché avremo una fabbrica di cibo –rise il principe
-Come c’era da aspettarsi dal principe!
-Ovviamente lei cadrà per il fascino del nostro principe
-E quando ciò avverrà il principe potrà usare le mermaid e i merman per cibarci!
-Il principe sa sempre cosa fare per noi!
-Congratulazioni vostra maestà!
Il principe sorrise prendendo la pozione- con questa possiamo ingannarli abbastanza a lungo…
-Principe, il re delle Mermaid e Merman chiede che andiate a corte
Lui sorrise bevendo la pozione e trasformandosi in un merman dai capelli bluastri e occhi rossi- bene…andiamo allora
L’aspetto era bello ma l’aria intorno a lui era opprimente e aveva una sensazione di morte.
****
Aphmau sorrise guardando Aaron allenarsi con la spada.
Dire che lui adorava mostrarle il migliore dei suoi lati era dir poco ma anche se aveva un grosso ego per le guardie era diventato qualcuno da proteggere.
La felicità della loro principessa era la priorità assoluta.
-Non è male- disse Stya guardando la tecnica di Aaron
-Probabilmente più potente di molti merman –disse Anya
-E poi…
Le guardie guardarono la contenta Aphmau.
-Se lei è felice non possiamo che supportare ciò
Aaron sorrise avvicinandosi ad Aphmau e le baciò una mano- allora, il tuo fiancé avrà possibilità?
-Quella sardina? Nemmeno lontanamente- disse Aphmau
Lui sorrise- ottimo perché voglio farlo morire il più velocemente possibile
Aphmau sorrise alzandosi e mettendogli le braccia intorno al collo- che si fa ora?
-Ora andiamo alla mia base principessa, poi dopo una pausa faremo un altro viaggio in mare…che dici?
Lei sorrise- volentieri
Aaron le sistemò una ciocca e la strinse- non ti lascerò andare mia cara
-Lo spero bene, un pirata infondo vuole tenere il suo tesoro al sicuro no? –chiese lei
Lui sorrise stringendola di più- ovvio piccola, tu sei la parte più preziosa per me ora


Capitolo 14: Let me be happy

Capitolo 14: Let me be happy

***Mesi prima***
-Non è la fine del mondo –disse ancora una volta il padre
-Si che lo è
-Tesoro è per il tuo bene –disse lui
Aphmau lo guardò- cosa sarebbe per il mio bene?
-Sposarlo ti…
-Sposarlo non mi farà che male papà! –disse lei
-Non esagerare…
-Perché non puoi lasciarmi essere felice?! –chiese lei
-Sarai felice- disse lui
-Non sarò felice in mano a un uomo che non amo! –disse lei con gli occhi lucidi
-Sei membro della famiglia reale, è tuo dovere
-Mio dovere è sacrificare la mia esistenza per il mio regno –dico io- non cambia che queste nozze sono crudeli e ingiuste
-Imparerai ad amarlo
-Imparerai…- ripeté Aphmau- questo è crudele non credi?
-Aphmau…
-Non pensi che io mi meriti di amare ed essere amata piuttosto che imparare ad amare qualcuno? –chiese lei guardandolo negli occhi con estrema delusione per il padre
-Lui…ti farà felice…- provò il re
-Non sarò mai felice con un uomo che non amo e che mi dà i brividi, quello non è per nulla un tipo che amerò
-Aphmau non esagerare, è un bravo ragazzo e…
-Bravo ragazzo? Non lo conosci nemmeno! –disse lei guardandola- non sai nemmeno se è un Siren!
-Aphmau non dire cretinate, non può essere un Siren con quell’aspetto- disse il padre
-Esiste la magia per un motivo padre- disse lei fredda
-Non è un Siren e tu lo sposerai. Fine dei discorsi
-Spero tu sia preparato per le conseguenze allora- disse la figlia
-Aphmau? –chiese lui
-Preferisco morire che venir usata come merce –disse lei uscendo velocemente
-Aphmau! –urlò lui dietro e sospirò- se sua madre fosse qui forse ci potrebbe ragionare lei…
****
Aphmau si svegliò con una strana sensazione di calore- cosa…Aaron!
Lui sorrise continuando a giocare con il suo petto- sembravi nel bel mezzo di un incubo
-E hai pensato di assalirmi? –chiese lei accoccolata nel suo letto
-No, pensavo a come svegliarti in un modo piacevole- disse lui tirandola più vicina e mettendosi a giocare con i capelli di lei, facendola rilassare- che succede?
-Ho sognato una delle liti con mio padre- disse lei accoccolata
Lui sorrise piano- tutto si sistemerà vedrai
-E se così non fosse? E se mi volesse ancora sposata con quello? –chiese lei
Aaron le diede un bacio sulla fronte- sono un pirata no? Vorrà dire che dovrò rapire la principessa, sposarla, avere figli da lei e rendere inutilizzabile il fidanzamento
Lei sorrise accoccolandosi di più- allora mi affido a te capitano
****
-L’avete trovata? –chiese il re guardando una guardia
-No sire. Le guardie personali della principessa sono anche assenti da corte, probabilmente hanno già provato a rintracciarla e trovare dove si trova ora- disse una guardia
-La mia bambina…continuate a cercare! –disse il re
-Sire- disse il primo ministro guardando il re- forse è il caso che lei rompa il fidanzamento
-Ma…
-Sua figlia ha ragione. Quell’uomo non ha…una buona energia intorno a sé –disse il primo ministro- e sono certo che Aphmau tornerà a casa se lei lo farà…
Il re sospirò- chiamate a corte il fiancé di mia figlia




Capitolo 1: A special Cat


Seven deadly vampires

Capitolo 1: A special cat

Nessuno vuole prendersi le responsabilità di certe azioni, nessuno vuole l’impiccio di fare il lavoro più scomodo. Ma se tutti la pensano così, chi farà quel lavoro? Il mondo starebbe fermo in un blocco eterno e la vita non andrebbe avanti. Per questo lei prende i lavori scomodi anche quando nemmeno lei vorrebbe farli.
Il suo nome è Althea Seraph Black. Ha lunghi capelli caramello e occhi color smeraldo. È una bella ragazza vero? Alta, magra, con le curve al punto giusto...e con quel grosso segreto che va tenuto nascosto agli occhi del mondo. Ma sto correndo troppo. Althea indossa sempre gonne lunghe fino al ginocchio o poco sopra di esso, porta sempre vestiti eleganti e per questo viene spesso chiamata “principessa”. I suoi capelli sono legati sempre in modo da nascondere il segreto. Se può porta un capello.
Non vorrete mica che qualcuno noti che in lei c’è qualcosa di anomalo vero?
Anche i suoi occhi rivelano il suo segreto, quella forma della pupilla così...eccezionale...ricorda vagamente quella dei lupi, specie quando arrabbiata, quei occhi che tra il verde smeraldo nascondono tracce di oro puro.
Althea ha un fratello maggiore, Lyon, dai capelli castani e occhi blu, è più grande di lei di circa cinque anni, Althea ne ha diciannove e Lyon ne ha quasi ventiquattro. I suoi genitori, Jonathan Black, dai capelli e occhi neri, e Crystal Seraph, dai capelli castani e occhi blu, sono molto uniti con lei e con suo fratello Lyon, condividendo questo segreto con Althea e il resto della loro “famiglia”. Anche se Lyon è primo genito, sarà Althea a ereditare il diritto al posto di Alpha.
Cosa? Non l’avete capito? La famiglia Black-Seraph è una famiglia di licantropi, purosangue per di più.
In ogni caso...
Althea è una delle licantrope più pure, di fatto ha orecchie e coda da lupo.
Sarebbe inconveniente se si scoprisse vero?
In palestra a scuola ha sempre fatto l’esclusione e non ha mai preso nuoto per evitare di farsi scoprire. Alle visite mediche il padre di lei dava al medico i risultati fatti dal Theta del suo branco, ovvero il medico del branco, e quindi nessuno sa che lei non è umana, nemmeno i suoi migliori amici.
Ma lei non è l’unica a nascondere qualcosa vero Dimitri?
Althea come vedete è in classe ora. Sta ridendo con i suoi tre migliori amici: Logan, dai capelli neri e occhi blu, membro della squadra di hockey della scuola, James, dai capelli castani e occhi verdi, membro della squadra di football, e infine, il nostro “amico di infanzia”, il migliore amico di Althea, quello che non le mentirebbe mai...vero?
Si chiama Dimitri, ha capelli tinti di biondo e occhi di un castano tendente al rosso, un rosso sangue. I due sono sempre stati amici e nulla più, fratelli quasi.
Eppure nascondi quel segreto a Althea, Dimitri. Un segreto così grosso che potresti cambiare le sorti di Althea sai?
-Oggi vai nella zona della stazione? -chiede Logan
-Si ho delle cose da comprare per il compleanno del nostro Dimitri, che fa i suoi vent’anni finalmente- risponde lei. Non è dolce? Così felice per il suo migliore amico che fa gli anni, chissà cosa gli regalerà quest’anno e quale torta gli farà per farlo felice. Non ti senti in colpa a mentirle? A fingerti ciò che non sei? Sono sì e no tre anni che la conosci ma ti fingi amico di lei da quando avevate entrambi cinque anni, eppure non eri nemmeno in questo stato quando avevi quella età e lei di certo non era ancora nata. Sono stati i suoi modi gentili a farti fermare, a crearti questa rete di bugie e a portarti a diventare il suo migliore amico. Ma la colpa la senti. Vorresti dirle tutto, rivelare il tuo segreto e le tue menzogne, che tu perda Logan o James o entrambi non ti importerebbe molto, certo ci staresti male per un paio di settimane ma non sarebbe la prima relazione con umani che perderesti vero? Ma lei? Non puoi perderla vero? Non vuoi perdere l’unica che ti fa sentire vivo vero? Non ti riprenderesti mai se mai ti riprenderai. Sai bene che lei è l’unica che ti ha sinceramente voluto accanto. Hai riavuto una famiglia nel momento in cui lei ti è stata vicina come amica…non puoi perderla ancora la tua famiglia vero? Ma per quanto terrai nascosto questo segreto? E se mai lo riveli come sarà la sua reazione? Ti odierà? Cambierà come si comporta con te?
Ma la conosci davvero Althea? Se la risposta è sì…sapresti bene che lei non ti lascerebbe andare via così facilmente. Il fatto è che i licantropi non possono essere ipnotizzati o ingannati dai vampiri Dimitri, non possono i purosangue come non possono i mezzi, ma questo tu ovviamente non lo sai…però devo dirlo, Althea ha seguito le tue bugie senza problemi solo per vedere cosa avevi in mente…ma i suoi sentimenti sono sinceri così come i tuoi. Siete davvero amici eppure entrambi nascondete un segreto…beh uno dei due…Althea sa che cosa sei ma aspetta che tu dica la verità prima che lei possa dirti il suo segreto.
-Althea, per quanto amo l’idea che tu mi faccia al solito una festa, quella zona di sera è pericolosa- dice Dimitri
-Oh, smettila, non ricominciare- dice esasperato Logan
-Ci sono davvero vampiri in quella zona, Logan- gli risponde lui- è la zona da cui hanno recuperato quei cadaveri e…
-Starò bene, non preoccupati- gli sorrise lei
-Non andare- prova lui- non scherzo, SO che ci sono…
Già lo sai, lo sai bene che quella è la zona di caccia di vampiri minori, ma Althea può cavarsela…un purosangue licantropo infondo è più forte di un purosangue vampiro. Starà bene…ma tu non lo sai che è una licantropa…
-Starò attenta –gli promette Althea
-Davvero gli credi? –chiede James
-Ovviamente! Dimitri non mi mentirebbe mai su queste cose- sorride lei…ahi, che brutto colpo vero? Potresti giurare di aver sentito il tuo cuore fermarsi e rompersi…beh se il tuo cuore fosse ancora vivo e battente ovviamente…
-Grazie Althea- sorridi tu…già l’unica che ti crede e l’unica che avrebbe diritto a non farlo- visto che vai vengo con te
-Ah no! –dice lei convinta- è un regalo per te. Non posso mica fartelo vedere! –non ha torto sai? Che trucco inventi stavolta però? Sono curioso…la segui come solito o la stolkeri come ogni singola volta che lei si rifiuta di portarti dietro…non sei un cane da compagnia sai?
-Va bene…ma ti accompagno fino alla stazione…però ti prego sta attenta- cede lui. Non riesci mai a dirle no…sei tu il seduttore dei due, quello che ipnotizza e compagnia bella…eppure davanti ai suoi occhioni non riesci a dire no. Mi viene da ridere a pensarci eh Dimitri? Uno con i tuoi anni che si fa comandare da una ragazzina…
La giornata passa lenta e noiosa, non sembra finire più.
Poi Dimitri, per una volta, mantiene la parola data e la lascia sola a far spese. Tornandosene a casa con il cuore, se battesse, a mille per l’ansia. Hai paura vero? Fai bene. Forse avresti seriamente dovuto seguirla sai? Le avresti evitato Grossi problemi…ma probabilmente è meglio così…infondo salvare il mondo non è una brutta cosa…vero?
Althea stava finendo le sue compere. Aveva preso gli ingredienti, si era comprata anche un bellissimo vestito che avrebbe attirato, al solito, l’attenzione di ogni ragazzo della scuola. E pensare che li metti solo per quel cretino di Dimitri che non ti piace nemmeno in quel senso…a volte mi chiedo se la scuola davvero abbia torto a odiare così tanto i tuoi amici sai? Infondo è leggermente, leggermente tanto, colpa dei tre se tu non hai un fidanzato…quello e tutta la storia del mate ovviamente ma…
In ogni caso, hai trovato il regalo? Oh eccolo lì, un bel bracciale in argento che copre il polso con un complicato disegno inciso dentro con pietre e con una frase ricordo incisa dentro con le vostre iniziali. Sei stata molto brava, sono certo che l’adorerà…curiosità non dovresti aver problemi con l’argento? Beh considerando l’abnorme uso che ne fai in gioielli e decorazioni credo che non sia che una delle storielle che dicono in giro…
Althea si allontana con calma verso la stazione. Manca poco su. Andiamo a casa e concludiamo questa giornata su. Siamo ancora in tempo per evitare…hey ma che fai? Non fermarti così! E ora che guardi? È solo un vicolo oscuro, buio e con probabilmente un avvertimento non scritto che dice di starci lontano. Molto, specie di sera…
Dove stai andando ora? Althea non entrare nei vicoli cechi! E tra parentesi, ti pare ora di entrarci!? Cosa…è solo una scatola, su torna a casa ora…ti prego…
Althea con calma apre la scatola e si ferma a guardarne il contenuto.
È solo un gatto, un gatto nero che dorme…un gatto nero con…una…due…tre…sono sette code quelle? Ehm…Althea rimettilo giù, non credo che quello sia un gatto.
-Poverino…sembri cosi denutrito…- mi chiedo perché…- ti porto a casa su…per qualche motivo…mi sento legata a te…
Fantastico! Meraviglioso! Stai solo portando a casa il demonio! E poi…denutrito? Mi chiedo perché guarda…magari non ha bevuto da qualcuno per un po’ di tempo…sto solo dicendo che se non bevi sei…ah lasciamo stare…e poi Legata? L’hai visto per cosa? Due minuti? Non è mica…no aspetta…ah no, no non va bene. Tra tutti proprio questo dovevi scegliere dannato spirito lupo? Ma guardati. I tuoi sono anche contenti che hai un animale, infondo vivi da sola nella villetta vicina alla loro casa e non con i tuoi, quindi non vedono perché un animale, dopo anni che te lo vietavano, non possa tenerti compagnia. Ma le sette code non le nota nessuno? Hello? No? Sul serio? Ci rinuncio. Tieniti il gatto demonio!
Entrata in casa e preparata la cena, due belle bistecche per te e il “gatto”, che si sveglia solo per mangiare il cibo. Lo osservi contenta.
-Buongiorno- gli sorridi- o dovrei dire buonasera vista l’ora?
Il gatto si congela. Ah non ti aspettavi che qualcuno ti prendesse eh bestiaccia?
Lei accarezza il gatto e sfiora la catenina con la tessera militare che gli ha messo al collo- Seth è il tuo nome e io sono Althea. Spero che potremo andare d’accordo piccolino ok?
Osa graffiarla e ti uso come puntaspilli “gatto”.
Lui la guarda molto confuso e dopo aver finito di mangiare viene ripreso in braccio- Andiamo a farti un bel bagnetto ok?
Bagno? Althea perché diavolo vuoi fare il bagno con il gatto?!
Dopo averlo lavato con calma anche lei si infila nella vasca. Beh almeno non è completamente perverso questo “gatto” e si copre gli occhi con le zampette…come non detto ora le fissa il seno…almeno preso com’è da quello non ha notato coda e orecchie…
Dopo un’oretta buona lo mette nel letto improvvisato che ha creato per lui e quello subito inizia a dormire…pigro il mostriciattolo eh?
-La smetti di dar fastidio? –mi chiede Althea controllando che il gatto dorma
Cosa c’è? Non ti piace come commento?
-No –dice lei entrando nella cabina armadio per cambiarsi- smettila di fare il narratore della mia vita, sei ridicolo visto che solo io posso vederti e sentirti
Pardon, mi annoio a essere legato a te così e se mi senti…NON IGNORARMI!
Lei ruota gli occhi- si certo…magari quando non dici cazzate
Mi sento offeso
-Offenditi dopo, trovami chi è il gatto
Non è un gatto
-Lo è ora- dice lei
Se lui è un gatto io sono un essere vivente
-Di sicuro sei un essere che non smette di rompere i coglioni
Lei sorride- puoi fare ciò che dico o devo ordinartelo?
Va bene…farò ciò che dici. Sta attenta al coso peloso
Lei ride- come se potesse uccidermi!
Rientra nella sua stanza e si corica nel suo letto.
Guarda tu se dovevo diventare uno schiavo di una mortale…
Lei mi guarda male
HO CAPITO! Vado a lavoro!



Capitolo 35: The Cult

Capitolo 35: The Cult

Leila ruotò il coltello e guardò i cadaveri di fronte a lei.
-Abbiamo finito –disse la voce di Steph nel suo auricolare.
Leila annuì girandosi a guardare John al suo fianco ricoperto di sangue come lei. Sangue non loro.
-Mission Complete- disse Leila dando il segnale alla squadra di muoversi per ritornare- lasciamo il ripulire ai soldati
John annuì seguendola velocemente e prendendole piano la mano sinistra, due anelli erano ora messi sull’anulare di Elizabeth, uno identico a quello che indossava con Stephanie, l’altro identico a quello che John indossava sulla sua mano sinistra.
Steph sorrise vedendo i due rientrare nella base- buon lavoro squadra
Leila batté la mano con lei, i due anelli di Stephanie risplendevano nella luce dei monitor. Uno identico a quello della gemella e uno identico a quello di Jeremy.
Il generale apparve sullo schermo- congratulazioni per il successo della missione, l’artefatto?
Steph alzò una scatola- già preso
-Nuove notizie dal Dottore? –chiese Leila
-Le sue vittime non sanno molto- disse il Generale- lo stesso si sta divertendo a torturarle
-Ovviamente…nuove missioni? –chiese Steph
-C’è una strana lista di scomparsi in un piccolo continente del sud- disse il generale
-Sesso? Età? –chiese Steph
-Donne, non c’è un limite –disse il Generale
-Allora muoviamoci- disse Leila attivando il localizzatore
****
L’uomo sorrise seduto sul suo trono mentre molte donne erano intorno a lui semi-nude. Ogni giorno una nuova donna arrivava nella sua villa, ogni giorno una nuova vittima cadeva nel suo letto. Ognuna di loro aveva uno sguardo spento, il colore degli occhi vitreo ed era priva di dire qualcosa contro quello che le stava succedendo.
Erano tutte ipnotizzate infondo.
L’uomo era entrato in possesso di quell’abilità dopo un incidente anni prima, da allora si era vendicato su quelli che l’avevano offeso rubando loro ogni cosa: donne, madri, amanti, figlie, serve…
L’età non importava, il loro ruolo nemmeno. Regine e schiave erano sotto mano sua lo stesso, nessuno poteva fargli nulla perché se avessero provato avrebbe semplicemente usato la loro amata come scudo.
Sorrise aspettando la nuova arrivata, ogni notte almeno una donna veniva da lui, avendo già la maggior parte di quelle del continente purtroppo doveva aspettare che arrivassero.
-Una nuova donna è arrivata –disse una donna priva di emozioni davanti a lui
Lui si alzò sorridendole e le accarezzò il viso e le diede un bacio veloce- brava la mia gattina…
Si mosse con calma per le sale fino ad arrivare all’ingresso. Le donne sotto la sua influenza lo seguirono docili come sempre. Avrebbe solamente dovuto baciare la nuova arrivata e avrebbe imprigionato l’anima di lei per sempre a sé.
Sorrise estasiato vedendola entrare piano nella stanza, gli occhi ancora leggermente lucidi come tutte quelle che avevano ancora un briciolo di desiderio di combattere la sua maledizione. Era una donna dalla pelle chiara, occhi Malva e lunghi capelli platino con le punte nere. Aveva due tatuaggi che non gli piacevano moltissimo ma ci avrebbe pensato dopo a quelli.
Le tese una mano che lei prese piano con la sua sinistra. Due fedi? Era sposata quindi. Peccato preferiva essere il primo ma…oh beh era abbastanza bella da potergli dare soddisfazione in altri modi.
-Come ti chiami? –chiese accarezzandole il volto
Lei lo guardò- Elizabeth Harley Wolfe
-Cosa vuoi da me piccola? –chiese lui sorridendo
Leila sorrise avvicinandosi di più senza dire nulla. Lui si avvicinò di più pronto a baciarla finché un dolore allucinante al petto e crollò a terra mentre il sangue cominciava a correre dalla ferita insieme al liquido che ormai sia Steph che Leila avevano imparato a riconoscere come quello degli artefatti. Nel secondo che il liquido corse via con il sangue le donne ripresero i sensi in panico, alcune crollarono a terra a piangere.
Leila sorrise con il pugnale in mano- uscite da qui, la mia squadra vi riporterà dalle vostre famiglie
Le donne appena sentirono quelle parole corsero fuori. L’uomo guardò Leila- chi…sei?
-Il peggiore incubo di chi usa gli artefatti- disse Leila schioccando le dita. Due soldati della squadra di Ready to Kill afferrarono l’uomo- assicuratevi che non muoia. Dobbiamo scoprire dove ha trovato l’artefatto
-Come…fai…ad essere…immune? –chiese lui
Leila sorrise malefica- c’è un motivo per cui ci chiamano “Ready to Kill”, non siamo esattamente umani…John pensa a lui
John annuì con un ghigno- oh tranquilla…sarà una piacevole conversazione quella che avremo mr tocco la moglie degli altri
Leila sorrise uscendo e guardò distrattamente alcune donne stringersi a qualche famigliare venuto a prenderla.
Tirò fuori il dispositivo- Steph. Abbiamo trovato l’artefatto, qualcun altro ha capito come impiantarli ma pare che non fosse come il tuo
-Ovvio –disse lei- torna alla base, dobbiamo raggiungere il prossimo punto di interesse. L’artefatto dà problemi?
Leila sfiorò distrattamente la sua schiena- sto bene tranquilla. Ho assorbito il potere senza problemi. Funziona l’immunità
-Ottimo- disse Steph sfiorandosi la propria schiena- torna alla base, controlliamo i risultati
-Yes M’am- disse Leila chiudendo la chiamata e continuando a camminare verso il veicolo.
Sarebbe stata un’altra lunga missione ma ormai erano abituate. Infondo ora dovevano dare la caccia a questi piccoli artefatti. Forse…il fatto che potevano ora manipolare le menti altrui era meglio tenerlo nascosto solo tra lei e Stephanie…
~The End~


I am the father apparently

I am the father apparently Trama: Ritornata indietro nel tempo a quando era ancora una bambina, Lia non vuole soffrire alle mani dell’abusiv...