WitchandAngel : Capitolo 21: Tell me you love me

Capitolo 21: Tell me you love me

Capitolo 21: Tell me you love me

Hera sorrise quando vide Týr qualche giorno dopo aver iniziato a dire “ho mal di testa” con regolarità al marito.
-Sembri particolarmente felice…-notò lui contento
-Ti ricordi che abbiamo avuto quella conversazione sul creare una famiglia…avere dei figli…- disse lei vaga
Lui annuì e si illuminò- hai lasciato Zeus?
-No- disse lei- non è a casa, visto che continuo a dirgli no ha deciso di tornare da una delle sue mortali
Lui annuì- allora cosa…
Lei sorrise- sono incinta
Lui si illuminò- sei…davvero?
Lei annuì e si ritrovò stretta tra le sue braccia- Týr?
Lui sorrise- sono così felice…
Hera sorrise accoccolandosi a lui.
La gravidanza delle dee era…particolare. Poteva durare anni, poteva durare giorni e spesso non era un parto quello che faceva nascere un bambino, esempio era Atena per esempio.
Hera mancò dall’Olimpo quasi un intero mese, cosa che tutti gli dei notarono ma Zeus, visto che non era a casa, non notò. Alla fine di quel mese diede alla luce una bambina dai lunghi capelli biondi e occhi argentei molto chiari che avevano preso il tratto caratteristico dei occhi di Hera.
La bambina era il loro tesoro e non potevano esserne più felici ma ora arrivava la parte difficile, separarsi da lei. Il piano era darla a una nobile famiglia mortale per un paio di giorni, tempo di chiudere la storia con Zeus e sistemare le cose senza la paura che qualcosa succedesse alla loro adorata figlia. Per sicurezza mascherarono l’aspetto della bambina e sperarono che nessuno notasse la bambina finché le cose non si erano sistemate per bene.
Purtroppo per loro Zeus ci mise due mesi a tornare a casa e chiese subito di fare una cena tutti insieme. Intanto il dio della guerra fu impegnato in una guerra e quindi Hera e lui erano parecchio distratti un giorno particolare. Un giorno che nessuno dei due si poteva perdonare.
-Mangiare tutti insieme è davvero meraviglioso non è vero? –chiese Zeus contento cercando di prendere la mano della moglie
Hera ritirò la mano. Avrebbe aspettato finché erano soli…non c’era bisogno di involgere l’intero Olimpo nei loro affari privati…ironico che l’unica cosa che le interessava era ora divorziare con calma mentre prima avrebbe fatto il diavolo in quattro per tenerlo con lei facendo molto casino pubblicamente
Quel gesto non passò inosservato per gli altri dei però. Sapevano tutti che Hera era completamente disinteressata dal marito ma essere così pubblica nella cosa…
-Tesoro tutto bene? –chiese Zeus con un sorriso
-Sto bene- disse lei
Lui sorrise provando a sfiorarle il viso- dopo magari passiamo un po’ di tempo insieme e…
Hera scacciò la mano con un gesto brusco, la sala era già silenziosa perché sinceramente parlando era imbarazzante essere in presenza di quella situazione, ma nessuno si aspettava di sentire con tale chiarezza la voce di Hera, la determinazione espressa sia nel suo sguardo che nel tono chiarirono anche che non era uno scherzo ciò che aveva appena detto.
-Voglio il divorzio
-C…cosa? –chiese Zeus sperando che fosse uno scherzo delle sue orecchie ciò che aveva sentito
Hera lo guardò e ripeté la stessa frase- voglio il divorzio Zeus, non voglio più essere tua moglie
-Mi…mi stai lasciando? –chiese lui incredulo guardandola- Hera se è perché non sono stato…
Lei sospirò esausta guardandolo- come dea della fedeltà e del matrimonio so sempre quando un tradimento avviene…ho sempre dovuto subirmi le tue scappatelle, dovuto vedere i tuoi figli diventare eroi e non parliamo di cosa hai combinato con un determinato eroe alle mie spalle…non ho più intenzione di sopportare tutto ciò. Non mi hai prestato attenzioni come avresti dovuto, non mi hai amato come avresti dovuto e a prescindere non sei stato mio marito da anni…sono fertile e il fatto che da me non hai più avuto figli ti dovrebbe indicare quanto hai prestato attenzione a tua moglie in questi secoli…
Zeus la guardò- e cosa farai dopo questo?
Lei sorrise- andrò a vivere con il mio amante
-MI TRADISCI!? –chiese lui ora furioso
-Wow…te ne sei accorto solo ora? Non è la prima volta che te l’ho detto ma di solito non ti importa…anzi no mi correggo, volevi fare una cosa a tre più volte- disse Hera facendolo zittire- e poi vuoi davvero puntare il dito contro di me quando tu hai figli prova di quante volte mi hai tradita?
Lui la guardò- vuoi mollare un dio per un mortale? Sei seria Hera?
Lei sorrise- sono affari miei chi è il mio amante e a prescindere se lui sarà o meno con me voglio il divorzio Zeus. Anche se lui non fosse parte della mia vita lo avrei chiesto
Zeus si bloccò- non puoi fare seriamente Hera…
-Con permesso- disse Ade- ho appena ricevuto la notifica che ci sono parecchi morti alle mie porte…pare sia scoppiata una guerra
Ares annuì- si l’ho percepito
Hera sentì una fitta al cuore- dove?
Ares disse il nome della città e notò il colorito sparire dal volto della madre- mamma?
-AH! –disse Zeus scoppiando a ridere- il tuo amante è morto e…
Una frustata lo colpì in volto facendolo volare contro una colonna. Hera non era solita usare armi ma la frusta era la sua arma prediletta- taci razza di verme! A prescindere lui non può morire come Achille o il dannato figlio che hai di nome Eracle
Ciò fece intendere al marito e agli dei che lei stava uscendo con un semi-dio o un eroe leggendario, il che mise una grossa confusione nelle menti di tutti, Hera non aveva mai prestato attenzione agli eroi…chi diavolo era l’amante?
-Ade! –disse lei girandosi verso il dio- portami immediatamente alle porte del regno dei morti
-Ok ma per…- chiese lui e poi un idea gli passò per mente. Se l’amante poteva sopravvivere senza problemi…un figlio poteva morire…- andiamo
-Hera non- iniziò Zeus ma si ritrovò solo uno sguardo gelido da parte della moglie
-Le cose non cambiano. Non sarò tua moglie da oggi in poi, infondo che ti cambia? Hai passato secoli a scoparti ogni cosa che ti aprisse le gambe, stavolta lo farai senza ferirmi- disse lei uscendo in fretta con Ade
Zeus guardò il punto in cui era sparita la moglie- Atena…non diceva sul serio vero?
Atena guardò la porta e sospirò- dubito che lei scherzasse papà…onestamente…credo che tu abbia perso tua moglie secoli fa, qualcuno ha solamente dato l’ultima spinta per farla sbottare…
****
Ade diede a Hera il voglio con i nuovi arrivi e la vide saltare quelli di genere maschili a quelli di genere femminile- che età?
-Pochi giorni –disse lei e notò tra le donne quella a cui aveva affidato la sua bambina- no…
Ade la guardò- è…
-La famiglia che l’aveva in custodia finché non sistemavo con Zeus è stata sterminata- disse Hera continuando a cercare per la bambina ma non apparve. Il nome non era lì- non è qui…lei non è stata uccisa
-Catturata quindi…- disse Ade guardandola- stai bene?
Lei si bloccò- devo avvisare il padre…scusami Ade ci vediamo dopo…
Ade la guardò sparire in un secondo e sospirò- che situazione…
-Che è successo? –chiese Cerbero- Hera non è mai così frustrata…
Ade sospirò e raccontò in fretta la situazione- e ora probabilmente sta andando a cercare la figlia…
-Cosa?! –chiese Cerbero frustrato e batté un pugno sul muro- non lei…dannazione…avviso i miei fratelli e dopo che abbiamo finito con i nuovi arrivi vado a cercarla con loro, va bene?
Ade annuì- so quanto Hera sia importante per voi, fa pure
Lui annuì- se solo ci fosse un modo per rintracciare il suo lato divino…
-Ha coperto le sue tracce divine in modo che Zeus o altri non la trovassero –disse Ade- furba, infondo lei stessa non è stata “gentile” con i figliastri del marito…ex-marito…
****
-Nulla? –chiese Týr avvicinandosi ad Hera nel bosco
Lei scosse la testa- non avrei dovuto bloccare i suoi poteri…
-Si sbloccheranno quando crescerà. Non può morire- disse Týr
-Almeno                 quello…- disse Hera- però non è sotto il nostro sguardo…avremmo dovuta lasciarla in un luogo più sicuro…
-Non potevamo sapere- disse lui abbracciandola piano- la troveremo, fosse ora o tra mille anni, non possono tenercela nascosta per sempre…
Hera annuì chiudendo gli occhi- la nostra bambina…
La ricerca continuò interrottamente per oltre tre anni prima che entrambi cominciassero a perdere le speranze di trovarla per caso. L’unico modo in cui potevano trovarla era se i poteri si attivavano ma…l’attesa sembrava eterna.
Zeus notò l’espressione afflitta di Hera e provò a consolarla ma Hera non lo voleva nemmeno vedere. Nessuno aveva ricevuto la conferma ma era chiaro che Hera non stava cercando l’amante ma un figlio avuto con lui. Gli eroi che avevano accesso all’Olimpo, per lo più quelli noti nelle legende come Eracle o Achille, furono i primi a chiedere se lei volesse una mano a trovare la bambina. A dirla tutta furono gelosi della costante ricerca che Hera faceva per il neonato, i loro non erano stati esattamente attentissimi nella loro vita e spesso non sapevano che erano semi-dei fino al momento in cui diventavano eroi…avere ora una dea così disperata nella ricerca di un proprio figlio era…invidiabile.
Un giorno piovoso dopo anni di attesa entrambi gli dei sentirono una forte ondata divina provenire da un bosco, la stessa che avevano sentito anni prima alla nascita della bambina. Ci misero pochi secondi a raggiungere il posto e correre nella zona ma ciò che trovarono furono solo statue di pietra rotte.
-Che è successo? –chiese Hera guardando un volto umano distorto
Týr guardò la zona- una lotta…
-Non l’avranno ferita vero? –chiese Hera in ansia
Lui scosse la testa- a giudicare dai segni, qualcuno è intervenuto prima che lei usasse i suoi poteri appieno, per questo il segnale era debole…qualcuno l’ha salvata
-Quindi…dobbiamo solo aspettare? –chiese Hera delusa dalla cosa ma felice che almeno la bambina stesse bene
Lui annuì- possiamo farlo…
****
Fu una serie di coincidenze che portarono Ade a chiamare Sarff sua nipote ma non lo disse mai ad Hera o agli altri dei. La dea era particolarmente debole emotivamente e l’ultima cosa che voleva era causarle altro dolore. Dall’altro lato Zeus aveva perso l’attenzione per ogni sua amante mortale nel tentativo di rivincere l’affetto della moglie ma il suo successo era quanto quello di Cerbero di rifiutare di mangiare un piatto di carne quando diceva di essere a dieta ovvero Zero, quel piatto finiva prima di venir posato sul tavolo.
-Sembri innervosito- aveva detto una volta Sarff guardandolo
-Mio fratello cerca di riconquistare la ex-moglie e sta avendo poco successo…- mormorò Ade- quindi ha deciso che avere venti riunioni famigliari al mese è una buona idea…
-Mi stupisce che non l’hai ammazzato –disse Cerbero
-Non finirebbe poi per essere a casa sua ogni giorno così? –chiese Sarff
-Oh vi prego no! –disse Ade immaginando la cosa- preferisco sotterrarmi vivo che quello!
Medusa scoppiò a ridere- su venite a tavola voi tre
***
Sarff si svegliò di colpo e cercò di riprendere controllo del suo respiro. Era nella sua camera, aveva vent’anni, Hydra dormiva al suo fianco, sua madre era Medusa e suo padre era Basil, Zia Steno e Zia Euriale erano rimaste a dormire da loro…
Se quelle visioni erano di nuovo ricordi…
-Oh cazzo… -mormorò lasciandosi cadere sul letto
-Tutto ok? –chiese svegliandosi Hydra
Lei gli sorrise e si accoccolò- andiamo a dormire su…domani penserò a cosa ho appena visto…
Hydra annuì coccolandosela e ritornando velocemente a dormire. Intanto Sarff iniziò a pensare a cosa fare con quelle nuove informazioni…




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