Capitolo 13: Can I kill
them?
Sarff si risvegliò in una grotta. Era stata una brutta
caduta quella ma perché sentiva del calore sotto di sé?
-Ti sei svegliata principessa? –chiese una voce maschile
**Qualche ora prima**
Oggi è una bella giornata.
-Sarff non allontanarti troppo –dice mia madre
-Ok! –dico io tranquilla
Papà e zia Steno stanno interrogando con Jonathan il tipo che
è entrato in camera mia ieri sera, questo comporta che mia madre, zia Euriale,
Nott e Adam mi vogliono tenere fuori dalla casa…
Non ho due anni eh…
Infondo sono quasi vent’anni che sono in vita, tredici dei
quali sono stati spesi come figlia di Medusa e i primi sei in quello schifo che
dovevo chiamare casa…farò vent’anni a breve…mi sento vecchia.
-Attenta- dice Adam prendendomi una mano- non allontanarti
ok? Non puoi vedere cosa c’è a terra e…
Scaccio la sua mano irritata- non sono incapace di badare a
me stessa grazie
-Sto solo cercando di…
-Farmi sentire un peso che dovrà dipendere dagli altri per
il resto della sua esistenza? Perché ci stai riuscendo se è quello il motivo-
dico io…dannazione quando ho mal di testa divento irritabile…
-Adam allontanati- dice Nott riprendo a litigare con lui
Mi porto una mano al volto e sospiro. Il mio mal di testa
peggiora per qualche motivo…posso ucciderli? Voglio che stiano in silenzio e
ammazzarli pare un’ottima soluzione…
-Tesoro puoi andare a fare due passi se vuoi- mi dice mamma-
solo non allontanarti t…
Una freccia viene scagliata e per poco non colpisce mia
madre a giudicare dai movimenti- che diavolo…
-Sarff corri- dice zia Euriale- Nott, Adam, assicuratevi che
sia al sicuro…
****
E dopo quello siamo stati separati dall’arrivo di altri
cacciatori e io mi sono infilata in una grotta che ha ceduto sotto il mio peso
facendomi cadere così tanto in basso che ho perso i sensi durante la caduta…
Fantastico…
-Umana…- dice la voce maschile facendomi tornare brividi
molto piacevoli…questa potrebbe essere la primissima volta che una voce
maschile mi piace…
-Dove sono? –chiedo io sentendo scaglie sotto di me…scaglie?
Sono scaglie di rettile e visto che sta parlando una lingua umana direi mostro
ma cosa…non dovrebbe esserci altro mostro del genere qui…
-Non vedi? Nella mia tana- dice lui…simpatico…-e ora che mi
hai visto…dovrò sbarazzarmi di te…
-Chi ti ha visto? –chiedo io ridendo
Sento la sua forma cambiare e mi ritrovo bloccata contro
qualcosa di simile a un letto, faccia in giù e un corpo umano maschile che mi
tiene bloccata così…ma è la settimana blocchiamo Sarff?
-Mi hai visto no? –chiede lui
Voce? Molto sexy…personalità? Per ora non ci siamo per nulla
-Non ti ho visto genio. Non posso vederti anche volendo. Ti ho
sentito e percepito ma visto? Non credo proprio- dico io
Lui mi fa girare e sento che sussulta- i tuoi occhi…
-Mai visto una che non ha la vista? –chiedo io ironica
La sua presa si allenta- mi spiace…- si allontana,
lasciandomi abbastanza spazio per tirarmi su seduta. Una delle sue mani e
ancora sul mio polso ma la presa è più rilassata. Il calore e il tocco che
sento non mi dispiace per nulla. Non ho una brutta sensazione in generale verso
di lui e mi sento abbastanza tranquilla, cosa che non succedeva con estranei da…Medusa…
-Perché ti preoccupi così tanto che io ti veda? –chiedo io
-Perché per gli umani sono morto –replica lui più calmo-
sarebbe un problema se sapessero che io sono vivo…sono un mostro infondo
L’avevo capito…
Lui sembra confuso- non sei…stupita?
-Mia madre è Medusa e mio padre il Basilisco Basil –dico io
con un sorriso- sono abituata a stare con i così detti mostri…
Lui sembra sorridere- mi spiace averti attaccata è…istinto
potremmo dire…l’ultima persona con cui ho parlato ha provato a decapitarmi
infondo…la stanza è buia. Non ho luci qui sotto
-Non ti servono? –chiedo io
Lui scuote la testa- no, vedo perfettamente al buio come posso
stare sott’acqua senza dover emergere per anni.
-Mi vuoi dire che mostro sei? –chiedo io curiosa
Lui sorride- e perdere il tuo interesse per me? –la sua mano
accarezza il mio viso- magari quando ci conosceremo meglio ti dirò chi sono…
Io lo guardo- è pericoloso per te uscire allo scoperto?
-Diciamo che non sono la cosa più facile da nascondere- dice
lui non muovendosi dal mio fianco o lasciando la mia mano. Questo è un modo per
segnalarmi dove si trova e farmi stare più tranquilla. La presa è leggera, così
che io possa togliere la mano se non voglio averla vicino, la sua posizione
stabile al mio fianco così che ho almeno un’idea di dove si trova l’altra
persona e ho la sensazione stia cercando di darmi una mano senza darla esplicitamente
-Anche in forma umana? –chiedo io
-Diciamo che potrei uscire in giro in forma umana ma sarei
molto sospetto visto che ho scaglie da rettile e un aspetto poco…gentile.
Allungo la mia mano verso il suo volto e lui la blocca, dopo
un secondo di esitazione mi lascia sfiorargli il volto. Ha un viso simile a
quello di papà, tagliente e maschile, i capelli sono morbidi ma sono tirati all’insù
come se fossero delle scaglie, posso sentire delle scaglie lungo i lati del volto,
vicino alla linea dei capelli e le orecchie. Posso sentire anche che ha scaglie
lungo le braccia, non costanti ma un gruppetto ogni tanto, posso anche sentire
che è muscoloso e direi che all’incirca ha la mia età come aspetto ma se si sta
nascondendo…ho la sensazione che siano secoli che non incontra qualcuno. Tra parentesi
è a petto nudo quindi…- per piacere dimmi che sei solo a petto nudo
-Vorresti saperlo eh? –chiede divertito, io ruoto gli occhi
e lui ride- ho dei boxer addosso tranquilla…non ti spaventa il mio viso?
-Mi piacciono i serpenti e la sensazione delle scaglie sulla
pelle mi piace anche, mi ricorda quelle di mio papà o delle zie- dico io
tranquillamente
Lui sorride, o almeno credo lo stia facendo…sento che è
contento almeno- e quindi Medusa si è sposata eh? Con quel mocciosetto del
Basilisco per di più…
-Conosci i miei? –chiedo io, moccioso? Papà ha secoli di
vita sai? Quanto vecchio sei?
Lui ride- di vista, sono “morto” poco prima che tuo padre
fosse noto al pubblico diciamo. Medusa…ho saputo di lei usando gli specchi per
osservare il mondo esterno qualche secolo fa. Brutte circostanze…
Io scuoto la testa- mamma è contenta invece. Se non avesse
avuto quei poteri io non sarei diventata sua figlia infondo…mamma mi ha
adottato quando degli umani mi volevano fare male. Gli dei hanno iniziato da
secoli a rimuovere i sortilegi se qualcuno lo richiede, mamma è una di quelle
che ha preferito rimanere “mostro”
Lui annuisce- ha senso…dopo secoli che vivi così è
impensabile tornare indietro infondo.
-È…è da tanto che non parli con qualcuno? –chiedo io
Lui annuisce- sei la prima con cui parlo da…secoli, dalla
mia “morte” sono sempre stato solo…nel fondo del mare si sta nascosti molto
bene e sono in profondità così distanti che nemmeno le sirene vengono a
trovarmi di solito…
-Perché sei qui? –chiedo io
Lui sorride sarcasticamente giudicando dal suono- mi sentivo
solo…
La presa sulla mia mano è aumentata…forse…- a…andrebbe bene
se tornassi a parlare con te in futuro?
Lui torna a guardarmi- torneresti?
Io annuisco subito- tutti meritano di poter parlare con
qualcuno no?
Lui sorride- in questo caso…ti mostrerò come entrare nelle
grotte sotterranee, ho controllo su questa zona e basterà che tu metta piede
qui per farmi venire da te
-Va davvero bene? –chiedo io contenta
-Si –sorride lui- si starà facendo buio fuori…ti riporto in
superficie da un passaggio che è vicino a delle rovine che penso tu sappia
ritrovare in futuro…come ti chiami?
-Sarff- dico io- mi chiamo Sarff
Lui sorride- Sarff…per me…
-Ti chiamerò Nessuno che dici? –chiedo con un sorriso
Lui mi guarda, probabilmente male- seriamente?
Io ridacchio- se qualcuno mi chiede con chi ero non mentirò,
non so chi sei e ti chiamo Nessuno…no? Se poi vorrai in futuro potrai dirmi chi
sei…
-Va bene…sarò il tuo Nessuno –dice lui divertito- quanti
anni hai?
-Quasi venti- dico io- ne farò venti tra qualche giorno
Lui annuisce- sono parecchio più vecchio di te ma non credo
importi quando siamo due specie totalmente diverse…è un piacere conoscerti
Sarff
-Anche per me Nessuno –sorrido io
Mi aiuta ad alzarmi ma non mantiene la mano su di me,
lasciandomi per ridarmi il mio bastone ma dopo averlo fatto mi resta solo
accanto mentre camminiamo, non prendendomi per mano o forzandomi a seguirlo. Aggiusta
il suo passo al mio e mi conduce silenziosamente nelle giuste direzioni senza
nemmeno toccarmi. Vuole evitare che mi senta costretta a seguirlo o che si stia
forzando come mio protettore. Capisce che sono indipendente e ciò mi piace
parecchio…
Mr. Nessuno per ora stai guadagnando parecchi punti…
***
-Grazie al cielo stai bene- dice mamma stringendomi- che è
successo?
-Ci siamo separati tutto qui –dico io tranquilla, sento gli
occhi del mio nuovo amico
-Eri con qualcuno? –chiede Zia Euriale annusando l’aria
-Nessuno –dico io
-Probabilmente qualche serpente allora…in ogni caso torniamo
a casa su…i semidei mi iniziano a irritare gli occhi a furia di pietrificarli –considera
lei
-Erano in tanti? –chiedo io
-Sono scappati ma erano una ventina- dice Adam afferrandomi
la mano per condurmi- andiamo a casa di Medusa e…
Scaccio la sua mano. La sua di presa mi irrita- so camminare
da sola grazie
-Ma non vedi- dice lui e si becca un colpo da Euriale-
cosa!?
-Ha vent’anni non due…non pensi che sappia gestire la sua
cecità? –chiede mia madre- Adam tornatene alla base, non sei il benvenuto a
casa nostra. Nott assicurati di ciò
Che nervi…
****
L’uomo guardò la sua nuova amicizia allontanarsi con Medusa
e il resto del gruppo. Si era irritato a guardare come l’umano cercasse di
forzare il suo aiuto su di lei. Non era di certo qualcuno che la conosceva o
capiva cos’era l’orgoglio personale. Sarff non sembrava apprezzare venir
trattata come invalida e l’aveva intuito a pelle parlandole per meno di dieci
minuti, come poteva qualcuno starle vicino e non capirlo?
Erano anni che non vedeva qualcuno sotto la luce del sole e
vedere quella piccola principessa gli piacque come immagine.
Si mosse in fretta e tornò nella sua tana.
Stava dormendo quando lei gli era caduta dal nulla tra le “braccia”
e avrebbe mentito se avesse detto che non era confuso o leggermente irritato
per essere stato svegliato o spaventato per l’immediata visita senza preavviso.
Ma si era calmato quando aveva riabituato gli occhi ad essere aperti. Sarff era
proprio bella per i suoi occhi e aveva una personalità altrettanto bella.
Dopo secoli di vita le persone le riconosci a istinto e il
suo non voleva allontanarsi da lei in quel momento.
-Quasi venti…e farai vent’anni a breve…
Si fermò davanti a una vecchia fornace e usò i suoi poteri
per accendere un fuoco illuminando la tana piena di armature mezze rotte e
qualche vecchio mucchio di ossa, animali e non. Prese del ferro, lo iniziò a
sciogliere in un contenitore di pietra e ritrasformò una delle braccia in una
grossa zampa artigliata.
-Vediamo se posso fare qualcosa per la mia nuova amichetta…
Con un movimento veloce spostò un masso, rivelando una cava
di pietre preziose, oro e vari minerali.
-La domanda è…che gemma sta bene con qualcuno che vale più
di mille diamanti?
Si bloccò un secondo- oh andiamo! Non la conosco da nemmeno
un giorno e già…dannato istinto…
Sorrise piano
-Va bene però no?
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