Capitolo 2: Let’s make a deal
Quando Aaron tornò in cabina trovò Aphmau stesa sul fondo
della vasca a ignorare la sua presenza. Era stupito di non vedere tracce di
acqua per la stanza o che la sirena non avesse provato a scappare. Provò a
parlarle un paio di volte ma lei non sembrava dargli molta retta.
Le portò da mangiare, cena che prevedeva pesce catturato al
mattino cotto con patate, pane fresco che avevano potuto fare grazie alle
provviste e un bicchiere in caso avesse voluto condividere con lui del vino, in
caso contrario aveva però portato anche dell’acqua.
-Ecco a te- disse sedendosi vicino a lei.
La sirena sospirò tirandosi a sedere sul bordo e prese il
piatto- grazie
Aaron addentò il pane- non provi a scappare?
-Sarà strano ma sono meno rinchiusa qui ora che in acqua
fuori dalla tua nave… -disse lei dando uno sguardo fuori dal finestrino
Aaron aprì la bottiglia di vino- vuoi?
-Vino Rosso? –chiese Aphmau
Aaron annuì- puoi berlo vero?
Lei annuì- non è la prima volta che lo bevo anche…- disse
accettando il bicchiere- sei incredibilmente gentile…
-Lo so- disse lui- il sogno proibito di tutte le donne.
-E tu ci credi? –chiese lei divertita
-Finora ho avuto molta fortuna con le donne- disse lui
-Oh immagino che avrai parecchio da pagare per i figli
allora- disse lei divertita
-Non…posso avere figlio quindi non mi devo preoccupare di
ciò- disse Aaron leggermente infastidito dalla sua condizione, la verità era
che voleva figli, voleva una famiglia ma…valla a trovare una donna giusta che
avrebbe acconsentito a lasciarlo continuare a fare il pirata e che, nel
migliore dei casi, sarebbe andata con lui per mare.
Lei notò il suo sguardo e sorrise- siamo in due senza figli
allora…
Aaron la guardò- nessun pesciolone che ti vuole? Mi pare
strano con il tuo aspetto…ci sono maschi nella tua specie vero?
-Merman o tritoni –disse lei in conferma- tuttavia ci sono
anche maschi nella specie delle Siren, di norma hanno una magia illusoria che
li fa sembrare Merman e sfruttano le più innocenti per sfruttarle come parte
riproduttiva
Aaron si bloccò- come scusa? Non possono farlo con le Siren?
Lei scosse la testa- le Siren sono prive dell’abilità di
riprodursi tra loro. Per farlo devo uccidere un umano o una mermaid o un merman
e sfruttano il cadavere per deporre dentro delle uova create dal sangue delle
loro vittime. Non tutte sopravvivono, la percentuale è bassissima a dirla
tutta, ma se nascono sono abbastanza pericolosi ma non sopportano la luce
quindi stanno nelle profondità finché non arrivano a un’età in cui possono
iniziare a cacciare
-Se sono così in profondità come si nutrono? –chiese Aaron
curioso
-Ossa- disse Aphmau- le Siren gettano organi o ossa o parti
del corpo che non hanno un particolarmente buon sapore nell’abisso così che i
piccoli possano mangiare. Delle volte anche un intero umano può finirci dentro.
Aaron la guardò- un intero umano? Perché!?
-Le Siren non riescono a digerire umani con un buon cuore e
evitano di attaccarli. Bambini non corrotti o adulti che si sacrificano per il
bene degli altri, donne che vogliono solo proteggere se stesse e la loro
famiglia, persone forzate a una vita di peccato…chi è essenzialmente innocente
non ha valore per le Siren. Loro si nutrono di carne umana macchiata da energia
malvagia potremmo dire. Se sei una brava persona e ti hanno già ucciso, ti
buttano a nutrire i nuovi nati che non sanno ancora distinguere il gusto-
rispose lei
-Questo spiega perché attaccano navi pirate per lo più –ragionò
Aaron
-Le hai mai affrontate? –chiese lei
Lui scosse la testa- sei la prima Sirena che incontro, scusa
Mermaid…
-Voi dovreste essere al sicuro però- disse Aphmau- e basta
che non associ Sirene e Siren e mi puoi chiamare Sirena. Non associarmi con
quelle bestie e sono tranquilla con quel termine
-Come mai dici che siamo al sicuro? –chiese lui
-Non odori di cattivo o sareste già stati attaccati più
volte- disse lei
Lui la guardò- aspetta…possono sentirlo anche se non siamo
in acqua?
Lei annuì- hanno un senso dell’olfatto che ti percepisce nel
raggio di venti miglia o giù di lì. Per loro è come se foste un bersaglio in
movimento nel secondo in cui entrate in una zona con Siren se hai un odore che
gli piace
Lui fece una smorfia- fantastico…
Lei sorrise- non attaccano se c’è una Mermaid del mio rango
tranquillo, sanno che andare contro una come me porterebbe loro parecchie
ferite
-Perché? –chiese Aaron
Lei mosse una mano sull’acqua e creò una spada di ghiaccio-
quelle tra di noi con particolare controllo sul mare possono rendere l’intero
oceano una trappola per loro, se vanno contro di me e non sono in un numero
molto elevato io posso ucciderle o almeno ferirle creando spade del genere nei
loro punti vitali. Non tutte le mermaid possono farlo sia chiaro, di solito chi
riesce è messo però nella squadra di soldati appositamente creata per
combattere contro le Siren
-Anche tu? –chiese Aaron
-So combattere ma non ero in quella squadra- disse lei
Aaron annuì continuando a mangiare con lei con calma.
****
Il giorno dopo Aaron si svegliò con calma dal suo letto. Cos’era
successo ieri…ah già…
Aaron osservò la sirena dormire coricata infondo alla vasca.
Aveva una sirena…no, una mermaid, in camera con lui.
Avevano parlato poco infondo ma era chiaro che lei non
volesse tornare a casa. Era davvero bella.
Si alzò pigramente dal letto e si cambiò i vestiti
-Bel fisico- disse lei poggiata al bordo della vasca
Aaron sorrise chiudendo la camicia- piace ciò che vede
Mademoiselle?
Lei si immerse per poi tirarsi fuori di colpo e poggiarsi al
bordo, la schiena ricurva, i capelli che ricadevano morbidi sulle curve di lei,
la coda che era leggermente piegata, cosa che faceva risaltare ancora di più la
curva della schiena. Spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio –chiudi la
bocca pirata, rischi di perdere la mandibola
Aaron si avvicinò e le alzò il mento- sono conosciuto come
seduttore, non c’è donna che mi rifiuti, sei avvertita
Lei si tirò ancora più su, rimanendo a un filo di distanza
da lui- è una minaccia o una promessa? E poi, a meno che tu non sia cieco…io
non sono una donna, sono una mermaid
-Vorrà dire che sedurrò una mermaid- disse lui sfiorandole
la schiena
Lei gli alzò il mento- non scordare che io non sono umana.
Sai almeno come si riproduce una Mermaid?
-No ma puoi sempre mostrarmelo- disse lui tirandola a sedere
sul bordo della vasca- sarei curioso di imparare
-Non so se considerarti perverso o prendere sul serio la tua
offerta- disse lei calma
-Non sarebbe male la seconda- sorrise lui- ora che ci
penso…come ti chiami?
-Ah di solito chiedi il nome alle “donne” che rapisci?
–chiese lei scherzosa
-No, di solito non rapisco- rispose lui
-Il mio nome è Aphmau Crystal- disse lei
-Aaron BlackDiamond- rispose lui- posso chiederti come mai
eri lì?
Lei annuì- Stavo scappando da casa a dirla tutta
-Come mai?
-Sono figlia del re dei mari, diverrò regina e ovviamente
devo sposarmi per dare al mio popolo un re e in futuro degli eredi
Lui annuì- quindi…
-Mi vuole far sposare una testa di trota- disse lei lasciandosi
cadere all’indietro sul morbido tappeto della cabina- è il tritone più idiota,
perverso e maschilista che ho mai incontrato in vita mia!
-Quindi te la sei filata- annuì Aaron- hai fatto bene
Lei sospirò- lo so…ma se torno in acqua qui in zona sono preda
facile dei traker di papà
-Possiamo fare un patto allora. Io ti tengo qui con me e
tu…- ci pensò su un po’
Lei si tirò su- le mermaid hanno controllo sul mare. Posso
far sì che la tua nave eviti ogni tempesta e scatenarne contro i tuoi nemici
Lui annuì- affar fatto…avrei anche accettato un po’ di
compagnia di notte in ogni caso…
Lei gli tese la mano ma lui preferì bloccarla e rubarle un
bacio
-Hey capita…ohmiodio! –urlò Michael entrando- ehm…me ne
vado…
Aaron gli fece l’ok con la mano senza staccarsi da Aphmau
-Baci bene- commentò lui
-Non ricordavo che gli umani facessero così gli accordi
-Infatti non li fanno- disse lui- mi piace baciarti
Lei scosse la testa- non capirò mai gli umani…come cambiate
l’acqua della vasca?
-Il costruttore della nave ha ideato un meccanismo che la
svuota di sera e riempie di acqua pulita, perché? –chiese lui
-Perché l’acqua è più pulita di ieri- rispose lei
Lui annuì distrattamente poi si rese conto che lei era fuori
dall’acqua- stai bene?
-Certo- disse lei
Aaron si allontanò un secondo per prendere una spazzola
d’oro con gemme preziose- per i capelli
-Da quando ha così belle cose un pirata?
-È parte del bottino dell’ultima nave che abbiamo preso-
disse Aaron con calma- ti dispiace se li lego?
Lei si tirò a sedere- divertiti
Aaron iniziò a spazzolarle i capelli- sono molto lisci,
pensavo che le onde li scompigliassero
-Dipende dalla corrente- disse lei- come mai sei così bravo
a fare le trecce signor pirata?
-È una tecnica per legare la corda in maniera più dura-
disse lui
-Uhm…- lei si lasciò coccolare- sei bravo…con le mani…
Lui sorrise- sono molto più bravo la sotto te lo assicuro
-Credo solo se provo Aaron- sorrise lei
-Allora vedremo di fartelo provare- sorrise lui…
Per qualche ragione entrambi si sentivano estremamente a
loro aggio con l’altro vicino.
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