WitchandAngel : marzo 2019

Capitolo 50: Spy Family

Capitolo 50: Spy Family

Fu una velocissima settimana quella dopo l’arresto dei membri della squadra di Erik e Megan.
La prigione di massima sicurezza sembrò un asili nido rispetto a dove li misero.
La lama usata da Saph ebbe peggiori conseguenze di ciò che si aspettavano, Megan era ora paralitica dal collo in giù e alcuni arti erano stati rimossi. A dire la verità avevano rimosso arti anche a Erik e ai quattro “amici” oltre che altre spie.
A quanto pare sarebbero state cavie per esperimenti del governo.
Nessuno avrebbe pianto per loro poco ma sicuro.
I Reapers erano estremamente amati dalla popolazione e presto l’isola divenne abitata da membri scelti dai ragazzi.
Moltissime nuove reclute erano ora attive e il numero di missioni che facevano aumentava di giorno in giorno.
Tra loro vi fu l’apparizione della sorellina di Ethan che continuava gli studi per seguire le orme del fratello maggiore.
Il padre di Chris era in costante contatto con la figlia e stavano lavorando sulle loro differenze.
La villa dei ragazzi rimaneva solo dei ragazzi, nessuno avrebbe vissuto lì oltre loro.
Anche se il numero dei residenti sarebbe presto cresciuto.
-Non ci credo che non possiamo andare in missione! –piagnucolò Chris
William le sorrise- su non fare così
-Zitto tu che è colpa tua- disse Kat
Logan guardò le due- così contento di non avere una moglie…
Le due lo fulminarono.
-Logan non stuzzicare due donne in preda agli ormoni della gravidanza- disse Saph porgendo alle due le loro tazze di cioccolata e posando il vassoio sul tavolino
-Zia Saph anche tu e zio Hunter avrete un bambino? –chiese un bambino dagli occhi chiari e capelli biondastri.
Era stato adottato da Ethan e Logan dopo due mesi dalle loro nozze. Il piccolo aveva perso i genitori e quando lo trovarono tra le persone rapite che sarebbero finite sul mercato nero…beh Ethan e Logan avevano avuto un colpo di fulmine e dopo aver acquisito la fiducia del piccolo lo avevano preso come figlio.
Il bimbo fu subito adottato da tutti con gran allegria.
Saph sorrise al bimbo di cinque anni- vorresti un cuginetto James?
Il bambino annuì in braccio a Ethan- papà Logan dice che farete i bambini più carini
-Logan –disse Hunter
-No lo pensiamo anche noi due- disse Kat
-Voglio diventare zio Will- disse William- o meglio voglio diventare zio dei vostri figli
James sorrise- voglio diventare un fratello maggiore!
-Beh se papà vuole provare- sorrise con malizia Ethan guardando Logan
-Due maschi non possono dare alla luce un bambino Ethan –disse Logan tranquillamente ignorandolo- non importa quante volte provi
-Non si sa mai –disse lui con un sorriso- possiamo sempre provare no?
Logan lo ignorò completamente.
-Comunque- disse Saph mentre tutti stavano ridacchiando allo scambio dei due- ho una buona notizia.
-Oh?
Kat sorrise seduca con Chris su William, erano ancora leggere visto che erano appena al secondo mese di gravidanza infondo ma anche al nono probabilmente William sarebbe stato il loro cuscino, infondo era il padre doveva prendersi almeno la responsabilità di essere il loro cuscino.
-Sono incinta- disse lei tranquillamente
Hunter la guardò e quasi cadde dal divano dove era poggiato- da quando?
-E tu non lo sai!? –chiese Logan incredulo
-Ehm…- lui si passò una mano tra i capelli- pensavo scherzasse ieri sera…
-Seriamente!? –chiese Ethan- come diavolo faccio a shipparti con lei…
Saph rise mentre Hunter le fu subito accanto a coccolarla- da due settimane
-Congratulazioni! –disse James subito
-Oh mio dio Saph è meraviglioso! –dissero in coro Kat e Chris
Will sorrise- sarai una madre fantastica
-Congratulazioni Saph- sorrise Logan
-Non vedo l’ora di viziare questo bebè! –disse Ethan
-Non se ti batto –disse William
-Oh cielo…- mormorò James- e menomale che sono genitori questi due…
Logan ridacchiò prendendo il figlio in braccio- prendi nota su come non comportarti da grande ok piccolo?
-Si papà –disse James
Ethan guardò male il marito- sei fortunato ad essere carino caro
-Lo so- disse Logan
Hunter sorrise- sarò padre?
Saph annuì- non vuoi?
Lui la baciò- non vedevo l’ora di avere una buona scusa per non farti andare in missione!
-Abbiamo un casino di cose da preparare- disse Kat subito
Saph sorrise mentre la conversazione continuava. Questa era la sua famiglia.
-Saph? –chiese Hunter
Lei sorrise tranquilla- pensavo…i bambini di Kat e Chris saranno leggermente più grandi del nostro o nostra o nostri
Hunter annuì- James è più grandi di quasi sei anni…
James annuì- potrò giocarci però vero?
-Ovvio- disse Saph- sarai un fratello maggiore per loro no?
Lui annuì- Si!
Finalmente…poteva dire di essere a casa con la sua famiglia senza paura di venir tradita.
Era felice così.
~The End~

Capitolo 30: Secrets

Capitolo 30: Secrets

C’erano molti segreti che Althea aveva.
Oltre alle sue abilità di manipolazione e il suo potere aveva alleati che erano considerati nemici.
La madre era una donna potente ma temuta al punto di venir considerata un peso.
Althea non aveva questo problema in quanto veniva ritenuta troppo ingenua per essere pericolosa.
C’era un segreto però che nessuno poteva sapere…
Althea poteva copiare i poteri di chiunque incontrasse.
La vampira era assetata di potere più che di sangue.
Non considerava nessuno inferiore a nessuno ma allo stesso tempo considerava se stessa la miglior candidata al posto di sovrana.
Non era un mistero che volesse il potere.
Quando quella sera la madre le disse di raggiungerla in ufficio sapeva già la conversazione.
Sapeva già la richiesta.
Sapeva già come fingere di volerla rifiutare.
Sapeva già come fingersi insicura.
Sapeva ciò che doveva dire e fare per mantenere le apparenze.
A dirla tutta, era noioso.
-Mi volevi parlare mamma?
-Siediti Althea
Ubbidì tranquilla, sapeva cosa stava succedendo nella testa della madre. Dubbi contro certezze.
-Althea…voglio darti il ruolo di regina
Si finse sorpresa- ma…
Alexandra sorrise- so che è presto ma so che sarai un’eccelsa regina mia cara
-Ma non ho ancora gli anni!
-Non importa- disse Alexandra
-E il consiglio? –chiese lei
-Approva
-Ma…
-Anzi vorrebbero che ti dessi direttamente la mia corona- rise lei
Noioso.
-Sei sicura?
Lei annuì- si cara
-Posso farcela davvero? –chiese Althea
-Sono sicura di sì- disse lei
-Va bene allora- disse Althea- accetto
Era tutto troppo noioso per lei.
Non importa cosa cercasse di fare non aveva sfide. Non aveva persona che la scoprisse o minacciasse.
Era così noioso…
Forse fare guerra in futuro sarebbe davvero stato un modo per divertirsi un po’.
Infondo…
Avere la sua età mentale in quel corpo non era per niente divertente vero?



Capitolo 10: We need to explore




Capitolo 10: We need to explore

-Esplorare? –chiede Jackson
Io annuisco- esplorare
-Non che mi dispiaccia l’idea ma perché? –chiede lui
-Perché dobbiamo avere familiarità con questa zona
-In caso di fuga? –chiede lui
Io scuoto la testa- in caso di attacco
-Che intendi?
-Un giorno potremmo dovercene andare di corsa e di certo tu vorrai tornare a fare guerra
-Se ci scacciano ci mancherebbe- dice Jackson
-Appunto –dico io- questo è perché io voglio esplorare
-Quali sono gli obbiettivi? –chiede lui
-Trovare un luogo dove “fingere che siamo morti” –dico io
-In caso siamo inseguiti eh? –dice lui annuendo
-Un luogo che sia collegato al rifugio sarebbe ideale ma non mi metterò a chiedere troppo, dobbiamo trovare un passaggio che porti velocemente all’ingresso del rifugio per recuperare i veicoli però
-Anche vero –annuisce lui
-Inoltre voglio un luogo dove fare base se necessario –dico io
Lui annuisce
-E potremmo ispezionare il terreno per nuovi prodotti e materiali
Lui annuisce
-E saremmo solo noi due
Lui mi guarda stupito- lasceremo gli altri qui in controllo dunque?
Io annuisco- ci chiameranno se necessario
Lui sorride- solo io e te?
Io ruoto gli occhi- puoi prenderla come la prima e unica vacanza che avremo da soli per un bel po’ caro
Lui sorride- oh la prendo e come
-Dobbiamo chiedere ai ragazzi…
-Andate in luna di miele su- dice Alexander entrando- quanto starete via?
-Cinque giorni circa- dico io- sei sicuro?
-Si- dice lui- vi terremo al corrente di ogni cosa ma non ti preoccupare
Io sospiro- ok…cercate di mantenere il controllo di ora
Lui sorride- oh ti sei scordata? Non è solo Jackson così crudele…ci divertiremo cara tranquilla
Jackson scavalca la scrivania con un salto e mi prende la mano- allora andiamo in luna di miele amore?
Io ridacchio- bene…partiremo subito dopo aver finito i bagagli. Alex tienici aggiornati.
Lui sorride- sarà fatto


Capitolo 9: Not Normal




Capitolo 9: Not Normal

Gemelli.
Era quello che dissero a mia madre quando scoprì di essere incinta.
La sorpresa era enorme, inizialmente pensarono fossero un maschio e una femmina e decisero in due nomi per loro di importanza “Harley” per il ragazzo e “Elizabeth” per la ragazza.
Erano davvero contenti ma non tutto andò bene durante la gravidanza. Questa è solo una mia mera teoria ma credo che mamma non abbia mai smesso di sperimentare in laboratorio durante la gravidanza.
Il risultato fu che Harley morì prima di nascere al settimo mese. No per meglio dire il suo corpo sparì totalmente come se non fosse mai esistito anche se erano presenti i segni vitali di due bambini. Quando nacqui sembravo normale, bel bebè privo di imperfezioni in superficie, perfettamente in salute e completamente femmina. No arti in più. No strane mutazioni apparenti.
Appunto…Apparenti.
Sono nata come Harley Elizabeth per un motivo. Mi faccio chiamare Harley per un motivo. Questo è il nostro corpo. Ho il diritto di dire nostro vero? Infondo tu non sei sparito.
Il corpo di entrambi era malato. Entrambi avevamo problemi a causa di ciò che i nostri genitori avevano sperimentato.
Non saremmo sopravvissuti.
Caso volle che gli esperimenti avessero svegliato entrambi i cervelli a un livello in cui eravamo coscienti anche in pancia. Non volevamo morire quindi dovevamo trovare una soluzione. Entrambi di sicuro non saremmo sopravvissuti quindi cosa?
Un corpo poteva nascere se univamo gli organi deboli…infondo Harley era un mutante e poteva unirci in un corpo. La decisione fu di scegliere il corpo di Elizabeth poiché era più forte rispetto a quello di Harley ma il cuore era più debole, per questo Harley infuse il suo cuore nel nostro corpo. Due cuori insieme in un corpo potevano sostenere più il ciclo del sangue…
Per sicurezza però molti altri organi vennero assorbiti e uniti nel corpo, rinforzandolo e a causa della cosa anche le ossa vennero unite. Grazie al suo potere il corpo non avrebbe svelato le mutazioni interne e avrebbe mostrato solo un corpo fragile e femminile.
Fu una scelta di Harley di renderci solo una ragazza e di sbarazzarsi di ogni organo di sesso maschile, non so perché ma credo fosse al potere di Elizabeth di preveggenza, avevamo visto Jackson prima di nascere che si prendeva cura di noi da grandi e credo che ambedue ci siamo innamorati di lui. Essere completamente donna aiutava. Per ultima cosa Harley mise il suo cervello con il cervello di Elizabeth, formando due cervelli attivi in un corpo solo.
Beh poi sono diventati tre cervelli ma…
Grazie alla presenza di due cervelli potevamo dormire a turni e quindi essere onnipresenti.
Avere due cervelli ci permette di pensare più cose insieme e anche se un cervello è intento a usare i suoi neuroni su un piano, l’altro può concentrarsi sull’allenamento o la lotta o l’invenzione.
È come se io fossi sia scienziato che assistente.
Chi sa di questa mutazione? Jackson per iniziare e anche i ragazzi. Per questo sono il leader.
Jackson sorrise ritornando coperto di sangue da me- abbiamo finito
Io gli sorrido contenta- ottimo lavoro ragazzi
-È stato divertente- dice Evelyn giocando con una spada presa da uno dei cadaveri
Io sorrido- ne sono contenta…credo sia il caso che rientriamo e voi vi facciate una doccia…dopo aver fatto il discorso
Loro annuiscono- si boss
Io sorrido tranquilla. Che ne pensi?
Andrà bene ma dobbiamo iniziare il piano…
Lo so.
-Jackson ti va di fare il discorso? –chiedo io tranquilla
Lui sorride maligno- oh si
È meglio che osserviamo no?
Decisamente più divertente se ci sottovalutano.



Capitolo 8: The first Fight




Capitolo 8: The first Fight

Jackson adorava combattere fin da piccolo quindi questo “incidente” era perfetto per lui. Dei soldati attaccheranno la base, il loro obbiettivo è uccidere e catturare noi ragazzi per poi sfruttarci.
Gli adulti mi fanno schifo devo dirlo.
Questo mondo corrotto dovrebbe essere completamente annientato.
-Non vedevo l’ora di combattere- sorride Jackson con le armi pronte. Tra meno di dodici ore i soldati arriveranno per attaccarci e lui sembra un bambino che scarta un nuovo giocattolo.
Onestamente non potrei amarlo di più.
-Sta attento ok? Non voglio che vi succeda nulla- dico io
Lui mi bacia la testa- staremo attenti.
A essere completamente onesti, nessuno di noi è “normale”, ognuno di noi ha una mentalità abbastanza malata devo dirlo e la prima sono io non posso negarlo. Certo Jackson è un Yandere nato e cresciuto di cui io sono diventata l’oggetto delle attenzioni amorose ma rimane meno pericoloso di me devo dirlo, anche quando parla di volermi rendere la sua bambola così che rimanga con lui per sempre. Gli altri hanno anche una mente abbastanza “malata”, specie i gemelli i cui genitori volevano far stare insieme. L’esperimento credo comprendesse particolare attenzione ai gemelli, spesso i due venivano forzati in coppia e guardando ora al passato credo le intenzioni fossero di far loro pensare che una relazione fra gemelli fosse solo di tipo amorosa. Non ho abbastanza dati per dire il perché ma credo sia lo stesso motivo per cui il 79% delle persone nate nella base sono nate con geni mutanti, molti avevano avuto figli da fratelli o sorelle. Jackson è figlio di due fratelli di fatto. Le mutazioni che ho subito io come il rosa dei miei capelli credo sia causato dagli esperimenti che i miei facevano, mamma mi confessò che prima che sapesse di essere incinta aveva provato dei farmaci su di sé e anche papà, probabilmente quello mi ha creata tanto per iniziare visto che erano scarse le possibilità di avere figli per i due, ma hanno comunque rischiato che io fossi una mutante…beh lo sono infondo no?
Evelyn sorride raggiungendoci con il martello- non vedo l’ora di schiacciare quegli idioti
Lei è un altro perfetto esempio di mente malata, psicopatica come gli altri direi.
-Lasciamene qualcuno amore- dice Alexander baciandola
Se dovessi dirlo, questi sei sono i meno malati della base a livello mentale, io e Jackson siamo i peggiori di certo. Gli altri ragazzi che erano al tempo vivi avevano diverse forme di degrado mentale alcuni amavano il sapore della carne al punto da mangiarsi da soli e da volerne di umana, altri avevano un appetito sessuale che non distingueva tra femmine, maschi, anziani, adulti, ragazzi o bambini. Alla fine devo dirlo, ci siamo sporcati le mani per sopravvivere e se Jackson non fosse stato ossessionato da me io sarei morta.
-Harley sorridi- dice Ivan- ti porteremo cavie da laboratorio vedrai
Io sorrido- grazie ma la cosa più importante per me è che voi siate al sicuro ragazzi
Loro mi sorridono- non ti deluderemo.
Io sorrido guardandoli tutti eccitati all’idea di uccidere qualcuno. Direi che c’è qualcosa di sbagliato in noi e in me soprattutto. Guardo una delle mie mani e sospiro piano. Qualche giorno forse potremo essere liberi.
****
Posata sul muro guardo i ragazzi che stanno facendo strage. Sono oltre ottocento soldati dal lato nemico e loro sette sono gli unici a combattere. L’unico motivo per cui non sono lì con loro è perché non c’è bisogno di me.
-Miss…Schuyler –dice una voce. Guardo il biondo platino dagli occhi rossi, l’androide L3on Wh1t3
-L3on- dico io di proposito
Lui mi guarda- sapevo che lei poteva sentirmi…
Io sospiro- non sei così difficile da percepire nel mio caso
-Anche lei è…
-No. Sono nata umana- dico io
-Ma può percepirmi- dice lui- sai cosa sono…
-Sono un diverso discorso dal tuo mio caro- dico io- ma credo tu sappia fin dove le mie doti arrivano
Lui annuisce- non proverò a mettere resistenza ai suoi ordini
Io sorrido e gli sfioro il volto, lui chiude un occhio per il dolore e poi mi guarda stupito- così non ti ritroveranno se qualcosa succederà…
-Sapevo che…ma come? –chiede lui
Io muovo le mani tornando a guardare Jackson fare stragi- chissà perché…ma tutti tendono a sottovalutare con chi hanno a che fare…
L3on mi guarda- posso fare qualcosa? Sono ai suoi comandi
Ho preso controllo anche di lui eh? Che brutta abitudine- puoi occuparti di accumulare ogni dato della lista che hai ora in testa
-Li…- i suoi occhi si appannano per tornare chiari subito dopo- sarà fatto
Io sorrido guardando i ragazzi vincere. Che dici fratellino siamo a un buon punto con il nostro piano?



Capitolo 7: Training




Capitolo 7: Training

Sono sempre stato un ragazzo strano lo ammetto. Detestavo dove vivevo e con chi vivevo. Avevo più volte pensato di fare fuori tutti a cominciare da mio padre, quel megalomane che mi chiamò “Jackson” proprio perché lui si chiamava “Jack” ed ero suo figlio…razza di stronzo.
Gli altri ragazzini non erano male, eravamo una ventina infondo ma devo dire che gli unici che mi piacevano erano: Alexander, Alexis, Evelyn, David, Ivan e Daphne. Gli altri a dirla tutta io li volevo morti.
Quando gli Schuyler hanno finalmente fatto uscire Harley a giocare con noi mi sono innamorato subito. Avevo due anni e lei ne aveva uno ma non cambia nulla, era amore per me.
Harley era molto piccola e docile rispetto alle altre ragazze e non era molto decisa. Quando aveva cinque anni ricordo che i ragazzi iniziarono a interessarsi a lei in una via che non mi piaceva, noi eravamo i più vicini di età, poi c’erano i ragazzi che avevano già dodici o quindici anni e la cosa iniziava a darmi ai nervi. Diciamo che me ne sono occupato molto presto infondo…
Harley era adorabile da piccola. Era così timida e insicura che quando le divenni amico, fui il primo, mi rimase incollata per parecchio tempo. Era così carina…devo dirlo ho approfittato della sua tenerezza fin da subito per monopolizzarla per me e per me solamente.
-Harley andiamo a giocare in camera mia?
-Gli adulti dicono che non dobbiamo però…
-Allora sarà il nostro segreto- dissi io
Lei si fidava così tanto che qualsiasi cosa dicessi la faceva. Devo ammetterlo, avevo già allora deciso di farla mia moglie, infondo il concetto ci era stato installato in testa da quei rompipalle di adulti.
Harley non amava dormire da sola e io ero molto più che felice di essere il suo orsetto personale e dormire con lei.
La cominciai a baciare quando aveva sei anni a dirla tutta. Eravamo nascosti tra gli scaffali del laboratorio nella base e stavamo leggendo un libro che parlava di come costruire armi, già da allora era un genio Harley. Mentre parlava con uno sguardo così luminoso mi sono sentito leggermente geloso. Non mi piaceva che guardasse quel libro e non me…già. Quando alzò lo sguardo per guardarmi la baciai, un bacio dolce e puro, eravamo bambini infondo…circa…ehm…
Pensavo si sarebbe spaventata o che mi avrebbe odiato ma non lo fece. Mi guardò rossa con uno sguardo leggermente sognante.
-Jackson…
-Sarà il nostro segreto? –le chiesi all’orecchio facendola diventare ancora più rossa ma lo stesso annuì.
Da quel giorno in poi ogni luogo era perfetto per baciarla in segreto, infondo eravamo bambini…potevo dire che non sapevamo cosa stessimo facendo no?
A quindici anni eravamo rimasti, con un leggero aiuto da parte nostra, solo noi otto vivi. Diciamo che all’ora ero nel pieno degli ormoni e…beh eravamo nel laboratorio di nuovo tra i libri e stavamo parlando.
Sono una tasta calda. Sempre stata. Sempre sarò.
-Jackson è fuori questione
-Andiamo Harley solo cinque robot per addestrami!
-Ti potresti ferire
-Non mi ferirò
Lei scosse la testa in una maniera che io trovai adorabile- no
Sorrisi avvicinandomi- no?
-Jackson…- presto si trovò con le spalle al muro e prima che potessi protestare la baciai.
Diciamo che dopo i dodici anni non la baciavo più per il semplice fatto che i miei ormoni erano a mille e non ero sicuro di fermarmi al bacio. Quello era il primo bacio in tanto e diciamo che aveva perso l’innocenza del tempo e io stavo diventando un po’ troppo aggressivo.
-Jackson basta…
Quando mi ripresi un po’ di controllo ero in mezzo alle sue gambe, le avevo sbottonato la camicetta, spettinato i capelli e ricoperta di baci e l’avevo posizionata su una delle scrivanie. Mi ero fermato in tempo.
-Harley…
Lei spostò lo sguardo rossa ma non smise di tenermi fermo dov’ero con una mano
-Harley?
-Non sono ancora cresciuta totalmente… -disse lei guardandomi- puoi…aspettare finché non sarò…più carina?
Io rimasi interdetto- ma tu sei bellissima…
Lei sorrise- voglio avere le curve per poterti davvero attirare…non ho nemmeno una terza e…voglio essere qualcosa di più che una ragazzina Jackson
Io sorrisi- aspetterò quanto vuoi…ma non prometto di fare il bravo.
Lei sorrise- non voglio che lo fai…
Sono sempre stato possessivo e facilmente iracondo, Harley ha detto che spesso che il mio carattere le ricorda qualcosa chiamato “Yandere” non so se dovrei esserne contento. Ma infondo è vero, se per avere Harley l’unica mia scelta fosse uccidere non avrei esitazione a farlo e preferirei ammazzare ogni essere vivente nel mondo che vedere Harley ferita o con un altro essere vivente oltre me come partner. Harley dice che sarà dura per noi avere figli senza che io diventi geloso anche di loro, l’ha detto scherzando ma potrebbe avere ragione.
A essere completamente onesto non sono tanto attratto dall’idea di avere figli. Toglierebbero tempo dal stare con Harley e anche lei non sembra così volenterosa di avere figli a quest’età quindi va bene così.
Harley che dorme al mio fianco così serena è una visione così bella…delle volte mi chiedo se lasciarla dormire per sempre sarebbe una buona idea…ma poi non potrei conversare con lei o farle sfuggire il mio nome durante i momenti di piacere…
-Jackson mi stai di nuovo guardando come uno psicopatico- dice lei svegliandosi
Io sorrido- non direi
-Stavi di nuovo pensando a farmi dormire per sempre? –chiede lei conoscendomi
Io annuisco- saresti così bella
-Non avresti modo di baciarmi o farmi ciò che hai fatto dopo aver ucciso quegli uomini ieri se lo fai- dice calma e composta come sempre.
Io sorrido- hai ragione…ma sei davvero bella quando dormi
-Mi trovi sempre bella –sorride lei baciandomi- buongiorno amore
-Buongiorno- sorrido io bloccandola sul letto- stiamo a letto?
-Dobbiamo continuare il lavoro- dice lei tranquilla. Sono pazzo e lo so, ho spesso detto che preferirei avere Harley per sempre come bambola al mio fianco, i ragazzi sono leggermente inquietati ma lei no. Lei mi ha sempre sorriso e coccolato dicendo che se la rendevo una bambola non poteva più parlarmi, guardarmi o coccolarmi così. Sa come gestirmi e non mi interessa molto la cosa, voglio solo averla al mio fianco per sempre.
-Non voglio –protesto io
Lei sorride- proprio no?
Io scuoto la testa
-Hai dei soldati da terrorizzare o sbaglio? –chiede lei- non volevi insegnare loro a combattere?
Io sorrido malefico- oh quello…si hai ragione…già che ci sono farò entrare nelle loro teste che nessuno ti dovrà mai avvicinare…
Lei sorride baciandomi- si amore…puoi lasciarmi andare?
Io annuisco mollando la presa e la vedo alzarsi, questa ragazza gira nuda intorno a me senza paura che l’aggredisca e più volte l’ho quasi fatto.
-Vuoi fare una doccia con me amore? –chiede dolcemente
Io sorrido alzandomi e seguendola in bagno- c’è da chiedere?
****
Guardo i soldati allineati in modo sparso nel campo di addestramento, stanno parlando tra loro sul perché sono io in comando ora- in riga
Nessuno di loro mi ascolta…bene. Sparo un colpo in aria facendoli saltare- Quando ordino qualcosa voi la dovete fare altrimenti vi ammazzo sul posto. IN RIGA
Subito si mettono in ordine. Ivan mi sorride tranquillo.
-D’ora in poi io sarò il vostro istruttore e diretto superiore, risponderete ai miei ordini prima che a quelli di chiunque altro. Sono Jackson Johnson e d’ora in poi sarò il vostro carnefice- sorrido io


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Capitolo 6: We are not them




Capitolo 6: We are not them

La notte è sempre stata dura per noi. Da piccoli non riuscivamo a comprendere perché eravamo chiusi lì sotto. Era buio di notte poiché non potevamo lasciare luci accese, le stanze erano larghe ma io soffrivo di claustrofobia e le cose sembravano così piccole al buio e non sapevo cosa ci fosse nel buio. Ero terrorizzata e continuavo ad avere attacchi di panico.
-Harley?
E lui arrivava a salvarmi sempre.
-Jackson dormi con me per piacere
Anche se stavo piangendo ed ero tutt’altro che carina nel farlo lui mi sorrideva e mi stringeva piano- certo principessa. Sono qui per questo.
Ogni notte i suoi genitori lo cercavano quando spariva e ogni notte lui dormiva con me, la sua sola presenza bastava a farmi dormire senza paura o timore. Ero al sicuro. Ero con chi mi amava.
Crescendo le cose non sono cambiate e quando l’attacco avvenne lui divenne ancora più protettivo. Jackson era chiaro per tutti che avesse una cotta per me e quindi erano tutti contenti di lasciarci come coppia e formarsi tra loro altre. Inoltre diciamolo…non avrebbe mai lasciato ad un altro il ruolo di mia guardia. Anche prima che noi entrassimo in intimità dormivamo insieme. Diciamo che l’ho torturato parecchio il poverino, specie durante la sua adolescenza.
Fin da piccolo lui è sempre stato il mio cavaliere dall’armatura di argento. Quando giocavamo lui prendeva sempre la spada e si inginocchiava di fronte a me dicendomi che mi avrebbe protetta sempre e per sempre. Finivo sempre per essere la principessa da salvare nei nostri giochi di ruolo, specie perché le altre preferivano ruoli più attivi. Ricordo che Daphne voleva essere una Robin Hood in gonnella, Ivan preferiva essere un soldato sotto il comando di Jackson, Alexis e David volevano essere spie o ninja, Evelyn voleva essere un’avanguardia mentre Alexander voleva essere un cecchino a distanza, infine io venivo messa sul trono come principessa e ovviamente Jackson era il mio cavaliere. Non importava cosa facevamo, ci piacevano quei ruoli o almeno nei loro occhi io ero perfetta nel ruolo di principessa.
-Ti proteggerò sempre vostra altezza- era quello che mi diceva Jackson quando iniziavamo la giornata o mi sentivo giù.
Si è sempre preso cura di me e mi ha sempre amata e ora come sempre sarà il mio cavaliere.
-Sembri distratta- dice entrando nel letto al mio fianco e coccolandomi piano
-Pensavo
-A chi? –chiede lui. È sempre stato così, ha sempre voluto che io guardassi solo lui e pensassi solo a lui.
-Al mio cavaliere dall’armatura d’argento –sorrido io
Anche se è buio posso vedere un leggero rossore sulle sue guance- n…non ricordarmelo…ero patetico
-Eri adorabile- dico io avvicinandomi di più
Lui sposta lo sguardo- non…
Io gli sorrido- sei il mio cavaliere Jackson…lo sei sempre stato
Lui ghigna- non sapevo che le principesse si portassero i cavalieri a letto my lady
-Infatti non lo fanno. Io mi porto a letto solo il mio ragazzo- dico io
Lui sorride dandomi un bacio- uhm…perché non iniziare ora?
Io ridacchio- oh qualcuno è impaziente
-Non hai idea…- dice lui
Stiamo parlando molto piano e quando sentiamo dei passi. Jackson mi fa segno di far silenzio e si apposta al fianco della porta.
Io fingo di dormire. Che il gioco abbia inizio.
***
Il ragazzo che aveva insultato Harley la mattina entrò nella stanza senza notare Jackson appostato accanto alla porta.
Il ragazzo sorrise avvicinandosi piano verso il letto e giocando con la fibbia della cintura- ora mi diverto
-Si ora mi diverto- disse Jackson facendolo girare in tempo per vedere un pugno che ruppe il naso del ragazzo. Harley passò un panno a Jackson che imbavagliò il tipo.
Harley sorrise- come intendi chiamare gli altri?
Jackson sorrise.
***
Jackson sparò in aria tre volte, facendo entrare nel panico tutti e scendere di corsa nella zona centrale. I ragazzi erano accanto a Harley mentre Jackson era al centro della piazza con il tipo bloccato nelle sua presa e un fucile in mano che faceva un casino pazzesco preso “in prestito” dal tipo.
-Che succede?! –chiese il generale Grey
-Questo figlio di puttana si è introdotto nella camera della nostra Leader.
Il tipo guardò Jackson e visto che ora poteva parlare decise di provare la loro strategia- mi ha invitato lei!
Jackson lo guardò ancora più incazzato- stronzate
-È la verità! Mi ha chiesto di farle compagnia e…- iniziò lui
Jackson non gli diede tempo di parlare che lo spinse e senza nemmeno un secondo di esitazione gli sparò al piede facendolo saltare in aria. Alle grida di lui sorrise- sono stato con Harley tutto il giorno stronzo. Trova un’altra scusa
-Johnson può bastare- provò il generale Grey
Jackson sorrise- dici?
-Ha perso un piede- disse lui- basta così
Jackson sorrise- non credo proprio
Il generale gli sorrise- è solo un malinteso
-Sto cazzo- disse Jackson- questo figlio di puttana merita la morte
Il ragazzo lo guardò- non puoi uccidermi!
-Oh no? –chiese Jackson giocando con il fucile
-Ero amico di tuo padre! –disse lui
Jackson sorrise- di mio padre?
-S…si! Eravamo molto amici! –disse lui
Harley ruotò gli occhi- si è appena scavato la fossa…
-No si è scavato la fossa quando si è introdotto in camera tua- disse Ivan
Jackson sorrise- in questo caso…
Il ragazzo sorrise pensando di averla scampata…finché il secondo colpo non prese l’altro piede.
-Smettila Jack! –urlò un soldato- non sei tu questo
-Come scusami? –chiese Jackson
Cinque ragazzi si erano avvicinati- non fare così è stato un malinteso…sono certo che quella avesse chiesto a lui di venire e…
Prima che finisse la frase il suo cervello esplose per un colpo di fucile di Jackson.
Quando lui cadde a terra morto sul colpo gli altri provarono a disarmare Jackson con un risultato di altri quattro cadaveri.
Jackson si avvicinò al tipo a terra e gli puntò il fucile contro sparandogli prima alle due braccia e poi lo puntò alla testa con un sorriso sadico- nessuno sfiora la mia ragazza.
Sei cadaveri erano ora in centro alla piazza. Jackson sorrise al generale- mettiamo le cose in chiaro. Noi dormiamo con le armi in mano e come vedi non me ne fotte un cazzo di ammazzarvi.
-Non puoi farci questo siamo la tua famiglia! –urlò una donna che si beccò un proiettile in testa ma non da parte di Jackson ma da parte di Evelyn
-Chiudete quella fogna- disse la ragazza giocando con la pistola che raramente toccava preferendo il martello
-Vedete…- disse Jackson- sapevamo del vostro tentativo di “tradimento” che sarebbe avvenuto stasera.
A quelle parole tutti sbiancarono mentre nell’ombra Jeff sorrise.
Jackson sorrise- e per punizione…
Lui i ragazzi tirarono fuori le loro armi e a caso uccisero sedici persone sul posto, Harley li lasciò fare senza muovere un muscolo per fermarli o aiutarli nel farlo. Non era un tipo che aveva moltissime abilità nel controllarsi…
-Ogni volta che ci farete arrabbiare uccideremo sedici persone in più-disse Jackson con un sorriso- ogni singola volta che ci risponderete male quella persona fa ciao ciao al mondo dei vivi. Ogni volta che sfiorate qualcuno di noi qualcuno crepa.
-Non puoi farlo! –disse un ragazzo che si beccò un proiettile in gola da parte di Alexander
-Hey volevo sparargli io- disse Alexis al fratello
Lui le sorrise- il prossimo dai
Jackson sorrise malefico- non avete capito vero? Non siete la nostra famiglia per noi. Siete nemici…ergo per noi conviene di più uccidervi tutti ora qui e poi continuare da soli…ma la nostra Leader non ci lascia farlo quindi consideratevi fortunati…ora…qualcun altro ha un problema con noi?
Nessuno fiatò.
Jackson sorrise- come pensavo…sogni d’oro…qualcuno si sbarazzi della spazzatura gentilmente- disse dando un calcio al tipo che era entrato nella camera di Harley
-Non mi aspettavo questo comportamento da voi… -disse di colpo il generale Grey mentre i ragazzi si allontanavano- specie da te Johnson…
Jackson sorrise- forse non avete capito…i nostri sono crepati. Non siamo loro e vi assicuro che non avete visto assolutamente nulla…se sfiorate la mia ragazza io vi ammazzo con le mie mani…dopo tutto non è la prima volta che uccidiamo…
Detto questo girarono sui tacchi e se ne ritornarono nelle loro camere.
Il generale deglutì- sarà più difficile di ciò che credevo manipolarli…


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Capitolo 29: Mom is back

Capitolo 29: Mom is back

Alexandra era una donna che poteva perdonare chiunque la ferisse ma se si parlava di sua figlia, della sua adorata Althea, le cose finivano male. Era una donna estremamente crudele se qualcuno faceva anche solo un graffio alla figlia, di fatto fu capace di esiliare una vampira che aveva tirato i capelli alla figlia per errore senza battere ciglio. Quando seppe che il marito la voleva morta…beh la tortura fu qualcosa che tuttora riteneva troppo gentile come cosa.
Alexandra era ciò che poteva essere considerato la fan numero uno della figlia. Venerava Althea come se fosse una dea in terra e ai suoi occhi la figlia non poteva commettere errori.
Althea si divertiva anche a manipolarla perché era facilissimo farlo, anche se Alexandra sapeva che lei manipolasse Ace delle volte era ignara di essere manipolata e stessa cosa Ace, lui sapeva che Alexandra venisse manipolata ma non sospettava di essere manipolato da Althea. Nessuno dei due sospettava però che Althea fosse così manipolativa infondo. L’unico che sapeva del vero carattere di Althea era il suo mate Aaron e anche se lo sapeva Aaron non era meglio, come molti dicevano infondo era simile di carattere ad un giovane Ace il che non era una cosa buona, infondo Ace in giovane età aveva un carattere simile a quello di un serial killer…
Alexandra odiava moltissimo l’idea di risposarsi e anche se aveva iniziato ad uscire con Ace era più per essere soddisfatta sessualmente che altro, quando Althea le disse che Ace le piaceva fu svelta a sposarlo però, se Althea approvava era perfetto per lei. Infondo amava Ace ma non l’avrebbe mai sposato senza la spinta della figlia che la convinse a dire sì.
Alexandra quando venne informata del matrimonio della figlia…diciamo che era furiosa.
Per iniziare era fortemente contraria alla figlia come sposa, certo avrebbe voluto vederla in abito da sposa ma darla a un uomo in moglie? Mai. Alexandra era molto possessiva con la figlia a un livello che sorprendeva tutti il fatto che riuscisse a starle lontano per più di un’ora.
C’era da dire anche che aveva tentato di chiuderla in una stanza per averla solo per sé ma Althea l’aveva abilmente manipolata nel portarla sempre con sé invece.
Non era una cattiva persona ma…beh poteva far sembrare i demoni degli angeli se le sfioravi la figlia.
Quando rientrò in casa volle un’immediata convocazione di questo suo “genero” e il sorriso che diede al marito mentre lo informava della cosa fu inquietante anche per lui.
-Althea- sorrise Aaron stringendola alla porta- cosa…
“Usa il comportamento che hai con il consiglio o mamma ti ammazza” disse lei mentalmente
Lui annuì riaggiustando subito il suo volto con un’espressione più seriosa che ricordava molto un Ace giovane e seguendola nel soggiorno dove Ace aspettava i due- Ace
Ace sorrise- bello vederti Aaron, il consiglio ti ha dato problemi?
Aaron scosse la testa- per nulla
-Ottimo –sorrise Ace che non poteva negare di adorare Aaron come genero, ignaro che anche il lupo avesse un leggero tocco di manipolazione nelle sue vene ma mai quanto l’adorata moglie Althea e che aveva vinto tutti con suggerimenti di Althea su come comportarsi e muoversi di fronte agli altri.
-Mamma? –chiese Althea
-Sta scendendo- disse Ace- buona fortuna ragazzo
Aaron annuì raddrizzandosi in una posa quasi da soldato.
Alexandra entrò nella stanza ed era evidente come la notte la differenza con la figlia. La donna era alta e magra ma con curve che non aveva problemi a far vedere, aveva lunghi capelli di un biondo antico e occhi di un nero così scuro che non sembrava contenere un’anima quel corpo. Le labbra rossa erano ferme in un’espressione vuota di emozioni, i suoi occhi erano quelli di qualcuno che avrebbe voluto uccidere chi aveva davanti ed era così che si sentiva, per lei Aaron era un nemico che aveva non solo preso l’innocenza della figlia ma l’aveva anche sposata SENZA consultarla.
-Quindi lui è il lupo…- Alexandra sorrise ma il sorriso non raggiungeva gli occhi ancora infuriati.
Aaron fece un inchino formale come Althea gli aveva insegnato- vostra Maestà è un onore finalmente conoscere la donna che ha dato vita alla dea che ho come mia mate
Alexandra sorrise leggermente alla cosa, per conquistarla era facile, bastava saper come complimentare la figlia nel modo giusto e visto che il suo potere speciale da vampiro era “ascoltare il vero” poteva capire chi mentiva e chi no- oh dea?
Aaron alzò la testa e la guardò dritta negli occhi- ovviamente, una meravigliosa creatura come Althea non può essere una semplice creatura di questo mondo, dall’aspetto all’angelico carattere a come si preoccupa per gli altri a come sorride a chi conosce…
Alexandra sorrise di più- oh?
Aaron continuò ancora sotto istruzione di Althea- mi deve perdonare non essermi presentato prima a lei, sfortunatamente un vampiro di nome Thomas mi ha mandato una lettera insultato vostra figlia e ho finito con il perdere il controllo
Alexandra lo guardò- che diceva?
-Orride bugie- disse subito Aaron- infangare il nome di un angelo come vostra figlia…temo di essere stato infantile e il mio desiderio di ucciderlo mi ha portato a perdere il controllo
Alexandra annuì- come è giusto che sia! Quale idiota oserebbe infangare la mia adorata principessa
Althea sorrise piano- oh mamma…
-Mi permetta di dissentire vostra altezza- disse Aaron- ma Althea non è una principessa
-Ah no? –chiese Alexandra incerta se doversi arrabbiare o no- e cosa sarebbe?
-Un’imperatrice discesa dal più alto dei cieli –disse Aaron
Alexandra sorrise, un sorriso sincero- e io che temevo tu fossi…Althea hai trovato proprio un eccelso lupo eh? Mi ricorda un po’ tuo padre in un certo senso, non credi ti somiglia Ace?
Ace sorrise- siamo andati subito d’accordo infondo è probabile- anche per lui Althea aveva suggerito spesso come calmare la madre e come conquistarla in fretta, di fatto era stata Althea ad aiutarlo a fare innamorare di sé Alexandra.
Alexandra sorrise- dimmi Aaron caro, hai intenzione di sposare nella legge vampirica Althea?
-Certamente vostra altezza- disse Aaron
-Oh chiamami pure Alexandra…anzi mamma- disse lei tutta contenta di avere qualcuno che venerasse sua figlia come genero, era una donna semplice da soddisfare infondo…se superavi il suo rivelatore di bugie che era il suo potere- e dimmi quanti matrimoni?
-Pensavo di proporne almeno tre- disse Aaron sedendosi al fianco di Althea come indicato da Alexandra ora seduta al fianco del marito- uno per i sangue di lupo, uno per i vampiri e un terzo per tutte e due le parti insieme.
Alexandra annuì soddisfatta- e va bene se…
-Ovviamente –disse interrompendola Aaron- Althea pensavo dovrebbe almeno avere tre vestiti diversi e ovviamente anche le cerimonie, dovranno superare ogni aspettativa non crede? Infondo merita un matrimonio da dea…
Alexandra annuì con entusiasmo- fantastica idea!
Anche Ace sorrise- anche io lo stavo pensando
Aaron sorrise continuando al conversazione e ringraziando mentalmente la sua mate per i suggerimenti. Infondo Althea come potere speciale aveva “True Control”, un potere che le diceva immediatamente cosa l’altro volesse sentire e poteva prevedere l’intero corso di una conversazione e manipolarla a suo favore senza fatica.



Capitolo 49: The true

Capitolo 49: The true

Nulla successe. Nessuno di loro provò a parlare. Se fosse stata una vera pistola Saph sarebbe morta.
Rabbia. Nessuno dei ragazzi riusciva a provare che rabbia in quel momento.
-Sapphire mamma e papà ti salveranno! –urlò Megan
“Che troia bugiarda. Se era un vera pistola sarebbe morta”
“Come fai ad essere così falsa?!”
Saph aveva abbassato la testa e quando l’alzò aveva uno sguardo annoiato e forse leggermente infastidito, era come se guardasse a degli insetti e non umani in quel momento- certo che per essere stronzi siete proprio figli di puttana eh?
-Sapphire non è modo di parlare a tua madre- la riprese Erik
-In una situazione dove ho una pistola puntata alla testa mi lasciate morire e ora mi riprendi? –chiese ridendo Saph- e poi…mia madre l’avete messa sottoterra insieme no? Insieme a mio padre…ho trovato i documenti miei cari. Sono la figlia di un’altra coppia che avete massacrato vero?
-Non è vero –disse Erik
Hunter lasciò la presa su Saph- che vuoi farne di loro?
-Sapphire? –chiese Max confuso
-Volevi ucciderlo no Scythe? –chiese Saph poggiando una mano sul petto di Hunter e sfiorandogli il viso- non puoi ucciderlo ma puoi fargli quanto male vuoi amore…
Scythe sorrise baciandola
“OMG sta tradendo Lady?!”
“Non ci credo…”
-Tradisci così la tua leader?! –chiese Sarah
-Chi diavolo siete?! –chiese invece Max
I ragazzi disattivarono i costumi con un ghigno- ci si rivede eh?
Logan sorrise vedendo tutti impazzire mentre i ragazzi ritornavano con i costumi attivi. Le loro famiglie stavano vedendo tutto e di sicuro era stato un colpo
Saph scoppiò a ridere mentre il costume si attivò- ah così sto meglio…
Megan la guardò- non può essere
-Cosa? Non dirmi che credevi che io fossi sotto il vostro controllo! Non solo sapevo del vostro lavoro e di come loro quattro fossero sotto i vostri ordini…ma ho anche manipolato le immagini delle telecamere- disse con un sorriso Saph- per essere spie siete parecchio inutili sapete?
-Attaccate! –urlò Erik
I ragazzi non aspettarono l’ordine di Saph per cominciare lo scontro, il 90% della loro intenzione era vendicarsi di come l’avevano trattata infondo.
In uno scontro diretto tra Saph e Megan la donna cercò di pugnalarla, senza successo- per essere una “mamma” facevi schifo sai? Sono felice che nessun figlio sia nato da due figli di puttana come voi
-Sta zitta! Ti abbiamo cresciuto con amore! –urlò lei
-Amore?! Cercando di manipolarmi come una marionetta? Preferisco l’odio se quello è amore! –disse Saph facendo volare il coltello lontano- arrendetevi e non vi uccideremo qui.
La lotta continuò per poco prima che praticamente tutti gli agenti dei due venissero fermati. Max ricevette particolarmente severe ferite da parte di Hunter che stava cercando di farlo soffrire senza ammazzarlo, anche se era tentato di farlo.
Megan corse a recuperare un coltello che era vicino all’impalcatura dove prima i ragazzi erano e si lanciò contro Saph. In un secondo di distrazione Megan la pugnalò al petto- è la tua fine…avrei dovuto lasciarti morire con i tuoi!
Saph afferrò il coltello per il manico e cadde all’indietro. Megan sorrise tirando fuori la pistola per aiutare suo marito e cercò di sparare a Hunter ma venne pugnalata alle spalle- cosa?!
-Megan! –urlò Erik ritrovandosi cinque colpi di pistola agli arti da parte di Hunter
Saph sorrise lasciandola cadere con un coltello in un punto che non le avrebbe causato la morte certo ma le avrebbe causato almeno una paralisi totale del corpo dalla vita in giù. Saph le sorrise- hai sbagliato coltello…quello era il nostro giocattolino…
La donna la guardò- perché…ci fai questo?
Saph piegò la testa di lato e sorrise- perché è ciò che vi meritate dopo ciò che mi avete fatto e volevate fare…Narrator!
Logan apparve sull’impalcatura con un computer in mano e sorrise mentre le telecamere lo riprendevano- i dati sono ora online Lady
Saph sorrise mentre degli agenti stavano avvicinandosi per catturare i colpevoli. Saph e gli altri raggiunsero con un salto Logan sull’impalcatura- tempo di andare
Lui annuì premendo un pulsante e in un colpo di luce i ragazzi erano spariti con uno dei loro congegni.
Era la fine dell’agenzia e del mondo di spionaggio per come lo si conosceva e una cosa era certa, le cose sarebbero cambiate e chi era ai vertici di quell’agenzia doveva muoversi a sparire ora…peccato che fosse troppo tardi.



Capitolo 48: Tell us!

Capitolo 48: Tell us!

I ragazzi si posizionarono sul cornicione. Davanti a loro vi erano vari agenti dell’agenzia di spie dei “genitori” di Saph. I due erano anche presenti e con loro gli idioti che dovevano fingersi amici di Saph.
-Ridateci nostra figlia! –urlò Megan
Hunter e Saph erano nascosti con Logan a finire le ultime cose mentre i ragazzi intrattenevano gli “ospiti” nelle loro controparti mascherate.
-Ah ora è tua figlia? Drogarla è un hobby per caso? –chiese Kat
Erano in mondo visione grazie ai fan e agli sforzi di Logan che ora si stava assicurando che nessuno si scollegasse dalla diretta.
-Non faremmo mai una cosa del genere a nostra figlia!
-Non è ciò che ricordo io- disse Chris- che bugiardi che siete stati…lo schifo che avete fatto passare a vostra figlia…stuprarla era un piano davvero geniale, peccato ci siamo intromessi noi
Logan sorrise e guardò Saph- i commenti sono meravigliosi…
-Immaginavo –disse Saph notando un “Stuprarla?! Che cazzo di parenti di merda siete!?”
Hunter sorrise nel suo costume da Death Scythe- andiamo principessa…devi farti rapire…
Saph sorrise dandogli un bacio- ma sentilo…così felice di mettermi le mani addosso?
-Ancora di più visto che dopo aver finito qui potremo legalmente sposarci piccola- disse lui bloccandole le mani dietro la schiena e tirando fuori una finta lama da puntarle alla gola che poi sarebbe stata sostituita da una pistola forse, dipendeva da come le cose sarebbero andate.
Saph sorrise ancora nei suoi vestiti normali, era infondo quello il piano.
****
-SAPPHIRE! –urlò Megan quando vide la figlia trascinata da Hunter fuori e bloccata davanti a loro con un coltello alla gola. I ragazzi erano più in alto rispetto alle spie, non solo quello ma Logan si era assicurato che nessuno vedesse le telecamere da nessuna parte.
“Perché Death Scythe ha la ragazza così?”
“OMG non dirmi che la vogliono ferire!?!?!?!?!?”
“Calmatevi, sono i Reapers questi. Sono sicuro che sia parte di un piano per sconfiggere quegli stronzi”
-Perché…- disse Saph piano con gli occhi lucidi e un’espressione perfetta per il suo ruolo.
Logan scosse la testa divertito guardandola dal monitor- dovrebbero darti l’oscar cara…
-Ridateci nostra figlia! –urlò Erik
Hunter sorrise- la volete? Allora iniziate a parlare su ciò che avete fatto. Su ciò che la vostra associazione fa!
Saph chiuse gli occhi- ho paura…
Erik strinse i pugni- non vi daremo mai quelle informazioni
“WTF la vita di tua figlia è a rischio e tu non vuoi salvarla?!”
-Anche se vostra figlia morirà per questo!? –chiese Hunter
Saph li guardò- vi prego…
Megan strinse i pugni- non…possiamo dare le informazioni…
Hunter buttò il coltello, lasciandolo cadere intenzionalmente di sotto dove loro l’avrebbero potuto prendere- bene…allora l’avete voluto voi- la pistola fu puntata alla testa di Saph che ora sembrava terrorizzata
-Ti prego no…- disse lei chiudendo gli occhi
-Ti prego lasciala stare! –urlò Megan
-Preparatevi a pagarla cara per ciò che avete fatto- il grilletto venne premuto e…



Capitolo 47: Let's end the Game

Capitolo 47: Let’s end the Game

La verità era che volevo solamente una prova di essere meglio di loro.
Non volevo trovare ciò che ho trovato…
Sono…confusa. Ma ciò non cambia ciò che farò.
-Quindi qual è il piano? –chiede Logan
-Distruggeremo quella loro associazione –dico io
-Come? –chiede Kat seduta su William insieme a Chris, inizio a pensare che William sia diventato il loro cuscino, ogni volta sono appollaiate su di lui.
-Giocando al gatto con topo –dico io
-In che senso? –chiede Ethan
-Ricordate? Per la loro logica io sono stata…
-Rapita da noi –dice Hunter- vuoi usarti come “ostaggio”?
Io annuisco.
-Quindi come facciamo? –chiede Chris
-Prima di tutto ci serviranno riprese dai media su OGNI canale possibile, su internet e in ogni nazione- dico io
-Lascia a me- dice Logan- abbiamo parecchi fan disposti a essere i paparazzi
-Poi…dobbiamo attirare l’attenzione dell’associazione su di noi –dico io- pensavo a un messaggio minatorio o…
-Ci pensiamo noi tre- dice William indicando Kat e Chris- sarà divertente dar fastidio
Kat sorride- finalmente posso fare la criminale
-Ethan puoi assicurarti che i nostri vengano informati e siano incollati allo schermo? –chiedo io
Lui alza il pollice e fa un occhiolino- consideralo già fatto
Io annuisco- ottimo
-E noi? –chiede Hunter
-Tu e io avremo un ruolo più complicato e richiederà ottime capacità di attore…- dico io
Lui mi guarda- non vorrai…
Io annuisco- dovrai fingere di avermi come ostaggio
-Vuoi che confessino i loro crimini? –chiede Chris
Io scuoto la testa
-E allora…
Io sorrido- voglio vedere quanto ci tengono i miei a me…
Logan capisce al volo- vuoi che tu sia in una situazione di pericolo dove per liberarti dovranno sacrificare i loro segreti?
Io annuisco- se non lo faranno diffonderemo le informazioni noi ma sarebbe più interessante se si scavassero la fossa da soli
Hunter mi stringe la mano- vuoi vedere se ti hanno mai amata?
Io annuisco- ma sinceramente…lo dubito
-Hai noi Saph –dice Chris
Io sorrido- lo so…ed è per questo che è l’ora di finire i giochi.



Capitolo 46: No matter what

Capitolo 46: No matter what

In molti non potevano capirli.
Perché dovevano capirli infondo?
Ciò che avevano fatto era non solo orribile ma anche estremamente crudele.
Sapphire non doveva mai scoprire la verità. Non serviva che la scoprisse.
Megan e Erik erano due spie della stessa agenzia prima delle nozze.
Iniziarono ad uscire insieme quando divennero partner sul capo e da lì continuarono a vedersi e poi sposarsi.
Erik e Megan volevano figli ma per loro era difficile averne visto che ambedue erano vicini all’essere sterili.
Un giorno andarono in missione per dodici mesi esatti.
Quando tornarono avevano in braccio una bimba di circa tre mesi e mezzo che dichiararono alla loro associazione fosse loro.
Nessuno dubitò della cosa.
Quando venne chiesto loro se avessero catturato i soggetti la risposta fu un semplice…
“Siamo stati costretti ad ucciderli, stavano provando ad ucciderci e non abbiamo avuto modo di fare altro”
“Che peccato ma che si può fare…certi non sanno proprio quando arrendersi. I corpi?”
“Abbiamo disposto dei corpi come sempre, li troveranno in qualche settimana”
“Bene…avevano figli?”
“No”
“Sicuri il rapporto diceva che la moglie era incinta”
“Non avevano bambini in casa”
“Che strano…”
“Avrà avuto un aborto spontaneo. Era debole per essere una spia di alto rango quella donna”
“Può essere…oh beh…congratulazioni per il tuo parto Megan, sei in ottima forma nonostante sia stato da poco”
“Sono un’ottima spia che posso dire, non potrei mai stare con le mani in mano”
“Come l’avete chiamata?”
“Sapphire Silvergunn”
“Ma non è il vostro cognome…”
“Si…abbiamo pensato di metterla sotto quello di quelle due persone, non si è mai troppo sicuri”
“Hai ragione su questo…beh io torno alla base a finire il resoconto. Aspettatevi regali da tutti, avreste dovuto avvisarci”
“Beh è stato…un momento inaspettato, diciamo che non sapevo di essere incinta fino all’ultimo”
“Ah ho sentito che succede spesso per chi è una spia, di solito abbiamo più forza e resistenza degli altri quindi i sintomi non appaiono…oh beh. Buon lavoro ragazzi”
-Sapphire non dovrà mai scoprirlo –disse Erik ancora una volta
Megan sospirò- sperando che i dati di quell’incidente non siano stati trovati dai Reapers lei non dovrebbe…sono preoccupata, Saph è con loro infondo…
-Noi siamo i suoi genitori Megan- disse lui
-Gli unici vivi almeno –disse lei
****
-Saph che hai? –chiede Logan entrando e trovandomi pallida
-Saph è successo qualcosa? –chiede subito in panico Hunter al mio fianco
Io punto un dito allo schermo- hanno ucciso i miei…
I ragazzi guardano lo schermo e Hunter mi stringe- non sono…oh dei…
-Quando penso che quelli abbiano toccato il fondo…- dice Ethan
-Andrà tutto bene- dice Kat
-Saph sei con noi- dice Chris
William sbatte i pugni insieme- e faremo sì che nulla ti succeda
Logan mi sorride- sei con la tua famiglia Saph. Sei al sicuro ora.
Io annuisco calmandomi ma un nuovo obbiettivo si aggiunge alla lista: fargliela pagare cara.



I am the father apparently

I am the father apparently Trama: Ritornata indietro nel tempo a quando era ancora una bambina, Lia non vuole soffrire alle mani dell’abusiv...