Capitolo 7: Training
Sono sempre stato un ragazzo strano lo ammetto. Detestavo
dove vivevo e con chi vivevo. Avevo più volte pensato di fare fuori tutti a
cominciare da mio padre, quel megalomane che mi chiamò “Jackson” proprio perché
lui si chiamava “Jack” ed ero suo figlio…razza di stronzo.
Gli altri ragazzini non erano male, eravamo una ventina
infondo ma devo dire che gli unici che mi piacevano erano: Alexander, Alexis,
Evelyn, David, Ivan e Daphne. Gli altri a dirla tutta io li volevo morti.
Quando gli Schuyler hanno finalmente fatto uscire Harley a
giocare con noi mi sono innamorato subito. Avevo due anni e lei ne aveva uno ma
non cambia nulla, era amore per me.
Harley era molto piccola e docile rispetto alle altre
ragazze e non era molto decisa. Quando aveva cinque anni ricordo che i ragazzi
iniziarono a interessarsi a lei in una via che non mi piaceva, noi eravamo i
più vicini di età, poi c’erano i ragazzi che avevano già dodici o quindici anni
e la cosa iniziava a darmi ai nervi. Diciamo che me ne sono occupato molto
presto infondo…
Harley era adorabile da piccola. Era così timida e insicura
che quando le divenni amico, fui il primo, mi rimase incollata per parecchio
tempo. Era così carina…devo dirlo ho approfittato della sua tenerezza fin da
subito per monopolizzarla per me e per me solamente.
-Harley andiamo a giocare in camera mia?
-Gli adulti dicono che non dobbiamo però…
-Allora sarà il nostro segreto- dissi io
Lei si fidava così tanto che qualsiasi cosa dicessi la
faceva. Devo ammetterlo, avevo già allora deciso di farla mia moglie, infondo
il concetto ci era stato installato in testa da quei rompipalle di adulti.
Harley non amava dormire da sola e io ero molto più che
felice di essere il suo orsetto personale e dormire con lei.
La cominciai a baciare quando aveva sei anni a dirla tutta.
Eravamo nascosti tra gli scaffali del laboratorio nella base e stavamo leggendo
un libro che parlava di come costruire armi, già da allora era un genio Harley.
Mentre parlava con uno sguardo così luminoso mi sono sentito leggermente
geloso. Non mi piaceva che guardasse quel libro e non me…già. Quando alzò lo
sguardo per guardarmi la baciai, un bacio dolce e puro, eravamo bambini
infondo…circa…ehm…
Pensavo si sarebbe spaventata o che mi avrebbe odiato ma non
lo fece. Mi guardò rossa con uno sguardo leggermente sognante.
-Jackson…
-Sarà il nostro segreto? –le chiesi all’orecchio facendola
diventare ancora più rossa ma lo stesso annuì.
Da quel giorno in poi ogni luogo era perfetto per baciarla
in segreto, infondo eravamo bambini…potevo dire che non sapevamo cosa stessimo
facendo no?
A quindici anni eravamo rimasti, con un leggero aiuto da
parte nostra, solo noi otto vivi. Diciamo che all’ora ero nel pieno degli
ormoni e…beh eravamo nel laboratorio di nuovo tra i libri e stavamo parlando.
Sono una tasta calda. Sempre stata. Sempre sarò.
-Jackson è fuori questione
-Andiamo Harley solo cinque robot per addestrami!
-Ti potresti ferire
-Non mi ferirò
Lei scosse la testa in una maniera che io trovai adorabile-
no
Sorrisi avvicinandomi- no?
-Jackson…- presto si trovò con le spalle al muro e prima che
potessi protestare la baciai.
Diciamo che dopo i dodici anni non la baciavo più per il
semplice fatto che i miei ormoni erano a mille e non ero sicuro di fermarmi al
bacio. Quello era il primo bacio in tanto e diciamo che aveva perso l’innocenza
del tempo e io stavo diventando un po’ troppo aggressivo.
-Jackson basta…
Quando mi ripresi un po’ di controllo ero in mezzo alle sue
gambe, le avevo sbottonato la camicetta, spettinato i capelli e ricoperta di
baci e l’avevo posizionata su una delle scrivanie. Mi ero fermato in tempo.
-Harley…
Lei spostò lo sguardo rossa ma non smise di tenermi fermo
dov’ero con una mano
-Harley?
-Non sono ancora cresciuta totalmente… -disse lei
guardandomi- puoi…aspettare finché non sarò…più carina?
Io rimasi interdetto- ma tu sei bellissima…
Lei sorrise- voglio avere le curve per poterti davvero
attirare…non ho nemmeno una terza e…voglio essere qualcosa di più che una
ragazzina Jackson
Io sorrisi- aspetterò quanto vuoi…ma non prometto di fare il
bravo.
Lei sorrise- non voglio che lo fai…
Sono sempre stato possessivo e facilmente iracondo, Harley
ha detto che spesso che il mio carattere le ricorda qualcosa chiamato “Yandere”
non so se dovrei esserne contento. Ma infondo è vero, se per avere Harley l’unica
mia scelta fosse uccidere non avrei esitazione a farlo e preferirei ammazzare
ogni essere vivente nel mondo che vedere Harley ferita o con un altro essere
vivente oltre me come partner. Harley dice che sarà dura per noi avere figli
senza che io diventi geloso anche di loro, l’ha detto scherzando ma potrebbe
avere ragione.
A essere completamente onesto non sono tanto attratto
dall’idea di avere figli. Toglierebbero tempo dal stare con Harley e anche lei
non sembra così volenterosa di avere figli a quest’età quindi va bene così.
Harley che dorme al mio fianco così serena è una visione
così bella…delle volte mi chiedo se lasciarla dormire per sempre sarebbe una
buona idea…ma poi non potrei conversare con lei o farle sfuggire il mio nome
durante i momenti di piacere…
-Jackson mi stai di nuovo guardando come uno psicopatico-
dice lei svegliandosi
Io sorrido- non direi
-Stavi di nuovo pensando a farmi dormire per sempre? –chiede
lei conoscendomi
Io annuisco- saresti così bella
-Non avresti modo di baciarmi o farmi ciò che hai fatto dopo
aver ucciso quegli uomini ieri se lo fai- dice calma e composta come sempre.
Io sorrido- hai ragione…ma sei davvero bella quando dormi
-Mi trovi sempre bella –sorride lei baciandomi- buongiorno
amore
-Buongiorno- sorrido io bloccandola sul letto- stiamo a
letto?
-Dobbiamo continuare il lavoro- dice lei tranquilla. Sono
pazzo e lo so, ho spesso detto che preferirei avere Harley per sempre come
bambola al mio fianco, i ragazzi sono leggermente inquietati ma lei no. Lei mi
ha sempre sorriso e coccolato dicendo che se la rendevo una bambola non poteva
più parlarmi, guardarmi o coccolarmi così. Sa come gestirmi e non mi interessa
molto la cosa, voglio solo averla al mio fianco per sempre.
-Non voglio –protesto io
Lei sorride- proprio no?
Io scuoto la testa
-Hai dei soldati da terrorizzare o sbaglio? –chiede lei- non
volevi insegnare loro a combattere?
Io sorrido malefico- oh quello…si hai ragione…già che ci
sono farò entrare nelle loro teste che nessuno ti dovrà mai avvicinare…
Lei sorride baciandomi- si amore…puoi lasciarmi andare?
Io annuisco mollando la presa e la vedo alzarsi, questa
ragazza gira nuda intorno a me senza paura che l’aggredisca e più volte l’ho
quasi fatto.
-Vuoi fare una doccia con me amore? –chiede dolcemente
Io sorrido alzandomi e seguendola in bagno- c’è da chiedere?
****
Guardo i soldati allineati in modo sparso nel campo di
addestramento, stanno parlando tra loro sul perché sono io in comando ora- in
riga
Nessuno di loro mi ascolta…bene. Sparo un colpo in aria facendoli
saltare- Quando ordino qualcosa voi la dovete fare altrimenti vi ammazzo sul
posto. IN RIGA
Subito si mettono in ordine. Ivan mi sorride tranquillo.
-D’ora in poi io sarò il vostro istruttore e diretto
superiore, risponderete ai miei ordini prima che a quelli di chiunque altro.
Sono Jackson Johnson e d’ora in poi sarò il vostro carnefice- sorrido io
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