Capitolo 25: It all went worst
Era un orribile periodo per la madre di Althea dopo la
nascita della figlia.
Il marito era completamente inutile nella crescita di
Althea.
Alexandra si ritrovò a dover governare e crescere una figlia
da sola proprio perché suo marito aveva solo intenzione di prenderle il trono e
di Althea aveva zero interesse.
Alexandra era sempre stata una donna forte e decisa ma in
quel periodo era terrorizzata.
Aveva paura che se lasciava sola Althea lui l’avrebbe ferita
o usata come merce di scambio.
Althea di conseguenza crebbe nel pieno modo di governare e
nessuno poteva negare la compostezza della bambina che non faceva altro che
osservare in silenzio il lavoro della madre.
Althea fu per Alexandra una luce di speranza e una fonte di
immensa gioia e orgoglio.
Era spaventata all’inizio sul portare sempre Althea con sé.
La portava con sé nelle riunioni quando era in fasce e la portava con sé alle
riunioni quando aveva pochi mesi di vita. La bambina si dovette subire
interminabili ore di politica, economia e governo senza possibilità di
andarsene perché la madre aveva paura a perderla di vista. Nel periodo in cui
questo succedeva, nella sala delle riunioni fu aggiunta una culla al fianco
della regina e in seguito una sedia dove Althea potesse comodamente seguire i
discorsi degli adulti. Non erano permessi colori, matite o giochi poiché
sarebbe stato un moto di distrazione per le riunioni, Althea di fatto passava
le interminabili ore a leggere, prendere appunti su cosa la madre dicesse o a
studiare.
Althea si dimostrò un genio quando a meno di due anni sapeva
già seguire la conversazione della madre, leggere e scrivere da sola. La donna
vantava la figlia ora come un piccolo prodigio e i membri del consiglio con cui
spesso discuteva cominciarono a posare gli occhi su quella che sarebbe
diventata la migliore imperatrice della storia a loro dire.
Althea all’età di quattro anni aveva già piene conoscenze di
come comportarsi al trono e sapeva già più di tutti gli altri ragazzi della sua
età su come governare ed era diventata subito la prima scelta del consiglio.
Questo era un forte motivo di orgoglio per Alexandra che sperava che la figlia
prendesse da lei.
Purtroppo le cose andarono a peggiorare.
Se la figlia portava vittorie su vittorie e soddisfazioni su
soddisfazioni…
Il marito diventava sempre di più un pericolo.
Alexandra era spietata con lui, con le sue amichette e con i
suoi assistenti.
Mantenendo un sorriso dolce di fronte, ambedue cercavano un
modo di sbarazzarsi del coniuge.
Ben presto ambedue cominciarono a considerare l’opzione di
assassinare l’altro.
Il problema però era uno: Althea.
Se per il marito di Alexandra Althea non era che un ostacolo
per la corona, per Alexandra Althea era un alibi perfetto.
Problema stava però sul “Posso lasciare mia figlia senza
padre?” per la donna.
Certo Althea non aveva mai mostrato interesse nella
relazione con il padre ma era pur sempre suo padre.
Per Alexandra, anche se allettante, la proposta di ucciderlo
venne mal vista. Non avrebbe coinvolto la figlia in quella che era una loro
guerra e non avrebbe fatto soffrire altro alla sua piccola gemma.
Il marito era di altra opinione. Una delle poche volte che
Althea restò a casa lo sentì parlare con un uomo al telefono su come si poteva
assassinare Alexandra e su chi avrebbe preso la colpa.
La decisione non venne presa quel giorno e non venne mai
presa.
Quello fu il giorno in cui Althea chiese a un membro del
consiglio dei vampiri una cosa che uccise il padre nel giro di pochi giorni.
-Lord- disse Althea avvicinandosi
-My Lady, mi dica- disse il vampiro sorridendole subito
Althea gli sorrise- mi chiedevo se potrebbe procurarmi il
numero del consiglio di pace?
Il vampiro la guardò confuso- e a cosa servirebbe, se posso?
Althea sorrise- penso sia più sicuro per me averlo in caso
di necessità…suo figlio sta facendo allenamento per diventare soldato ho
sentito…
L’uomo sorrise- si, ha deciso di essere una guardia reale!
Sarà dura per…
-Potrei mettere una parola con il generale se vuole- sorrise
Althea
L’uomo sorrise con malizia- oh…se lei sarebbe così gentile
di accennare la cosa le sarei davvero grato…parlando di numero…- disse poi
prendendo un foglio dalla sua valigetta- ho la casualità di averlo sottomano…
-Ma che fortuna- sorrise Althea- sono sicura che suo figlio
sarà un eccezionale guardia reale…
L’uomo sorrise- lo spero bene…e ovviamente noi non abbiamo
mai parlato vero?
-Oh io non l’ho vista al di fuori della sala riunioni
Lord…abbia una meravigliosa giornata- sorrise lei
Lui annuì- a lei mia futura imperatrice
Neanche a dirlo, il figlio di quel Lord venne preso sotto la
mano del generale il giorno dopo su consiglio di Althea. Nessuno seppe della
conversazione tra Althea e il Lord e nessuno l’avrebbe mai scoperta.
Non era infondo la prima volta che succedeva.
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