Capitolo 27: He is my father
Mentirebbe se dicesse che non aveva dubbi su di lui.
Althea aveva parecchi dubbi su Ace prima delle nozze, ma a
dirla tutta lui probabilmente non se ne è mai accorto.
Althea era una bambina che poteva raggirare gli adulti anche
senza usare i suoi poteri anche se preferiva non farlo.
Era meno divertente usare i poteri quando poteva fare tutto
da sola.
Quando finalmente decise di dare al lupo il beneficio del
dubbio e di dargli una possibilità fece anche altro.
Ace era un lupo dall’aspetto molto affascinante e, se quello
non bastasse, era giovane ma con un enorme potere politico.
Era ovviamente popolare.
Purtroppo non era popolare solo con le cagne presenti tra le
sangue di lupo.
Molte puttanelle tra le vampire erano affascinate dall’idea
di diventare l’amante di quel potente lupo.
Anche nobili che erano apertamente razziste volevano avere
lui come partner.
Il potere era più forte del loro razzismo infondo…
Ace era un Omega anche se
era un membro del consiglio e aveva più potere di un Alpha. Ma era comunque un
omega il che era orribile per i sangue di lupo.
Ace era un sangue di lupo purosangue, la peggiore specie per
un vampiro.
In pratica era semplicemente per interesse e potere che le
donne si avvicinavano a lui, certamente alcune di loro volevano solo un giovane
uomo dal corpo forgiato dalle mille battaglie e che potesse sodisfarle a
livello sessuale.
Era molto patetico dalla loro parte provarci con Ace ed era
triste per il lupo ricevere solo attenzioni per cosa era e non per chi era
realmente.
Quando Althea lo accettò come nuovo compagno della madre
trovò le attenzioni di altre donne molto fastidiose.
Sua madre era la priorità di Althea e ora anche Ace lo era.
Ma come scoraggiare certe puttane era il problema…o forse
no.
Althea era fin da bambina un angelo di aspetto, questo
portava a diminuire l’allerta anche dei più feroci.
Gli amici di Ace erano particolarmente aggressivi con
chiunque in generale e avevano forse anche un peggior carattere di Ace che,
dopo essersi ritrovato con moglie e figlia, ha migliorato notevolmente i suoi
modi di fare.
-Quindi questa è la tua nuova casa… -disse una volta uno dei
suoi amici, tutti grossi armadi di muscoli con più cicatrici che anni e più
vittorie che notti di sonno.
-Si- disse Ace- mia moglie è a lavoro ma mia figlia è
intorno da qualche parte
-Non è tua figlia Ace- disse un altro armadio di muscoli-
non puoi scordarlo
Ace sorrise- però è mia figlia per me e mi chiama papà
quindi sono suo padre
-Ti sei addolcito o sbaglio?
-Forse- rise Ace- vado un secondo di là a vedere se hanno
finito di preparare il cibo, intanto accomodatevi
-Ohi almeno mostraci…- l’uomo sbuffò- quel lupo è troppo
vecchio per essere così energetico
I lupi vennero attirati da un leggero movimento e da una
testolina che li spiava, purtroppo per loro Althea era abbastanza veloce da
nascondersi subito dietro la colonna e non essere vista per bene.
-Che diavolo…esci fuori- disse uno di loro con tono duro. Erano
infastiditi, non avevano sentito la presenza di nessuno e ciò non era mai un
buon segno.
Purtroppo avevano ragione.
Althea sbucò timidamente ancora una volta, facendo prendere
un colpo a tutti. Althea era un bambola vivente dai lunghi capelli biondo cenere
e dai grandi occhi color malva. Tutte le difese vennero abbassate alla sua sola
vista. Sembrava leggermente intimorita e la cosa stava facendo salire a tutti
la voglia di proteggerla.
-S…siete amici di papà? –chiese timidamente
-S…Si- disse quello che aveva detto ad Ace che lei non era
sua figlia- come ti chiami piccola?
-Althea- disse lei usando di proposito il nome scelto da Ace
per lei- papà mi chiama Althea
-Oh Althea ecco dov’eri- disse Ace ritornando dai suoi
ospiti. Lei subito si nascose dietro lui cosa che stava uccidendo dalla
tenerezza gli amici del lupo- non devi temere, non fanno male sono miei amici
-Papà i lupi sono sempre così? –chiese lei guardando il
padre con la più assoluta innocenza
-Quelli forti si- disse lui tranquillamente
-Forse l’abbiamo leggermente spaventata- disse a bassa voce
uno di loro
-Posso sposare un lupo quando io divento grande papà? –chiese
nel modo più adorabile Althea
-Certo ma perché un lupo? –chiese Ace
Althea sorrise nel modo più angelico possibile, dando con le
sue parole il colpo di grazia ai lupi- perché papà e i suoi amici sono forti e
hanno un bell’aspetto e…sono più interessanti dei vampiri!
-Ace tua figlia è adorabile- disse uno dei lupi. Da quel
giorno Althea divenne estremamente ben voluta nel “branco” di amici del padre e
di conseguenza da chiunque entrasse in contatto con loro.
Manipolare i nobili e i sangue di lupo divenne così facile
che liberarsi delle rotture di scatole che giravano intorno ad Ace divenne un
gioco da ragazzi. Letteralmente.
-Cos’è successo Althea? –chiese preoccupato un giorno uno
degli amici del padre che era venuto a trovarlo quando lei mise su un faccino
triste quando il padre era uscito per una telefonata
-C’è questa donna che…non importa- disse lei
-Questa donna? –la invogliò la moglie di quello a continuare
-Beh…c’è questa sangue di lupo che vuole essere la mistress
di mio padre e…e continua a dire brutte cose su me e mamma…e ha anche detto che
papà è un “Omega” e che dovrebbe solo sottostare al volere di chi fa parte di
un branco e…- lei finse di essere sul punto di piangere e venne subito
abbracciata da un’altra delle mogli lì presente
-Oh no, non fare così- disse lei- ci occuperemo noi di lei…
-Sai dirci il nome? –chiese uno dei lupi presenti
-Samantha…ehm…B…Blair? –provò lei fingendo di stare provando
a calmarsi
-Ci penseremo noi- sorrise uno degli amici del padre
-D…davvero? –chiese lei guardandolo con i suoi occhioni
-Si piccola, non ti preoccupare
Lei gli sorrise- grazie –dando a tutti un colpo di grazia.
Nemmeno a dirlo, tra i nobili vampiri e i lupi che le gironzolavano
intorno per il padre, nessuna delle donne che ci provavano ebbe vita lunga…
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