WitchandAngel : luglio 2016

Capitolo 0: Un viaggio in compagnia...

White Night: Le paure dell’angelo

Capitolo 0: Un viaggio in compagnia…

La musica a palla, il tettuccio dell’auto abbassato, il vento che ci spostava i capelli e noi cinque che ridevamo come matte per un’altra battutina di Eleonora. Era tutto perfetto…una meravigliosa vacanza con le mie migliori amiche in un luogo che attirava molte persone, la città casinò, Last Vegas, un posto dove i sogni e gli incubi si potevano mescolare…
Io ero seduta nel sedile del passeggero con Luisa accanto a me che guidava, lei indossava una maglietta blu scollata, dei pantaloncini corti di jeans, le scarpe da tennis e gli occhiali da sole, si era di recente fatta accorciare i capelli castani e le stavano benissimo a mio parere, non era truccata e i suoi occhioni castano passavano da me allo specchietto retrovisore per guardare le ragazze. Sedute dietro c’erano Nicole, con i suoi capelli castani, i jeans blu e una maglietta multicolore, anche lei con delle scarpe da tennis ai piedi, i suoi occhi nocciola erano leggermente truccati e continuava a ridere divertita, Eleonora, con i suoi capelli recentemente tornati biondi e gli occhi sul verde-nocciola, la maglietta sul rosso scollata, la gonna di jeans e i sandali colorati, e ultima ma non meno importante per me c’era Dorilena, con i suoi capelli castani un po’ ricci e gli occhi verdastri, indossava un maglia color crema e dei pantaloncini chiari anche lei con i sandali. E poi c’ero io, con i miei jeans neri e la camicetta senza maniche bianca, ai polsi portavo due braccialetti in pelle che li coprivano totalmente, ai piedi le mie scarpe da tennis con un po’ di tacco, al collo la mia collana con il drago, alle orecchie i miei orecchini con le spade, io ho sempre avuto capelli lunghissimi e per evitare il caldo di quel lungo viaggio mi ero legata in una treccia che comunque mi arrivava al sedere.
-Allora ci serve qualcuno che resti sobrio per evitare che noi ci mettiamo nei guai- disse Dori- chi si offre?
-Io- risposi io- sapete che non amo l’alcol
-Ma ti perderai metà del divertimento- disse Ele
-Evitare che voi vi facciate male sarà molto divertente- dissi io
-Hey Guardate- disse Isy indicando lo specchietto- c’è un’altra auto
-Hey ma è la stessa di ieri sulla superstrada! –disse Nikki
-Sarà un modello simile- provò Ele
-Non penso che ci seguano…-commentò Dori- o forse si chissà…
-Non scherzare…hey Angel che cerchi? –mi chiese Isy
Tirai fuori la macchina fotografica- la targa è personalizzata?
-Si…DevilBoy69 –rispose Ele- bel nome…
-Rassicurante direi- commentò Dori
-E allora vi sentirete al sicuro…- avevo trovato la foto giusta- è la stessa auto di ieri
-Sarà una coincidenza…magari vanno nella nostra stessa direzione- commentò Isy cercando di calmarci
-Uhm…- non era da escludere che lo fosse ma quell’auto scura, la targa e il fatto che io fossi stata pedinata per un po’ non mi fecero sentire tranquilla, ma non volevo rovinare la vacanza a nessuno- si hai ragione, non preoccupiamoci più di tanto ragazze…che volete fare appena arrivate?
 Passammo un po’ di tempo a chiacchierare e appena arrivate a un motel ci fermammo…ma anche l’auto si fermò lì con noi.
Era notte e io avevo troppa immaginazione, in più la mia passione per horror e gialli mi stava facendo diventare paranoica al massimo, ma comunque non riuscii a chiudere occhi quella notte, cosa che non passò inosservata alle ragazze che mi costrinsero a rivelare i miei dubbi e il fatto che fossi stata stalkerata da qualcuno di recente, cosa che io avevo nascosto, non volevo che si preoccupassero ma averlo nascosto le fece solo agitare di più. Salimmo in auto che era ancora notte e Isy si mise subito a guidare.
-Calmati potrebbe essere la mia immaginazione- dissi io
-In ogni caso è meglio filarsela- disse Isy partendo a razzo
-Cavolo perché non ci hai detto nulla?! –mi chiese Nikki
-Perché non mi pareva importante- dissi io- sapete che sono paranoica a volte e…
-Lo so ma siamo tue amiche, devi dirci se hai paura- disse Ele
Sospirai- scusatemi…
-Non importa- sorrise Dori- vorrà dire che arriveremo prima alla nostra meta
Sorrisi ma il mio sorriso si spense quando vidi dei fari- no…ditemi che è la mia immaginazione…
-Cavolo ci sta davvero seguendo?! –disse Ele
-Ma che…Isy accelera! –disse Dori
-Tenetevi- Isy premette sul pedale dell’acceleratore, non era pericoloso in fondo, non c’era un’anima per le strade in quel momento ed era ormai l’alba- provo a seminarlo…
-Ma da quando sei diventata un pilota di formula uno te? –chiese Ele guardando dietro
-Da quando qualcuno ci insegue direi- rispose Dori- che cosa vorrà?
-Non lo so…Angel? –chiese Nikki
-Non ne ho idea, non so nemmeno chi potrebbe essere- dissi io- non mi viene in mente nessuno…
-Tranquilla lo seminiamo e poi lo denunciamo- disse Isy pratica, per seminarlo si era infilata in una strada secondaria circondata da una fitta foresta
Nikki guardava dietro di continuo- non lo vedo…
-Io non lo voglio vedere sinceramente- disse Ele
-Siamo salve? –chiese Dori
Guardai di lato attirata da un movimento- ATTENTA!
L’auto ci buttò fuori strada appena uscite dal boschetto facendo girare la nostra auto che, malgrado le cinture, ci fece sbalzare fuori, ancora vive. L’auto prese fuoco ma per fortuna era lontana da noi, la mia vista cominciava ad annebbiarsi e le ragazze, lontane da me, sembravano svenute ma incolumi…
Vidi due figure vestite in nero scendere dall’auto e raccogliere le ragazze da terra per poi infilarle nella loro auto. Poi uno di loro si avvicinò a me.
-Ancora cosciente…le vuoi indietro Angioletto? Vieni a trovarle…se riesci…-rise e lascio cadere un biglietto nelle mie mani
Provai ad alzarmi ma svenni prima di poter fare qualsiasi cosa.


Capitolo 1: Sola e sperduta

Capitolo 1: Sola e sperduta

Aprii piano gli occhi che era quasi notte, la mia testa stava esplodendo dal dolore e il mio corpo era un’enorme pena dovunque…se non mi ero rotta qualcosa era un miracolo. L’auto non era esplosa e il fuoco che ancora la prendeva illuminava un po’ la zona intorno a me. Cos’era successo? Dove mi trovavo? E poi le crudeli memorie di ciò che era successo, l’adrenalina della folle corse con l’auto, la speranza di averli seminati, la paura dell’incidente e infine il peggiore di tutti, il ricordo di quei due uomini che portavano via le ragazze. Ero terrorizzata, infreddolita, sperduta chissà dove e soprattutto ero…sola. Odiavo stare sola, il silenzio di quella solitudine mi aveva sempre portato a tenere le luci acese nei luoghi bui, accendere le televisioni anche se non le guardavo molto e a dormire sempre pregando di svegliarmi il giorno dopo. Non era raro che fossi sola, fin da piccola lo ero la maggior parte del tempo, ma la paura non era mai passata, quella solitudine mi opprimeva sempre, la paura di essere lasciata indietro, da sola, mi faceva sperare che chiunque fosse vicino a me, non importava chi o cosa, non volevo stare sola. Mi dovevo muovere, dovevo trovare aiuto, dovevo trovare le mie amiche, ma il mio corpo aveva altri piani, appena provai ad alzarmi caddi irrimediabilmente a terra con un forte dolore alla gamba e alla spalla, non ero incolume. Alzai lo sguardo da terra e guardai la mia gamba, sanguinava e provavo un forte dolore, avevo paura di guardare ma se non fermavo il sangue sarei morta dissanguata, guardai la spalla e vidi con terrore il lungo taglio che avevo che ancora sanguinava, speravo che le ragazze stessero meglio di me, ma un coltello insanguina piantato per terra mi suggerì che qualcuno mi aveva colpita, forse loro stavano bene. Mi trascinai fino a una delle nostra valigie caduta dall’impatto, per fortuna era la mia, avevo con me un kit di primo soccorso, con un ago e il filo per mettere i punti, e vestiti puliti.
-Oddio…oddio- dovevo ricucirmi e sarebbe stato molto doloroso
Aprii il kit e presi l’alcol per disinfettare delle bende, ago, filo e un paio di forbici. Cercai il mio taccuino e lo presi. Con le forbici tagliai il tessuto dei jeans, non riuscivo a toglierli e dovevo muovere la gamba il meno possibile. Mi misi il taccuino in bocca per evitare di urlare e versai l’alcol sulla ferita, bruciava da morire ma non potevo fare altro, una benda pulita tolsi il sangue e con l’ago iniziai a ricucirmi, era lungo e profondo ma non aveva che tagliato la carne, il che era una fortuna, avrei avuto solo una cicatrice per un bel po’. Non so nemmeno io come feci a farlo, a mente lucida e farlo a un manichino per il mio corso di primo soccorso era una cosa, ma in quello stato a me stessa…comunque sia dopo un dolore infinito versai ancora l’alcol e mi bendai la gamba. Avevo le lacrime agli occhi e ancora non avevo finito, il braccio, per di più il destro che era quello che usavo di più anche se ero in grado di usarli entrambi, continuava a sanguinare e sanguinare. Versai l’alcol e notai che il taglio non era poi così grave, un graffio in confronto alla gamba e non necessitava che io lo ricucissi, per mia fortuna, mi bendai al meglio e rimisi tutto nel kit e lasciai cadere il taccuino riprendendo fiato mentre il dolore si attutiva. Guardai i miei vestiti, dovevo cambiarmi a parte le scarpe ero completamente coperta di sangue. Con una bottiglietta di acqua mi ripulii al meglio e mi misi dei vestiti più comodi, dei pantaloni della tuta neri, una canottiera bianca con su la giacca della tuta, se trovavo le ragazze era meglio che non vedessero che ero ferita, con uno specchio mi controllai il viso, non avevo ferite o graffi, anche se i miei capelli biondi erano disordinati e gli occhi grigi erano molto spaventati. Presi dalla valigia il minimo indispensabile e lo infilai nello zaino. Mi alzai piano e provai a camminare, ci riuscivo e questo già di per sé era una vittoria per me. Cercai qualcosa di utile e a terra trovai i nostri cellulari
-Fantastico funzionano…ma se non le posso chiamare sono inutili…-sospirai- dove diavolo le avrà portate?
Infilai i cellulari nello zaino, senza campo non erano utili. Cercai ancora e trovai una torcia. Dopo un ultimo sguardo all’auto mi allontanai verso il bosco, i segni dell’auto dei tipi erano ancora sul sentiero. Le segui e mi ritrovai a inoltrarmi sempre di più nell’oscurità. La gamba, per quanto ora stesse “meglio”, mi dava ancora fastidio e spesso dovevo fermarmi a riprendere energia per continuare ad andare avanti. Dovevo trovare un medico, la polizia e le mie amiche…mi sembrava di giocare a “Hide and Seek” gioco che non avevo mai sopportato in vita mia. Le tracce si fermarono in un enorme villaggio, ma purtroppo non sembrava avere effettivamente ancora un’abitante…sorprendentemente però trovai tante ma tante bottiglie di alcolici e sigari, ma a giudicare dalla polvere nessuno li toccava da anni.
Era ancora notte e per quanto io volessi continuare a camminare dovevo riposarmi
-Solo…pochi minuti- mi dissi posandomi su un divano trovato dentro un vecchio hotel e invece mi addormentai e passò tutta la notte in un lampo.
Appena sveglia mi sentii meglio e con mia grande sorpresa qualcuno aveva lasciato sul tavolino di fronte a me della frutta e dell’acqua, mi aveva cambiato il bendaggio e i punti li aveva tolti, cos’era successo mentre io dormivo? Mangiai e provai a muovermi e ritrovai nelle mie mani il biglietto che l’uomo aveva lasciato il giorno dell’incidente “Smoke and Mirrors” il biglietto indicava un bar, che le ragazze fossero lì? E chi era il mio misterioso angelo custode? Non mi importava in quel momento, dovevo solo trovare le ragazze. Uscii in strada e notai in quel momento una mappa che era stata inchiodata sulla porta, ero sicura che non c’era il giorno prima, e su di essa era segnata una strada con un pennarello blu che portava verso un bar, le lettere “S&M” mi fecero sperare che fosse il bar dell’indizio e mi incamminai in fretta, dovevo trovare le ragazze e nessuno può capire il terrore che avevo in quei momenti.
Il bar era lugubre, distrutto e al centro c’era un’enorme vasca piena d’acqua…acqua, non sapevo nuotare benissimo e l’acqua così profonda…ne aveva paura, avevo paura di affogare. Le luci si accesero di blu
- “Hello Ms. Night” –una voce meccanica mi accolse facendomi gelare il sangue – “lei e l’acqua non siete molto amiche quand’è profonda vero?”
-Dove sono le mie amiche? –chiesi io
- “Voglio giocare con lei Ms. riuscirà a salvare la sua amica?”
-La mia…se hai fatto qualcosa alle ragazze io…
- “Cosa?” –rise- “scapperai con la coda tra le gambe brutta codarda?”
-Non le lascerei mai!
- “Oh ma che bugiarda, una falsa così ideale…ti preoccupi di loro sì…ma cosa può fare un’inutile ragazza come te?”
-Cosa vuoi da me? –chiesi io
- “Vederti soffrire…si diverta a salvarla…a presto…” –rise e mi lasciò sola con i miei pensieri. Tutto ciò che vidi fu le luci puntare sull’acqua che continuava a salire, mi avvicinai al vetro e impallidii
-Luisa!
La mia amica si immerse e mi raggiuse, il terrore nei suoi occhi mi congelò per pochi istanti
-Resisti! Troverò il modo di farti uscire capito? –lei annuì e tornò su per prendere fiato, avevo abbastanza tempo, circa venti minuti, prima che l’acqua riempisse tutta la vasca.

In the Hands of Monsters: nelle mani dei mostri


In the Hands of Monsters: nelle mani dei mostri

Categoria: 
 fantasy world

Capitolo 2: Luisa

Capitolo 2: Luisa

Ero nel panico. L’acqua o meglio nuotare era sempre stata una cosa che odiavo, affogare, non sapere cosa nascondeva il fondale sotto i tuoi piedi, il pericolo di mostri marini o squali…non avevo mai voluto imparare a nuotare, era una mia paura e il mio nemico lo sapeva. Ma perché usare lei? Perché mettere Luisa in pericolo per farla pagare a me? Perché Luisa che sapeva nuotare meglio di tutte quante e non io che stavo appena a galla?
Cercai di rompere il vetro con una sedia ma nulla, cercai ovunque nel locale, qualcosa e lo sguardo di Isy mi seguiva mentre l’acqua continuava a salire. Non riuscivo a trovare nulla, non riuscivo a trovare nulla di utile. Poi un fischio, mi girai verso una finestra e una mano guantata di bianco mi indico un muro, o meglio un cartello, “Attenzione barista armato”. Corsi dietro il bancone e iniziai a cercare l’arma del barista, intanto il tempo stava finendo. Trovai un fucile, lo caricai in fretta, un solo proiettile, una sola possibilità.
Mi avvicinai alla vasca e puntai, Luisa si tappò le orecchie pronta al rumore, era abituata a vedermi sparare al tiro al piattello, odiava il rumore delle mie armi, ma mi accompagnava sempre per passare del tempo con me
-Ti prego…ti prego…-supplicai, presi un respiro profondo e sparai. Il contraccolpo mi fece volare a terra, la mia spalla non era abbastanza in salute per supportare il peso del fucile e il colpo mi aveva fatto perdere il poco equilibrio che avevo. Il vetro in compenso venne forato e la pressione dell’acqua fece il resto spaccando completamente il vetro e facendo cadere l’acqua di fuori e ruzzolare Luisa a terra. Mi alzai in fretta e la raggiunsi, per fortuna era incolume, nemmeno un graffio ma non respirava.
-Ti prego- iniziai a fare la manovra di rianimazione, premendo ritmicamente sul suo petto per tentare di far ripartire il cuore e farla rinvenire- ti prego…
Dopo poco iniziò a tossire, mi spostai, lei si piegò di lato e sputò l’acqua che aveva bevuto, prese grossi respiri
-Isy…-mi veniva da piangere, lei mi sorrise
-Sapevo che saresti riuscita a rompere il vetro…-l’abbracciai stretta
-Cos’è successo? –chiesi a lei
-Non lo so, dopo la collisione sono volata in strada e poi mi sono svegliata in quella teca di vetro e l’acqua ha iniziato a salire lentamente mentre il tizio inquietante mi guardava…mi ha dato questo- mi diede un biglietto per un cinema- non so a cosa posa servire ma ha detto “Dallo all’angioletto” e…-si guardò la mano con la quale mi aveva sfiorato la spalla destra- sangue?
La guardai- sei ferita?
-No…oddio…sanguini! –mi guardai il braccio- il vetro o il fucile ti ha…
-No- scossi la testa- non è nulla…si è solo riaperta la ferita…devo solo ribendarmi…tu piuttosto, stai bene?
-Non mi ha sfiorato, Angel cos’è successo? –mi guardò –sei pallida…le altre?
-Non so dove sono…-sospirai- non iniziare a fare la mamma chioccia se ti dico cos’è successo va bene?
-Angel…
-Promettilo, ora come ora è l’ultima cosa che ci serve- dissi io
-Prometto di non fare la mamma chioccia- disse lei
Le dissi in fretta del taglio sulla gamba e sul braccio e che dovevamo trovare le altre- forse una di loro è al…
-Ti ha colpita?! –mi chiese guardando la ferita- oh cielo Angel…
-Hai promesso…- mi alzai in piedi- riesci ad alzarti?
Scattò su- sto bene...fatti fasciare il braccio almeno…
Sospirai- non abbiamo tempo da perdere…
-Ci vorrà poco! –disse lei prendendo il kit dal mio zaino e iniziando a fasciarmi- come sapevi dell’arma?
-Non lo sapevo…quell’uomo me l’ha indicata
-Uomo?
-La mano guantata di bianco che era fuori dalla finestra- dissi io- non l’hai vista?
-Angel non ho visto niente…forse il vetro o il panico…comunque sono felice che l’hai trovata
-Anch’io…-non aveva visto l’uomo…forse era in una posizione che glielo nascondeva?
-Finito…stai bene?
-Si…troviamo le altre –dissi io sorridendole- non sai quando sia felice di averti con me
-Anch’io…su andiamo- disse Isy
Chi era l’uomo? E perché mi aveva aiutata?

Finale: Fine

Capitolo 3: Fine

Sto cadendo…chiudo gli occhi, non voglio morire…
Cado su qualcosa di morbido che mi fa rotolare con calma. Apro gli occhi…che diavolo è quella cosa?! Oddio…sono caduta…sulla coda di un drago…no mi state prendendo in giro vero? Questo è anche grande quanto un palazzo…mio…ti prego non avercela con me…
È un’enorme drago di color legno con due enormi occhi verdi, mi guarda
-Scusami, non volevo assolutamente caderti addosso- dico io- scusa davvero
Lui mi guarda per un po’ poi semplicemente sbuffa e si allontana, era tipo un “Va beh ma sta attenta la prossima volta a dove caschi”?
Non importa, devo correre e…
Crollo a terra all’improvviso e svengo. Cosa cavolo mi sta succedendo…?
****
-Si, si ti sto seguendo vedi? –disse l’uomo incappucciato allo spirito guida
Lo spirito lo condusse vicino a una radura e iniziò a muoversi in fretta
-Cosa…? –si avvicinò a una ragazza svenuta a terra- è questa che ci fa qui?
Le sfiorò la fronte e prese la scossa- Elizabeth eh? Meglio portarla al sicuro, lontano da qui
L’alzò di peso senza difficoltà e si infilò nel folto bosco
***
Dove sono? Sembra la galassia…oh no…sto di nuovo sognando…questo significa che ho perso i sensi…ancora…
Mi alzo in piedi e noto come sono vestita, un lunghissimo vestito che dal petto nero si schiarisce poi in bianco, è vaporoso e mi arriva ai piedi, ai piedi porto delle scarpe con il tacco alto che sembrano d’argento, ai polsi ho tanti braccialetti dello stesso materiale e al collo una vistosa collana di perle. Con calma mi metto a camminare seguendo il percorso che sento sia giusto.
Speriamo vada tutto bene…non ho idea di come tornare a casa e il fatto che io ora sia fuori gioco non aiuta…
****
Apro gli occhi e difronte a me c’è un ragazzo dai capelli neri e gli occhi grigi.
-Ah sei sveglia…-mi guarda- come stai?
Ennesimo ragazzo carino…accidenti…questo è dannatamente carino…- meglio…chi sei? E perché mi hai aiutata?
-Io mi chiamo Neal, sono un’alchimista- dice lui- ti ho aiutato perché…beh…sei carina e tra alchimisti ci si aiuta
-Carina? –mi trova carina…aspetta…- alchimista?
-Si, aspetta non sai dei tuoi poteri?
-Non…pensavo che io fossi…ora che ci penso…sì in effetti cose strane sono successe…-ragiono io
-Ti insegnerò ad usarli se vorrai- dice lui
**Qualche giorno dopo**
-Io…dovrei tornare a casa…-dico io
-Oh…-dice lui-…non posso farti cambiare idea?
In questi giorni io e lui ci siamo davvero avvicinati e le cose sembrano poter davvero funzionare tra di noi…-…tu puoi tutto
-Ti manca così tanto casa? –chiede lui
-Sinceramente...questa con te è come se fosse casa per me…-dico io- nessuno si era mai interessato così tanto a me…con te non mi sento più sola…
-Vuoi almeno salutarli quindi…-capisce lui
Io annuisco- ma se torno c’è un modo per ritornare poi da te?
-Certo…quando vorrai- mi abbraccia
****
Apro gli occhi…sono nel mio letto…sono a casa mia…cosa…cos’è successo? Io non mi ricordo…era un sogno?
****
-Alchimista! –urlò inferocito Demon- dov’è la ragazza?!
Neal sorrise- lontano da voi
-Ti rendi conto che stai facendo?! –chiese Black
-Si…e non mi pento di niente- disse Neal- se vorrà tornare per aiutarci lo farà…ma di certo non la costringerò a tornare…
-Il nostro mondo dipende da lei te ne rendi conto?
-Il nostro mondo dipende dalle memorie umane e stanne certo di vampiri presuntuosi e licantropi del cavolo non si scorda nessuno- rispose Neal
-La pozione…torno a prenderla- disse lui
-Dovrai passare sul mio cadavere…-rispose Neal- lasciate stare quella ragazza…
***
Per circa tre mesi Elizabeth non si ricordò di quello che era successo e pareva davvero che nessuno avesse memoria della sua scomparsa. Ma ormai la notte lei non dormiva più tranquilla, sonava e risognava i giorni passati in quel luogo…era strano ma non pazzo…i primi giorni di terrore a casa di quei tipi, la corsa per scappare da loro e i cacciatori e poi…Neal…l’alchimista che l’aveva aiutata a riprendere energie e l’aveva mandata a casa. Piano piano le sue memorie stavano tornando…i discorsi con l’alchimista…il fatto che al loro mondo servisse una nuova fonte di memorie.
Memorie? Già aveva detto così l’alchimista:
“-Vedi il nostro mondo sta finendo…oramai in pochi ricordano tutte queste leggende…e se lo fanno le ridicolizzano con storie d’amore e d’amicizia…ci serve qualcosa che ricordi al mondo i mostri per ciò che sono…mostri…se riuscissimo a far sì che esistessero memorie di noi…allora probabilmente il nostro mondo smetterebbe di crollare…”
“-Crollare?”
“-I cacciatori che ti hanno inseguita…sono loro che stanno distruggendo il nostro mondo”
“-Ma deve essere per forza una memoria di paura?”
“-Non credo…ma quelle restano più facilmente”
“-Non è detto…peserò a qualcosa promesso”
***
Guardo il pc…questo è folle…ma credo di non avere molta scelta…vero? Quei sogni…così reali…non possono essere solo sogni…
***
Neal guardò dalla finestra del castello- stanno arrivando
Demon sospirò- è la fine?
-Può essere…-confermò l’alchimista- ma forse è meglio così…
Un cacciatore stava salendo le scale per entrare dalla finestra quando all’improvviso sparì
-Che cazzo succede? –chiese Nathan- stanno sparendo?
-Credo che qualcuno si sia ricordato di noi…-sorrise Neal- lupo…vuoi ancora andarla a riprendere?
****
La finestra si apre e di nuovo qualcuno mi rapisce da camera mia.
-Ma è un fottuto vizio?! –chiedo io esasperata appena mi poggia nella stanza con i trofei di caccia- che cavolo…questa stanza è ancora più creepy di ciò che mi ricordavo…
-E tu sei più rumorosa di ciò che ricordavo io- dice Nathan
-Licantropo METTIMI GIU’ ORA! –urlo io
-Nathan mollala- dice Neal
Mi poggia e io abbraccio Neal- grazie per avermi salvata da quel lupo maniaco
Lui ridacchia- ben tornata nel paese degli orrori…

- Fine? -


Capitolo 3: Eleonora

Capitolo 3: Eleonora

-Perché? –chiese Isy
-Perché si Isy, lui o loro vogliono colpire ME, tu non sei più un loro bersaglio quindi aspetta fuori, se è una trappola mi serve sapere che sei al sicuro
Lei sospirò- sei cocciuta come un’ariete…va bene…ma se hai bisogno urla
-Lo farò…-entrai nel cinema, un’enorme salone di ingresso con i vecchi poster di film che probabilmente in pochi conoscono…horror di prima classe tutti quanti…
C’erano cinque sale e per trovarla non fu difficile, era l’unica aperta.
Un’enorme sala piena di manichini con inquietanti maschere che ridevano, un’altra mia paura…su una sedia al centro del palco legata c’era Eleonora e sopra di lei un enorme masso, era imbavagliata
-No tu devi starmi prendendo per il culo…- guardai Ele che subito cercò inutilmente di parlare
- “Ms. Night…era quasi in ritardo per lo spettacolo…riuscirà a resistere al peso delle aspettative?” –la mia paura, deludere e essere derisa…
-Perché continui a prendertela con loro?! –chiesi io
- “Perché voglio che tu soffra” –rise- “divertiti angioletto”
Corsi sul palco e tolsi a Ele il bavaglio- non sono mai stata così felice di vederti
-Non sai io- risposi provando a togliere le catene- cavolo
-Cosa sta succedendo? Dove sono le altre?
-Luisa è qui fuori, salva. Dori e Nikki…non ho idea di dove siano
Ele guardò il masso mentre io cercavo di scassinare la serratura- la sedia è inchiodata e con queste catene non vado da nessuna parte…il masso cadrà a momenti…
La guardai- non lascerò che succeda nulla di male né a te né alle altre…dammi solo tempo
-Il tempo non c’è- disse lei- se mi…
-Non dirlo…usciremo da questo cinema, salve e appena prendo quel bastardo lo bruciamo vivo insieme- dissi io
-Filmo tutto e lo posto online- disse lei- sai quante visualizzazioni?
Dovevamo scherzare, era l’unico modo per farle credere che fossi calma e per tranquillizzarla- cavolo…mi serve qualcosa
Mi guardai intorno. Di nuovo vidi una mano guantata attirare la mia attenzione e indicarmi qualcosa appeso al muro, ma di nuovo sembrò che solo io lo vedessi. Scesi in fretta e corsi verso il muro ruppi il vetro in caso di incendio e presi la vecchia ascia che era lì da ciò che dovevano essere secoli. Corsi sul parco e colpii le gambe della sedia. Rotta le sedia le catene caddero a terra, ci lanciammo giù dal palco e il masso crollò su ciò che rimaneva della sedia
-Cavolo…-mi guardò- grazie…davvero grazie…
-Andiamocene di qui- dissi io quando il cinema iniziò a muoversi- quel coso deve aver rotto una trave portante
Lei mi prese per la mano e mi trascinò fuori di forza. Appena fuori il cinema crollò.
-Ele! –Luisa strinse forte Eleonora- oh mio dio grazie al cielo state bene
-Si…quel maniaco parlava in maniera assurda, ma non mi ha sfiorata e…Angel…sei pallida- mi guardò- oddio la tua gamba
Mi guardai la gamba- ha ripreso anche questa eh…
-Sai che ha fatto sta pazza? È stata ferita a spalla e gamba, si è ricucita da sola ed è corsa in nostro soccorso- disse Isy avvicinandosi- devi riposare e…
-No- dissi io- sono a tempo sti dannati giochi…
-Noi non siamo ferite, il masso l’ha messo poco prima che tu entrassi…non vuole eliminare noi, vuole vedere morire te!
Io mi alzai- non mi interessa…finché non vedo Nikki e Dori salve io non mi riposo…è colpa mia se siete finite in questa situazione…
-Non mi pare che tu mi abbia infilata in quella teca o che hai legato Ele alla sedia…
Sospirai- vi prego…
Ele mi diede un biglietto- non so a cosa serva…mi ha detto di darlo “all’angelo” quindi a te
Lo presi in mano- un motel?
-Già…che facciamo? –chiese Ele
-Vado e…
-No stavolta andiamo insieme – disse Isy
Scossi la testa
-Eh no! L’hai detto tu che siamo “in pericolo a causa tua” il minimo che puoi fare e portarci con te- Ele mi guardò- ti prego
Sospirai- va bene…
-Ora che ci siamo chiarite, a te che ha fatto? –chiese Ele curiosa
Isy l’aggiornò in fretta, Ele mi guardò- come va la gamba e il braccio?
-Posso camminare, non so per quanto, ma dovrei riuscire ad arrivare in questo dannato motel
-Al massimo ti portiamo noi in braccio- scherzò Isy
Risi- andiamo
-Nemmeno un appuntamento o una cena fuori o un bicchiere d’acqua e già mi porti a un motel? –scherzò Ele
Io divenni rossa- ELE!
Isy e lei scoppiarono a ridere, sapevano che era facile mettermi in imbarazzo e si divertivano a farlo
-Hai ragione, infondo mi hai salvato la vita credo sia pari a una cena fuori infondo…

-ELE!

Capitolo 4: Dorilena

 Capitolo 4: Dorilena

Entrammo nel motel, buio…buio…tutto buio
-Non vedo nulla- disse Ele tranquilla
-Angel? Cos’hai il tuo respiro è diventato affannoso…
-Aspetta hai paura del buio? –chiese Ele
-N…non vedo nulla…è come essere ceca…apro gli occhi e non vedo…nemmeno leggermente…non…non ci riesco…non ci riesco…
-Oddio non farti prendere dal panico- Isy mi toccò il braccio- ci siamo noi
-Ragazze? –chiese una voce
-Dori! –urlammo noi
Sentire la sua voce mi calmò e mi fece tornare in mente che avevo una torcia con me, la tirai fuori e ecco Dori bloccata su una sedia ma peggio di questo, unito al buio ragnatele
-Oh no…vi prego no…-mi avvicinai di corsa e la slegai- fuori…andiamocene…
La porta si chiuse- “Troppa fretta signorina”
Dori imprecò- ma che cazzo ha sto tipo?!
-Hey sei fortunata…a me ha messo un masso enorme sulla testa- le disse Ele- te sei chiusa solo in una stanza buia con ragnatele finte e ragni di gomma!
-E io sono quasi affogata in una teca di vetro- disse Isy
- “E la vostra amica sta per avere un attacco di cuore” –rise la voce
Dori mi puntò la torcia contro- Ange?
-Buio…ragni…buio…ragni…- non riuscivo a calmare il panico
-Oddio…calmati Angel è finto –cercò di calmarmi Isy
-Dai sono finti- Dori ne prese uno- gomma…finti ragni
Non capivo che era tutto finto, ero nel panico totale e stavo per svenire, la testa mi girava, facevo fatica a respirare e la stanza si stava chiudendo su di me.
Ele si avvicinò e mi diede uno schiaffo- CALMATI PORCODIO!
La guardai, chiusi gli occhi e li riaprii, mi serviva, mi calmai- grazie
-I modi gentili di Ele…-commentò ridendo Isy
Dori tirò un calcio alla porta- chiusa
Guardai nel buio e cercai qualcosa, qualcuno…sì speravo nel tizio con la mano guantata di bianco, era lui che aveva salvato Ele e Isy, forse lui avrebbe salvato anche Dori…potevamo morire asfissiate lì dentro infondo…anche se l’unica nel panico ero io per il buio. Lo vidi, una mano, bianca, nella penombra che mi indicò qualcosa su un muro per poi sparire. Mi avvicinai e toccai il muro, una finestra verniciata di nero. La ruppi e la luce entro insieme all’aria che era diventata rarefatta.
-Bel colpo- disse Dori
-Usciamo di qui- alzai la finestra e uscii da lì, era al piano terra le altre mi seguirono
-Hey calmati –mi disse Ele- oddio sanguini
Mi guardai la mano- non importa…ora sto meglio
-Ha detto di darti questo- Dori mi diede un biglietto per la funivia- ha detto “Altissima, purissima e…spaventatissima angelo”
Lo presi ma mi cadde di mano- cavolo…
-Riesci a muovere il braccio? –chiese allarmata Isy
-Sto bene…
-Oddio la tua gamba sanguina- disse Dori avvicinandosi
-Sto Bene!
-Vuoi un altro schiaffo? –chiese Ele- ora ti fai bendare, curare, mangi qualcosa e poi andiamo da Nikki
-Ma…
-Niente ma! –mi guardò Dori- e poi se Nicole ti vede così ci strangola per averti lasciata ferita
-Mi faccio bendare…nulla di più- dissi io
-Testarda come sempre- commentò Isy- su ora siediti su quella panchina e fatti sistemare
-Ma sto b…- caddi a terra- ok…forse…forse non sto benissimo…
-Forse? –chiesero loro ironiche tirandomi su

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Capitolo 5: Nicole

Capitolo 5: Nicole

Altezza, un’altra delle mie paure. Salimmo in fretta sulla montagna e la vedemmo la su, appesa a un dirupo con una piccola corda che reggeva la piattaforma dove si trovava.
-Oddio…NIKKI! –urlai- cerchiamo un modo per farla scendere!
Le ragazze annuirono e si guardarono intorno, rispetto a me, oltre lo spavento, stavano benone.
-Ange! –mi urlò lei
-Oddio…Ora ti faccio scendere ok?
- “Arrivata lontano eh?” –la voce mi stava davvero irritando- “riesci a salvare anche lei angioletto?”
Non avevo tempo da perdere, così ignorai la voce del tipo e iniziai ad arrampicarmi ripetendomi “Non guardare giù”
-Oddio…cosa cavolo stai facendo!?  -urlò Isy
-Oh mamma…-commentò Dori
-Angel è pericoloso! –mi urlò Nikki- non ti azzardare a salire fin qua su!
-Non guardare giù…non guardare giù…vai da Nikki e non guardare giù- mi dicevo, era colpa mia, era solo colpa mia, non potevo lasciare morire Nicole, non perché il maniaco aveva qualcosa contro di me
-Oddio…ti prego non cadere- commentò Ele da terra
Persi la presa del braccio e della gamba che erano feriti, mi tenni a fatica ma lo sforzo li fece sanguinare ancora
-Oddio…sanguini! Scendi subito! –ignorai Nikki e continuai a salire
Riuscii ad arrivare all’altezza della piattaforma e cercai di raggiungerla con la mano
-Tu sei matta! – lei mi tese la mano e la piattaforma cedette e lei urlò
Mi sporsi e riuscii a prenderla per un pelo- m…matta? E lo noti solo ora- mi reggevo a fatica e il dolore mi faceva impazzire, ma non volevo lasciarla cadere, non potevo lasciarla cadere- sei ferita?
-IO?! Tu sanguini e sei a metri da terra!
-Non me lo ricordare
-Soffri l’altezza
-Lo so…se è per questo…ho dovuto rompere un vetro per fare uscire Isy da una teca che quasi l’affogava, entrare in un fottuto cinema per liberare Ele da una sedia con sulla sua testa un’enorme masso e manichini che ridevano a guardare la scena e sono andata in un motel, sono entrata nel buio più totale, in una piccola stanza con ragni finti e sono uscita di lì con Dori rompendo una finestra…credimi arrampicarmi ora è l’ultimo dei miei problemi…ah te l’ho detto che mi sono ricucita da sola dopo l’incidente e sono corsa qui a cercarvi?
-Tu sei folle- mi guardò- uscite da qui…andiamo a comprare un peluche di Foxy…anzi ti compro un peluche di Foxy
Sorrisi, ero pallida e di sicuro non sembravo molto in salute- si…sarebbe meraviglioso
-Angel! –urlò Dori
-Abbiamo un piano! –gridò Isy
-Devi farla cadere! –urlò Ele
-No…-dissi io ma la presa la stavo perdendo davvero
-Fidati di noi! – le ragazze a terra avevano trovato una di quelle giostre gonfiabili dei bambini e l’avevano gonfiata
-Non si farà male! –urlò Isy- saltate!
-No…-guardai Nikki- non voglio che cadi…
-Guardami…sto bene- mi sorrise tranquilla- non succederà nulla di male- lasciò la mia mano
Urlai, poi la vidi cadere sul gonfiabile e scendere a terra con un ruzzolone, dopo poco si alzò e ripresi a respirare- oh grazie agli dei…
-Salta! –urlò Nikki- puoi farlo
Mi attaccai al muro di roccia, non riuscivo a ragionare, paura del vuoto, dell’altezza, il sangue che continuava a colare, la testa che girava…morire dissanguata…ridicolo no? Eppure era quello che stava per succedermi…
-Angel!
Stavo perdendo la presa ma qualcosa prese me
-Oddio chi cavolo è quello!?
Guardai in alto e vidi una mano guantata di bianco che mi tirò su, lentamente. Sentii le ragazze correre per raggiungermi facendo il giro lungo e io intanto guardai l’uomo…poi svenni con il suo sorriso da maniaco impresso nella mia mente


Capitolo 2: Fuga

Capitolo 2: Fuga

Apro gli occhi, mi trovo in un'altra stanza lussuosa, mobili antichi, letto a baldacchino, armadio gigante e delle candele come illuminazione...deve essere una specie di palazzo questo, o almeno ci somiglia. Mi poggio una mano sul collo, niente traccia di morsi...allora è vero che i canini non lasciano segni. Mi giro di lato, verso la finestra chiusa, è ancora buio fuori...quanto ho dormito?
-Sei sveglia Agnellino? -mi giro di scatto verso la poltrona dove il lupo di prima...mannaggia i nomi me lo scordo sempre...Nathan! Si sì Nathan...se ne sta seduto a guardarmi...maniaco
-Non sono un'agnellino
-Beh...- con uno scatto mi blocca sul materasso- io sono il lupo cattivo
-Sarai il licantropo castrato se non ti levi
-Per farlo comunque mi dovresti vedere nudo sai? -fa scendere una mano verso la cintura ma si ferma
-Scherzavo! Scherzavo! Ma levati sul serio! -la sua mano sale fino alla mia guancia
-Questo è un'avvertimento, adoro stuzzicare le mie prede- si avvicina, ancora, di istinto sigillo le gambe
-Sai che è altamente equivoca questa posizione? -chiedo io imbarazzatissima
-Sei fortunata micia- ma non ero agnellino? -di solito mi occupo personalmente di...provare le nuove prede...se tu capisci ciò che intendo
-Senti lupetto levati! E non pensare nemmeno a volermi provare! In qualsiasi senso tu lo intenda! - sessuale, letterale...non so se è peggio l'idea che mi divori come cena o mi divori a letto in altri modi...
Mi si avvicina abbastanza, ne sento l'odore pungente di bosco e la sua presa salda perde forza- sei l'unica che non riesco ad azzannare
-Vai addestrato lupo...-dico io distogliendo lo sguardo
-Addestrami tu- risponde lui sogghignando
-C…cosa?
Lui riprende la forza salda- rendimi tu ubbidiente ma per farlo- fa scendere una mano lungo il mio petto- dovresti guadagnarti la mia fiducia e fedeltà...
-Con il mio lupo non ho fatto nulla eppure mi è fedele, non ho intenzione di fare qualcosa con te! Non mi va- oltre al fatto che io vorrei arrivarci vergine all'altare...e si non ho intenzione di sposarmi
Lui si avvicina ancora- però io sono io, lui è lui. Sarebbe più facile no?
Dove sta andando quella fottuta mano- levati e giù le mani!
Lui non sembra intenzionato a muoversi ma qualcosa lo scaraventa fuori dalla stanza, appena riesco a muovermi vedo che la tenda del baracchino si è animata
-Che diavolo...- mi alzo in fretta e guardo Nathan a terra svenuto-…devo andarmene di qui
Corro, questo posto è peggio di un labirinto…e se le stanze, le scale e tutto il castello in generale si muovesse come le scale di Harry Potter?
-Vi prego…voglio solo andare a casa…-dico più a me stessa che a qualcuno
Una fiammella blu mi appare davanti…uno spirito guida? Dovrei seguirlo? Che ho da perdere? Massimo mi faccio ammazzare…
Lo seguo, sale, scende, mi sembra di girare intorno, forse sto sbagliando a seguirlo? Sto facendo come Alice con il coniglio? No…ecco l’uscita…un giardino immenso e più in là una foresta…non saranno i soli mostri qui…ma almeno ora sono fuori…
***
-Nathan? –chiamò Demon, insieme a lui c’erano altri due ragazzi, uno che al posto della testa aveva una fiamma e indossava un completo totalmente nero e uno che sembrava completamente normale tranne per il fatto che era in bianco e nero, come vecchi film, con l’unico tocco di colore che erano gli occhi rossi sangue. Il primo era un demone delle fiamme, uno dei più potenti, di nome Aiden, l’altro era un demone dei sogni di nome Black
-Cavolo…che botta- il licantropo si alzò a fatica- che cavolo…
-Che diavolo ti è successo? E dove si trova l’umana? –chiese Aiden
-L’agnellino ecco cosa mi è successo- disse lui- è riuscita a liberarsi di me in due secondi…l’ho sottovalutata o cosa…non l’ho nemmeno vista muovere…
-Sicuro che sia stata lei? –chiese Black notando la tenda rotta- e comunque cosa volevi farle?
-Solo stuzzicarla- disse lui
-Troviamola…mobilità i tuoi lupi su- disse seccato Demon- se finisce nelle mani dei cacciatori siamo nei casini...l’accordo salta
****
Mi fermo un secondo a riprendere fiato, lo spirito guida rimane accanto a me, bene…così non lo perdo…ma…sono circondata da alberi…in bosco folto…qui sarebbe quasi bello se non stessi fuggendo e non mi avessero quasi stuprato…
Sento ululare e poi un lupo mi atterra bloccandomi sotto il suo peso…non è un licantropo è un vero lupo questo
-Buono dolcezza…-dico io tremando
Lui smette di ringhiare e mi annusa, poi si sposta piano. E si siede accanto a me, mi tiro a sedere e lo guardo, con la testa mi fa segno di andarmene o me lo sto immaginando?
-Perché? –chiedo io
Lui mi guarda e sembra quasi dirmi “E come dovrei risponderti io?”. È davvero un bel lupo, il pelo con varie tonalità di grigio, occhi color oro, molto grande ed davvero carino…ok sto divagando al solito…devo smetterla…vabbè sanno tutti che lupi, cani e volpi sono l’amore della mia vita…c’è chi diventa gattara e chi cagnara…è una parola? E sì…è un insulto? Non ne sono sicura e…cavolo…ora di nuovo vaneggio…
-Vorrei potessi capire il tuo linguaggio- dico io sistemandomi una ciocca dietro le orecchie
-Si come se voi umani potreste mai capirci…
Lo guardo- hai…hai parlato?
-No…aspetta ora mi capisci? Sei una strana umana…
Bene ora anche i lupi mi dicono che sono strana! –come mai mi stai lasciando andare?
-Hai un buon odore…non sei cattiva e a dirla tutta…hai un odore simile ad un’Alpha e a dirla tutta preferisco avere te come Alpha che quel maniaco di Nathan…-dice lui, ok forse anche questo lupo non è totalmente normale o…o semplicemente ora io li riesco a capire…
-Vi tratta male?
-Direi –dice un’altra voce, di donna però di una lupa bianca- egocentrico come ogni umano di sesso maschile…
-Mi dava la caccia l’intero branco? –chiedo io retorica
-Più o meno…si – dice il primo lupo
-Grandioso…-dico io- avete dei nomi?
Un altro lupo, uno marroni, si avvicina- è meglio che tu inizi a correre, quel licantropo sarà qui a minuti
-E voi tre? –chiedo io
-Lo seminiamo e poi veniamo da te, anche se si fa il grande cacciatore…il suo olfatto vale meno di zero e non riesce a cercare le tracce- dice la lupa bianca
-Noi siamo, Jane, lui è Bold e io sono Jones- dice il lupo grigio- corri ora
-Grazie- mi alzo e corro via, seguendo quello spirito guida…ma la mia vita il senso logico dove cavolo l’ha messo?
****
-Non ci credo…-Nathan imprecò- mi hanno tradito!
-Calmati e spiegati- disse Demon
-I miei lupi mi hanno mandato a quel paese- disse Nathan tutto tranne calmo
-Cosa? Il dominio dell’Alpha non è…-iniziò Aiden
-Hanno trovato un nuovo Alpha! –disse lui innervosito
-Cosa? –chiese Demon- ma è impossibile e chi sarebbe?
-Ho sottovalutato l’agnellino…a quanto pare…i lupi l’hanno nominata Alpha
***
Scivolo e rotolo fino a uno spazio aperto- cavolo…
Lo spirito guida mi gira intorno e poi si allontana
Delle ombre armate escono dal bosco…cacciatori?!
-Ma guarda…questa sembra umana…- ride uno, hanno tutti delle maschere sul volto e indossano dei vestiti da taglia legna, sapete no? Camicia a quadri, jeans, stivali…uniti all’aria da film horror che aleggia in questo dannato posto…congratulazioni abbiamo degli psicopatici che vogliono ammazzarmi!
-No…forse lo è davvero…-dice uno avvicinandosi- niente segni di trasformazione o odore di creatura magica…uh…come ci è finita qui un’umana?
Perfetto! Sono passata dalla padella alla brace! Dal lupo maniaco alla gang-band di psicopatici…
-Guardala come trema…-ride uno
Voglio andare a casa! Qui la situazione può solo peggiorare…
Mi tiro su e inizio a correre. I tipi dopo essere scoppiati a ridere iniziano a inseguirmi…ora ho mostri e psicopatici dietro? Wow…che meraviglia…e dire che non mi ha mai cagato un ragazzo prima!
Lo spirito guida mi servirebbe…ma anche un bel fucile da cecchino o una mitragliatrice o un’arma qualsiasi non sarebbe male eh
Sento le loro grida, sento il mio respiro accelerato, sento il mio battito…voglio solo trovare una maniera per seminarli…voglio solo essere al sicuro…
****
-TROVATA- esultò Black- oh no…i cacciatori le danno la caccia…certo che lei…cavolo fa più incubi che sogni…
-Muoviamoci- dissero i tre trascinandolo fuori
***
Inciampo ma riesco a restare in piedi poggiandomi su un albero. Non va bene…continuando così…voglio solo essere al sicuro
-Non deve essere lontana!
Corro, qualcosa si aggrappa alla mia caviglia e mi fa cadere. Urlo e chiudo gli occhi mentre cado nel vuoto.


Capitolo 6: Il Maniaco

Capitolo 6: Il maniaco

Mi sveglio confusa, sono in una stanza semibuia coricata su un letto dalle coperte rosse di seta, dove cavolo sono finita ora? Mi alzo e noto come sono vestita, un vestito da sera nero, attillato e di sicuro costoso…che cavolo? Chi mi ha cambiata? Cos’è successo? Ora ricordo…mi sono arrampicata e…poi Nikki e caduta sul gonfiabile e si è salvata ma io ero troppo spaventata e stavo per svenire per la mancanza di sangue e…e il maniaco mi ha presa…oddio…le ragazze staranno bene? Mi guardo la gamba e il braccio, mi hanno ribendata. Guardo vicino al letto c’è una di quelle stampelle per mettere le sacche dei liquidi che usano all’ospedale…a giudicare dal colore mi hanno fatto una trasfusione di sangue…guardo il pavimento, parecchio sangue…stavo davvero morendo dissanguata eh?
-Buon pomeriggio Ms. Night- dice di nuovo la voce del maniaco da un impianto audio- come si sente?
-Dopo che tu figlio di buona donna hai quasi ucciso le mie amiche e mi hai ferita e quasi fatta morire dissanguata? Una meraviglia! –dico io sarcastica
-Oh…perché non saluti il tuo patrigno? Sai sei l’unica rimasta della sua famiglia oltre a suo fratello l’agente ovviamente
-Perché dovrei salutarlo? –chiedo io- non può vedermi…telecamere eh? Sono il tuo fottuto gioco vero?!
-Si…ti sto riprendendo da…da quando sei partita da casa –ride- tuo padre sarà in pensiero sai? Anzi perché non gli parli?
Attiva uno schermo e l’immagine della sala comando di mio padre appare sullo schermo, lui vede me e io lui, lo sguardo nei suoi occhi verdi e i capelli castani tutti in disordine- Angelica!
-Papà! –dico io, gli sorrido- ma guardati in panico…questa è nuova- sorrido- sto bene…le ragazze…devi trovarle!
-Angelica…quel bastardo…l’ho visto colpirti con quel pugnale…è colpa mia se…-inizia lui
-Jonathan Night…stai scordando il tuo ruolo? Sei un agente dell’FBI devi garantire la sicurezza dei cittadini e arrestare i criminali…trova le ragazze e poi cerca me…chiaro? –chiedo io- sto bene…mi hai cresciuta bene
Lui sospira e sorride- farmi fare la predica da mia figlia…resisti…ti troverò e…
Il maniaco chiude la conversazione- time out
-Uhm ma che gentile- commento io
Ride- sei un bel tipo sai? Mi aspettavo che piangessi e urlassi in preda al panico invece…per tua informazione le ragazze sono libere…non le ho prese…non mi servono più…
-Bene…così se ti spacco la faccia non ho Isy che cerca di evitarmi la prigione- dico io
Ride- sarai sotto le mie telecamere per tutto il tempo…ti propongo un gioco…devi correre e tanto, per cercare l’uscita e qui dentro ci sono alcuni dei più pericolosi criminali che tuo padre ha sbattuto in galera
-Fantastico…-commento io-…chissà se…-chissà se c’è anche…
-Che il gioco inizi! –dice lui ridendo
Io esco dalla stanza con calma, che bella settimana di merda…
***
-Questa è tutta colpa mia…-disse il patrigno di Angel alle ragazze
-Non si preoccupi, la troveremo- cercò di rassicurarlo Isy- è ingamba Angel
-Non si farà prendere facilmente- aggiunse Dori
-Magari riesce anche a prenderlo- concordò Ele
-E poi…non è detto che i criminali cercheranno di ucciderla- disse Nikki
***
Mi giro, un uomo con una maschera da hockey bianca, una motosega in mano e l’aria da sadico mi guarda...
-Salve…-indietreggio- io vado…
Corro e sento che mi insegue, sono in un cavolo di castello medievale, passaggi segreti, armi antiche dove cavolo siete?!
-Vieni qui piccola!
-Fossi matta! –rispondo io, con tutto che sono ferita riesco a correre più veloce del tipo e l’adrenalina maschera il mio dolore…speriamo che duri e che riesca a nascondermi prima che mister motosega mi faccia a fette…
Inciampo nella gonna del vestito e rotolo a terra, il tipo non mi ha vista cadere ed è ancora lontano, mi appiattisco dietro una colonna e aspetto che il tipo se ne vada. Non guardare qui…non guardare qui…
Appena si allontana riprendo a respirare e entro nella prima stanza che trovo, vuota per fortuna, una normale camera da letto…forse riesco a togliermi sto vestito del cavolo che per poco non mi faceva ammazzare…o almeno a trovare un paio di forbici o qualcosa di affilato per accorciare la gonna e fare due spacchi ai lati così che riesco a muovermi senza troppi problemi…
Apro il primo cassetto del comò e trovo dentro due porta pistole che si legano ai fianchi e un pugnale d’argento. Con il pugnale concio la gonna e mi prendo porta pistole e pugnale, almeno sono armata. Nel secondo cassetto trovo due pistole e nel terzo le munizioni. Ok questo è un colpo di fortuna o uno dei criminali ha un deficit mentale…in ogni caso ho 10 proiettili che mi danno 10 punti in più di sopravvivenza…maledizione…come sono finita a essere la preda di un maniaco? Le ragazze staranno…no devono stare bene…dopo tutto ciò che ho fatto…la prossima volta che qualcuno propone la città casinò gli sparo giuro…dannazione…
Carico le pistole e guardo la porta, faccio per avvicinarmi ma sento dei passi…no…no cazzo…non c’è altra uscita se non…Guardo la finestra e corro ad arrampicarmi sul cornicione e appena arrivo un colosso uscito da chissà quale inferno armato di un martello gigantesco urla- oh cazzo…-mi poggio al piccolo passaggio che va da una stanza a un’altra e mi muovo più in fretta che posso per allontanarmi da lui, oh merda quanto sono in alto?! Questo posto è un incubo…
-Sul cornicione! –urla quello e qualcuno armeggia per entrare nell’altra stanza
-Oh andiamo! –impreco io, guardo in alto e in basso, alto finestra aperta corridoio vuoto possibilità di nascondermi…basso possibilità di fuggire ma anche di morire per colpa della caduta in più quel disgraziato non è così stupido…e di nuovo devo arrampicarmi…ah…-mi prendete in giro…
Allungo una mano e mi appendo a una roccia e comincio a salire- giuro che se ne esco viva vado a fare un corso di arrampicata libera! È la seconda volta in una settimana cavolo! Senza contare un bel corso di nuoto ovviamente…
Entro velocemente nella finestra mentre sento che uno di loro sta salendo. Corro per il corridoio e cerco di seminare quelli che stanno salendo, questo è folle...mi infilo in una stanza appena prima che qualcuno mi veda…devo trovare un modo per non farmi prendere…prendere…
Guardo i condotti- speriamo di non trovarci un animatronix dentro…beh sempre meglio morire per mano loro che di quei tipi
Uso un comò per farmi da scala e mi infilo in quello che sembra un condotto…cavolo se ne facevano qui non me ne frega, l’importante e che io me la fili…non voglio sparare o uccidere nessuno…
-No no piccola gattina- dice il maniaco, oh non di nuovo- non si gioca così…
La corrente d’aria che lui attiva mi getta in un condotto laterale e poi sul baldacchino di un’altra stanza- che modi…potevi chiedere che uscivo da sola…
-Mea Culpa…sai mi sto divertendo molto a giocare con te…voglio darti un premio…
-Uhm…non sono sicura di volere qualcosa da te…-dico io
-Che scortese…io volevo solo esserti amico…
-Ah che bel modo di iniziare un’amicizia, rapendo le mie amiche, ferendomi, facendole quasi morire e…oh già mettendomi qui dentro con diecimila psicologicamente incerti maniaci…grandioso davvero…-dico io sarcastica, perché non sto zitta?
Ride- hai un bel carattere- da dove?! –e non sono diecimila ma solo dieci, non sono così sadico…
-Ah no? –chiedo io sarcastica
-No per tua fortuna…devo dirlo…pensavo saresti durata due minuti
-Ah grazie della fiducia…-dico io
-Allora…pensavo…-dice lui…ma ci sta provando? –visto che…sì insomma sei in difficoltà…ti propongo uno scambio...
-Uno scambio? –chiedo io
-Si…le tue pistole per…delle rose…dozzine di rose in ogni stanza di questo posto…-dice lui
Questo è uno scherzo, sta scherzando dal tono ma…si…potrebbe andare- si va bene…
-Cosa?! –ci è rimasto stupito eh? –su…sul serio?!
-SI...che colore saranno? –chiedo io
-T…forse non sei completamente sana di mente…-poco ma sicuro-…nere…
-Giusto per aggiungere colore a questo posto eh? –rido io, scendo dal baldacchino e atterro a terra, mi tolgo le pistole e con un rumore meccanico ecco che esce un vaso di rose nere- oh che belle- le prendo togliendole dal vaso, sono dodici, ottimo- molto belle grazie
-Seriamente…hai rinunciato a delle pistole cariche per delle rose?!- chiede lui- forse sei più insana di me
Io alzo le spalle- si mi hanno già detto che non sono normale- esco dalla stanza tranquilla, che carine le rose nere…e so esattamente come utilizzare queste rose…ridacchio



Capitolo 7: Rose nere per te...ho lanciato stasera...

Capitolo 7: Rose nere per te…ho lanciato stasera…

Mi giro. Di nuovo il tizio con la motosega?
-Ciao Motosega-man, non riesci a starmi lontano? –ok ora sono impazzita
Lui urla e alza la motosega, è abbastanza lontano da me- preparati a essere fa…- si blocca
-Fatto male? –gli chiedo inclinando la testa, le rose hanno una punta davvero affilata e grazie alle spine che hanno si incastrano nel taglio meglio di coltellini da lancio- scusa mi è sfuggita la mano
Lo ri-colpisco con un’altra rosa e la motosega cade a terra fermandosi. Gli ho colpito le spalle e le gambe all’altezza del ginocchio- oh poverino…divertiti a toglierle…-ridacchio, ok sono ufficialmente impazzita…vabbè capita
-Ehm…-il maniaco sta guardando al solito eh? –hai…tu…sai che mi stai cominciando a stare simpatica?
-Ah…bene- dico io recuperando altre rose
-Sei la figlia di un poliziotto…eppure credo potresti diventare un’ottima criminale sai?
-Ehm…non ci tengo grazie…-dico io spostandomi da sala a sala, dove cavolo sono?
-Quanti anni hai per la precisione?
Ma ci sta provando o cosa?! –quasi diciannove…e non sono interessata grazie
-…- zittito? Ah che pace
-Non parli? Meglio, sta zitto va…così le mie orecchie la smettono di essere torturate dalla tua voce del cavolo
-…Cattiva…-dice lui
Oddio mi viene da ridere. Comincio a ridere…e la mia risata risulta da maniaca…vabbè- ah che tipo…
-…Tu non sei normale- e se lo dici lo psicopatico che ti ha rapita allora forse…no caccia il forse…io sono normale
-Mai stata normale in vita mia, chiedi a chi vuoi o leggi le mie storie- dico io guardando dalla finestra- ehi…ma io so dove siamo!
-…No…non lo sai…-dice lui poco convito
-SONO AL CASTELLO NERO, QUELLO CHE SI DICE FOSSE DEL CAVALIERE SENZA TESTA- urlo io eccitata, ehm…l’ho detto che amo l’horror?
-…mi inizi a inquietare- dice il maniaco
-MA NON CAPISCI?! SONO NEL CASTELLO DEL CAVALIERE SENZA TESTA…chissà se c’è il suo fantasma…chissà se riesco a fargli una foto…o almeno gli chiedo l’autografo…uhm…potrei intervistarlo anche magari…
-OK…Jonathan Night credo di aver fatto impazzire tua figlia! –commenta il maniaco aprendo la conversazione con mio padre
-Mi spiace dirtelo, ma lei se si parla di horror fa sempre così- dice mio padre
-Oh povera…
-HEY! –dico io offesa- non è…-guardo di lato, uno vestito da Foxy-…Foxy…
Il tipo mi guarda
-FOXY! –urlo io- VIENI QUI!
Il tipo corre via
-Ehm…ma ora che cavolo le è preso? Non c’è nessuno su quel piano…dannazione uomini la volete fare fuori o no?!
Aspetta se non c’è nessuno e solo io lo vedo…ok allucinazioni da mancanza di sangue…già…ho ripreso a sanguinare…ma sembra proprio vero…ok chissene lo inseguo lo stesso tanto…

Capitolo 6   Lista Capitoli   Capitolo 8



Capitolo finale: Ricoverata

Capitolo 8: Ricoverata

Cado a terra vicino la porta, intorno a me si sta creando una grande pozza di sangue…sento le sirene della polizia. Mi sa che il gioco è finito…aspetta quindi il tipo dei guanti bianchi me lo sono sognato…e anche Foxy…sospiro e lascio che i miei occhi si chiudano…uffa…lo volevo davvero vedere Foxy…uhm…mi sta venendo sonno…le ferite si sono riaperte quando il tipo mi ha gentilmente sbattuto fuori dal condotto…ho tanto sonno.
-Angel
Chi mi chiama?
-Da questa parte, una ferita!
Chi c’è?
-Si sposti, la portiamo in ospedale
Non voglio andarci in ospedale…sono brutti posti…
Vengo alzata e messa su qualcosa
-Vengo con voi…
-Arresti il tipo che le ha fatto questo signor Night…e lo sbatta in galera
Chi parla? C’è papà?
-Muoversi forza
-D…-provo a parlare mentre mi caricano da qualche parte e apro gli occhi, un’ambulanza
-Si sta svegliando- dice un ragazzo del pronto soccorso, ho la vista offuscata- adesso ti portiamo all’ospedale resisti
-Cosa…pensi…abbia…fatto…finora? –dico io sorridendo leggermente- dove…sono…le…ragazze?
-Stanno bene
-Bene…-chiudo gli occhi
-Hey…hey resta cosciente…non morire…resta cosciente…-mi dice lui, quanto avrà? Due…tre anni più di me?
-Sta calmo ragazzino…non ho intenzione di levarmi dai piedi così presto- lo guardo, i medicinali che mi stanno dando mi fanno venire sonno
-Sono più grande di te- dice lui e guarda il collega
-Tienila sveglia- dice lui non riesco a girarmi per guardarlo ma sento che sta giostrando con flebo e medicine
-Come ti chiami? –mi chiede
-Mi chiamano tutti Angel- dico io- tu?
-Io sono Peter- dice lui- come mi vedi?
-Ci provi di già? –chiedo io facendolo sorridere- in rosso…vedo tutto sul rosso…capelli rossi e occhi ambrati…
-Quasi, sono rosso di capelli e ho gli occhi celesti...-dice lui sorridendo- ora ti rimetteremo in forze vedrai
-Uhm…capelli rossi…-allora ho davvero visto Foxy oggi eh?
-Non ti piacciono i capelli rossi? –mi chiede lui, deve continuare a parlare con me e a farmi parlare per tenermi sveglia
-Al contrario…sono davvero belli i capelli rossi- dico io
-Ah bene…-dice lui- hai una brutta ferita…ho visto i video
-Uhm…non sono brava a ricucirmi mi sa- ridacchio io anche se sento che la mia voce è flebile…non riesco a parlare come vorrei
-Ti sei ricucita da sola…ci vuole coraggio specie in una situazione del genere- mi dice lui
-Stai solo provando…a…essere…gentile…-dico io
-Non dormire…ehm…conosci Five Nights at Freddy’s?
Sorrido- lo adoro…specie Foxy…è davvero carino quella dannata volpe rossa
Lui sorride- dicono che Foxy e io ci somigliamo sai?
-Stai provando a tenermi sveglia o ci stai provando vent’enne? –chiedo io, il collega ridacchia
-Ah beh, intanto devo tenerti sveglia no? –ride lui- sei allegra per essere mezza morta- mi dice lui- e come sai che ne ho venti?
Io provo ad alzare le spalle ma mi faccio male
-Non muoverti- mi dice
-Si signor Foxy- dico io
-Cos’hai visto? Nel video…sembrava che seguissi qualcuno nella casa e quando le hai liberate…
-Allucinazioni da perdita di sangue…senza di quelle però…non so che avrei fatto…-dico io- quanto manca?
-Poco, siamo quasi arrivati resisti- dice Peter
-Non riesco a tenere gli occhi aperti…ho molto sonno…-dico io
-Non dormire…-inizia lui ma io svengo
***
Riapro gli occhi, ok sono in ospedale. Non ho flebo, mi hanno bendato la ferita sul braccio…la gamba anche…sono tutta intera…i miei capelli sono ancora lunghi…ho tutto…bene…
Prendo il telecomando del letto e alzo lo schienale così da farmi sedere. Al dito ho uno di quei cosi che monitorano le funzioni vitali…mi fa male al dito…lo tolgo e inizia a fare un baccano infernale.
L’infermiera entra di corsa e io scoppia a ridere mentre lei mi guarda e disabilità l’allarme
-Come sta?! –chiede preoccupato qualcuno fuori- cos’era quell’allarme
-Sta bene- urla l’infermiera mentre io continuo a ridere- si è solo tolta il controllo…come ti senti?
-Uhm…-provo a muovermi e provo un forte dolore, ma rispetto a prima…-una meraviglia
-Bene…vuoi che faccia entrare tuo padre e le tue amiche? –chiede lei, è una donna molto carina dai capelli biondi e gli occhi di un dolce celeste
-Uhm…prima uno e poi le altre…-dico io- insieme mi ammazzano…lei è single signorina?
-Sophie…sì lo sono- dice lei un po’ incerta del perché della domanda
-Starebbe bene con mio padre- dico io- l’ha visto?
-No, so solo che sta facendo davvero molto rumore qui fuori- ride lei
-Papà ha decisamente bisogno di una donna- mi alzo a sedere- non può sempre pensare alla sua figliastra…
Lei sorride mentre mio padre entra nonostante cerchino di trattenerlo- Angelica!
-No vi prego uccidetemi…-dico io- non hai da lavorare?
-Si, ma volevo…
-So che mi vuoi bene…ma non devi stare sempre in pensiero e hai quel tipo da far condannare al massimo possibile…chi era?
-…-non vuole dirmelo- non l’abbiamo scoperto
-Lo sai…ma se non vuoi dirmelo non sono sicura di volerlo sapere…lei è Sophie- dico io- carina, infermiera e single vi prego uscite fuori di qui a prendervi un caffè o qualcosa?
Sophie ride e mio padre anche- vedo che stai meglio, Jonathan Night…posso offrirle questo caffè?
-Sophie White…sì perché no…-la ragazza mi guarda divertita e esce con mio padre
Le ragazze entrano
-Ma tuo padre ci stava provando con l’infermiera? –chiede Ele vedendomi sveglia
-No, io ci stavo provando a farli uscire di qui così mi evitavo la predica del “sei stata incosciente” di papà –dico io
Loro ridono- come stai?
Guardo Nikki- come se mi avesse rapito un maniaco e mi avesse costretto a giocare al gioco dell’Enigmista
Loro ridono- contenta di vederti così allegra…qualcosa di bello?
Guardo Dori- forse…da quanto sono qui?
-Un paio di ore- dice Isy
-Qualcuno ha uno specchio? –chiedo io
-Tieni- Ele mi passa il suo. Beh dai oltre al pallore sono anche carina…e i miei capelli sono anche ordinati in una treccia…quella donna si è presa cura di me? –l’infermiera è quella che si è presa cura di me?
-Si, è stata con te da quando sei entrata…perché?
-Mi piace…sembra una brava ragazza…non mi dispiacerebbe come madre- dico io
Loro ridono- assurda…
-Vedete? Sto bene…l’ambulanza che mi ha portato qui?
-Non è andata via- dice Nikki
-Chissà se il tizio lavora ancora…-dico io
-Tizio?
-Un Foxy con occhi azzurri e un fisico da urlo- dico io
-Ok vaneggi ancora e…
Qualcuno bussa alla porta- è aperto
Peter entra- volevo vedere se stavi bene
Le ragazze guardano lui e poi me e poi escono ridacchiando
-Ehm…le tue amiche? –chiede lui
-Siediti Foxy umano- dico ridendo- grazie per avermi soccorsa
-Nulla…Foxy Umano? –ride lui- sembri star meglio
-Oh di sicuro meglio di come sta quel maniaco…mio padre non è un tipo calmo…mi sorprenderebbe se fosse tutto intero a dirla tutta…
-Sei stata davvero coraggiosa- dice lui
-E tu sei più carino così che completamente rosso- dico io
Lui ride- ah ora ci provi tu?
-Quando mi capita di aver la possibilità di provarci con Foxy?
Scoppiamo a ridere
***
Guardo il criminale- hai rapito mia figlia per farla pagare a me
-Ti odio…a causa tua…-inizia lui- io ho perso la mia famiglia
-A causa tua vorrai dire…non dovevi fare quello che hai fatto
-Non mi pento di nulla
-Divertiti in carcere…non mi interessa nemmeno sapere cosa diavolo volevi fare…
-Tu mi hai tolto la mia di bambina e io volevo farti provare lo stesso dolore- dice lui
Guardo l’uomo che ha la mia età, una volta era il mio migliore amico, capelli biondi e occhi color ghiaccio- non è mia figlia…è la tua…hai quasi ucciso tua figlia…-esco dalla stanza
-Jonathan! Fermati?! Che significa?! Che significa?!
Mi allontano ignorando le sue urla. Mi suona il cellulare
-Pronto?
-Ehm…ciao? Sono Sophie, l’infermiera dell’ospedale…tua figlia mi ha dato il tuo numero…se sei libero…magari potremmo uscire?
-Volentieri- sorrido io- sei libera stasera?
-Si- dice lei- dove vuoi andare?
-Che ne dici di un bel film? –chiedo io
-Perfetto…ehm il mio indirizzo lo vuoi o lo cerchi da solo? –chiede lei divertita
-Preferirei averlo- dico io ridacchiando- bene…capito…ci vediamo alle 9
Chiudo il cellulare. Ho del tempo…vediamo un po’ cosa trovo su questo Peter BlackSoul…se vuole uscire con lei deve prima passare il mio controllo…
***
-Non hai vite da salvare? –chiedo io guardandolo
-Ho un’ora di buco- dice Peter sedendosi accanto al mio letto- guarda cosa ti ho portato?
-FNAF! –dico io allegra- ah sei il migliore…vuoi fare una partita?
Lui ride- vedi che ti batto
-Ah sì? –rido io- vedremo caro
-Cosa ha detto poi tuo padre del tipo?
-Nulla- alzo le spalle io- non vuole parlarne…e sinceramente a me non interessa…tanto…non lo vedrò mai più quell’uomo
-Lo spero bene- dice Peter- attenta a Bonnie!

****FINE****

Volevo solo dire una cosa alle ragazze...vi voglio un mondo di bene, Buon Anniversario, questi due anni sono stati meravigliosi per me e sono certa che anche quelli che verranno lo saranno. Spero che la storia vi sia piaciuta, alla prossima 
-AngelNightWhite-


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