WitchandAngel : settembre 2020

Capitolo 13: Dance, dance, dance with me




Capitolo 13: Dance, dance, dance with me

-E 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8…1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8…
Seguire i passi del coreografo era più facile del previsto per Lobelia.
Per i ballerini dietro di lei per quando si sarebbe mossa nel video? Non proprio
I passi erano complicati, difficili da eseguire e il ritmo troppo velocizzato in alcune parti.
Il coreografo li riprendeva ogni tra per due per quello.
Quando l’uomo aveva ottenuto il lavoro come coreografo personale di Lobelia era preoccupato.
Lavorava con adulti lui non bambini.
Non era in grado di gestire mocciosi piagnucoloni o piccole dive.
Non sopportava genitori iper rompiballe.
Non sopportava che i mocciosi facessero come voleva.
Era già difficile gestire un adulto, figurarsi un bambino!
A sua sorpresa Lobelia era parecchio collaborativa.
Se diceva che doveva muoversi a destra, si muoveva a destra, se le diceva di muovere di più la mano lo faceva.
Era eccellente lavorare per lei onestamente.
Aveva chiamato Lobelia per prima per provare i passi ma dopo averglieli mostrati una volta aveva già imparato più o meno tutto. Doveva solo aggiustare i movimenti di qualche punto altrimenti era già pronta a suo dire.
I ballerini dietro di lei però erano una delusione totale.
Ci mise un paio di giorni a farli diventare decenti per i suoi standard.
Clark Star, dai capelli tinti di blu fluo e occhi verdi, il coreografo personale di Lobelia di 26 anni, era più che entusiasta della giovane promessa.
-Quando ho sentito il brano non potevo non ballare- rise contento
-Davvero? –chiese lei divertita
Lui annuì- è un po’ difficile spiegare ma aveva un ritmo che mi faceva troppo energetico!
-Beh hai altri 14 brani su cui lavorare- rise Lobelia
-Di già?! –chiese lui entusiasta
Lei annuì- li dobbiamo solo registrare, sono di diverso stampo musicale però
-Anche meglio! –disse lui divertito
-In realtà c’è un brano che devo ancora consegnare- disse Lobelia, attirando lo sguardo del suo manager curioso. Da quando l’aveva preso come manager aveva visto un ammonto di lavoro che in cinque non riuscivano a sostenere onestamente.
-Fai sia le musiche che il testo giusto? –chiese Clark
Lei annuì- Si chiama “Move your body”
La canzone originale era “Move your body” di Sia.
-Move your body? –chiese interessato Clark- sembra interessante
-Vuoi a vedere le prove? –chiese Lobelia
Lui annuì- mi darà di sicuro idee, quando la consegnerai?
-Tra…dieci minuti –rise lei
Lui scoppiò a ridere alzandosi- andiamo allora!
Jackson sorrise- sono certo che il capo ne sarà entusiasta, lo chiamo?
-Grazie- sorrise Lobelia tranquilla


Capitolo 8: Mom is too kind

Capitolo 8: Mom is too kind

-Venite su- disse Silvie facendo strada ai bambini verso la chiesa locale
La bella madre di venti era una delle più devote alla chiesa degli dei.
Non solo quello, ma era una delle più prone a fare carità e aiuto.
Nel villaggio in cui erano non vi era povertà.
Tutti aiutavano tutti.
Tutti conoscevano tutti.
Tutti erano in qualche modo lontani parenti-cugini-zii o cavolate varie.
Silvie e i suoi figli erano il nuovo sangue presente nel villaggio.
Margot…era spesso dimenticata dagli altri membri del villaggio onestamente.
Silvie era una donna single con figli.
Che poteva partorire.
Molto bella di aspetto.
I bambini avevano all’incirca 6 anni adesso e lei, che aveva partorito ai 16, aveva solo 22 anni.
Era giovane.
Era bella.
Era una brava madre.
Era fertile.
Era in salute.
Era una brava persona.
Era molto gentile.
Era devota agli dei.
Era di ottima educazione.
Era di ottima morale.
Era ottima in tutto.
E ciò la rendeva la numero uno nella lista di mogli/nuore che tutti volevano.
Dopotutto una nuora così non era un ottimo segno?
In un mondo in cui più figli avevi più eri “uomo”, essere padre di 20 non era ottima notizia?
Inoltre avresti aggiunto i figli che avreste fatto no?
Una donna del genere che sapeva cucinare e gestire 20 bambini di cui 10 maschi.
Senza farsi aiutare dalle figlie, avevano chiesto alle bambine e loro avevano negato di aver mai aiutato la madre in cucina o faccende, cosa che non tutti avevano preso bene onestamente, indicava che poteva gestire una famiglia no?
Molti criticavano la libertà che dava alle sue bambine.
Come educasse i suoi figli a essere rispettosi delle donne e di aiutarle se in difficoltà e soprattutto insegnava anche a loro a fare le faccende domestiche, non solo alle figlie come di norma si faceva.
Negli occhi di Silvie, i suoi figli avevano tutti il diritto ad essere indipendente.
Non serviva loro un uomo che lavorasse o donna che facesse loro da mangiare, potevano far da soli.
Dopotutto uno dei suoi figli maschi aveva la benedizione del dio della cucina e una delle sue figlie della dea della caccia.
Non vi era genere stabilito no?
Inoltre se volevano fare un lavoro potevano farlo, lei avrebbe supportato tutto…forse non proprio tutto, non era certa se avrebbe supportato che si facessero male nel mentre ma se erano felici non era certa di poter dire loro di no…
Poteva solo continuare a crescerli e sperare che vivessero felici…
-Mamma che belle le statue! –disse Lily prendendola per mano
E le bastava questo per essere felice.


Capitolo 12: Come on play with me





Capitolo 12: Come on play with me

-Riprendiamo le riprese in tre minuti –disse il direttore
-Buongiorno mr. Jack –disse Jackson con un sorriso
-Ah Mr. Black- disse il direttore dai capelli grigi e occhi scuri
Nicholas Jack, direttore di quello che sarebbe stato un successone e chi Lobelia pianificava di usare per lanciare la propria carriera nel mondo del cinema
Il film in questione era “Madame Noir”
Parlava di una bambina di pochi anni che rimaneva l’unica in vita della famiglia Noir, rimanendo sola nel mondo corrotto degli adulti e di come diventava qualcuno che nessuno poteva avere contro.
Era un ruolo difficile da fare per una bambina di dodici anni.
Doveva essere abbastanza crudele, adulta, spaventosa e dar l’impressione che lei fosse al potere. Doveva essere una crudele cattiva e onestamente nessuno nel cast vide in quella dolce sorridente ragazzina dai capelli bianchi quella cattiva che serviva.
-Chissà come ha ottenuto il ruolo…
-Il direttore non favorisce nessuno –disse l’attore che avrebbe interpretato il leale maggiordomo di Lobelia, era il miglior attore sulla piazza, Cole Night, moro con occhi verdi, un diciannovenne che aveva ricevuto una madre da suo padre, dopotutto il padre era a capo della Nightstar.
Quando entrò lui nel mondo del cinema ricordava quanto orribile fosse stato essere preso per un figlio di papà che aveva solo quello a suo credito. Sapeva che se Lobelia era lì era per talento, non per favoritismi. L’avrebbe aiutata come suo senior.
-Direttore posso chiederle una cosa sul ruolo- chiese Lobelia incurante degli sguardi che aveva su di sé- qui che reazione vuole per la scena di oggi?
La prima scena che il direttore voleva, quando la protagonista Catherine Noir rompeva ogni relazione con i suoi famigliari rimasti in vita, sanguisughe che volevano solo soldi.
-Qui? –chiese lui- voglio che tu…
Ad essere onesti nemmeno il direttore aveva visto in Lobelia chissà quale forma di Catherine ma quella bambina aveva un talento spaventoso. Quando le diede la scena più dura, come con tutte le dodicenni che si erano presentate, lei non solo la batté come se lei fosse Catherine, gli diede anche una mano a rifinire il carattere di Catherine basandosi sui cambi di espressione che Lobelia poteva ottenere. Poteva scrivere paragrafi su cosa fare ma Lobelia lo visionava prima che lui lo pensasse. Non aveva dubbio che poteva riprenderla senza problemi. Per questo aveva fatto provare prima gli altri, perché lei era nei suoi occhi la migliore Catherine possibile.
-Cole vieni qui –disse il direttore- lei sarà Catherine Noir, Lobelia lui sarà il tuo maggiordomo Sebastian Stuart
Lui annuì- è un piacere
Lei sorrise angelicamente- anche per me, spero di non causare troppi problemi a Cole-senpai
Lui sorrise automaticamente, era troppo tenera per fare Catherine ma l’avrebbe supportata al massimo.
-Lobelia vai a cambiarti- disse il direttore tranquillo- puoi scegliere l’acconciatura
Lei annuì superandolo per andare al trucco con il copione.
Qualche minuto dopo Lobelia entrò sul set indossando il lungo abbigliamento da nobildonna nero con decori rossi, guanti neri in pizzo e i capelli semi raccolti, il trucco leggero se non per le labbra rosse sangue la faceva sembrare innocente. A differenza degli altri attori che ci avevano messo mezza settimana a camminare in quei costumi così autentici, lei non ebbe nessun problema a camminare come una vera nobildonna.
-Azione! –disse il direttore una volta che Lobelia fu di spalle a guardare verso la finestra nella sala conferenze in cui gli altri attori erano seduti a fare da parenti. Cole era in un angolo a stringere i pugni.
-Per questo Catherine dovresti passare a noi il controllo della fortuna dei Noir- disse l’attore che interpretava suo zio
-Ci occuperemo noi di gestire la fortuna
-Non ti mancherà nulla…
Lobelia rise piano silenziando la sala. Le telecamere erano su di lei e quell’atto non era sul copione- non mi mancherà nulla? Ovviamente…una volta che mi avrete uccisa cosa mi mancherebbe infondo?
Il direttore sorrise guardandola continuare a dar loro le spalle. Così…così!
-Catherine…
-Zio Stephan è proprio sbadato…-si girò piano e lo sguardo che aveva era tutto tranne angelico nonostante il sorriso sulle labbra- Si continua a dimenticare il Lady
L’attore sotto quello sguardo faticò a far uscire la sua battuta- io…non…
Lobelia sorrise girandosi completamente a guardarli- forse avete dimenticato chi tra di noi porta il titolo, potrò avere dodici anni di vita ma ciò non rimuove che il mio titolo nobiliare e potere sociale è quello di una Arciduchessa. Un’Arciduchessa protetta da sua maestà l’imperatore…
-Siete solo una mocciosa! Chi pensa che…
-Vuoi provare? –chiese con uno sguardo che fece impallidire l’attore Lobelia, sfida, sete di sangue, divertimento…quelle non erano emozioni una bambina poteva dimostrare- vediamo quanto ci metterò a far rotolare la tua testa, Sebastian!
Cole ebbe un secondo di esitazione su come rispondere prima di riprendersi- si my lady?
-Chiama i soldati, pare che alcuni membri della mia famiglia vogliano ricordati quale posto nella catena sociale hanno- disse avvicinandosi verso l’attore che faceva lo zio e sollevando il suo mento con il ventaglio- potrò essere piccola…ma non sottovalutarmi solo perché non ho i tuoi anni di esperienza…dopotutto, chi sta in cima non ha età fissa…
Lo lasciò andare e si diresse verso la finestra mentre i soldati vennero spinti dal direttore a trascinare via i parenti, tutti ritardati erano quel giorno!
-Sebastian
-Si my lady? –chiese Cole rimanendo inginocchiato di fronte a lei
-Credo di aver appena scelto di macchiare queste mura di sangue- si girò a guardarlo e offrendogli una mano- mi aiuterai?
Cole la guardò e l’ammirazione che doveva fingere non era più finta, recitare con così tanta precisione qualcosa che non si aveva mai fatto…- sarà mio onore servirla sua Maestà
-Oh my –rise Lobelia piano- pare che la mia sete di trono si sia fatta presente…meglio così…non credi?
-Fine scena! –disse il direttore avvicinandosi velocemente a Lobelia mentre Cole ci mise tre o quattro secondi prima che si rendesse conto di chi era e dov’era. L’applauso che scoppiò fu vero e non programmato, quello era talento e lui stesso era il primo a riconoscerlo- Lobelia sei stata eccelsa
-Dice? –chiese lei tranquilla- posso riprovare facendo qualcosa di diverso se vuole
-Diverso? –chiese lui
-Stavo onestamente solo provando –sorrise lei- pensavo che se cambiamo qui…- disse prendendo il copione dalle mani dell’assistente del direttore che era corso al fianco del direttore in automatico come sempre- possiamo aggiungere una differente zia che commenta sulla questione. È incredibile che nessuno abbia la trovata di provare a manipolare la ragazza provando a giocare sui genitori o il fratello o qualcuno del genere non trova?
E come se nulla fosse, Lobelia ricevette anche un credito di assistente per la stesura del copione ideato dal direttore. Dopotutto le sue idee, basate su vite passate, diedero più iniziativa alla creativa del direttore che altro.
-Se mai scrivi un film fammelo sapere! Sarò lieto di dirigerlo! –rise l’uomo noto per non apprezzare nessuno
E senza nemmeno dirlo, Lobelia ebbe vita facile nel fare quel film…


Capitolo 11   Lista Capitoli   Capitolo 13


Capitolo 11: I dance to forget




Capitolo 11: I dance to forget

-Ok cinque minuti di pausa!
-Ottimo lavoro
-Bravissima come sempre
-Lei è la nuova…
-Shh
-Ottimo lavoro miss Blackwood
-Posso dire che è la migliore con cui ho lavorato finora
-Rispetta perfettamente i parametri
Lobelia sorrise ignorando i commenti.
Era ovvio che fosse eccelsa al suo primo tentativo di modella.
Al suo primo tentativo di prove per il concerto.
Al suo primo provino per fare l’attrice.
Aveva fatto più esperienza lei nelle sue vite che chiunque in quel mondo.
-Ottimo lavoro ms, il capo è davvero molto fiero di te- sorrise Jackson Black, un bruno con occhi verdi, manager e assistente di Lobelia
I suoi compiti prevedevano: gestire il lavoro di Lobelia, aiutarla ad organizzarsi, concordare i contratti di lavoro e riportare ogni mossa di Lobelia al capo e a Jonathan.
-Grazie mr Black
-Ho già detto di chiamarmi direttamente Jackson no?
-Allora chiamami Lobelia
-Va bene
-Dopo che lavoro ho? –chiese lei guardandolo
-Dopo la pausa riprenderete le prove, poi ha un ora di pausa per il pranzo e un appuntamento per le prove costume…
-Notizie dalla mia audizione?
-Dovrebbero uscire ufficialmente domani ma… -si avvicinò al suo orecchio- mi hanno già dato il contratto per il ruolo principale
Lobelia sorrise- Davvero?
-Quando torniamo nell’ufficio dovrai firmare con il tuo tutore, stanno già vedendo gli avvocati, la parte è eccelsa, il compenso anche –disse lui contento
Avere come unica star Lobelia era così facile e gratificante, niente attricette iper viziate, Lobelia era così dolce e facile da gestire e portava solo soddisfazioni.
-Puoi passarmi il libro? –chiese Lobelia
Lui annuì- a quando l’esame?
-Dieci giorni
-Andrà bene
-Lo spero –sorrise lei
-Lobelia, tempo
-Arrivo- disse lei seguendo il coreografo



Capitolo 7: I hate that man

Capitolo 7: I hate that man

-Bene ragazzi, vado fuori con Margot, fate i bravi finché non torniamo ok? –disse Silvie sorridendo
-Ciao ciao Mamma! Ciao zia Margot!
Quando la porta di casa si chiuse, i bambini tirarono fuori i fogli.
Alexander batté le mani- cosa abbiamo finora?
Aaron sistemò i fogli- sappiamo poco
-Per iniziare non è del villaggio –disse Alaric
Jackson annuì- questo rimuove tutte le persone che conosciamo
Nicholas sospirò- fantastico
-Beh se consideri i candidati…- mormorò Leonhardt
-In effetti
Sebastian annuì- meglio di no
Jonathan annuì- questo però ci complica il lavoro
-Almeno siamo certi che il bastardo non ha le palle di farsi vedere nelle nostre vite- disse Oblivion
-Anche vero- commentò Ace
Alexis batté le mani- quindi vediamo un po’ che cosa abbiamo trovato dai pettegolezzi?
-Mamma è arrivata al villaggio due mesi prima della nostra nascita- disse Bell
-Aveva solo zia Margot con lei e due valige- aggiunse Seraphine
-Da quando è arrivata vi sono stati zero visite da uomini sconosciuti- disse Caroline
-Mamma non usciva molto e Margot si occupava della maggior parte delle cose, ciò ci fa credere che sia rimasta sola con Margot la maggior parte della gravidanza- disse Michelle
-Una gravidanza come la sua non è di certo qualcosa che puoi non notare no? –chiese Annalise
-Non penso avrebbe potuto anche volendo nasconderci…-mormorò Lily
-Come se mamy ci avrebbe mai nascosto- commentò Evanora
-Anche vero –concordò Reina
-Ciò che sappiamo è che mamma sembra di famiglia nobile, non sposata e in fuga- disse Roseline
-Ciò mi fa pensare che mamma sia stata stuprata- mormorò Alexander
-Stuprata? –chiese Aaron- chi osa!?
-Lo stronzo di nostro padre? –provò Ace
-Non sarebbe una novità, nel mondo nobile intendo, che un uomo abusi di una donna e la colpa sia della donna perché “succinta e seduttrice” –disse con disgusto Alexis
-Ciò vuol dire che mamma doveva correre via o la forzavano a sposare il suo stupratore! –disse orrificato Jonathan
-Povera mamy…- disse Lily
-Sappiamo quindi che è probabilmente un nobile…
Nope
-Sposato
Nope
-Forse voleva mamma come concubina e lei si è rifiutata?
Nope
-Può essere…sarà più vecchio?
Beh quello si
-Oddio e se fosse un vecchiaccio, orribile di aspetto?!
…credo la dea della bellezza si sia offesa visto che è anche vostro padre…
-Dobbiamo tenerlo lontano! Chiunque lui sia!
Ehm…tenerli, lontani, loro siano…oh il caos di grammatica
-Quindi dobbiamo capire chi è e dobbiamo allontanarlo da mamma!
Good luck with that…



Capitolo 6: My what a good child

Capitolo 6: My what a good child

Silvie era una brava madre.
Una brava madre che concentrava la sua intera giornata sui figli.
La sua giornata cominciava alle 5 del mattino.
Dopo una veloce doccia calda iniziava a lavorare.
Faceva il bucato, controllava le erbe, raccoglieva le cose dal campo e ritornava a casa.
Alle 6.30 iniziava a preparare la colazione
Alle 7 svegliava i bambini.
Serviva loro una colazione calda basata sui gusti di essi.
Ciò prevedeva un menù abbastanza vario e bilanciato con almeno tre piatti con frutta fresca, cinque di dolci di vario tipo, tre con cioccolato, due con qualcosa di soffice e morbido, uno fritto (di solito ciambelle ripiene alla crema), latte fresco, cioccolata calda, tisane o thè appena fatto e più tipi di succhi di frutta.
Alle 7.30 portava i bambini a scuola.
Dalle 8.00 alle 13.00 si occupava della casa e dell’orto.
Faceva le faccende.
Si occupava di andare a fare la spesa prima del mercato di mezzogiorno.
Riprendeva i bambini alle 13.30
Alle 14 iniziava il pranzo.
Alle 14.30 circa i bambini finivano di mangiare.
Verso le 15 aiutava i bimbi a fare i compiti.
Dopo dipendeva dalla giornata.
Verso le 19 la cena era pronta.
Alle 21 i bambini a nanna.
Alle 22 lei andava a dormire.
Nel mezzo doveva gestire parecchi spasimanti.
Rotture di scatole.
Dame che consigliavano su come crescere i suoi figli.
Idioti vari.
E i mal di testa causati dai cretini…
-Sono certo che ai bambini manca una figura paterna
-Dovrebbe? –chiese Silvie con un sorriso
-Beh hanno un’eccelsa madre
-Oh grazie- sorrise Silvie
-E sono certo sentano la mancanza di un padre
-Dovrebbero? –chiese Silvie
-Ovviamente!
-Oh ma che strano, sono abbastanza sicura che io basti come genitore- disse Silvie
-Ma senza una buona figura paterna non avranno…
-Buona giornata- disse Silvie sbattendogli la porta in faccia.
Se li facevano venire gli dei che si occupavano di portar loro sfiga…


Capitolo 10: How do you love someone




Capitolo 10: How do you love someone

-Lei è Lobelia- disse Jonathan contento- Lobelia, lui è il proprietario della Nightstar, il mio amico Ludovic Night
L’uomo dai capelli grigi e occhi scuri era severo quanto dipinto nella storia.
Quando incontrò la protagonista la prima volta fu una tragedia.
La solita storiella da Cenerentola: cattivo capo, incompreso genio, genio poi compreso, ripagate ogni ingiustizie ecc…
-Per me è un piacere conoscerla- disse Lobelia con un sorriso
Lui sorrise, ma solo perché era qualcuno che Jonathan gli presentava- proviamo, hai un brano tuo o vuoi fare una cover?
L’errore della protagonista: la cover.
Il perfezionista Ludovic amava chi lavorava e creava la propria strada da solo
-Un pezzo mio se va bene –disse lei
Lui annuì- hai la musica? Sei fortunata abbiamo la band che usiamo per prove nella zona registrazione…
-Si –disse dandogli lo spartito- non è allegrissima temo…
-Andrà bene- dice lui annuendo mentre batte la mano sul mucchio di fogli- uhm non male…proviamo, chiama i ragazzi tu
La canzone che Lobelia stava per cantare era “How Do You Love Someone” di Ashley Tisdale.
La bella dodicenne dalle due lunghe code vestita con una gonna bianca, calze alte fino a sopra al ginocchio a forma di gatto, scarpette nere con un po’ di tacco, un maglione a maniche lunghe e collo alto nero, una collana a forma di stella bianca con orecchini abbinati e un orologio nero al polso era una visione per quelli che erano sempre abituati a quelle donne adulte più nude che vestite o bande di gruppi rock troppo duri per non far paura o sembrare patetici.
Quando la musica iniziò Ludovic iniziò a guardare la canzone ma al primo verso i fogli gli caddero di mano e rimase a fissare la bambina facendo partire subito la registrazione.
Lobelia chiuse gli occhi tenendo le mani sulle sue cuffie e mantenendo la distanza necessaria dal microfono per garantire il miglior suono possibile. Non era una principiante lei.
-“Mama never taught me how to love
“Mamma non mi ha mai insegnato ad amare
Daddy never taught me how to feel
Papa non mi ha mai insegnato come provare (sentimenti)
Mama never taught me how to touch
Mamma non mi ha mai insegnato a toccare
Daddy never showed me how to heal
Papa non mi ha mai mostrato come guarire
Mama never set a good example
Mamma non è mai stata un buon esempio
Daddy never held mama's hand
Papa non ha mai tenuto la mano di mamma
Mama found everything hard to handle, daddy never stood up like a man
Mamma trovava tutto difficile da gestire, papa non si è mai comportato da uomo
I've walked around broken
Camminavo in giro rotta
Emotionally frozen
Emozionalmente congelata
Getting it on, getting it wrong”
Cominciandolo, sbagliandolo”
Riprese fiato per un secondo prima di alzare il tono della voce
“How do you love someone without getting hurt?
Come ami qualcuno senza farti male?
How do you love someone without crawling in the dirt?
Come ami qualcuno senza strisciare nel fango?
So far in my life, clouds have blocked the sun
Fino ad adesso nella mia vita, le nuvole hanno bloccato il sole
How do you love, how do you love someone?
Come ami, come ami qualcuno?
How do you love, how do you love someone?”
Come ami, come ami qualcuno?”
Lobelia aprì gli occhi, uno sguardo meno gentile era ora presente e il suo viso non era felice
“I was always the chosen child
Sono sempre stata la prescelta
The biggest scandal I became
Il più grande scandalo sono diventata
They told me I'd never survive
Mi hanno detto che non sarei mai sopravvissuta
But survival's my middle name
Ma Sopravvivenza è il mio secondo nome
I've walking around hoping
Sto camminando in giro sperando
Just barely coping
A mala pena cooperando
Getting on, getting it wrong”
Cominciandolo, sbagliandolo”
Riprese fiato un secondo prima di continuare
“How do you love someone without getting hurt?
Come ami qualcuno senza farti male?
How do you love someone without crawling in the dirt?
Come ami qualcuno senza strisciare nel fango?
So far in my life, clouds have blocked the sun
Fino ad adesso nella mia vita, le nuvole hanno bloccato il sole
How do you love, how do you love someone?
Come ami, come ami qualcuno?
How do you love, how do you love someone?
Come ami, come ami qualcuno?
It's hard to talk
È difficile parlare
To see what's deep inside
Vedere cosa c’è nel profondo
It's hard to tell the truth
È difficile dire la verità
When you've always LIED”
Quando hai sempre MENTITO”
Chiuse gli occhi riprendendo fiato mentre la musica continuava, strinse le mani di più sulle cuffie riaprendo gli occhi
“How do you love someone without getting hurt?
Come ami qualcuno senza farti male?
How do you love someone without crawling in the dirt?
Come ami qualcuno senza strisciare nel fango?
So far in my life, clouds have blocked the sun
Fino ad adesso nella mia vita, le nuvole hanno bloccato il sole
How do you love, how do you love someone?
Come ami, come ami qualcuno?
How do you love someone and make it last?
Come ami qualcuno e lo fai durare?
How do you love someone without tripping on the past?
Come ami qualcuno senza cadere sul passato?
So far in my life, clouds have blocked the sun
Finora nella mia vita, nuvole hanno bloccato il sole
How do you love, how do you love someone?
Come ami, come ami qualcuno?
How do you love, how do you love someone, someone?”
Come ami, come ami qualcuno, qualcuno?”
Quando la musica finì Lobelia si accorse che l’avevano registrata.
-Meravigliosa! –disse entusiasta Ludovic- e tu hai questo talento a casa e non dici nulla?!
Jonathan rise- brava eh?
-Eccelsa! Venite nel mio ufficio, firmiamo subito! –rise lui allegro- oggi è nata una nuova stella
-Sono andata bene? –chiese Lobelia timidamente
-Perfetta! Eccelsa! Che carattere poi oltre alla bravura! Ah una stella! Abbiamo una nuova stella!
Lobelia sorrise, mentalmente ghignò però. Non aveva intenzione di andare al 1000% da subito, ma il suo 30% aveva già ottimi risultati pare…



Capitolo 3: I can, don't worry

Capitolo 3: I can, don’t worry

-Una guerra? –chiese il re sbiancando
Una guerra stava per iniziare
-Damian ha ancora…- iniziò la regina
-Non potrà partecipare- disse il medico subito- ci vorranno ancora un paio di settimane minimo prima che guarisca
-Quindi che faremo? –chiese Damian
-Beh c’è il principe Ciel –disse un ministro
-Ciel è inadatto! –disse subito la regina in panico
Il suo bambino…
-Non ha addestramento! –disse subito Damian
-Ma è la tradizione- sorrise un ministro
-Che uno degli eredi vada in guerra? Corretto –disse Astrid zittendo la sala- ma è conveniente per lei che mio fratello minore vada non trova? Non era anche suo figlio presente quando Damian si è rotto il braccio?
-Cosa insinua principessa? –chiese lui pallido
-Insinuo ciò che è ovvio- disse lei- guardie!
Due soldati afferrarono il ministro trascinandolo via.
-Astrid…- iniziò la regina
-Ok sono stanca di questo caos. Risolviamo la cosa molto velocemente- disse Astrid facendo zittire tutti
La sala la guardò
-Damian è impossibilitato dal braccio quindi è un no, Ciel è assolutamente incapace, scusami fratellino
Lui sorrise- non importa
-Quindi…andrò io- disse Astrid
La sala si congelò.
-NO! –disse subito Ciel afferrandole il polso- non puoi!
-Posso
-Astrid pensaci bene! –disse il re
-Tra i tre di noi, sono la migliore con la spada e miglio talento magico, ho una benedizione più utile in campo di battaglia e sono più esperta su strategie militari e simili. Andrò io
-Ma…- iniziò il re
-Chiamate l’istruttore, chiedete a lui chi pensa sopravvivrà in guerra
Alla fine, il nome del membro della famiglia reale che sarebbe andato fu…
-Astrid Nova Bloodborn sarà a comando della tredicesima armata
Come Astrid aveva previsto, la sua famiglia era distrutta dalla cosa.
-Sei sicura di voler andare? –chiese il re
-La mia bambina…- continuava a piangere la regina
-Se il mio braccio fosse…-continuava a mormorare Damian
Astrid sospirò esasperata
-Andrà bene –disse Ciel sorridendo- mi dispiace però…se fossi stato più attento
-Non importa, starò bene –disse Astrid
Ciel le tese il mignolino- promettimi che tornerai…
Astrid sorrise e glielo strinse- va bene, tornerò vittoriosa, promesso


Capitolo 2: I will be alright

Capitolo 2: I will be alright

-Lady Astrid, per oggi abbiamo finite
Sorrido riponendo la spada- grazie mille per oggi istruttore
-Ah se solo quelle teste bacate dei tuoi fratelli fossero così bravi…
Le lezioni? Piacevoli, i commenti su quanto facessero schifo i fratelli non proprio
-Il principe Damian sarà un eccelso futuro re
-La principessa Astrid è così devota alla famiglia, sarà una tragedia sposarla in futuro
-Non vedo l’ora di vedere la prossima guerra!
-Sicuramente il principe Damian porterà onere come sempre
-Ah mi chiedo quale principe verrà per la mano della principessa questo mese
-Mi chiedo se il re sposerà la principessa in ordine di avere pace…
-Non penso
-Non oserebbe vero?
-La principessa però ha quell’hobby un po’…
-Intendi l’allenamento con spada?
-Si
-Non credo sia molto attraente su una donna
Ma farsi i cazzi loro la gente no eh?
-Forse dovremmo consigliare al re di non farla continuare?
-Dopotutto non potrebbe sposarsi giusto?
-Il principe Damian dovrebbe tornare ad allenarsi…
-Con quel braccio?
-Sta mettendo peso!
-Peso? Sta perdendo muscoli!
I cazzi loro non se li fanno mai…
-Il principe Ciel è proprio…
-Come dire…
-Inutile
Mi fermo dal camminare
-Vero? Non fa mai nulla
-Non posso credere sia fratello gemello della principessa
-O il fratellino del principe Damian
Queste puttanelle…
-Forse dovremmo dire alla regina
-Che avete una lingua di troppo? –chiedo io facendole sbiancare
-Principessa noi…
Fischio e l’head-maid arriva di corsa- queste stronzette stanno insultando me e i miei fratelli…
-Mi occuperò di loro immediatamente sua altezza- dice lei scurendosi in volto
La nostra nana, l’head maid attuale, non tollera chi mal parla noi.
Che rottura di…
-Ciel sono io –dico entrando nel laboratorio
-Sorellona! –dice lui abbracciandomi stretta- finita la pratica?
Io sorrido- si, cosa stai facendo Ciel?
-Questo –dice lui dandomi una boccetta
-Cos’è?
-Ricordi? Papà ha detto che gli fa male la schiena ultimamente quindi…volevo aiutarlo- dice lui leggermente rosso- pensi lo accetterà
Sorrido intenerita- perché non andiamo a darglielo ora?
Questo fratellino che chiamano inutile, non hanno idea dell’ammonto di lavoro che ha e di quanto utile e abile sia…
-Grazie Ciel- sorride papà prendendo la bevanda- sei stato dolcissimo
-Non è nulla papà… -dice lui in imbarazzo
Ed è proprio per questo suo talento che farò la guerra al suo posto



Capitolo 9: Waiting




Capitolo 9: Waiting

-Un provino Grandpa? –chiese Lobelia giocando con una ciocca di capelli.
Lui annuì- la compagnia di un amico di famiglia ha ottime credenziali, perché non proviamo Love?
Un provino…
-Come si chiama la compagnia Grandpa?
-Nightstar
La Nightstar
La compagnia della protagonista.
-Vorrei tanto provare Grandpa! –sorrise lei
Se si parlava della storia originale, allora Lobelia doveva calcolare ogni cosa nel minimo dettaglio.
-Vado in camera Grandpa a riposare –disse Lobelia
-Ok tesoro
La prima variabile da considerare era il protagonista maschile: Michael Thomas Lorens
Michael Thomas, capelli biondi e occhi rossi, protagonista maschile.
Un ragazzino viziato, ricco e con un bel po’ di problemi mentali.
Un dannato psicopatico per essere precisi.
Se andava per le cose fatte…
Stupro, omicidio, induzione a suicidio…stalking…
Perché però?
Beh…era uno psicopatico, si è innamorato della protagonista e ha condannato a morte tutti gli altri.
Un dannato buono vero?
Che razza di esempio da dare alle ragazzine che leggevano la storia
“Sta con il killer perché altrimenti sarai triste!”
Che razza di…
La protagonista femminile era: Lauren Stellar
Lauren Stellar, capelli tinti di rosa e occhi verdi, protagonista femminile.
Era…un’idiota.
Il tipo di persona che credeva di essere al centro del mondo e buona.
Quello che cercava sempre di essere la protagonista.
L’adorata.
Aveva un bel faccino, un corpo aggraziato e una voce semi-decente, le sue qualità di attrice erano mediocri ma migliorava in fretta.
Purtroppo era fortunata ad avere uno sugar daddy che la supportò e poi ottenne l’amicizia e l’amore del protagonista maschile.
-La protagonista incontra il suo debutto all’età di…diciassette…io ho attualmente 12 anni e lei ne ha dieci ergo ho sette anni per entrare nell’intrattenimento.
Il piano era tenderle una trappola e aspettare.
Dopotutto…non era tipo che non sapeva come vincere una partita a scacchi…


Capitolo 8: Not yours




Capitolo 8: Not yours

-Ok signorina, la sua lezione per oggi è finita
Lei sorrise- grazie mille professore
Le lezioni di piano con Mr. Johnson, dai capelli neri e occhi verdi, erano più che piacevoli. Un uomo severo ma gentile nei suoi modi di fare unito a un cheat naturale come Lobelia era impossibile che andassero male.
Di fatto lui era più che fiero di questa sua alunna.
-Quindi?
-Jonathan ti sei trovato una ragazza con un talento naturale
-Davvero?
-Piano, chitarra, violino…non ha problemi nell’apprendere nessuno strumento che le ho proposto onestamente
Lui sorrise- davvero?
-Mento mai vecchio mio?
-No –ammise lui felice
La sua piccola era sempre così piena di soddisfazioni per lui
-Secondo me dovrebbe iniziare a fare qualche provino –disse lui
-Dici?
-Secondo me avrebbe molta fortuna in ciò
-Suona davvero così bene?
-Decisamente
Nel mentre i due discutevano sul talento artistico di Lobelia, la ragazza era più intenta a ricercare online alcune cose per rendere certo il suo successo.
Aveva molte ricerche da fare se voleva essere “eccelsa” in quel mondo:
Generi musicali popolari,
Stili popolari,
Artisti popolari,
Canzoni esistenti,
Balli popolari…
Tutto ciò che l’avrebbe resa popolare insomma e le avrebbe dato un ottimo inizio.
Dopotutto voleva essere la migliore.
-Canzoni del genere…non credo siano inadatte al mio tono di voce…
Ricreare canzoni popolari in altre sue vite non era difficile.
Dopotutto se non esistevano poteva crearle
Se esistevano, poteva farne delle cover
Era pronta a faticare un po’ di memoria
A commettere un’ingiustizia a autori di altri mondi rubando il loro lavoro
A diventare una copia di sé passate che avevano avuto successo…
Era disposta a tutto pur di vincere ciò che voleva.
-Non ho mai detto di essere buona…

Capitolo 7   Lista Capitoli   Capitolo 9


Capitolo 1: I can do it


Lady Warrior: The Princess

Capitolo 1: I can do it

Quando ho aperto gli occhi ero una neonata. Questa è la mia terza vita. Ho speso la prima come medico, la seconda come militare e la terza sono nata come principessa di un potente regno con diritti al trono. La cosa strana però è che in questo mondo esiste la magia, esistono protezioni divine, esistono abilità speciali.  La principessa Astrid Nova Bloodborn, ovvero me, è la seconda figlia del re del regno di Blackwood, unica femmina con un fratello maggiore di due anni e un gemello più piccolo di qualche secondo. Mio padre è il re Black V, aveva capelli scuri un tempo, ora grigi per l’età, e occhi viola poiché è il colore della nostra linea famigliare, se un figlio non lo eredita non è suo figlio. Mia madre è la regina Novalia Arundell, ha capelli sul viola chiaro e occhi rosa, era una figlia di un Arciduca un tempo, ora regina e unica moglie del re. Il maggiore dei figli si chiama Damian Black VI, ha capelli sul nero con tracce di viola scuro e occhi viola, non è abilissimo come militare ma è eccelso come probabile sovrano. Il secondo gemello e secondo figlio maschio si chiama Ciel Sebastian III, ha capelli biondo platino con tracce di viola chiaro e occhi viola, il biondo viene dalla madre del re sembra. Io, Astrid Nova I, ho lunghi capelli viola, chiari in cima e si scuriscono piano fino alle punte, ho occhio viola con tracce di oro, da dove venga l’oro è un mistero e in pochi ci fanno caso pare. Damian è protetto dal Dio dell’Amministrazione, Ciel dal Dio della Ricerca, io…dal Dio della Guerra, dal Dio della Medicina e dalla Dea delle Visioni e della Sorte. Di questi tre i primi due sono probabilmente rimanenze delle vite di prima. Grazie al terzo ho visto il futuro e…non sono felice. Secondo ciò che ho visto, originalmente Astrid è molto principesca, eccelsa relazione con il gemello, i suoi e il maggiore; Damian è chi condurrà il regno e Ciel predilige poltrire o studiare. Una guerra scoppierà e da tradizione un figlio dovrà prendere controllo di alcune truppe. Damina dovrebbe farcela ma, feritosi a cavallo, non può andare e tocca a Ciel. Durante la guerra Ciel morirà in un attacco a sorpresa nella sua base, da lì la guerra verrà vinta da Damian ma la morte di Ciel distruggerà la sua etica e tutto calerà a picco, causando la distruzione di tutto…la mia solita fortuna del cavolo.
Per questo ho modificato la storia. Sono vicinissima alla mia famiglia certo ma non sto con le mani in mano. Ciel non vuole allenarsi e l’istruttore e papà hanno perso il desiderio di provarci, io ho preso il suo posto. Avevo cinque anni all’epoca, Ciel era sparito e l’istruttore molto frustrato perché non poteva fare il suo ruolo, sarebbe stato pagato a prescindere ma era un uomo di onore e gli dava ai nervi non guadagnarsi lo stipendio. Gli chiesi di allenare me al posto di Ciel e si mostrò che avevo talento nella cosa, grazie al Dio della Guerra probabilmente e al mio passato come generale supremo militare. I miei l’hanno presa come hobby visto che non sanno chi ho come protettore, sanno che sono sotto il Dio della Medicina, niente oltre quello.
Nel tempo ho viziato Ciel parecchio pare e lui è estremamente legato a me al punto di non mangiare cibo se non glielo porto. È un po’, tanto, ossessionato dalle sue ricerche e tende a scordarsi tutto il resto. Io sono l’unica di cui si fida, ha grossi problemi per qualche ragione nel fidarsi di altri oltre me, e unica che può entrare nel suo laboratorio e trascinarlo fuori. Fa tutto ciò che gli dico ed è un grosso siscon, non nel senso romantico o incestuoso, più in quello “mia sorella è una dea!”, è anche l’unico che sa che ho tre protezioni, cosa che lo fa sentire speciale. Siamo gemelli e il legame che ho con lui non posso averlo da altri. Non gli ho detto della guerra o di cosa ho visto nelle mie visioni, non lo farò nemmeno in futuro. Non serve che sappia.
-Ciel- dico entrando nel suo laboratorio, abbiamo ora sedici anni, di età di marito ma nessuno dei due vuole una fiancé. Ciel è escluso da ciò perché…sarebbe molto triste per lei venir costantemente paragonata a me, Damian non ha una fiancé perché Ciel non ha una fiancé e non volevano essere scorretti, inoltre Damina è siscon come Ciel, un po’ meno evidente e ossessivo, io perché non voglio averne uno. Non sono capricciosa e al mio rifiuto i miei me l’hanno data vinta.
Lui mi guarda da sopra il suo marchingegno- sorellona…
-Ora di cena- dico io tendendogli una mano- andiamo su
Lui annuisce posando gli strumenti e pulendosi le mani con la magia prima di prendermi la mano e lasciarsi condurre fino alla sala da pranzo- siamo qui
-Grazie Nova- sorride mia madre- solo tu puoi recuperarlo.
Ciel si siede alla mia destra mentre io mi siedo alla destra di Damian che è seduto alla destra di nostro padre, alla sinistra di papà c’è solo la mamma, se avesse avuto concubine al fianco di mamma ci sarebbero state le concubine in ordine di preferenza ma papà trova la pratica di ciò orrida.
-Ancora chiuso lì tu? –chiede papà
Ciel annuisce mangiando in silenzio.
Io sorrido a Damian- come sta il braccio?
Lui sfiora il braccio sinistro fasciato- meno dolente. Purtroppo non potrò combattere per almeno altri tre mesi
Questo è il motivo per cui non potrà andare in guerra.
Io gli sorrido- speriamo non ve ne sia bisogno. Riposati, la tua salute è priorità
Lui mi scompiglia i capelli- grazie Nova
Ciel mi tira a sé- mia
-Buono tu- dico io
Damian sorride- sono malato, Nova ti prendi cura di me?
Oh dei…
Mia madre ride- oh dei…e come farete quando Nova si sposerà?
-Non si sposerà! –dicono i due in coro
Mio padre alza un sopracciglio- e voi avete diritto di voce in capitolo perché…? Se io come padre non mi azzardo a dire nulla, voi che potete fare?
-Sono suo fratello maggiore posso!
-Sono il gemello! Mia sorella non si tocca!
Spero sinceramente che questa allegria non sparisca quando quel messaggio arriverà a corte…


Duchess De Dragon

Duchess De Dragon
Trama:
La duchessa Elizabeth Evelyn De Dragon è un personaggio secondario e di supporto della storia “The Cinderella of the City”. La storia aveva una protagonista, un protagonista maschile, un cattivo e una cattiva. La storia era piena di personaggi abusivi, cambi di morale e…un’incavolatura dietro l’altra. Destinata a morire per le mani di un cattivo secondario, il suo fiancé, la duchessa decide di mandare al diavolo tutto e rompere le future nozze con il supporto del sovrano. Dopo aver fatto questo che cosa può fare? Beh…adottare i quattro personaggi principali sembra un’ottima idea, no?
Storie Connesse: Lista

Lista dei capitoli:

I am the father apparently

I am the father apparently Trama: Ritornata indietro nel tempo a quando era ancora una bambina, Lia non vuole soffrire alle mani dell’abusiv...