Capitolo 8: Mom is too kind
-Venite su- disse Silvie facendo strada ai bambini verso la
chiesa locale
La bella madre di venti era una delle più devote alla chiesa
degli dei.
Non solo quello, ma era una delle più prone a fare carità e
aiuto.
Nel villaggio in cui erano non vi era povertà.
Tutti aiutavano tutti.
Tutti conoscevano tutti.
Tutti erano in qualche modo lontani parenti-cugini-zii o
cavolate varie.
Silvie e i suoi figli erano il nuovo sangue presente nel
villaggio.
Margot…era spesso dimenticata dagli altri membri del
villaggio onestamente.
Silvie era una donna single con figli.
Che poteva partorire.
Molto bella di aspetto.
I bambini avevano all’incirca 6 anni adesso e lei, che aveva
partorito ai 16, aveva solo 22 anni.
Era giovane.
Era bella.
Era una brava madre.
Era fertile.
Era in salute.
Era una brava persona.
Era molto gentile.
Era devota agli dei.
Era di ottima educazione.
Era di ottima morale.
Era ottima in tutto.
E ciò la rendeva la numero uno nella lista di mogli/nuore
che tutti volevano.
Dopotutto una nuora così non era un ottimo segno?
In un mondo in cui più figli avevi più eri “uomo”, essere
padre di 20 non era ottima notizia?
Inoltre avresti aggiunto i figli che avreste fatto no?
Una donna del genere che sapeva cucinare e gestire 20
bambini di cui 10 maschi.
Senza farsi aiutare dalle figlie, avevano chiesto alle
bambine e loro avevano negato di aver mai aiutato la madre in cucina o
faccende, cosa che non tutti avevano preso bene onestamente, indicava che
poteva gestire una famiglia no?
Molti criticavano la libertà che dava alle sue bambine.
Come educasse i suoi figli a essere rispettosi delle donne e
di aiutarle se in difficoltà e soprattutto insegnava anche a loro a fare le
faccende domestiche, non solo alle figlie come di norma si faceva.
Negli occhi di Silvie, i suoi figli avevano tutti il diritto
ad essere indipendente.
Non serviva loro un uomo che lavorasse o donna che facesse
loro da mangiare, potevano far da soli.
Dopotutto uno dei suoi figli maschi aveva la benedizione del
dio della cucina e una delle sue figlie della dea della caccia.
Non vi era genere stabilito no?
Inoltre se volevano fare un lavoro potevano farlo, lei
avrebbe supportato tutto…forse non proprio tutto, non era certa se avrebbe
supportato che si facessero male nel mentre ma se erano felici non era certa di
poter dire loro di no…
Poteva solo continuare a crescerli e sperare che vivessero
felici…
-Mamma che belle le statue! –disse Lily prendendola per mano
E le bastava questo per essere felice.
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