Capitolo 12: Come on play
with me
-Riprendiamo le riprese in tre minuti –disse il direttore
-Buongiorno mr. Jack –disse Jackson con un sorriso
-Ah Mr. Black- disse il direttore dai capelli grigi e occhi
scuri
Nicholas Jack, direttore di quello che sarebbe stato un
successone e chi Lobelia pianificava di usare per lanciare la propria carriera
nel mondo del cinema
Il film in questione era “Madame Noir”
Parlava di una bambina di pochi anni che rimaneva l’unica in
vita della famiglia Noir, rimanendo sola nel mondo corrotto degli adulti e di
come diventava qualcuno che nessuno poteva avere contro.
Era un ruolo difficile da fare per una bambina di dodici
anni.
Doveva essere abbastanza crudele, adulta, spaventosa e dar l’impressione
che lei fosse al potere. Doveva essere una crudele cattiva e onestamente
nessuno nel cast vide in quella dolce sorridente ragazzina dai capelli bianchi
quella cattiva che serviva.
-Chissà come ha ottenuto il ruolo…
-Il direttore non favorisce nessuno –disse l’attore che
avrebbe interpretato il leale maggiordomo di Lobelia, era il miglior attore
sulla piazza, Cole Night, moro con occhi verdi, un diciannovenne che aveva
ricevuto una madre da suo padre, dopotutto il padre era a capo della Nightstar.
Quando entrò lui nel mondo del cinema ricordava quanto
orribile fosse stato essere preso per un figlio di papà che aveva solo quello a
suo credito. Sapeva che se Lobelia era lì era per talento, non per favoritismi.
L’avrebbe aiutata come suo senior.
-Direttore posso chiederle una cosa sul ruolo- chiese
Lobelia incurante degli sguardi che aveva su di sé- qui che reazione vuole per
la scena di oggi?
La prima scena che il direttore voleva, quando la
protagonista Catherine Noir rompeva ogni relazione con i suoi famigliari
rimasti in vita, sanguisughe che volevano solo soldi.
-Qui? –chiese lui- voglio che tu…
Ad essere onesti nemmeno il direttore aveva visto in Lobelia
chissà quale forma di Catherine ma quella bambina aveva un talento spaventoso. Quando
le diede la scena più dura, come con tutte le dodicenni che si erano
presentate, lei non solo la batté come se lei fosse Catherine, gli diede anche
una mano a rifinire il carattere di Catherine basandosi sui cambi di
espressione che Lobelia poteva ottenere. Poteva scrivere paragrafi su cosa fare
ma Lobelia lo visionava prima che lui lo pensasse. Non aveva dubbio che poteva
riprenderla senza problemi. Per questo aveva fatto provare prima gli altri,
perché lei era nei suoi occhi la migliore Catherine possibile.
-Cole vieni qui –disse il direttore- lei sarà Catherine
Noir, Lobelia lui sarà il tuo maggiordomo Sebastian Stuart
Lui annuì- è un piacere
Lei sorrise angelicamente- anche per me, spero di non
causare troppi problemi a Cole-senpai
Lui sorrise automaticamente, era troppo tenera per fare
Catherine ma l’avrebbe supportata al massimo.
-Lobelia vai a cambiarti- disse il direttore tranquillo-
puoi scegliere l’acconciatura
Lei annuì superandolo per andare al trucco con il copione.
Qualche minuto dopo Lobelia entrò sul set indossando il lungo
abbigliamento da nobildonna nero con decori rossi, guanti neri in pizzo e i
capelli semi raccolti, il trucco leggero se non per le labbra rosse sangue la
faceva sembrare innocente. A differenza degli altri attori che ci avevano messo
mezza settimana a camminare in quei costumi così autentici, lei non ebbe nessun
problema a camminare come una vera nobildonna.
-Azione! –disse il direttore una volta che Lobelia fu di
spalle a guardare verso la finestra nella sala conferenze in cui gli altri
attori erano seduti a fare da parenti. Cole era in un angolo a stringere i
pugni.
-Per questo Catherine dovresti passare a noi il controllo
della fortuna dei Noir- disse l’attore che interpretava suo zio
-Ci occuperemo noi di gestire la fortuna
-Non ti mancherà nulla…
Lobelia rise piano silenziando la sala. Le telecamere erano
su di lei e quell’atto non era sul copione- non mi mancherà nulla? Ovviamente…una
volta che mi avrete uccisa cosa mi mancherebbe infondo?
Il direttore sorrise guardandola continuare a dar loro le
spalle. Così…così!
-Catherine…
-Zio Stephan è proprio sbadato…-si girò piano e lo sguardo
che aveva era tutto tranne angelico nonostante il sorriso sulle labbra- Si
continua a dimenticare il Lady
L’attore sotto quello sguardo faticò a far uscire la sua
battuta- io…non…
Lobelia sorrise girandosi completamente a guardarli- forse
avete dimenticato chi tra di noi porta il titolo, potrò avere dodici anni di
vita ma ciò non rimuove che il mio titolo nobiliare e potere sociale è quello
di una Arciduchessa. Un’Arciduchessa protetta da sua maestà l’imperatore…
-Siete solo una mocciosa! Chi pensa che…
-Vuoi provare? –chiese con uno sguardo che fece impallidire
l’attore Lobelia, sfida, sete di sangue, divertimento…quelle non erano emozioni
una bambina poteva dimostrare- vediamo quanto ci metterò a far rotolare la tua
testa, Sebastian!
Cole ebbe un secondo di esitazione su come rispondere prima
di riprendersi- si my lady?
-Chiama i soldati, pare che alcuni membri della mia famiglia
vogliano ricordati quale posto nella catena sociale hanno- disse avvicinandosi
verso l’attore che faceva lo zio e sollevando il suo mento con il ventaglio-
potrò essere piccola…ma non sottovalutarmi solo perché non ho i tuoi anni di
esperienza…dopotutto, chi sta in cima non ha età fissa…
Lo lasciò andare e si diresse verso la finestra mentre i
soldati vennero spinti dal direttore a trascinare via i parenti, tutti
ritardati erano quel giorno!
-Sebastian
-Si my lady? –chiese Cole rimanendo inginocchiato di fronte
a lei
-Credo di aver appena scelto di macchiare queste mura di
sangue- si girò a guardarlo e offrendogli una mano- mi aiuterai?
Cole la guardò e l’ammirazione che doveva fingere non era
più finta, recitare con così tanta precisione qualcosa che non si aveva mai
fatto…- sarà mio onore servirla sua Maestà
-Oh my –rise Lobelia piano- pare che la mia sete di trono si
sia fatta presente…meglio così…non credi?
-Fine scena! –disse il direttore avvicinandosi velocemente a
Lobelia mentre Cole ci mise tre o quattro secondi prima che si rendesse conto
di chi era e dov’era. L’applauso che scoppiò fu vero e non programmato, quello
era talento e lui stesso era il primo a riconoscerlo- Lobelia sei stata eccelsa
-Dice? –chiese lei tranquilla- posso riprovare facendo
qualcosa di diverso se vuole
-Diverso? –chiese lui
-Stavo onestamente solo provando –sorrise lei- pensavo che
se cambiamo qui…- disse prendendo il copione dalle mani dell’assistente del
direttore che era corso al fianco del direttore in automatico come sempre-
possiamo aggiungere una differente zia che commenta sulla questione. È incredibile
che nessuno abbia la trovata di provare a manipolare la ragazza provando a
giocare sui genitori o il fratello o qualcuno del genere non trova?
E come se nulla fosse, Lobelia ricevette anche un credito di
assistente per la stesura del copione ideato dal direttore. Dopotutto le sue idee,
basate su vite passate, diedero più iniziativa alla creativa del direttore che
altro.
-Se mai scrivi un film fammelo sapere! Sarò lieto di
dirigerlo! –rise l’uomo noto per non apprezzare nessuno
E senza nemmeno dirlo, Lobelia ebbe vita facile nel fare
quel film…
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