Capitolo 22: You know
nothing about me!
Ethan rientrò a casa stanco dagli allenamenti con i ragazzi
ma felice, poter fare ciò che amava era meraviglioso.
-Sono a casa!
-Ethan- disse una voce che gli lasciò i brividi e non quelli
piacevoli
-Papà…sei a casa- disse Ethan piano
L’uomo lo guardò con un’espressione poco amorevole- che
significa tutto ciò Ethan?
-Non so di che parli –disse Ethan piano
-Il coach mi ha detto che hai saltato gli allenamenti oggi-
disse l’uomo
-E allora? –chiese Ethan
-Allora?! Vuoi mettere a rischio il tuo sogno?! –chiese lui
-Il mio sogno? –chiese Ethan stringendo i pugni piano
La madre e la sorellina lo guardarono sapendo meglio di
chiunque altro che Ethan stava per esplodere…
-Tesoro non credi…- iniziò la madre
-No mamma fallo parlare- disse Ethan guardando il padre
-Il tuo Sogno. Entrare professionista! –disse il padre
guardandolo- non volevi diventare un professionista a livello nazionale?!
-Il mio sogno…- ripeté Ethan
-Il tuo sogno! –rispose il padre
-Non dovresti dire il tuo sogno papà? –chiese Ethan
-Che…
Ethan lo stava guardando con degli occhi che non aveva mai
visto. La cosa lo prese alla sprovvista
-Il tuo sogno- disse Ethan- che io sposi una donna, che io
abbia figli da lei, che diventi un quarterback professionista, che viva la vita
che TU non hai potuto vivere a pieno…
-Non è…
-NO ora mi fai parlare- disse Ethan spingendolo e facendolo
cadere sulla poltrona.
-Ethan… -provò la madre ma lui non le diede retta
-Io non amo essere quarterback, detesto essere popolare e
detesto la sola idea di vivere facendo quel lavoro…il tuo lavoro!
-Questo è il tuo sogno! –insistette il padre
Ethan scosse la testa
-Ricordi? Una bella ragazza, la coppa mondiale…- iniziò il
padre alzandosi piano
Ethan continuò a scuotere la testa- no…
-Ne abbiamo sempre parlato e…- continuò lui
-TU NE HAI SEMPRE PARLATO! IO NON HO MAI AVUTO VOCE IN
CAPITOLO! –urlò Ethan spingendolo con più forza- questa è la MIA vita! Non è la
tua!
-Ethan…
Ethan recuperò lo zaino e si fermò- non sai un cazzo di me
papà. Detesto giocare, detesto le feste, detesto essere popolare…
-Ethan… -provò l’uomo
-E sono GAY –disse lui guardandolo negli occhi
L’uomo lo guardò immobile e di istinto provò a colpirlo ma
la mano di Ethan gli bloccò il polso facendogli male
-Accettalo o meno. Tuo figlio ama i ragazzi non le ragazze e
sono stato fortunato ad avere amici che mi capiscono e accettano per ciò che sono.
Amo fare ginnastica acrobatica, amo i ragazzi e sono felicemente fidanzato con
un ragazzo che in futuro potrebbe vincere il premio Nobel se volesse…- mollò la
presa sul padre e lo guardò- vedi di decidere se mi vuoi ancora come figlio o
meno, non ho problemi ad andarmene da qui e andare da chi realmente mi ascolta,
mi ama e mi vuole come membro della sua famiglia
Ethan corse fuori dalla casa prima che chiunque potesse
fermarlo ed aveva tutte le intenzioni di restare alla casa dei Reapers per la
serata. Doveva calmarsi o avrebbe rischiato di peggiorare le cose.
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