Capitolo 26: I’m not her!
Mentre gli altri litigano con i loro…
Chris entrò tranquilla a casa- sono a casa!
Il padre la guardò- Chris…
-Tutto bene? –chiese lei
-Dove stai prendendo i soldi? –chiese il padre
-Dal…mio lavoro- rispose Chris
-Quella cifra? –chiese scettico il padre
-Mi pagano bene- disse Chris- e serve per…
-Hai pagato le intere spese della cura per tua sorella…sono
oltre due millioni di dollari Chris
-Il boss sa della situazione e mi sta aiutando- disse Chris
Era vero. Saph la stava aiutando.
I soldi erano gli stessi per tutti sia chiaro.
Saph però aveva cambiato il medico della sorella con uno dei
suoi clienti, uno dei migliori dottori dello stato che aveva alleviato le spese
mediche per il trattamento grazie a Saph che gli aveva offerto due lavori di
Hacking gratuiti, il che apparentemente copriva più della metà del costo,
l’altra l’aveva coperta Chris di tasca sua con i soldi che aveva guadagnato
come No-Face. Inoltre Saph era riuscita a spingere sulla lista e le operazioni
per la sorella erano state accelerate.
Se la sorella era viva era grazie alla sua migliore amica.
Inoltre poiché si sentiva incolpa nel mentire al padre, Saph
aveva davvero trovato lavoro con lei in una compagnia di Videogiochi che pagava
in base ai like che ricevevano. La cifra che facevano era molto alta e aggiunta
a ciò che prendevano come Reapers era abbastanza per le operazioni della
sorella.
-Chris che lavoro stai facendo? –chiese il padre
-Nulla di strano- promise la ragazza
-Chris…non voglio che tu finisca in carcere come tua madre-
disse il padre
Chris si congelò- è questo che pensi?
-Chris…
-Stai davvero pensando che io sia diventata una
spacciatrice?! –chiese lei offesa
-Non esiste lavoro che ti paga così bene alla tua età!
–disse lui
Chris lo guardò incredula- non spaccerei mai. Lo sai meglio
di chiunque altro.
-Chris…
-Ogni cavolo di volta che io porto soldi a casa, sia da un
lavoro part-time come cameriera a un drive-in sia come una commessa al
supermercato qui vicino…sono sempre le stesse conversazioni- disse Chris
Lui si bloccò- io…
-IO NON SONO MAMMA! –urlò lei- solo perché le somiglio non
vuol dire che sia lei!
-Chris…- disse l’uomo- io…come spieghi i soldi allora?!
-Non ho bisogno di spiegarti cosa faccio! –urlò lei
frustata- perché non ti puoi fidare di me?!
-Perché sei identica a lei! –urlò lui di colpa- sempre con i
tuoi dannati segreti e guarda dov’è finita…lei e tu siete…
Chris stava piangendo. Questo bloccò l’uomo- non puoi dirmi
questo…
-Chris…mi…io…
Lei girò sui tacchi, riprese la borsa e corse via. Tra tutti
gli insulti, essere paragonata alla madre, causa della malattia della sorellina
e ora in carcere a vita…non poteva ferirla di più nemmeno volendo.
Lui sospirò- si calmerà…e parleremo…
Il telefono suonò- Signor McKing?
-Sono io- disse lui
-L’operazione di sua figlia è stata anticipata in due ore-
disse il medico
-Grazie…per il pagamento…- iniziò lui
-Pagamento? Signor McKing il trattamento è già stato pagato
dalla signorina Silvergunn e da sua figlia maggiore Christine…
-Silver…- iniziò lui- in contanti?
-No signore, hanno portato degli assegni da una compagnia
privata, lavorano lì da mesi e vengono pagate in base alle vendite…- rispose il
medico- signor McKing?
-Arrivo…- mormorò lui chiudendo il telefono- sono un’idiota…
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