Capitolo 11: Technology vs Humanity
-Harley che ne dici di questo posto? –chiese Jackson
guardandola
Harley guardò la radura che avevano trovato- ci sono delle
cavità sotterranee qui sotto
-Il robot che dice? –chiese Jackson
-Sono grotte naturali, possiamo utilizzarle a nostro
piacimento e una delle aperture è vicino al vulcano quindi posso usare quello
come fonte energetica e possiamo usare le fonti di acqua naturale qui sotto,
non sembra inquinata
-In caso abbiamo i purificatori –disse Jackson
Lei annuì- dobbiamo trovare solo un modo per portare qui i
veicoli senza dare troppo nell’occhio…ma ci penseremo in seguito
Lui annuì tirandola più vicino per darle un bacio- sei
bellissima così concentrata…
Lei sorrise accoccolandosi, sapeva meglio di chiunque altro
che Jackson non c’era con la testa. Sapeva che se le fosse successo qualcosa
lui sarebbe completamente impazzito e avrebbe massacrato qualsiasi cosa gli
capitasse davanti finché non sarebbe morto. Era ciò che chiamavano “Ultimo filo
di sanità” per lui.
-Uhm…chissà come sarebbe vivere soli soletti…- mormorò lui
iniziando a sfiorarle il collo- soli…
Harley gli sorrise dandogli un bacio- ma siamo sempre soli
piccolo
Lui sorrise abbastando di nuovo la mano sulla vita di lei-
ci sono i ragazzi però…
-Non è più eccitante avere altre persone che ci vogliono
bene intorno? E poi sarà bello per il futuro avere il loro aiuto…magari quando
potremo ci faremo una nostra casetta…- propose lei
Lui sorrise completamente calmo ora- sarebbe
bello…decisamente…si dobbiamo costruire una casa tutta nostra questo giro
Harley sorrise prendendolo per mano e continuando a
camminare con lui.
Era sempre così. Aveva sempre quegli attacchi. Aveva sogni
la notte in cui lei lo lasciava per un altro, quello lo faceva impazzire e
uccidere ogni essere vivente che trovava, la imprigionava nella sua camera da
letto poi e procedeva a giocare con lei chiedendole “perché non mi puoi
amare?!” o “Amami. Dimmi che mi ami!” e quando lei non diceva di amarlo ma
piangeva terrorizzata lui la uccideva strangolandola. Ogni tanto quando li
aveva poi diventava leggermente aggressivo il giorno dopo, normalmente bastava
che lei gli stesse accoccolata e che gli altri li lasciassero soli per
calmarlo, nel peggiore dei casi lei passava l’intera giornata con lui a dirgli
quanto lo amava e quanto era fortunata ad averlo con sé, ad essere la sua
ragazza e che non vedeva come le altre potessero pensare che esistesse un
ragazzo migliore di lui al mondo.
Jackson le strinse la mano contento- è bello essere soli
delle volte no?
Harley sorrise- quando ci sbarazzeremo di tutti gli altri e
saremo solo noi ragazzi faremo una bella cittadina, ognuno di noi con una bella
casa…vivrai con me vero?
Lui sorrise avvicinandola- ovvio amore
Harley si bloccò- Jackson ci sono Androidi poco distanti
Lui annuì tirandola in una piccola apertura tra gli alberi.
I due guardarono gli androidi e degli endoscheletri muoversi
per la radura trascinando dei cadaveri umani.
Jackson guardò Harley incerto di cosa fare. Lei scosse la
testa vietandogli di intervenire.
-Gli umani sono proprio inutili- disse un androide
-L3on ha comunicato i loro prossimi piani? –chiese un altro
-No, ma il suo creatore ha quasi finito l’aggiornamento per
farci invincibili- disse l’altro
-Secondo voi dovremmo tenere qualche umano vivo come
schiavo? –chiese uno
-Beh ci hanno usato come schiavi sessuali per anni…perché
non fargli avere lo stesso trattamento? –rise uno
Jackson li osservò andare via e guardò Harley- che si fa?
-Torniamo alla base e parliamo con i ragazzi…questa situazione
non mi piace –disse lei
Lui annuì- vuoi che ne catturi uno per interrogarlo?
Lei scosse la testa- non siamo in guerra con loro e sai che
volendo posso controllare i loro corpi
Lui annuì- torniamo alla base allora
Lei annuì guardando la scia di sangue che avevano lasciato
dopo essere passati.
****
-Sapevo che quel Jeff nascondeva qualcosa- disse Evelyn
Harley annuì pensando a qualcosa.
-A che pensi Harley? –chiese Alexander
Lei sorrise- a come sfruttare la situazione a nostro
vantaggio…
I ragazzi sorrisero piano, sarebbe stato divertente.
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