Capitolo 30: Accidentally Married

Jennifer era seduta sul letto senza muoversi più di tanto. Erano mesi che era bloccata in quell’istituto, sotto controllo di medici, polizia e farmaci. La sua mente stava cominciando a scivolare sempre più in un baratro e non riusciva più a concentrarsi su cosa succedeva o perché stava soffrendo.

Che aveva fatto di male per meritarsi questo?

Voleva solo stare con Zane…

Zane era suo! Aveva sempre ottenuto ciò che voleva quindi perché non poteva avere lui?!

Si ricordava ancora quando aveva detto ai suoi di liberarsi della sua sorellina.

I suoi erano una famiglia che non aveva problemi economici ma non era ricca. Avevano soldi però per poterle comprare l’ultimo modello di scarpa o borsa e i costosi trattamenti di bellezza che le avrebbero garantito ogni corona di ogni concorso di bellezza a cui avrebbe partecipato.

Questo cambiò con l’arrivo della sua sorellina, sorellina nata da un’altra donna e che suo padre aveva preso con sé quando quella aveva deciso di commettere suicidio quando aveva scoperto di avere una malattia terminale non curabile. Quella stronza aveva quindi mollato la figlia al padre e forzato Jennifer ad averla come sorellina.

La ragazza stette buona per un paio di anni ma quando un particolare concorso si presentò e i soldi iniziavano a mancare, riuscì a convincere i suoi ad abbandonare la mocciosa in un orfanotrofio fuori città.

Per quanto ne sapeva la bambina era morta.

I suoi non avevano esitato a farlo e questo la spaventò leggermente, cosa sarebbe successo se lei fosse stata quella meno bella? Ma non doveva curarsene visto che dopo poco venne messa sotto contratto con una agenzia che le permise di trasferirsi e abbandonare i suoi genitori.

Aveva fatto male a Zane? E lei allora? Quanto aveva sofferto lei quando lui l’aveva mollata!

Come osava un uomo rifiutarla?!

Si…non si meritava nulla e…

E ora era anche sotto indagine per l’omicidio dei suoi genitori e suo fratello.

Lei non aveva fatto nulla ma più lo negava più veniva creduta una bugiarda.

I dottori le avevano detto che non mostrava rimorso in ciò che aveva fatto e non aveva capito la gravità delle sue azioni.

Era stata diagnosticata come una patologica bugiarda tra le varie cose, cosa che ovviamente le faceva perdere ulteriore credibilità.

Sentì la porta aprirsi e vide un’infermiera entrare con un vassoio di medicine- tempo di prendere le tue pillole!

Jennifer guardò l’infermiera e guardò le pillole. Le afferrò il braccio- quando potrò andarmene?! Mi hanno imprigionata qui! Non ho fatto nulla e…

L’infermiera le sorrise poggiandole in mano qualcosa, tenendo quella mano stretta in modo che non la muovesse, e avvicinandole alla bocca un bicchiere d’acqua- prendi le pillole, io vado a parlare con il dottore e vedo che posso fare

Jennifer si illuminò- davvero?

Lei annuì guardandola prendere le pillole con l’altra mano e bere l’acqua offertale dall’infermiera prima di uscire piano dalla stanza.

Jennifer era entusiasta, sarebbe uscita! Tutto sarebbe tornato alla normalità e…

La vista le si appannò.

-Cosa…

Sentì qualcosa nelle sue mani e quando guardò verso il basso vide un contenitore di pillole vuote.

-Ma che…

Un segnale dall’arme suonò ma era troppo tardi. Jennifer stava morendo di overdose.

-Che succede…queste…come ha avuto accesso alle pillole?! –chiese il dottore

Una nuova infermiera lo guardò- ieri era nella mensa…deve averle prese lì quando le stavamo distribuendo con i pasti!

L’infermiera di prima non era da nessuna parte.

-Perché suicidarsi? –chiese un’altra infermiera

-Perché è sotto accusa di omicidio, se viene ritenuta sana di mente finirà in carcere –rispose il dottore- prendete una barella!

-Non credo si possa fare molto- disse un secondo dottore controllandole il polso

-Dannazione…

***

Aliçe sorrise guardando il notiziario che stava raccontando l’ultima notizia: Jennifer si era suicidata.

Farlo sembrare un suicidio…certo che Eliza aveva ottime conoscenze in quel campo eh? Doveva ricambiare il favore quindi decise di contattare un vecchio amico che si sarebbe occupato dell’ex marito della sua amica in futuro.

-Certo che non credevo che Jennifer si sarebbe uccisa- mormorò Adam, per nulla impietosito dalla situazione

Aliçe sorrise- almeno ora non ci ferirà più

Adam annuì e le passò una tazza di camomilla- come sta il mio futuro nipotino?

Lei ridacchiò- non sappiamo se è maschio o femmina

-Sono a casa- disse Zane entrando con una busta che diede alla moglie- per te amore

Aliçe l’aprì trovando dentro un peluche a forma di gatto nero- ma che carino!

-Ho pensato per il o la bambina –disse Zane

Aliçe sorrise dandogli un bacio- che sei un amore

Zane la coccolò un po’- che mi sono perso oggi?

-Jennifer è morta- disse Adam

Zane sorrise e poi cercò di mascherare la cosa con un’espressione triste- oh…che…peccato

Aliçe finse di non averlo notato e si alzò dal divano- vado a controllare i biscotti, ho una voglia di dolce in questo periodo pazzesca…

Lui sorrise- vuoi una mano?

Lei scosse la testa sparendo in cucina mentre i due parlavano del futuro bambino o bambina.

Aliçe controllò il cellulare e sorrise a un messaggio di Eliza

“Spero tu abbia visto le ultime news –E”

Aliçe rise- come sempre, ho le migliori sorelle non-di-sangue che esistano al mondo…

Versò tre tazze di thè e portò nella salotto un vassoio di biscotti appena sfornati- volete?

I due sorrisero accettando l’offerta e Zane tirò la moglie più vicina, facendola sedere sulle sue gambe- parlavamo di come decorare la cameretta del bambino

-Non è un po’ presto per ciò?

Lui annuì- ma pensavamo intanto che potremmo…

Ad Aliçe andava bene vivere il resto della sua vita così. Nessun passato e un bellissimo futuro che l’aspettava. Dalle nozze con Zane sarebbe nato un figlio maschio, Jackson Damon Mytles che avrebbe presto ereditato molto più che l’aspetto dalla madre…

~The End~

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