WitchandAngel : Capitolo 35: Killing is not bad...

Capitolo 35: Killing is not bad...

Capitolo 35: Killing is not bad…

In una mente di un bambino sono i genitori a creare le regole della morale.
Quando un genitore è abusivo verso un altro e nessuno fa capire che al bambino che ciò è sbagliato e che non dovrebbe essere fatto vi è la possibilità che il bambino pensi “posso farlo”.
Il meccanismo con cui i bambini copiano gli adulti non sempre è qualcosa di sicuro, specie se il genitore non è il migliore esempio o se l’adulto non è la migliore persona possibile…
Alexandra non fu il migliore esempio di madre purtroppo e portò con sé Althea anche durante le esecuzioni.
Ad un anno di vita Althea divenne completamente distaccata emotivamente dalle morti che vedeva.
Non era completamente involontario questo.
Alexandra voleva che Althea fosse in grado di sopportare l’idea di uccidere in futuro.
Le ripercussioni furono però che lei iniziò semplicemente ad eliminare chi le dava ai nervi.
Era semplice per lei.
Il concetto “Uccidere è sbagliato” non esisteva.
Ma questo portò un vantaggio enorme.
Non temeva di morire.
Althea sapeva bene che a comportarsi come si stava comportando sarebbe presto o tardi morta per mano altrui.
Non le importava morire perché non si sentiva viva a prescindere.
Doveva temere qualcosa che non sarebbe stato così spaventoso?
Ma…
-Althea- chiamò Aaron
Lei guardò il ragazzo sorriderle mentre visitavano la villetta che avevano appena comprato- sì?
-Sarà bello vivere qui insieme vero? –chiese lui
Lei sorrise guardandosi intorno- è una bella villa
Lui sorrise offrendole una mano- è bella perché è dove vivremo noi insieme…
Lei guardò la mano per un paio di secondi.
Non le era mai importato morire perché la vita la annoiava.
Non le era mai importato essere incosciente perché non temeva le conseguenze.
Ma…
Prese la mano di Aaron e sorrise- hai ragione
Ma ora non poteva farlo.
La sua vita era ora legata a qualcuno che avrebbe sofferto se lei fosse morta.
Lui sorrise continuando a camminare con lei mano nella mano verso le scale- vediamo di sopra
-Va bene- disse lei
Non poteva morire o lui avrebbe sofferto molto e non poteva farlo soffrire.
-Scusami ti sto trascinando ovunque- disse Aaron quando si accorse di avere ancora la mano stretta con la sua
Althea sorrise stringendo la presa- va bene. Ti seguirei anche all’Inferno Aaron
Lui sorrise- speriamo che non dovremo mai andare all’inferno piccola
Althea gli sorrise avvicinandosi di più e prendendolo a braccetto- starò sempre al tuo fianco
“Anche se non potremo trovare il Paradiso, camminerò attraverso l’Inferno con te” fu quello che pensò Althea “perché tu sei la mia ragione di vita ora come ora”





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