Capitolo 15: In-Law Family
-Quindi dimmi di nuovo dove stiamo andando? –chiede Hunter
seduto nel sedile al mio fianco mentre l’autista guida.
-Hai detto che volevi conoscere tuo suocero e tua suocera
no? –dico io mentre mi guardo le unghie.
Lui sbianca- …stai scherzando vero?
Io sorrido- che c’è amore? Paura di incontrare il mio papà?
Lui mi guarda in panico- non sono nemmeno…
Io sorrido tranquilla
-Ti stai vendicando per quando ti ho preso a forza dal bar?
–chiede lui guardandomi
-IO? Mai! –dico io con un sorriso malefico dipinto sulle mie
labbra
-Ti amo ma delle volte…- mormora lui
-Cosa c’è? Sei in giacca e cravatta, sei sexy come il solito
e non hanno molta scelta se non accettarti ormai no? –chiedo io
Lui mi guarda e sorride- beh almeno posso capire perché ti
sei fatta così bella…
Io mi guardo un secondo, indosso un vestito al ginocchio
bianco con decori in pizzo nero senza maniche e a collo alto. Ai piedi indosso
delle scarpe con il tacco alto e sono leggermente truccata. Prima che possa
baciarmi lo blocco- non rovinerai il mio aspetto dolcezza. Ci ho messo un’ora a
truccarmi in maniera decente
Lui ruota gli occhi- sei stupenda con o senza trucco cara
-No- replico io
Lui prende la mia mano e mi tira più vicina- da quanto è che
non li vedi?
Io sorrido amaramente- da quando mamma è scappata di casa…sono
più di dodici anni che non li vedo
Lui mi bacia la mano e sorride- sono qui con te piccola
Io sorrido accoccolandomi a lui- andrà bene. Come possono
non adorarti?
Lui sorride e mi bacia la testa- beh l’importante è che mia
moglie mi adori no?
Io annuisco- e tua moglie ti adora tranquillo
Lui sorride- perfetto allora
***
La prima ad uscire dalla villa fu l’Alpha dei Bloodsword e
la zia di Alexandra, Katherine. Katherine era una bionda dagli occhi di un blu
molto scuro e attivo, era alta e dall’aspetto di chi poteva uccidere con un
semplice movimento di mano. Quando vide però Alexandra la corse ad abbracciare,
perdendo l’atmosfera di una killer che aveva intorno.
-La mia bambina, guarda come sei cresciuta! –sorrise la
donna continuando a stringere Alexa e accorgendosi subito dopo di Hunter- e
lui?
-Mio marito- rispose Alexa facendo segno a Hunter di
avvicinarsi.
Katherine lo guardò ma non ebbe tempo di rispondere che vide
arrivare un fulmine biondo che si era lanciato tra le braccia di Alexa. A differenza
della sorella che inquietava terrore, Roseline Elizabeth arrivava appena a
sembrare una donna adulta. La lupa bionda dagli occhi blu poteva passare per
una sedicenne e nessuno avrebbe detto il contrario specie visto che, a
differenza della figlia, era quasi piatta come la sorella.
-Mamma- salutò Alexandra appena la donna la strinse.
-La mia bambina è cresciuta così tanto! –sorrise lei
stringendola e poi accorgendosi di Hunter- e lui è?
-Mio marito –rispose Alexandra
Hunter guarda la piccoletta che era stata chiamata “mamma”
dalla sua mate e aveva abbastanza dubbi su di lei ma non li mostrò sul suo
volto.
-Cos’è tutto questo tumulto? –chiese una voce maschile
uscendo dalla cara. Aaron Ace SilverRoze era una montagna di muscoli dai
capelli e occhi scuri e dall’aspetto tutt’altro che amichevole. La madre di
Alexa gli saltò al collo e la differenza di statura era molto evidente,
talmente evidente che potevano venir scambiati per padre e figlia.
-Tesoro nostra figlia è venuta a trovarci con il marito-
disse la donna
L’uomo si girò di scatto a guardare i due. Lo sguardo si
addolcì nel guardare la figlia che non vedeva da anni e si indurì quando
incontrò la figura di Hunter- marito? E sentiamo chi diavolo gli ha dato il
permesso di sposarsi mia figlia a questo?
Hunter guardò la moglie, almeno poteva capire da chi aveva
preso il carattere la figlia.
-Chi è lui piccola? –chiese Katherine
-Mio marito Hunter- rispose Alexandra
-E colui che vorrebbe aiutare il signor SilverRoze a
riprendersi il suo branco- disse Hunter
-E con quale potere? –chiese divertito Aaron
-Io sono Hunter Logan BloodMoon, Alpha dei BloodMoon –disse Hunter
sorrise lui- credo che l’essere l’Alpha del più forte tra i branchi esistenti
sia una qualifica adeguata no?
Nessun commento:
Posta un commento