WitchandAngel : Capitolo 19: The heart wants what it wants

Capitolo 19: The heart wants what it wants

Capitolo 19: The heart wants what it wants

Era davvero arrabbiata stavolta. Una cosa era che andasse con altre ma preferire il figlio nato con quella ai loro…
Odiava quelle sensazioni che lui le dava ogni volta. Perché sposarla se non voleva nemmeno farla sentire amata?
Odiava i mortali a causa sua ed era nota per essere una donna vendicativa a causa sua.
Fu per lei che i suoi adorati animaletti finirono per essere feriti. Non voleva ciò. Adorava Nemeo, Cerbero, Ortro, Chimera e Hydra. L’ultima cosa che pensava sarebbe successa era che quella bestiaccia del suo figliastro li avrebbe uccisi…
Reagì subito dando loro una seconda possibilità ma a che prezzo? I poveretti erano rimasti feriti a vita e le teste di Hydra…
Lei era una donna fedele. Certo non avrebbe negato che aveva avuto anche lei relazioni fuori dalle nozze ma i figli che aveva erano figli di Zeus…Efesto a parte ma lui era nato solo da lei quindi non era prova di tradimento.
Successe nei secoli che Zeus passò sempre più spesso tempo con figli illegittimi, eroi o donne mortali. Questo dava fastidio ai figli dei due poiché si sentivano messi da parte per meri mortali. Lei però era arrivata a un punto in cui aveva perso interesse nella cosa, secoli spesi a rincorrere un uomo che non la voleva…aveva capito la storia e smesso di provarci.
Voleva quelle donne? Che le avesse! La cosa l’avrebbe dovuta però gestire lui e sapeva che prima o poi avrebbe pagato le conseguenze del suo gesto.
Non le aveva portato mai buona sorte andargli contro infondo.
Fu in quel periodo che incontrò quella persona. Hera, travestita da una mortale, stava camminando per una stradina nei boschi di un’isola nordica. Aveva preso particolare gusto nelle terre sotto altri dei come quelle celtiche poiché erano calme e raramente la provavano a infastidire, senza contare al fascino di alcuni cacciatori di quel luogo.
Il giorno in cui decise di percorrere quella stradina era un giorno di caccia e fu per un incidente che lo conobbe. La storia fu che mentre un gruppo di cacciatori inseguiva vari animali selvatici, la preda di uno di loro decise di andare ad aggredire proprio lei. Prima che potesse reagire con i suoi poteri però una freccia colpì il cinghiale che venne prontamente ucciso da un aitante vichingo. L’uomo era alto, un corpo che pareva scolpito e ricoperto di tatuaggi, aveva capelli lunghi di un pallido biondo con un paio di trecce e oggetti intrecciati insieme, aveva una leggera barba e aveva due gemme celesti come occhi. Quando il loro sguardo si incontrò fu come se il tempo si fosse fermato per entrambi.
-Sta bene signorina? –chiese con un’elegante voce l’uomo che la guardava con più interesse. Era abituato a vedere belle donne sul suo territorio ma quelle ciocche dorate e quei due grandi occhi verde smeraldo, quel corpo semi nascosto dal mantello scuro che rivelava forme femminili perfette, una vita sottile ma curve molto prominenti, cosa che gli dava la sensazione che avrebbe potuto portare il ruolo di “madre” senza nessun problema, quella pelle lattea, quelle labbra rosse, quell’aspetto così innocente…era la prima volta che un’umana lo colpiva così.
Hera ci mise un paio di secondi a riprendersi dall’Adone che aveva di fronte- s…sì –disse piano accettando la mano che le venne offerta dallo sconosciuto per alzarsi. La forza che lui mise fu un po’ troppa e lei finì con il cadergli tra le braccia
Lui sorrise- beh sapevo che potevo far cadere tra le mie braccia qualsiasi donna ma non pensavo di avere questo effetto su una tale bellezza…potresti portare il titolo di dea e nessuno avrebbe da ridire sai?
Lei arrossì leggermente- tali dolci parole non la porteranno da nessuna parte signore…
Lui sorrise- eppure mi hanno portato a conoscerla…lo considero già un ottimo passo signorina…
Hera sorrise piano e in quel secondo si accorse della presenza di magia da uno delle braccia dell’uomo. Quello era un braccio finto? Ma perché mai un mortale aveva…
-Tutto bene? –chiese lui notando come la donna avesse assunto un’espressione pensierosa.
Hera si sbrigò a sorridere- sì…ehm…ero intenta a fare una passeggiata qui intorno e…
-Non mi dispiacerebbe accompagnarla se possibile- sorrise l’uomo che si era perso in quei dolci occhi della donna. Occhi così belli che potevano ammaliare chiunque li vedesse
Hera sorrise- perché no…non…non mi dispiacerebbe un po’ di compagnia.
I due spesero mesi insieme, passando dal semplice parlare come amici ad avere una vera e propria relazione. Zeus era troppo distratto per accorgersi dell’assenza della moglie ma i figli non lo erano.
-Dovremmo informare papà –disse Ebe guardando gli altri dei che subito annuirono piano, l’ultima cosa che gli serviva era un altro scontro tra i due.
Atena però sembrava contraria ma non disse nulla, non era sua madre Hera e non aveva molti diritti di intromettersi nella situazione a suo parere. Fu Ares però a bloccare tutto facendo una smorfia- perché dovremmo?
-Perché sta tradendo…- iniziò qualcuno
Efesto rise- e con ciò? Quel vecchiaccio non è fuori in questo momento con qualcuno che non è sua moglie? E vogliamo parlare della lista di figliastri che mia madre ha a causa sua?
Atena annuì- non è affare nostro di cosa Hera fa, infondo è solo un compenso per ciò che Zeus le ha fatto per secoli, senza contare che è rarissimo che lei si trovi un partner oltre al marito e cosa vi aspettate? Che noi donne stiamo a casa a tessere la tela mentre nostro marito e a farsi chissà chi?
Ade annuì- se mio fratello lo scoprirà, cosa che dubito visto che non le presta abbastanza attenzione per farlo, al massimo il risultato sarà che presterà per un po’ attenzione alla moglie, il che non mi sembra una brutta idea.
Ares annuì- non è che mamma deciderà di farsi un figlio con questo tipo, lasciatela fare, si stancherà di quell’uomo prima o poi…
La situazione però andò avanti per mesi senza che nulla succedesse ma lei era radiosa come non mai. Era tranquilla come non mai e sembrava sorridere alla vita con nuove energie. A essere sinceri gli altri dei cominciarono a pensare che forse questo nuovo partner non sarebbe sparito prima dell’arrivo dell’ora della morte.
-Ares! –disse un giorno contentissima Hera abbracciando il figlio e facendogli prendere un infarto per la cosa- il mio adorato bambino…
-Stai…bene? –chiese Ares molto preoccupato, il comportamento della madre era oltre il semplice felice, era diventata molto più affettuosa con i figli presenti e sembrava aver perso ogni rancore verso i figli illegittimi di Zeus, prova era che aveva iniziato a trattare come propria figlia Atena.
-Saresti un tesoro e aiuteresti la mamma? –chiese Hera guardandolo
-Ok…? –disse Ares sedendosi con la dea al tavolo- cosa ti serve?
-Mi insegneresti qualcosa di guerre? –chiese Hera
-Guerre? –chiese Ares ora preoccupato- a cosa ti serve?
-Ah no, non voglio fare guerra a nessuno sia chiaro- sorrise lei- solo…è un buon argomento di conversazione non credi?
-Con un dio della guerra certo…con la normale popolazione non credo- disse Ares sincero ma dopo aver visto gli occhi della madre sospirò e cedette alla richiesta- qualcosa di semplice?
Hera sorrise- grazie!
****
-Eccoti qui –sorrise l’uomo guardando Hera raggiungerlo nella casetta che avevano preso nel mondo dei mortali, lontano da occhi indiscreti- cos’hai in quella ciotola?
Hera gli sorrise- hai detto che il tuo braccio e stato sacrificato alle fauci di un mostro vero?
Lui annuì- è così…è fatto di magia questo…
Hera gli porse il contenitore- questo è sangue di Hydra, ha poteri rigenerativi…ho pensato che potrebbe fare qualcosa per te…ah ho ovviamente tolto il lato velenoso del sangue, però ti renderà probabilmente immune al veleno lo stesso e potresti ereditare la proprietà rigenerativa e…
-Co…come l’hai preso? –chiese lui confuso
Lei sospirò- non sono una mortale…
Lui posò la ciotola e la guardò- questo sarà problematico allora…
Hera lo guardò incerta se volesse o meno o sentire il resto della frase- perché?
-Perché non sono un mortale- disse lui- non sei del cielo nordico vero?
-Sono del cielo dell’Olimpo- disse lei guardandolo
-Io…ecco- disse lui prendendo fiato- non ho mentito sul fatto che sono un guerriero…o su qualsiasi cosa di cui abbiamo parlato solo…
-Ho omesso chi sono –disse Hera annuendo- anch’io non ti ho mentito…e in ogni caso per piacere usa il sangue…voglio almeno aiutarti in quello…
L’uomo annuì accettando di berlo e sentendo del dolore nel braccio mancante. Disattivò la magia notando che stava lentamente ricrescendo- ci metterà poco eh? Grazie…
-Hera- disse lei- sono la madre degli dei, patrona del matrimonio, della fedeltà coniugale, della famiglia e del parto
-Beh questo spiega perché ho la sensazione che potrei creare con te una famiglia felice- disse lui facendola arrossire. Il braccio gli ricrebbe più velocemente di ciò che pensava e usò proprio la nuova mano per sfiorarle il volto- io sono Týr, il dio della guerra e della giustizia
Hera sorrise prendendogli la mano- vuoi che ciò finisca?
-Non credo di volerti perdere –disse sincero lui avvicinandola a sé- tu…sei sposata? Scusa la domanda ma non sono mai stato attento alla situazione lì
Hera rise- sono sposata al padre degli dei Zeus, non che lui si ricordi di ciò
Týr sorrise alla cosa- meglio per noi allora…ma va bene per te?
Lei annuì piano- sarò la dea della fedeltà coniugale ma se lui non la esercita con me perché dovrei con lui?
Týr annuì- concordo, non è giusto che solo lui tradisca qui…anzi è tradimento alla fin fine? Cioè, lui tradisce te costantemente no? Non credo nessuno avrà da ridire se tu ti vendichi per un secolo o due…o tre…o il resto dell’eternità
Hera rise- perché no…




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