Impossible
is possible
Capitolo 1: A heart in the
sea
Umani e sirene non erano mai stai in buoni rapporti, l'uno
non era all'oscuro dell’esistesse l'altro e viceversa. Gli umani pensavano che le
sirene fossero mostri pronti a divorarli, le sirene pensavano più o meno la
stessa cosa degli umani. Il mare era preso solo da pescatori, mercanti,
guardie, Marina, navi da guerra e ovviamente pirati. Nessuno di loro aveva un
motivo che non fosse economico infondo.
Specialmente il pirata Aaron BlackDiamond, dai capelli color
pece e gli occhi scuri, capitano della nave più temuta dei sette mari,
ricercato per moltissimi crimini e dongiovanni causa di molti cuori infranti.
Aaron aveva rinunciato a cercare l'amore della sua vita, ormai le dame e Lady
gli sembravano più o meno tutte uguali. Niente in quei abiti pomposi e trucchi
pesanti coglieva la sua attenzione ormai, ma anche se lo annoiavano ed era
stanco delle loro lamentele sul fatto che lui non fosse "serio", che
poi un Pirata che si rispetti serio in amore non si era mai visto a parere di
Aaron, una notte o due di piacere non le rifiutava di certo. Gli argomenti che
tiravano fuori quelle donne erano tutti uguali: prima dicevano di non volere
una relazione seria; poi cominciavano a volerlo in esclusiva e infine tiravano
ogni possibile asso nella manica per costringerlo a sposarle. Una donna una
volta gli disse addirittura che era incinta e un'altra che l'avrebbe ucciso se
non la sposava. Per la donna incinta il colpevole non era lui ma il figlio di
un nobile che prese le sue responsabilità, perché era certo di non avere figli?
Perché malgrado lo volesse una strega gli aveva predetto che nessuna donna
umana gli avrebbe mai dato una progenie. Mentre per le minacce, beh ne aveva
avute così tante che sarebbe stata solo una delle tante in lista e la tipa si
era poi messa a stalkerare un altro pollo che a differenza di lui era caduto in
trappola. Le donne erano tutte avvoltoi che volevano la sua fortuna. Che poi
quanto erano brave a mentire, quante "vergini" avevano preso marito e
prima avevano preso nel loro letto parecchi marinai...donne e sirene ecco da
cosa stava alla larga, anche se per motivi ben diversi
Aaron aveva di recente fatto un affare, aveva rubato un
diamante a forma di cuore chiamato "Cuore del mare" per le sfumature
che assumeva il cuore, era il ciondolo di una collana d'argento che avrebbe
ornato il collo di qualche oca dell'alta nobiltà. Uno spreco di un gioiello
così bello infondo, una parte di lui sperava che venisse donato per amore,
improbabile come cosa visto l'epoca in cui viveva, una parte di lui, anche se
piccola voleva fosse lui stesso a regalarlo a una dama degna di quel nome.
Perso nei suoi pensieri non si accorse della nave in avvicinamento.
-Merda…Uomini preparatevi alla battaglia! –urlò infilando il
gioiello in tasca
Le battaglie non lo spaventavano, non l’avevano mai fatto,
morire era una cosa che non aveva mai creato lui paura o indecisione, non aveva
nulla per cui vivere, anche per questo era uno dei pirati più temuti, se la tua
ciurma e tu non temete la morte durante la battaglia non ci sono distrazioni.
Questa non era una battaglia diversa dalle altre, la nave
pirata avversaria velocemente perse contro quella di Aaron ma…durante lo
scontro il cuore cadde in mare, Aaron fece per tuffarsi a recuperarlo quando
notò una nave della marina avvicinarsi. La scelta fu ovvia, avrebbe recuperato
il cuore dopo aver seminato quei dannati soldati. Sperando nel frattempo che
l’acqua salata non rovinasse la pietra preziosa…
*Diverse ore prima, da qualche parte sul fondale marino*
-NON LO SPOSO! –urlò una mermaid dai lunghi capelli color
pece e occhi blu muovendo la coda color acquamarina nervosamente
-Lo sposerai e io non ritornerò su questo argomento! –urlò
in risposta un tritone dai capelli bianchi e occhi blu, era il re Tryon, re del
mondo sommerso e quella davanti a lui era sua figlia, futura regina e
assolutamente ribelle sul sposarsi. Non voleva forzarla ma era necessario che
lei si desse una mossa.
Lei strinse i pugni.
Le sue amiche e guardie del corpo si guardarono spaventate.
Le guardie erano le migliori amiche della futura regina e sapevano di cosa era
capace. Clare, capelli castani e occhi castani, Stya, capelli biondi e occhi
verdi, Anya, capelli rossi e occhi verdi, e Robin, capelli neri e occhi verdi,
conoscevano quella futura sovrana da tutta la vita e quando si metteva qualcosa
in testa era difficile toglierla dal farla…anzi era impossibile.
-Devi capire che…- iniziò il re ma si ritrovò un coltello a
pochi centimetri dal volto, lanciato dalla figlia
-MI VEDRAI MORTA PRIMA CHE SPOSI QUELLA TESTA DI PESCE!
–urlò lei prima di nuotare in fretta via dalla sala, le guardie del re
provarono a bloccarla ma con pochissima difficoltà la ragazza se la filò
-Cos…APHMAU! TORNA SUBITO QUI! COME OSI LANCIARE COLTELLI
CONTRO TUO PADRE! –si girò verso le guardie- CHE ASPETTATE?! PRENDETELA IDIOTI!
***
Aphmau si era chiusa in camera e aveva bloccato la porta
buttandoci l’armadio davanti- devo uscire da qui…ora
Aphmau Crystal non era mai stata incline a eseguire ordini
in cui non credeva. Scappare era sempre stata una lampadina che la sua mente
teneva accesa, voleva andarsene da quel mondo, voleva essere libera di amare
chi voleva.
In fretta mise in una borsa ciò che le poteva servire e usò
un passaggio segreto per filarsela dalla camera.
Nuotò in fretta attraverso i passaggi segreti e al cancello
trovò un ostacolo.
-Ragazze…io…- disse lei guardando le sue guardie
Loro sospirarono e si fecero da parte.
-Siamo le tue migliori amiche Aph- disse Clare- non
lasceremo che la tua vita finisca in mano a quella sardina…
-Non ti devi preoccupare, penseremo noi a coprire la fuga-
le disse Stya
-Possiamo darti venti minuti di vantaggio da ora –le disse
Anya
-E proveremo a depistarli…cerca di non fare stronzate ok?
–le sorrise Robin
Aphmau le strinse- grazie…a presto- disse nuotando più
velocemente che poteva fuori dal castello e dalle sue mura, per poi continuare
a nuotare più lontano che poteva. Doveva approfittare di ogni secondo per
potersene andare…ma…era giusto? Stava davvero scappando da uno stupido
matrimonio? Suo padre l’avrebbe ascoltata…no non doveva avere ripensamenti, non
ora…doveva andarsene per un po’ e forse…forse suo padre l’avrebbe finalmente
ascoltata.
***
Aphmau giunse a un punto che non riconosceva- dove sono ora?
Guardò in alto e vide due navi
-Una battaglia? Umani? Non ho mai…visto umani…
La sua curiosità le impedì di muoversi e guardò curiosa la
nave andarsene veloce seguita poi da tre altre navi di tipo più grande.
Qualcosa lentamente stava cadendo in acqua, scivolando verso il fondale, verso
di lei.
Allungò una mano e una bellissima collana con un cuore
simile al colore del mare calmo le cadde in mano. La osservò per un paio di
secondi- questo oggetto…come mai un umano lascerebbe andar perduto un oggetto
così bello…
Si guardò intorno, doveva continuare a muoversi…ma era
stanca, non aveva mai dovuto nuotare così in fretta e era parecchio lontana da
casa…poteva riposarsi per un paio di minuti giusto…
Si sedette su una roccia e stiracchiò lasciando che la coda
si rilassasse. Era abituata a lunghe nuotate ma uscire dal suo regno alla
velocità con cui era uscita e percorrere così tanta distanza l’avevano
stremata…aveva nuotato per quanto? Cinque ore, forse più
-Una pausa…una piccola pausa e poi riprendo promesso…
Si coricò su un fianco, ben nascosta dalle alghe, con la
collana messa intorno al collo che scintillava piano. Gli occhi le si chiusero
in fretta, era una cosa normale infondo, aveva usato i suoi poteri per
aumentare la sua velocità al massimo possibile e questo l’aveva
stremata…però…sperava solo che nessuno la trovasse nel mentre che riprendeva le
sue energie.
****
Aaron fece fermare la nave sul punto in cui aveva perso il
cuore- ok…ciurma, giù l’ancora io vado in acqua e vedo di ripescare la collana.
Thomas gli si avvicinò, aveva capelli bruni e occhi verdi-
vedi di non morire capitano…lasciamo una corda per aiutarti in risalita,
intanto facciamo le riparazioni di emergenza
-Ottimo braccio destro come sempre Thomas- sorrise lui
-Si, ovvio, loda Thomas e non il tuo personale riparatore…-
disse Nicholas, un ragazzo biondo dagli occhi verdi
-Perché il tuo ego vale per tutti e due fratello- rise
Michael, il gemello di Nicholas, aveva capelli rossi e occhi verdi
Aaron rise- vedete di non bruciare la nave in mia
assenza…anche se siete i miei migliori amici non scordate che sono pur sempre
il vostro capitano
Thomas lo spinse scherzosamente- muoviti a recuperare la
dannata collana capitano!
Aaron era rimasto solo con i pantaloni, aveva al fianco un
coltellaccio da difesa, ma per il resto era nudo. Si vedeva il fisico forgiato
dalle battaglie e pieno di cicatrici di lotte. Si lanciò senza paura in acqua e
poco dopo sparì sott’acqua.
****
Era la quinta volta che andava sott’acqua, stava cercando
dove potesse essere finito quel dannato gioiello da qualcosa come due ore.
Qualcosa però gli diceva che era vicino a trovare ciò che cercava. Si avvicinò
a un mucchio di alghe dove vedeva un bagliore. Senza paure spostò le alghe e
vide con piacere il gioiello davanti a lui ma si accorse ben presto che si
muoveva…un movimento leggero su e giù. Tagliò le alghe intorno e vide la più
bella creatura che avesse mai vista. Pelle pallida perfetta, due labbra rosse
invitanti, lunghissimi capelli neri, lunghe ciglia nere, un petto abbondante
coperto da un corpetto che le copriva letteralmente solo fino a sotto il seno e
poco sopra, senza spalline o altro a tenerlo insieme, scese con gli occhi e
notò una cosa che avrebbe dovuto spaventarlo, sotto un ventre piatto vide una
lunga coda da sirena, si sarebbe dovuto spaventare, ma stranamente era comunque
bellissima come visione. Non aveva mai visto una sirena da così vicino, anzi
era la prima volta. Sfiorò la sua coda senza pensarci e la sentì calda come
pelle, anche se era fatta di squame non era per nulla una spiacevole sensazione
sfiorarla. La mano di lei lo sfiorò cercando di allontanare la mano, ma lei
ancora dormiva. Aaron prese la mano della ragazza, aveva lunghe unghie color argento,
erano affilate ma non poi così diverse dalle unghie delle lady che aveva avuto
prima.
Stava per prendere la collana e risalire, stava iniziando a
mancargli l’aria, ma appena si mosse rimase bloccato tra le alghe, fece per
tagliarle ma la vide muoversi piano e il coltello gli cadde di mano.
Due grandi occhi in tinta con il gioiello lo fissarono
confusi. Aphmau era stata fuori dal palazzo, aveva visto gli umani da lontano,
ma mai così vicini. Per un tempo infinito i due si fissarono, lei lo guardava curiosa,
chiaramente non aveva mai visto un umano in vita sua dà così vicino e Aaron era
abbastanza certo che anche per una sirena lui era attraente.
Aphmau si alzò piano da dove si era posata e gli nuotò
intorno curiosa, Aaron la lasciò fare, anche se normalmente avrebbe mosso ogni
suo muscolo per levarsi dal casino e dal pericolo di essere divorato, qualcosa
gli diceva che lei non l’avrebbe ferito.
Aphmau si fermò davanti a lui guardandolo curiosa di capire
cosa ci faceva un umano lì sotto…poi si ricordò di una cosa che sapeva degli
umani, loro non respiravano sott’acqua. Aaron in quel momento si ricordò che
non aveva ancora ripreso fiato, scosse la testa, che diavolo gli era preso? Non
voleva muoversi da lì, ma non voleva morire così…
Lei si avvicinò, senza dire nulla più lo baciò. Cosa che
lasciò Aaron abbastanza stupito, tra tutte le cose che si aspettava da una
sirena un bacio era l’ultima della lista- che diavolo…- gli sfuggì prima di
tapparsi la bocca, ma si accorse di una cosa, respirava…e anche abbastanza bene
Aphmau lo guardò- un bacio di mermaid fa respirare
sott’acqua…stavi annegando?
Aaron la guardò, l’aveva appena salvato. Una sirena gli
aveva salvato la vita.
Aphmau lo guardò- mi capisci?
Lui annuì ancora confuso dalla cosa e provò a muoversi, ma
le alghe l’avevano bloccato. Lei se ne accorse e scese per cercare qualcosa per
liberarlo, cosa che diede una bella visione della scollatura della ragazza a
Aaron. Aphmau prese il coltello e con attenzione tagliò le alghe.
Aaron sorrise piano, era praticamente in ginocchio davanti a
lui e normalmente una donna era in quella posizione non stava eseguendo azioni
molto caste. L’idea di avere la sirena a farle poi era molto interessante. Gli
venne una delle sue malsane idee, purtroppo per Aphmau aveva tutte le
intenzioni di farla.
Appena fu libero e lei gli restituì il coltello la bloccò
con la corda che si era portato in modo che non si potesse liberare e in fretta
la tirò verso la corda della nave facendo poi un fischio in modo che li
tirassero su.
Aphmau non ebbe il tempo di reagire che si ritrovò sul ponte
della nave. Che era successo?
Thomas guardò la sirena e poi un Aaron fin troppo contento
della cosa- che diavolo…Aaron perché c’è una sirena sulla nostra nave?
Aaron alzò le spalle- mi è venuta una delle mie idee…tutto
qui- la prese in braccio in stile sposa e sotto gli occhi di tutti la portò
chissà dove.
****
Aphmau venne poggiata in una vasca molto grande d’acqua che
si trovava in una cabina privata, la camera di Aaron. Lui la osservò per un
po’. Mentre lei lo osservava molto innervosita.
-Sai che sei carina? –chiese di colpo lui slegandola
Lei guardò altrove innervosita
-Dai non ho fatto nulla di male…
-Nulla di male?! Mi hai appena rapita! –disse lei
Lui sorrise- sei tu che ti sei avvicinata a me mi pare
Lei guardò altrove di nuovo
Aaron si inginocchiò a livello della vasca. Era fatta con il
bordo a livello del pavimento ed era molto grande. La stanza era decorata
elegantemente ed era molto grande. Il letto era enorme e molto comodo con un
baldacchino rosso sangue con i bordi in oro, c’era una amaca che passava da un
lato all’altro di uno dei muri, i muri avevano vari trofei e scaffali con libri
sopra, la scrivania di legno era enorme e piena di pergamene e mappe oltre che
piume per scrivere e strumenti di navigazione, c’era un armadio e una
lunghissima libreria. Quella cabina era lo stile di Aaron, un intelligente uomo
che amava essere libero di vivere dove amava, sul mare. Sfiorò una ciocca della
ragazza trovando i capelli setosi e lisci- sai, sono un pirata e come tale
prendo ciò che voglio. Quella collana l’ho fatta cadere per errore durante una
battaglia…
Aphmau sfiorò il ciondolo e fece per togliersi la collana ma
la mano di Aaron la fermò subito
-Sta meglio intorno al collo di una sirena che una delle
lady di corte buone a nulla se non sperperare soldi, fare le puttane e
spettegolare su altre alle spalle- disse lui
-Perché sono qui dunque? –chiese lei
-Come ho detto, prendo ciò che voglio. Io amo prendere
meravigliosi gioielli…
-Non sono un gioiello- disse lei
-No, sei una sirena infatti…ma sei anche la più bella donna
che ho mai visto- disse lui aspettandosi di vederla arrossire
Aphmau batté le mani sul bordo della vasca e si tirò
leggermente su per essere a livello di volto con il pirata, la vasca era
abbastanza profonda per lei per stare comoda per fortuna- non osare chiamarmi
sirena pirata
Lui la guardò- non sei forse una sirena?
-Tipico di voi odiosi umani! Paragonare ogni creatura
marina…se io dicessi che uomini sono gli stessi di scimmie non sarebbe
offensivo?!
Lui si sedette e la guardò incrociare le braccia sotto il
seno- cosa sei allora?
-Sono una Mermaid. Capito? M-e-r-m-a-i-d, non sirena! –disse
lei
-Ok…e come mai ti sei arrabbiata per come ti ho chiamata?
–chiese lui
-Perché mi hai chiamato Sirena. Voi umani associate quel
nome alle Siren!
-Ok…e cosa sono le Siren?
Lei sospirò- sul serio…- lei lo guardò- hai carta e penna?
Aaron si alzò subito, amava conoscere cose nuove e quella era
di certo qualcosa che non conosceva nessun umano, o almeno nessuno che
conosceva lui, le diede la pergamena che lei posò sul pavimento, prese la penna
e iniziò a disegnare due sirene molto simili, tuttavia una delle due aveva
delle orecchie molto simili a pinne, una membrana tra le dita e una pinna sulla
schiena oltre che varie scaglie sulla pelle- le Mermaid sono donne con la parte
del corpo a forma di coda, non abbiamo scaglie oltre che sulla coda e
somigliamo molto alle vostre donne umane…
-No, direi che tu sei molto più carina- disse lui di istinto
Lei lo ignorò- le Siren hanno scaglie sparse ovunque, denti
aguzzi, occhi di pesce, pinne al posto delle orecchie, lunghe dita con una
membrana per nuotare in mezzo, una pinna sulla schiena e i capelli sono di
solito sporchi…cioè odorano di pesce marcio…loro in generale odorano di pesce
marcio…
Aaron annusò l’aria- ora che ci faccio caso, tu non odori di
pesce ma…di brezza di mare?
Lei alzò le spalle- noi Mermaid siamo civilizzate, a
differenza di loro
-Ok che altre differenze ci sono tra le due specie?
-Allora…Mermaid, come hai visto, anche fuori dall’acqua
possono rimanere come sono in acqua- disse lei
Lui annuì- sei estremamente leggera
Lei lo guardò- che ti aspettavi?
-Beh pensavo pesassi di più- disse lui
Lei roteò gli occhi- ah, le Siren hanno code molto lunghe,
simili a quelle dei serpenti più che di delfini, possono però avere la parte
inferiore di ogni essere aquatico, puoi trovarne anche con la parte inferiore di
polpi o piovre ad esempio…inoltre quando tolte dall’acqua diventano ciò che voi
chiamate mostri marini.
-Uhm…capisco…- disse Aaron prendendo nota mentale della cosa
-Inoltre…noi Mermaid non mangiamo umani e abbiamo capacità
curative oltre al fatto che il nostro canto è portatore di fortuna ai
navigatori e ha delle proprietà magiche positive per lo più- disse Aphmau-
esempio il nostro bacio può evitare a un umano di annegare…le Siren mangiano
gli umani e il loro canto porta disastro agli uomini
-Ok…eviterò le Siren…-disse Aaron
-Ora mi lasci andare? –chiese lei
-Non credo proprio –disse lui con un sorriso
Lei lo guardò malissimo- tipico delle scimmie…
Aaron le sorrise e accarezzò il volto- presumo voi mangiate
cose come pesce, granchi e cose del genere…
Lei sospirò- si, non abbiamo un sistema molto diverso dalle
vostre umane, possiamo mangiare anche carne di animali come mucche o maiali
Aaron la guardò stupito- ne hai mai mangiato?
-Le navi spesso crollano- disse Aphmau con un sospiro- le
Siren le fanno precipitare in acqua per prendere gli umani e divorarli, le
Mermaid e i Merman cercano di salvare gli umani dall’annegamento e portarli a
riva il più possibile, intanto che i soldati combattono contro le Siren, alcuni
portano gli umani in grotte sotterranee con bolle di aria per farli riprendere
o in grotte che portano all’esterno. Gli umani che salviamo giurano di
mantenere il segreto in cambio della vita salvata. Secoli fa un mercante è
stato salvato da una delle nostre guardie e portato in una delle grotte che
portano in superficie, da allora abbiamo uno scambio di beni costanti con
quella famiglia mercantile. Spesso anche ci portano cose come gioielli e
accessori che vengono creati dalle vostre terre e noi in cambio portiamo cose
come perle o conchiglie o minerali che per voi è troppo difficile scavare qui
sotto senza morire. Inoltre spesso diamo loro i forzieri che troviamo di navi
pirate affondate e cose del genere, anche se di solito teniamo la maggior parte
delle cose per noi
-E come mai? –chiese Aaron ora interessato più che mai
Lei sorrise- chissà…- si fece ricadere nell’acqua della
vasca e tornò sott’acqua decidendo di ignorarlo
Aaron sospirò- andiamo! Stavamo avendo una così meravigliosa
conversazione! Posso parlarti delle terre ferme se vuoi!
Lei gli sorrise furbetta- chi ha mai detto che non conosca
cosa c’è in superficie?
La cosa prese l’attenzione di Aaron ma venne bloccato dall’arrivo
del suo braccio destro che osservò Aphmau guardare irritata altrove e Aaron in
ginocchio vicino alla vasca nel tentativo di farla parlare- Capitano…abbiamo
finito le riparazioni e i gemelli chiedono di parlarti
Aaron sospirò- ora che mi stavo divertendo…torno subito
-Affogati! –disse lei posandosi sul fondo della vasca
Thomas guardò la ragazza- ok…che le hai fatto?
-Perché dovrei averle fatto io qualcosa?! –chiese Aaron
uscendo
-Perché ti conosco? –chiese Thomas
Aphmau si alzò al bordo della vasca e guardò la porta
chiudersi. Sospirò piano e guardò fuori dalla finestra della cabina il mare che
si stava allontanando, la nave aveva ripreso a muoversi- beh…almeno qui papà
avrà difficoltà a trovarmi…
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