WitchandAngel : Capitolo 2: This is Insane

Capitolo 2: This is Insane

Capitolo 2: This is Insane

Quando Stephanie si svegliò era già sera. I dottori corsero ad avvisare Raven della cosa e nemmeno due minuti dopo il ragazzo era al suo fianco.
-Come ti senti? –chiese Raven
Stephanie ci mise pochissimi secondi a ricordare tutto- incazzata nera…dov’è mia sorella? Cos’è questo posto? Perché l’hanno presa?
Raven sospirò piano- puoi alzarti? Ti voglio portare nel mio studio, li avremo meno interruzioni e…
-Boss si è appena svegliata e non è ancora al 100% della forma, è un miracolo che non si è rotta un singolo osso o perso un arto in quella caduta! –disse il dottore
Stephanie si alzò ignorandolo, poté vedere nel farlo il suo riflesso. Era ricoperta di bende sulle spalle, braccia, gambe, collo e addome, aveva cerotti sul viso e un nuovo set di vestiti completamente neri. Indossava ora leggins neri aderenti e una maglia extra large senza maniche nera con una fascia in vita, ai piedi aveva delle calze nere che vennero inserite nelle sue scarpe. I capelli erano stati spazzolati e legati in una treccia. Oltre quello però era ancora la stessa- andiamo
-Ma- iniziò il dottore
-Senti bello, mi sono beccata un palo di ferro nel fianco in un incidente in moto anni fa e mi sono rialzata lo stesso giorno senza paura perché mia sorella era stata messa nella stanza accanto con una gamba rotta. Se mi vuoi tenere a letto mi devi ammazzare- rispose lei tutt’altro che calma.
Raven annuì- da questa parte.
I corridoi erano spogli e privi di decorazione, le finestre erano state sbarrate e chiuse, probabilmente per nascondere la presenza di qualcuno lì dentro- dove siamo?
-Questa è la base dei ribelli –disse Raven- io sono a capo della cosa…siamo otto metri sotto terra in questo momento, era un Bunker creato da qualche nazione durante il periodo di guerra e abbandonato alla fine delle guerre.
Steph annuì e lo seguì in una delle stanze, si sarebbe persa di sicuro se provava ad andarsene da sola. Avrebbe dovuto trovare il modo di crearsi una mappa mentale…
Raven si sedette su una sedia e le fece segno di sedersi- vorrei cominciare con il dirti che non le faranno male…per ora
-Rassicurante- disse sarcastica Steph- parla, non ho bisogno di giri di parole, voglio sapere dove cazzo è mia sorella e chi devo ammazzare per avermela presa
Raven annuì- su quest’isola le tradizioni non sono morte…mi spiego meglio. Una popolazione antica è sopravvissuta per secoli nell’ombra senza entrare in contatto con esseri umani fuori dall’isola e le tecnologie più nuove. Questa popolazione crede in due dee principalmente, la dea della salvezza e la dea della distruzione, al loro fianco c’è il messaggero di giorno e il terrore di notte. Le dee e i messaggeri sono gli specchi l’uno dell’altra ma sono di diverso colore. Secondo le loro credenze, per farla breve, se portano la dea e il messaggero di giorno sull’altare in uno specifico giorno dell’anno possono ottenere il potere divino e conquistare tutti gli altri popoli in nome degli dei…
-Quindi questi pazzoidi vogliono coppie di gemelli per usare in questo rituale…ma come? –chiese Steph
Raven deglutì- faranno…unire la dea e il messaggero prima di sacrificarli sull’altare e creare il loro conduttore…
Steph si alzò- dov’è la base di questi? Ho qualcuno da decapitare
-Ferma- disse lui tirandola a sedere- se vai ora con queste ferite non farai che confermare che lei è una gemella
Steph strinse i pugni- hanno Leila, hanno anche quel messaggero?
Raven annuì- mio…io sono uno di due gemelli, hanno preso mio fratello due mesi fa
-Cazzo –disse Steph ma non sembrò provar pena per lui come altri- motivo in più per muoverci ed andare lì…
-La storia non è finita- disse Raven con un’espressione stanca- ma sinceramente non abbiamo tempo e tu non sembri aver voglia di una favola. Tua sorella e mio fratello sono in pericolo. Questo è ciò che dobbiamo sapere e…tra due settimane ci sarà il giorno ideale per la cerimonia
Steph si sedette- se l’aereo non fosse caduto…
-Sarebbe caduto a prescindere- disse Raven
-Cosa? –chiese Steph guardandola incredula
-Non ho idea di come funzioni ma anche noi siamo superstiti di un’incidente aereo…hanno un marchingegno che crea vibrazioni e poco dopo una tempesta appare che colpisce l’obbiettivo e lo attira sull’isola- disse Raven- ci sono parecchi superstiti ogni volta e vengono catturati in molti ogni volta. Noi stessi eravamo in catene per un bel po’ di tempo prima che si è presentata l’occasione per scappare, da allora continuiamo a raccogliere superstiti e cerchiamo un modo per fermarli
-Perché non andare via dall’isola? –chiese Steph
-Perché le acque di questo posto sono infestate, non solo quello ma l’isola non ti permette di andartene, ci sono strani esseri qui…la mia teoria è che siano dovuti a mutazioni, qualcuno dei miei uomini ha trovato barili con sostanze radioattive. Come in quel film su quel mostro, quello nuovo con strani esseri e l’isola a forma di teschio?
Steph stette in silenzio un secondo- da…da quanto sei qui?
Lui sorrise amaramente- se ho contato bene…siamo prigionieri di quest’isola da oltre ottant’anni…forse di più…quest’isola non ti fa invecchiare. Lo scopo del rito è anche rendere immortali
-Se ve ne andate dall’isola vivrete? –chiese Steph
Raven annuì- inizieremo a invecchiare a una velocità normale, l’età che ho ora è l’età che avrò quando uscirò di qui…è come se questo posto avesse un suo spazio-tempo diverso dal resto del mondo…e lo dico anche perché abbiamo trovato dei dinosauri
-Ossa? –chiese Steph con leggera speranza
-Vivi- disse Raven
Steph rabbrividì- mi mancava Jurassic Park…dovrai spiegarmi il più possibile altrimenti sarò un peso quando andremo a riprenderci i nostri gemelli
Raven annuì e si slacciò un bracciale- hai per caso un segno del genere?
Steph guardò il tatuaggio di una metà stella con la parola “brothers” tatuata sopra. Steph gli mostrò quello che aveva al polso del cuore con il battito- l’abbiamo fatto anni fa…
Lui annuì- anche noi, loro lo prendono per un marchio divino
-Oh fantastico! –disse Steph guardandolo
****
Quando Leila si era svegliata era in una camera ricoperta di oro e gemme preziose su un letto ricoperto da seta. Le sue ferite erano state curate e indossava ora un lungo vestito bianco in stile romano con decorazioni d’oro. Si sfiorò il collo ritrovando le sue collane e si guardò intorno.
-Dove sono?
-All’inferno –disse una voce vicino a lei.
Leila si voltò a guardare un ragazzo dai capelli platino e occhi vicino all’oro. Era alto e muscoloso, vestito in vestiti che sembravano di un principe dai colori chiari e dettagli in oro. I capelli erano leggermente lunghi e legati in un codino
-Chi sei?
-Tyger- disse lui- prigioniero come te…sei una gemella vero?
Leila annuì- dov’è mia sorella?
Una delle differenze tra Steph e Leila era come reagivano in situazioni di pericolo. Steph era aggressiva e istintiva nelle sue scelte mentre Leila era fredda e calcolatrice in ciò che faceva.
-Probabilmente con mio fratello tranquilla- disse Tyger avvicinandosi e sedendosi sul letto- ci troviamo ora in una setta, sono fanatici che pensano che siamo le rincarnazioni della dea della salvezza e del suo divino messaggero. Sono psicopatici che credono che a noi ci siano i nostri opposti. Cercheranno di uccidere l’altro “noi” per poi sacrificarci su un altare per ottenere poteri divini o quel che è…non ho idea di quante volte l’ho sentito negli ultimi due mesi.
-Il tuo accento…- disse Leila
-Probabilmente veniamo da epoche e zone del mondo diverse- disse Tyger- questo posto mantiene tutto fermo nel tempo, ci sono dinosauri che gironzolano addirittura. Hanno una specie di pietra che mantiene ciò
-Che cosa richiede per mantenere ciò? –chiese Leila intuendo un lato negativo alla cosa
-Sacrifici umani –disse Tyger
-I passeggeri –capì Leila
Tyger annuì- fanno cascare un aereo dopo l’altro o una nave dopo l’altra. Prima portano i superstiti poi i cadaveri. I cadaveri vengono sacrificati subito mentre i superstiti vengono usati un po’ alla volta. I gemelli identici ma diversi vengono tenuti prigionieri per il rito…
-Pensi che tuo fratello possa tenere mia sorella al sicuro? –chiese Leila
Lui annuì- sì
Leila si rilassò- se dobbiamo solo tenerli buoni finché non ci vengono a salvare posso farcela. L’importante è che mia sorella sia sana e salva.
Tyger sorrise- la pensiamo uguale…da che secolo arrivi tu?
-3080- disse lei
Lui la guardò stupito- io sono dal 1953
-Leggera differenza di anni! –commentò Leila- ma non sembri così…
-Antico? –chiese lui- a furia di interagire con superstiti di varie epoche mi sono “evoluto” potremmo dire.
Sentirono bussare. Leila chiuse gli occhi un secondo e guardò Tyger- vediamo di uscirne vivi entrambi con i nostri gemelli
Tyger annuì stringendo i pugni- avanti
Un uomo in abiti sacerdotali entrò- è ora della cena vostre divinità!
I due si guardarono. Sarebbe stata dura dover fare i bravi finché non arrivavano i soccorsi ma che scelte avevano?


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