Capitolo 2: The Slave Seller
Aaron si sistemò i nuovi vestiti. Indossava ora dei
pantaloni scuri, una casacca nera con alla vita una fascia, sotto la casacca
c’era una maglia a maniche lunghe grigie scura, indossava stivali in pelle neri
e guanti senza dita in pelle. Chiuse il mantello dai bordi bruciai nero e
sistemò il cappuccio. Non era male infondo il nuovo look. Avrebbe comunque
preso l’armatura ordinata da Sebastian quel giorno e per un paio di ore poteva
sopportare il look del precedente eroe. Avrebbe comprato uno schiavo, maschio
se possibile, e gli avrebbe dato l’adeguato equipaggiamento e avrebbero provato
il dungeon se lo schiavo era in buone condizioni. Si mise in cammino verso il
portale ricordando cosa gli aveva detto Sebastian.
C’erano quattro tipi di schiavi:
Quelli di debito, venduti o presi per un debito loro o della
famiglia;
Quelli sessuali, comprati da bordelli e venduti per quello
scopo;
Quelli di guerra, catturati da un territorio battuto;
Quelli illegali, ovvero quelli rapiti e rivenduti al mercato
nero.
Erano tutti presenti in quel mercato, eccetto l’ultimo tipo.
Aveva scoperto tramite i libri che oltre alla razza umana vi erano: demoni,
elfi, orchi, fate, minotauri e altre creature.
Gli elfi, le fate e i demoni erano ben visti, anche se gli
ultimi erano temuti. Ogni altra razza era “inferiore” a quella umana,
specialmente quelle WereBeast, ovvero metà uomo e metà bestia. Queste razze erano
sfruttate, malviste e maltrattate. Erano considerate feccia e inutili per la loro
società, per qualche motivo pensò che prenderne uno e dargli una buona vita
fosse un’ottima idea.
Passò in fretta il villaggio fino a raggiungere la zone dove
c’era il venditore di schiavi. Vide moltissime gabbie vuote, segno che qualcuno
aveva già preso chi vi era dentro o forse non c’era più chi vi era dentro.
Fu del trambusto ad attirare la sua attenzione.
Il povero venditore, un demone dei capelli e occhi neri,
stava cercando di calmare un biondo dagli occhi verdi vestito di un’armatura
bianca parecchio appariscente. Vide sulla sua schiena un’enorme spada che
subito riconobbe. L’eroe della spada che compra schiavi? Strano. Il nome era
Michael Blanche, 35 anni. Il livello era il triplo del suo ma se comparava i
singoli livelli di abilità era Aaron il migliore, aveva la skill “Perfect
score” che gli permetteva di avere il 90% di precisione nello scontro diretto.
La skill fu copiata all’istante. Una nuova skill fu però aggiunta “Mind
reader”. Si girò verso la cella dove c’era il proprietario della skill. Una
ragazze, era alta, aveva un bel corpo, aveva le curve formose ma non eccessive,
la pelle era pallida, due grandi occhi d’oro puro, i capelli erano neri e le
arrivarono alle ginocchia. Indossava una tunica bianca due volte lei ma
comunque era bellissima. Aveva orecchie e coda da lupo. Con Demon Eyes vide che
aveva ottime abilità, 9 skill e un livello generale molto alto. Si chiamava
Crystal Althea, era di un villaggio di WereBeast battuto dall’eroe della Spada.
Era ora sola. Aveva solo diciassette anni, mancava poco ai suoi diciotto. Il
suo sguardo era chiaro, era spaventata, aveva paura dell’eroe della spada.
Provò la nuova skill “ti prego aiutami” fu ciò che sentì nella testa di lei
“non mi importa che sei l’eroe dello scudo, ti prego aiutami”
Aaron si avvicinò al venditore, sentendo i pensieri di
entrambi vide la situazione. L’eroe valeva la ragazza gratis per scopi poco
casti, il venditore non voleva. Quando lesse nelle informazioni del venditore
“sostenitore dell’eroe scudo” sorrise.
-Non posso- ripeté il venditore
-Ma io sono l’eroe della spada! –protestò lui
-E lui non se ne fotte un cazzo- disse Aaron avvicinandosi
Il venditore lo riconobbe subito- oh che piacere vederla
signore
Aaron gli fece un cenno col capo- vorrei la ragazza
Il venditore annuì- certo possiamo concordare un prezzo
-Cosa?! No è mia- disse Michael
“Scegliere tra il mio eroe e questo idiota? Troppo semplice”
-Beh io offro compenso- disse Aaron- tu offrì rompitura di
coglioni.
-Per questo la venderò a lui- disse il venditore “senza
contare che avere l’onore di vendere qualcosa al re dei Demoni non è qualcosa che
puoi fare tutti i giorni” -la mia cifra è 8000 rubin, signore
Una nuova skill apparve “Convincing”. La descrizione diceva
che chi l’aveva era particolarmente convincente ma se si sapeva dell’esistenza
della skill essa non poteva essere usata. Il venditore l’aveva quindi ora era
inutile su Aaron ma Aaron poteva usarla su di lui. 8.000 di rubin erano molti
ma non quanto voleva la ragazza. La skill del mercante gli diceva che era
potente, il livello di ogni abilità, skill ecc. ecc. ma per qualche motivo, la
skill sottolineava il fatto che era vergine e questo ne aumentava il valore,
così come il fatto che nessuno uomo l’aveva toccata e che lei non avesse
toccato nessun uomo. Strane informazioni, ma almeno era certo che non fosse
stata maltrattata. Il valore reale di lei era 18.000.000 di diamon. Se un
amethyst equivaleva a 10 in crystal, mentre in diamon era 100, in rubin era
1000, in zaf 10.000, in smer 100.000, in or 1.000.000, in silv 10.000.000, in
plat 100.000.000 e infine in bru erano 1.000.000.000. Quindi 1 singolo Amethyst
equivaleva a 1.000.000.000 bru… diciamo che era più che uno sconto quello di
8.000 rubin.
-Va bene- disse tirando fuori la somma giusta
Il venditore si illuminò “non pensavo accettasse subito,
come c’era d’aspettarsi dall’eroe dello scudo, sa riconoscere un buon prezzo
quando ne vedo uno” –preparo tutto
-No. Lei è mia- disse l’eroe della spada- chi ti credi di
essere per sottrarla all’eroe della spada?!
-Non un pedofilo di 35 anni che va dietro a una
diciassettenne –rispose Aaron mentre il venditore gli consegnava il modulo da
firmare e lo raggiungeva alla lista di clienti prioritari
-Come osi moccioso!? –l’eroe tirò fuori la spada e, di
fronte a tutti i presenti, attaccò Aaron che subito parò il colpo con lo scudo,
ancora sotto forma di libro. Non si mosse di un centimetro né subì alcun danno
dal colpo
-Sei stupido e pedofilo- sospirò Aaron scagliandolo indietro
contro un muro di pietra che crollò sul colpo. L’eroe della spada lo provò ad
attaccare ma stavolta Aaron fu più veloce. Schivò la spada e gli afferrò il
polso e con una sola mossa, usando la schiena a mo di leva, lo tirò sul
pavimento di pietra e gli spezzò il braccio- idiota
Michael lo guardò dal basso, incapace di muoversi- Chi
diavolo sei?
-Io? –Aaron sorrise maligno e ritrasformò il libro in scudo,
lo guardò dell’alto, quasi a sottolineare il fatto che lui fosse inferiore
all’eroe dello scudo- io sono il tuo peggiore incubo se osi metterti contro di
me. Aaron Shin Blackgunn è il nome, vedi di non dimenticarlo Michael Blanche.
Oggi sei stato preso a calci in culo da un diciottenne, quasi diciannovenne, e
chiami te stesso eroe? –ghignò divertito- non farmi ridere di “eroico” hai solo
il nome, per il resto…sei solo un pallone gonfiato.
Il venditore gli porse un collare- per la schiava
-Non ho bisogno di questi trucchetti per controllare chi mi
serve- disse Aaron, ma il vero pensiero era che odiava già l’idea di avere una
schiava e di fatto non l’avrebbe trattata da tale, né le avrebbe inferto
l’umiliazione di un collare come fosse una bestia, non avrebbe messo il collare
al suo cane se avesse potuto ma per legge doveva nel suo mondo, quindi no e non
l’avrebbe fatto- Crystal Althea
Lei si avvicinò subito e lui le mise un mantello sulle
spalle, era il doppio di lei come misura ma almeno l’avrebbe tenuta calda
finché non le avesse preso qualcosa su misura- andiamo
Lei annuì seguendolo in silenzio. Intanto nella testa di lei
c’erano mille pensieri. Aveva ricevuto l’aiuto dell’eroe dello scudo, non aveva
il collare da schiava, l’aveva coperta con un mantello nuovo, stava ora
pensando a cosa comprarle e dove trovare degli oggetti per lei in modo da farla
sentire a casa. Probabilmente era nelle migliore mani che avrebbe mai potuto
comprarla.
-Entriamo qui- disse Aaron conducendola in un negozio di
abiti. Il venditore corse da lui a inchinarsi “simpatizzante dell’eroe dello
scudo” era ciò che diceva Demon Eyes.
-Ben tornato- sorrise lui- come posso…
-Lei – disse indicando Crystal- i migliori abiti. Qualsiasi
cosa voglia.
L’uomo guardò Crystal, una nuova skill “master style” si
aggiunse insieme alle altre due dell’uomo- perfetto, sarà fatto
Crystal guardò Aaron che le diede una piccola spinta- fa con
calma e se hai bisogno chiamami. Mi raccomando- disse guardando poi il
venditore- non osate sfiorarla in alcun modo o ve la vedrete con me
Lui annuì con sicurezza- non si preoccupi
Crystal guardò Aaron leggermente preoccupata. Lui le posò
una mano sulla spalla- vado solo a ordinare una cosa qui a fianco e torno
subito. Non devi preoccuparti ok?
Lei annuì più calma
-C’è un’arma che prediligi? –chiese Aaron
“Le spade sono sempre state la mia specialità ma…non posso
chiederglielo…” pensò lei e scosse quindi la testa
-D’accordo. Sceglierò io- disse lui- ci vediamo tra poco
Crystal annuì seguendo lo stilista. Aaron uscì e in fretta
andò nello shop di un fabbro, il fabbro a cui aveva ordinato armi e armatura
per sé e ora voleva un set per Crystal. Grazie alla skill di misure riuscì a
dare le misure giuste per la ragazza e richiese qualcosa con alta protezione ma
che non le impedisse di muoversi con agilità e che non fosse troppo pesante.
Ordinò poi sei spade per lei con il tocco di leggerezza. Tra le note di lei
c’era una capacità di utilizzare sei spade in contemporanea grazie alla sua
abilità con la spada. Tornò subito da Crystal poi e si godette, non poco, il
via vai di corsa che stava avvenendo per eseguire le richieste di dare a
Crystal qualsivoglia abito. Lo stilista aveva qualche problema a trovare
qualcosa nello stile di Crystal. Dopo poco cominciò una lunga serie di prove
abito per la ragazza. Le avevano fatto fare un bagno veloce in modo da
toglierle le rimanenze di dov’era. Dopo diversi minuti che Crystal non usciva
con le due commesse Aaron iniziò a preoccuparsi che fosse successo qualcosa. Le
due commesse uscirono sorridendo- siete pronto per il look perfetto?
Aaron alzò un sopracciglio, non era abituato a quel tipo di
clima, non lo era in quel mondo e non lo era nel suo.
Crystal uscì da dietro le tende in imbarazzo. Indossava ai
piedi degli stivali con tacco neri, aveva dei collant neri, una gonna nera che
arrivava a qualche centimetro dalle ginocchia, una maglia a maniche lunghe nera
a collo alto molto aderente che finiva con un anello su entrambi i diti medi
delle mani.
-Ora dobbiamo dirlo, è stata lei a scegliere il look, perché
era più “agibile” ma aveva altri vestiti che le piacevano- lo informò lo
stilista
Aaron annuì- perfetto. Compro tutto ciò che le piaceva
Lo stilista lo guardò- tutto?
Aaron annuì lanciandogli un sacchetto di monete- dovrebbero
bastare anche per assumerti come stilista personale della mia…corte- disse con
qualche difficoltà l’ultima parola, non era abituato a tutto ciò
Lui annuì- certamente! Sarà un onore!
Aaron fece cenno a Crystal di seguirlo. Il negozio di armi
aveva creato per lei una giacca in stile sacerdotessa giapponese bianca legata
di lato, un foulard rosso con ricami bianchi che si legava alla gonna di lato,
un ferma capelli d’argento con pietre preziose con la forma di una tiara, due
cavigliere che si mettevano sopra gli stivali e infine le sei bellissime spade,
due delle quali erano Katane, finemente decorate e estremamente affilate.
Crystal si mise il porta spade, le mise ai fianchi e si infilò l’armatura. Si
guardò allo specchio, sembrava una nobile.
“Sono una schiava non dovrei…”
Aaron le mise una mano sulla spalle- ti sta bene, pesa
troppo?
Lei scosse la testa
“è perfetta”
Aaron sorrise- ottimo. Le spade le ho prese su misura per te
“Tutte e sei?!” si chiese lei
-Ovvio- disse Aaron- sai usarne più di una allo stesso
momento e ho pensato che fosse una buona idea da tenerne più di una
Lei gli sorrise riconoscente
-Puoi aspettare qui? –chiese Aaron- vado a provare la mia
Lei annuì sedendosi su una poltrona e osservando Aaron
sparire sul retro da solo. Il fabbro, un omone dai capelli rasati, occhi chiari
e pelle tatuata, le sorrise- sei fortunata ragazza. Sei capitata in mano a un
bravo ragazzo
Lei annuì
-Quando è entrato qui e ha parlato della commissione per te
sono rimasto stupito dalle sue parole. Ha chiesto il meglio per te, una
schiave, non molti lo farebbero come sai
Lei annuì
-Stagli accanto. Questo posto ha qualche simpatizzante per
l’eroe dello scudo ma non tutti saranno così. Devi tenerlo al sicuro e
ricordargli che non è più debole degli altri. Sinceramente è probabilmente il
più forte Eroe dello Scudo che ho visto. È preparato ed è qui meno di due
giorni
Lei annuì di nuovo
Aaron uscì con calma. L’armatura che aveva era una semplice,
poco decorata e poco vistosa armatura di scaglie di drago, ossidiana e
diamantite, il ferro creato dal diamante unito con altri minerali preziosi. Era
di un colore notte molto scuro, era attillata e calzava a pennello a Aaron,
quasi fosse una maglia e non una corazza. Aaron stava benissimo in quella
armatura, sembrava ancora più potente e minaccioso, decisamente sexy però con
quell’aria da Bad-Boy che aveva.
-Come richiesto diventa semplici abiti se non vieni
attaccato- disse il fabbro
Aaron annuì e sfiorò la gemma al centro del petto, un diamante
che era stato creato con il simbolo dello scudo. L’armatura si ritrasse e
trasformò in dei pantaloni in pelle nera, stivali rinforzati neri, una camicia
grigia scusa senza maniche con su una casacca nera stretta in vita che mostrava
ancora di più i muscoli di Aaron, alle mani dei guanti in pelle senza dita neri
erano apparsi. Si mosse un po’ e poi annuì. Gli piaceva la libertà di movimento
che aveva- bene- gli lanciò il sacco con il compenso
-Anche in questa forma mantiene i livelli di protezione –lo
informò il fabbro- per quell’altra cosa…la farò in tempo per l’evento
Lui annuì- grazie. Andiamo? Crystal?
La ragazza era arrossita alla vista di Aaron. Era bello. Era
dolce e gentile con lei e l’aveva salvata. Era davvero, davvero tanto,
attraente. Lui le tese una mano e la fece alzare, senza lasciarle la mano
salutò il fabbro e la portò fuori da lì con calma
-Vieni. Andiamo a casa- le disse Aaron con tono calmo
Lei annuì, forse era davvero stata miracolata quel giorno.
Forse davvero lui le avrebbe dato indietro una vita, una casa e una famiglia…
Sorrise. Le piaceva questo “Re Demone”, le piaceva molto per
ora
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