Capitolo 3: I can see you…
Medusa era sempre stata appassionata nei prodotti di
bellezza. Adorava creare creme, maschere e trucchi fin da piccola. Amava
prendersi cura del suo corpo e adorava l’idea di ammaliare in molti con il suo
aspetto. Dopo la maledizione pensò di aver perso ogni singola cosa che aveva
creato, non poteva controllare i suoi occhi ed era stata baciata dalla fortuna
nel fatto che non si potesse pietrificare da sola.
Era in un mucchio di rovine a nascondersi, si era separata
dalle sorelle due settimane prima e i cacciatori erano troppo vicini per
rischiare di cambiar zona, quando incontrò per la prima volta Basil. Nessuno
dei due ebbe una reazione cattiva nel vedere l’altro. Basil conosceva
l’esistenza di Steno e Euriale ma non aveva mai visto prima Medusa, il suo
aspetto non gli parve mostruoso o frivolo come quello delle due sorelle, lei
era semplicemente bella ai suoi occhi. Certo per i concetti umani i capelli
come serpenti dovevano essere un grosso No ma per un serpente gigante non era
di certo un segno negativo. I serpenti che aveva poi erano dei Coluber
constrictor, una specie non-velenosa che soffocava la preda prima di digerirla
e che molti umani tenevano come animale di compagnia visto che era per la
maggior parte del tempo docile, anche se poteva occasionalmente cercare di
strangolare qualsivoglia cosa gli passasse di fianco. Di norma erano serpenti
neri ma potevano avere dei riflessi verdastri che dava l’impressione di un
verde scuro. Medusa non era mai stata spaventata dai serpenti, era leggermente
stupita dalle grosse dimensioni di Basil ma non lo trovava spaventoso, anzi.
Basil era un enorme serpente di un colore vicino al nero con occhi di argento
con sfumature di oro, negli occhi di Medusa era molto bello a dirla tutta,
specie per una come lei che da quando era stata trasformata aveva avuto solo
buoni momenti con serpenti vari e pessimi con gli umani. Basil si presentò per
primo, chiedendole chi fosse e perché fosse in un luogo del genere. Dopo meno
di un’ora Basil aveva portato Medusa nella sua tana e la stava aiutando a
imparare il controllo dei propri occhi. In cambio Medusa insegnò a Basil ciò
che sua sorella Euriale aveva provato a insegnarle nel caso fosse come lei e
potesse cambiar forma con una coda da serpente. Su Medusa ciò non funzionava ma
su Basil funzionò.
Quando Basil si trasformò la prima volta era, ovviamente,
nudo. Era in leggero panico pensando a quanto poco attraente doveva essere,
infondo era un basilisco nella sua vera forma, ma quando notò lo sguardo di
Medusa e il suo leggero rossore poté capire che non era poi così male. Basil
era un uomo alto e parecchio muscoloso, la pelle era leggermente abbronzata,
aveva ancora i suoi occhi di serpente e i capelli erano composti da delle scaglie
nere e dei serpenti simili a quelli di Medusa ma molto più corti e che a
differenza di quelli di lei non avevano un proprio pensiero ma erano
un’estensione di Basil.
-Allora? –chiese lui guardandola
Lei si risvegliò e coprì gli occhi con le mani, anche se a
poco serviva visto che i suoi serpenti lo stavano continuando a fissare e che
lei sbirciava tra le dita- pervertito! Vestiti!
Lui ridacchiò e prese il panno che lei gli aveva lanciato e
se lo legò in vita- meglio?
Lei annuì ancora rossa.
-Mi chiedo se sono piccolo per la media umana…- mormorò
guardandosi allo specchio Basil
-Direi che hai mantenuto un grosso serpente là sotto- disse
Medusa guardandolo
Basil ghignò- vuoi provarlo?
Anche se i due non si consideravano amanti si comportavano
come tali. Non dovevano preoccuparsi di protezioni o cose del genere poiché
essenzialmente erano due specie diverse quindi non avevano nemmeno la più
remota possibilità di avere figli insieme. Basil era l’unico serpente delle sue
dimensioni quindi una partner era praticamente impossibile averla, Medusa
invece aveva come unica possibilità trovare un mostro come le sue sorelle ma i
mostri serpente che aveva visto non erano esattamente il suo genere di ragazzo
ideale. Quando adottarono Sarff decisero entrambi di comportarsi come genitori
della ragazza anche se entrambi non specificarono mai il tipo di relazione che
avevano, non che a Sarff cambiasse qualcosa infondo per lei erano mamma e papà.
Prima che Sarff arrivasse nella vita di Medusa, lei aveva continuato con le sue
routine di bellezza, era infondo il suo hobby curarsi del suo aspetto e le
uniche cose che erano cambiate infondo erano capelli e occhi. Le mancava non
potersi più curare dei capelli ma non era la fine del mondo. Quando però ebbe
Sarff nella sua vita, riprese le sue routine sulla figlia. I risultati furono
eccellenti e Sarff era una dolce bambolina che le lasciava sperimentare nuove
acconciature e nuovi stili senza problemi. Per lei l’aspetto era leggermente
fuori dal suo lato di interesse, infondo non si poteva mica vedere, ma la madre
era contenta di poter giocare di nuovo con spazzola e ferretti quindi la
lasciava giocare senza problemi. Medusa aveva cominciato quando Sarff le aveva
chiesto cos’era la roba dall’odore di frutta che si spalmava in faccia.
-È una crema anti-rughe, anche se non posso invecchiare mi
piace la sensazione che mi dà…non che cambi qualcosa visto che resto comunque
un mostro ma…- iniziò Medusa
-Ma mamma è bella –disse Sarff
Medusa le sorrise dolcemente- non lo sono amore
-Non so cosa sia bella per chi vede, ma per me mamma è
bella- disse Sarff sfiorandole il viso- mamma non mi dà mai cattive sensazioni
e la sua voce mi piace molto, mamma è bella dentro e fuori per me
Avere Sarff intorno aveva alleviato molte delle insicurezze
di Medusa e l’aveva resa molto più allegra, cosa che nessuno poteva considerare
come cosa negativa.
I risultati delle cure e attenzioni di Medusa erano ora
evidenti sul volto, il fisico e l’aspetto di Sarff. Sarff era alta e magra,
aveva una figura slanciata e con curve dolci e abbastanza accennate per la sua
età, aveva una pelle lattea, lunghe ciglia e i lunghissimi capelli bordeaux
erano delicati e morbidi come la seta. Era molto ma molto bella e molto spesso,
quando passeggiavano per una zona dove vi erano umani, in molti la osservavano
ammirati. Medusa era fiera della cosa, sua figlia era bella ma non solo quello,
era una ripicca verso chiunque l’avesse mai insultata. Ho dei serpenti invece
che capelli quindi? Le sue abilità estetiche erano ancora perfette e la figlia
era prova di ciò. Grazie ai risultati su Sarff Medusa poté aprire un piccolo
negozio in cui vendeva prodotti di bellezza, creme e impacchi ad altri mostri o
umani, anche se con i secondi si doveva nascondere i capelli con un capello o
una sciarpa e gli occhi con degli occhiali da sole.
Non fu un colpo per Sarff quando due cacciatori, che
l’avevano trovata nella zona delle rovine mentre lei cercava un modo per
arrivare alla loro base, si erano congelati a guardarla. Per un paio di minuti
buoni Sarff era insicura su come comportarsi, poteva farsi portare alla base o
poteva farli fuori e controllare da dove erano venuti.
-Hey bellezza- disse uno dei due.
La voce non era bella per le orecchie di Sarff, non erano
brave persone per lei. L’opzione di seguirli fu tolta dalla sua testa,
concentrandosi invece sulla seconda, farli fuori.
L’uomo non ebbe modo di afferrarla che la spada di Sarff gli
tagliò la guancia. Sarff indietreggiò di un passo mentre l’uomo si stava
lentamente pietrificando. Minotauro aveva lavorato mesi su quella spada per poterle
dare un tocco come gli occhi di Medusa e Basil, lo scopo era per evitarle di
essere in svantaggio in battaglia, li avrebbe pietrificati e sarebbe stata
soccorsa da qualcuno di loro. Poco sapevano che Sarff aveva imparato a
combattere di nascosto.
Posò una mano su una colonna e si concentrò sul suono e le
vibrazioni. Non era sicura quando i suoi occhi si erano aperti in quel modo ma
sapeva “vedere” concentrandosi sul movimento e il suono. La cosa la stancava
parecchio ma riusciva a stare concentrata così almeno otto ore di fila prima
che i mal di testa la forzassero a letto per un paio di ore. Quando attivò
questa sua modalità vide altri cacciatori di fronte a lei, un totale di otto
persone erano presenti nelle rovine. Poteva vedere una pulsazione rossa nella
posizione del cuore di ognuno di loro e i canali in cui scorreva il sangue
nelle loro vene. Poteva vedere il movimento dei muscoli e del sistema nervoso. Quello
l’aiutava a distinguere i contorni della figura, purtroppo non le interessava
molto concentrarsi sul volto, infondo avevano tutti estratto delle spade e
aveva problemi maggiori ora.
-Non abbiamo intenzione di farti male- disse una voce, il
battito del cuore e il tono le dissero però che non era del tutto vero
-Cosa volete da me?
-Vogliamo portarti al sicuro –disse lui
Bugia. Volevano catturarla.
-Dov’è mia madre? –chiese Sarff stringendo la spada che era
puntata al pavimento
-Chi è tua madre? –chiese l’uomo
-Medusa- disse lei
-Medusa è un mostro, non una madre- disse lui
Sarff alzò un sopracciglio e sorrise- oh…si…hai ragione…Medusa
è un mostro che non dovreste vedere…
L’uomo sorrise avvicinandosi riponendo la spada- vieni con…
Sarff lo infilzò nel cuore- perciò mi assicurerò che nessuno
di voi sopravviva per vederla
Quelle rovine erano importanti per Sarff perché era dove la
madre aveva combattuto qualche anno dopo averla presa, le conosceva come il
palmo della sua mano e sapeva come usarle a suo vantaggio.
Roteò la spada creando un’onda di vendo leggera che le
permise di ricalcolare ciò che era intorno a lei e sorrise.
****
Medusa guardò Basil- stava bene vero?
Basil annuì sibilando, per non farsi sentire da uno dei
cacciatori parlare la lingua umana- sta bene, o almeno credo. Quando ci hanno
presi era già nelle catacombe secondo me. È svelta sui suoi piedi ed è veloce
nelle sue azioni, non si farà trovare e…
-Boss- disse un uomo entrando
-Che succede? –chiese l’uomo dai capelli neri girandosi
verso di lui- avete trovato la ragazza
-C…circa- disse lui
Medusa sentì il cuore fermarsi mentre Basil si preparò a
combattere per andare a riprendersi la figlia.
-Che vuol dire circa? –chiese il capo
-La…una squadra aveva trovato la ragazza nelle rovine dove
Medusa aveva sterminato il plotone 67- disse l’uomo- avevano comunicato la
posizione e ci siamo mossi per aiutarli in caso di bisogno…
-Bisogno? Contro una ragazzina? –chiese Steno ora infuriata,
Sarff era più innocua di un neonato nei suoi occhi, che diavolo volevano farle?
-Perché servivano rinforzi? –chiese il capo altrettanto
incerto di quale motivazione potessero voler usare
L’uomo stette in silenzio
-PARLA- disse lui alzando la voce
-Il capitano della squadra aveva detto che nessuno avrebbe
saputo se…se avessimo alzato le mani su di lei- disse l’uomo
I serpenti di Medusa sibilarono e lei si forzò a non
pietrificarlo sul posto. Basil intanto si stava forzando a non rompere tutto e
fare una carneficina. Euriale era impallidita e provava disgusto per la sola
idea di cosa avrebbero potuto farle. Steno invece stava cercando di liberarsi
dalle catene. Chi cazzo si credevano di essere per toccare sua nipote?!
-COSA?! –chiese il capo- CHE DIAVOLO DI PROBLEMI AVETE?! È UNA
RAGAZZINA!
L’uomo tremò- non…non l’abbiamo fatto però
-Perché averlo pensato è molto meglio!? –chiese infuriata
Medusa
L’uomo provò a ribattere ma si beccò un colpo al volto- come
o…
Il nuovo arrivato era un ragazzo di vent’anni dai capelli
bianchi e gli occhi di un rosso così scuro che sembrava sangue- io oso. Chi cazzo
ti credi di essere per pensare che stuprare qualcuno sia ok?
-Adam- disse l’uomo dai capelli neri e occhi scuri guardando
il ragazzo, dagli occhi e come lo guardava Medusa capì che questo era il figlio
di cui aveva parlato
-Lasciami stare tu- disse lui- dov’è la ragazza? Cosa le
avete fatto?
-Lei…lei…- iniziò lui
-PARLA PRIMA CHE DECIDA DI FARTI A PEZZI E CIBARTI AI CANI! –disse
Adam
-Lei ha sterminato l’intero plotone e preparato trappole che
hanno ucciso dodici dei diciotto uomini con cui siamo andati a prenderla! –urlò
lui
-Cosa? –chiesero in contemporanea tutti
Adam sorrise guardando Steno- alla faccia dell’umana
impossibilitata nel combattere, questa mi sa che è più brava di te a difendersi
cara…come li avete trovati?
-Pietrificati e il cuore era stato trafitto da una spada-
disse l’uomo
-Papà –disse Adam- o ti devo chiamare Jonathan visto che c’è
un tuo subordinato…
-Ex- disse subito lui- portate lui e gli altri nella sala,
possono andare a trovare Ade per ciò che mi riguarda!
Medusa sorrise rilassandosi e disse parlando la lingua dei
serpenti- la spada di Mino ha l’abilità di pietrificare le persone…deve
essersela presa e portata con sé per sicurezza…
Adam guardò Medusa- papà ti ha detto che è un M.H. si? Solo io
e lui lo siamo e pochi altri in questo posto sia chiaro.
Al “M.H.” tutti capirono a cosa si riferiva. Un M.H. era un “Medietor
Hunter”. Quel tipo di cacciatore era un cacciatore che cercava di ottenere
equità tra mostri e non mostri, erano cacciatori scelti da divinità per cercare
di ricreare la pace e correggere errori commessi. A dirla tutta non era un
mistero che alcuni mostri fossero stati “perdonati” e gli fosse stata offerta
la possibilità di tornare umani, Medusa fu una delle tante che mandò a quel
paese quell’opportunità. Aveva sofferto per anni per il suo aspetto ma grazie a
quello aveva incontrato le sue sorelle, amici che l’avrebbero sempre difesa, il
suo Basil e poi…la sua Sarff. Ad essere onesti, non aveva motivo per tornare
umana e non era la sola a pensarlo. Essere mostri era una condanna che era
diventata una benedizione per molti. Erano vivi da secoli, avevano superato
ogni difficoltà possibile e non avevano nemmeno visto la morte come molti loro coetanei
umani avevano subito. Stava bene come Medusa il mostro e non voleva tornare
Medusa l’umana. Per proteggere questi mostri erano nati i M.H., erano una
squadra di cacciatori che si infiltravano tra i normali fanatici che dicevano
che i mostri devono morire, e aiutavano a sbrogliare le situazioni nel migliore
dei modi. Il 90% era però un “sterminiamo il gruppo dei cacciatori e liberiamo
il mostro”, era rarissimo che potessero convincere un cacciatore a cambiare
idea purtroppo. Gli M.H. non erano noti ai cacciatori, ogni caso era sempre
rimasto un “il mostro si è liberato ed ha ucciso tutti”.
L’uomo dai capelli neri sospirò- io sono Jonathan, lui è mio
figlio Adam…visto che hai deciso di dirgli tutto almeno presentati no? Medusa
sai dov’è tua figlia? Se i cacciatori la prendono potrebbe farsi molto male.
Medusa si rilassò un secondo- Sarff è mia figlia…ma non
saprei dirvi dove si nasconde.
-Mino stesso ha problemi a trovarla- disse Euriale- quando
giochiamo nei boschi o nei labirinti lei è sempre l’unica che non puoi trovare
e che ti trova subito.
-Mino? –chiese Adam
-Minotauro- rispose Steno ripensando a cosa avevano detto
prima- ha steso un gruppo di cacciatori da sola…è più figlia tua di ciò che
credevamo…
Medusa sorrise e chiuse gli occhi, imitata da Basil.
-Hey –disse Adam- io esco a vedere se trovo la ragazza…Sarff
giusto? Posso dirle qualcosa per farle avere fiducia in me?
Le sorelle si zittirono cercando di pensare ma Medusa
sorrise- non c’è bisogno
Lui la guardò confusa
-Sarff non vede ma vede i cuori- disse Medusa- sa quando
qualcuno sta realmente parlando o sta dicendo cazzate. Capirà nell’istante in
cui ti vede se sei o meno dal nostro lato
-E se si sbaglia? –chiese Jonathan leggermente preoccupato
per il figlio
-Vede il futuro deficiente- disse Basil facendosi capire e
facendo prendere un infarto ad entrambi i cacciatori- mia figlia non è stupida,
sa cavarsela benissimo. Vedi di non allungare le mani o ti faccio fuori
-Parla…- mormorò Jonathan
-Aspetta padre?! –chiese Adam guardando lui e poi Medusa-
piango per il futuro genero…
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