WitchandAngel : Capitolo 9: Third time is the charm

Capitolo 9: Third time is the charm

Capitolo 9: Third time is the charm

-Lisette! –sorrise Sarff avvicinandosi all’acqua
La sirena sorrise- Safy!
Prima che Dryon potesse fermarla la sirena aveva tirato Sarff in un abbraccio, facendola quindi cascare in acqua praticamente e ridere contenta- sirene…
-Zitto pianta- disse la sirena dai lunghi capelli celesti e occhi rossi- mi sei mancata così tanto Safy, ti sono mancata?
Sarff rise- si mi sei mancata Lise
Lisette sorrise accarezzandole il volto per poi poggiare il proprio viso sul petto di Sarff e stringerla forte- vieni a vivere con me dai…
-Sarff non è un pesce- disse Dryon
-Zitta piantaccia- rispose Lisette- andiamo Safy…per me?
Sarff sorrise- non posso respirare sott’acqua Lise
Lisette si zittì un secondo e sorrise- posso sempre trasformarti in una sirena come me piccola…e poi sarai tutta mia
-Una sirena ceca? –chiese Sarff- sarò utilissima
-Ci penserò io a te- sorrise Lisette- e poi dopo ciò che è successo ieri come posso farti stare sola? Gli umani sono buoni solo come cibo e sono tutti pericolosi!
-Quindi ignoriamo il fatto che tu abbia provato a mangiarla la prima volta che l’hai vista? –chiese Dryon
Lisette gli lanciò contro una conchiglia- la prossima cosa che ti lancio è una lancia
Lisette era una sirena che preferiva cacciare le piratesse e le navigatrici piuttosto che i pirati o i marinai. Per lei la carne delle donne era più tenera e aveva un sapore migliore. Quando aveva visto per la prima volta Sarff l’aveva trascinata in acqua per morderla ma si bloccò quando le diede un’occhiata per bene. Sarff era ancora un bambina al tempo e Lisette era entrata nell’adolescenza da un paio di mesi. Nemmeno a dirlo per la sirena i capelli bordeaux di Sarff le ricordarono coralli, la pelle bianca era come le perle del mare e quegli occhi erano un mare calmo mentre il cielo era in tempesta. La riportò in superficie, beccandosi le urla di Medusa e delle altre sirene, ma Sarff le fermò dicendo che era scivolata lei e che Lisette non aveva colpe. In quel momento Lisette decise che l’umana sarebbe diventata sua. Di norma avrebbe utilizzato il suo aspetto, il fisico perfetto, il viso maturo, i lunghi capelli…ma Sarff non vedeva quindi poteva solo usare la voce che scoprì presto essere l’arma preferita contro Sarff.
In pochi sapevano che Sarff era attratta da alcuni tipi di voci, di fatto non tutte le sirene avevano una melodia che alle orecchie di Sarff era particolarmente bella, Lisette era in assoluto la sua preferita. Sarff adorava anche venir coccolata, abbracciata e stretta a sé, la cosa le permetteva di percepire meglio il corpo di fronte a lei e ovviamente Lisette approfittava della cosa quando poteva. Anche se Sarff adorava venir coccolata, c’è da dire che detestava venir sfiorata da chiunque non fosse particolarmente vicino a lei o che lei non era a suo agio a stare sola nella stessa stanza.
C’era da dire che non era per nulla interessata ad avere un partner che andasse oltre all’amicizia, forse per il semplice fatto che non voleva diventare il peso di nessuno.
-Ho mandato il messaggio –disse Dryon
Si sentirono dei movimenti nella foresta. Lisette sospirò- Safy prendi fiato ti nascondo nella grotte delle sirene, dovrà passare per noi per entrare…pronta?
Sarff annuì prendendo fiato e lasciandosi trascinare sott’acqua mentre Dryon attivò i suoi poteri per ritrovare l’intruso.
****
Sarff fu posata su una roccia mentre Lisette tornò in acqua per controllare la zona. La grotta sommersa conteneva una bolla di aria che permetteva di respirare e stare all’asciutto.
Un movimento dietro di Sarff la fece girare di colpo. Una mano le bloccò la bocca mentre l’altra bloccò la mano sinistra sopra la sua testa spingendola a star coricata sulla roccia.
-Ciao piccola umana –sorrise il nuovo arrivo guardandola con occhi da predatore- è tanto che non ci vediamo
Sarff non cambiò espressione e non mosse muscolo.
-Oh andiamo, il trattamento del silenzio? –chiese divertito il ragazzo
Sarff strinse la mano destra dietro la schiena ed estrasse il pugnale creato dal dente di Basil.
-Non lo farei fossi in te…non puoi nemmeno vedermi e… ahi! –disse lui ritirando la mano dalla bocca di lei, Sarff aveva sempre avuto canini appuntiti, tanto da poter ferire la pelle se mordeva con abbastanza forza. Come la mano fu spostata gli tirò un calcio sotto la cinta e lo spinse con un secondo contro la parete, impugnando il pugnale pronta a difendersi- aggressiva eh? Mi piace…
Sarff prese fiato
-Siamo sott’acqua, nessuno può sentirti urlare qui –rise lui pronto ad avvicinarsi
Sarff sorrise e l’urlo che emise era così acuto che il ragazzo fu costretto a poggiarsi le mani sulle orecchie pur di non sentirla.
L’urlo fu percepito subito da Lisette che era la più vicina, con un movimento di coda le sirene raggiunsero la grotta in tempo per vedere il ragazzo trasformarsi in un pipistrello e volare tra le grotte
-Inseguitelo! –urlò Lisette avvicinandosi a Sarff- stai bene?
Sarff nascose il pugnale e sorrise- si
Lisette tirò un sospiro di sollievo- menomale ti abbiamo insegnato a tenere una nota abbastanza alta da rompere il vetro o non ti avrei sentito…ti riporto in superficie…qui non è sicuro purtroppo
Sarff annuì lasciandosi prendere dalla sirena e chiudendo gli occhi.
Il pipistrello si girò per guardarsi intorno quando penso di averle seminate. Perché si sentiva osservato ora?





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