Capitolo 3: Time to be a
Hero
Aaron si svegliò dall’ennesimo incubo. Odiava la situazione
che aveva a casa. I suoi erano separati e lui era il rimpiazzo di un figlio
morto. Cavolo era il rimpiazzo di suo fratello persino ora che era diventato
l’Eroe dello scudo al suo posto.
Si alzò e andò a infilare sotto la doccia d’acqua calda.
Guardò lo specchio di fronte all’enorme doccia. Era alto, era pieno di
cicatrici dagli allenamenti fatti con il padre, era forte, era veloce, era…non
era suo fratello. Non sarebbe mai stato suo fratello e per quanto lo volessero
lui non era James. Non sarebbe mai stato James. Uscì dalla doccia con calma e
prese l’asciugamano da vicino la doccia ma prima che potesse metterlo qualcuno
aprì la porta
-Mio signore la…- Maia si bloccò a guardarlo. Lo sguardo di
lei lo percorse in fretta fermandosi poi poco sotto la vita di lui “grosso!”
Aaron avvolse in fretta l’asciugamano intorno alla vita- si
Maia?
-Ehm…- lei era rossa- se…Sebastian è sotto con degli ospiti
-Arrivo subito- disse Aaron
Lei annuì “questo eroe è decisamente dotato anche lì
sotto…forse…”
Aaron smise di leggerne il pensiero e la osservò andarsene-
chiudere a chiave. Devo imparare a chiudere a chiave
Aaron si vestì in fretta e uscì nel corridoio dove con
estrema calma prese la direzione della scale. Crystal lo stava aspettando
vicino alla fine del corridoio
-Buongiorno- disse lui
Lei prese fiato- buongiorno
Lui si bloccò- hai parlato
-È…è un male? –chiese lei
Lui scosse la testa- ne sono felice
Lei sorrise- menomale
-Dormito bene? –le chiese offrendole il braccio
Lei accettò allegra- non dormivo così da anni credo
Lui l’accompagnò con calma per le scale- ne sono contento.
L’armatura ti piace?
Le annuì sfiorando una delle spade- non dovevi sprecare
soldi per me però
Lui le sorrise- non sono sprecati se sono usati su di te
Crystal
-Ma master…
-Aaron. Mi chiamo Aaron Shin Blackgunn, puoi chiamarmi Aaron
Lei lo guardò e sorrise- sei davvero qualcosa di unico
-È un male?
-No, anzi, sono felice della cosa- ammise lei
Lui le sorrise- ottimo. Voglio che tu ti consideri membro
della mia “familia” e non una schiava. Non so come dovresti comportarti secondo
il ruolo di schiava ma ignoralo ok? Preferisco una partner che una schiava.
Come puoi immaginare però non sono di fama adatta per poter trovare alleati
normalmente e quindi sono ricorso a questi mezzi
Lei gli sorrise- non è una brutta cosa, mi hai salvata
infondo
Lui le sorrise- ne sono felice. C’è qualcosa che ti serve?
-Uhm…serve no per ora- ammise lei “però mi piacerebbero dei
peluche ma…”
-Peluche? –chiese lui- alla ragazze piacciono queste cose,
no?
Lei annuì- sì
-Bene, te ne comprerò –le promise lui
Lei sorrise riconoscente, era in buone mani
-Chi c’è come ospiti hai qualche idea?
-Pare dei soldati- rispose lei- l’ho letto nella mente della
maid…si può sapere come ti ha trovato?
-Ero appena uscito dalla doccia, perché?
Lei rise- il suo pensiero era sulla linea del “grosso, molto
grosso” e si chiedeva come fosse averlo dentro la sua…
Aaron sospirò- a chiave, devo chiudere a chiave
Lei rise- e se volessi entrare io?
-Ti darò una copia- rispose lui calmo
Lei sorrise- grazie
Nell’ingresso vide subito una scena davvero irritante.
Sebastian era, ovviamente anche, incavolato per la presenza delle guardie, gli
altri membri della servitù non avevano nemmeno voglia di provare a nascondere
l’odio che provavano e stavano volutamente facendo notare la cosa, dall’altro
lato i soldati che erano arrivati si stavano atteggiando come se fossero loro i
padroni di casa. Ci mise un secondo a leggere lo status di “Seguaci” della
religione dei tre eroi e ci mise anche meno a decidere come li avrebbe
umiliati.
-Andatevene- disse di nuovo Sebastian
-Senti maggiordomo- disse uno dei soldati, era un tipo
grosso e con più muscoli che cervello di sicuro, aveva capelli e occhi sul
castano e skill abbastanza decenti per il combattimento ma le sue abilità erano
mediocri al massimo. Era chiaro per Aaron che lui avesse ottenuto il posto per
il semplice fatto che era di una famiglia di origine nobile…a quanto pare il
nepotismo esisteva anche in quell’universo- vogliamo parlare con l’eroe non con
te vecchiaccio
Sebastian strinse i pugni ma non ebbe tempo di ribattere che
un vaso era stato lanciato in testa al soldato che aveva parlato.
-Chi osa?! –chiese quello schivandolo per un pelo ma
facendosi comunque un grosso taglio sul viso e parte del braccio con cui si era
difeso
Aaron fece un passo avanti e mise di proposito Crystal
dietro di lui- IO oso. Come osi TU lurido verme entrare nella MIA dimora e
insultare la MIA servitù? Se sei venuto a chiedere morte sarò lieto di dartela!
I soldati si guardarono leggermente intimoriti mentre quello
di prima lo guardava con odio. Gli eroi dello scudo erano sempre i più docili e
meno proni a combattere, l’attitudine stessa dello scudo era di essere un tipo
difensivo ed era facile prendersi gioco della sua innocenza, in molti di fatto
erano portati a manipolarlo come si manipolavano i bambini piccoli con la
storia dell’uomo nero che ti viene a prendere se fai il monello. Un eroe dello
scudo apertamente aggressivo senza aver ancora subito nulla era una novità.
-Eroe dello scudo, siamo qui per chiederle di venire a
palazzo- intervenne un soldato prima che quello colpito facesse casini.
Aaron sorrise- oh? E perché mai?
-Sua maestà il re e gli altri onorevoli eroi l’aspettano per
incontrarvi- disse lui pensando di averlo vinto- eroi così fantastici devono
stare insieme
-Uhm…- disse Aaron notando Sebastian diventare sempre più
cupo di umore, se avesse potuto ucciderli con uno sguardo sarebbero già morti e
sepolti
-Ovviamente sarà a palazzo per celebrare l’arrivo
dell’ultimo eroe e dell’era di gloria che ci attende! –disse il soldato
continuando a sparare una cretinata dietro l’altra. In quel momento Aaron pensò
di essere ritornato al suo mondo con uno di quei testimoni di qualche culto o
religione che ti cercano di incastrare vaneggiando di questo e quest’altro. Non
era ateo per carità ma non era di una religione, era certo che qualcosa
esistesse ma non si interessava a cosa questo qualcosa fosse quindi ogni volta
che incontrava questi forti credenti non poteva che trovarli idiotici. Quale
religione vuole forzarsi sull’altra e mantenere l’idea di essere “tutti
uguali”?
Aaron era giovane, per gli occhi dei soldati, e di solito i
giovani erano più proni a credere a cazzate di gloria e fama, specie gli uomini
e poi gli eroi dello scudo, uomini o donne che fossero, erano sempre deboli di
carattere. Gli oggetti sceglievano in base al carattere gli eroi, o almeno ciò
era quello che tutti credevano: la spada era aggressivo, la lancia era più
scaltro, l’arco era più intellettuale e lo scudo era più difensivo. La realtà
era però che dipendeva dal volere oltre che dai caratteri e nel caso di
Aaron…lui voleva il potere di difendere chi amava e se stesso. Essere sempre
secondo a suo fratello avrebbe, in teoria, dovuto dargli un carattere più
aggressivo ma non era così. Non era suo intento superare James, lui voleva solo
vivere la sua vita e avere il potere di proteggere chi amava. Lo scudo aveva
scelto James perché James voleva solo evadere dalla sua realtà e difendersi
dalle aspettative altrui ma aveva rigettato tutto nel processo ed era morto appena
arrivato per quella ragione, Aaron era stato scelto perché voleva il potere di
difendere chi era più debole di lui, di difendere la sua famiglia e di
difendersi dai propri nemici. Non rigettava l’idea di cambiare universo perché
non aveva nulla da perdere.
Nel momento in cui si era svegliato in un nuovo mondo non
aveva avuto panico ma sollievo. Era libero dalle costrizioni che il suo mondo
gli aveva dato e certamente quella di ora non era la situazione più ideale ma
era libero. Sarebbe rimasto libero fintanto che avrebbe combattuto per la sua
libertà e ora vi erano persone che dipendevano da lui. Ora poteva fare qualcosa
con significato e venir apprezzato magari per averla fatta.
-Avete finito di vaneggiare? –chiese ruotando gli occhi- di
a corona storta che verrò al vostro banchetto domani sera e ora levatevi dai
coglioni prima che perda la pazienza e vi decapiti sul posto.
-Come se un miserabile come te potesse! –disse il soldato
ferito di prima
Crystal fece per afferrare la spada ma Aaron fu più veloce
nel sollevare l’uomo dal collo e stringere lentamente la presa. Aaron era alto
e muscoloso ma l’impressione che dava era comunque di un ragazzo e non era di
certo di un ragazzo abbastanza forte da sollevare quattro volte il suo peso. Il
soldato calciava nell’aria, ora in panico totale mentre Aaron pareva annoiato-
mollami o la pagherai
Aaron sorrise e guardò i soldati- consideratelo un regalo
per il re questo…- con una sola mano spaccò il collo del soldato in un mondo in
cui non sarebbe morto certo, ma era ora paralitico. Lo lanciò agli altri
presenti e sorrise maligno- è vivo…ma non potrà muovere un muscolo per il resto
della sua vita. Andatevene prima che decida di testare quanto le teste vuote
che avete siano dure da rompere
Nemmeno un secondo di esitazione corse nelle vene dei
soldati che prontamente presero il tipo svenuto e se la diedero a gambe.
Aaron guardò Sebastian- butta sale all’uscita, è una
tradizione che usiamo quando un ospite non voluto se ne va. Dovrebbe tenere
lontano l’energia negativa dalla casa. Per sicurezza fallo anche in giardino e
ai bordi della proprietà e bruciate dell’incenso qui, le loro energie del
cavolo non le voglio in casa mia
Sebastian sorrise- mi piace come tradizione, sarà fatto.
Aaron sorrise a Crystal e le accarezzò la testa- non devi
sporcarti le mani per me piccola.
Lei annuì- davvero andrai domani?
-Andremo –la corresse Aaron- Sebastian e tu verrete con
me…uhm…
Sebastian sorrise- sarà un piacere seguirti
-Crystal…hai amici nel mercato di schiavi che vorresti
salvare? –chiese Aaron guardandola
Lei annuì subito- ma…
-Ma? –chiese Aaron
-Sono due persone…erano del mio villaggio…una è maledetta e
l’altro è…gli hanno amputato braccia e gambe per impedirgli di combattere-
disse lei piano
Aaron la guardò e le sorrise- andiamo a comprarli
-Ma- iniziò lei
Aaron le sorrise- ho molti scudi che possono gestire gravi
ferite e maledizioni. Vediamo se posso aiutarli
***
Il venditore di schiavi fu entusiasta di vedere Aaron di
nuovo lì e di scoprire che voleva comprare due nuovi schiavi. Fu velocissimo
nel far portare i due in questione fuori dalle gabbie.
Come detto da Crystal in precedenza, uno dei due era un
licantropo nella forma più lupesca. Non aveva tratti umani se non per il fatto
che camminava su due gambe…camminava appunto. Le ferite avevano impregnato di
sangue le bende dei quattro arti e sembrava abbastanza debole per la perdita di
sangue. Aveva il pelo castano e occhi color noce. Accanto a lui c’era un elfa
che sembrava una bambina di dodici anni al massimo, era bassa e magra, aveva
dei lunghi capelli color platino e occhi verde smeraldo. Lei lo guardava
intimorita mentre il licantropo provava a sembrare minaccioso. L’elfa anche se
non sembrava grande aveva oltre duecento anni.
-Non pensarci- ringhiò il licantropo
-Crystal sono loro due? –chiese Aaron ignorandolo
In quel momento i due notarono Crystal al suo fianco- sì
-Crystal! –disse l’elfa
Crystal le sorrise- tranquilla non è cattivo
Il licantropo non parve convinto ma come notò le condizioni
in cui era Crystal si tranquillizzò un pochino, almeno era viva e in salute.
Aaron pagò per i due senza esitazione come Crystal confermò che erano loro due
i suoi amici.
-Siete sicuro? Sono danneggiati –disse il venditore
Aaron annuì- non è un problema…chi li ha ridotti così?
-L’eroe della Spada- replicò il venditore
Aaron annuì spingendo il carrello su cui era il licantropo,
cosa che causò a tutti il panico più totale, quel lupo era il triplo di Aaron
come peso per lo meno. Crystal prese l’elfa per mano- andiamo?
Lui annuì e fermò il venditore- l’ho già detto, non li
voglio i collari
Lui annuì- posso aspettarmi altre visite in futuro?
Aaron annuì- se ci sono altri membri del loro villaggio che
capitano qui o qualcuno di interessante contattami grazie
-Sarà un piacere- disse lui.
Il licantropo guardò la strada che stavano prendendo e poi
girò la testa per vedere Aaron- dove stiamo andando?
-Alla mia corte- disse lui tranquillo- e giusto per
informazione, non ho intenzione di fare nulla a tua moglie
Il licantropo guardò Crystal che scosse la testa, lei non
l’aveva detto- Crystal non è mia moglie
-Intendevo l’elfa di fatto- rispose Aaron
-Come…- iniziò lui
Aaron sorrise- so più di ciò che credi, ora zitto. Stai
rischiando già la vita con quelle ferite, rilassati e sta buono, appena arriviamo
a casa vedo se posso aiutare.
****
-Ho preparato i vestiti- disse Sebastian quando i due
tornarono con i nuovi membri- vuole che accompagni l’elfa a lavarsi?
Il licantropo ringhiò piano ma Aaron lo ignorò- non ora,
credo vorrà stare qui per vedere che sto per fare al suo maritino, appena
abbiamo finito fa preparare per entrambi un bagno e dei vestiti di ricambio. Le
armi sono arrivate?
-Si signore- disse Sebastian
Aaron annuì mentre due demoni portarono nel giardino interno
il licantropo. Li seguì con calma mentre Crystal teneva per mano l’elfa.
-Perché ci aiuta? –chiese l’elfa
Crystal sorrise- gli ho chiesto io di prendervi e lui ha
detto sì
-Ma perché? –chiese lei
Crystal scosse la testa- è solo una brava persona credo…non
interferire con ciò che farà ok? Aiuterà Ruelle
L’elfa guardò Aaron dare indicazioni e far allontanare tutti
nel raggio di un paio di metri- ok…
Aaron guardò il licantropo legato sul carrello. Era simile a
un carello per portare i bagagli quello su cui era legato, lo tenevano in posizione
eretta e le corde e catene usate sembravano avere il doppio effetto di
mantenere i suoi poteri bloccati. Sarebbe stata una pena rimuovere non solo
quelle ma anche la maledizione imposta su di lui. Per fortuna aveva sbloccato
un’altra quarantina di scudi dopo aver comprato Crystal.
-Il tuo nome? –chiese Aaron
Il licantropo guardò Crystal e poi sospirò- Ruelle
Aaron annuì piano- Ruelle, ti farò male in questo momento
perché l’incantamento ha il difetto di farti riprovare il dolore della ferita.
Cerca di resistere, farò del mio meglio per essere veloce
Ruelle guardò di nuovo Crystal e poi guardò Aaron- perché lo
fai?
-Diciamo che ho intenzione di darti modo di ripagare il
favore all’eroe della spada- disse Aaron con un sorriso cattivo- io sono il re
dei demoni infondo…
Sebastian fece sistemare intanto un tavolo per le ragazze-
ho dato ordine di preparare del cibo, quando avete finito potrete mangiare
qualcosa
L’elfa guardò Aaron- non farà male a Ruelle vero?
-Lo salverà –le promise Sebastian
-Pronto? –chiese Aaron- cerca di stare il più fermo
possibile
Ruelle annuì stringendo i denti. Aaron attivò la magia dello
scudo e un cerchio magico si creò intorno a Ruelle. Il dolore era forte ed era
evidente che il licantropo stesse soffrendo ma fece del suo meglio per evitare
di emettere suono, l’ultima cosa che voleva era spaventare sua moglie o causare
un incidente. L’elfa si strinse a Crystal con le lacrime agli occhi ma non si
mosse da lei, anche se avesse provato sapeva che Crystal l’avrebbe trattenuta.
Dopo quella che sembrò un’eternità Ruelle urlò di dolore. Le catene e le corde
caddero a terra rotte e lui era ora…in piedi.
Aaron aveva finito l’incantesimo e guardò il lupo di due
metri e mezzo guardarsi spaesato le braccia e le gambe che ora erano ricresciute.
L’elfa scappò dalla presa di Crystal e corse dal licantropo- Ruelle!
Lui la strinse piano e cadde in ginocchio nel farlo- posso
abbracciarti…posso abbracciarti Alea…
Aaron guardò la mano che lo aveva afferrato e guardò poi
Crystal guardarlo con occhi lucidi pieni di riconoscenza- grazie…
-E di cosa? –chiese lui tranquillo- sono membri della nostra
familia, è naturale che li aiuti…
Ruelle lo guardò e si inginocchiò- grazie master per avermi…
-Ma che master! –disse Aaron- Aaron va bene. Non ho ancora
finito comunque…per ora mangiamo e poi andate a farvi un bagno caldo e
cambiatevi. Dopo rimuoverò le maledizioni di entrambi
Alea lo guardò- puoi…rimuoverle?
Aaron ghignò- quando ho detto all’eroe della spada che sarei
stato il suo peggiore incubo intendevo dire che avrei reso la sua vita un
inferno. Ridare ai suoi nemici il pieno dei poteri e magari un piccolo extra mi
pare un’ottima idea no? Poi vediamo se posso sbloccare la vostra forma
evolutiva…ah voi due volete dormire insieme o in due stanze diverse?
Ruelle guardò Alea- insieme va bene…ma va davvero bene?
Aaron lo guardò confuso- è tua moglie, che ne so io se vuole
o meno dormire con te. Sono cose che non mi riguardano
-No intendevo…siamo due razze diverse, è un tabù avere…-
iniziò Ruelle
Aaron mosse una mano come a scacciare l’argomento- che
cazzate sono queste? Fintanto che non vi fate male e non ferite qualcun altro
non vedo problemi nel farvi stare insieme. Nel mio mondo di origine l’unica
razza esistente è quella umana, per me voi siete tutti uguali non importa la
razza. Potete fare ciò che vi pare con la vostra vita privata e con il vostro
partner.
Alea sorrise- dormiremo insieme allora…anche se con questo
corpo…
Aaron ci pensò su un secondo- dovrei essere in grado di
rimuovere la maledizione e ridarti la tua forma originale. Per ora mangiate su
Crystal si sedette al suo fianco e fu evidente che Aaron
stravedeva per lei visto che ogni occasione era buona per coccolarla un po’.
Era più forte di lui infondo, aveva sempre avuto un debole per i lupi e i
draghi e in quel momento aveva la possibilità di avere una delle più
meravigliose creature dei genere fantasy al suo fianco, sarebbe stato un idiota
a non coccolarsela un pochino no?
-Crystal gli hai detto che…- iniziò Alea notando le
attenzioni che Aaron dava alla ragazza, intanto Ruelle era intento a coccolarsi
l’elfa e divorare un piatto dietro l’altro.
Crystal la silenziò con uno sguardo ma Aaron lo notò- io…
Lui la guardò- qualsiasi cosa sia, tu sei finita tra le mani
di qualcuno molto possessivo che non ti lascerà scappare via cara…se non vuoi
dirmelo va bene lo stesso
Crystal stette in silenzio e poi lo guardò- sono…una mezzo
sangue…
Aaron la guardò e piegò la testa- intendi il fatto che sei
sia della razza dei Werewolf che della razza dei draghi?
-Lo sapevi!? –chiese lei entrando nel panico
-Ho una skill che mi fa accedere a ogni tua informazione-
disse Aaron tranquillamente- non vedo un problema sinceramente
-I draghi sono malvisti qui –rispose Ruelle per Crystal
-Che cazzata è questa ora? –chiese Aaron- i draghi sono
creature meravigliose, chi diavolo è così idiota da…Sebastian sono mal visti
per i demoni?
-No Aaron, sono spesso aiutanti del Re demone quindi per noi
sono creature sacre e sono molto benviste- assicurò lui
Aaron annuì- comincio a pensare che gli umani di qui hanno
qualcosa che non va nel cervello…draghi mal visti, licantropi mal visti…che
problemi hanno…
-Davvero ti va bene? –chiese Crystal preoccupata
Aaron si alzò e in un secondo si rimosse la maglia mostrando
vari tatuaggi che gli ricoprivano le cicatrici che aveva subito nel corso degli
anni. Tra i vari tatuaggi vi erano simboli tribali, lupi, simboli celtici e un
drago che prendeva l’intera schiena. Il giorno prima, quando aveva preso i
nuovi abiti, aveva fatto attenzione a non far notare i tatuaggi a Crystal ma
ora erano ben visibili. La schiena e le braccia erano ricoperti di eleganti e
davvero ben eseguiti tatuaggi, sul petto sopra il cuore poi aveva un lupo che
era intrecciato nell’albero della vita celtico e un drago con il simbolo celtico
di protezione. Si rimise la maglia come se nulla fosse- ho tre tatuaggi di
draghi sul mio corpo, otto di origine celtica e due di lupi…secondo te ho
problemi con i draghi?
Tutti lo guardavano stupiti. Crystal istintivamente posò una
mano dove aveva visto il tatuaggio del lupo sul petto- sono parecchi…
Aaron la guardò confuso- qualcosa che non so?
-Lascia che ti spieghi- disse Sebastian- in questo mondo più
potente si è più marchi divini appaiono…quelli per noi sono marchi divini.
Indicano che gli dei ti proteggono…più grande è il marchio più grande è il
potere
Aaron alzò un sopracciglio ma non commentò la cosa. Per qualche
motivo sentiva però che il rispetto che gli altri avevano di lui era diventato più
forte, infondo aveva un tatuaggio che ricopriva totalmente la schiena e per
quel mondo quello era simbolo di forte potere e decisione.
Dopo che finirono di mangiare Aaron si dedicò alla ricerca
delle due maledizioni e sorrise quando i due tornarono- molto meglio
Ruelle indossava un’armatura completa che ricordava quelle
dei soldati reali. Sopra la casacca di pelle e i pantaloni neri c’era un’armatura
di argento scuro con decorazioni in oro e rubino che risplendevano, aveva anche
un mantello rosso sangue e sulla schiena aveva due grosse spade, alle mani
aveva dei guanti particolari che gli permettevano di usare gli artigli ma gli
offrivano lo stesso una perfetta protezione. A dirla tutta era parecchio
intimidatorio in quel momento.
Alea era ora in una gonna corta marrone, una camicetta a
maniche a tre quarti larghe bianca, un corpetto di pelle castano, stivali alti
fino alle ginocchia marroni e un mantello rosso con cappuccio. Alle mani aveva
dei quanti in pelle ed era decorata da ricami in oro su tutti i vestiti. Il mantello
era tenuto chiuso da una spilla a forma di cuore da cui poteva evocare il
bastone da maga che usava.
-I vostri vestiti e le vostre armature sono infusi di un
incantesimo- disse Aaron- cambieranno forma con voi, quindi se per esempio tu
decidi di andare nella forma di lupo avrai l’armatura anche in quella forma…mentre
per Alea…quando spezzerò la maledizione potrai cambiare forma da questa all’altra
senza restrizioni.
Alea sorrise- non vedo l’ora…
-Comincio da te? –chiese Aaron
Ruelle fece per bloccarla ma Alea gli diede la mano- Alea…
-Tu ti sei fatto curare, ora lascia che mi curi –disse lei
tranquilla, si fidava di Aaron
Aaron prese la mano dell’elfa e attivò il cerchio magico. Delle
catene apparvero avvolte intorno a Alea. Con attenzione Aaron creò dei fili di
oro che si inserirono intorno alle catene, una forte luce si creò e dopo un
colpo simile a un’esplosione e un urletto di sorpresa da Alea le catene si
ruppero e lei venne avvolta da una luce di oro. Quando apparve dalla luce era
ora più alta, snella e con curve. Dimostrava ora almeno vent’anni e poteva
sentire la magia rifluirle nelle vene. L’armatura si era modificata, indossava uno
stivale alto fino a metà coscia con tacco alto a sinistra e un altro che arrivava
al ginocchio a destra, indossava un vestito con una sola manica a destra e
privo di maniche a sinistra di un blu foresta, il vestito aveva due lunghi
spacchi ai lati che arrivavano ai fianchi e uno scollo delicato coperto da una
x di tessuto. Alle spalle e ai fianchi vi era dell’armatura dorata dal decoro
simile a delle foglie e decori in oro erano sparsi su tutto il tessuto. Indossava
un guanto di oro alla mano sinistra dove teneva ora il bastone magico mentre
alla destra la manica copriva tutta la mano diventando un guanto senza dita. In
testa aveva una specie di tiara di oro e delle protezioni erano messe sulle
lunghe orecchie. I lunghi capelli erano decorati da foglie d’oro e fiori
dandole un aspetto regale e delicato.
Ruelle la guardò per un paio di minuti come se non la
riconoscesse. Alea si guardò e poi saltò al collo del marito- finalmente ho il
mio corpo!
Ruelle la guardò- non so quanto contento sono di questa cosa-
Alea lo guardò storto e lui si affrettò a correggersi- non voglio che altri ti
rubino, sei mia moglie…
Lei sorrise- non vedo altri che te…grazie Aaron
Aaron mosse una mano- puoi ritrasformarti a piacere nella
versione piccola, anzi sarebbe ideale se domani quando andremo a corte tu
rimanessi nella versione piccola…giusto per dargli effetto sorpresa…
Lei sorrise maligna- oh tranquillo…gli farò una sorpresa a
quel pezzo di merda…
Ruelle sorrise- sono così contento che non sia furiosa con
me…
-Ruelle sistemiamo te ora? –chiese Aaron guardandolo
Lui annuì avvicinandosi. A differenza di Alea però la sua
maledizione bloccava solo il 90% del suo potere totale quindi non cambiò forma
quando venne rotta ma si poteva sentire ora quanto differente fosse il livello
di potere- erano anni che non mi sentivo così bene…
Aaron sorrise- bene…ora sblocchiamo le evoluzioni?
-Puoi farlo? –chiese curiosa Crystal
Alea le batté una mano sulle spalle- ci ha appena salvato
dallo stato pietoso di prima, ormai se resuscita i morti io non mi stupisco più
guarda! –la guardò meglio e poi sorrise- uhm? Finalmente sei arrivata alla tua
terza piccoletta?
-Alea! –urlò Crystal abbassando le orecchie mentre l’elfa
posò una mano sulla sua abbondante quinta- elfi…sempre troppo diretti…
Alea ridacchiò al commento- chi sblocchi prima?
-Proviamo con Ruelle- disse Aaron- posso chiederti di
inginocchiarti? Sei troppo alto per poterti avere a un livello dove posso
poggiarti le mani sulla fronte.
Ruelle annuì eseguendo l’ordine. Di nuovo un cerchio si creò
intorno ai due ma stavolta il disegno era più complicato. Vi erano centinaia di
difficoltà nell’evolvere senza l’aiuto di un essere più potente, Aaron per
fortuna era un cheat naturale per quell’universo. Vi erano poche evoluzioni
decenti per un licantropo purosangue come Ruelle ma Aaron trovò un’evoluzione
perfetta: Demon-Wolf. Quando scelse quell’evoluzione il corpo di Ruelle venne
avvolto nella luce di oro che ormai era il marchio di Aaron. Aaron si allontanò
di due passi dando modo al corpo del licantropo di modificarsi. Quando la luce
sparì Ruelle era cambiato. In fronte vi erano ora due corna di color rosso
sangue, il pelo si era scurito quasi fino a un nero molto scuro, era aumentato
di stazza e di muscoli, sulla schiena, braccia e gambe erano spuntati qualcosa
di simile a degli spuntoni dello stesso materiale delle corna, la coda si era
divisa in sette e aveva le punte di color sangue, gli artigli erano più
affilati così come i denti. Al centro della fronte vi era una gemma rossa che
riluceva.
-Demon-Wolf!? –chiese Sebastian facendo cadere la teiera a
terra
-Sono rari? –chiese Aaron
-Sono secoli che non ne vedo uno! Sono considerati quasi
semi-dei per questo mondo –disse lui
Aaron annuì come se nulla fosse- puoi tornare nell’altra
forma se vuoi
Ruelle provò e ritornò nella forma di base ma aveva una
grossa differenza, lungo gli avambracci, dove il pelo era molto più corto, si
potevano vedere dei marchi in nero di un disegno simile a uno dei tatuaggi di
Aaron. Aaron non sembrò reagire alla cosa ma gli altri lo fecero. L’evoluzione
era stata data da Aaron e quello poteva essere considerato il suo marchio…praticamente
stavano confermando che lui era una divinità per quel mondo.
-Vuoi provare Alea? –chiese Aaron
Lei annuì mettendosi difronte ad Aaron, lei era più bassa
del ragazzo quindi non le serviva inginocchiarsi. Per lei l’unica evoluzione
possibile era di High-Elf di norma ma vi era l’evoluzione rara di Demon-High-Elf.
Di aspetto fisico non cambiò di una virgola ma ora un intricato marchio era
apparso lungo il braccio visibile sotto l’armatura e poteva sentire il potere
scorrerle nelle vene con più violenza di prima. Nessuno osò commentare la cosa
ma era chiaro che Aaron poteva facilmente sbloccare livelli di potere che
nemmeno lontanamente erano pensabili con normali circostanze.
Alea sorrise- grazie
Aaron mosse una mano senza curarsene e sorrise verso
Crystal- vuoi evolverti?
Lei annuì subito- sì…
Lui annuì e poi guardò Sebastian- se qualcuno dei soldati o
dei servi vuole…
Sebastian annuì subito- credo avrai da evolvere l’intera
corte me compreso…
Aaron annuì prendendo per mano Crystal- stasera ti farò
evolvere, con il tipo di drago la notte rende più facili creare evoluzioni più
forti…va bene aspettare un po’?
Lei annuì subito e lo guardò tornare a fare evolvere altri
demoni. Poteva davvero stare al fianco di una persona del genere?
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