Capitolo 3: This are the
rules
Come Icy aveva previsto, l’ammonto di lavoro era aumentato
di giorno in giorno e il cibo diminuito di qualità di giorno in giorno. Il
freddo e la fame erano evidenti in tutti, beh eccetto lei.
Icy poteva riscaldarsi con la magia, che ormai teneva sempre
attiva, poteva finire il lavoro per tempo con l’aiuto della magia e prendere un
lavoro extra, poteva crescersi cibo usando il terreno intorno a sé, anche se
non aveva carne nella propria dieta poteva sopravvivere con frutta infusa di
mana. Inoltre aveva l’abilità di trasformare le cose, una mela magica poteva
diventare un pezzo di tacchino arrosto se proprio voleva.
Fintanto che aveva semi poteva crearsi del cibo. Il cibo che
aveva creato era poi pieno di semi cosa che rendeva il suo un ciclo infinito. La
possibilità che le togliessero i semi era anche minima, dopotutto erano semi,
che volevi che se ne facesse? Senza contare che erano in una tasca segreta del
vestito e protetti dalla magia. Semi di mela diventavano di pera o di fragole a
suo diletto. Poteva scegliere di cosa far nascere i semi e cosa mangiare.
Tutto sommato, a parte l’uso del mana, non aveva problemi a
vivere in quel posto.
Le ragazze nella sua camerata avevano notato l’assenza di
lamentele e avevano provato a darle fastidio i primi giorni, solo per scoprire
che era “muta” quindi probabilmente, anche se voleva lamentarsi e soffriva, non
aveva modo di farlo.
La cosa le fece sentire meglio, almeno loro erano migliori
di lei.
Tutte sapevano che le ragazze assegnate alle Camere erano in
migliori condizioni, ma le ragazze assegnate come “Privati”, che indossavano
una spilla bianca con un segno sopra, erano in condizioni ancora migliori.
Era semplice dire chi era chi. Le ragazze nelle camere erano
da usarsi in gruppo, ovvero erano per i membri dello staff o di basso rango. Le
“Private” erano chi era stato assegnato a un determinato uomo o donna.
In quanto al lavoro, loro pensavano qualcosa simile a
cameriere.
Icy sapeva che tipo di lavoro avevano quelle che finivano lì
e non aveva intenzione di andarci. Vergine o meno, non voleva essere il
giocattolo sessuale di nessuno.
-Non riesco a finire- mormorò una delle ragazze a un’altra
-Non posso aiutarti, finirò a mala pena in tempo io! –disse l’altra
-Thomas avevi detto che mi avresti aiutata!
-Non ho tempo Mary!
-Perché non molli il lavoro a Icy? –mormorò un’altra
guardando verso la mora- lei non ha ancora saltato un singolo pasto, tu ne hai
saltati già due…
La biondastra annuì e mentre Thomas distraeva Icy
chiedendole delle forbici, aggiunse otto pezzi di lavoro al mucchio di Icy.
Verso la fine dell’orario di lavoro la madame della sartoria
guardò Icy stupita- otto pezzi non completati?
Icy scosse la testa
-Vuoi dire che tu i tuoi li hai finiti? E questi? –chiese la
madame alzandone uno.
Icy indicò Mary senza cambiare espressione. Pensava che non
si sarebbe accorta dell’imbroglio? Illusa.
-C…cosa? Io i miei li ho finiti! –disse subito la bionda
-Beh vedremo subito- disse la madame alzando una mano e
facendo avvicinare le sue assistenti che si misero a contare i pezzi e
controllare il nome assegnato a ogni disegno.
Icy sorrise, quel posto non aveva regole fisse oltre a chi
non lavora non mangia, ma non voleva dire che tutto era permesso. Le madame che
lavoravano lì per supervisionarle erano sadiche come ogni altro membro dello
staff, adoravano ferire e vedere soffrire le persone. Mary era solo una delle
loro vittime. Inoltre tra Mary e Icy era ovvio chi sarebbe diventato un membro
scelto, l’aspetto contava dopotutto.
-Icy ha otto pezzi che non sono suoi –disse subito una delle
ragazze
-A Mary ne mancano otto –disse un’altra
-Per…ovviamente me li ha rubati! –disse subito Mary
-Non finiti? –chiese un’altra deridendola- come se ci
credessimo…
-Comunicatelo al maggiordomo, sarà lui a decidere la
punizione- rise la Madame guardando poi Icy- hai finito tutti i tuoi?
Lei annuì.
-Puoi farne extra o puoi andare a riposarti, a te la scelta
Di nuovo Icy ne accettò uno extra. La soddisfazione della
Madame era immensa, Icy era ubbidiente e silenziosa, faceva un buon lavoro e
stava per cavoli suoi. Ottima bambolina decorativa.
-Ahi…
-Una delle ragazze si è appena punta e ha macchiato di
sangue il tessuto- disse una delle assistenti della donna
-Io…
-Macchiare o rovinare il tessuto è un crimine- disse la
madame- speditela dal maggiordomo per essere punita
-Madame la supplico, farò più lavoro non…
Ma le sue preghiere caddero su orecchie sorde. Nessuna l’avrebbe
aiutata.
Icy intanto guardò i tre che avevano consigliato Mary. Si sarebbe
ricordata di loro…
Non era una santa ed era dannatamente vendicativa.
Nessun commento:
Posta un commento