Capitolo 12: Miss, you
should be careful, you never know who can be a killer
La donna non si mosse quando vide il fantasma di fronte a
sé. Era la prima volta che uno dei Black aveva deciso di mostrarsi così
apertamente.
Lord Jonathan era un ragazzo di bell’aspetto sui ventisei
anni, aveva capelli neri raccolti in un codino, occhi celesti e un elegante
vestito tipico dell’epoca vittoriana. Era elegante, alto e di bell’aspetto, non
vi erano dubbi che all’epoca era di sicuro uno dei più popolari e ambiti nobiluomini
della città. Anche se impiccato, aveva mantenuto un aspetto nobile e di potere.
Se non fosse stato per il fatto che era morto, avrebbe davvero battuto ogni
uomo vivo che la donna avesse mai visto con quel portamento e aspetto.
La donna lo guardò impassibile, alzando semplicemente un
sopracciglio.
L’uomo la guardò- …
La donna lo guardò senza reagire molto
L’uomo si schiarì la voce- puoi…vedermi?
Lei lo guardò alzando un sopracciglio e continuò a muoversi
per casa ignorando lo spettro.
Aveva altro da fare quella giornata.
Lo spettro la seguì per il resto della giornata, rimanendole
alle spalle e continuando a respirare sul collo di lei, cercando di avere una
reazione da lei che continuò a ignorarlo.
Quando il campanello suonò, la donna aveva in mano un
coltello che stava usando per preparare il proprio pranzo.
Alla porta trovò la “vicina” Linda che questa volta le portò
un ospite, un ragazzo di circa vent’anni con un sorriso sfavillante, capelli
biondi e occhi chiari.
-Lui è Vincent, Vincent lei è la mia vicina.
-Non credo di aver sentito il tuo nome –sorrise il belloccio
tendendole una mano
La donna guardò la mano e sorrise criptica, qualcosa negli
occhi di lei mostrava che sapeva più di ciò che voleva mostrare.
Jonathan fece una smorfia, se loro che vivevano con lei e
potevano girare senza essere visti non avevano ancora scoperto il nome della
donna, come poteva il primo belloccio che passava scoprirlo?
Inoltre Morgana e Arabelle erano molto confidenti
nell’aspetto del fratello maggiore, era impossibile che la donna fosse
impassibile all’aspetto di Jonathan e andasse con il primo biondo che passava!
La donna intanto osservò la mano e guardò invece Linda-
sbaglio o non vi è nessuno con capelli neri in questo posto?
La domanda sembrò congelare i due intrusi sul posto e dar
loro non poco spavento. Il loro battito era aumentato e la loro pelle era ora
più pallida, quasi fosse qualcosa che non si aspettavano venisse notato così in
fretta da una donna che spendeva tempo per lo più chiusa in casa.
Il problema era che non serviva uscire dalla dimora per
sapere cosa vi era nel proprio giardino per la donna. Dopotutto, aveva
memorizzato ogni singolo volto, nome e fedina penale di ogni abitante della
cittadina. Avrebbe riconosciuto chiunque anche senza averli mai visti.
-Oh…sembra che sia un gene che nelle nostre famiglie non
viene passato…
La donna alzò un sopracciglio. Un gene come capelli scuri
poteva essere comune in una cittadina con un tasso di popolarità sul biondo o
con discendenze nordiche visto che era comune mantenere il colore di capelli
più chiari, ma non erano in una cittadina del genere. Non solo quello, quante
erano le possibilità che negli ultimi secoli nessuno avesse avuto mezzo capello
nero? Nemmeno tinti. La cosa era sospetta a dir poco e non era naturale.
Dopotutto, non aveva cercato gli ultimi secoli del posto a vuoto. Come potevano
essere spariti i capelli scuri dalla morte dell’ultimo membro della famiglia
Black?
Il biondo le sorrise- sembra che la casa sia in buone
condizioni, possiamo fare un giro? L’avrà rinnovata oramai signorina…
Di norma la donna avrebbe obbiettato ma stranamente sorrise,
dando modo ai due di entrare oltre l’ingresso e congelarsi in cosa videro. La
donna aveva lavorato molto duramente nella ristrutturazione della casa e per
gli spettri era evidente l’enorme manodopera nel tenere la casa in ottime
condizioni, ma ad occhi esterni sembra solo che la casa fosse tornata indietro
nel tempo…al tempo in cui i Black vivevano in quella dimora.
Linda parve realmente spaventata dalla cosa e
indietreggiando fece cadere un vaso dall’aspetto antico, rompendo il silenzio
della stanza con il forte rumore di vetro rotto.
-Si…signorina, forse dovrebbe cambiare lo stile…posso
consigliarle
-Mi piace molto lo stile dei Black –disse diretta la donna-
perché? Qualcosa non va in ciò?
Al cognome pronunciato, l’uomo aveva evidentemente perso
colore e aumentato il tremore.
-Si…signorina, credo sia meglio per noi andare
La donna aprì loro la porta e li guardò uscire. L’uomo si
girò velocemente- signorina, dovrebbe stare attenta in futuro, non sa mai chi
potrebbe essere un killer…
La donna sorrise giocando con il coltello che aveva in mano-
vero…non sai mai chi potrebbe essere un killer…o se la vittima sia davvero una
vittima…buona giornata…
Stranamente, invece di terrorizzarla, furono i due a essere
terrorizzati.
La donna chiuse la porta e giocò con il coltello- pare…che
il cognome Black sia fonte di terrore…molto interessante…
Capitolo 11 Lista Capitoli Capitolo 13
Nessun commento:
Posta un commento