Capitolo 17: I’m not hungry
Vi era una storia che Icy e gli altri King’s Knight
conoscevano e volevano rimuovere dalle proprie memorie, una delle storie che
Alexander raccontò loro con l’avvertenza che l’avrebbero detestata ma che gli
sarebbe servita…
“The Village”
Era una scuola particolarmente cupa, in una zona poco
vissuta di un paesino molto ma molto povero. La storia non era nella loro epoca
ma Alexander non disse mai che era qualcosa che era già successo…era sempre
vago sul tempo della storia o se fosse o meno collegata al loro mondo.
La storia guardava tredici giovani ragazzi e ragazze che
finirono con il bucare una delle rote del loro “bus” che Alex spiegò essere una
grossa carrozza che si muoveva senza cavalli molto pesante e fatta di ferro. I ragazzi,
i due professori e l’autista furono forzati a scendere in quel vecchio
villaggio.
Erano in gita con la loro scuola e finirono con il perdersi
nel bosco e rompere il loro unico metodo di fuga. L’autista scese per riparare
la ruota e gli studenti seguirono il capo villaggio di quel desolato luogo.
I due insegnanti erano particolarmente a loro agio nel
parlare con il capo villaggio e non ebbero nemmeno un secondo di esitazione
nell’avanzare e prendere la decisione di stare lì per una notte vista l’ora.
Tutti gli studenti seguirono il gruppo eccetto per una
studentessa che si bloccò prima di entrare nel villaggio. La ragazza era
congelata e gli occhi erano diventati completamente bianchi. Con lei, tre
ragazzi si fermarono notandola stranamente assente mentalmente, cosa non comune
per lei. I tre non potevano dirsi amici o amici di lei ma erano in buoni
rapporti quindi rimasero a farle compagnia mentre i professori decisero di
accogliere l’ospitalità del villaggio.
La ragazza tirò i tre che erano rimasti con lei lontano dal
bus e nel bosco, in un luogo dove potessero vedere ciò che succedeva e non
essere visti.
Alexander raccontò due visioni della storia. La prima di un
villaggio cortese e gentile che accolse gli sfortunati studenti e i due
insegnanti, facendoli visitare il luogo e facendoli sentire a casa. La seconda
quella dei quattro che erano fuori dal controllo degli abitanti e che potevano
vedere cosa succedeva realmente.
Il villaggio non aveva molte verdure, non aveva molta carne,
non aveva molto di nulla.
Era povero.
La cosa non venne nascosta da nessuno dei due lati. Ma in
uno era più “ospitale” raccontando come “gentili” fossero a dividere le loro
poche cose con gli ospiti e nell’altra ciò che realmente stava succedendo.
La ragazza poteva sembrare pazza, isterica volendo ma non
era stupida. Era sempre stata in grado di “vedere” la realtà delle cose e ciò
salvò lei e i suoi tre compagni.
Il villaggio aveva solo due cavalli, non aveva mucche, non
aveva maiali e non aveva nient’altro. Il grano era così misero che era
impossibile sfamare tutta quella gente…era troppo poco per farli vivere. Un mistero
come un paesino del genere non fosse stato aiutato a quel punto.
Tra gli studenti vi era uno di loro che era particolarmente
in carne che raccolse subito il benvolere di alcune ragazze del villaggio. Era strano
come loro lo guardavano, quelle ragazzine magre e vestite a più strati.
La prima notte tutti mangiarono sereni, bevendo vino e
mangiando carne fresca.
Nella prima visione la serata era molto allegra e vivace,
nella seconda la ragazza guardò solo i poveri cavalli che erano stati uccisi
per la cena e fece segno ai ragazzi di non abbassare la guardia. A quel punto
anche loro avevano capito che qualcosa non andava e non osarono ribellarsi.
Sistemarono gli studenti in gruppi, separandoli in un paio
di case abbandonate e la notte sembrò passare normalmente…
Se non fosse per il fatto che l’autista non era mai tornato.
La classe non si preoccupò, non avevano avuto modo di
notarne l’assenza ed erano troppo presi a venir lodati per tutto per
accorgersene.
Gli altri quattro erano però attenti e tornarono al bus per
trovare segni di lotta e sangue.
A quella vista gli altri tre volevano avvisare i compagni ma
la ragazza scosse la testa bloccandoli. Non avrebbero creduto e anche se
avessero creduto, cosa potevano fare?
Alla fine decisero di avvisare lo stesso i professori
lasciando loro un biglietto e lasciandone un secondo agli studenti. Nessuno di
loro purtroppo credette alla cosa, come la ragazza aveva previsto.
La carne di quel giorno era inutile dire da dove fosse
venuta.
La sera sparirono altri tre studenti.
La cosa allarmò un professore ma il villaggio si offrì di
ospitarli fintanto che non li avrebbero trovati.
Intanto la ragazza era tornata con il suo gruppo al bus solo
per trovare un motore mancante e le ruote rimosse. Erano bloccati lì.
Per fortuna loro, gli oggetti erano nel villaggio, era solo
pericoloso recuperarli.
Mentre il gruppo cercava una via di fuga, gli altri
continuarono tranquilli…
La sera altri tre sparirono.
La cosa allarmò più persone e il biglietto di avviso iniziò
a suonare in testa a tutti.
La carne non venne toccata da alcuni ma lo studente in carne
non ebbe problemi a coprirli divorando tutto.
Alla fine fu una lotta per cercare di scappare, ma nessuno
riuscì ad uscirne vivo di quel gruppo.
Rimasero nel villaggio per un totale di quattro giorni prima
che la ragazza potesse riassemblare il bus e uno dei ragazzi riuscisse a
guidarlo fuori dalle grinfie del villaggio.
Erano rimasti in quattro, uno ferito al braccio abbastanza
gravemente ma sarebbe sopravvissuto, un altro era stato colpito alla testa ma a
parte un po’ di sangue sembrava star bene, uno era pieno di graffi e lividi
causati dalla rissa per uscire e la ragazza era stata l’unica a non subire
grosse ferite grazie alla sua naturale abilità a predire il problema ed
evitarlo. Guidarono per ore uscendo dalla zona mentre la ragazza registrava
ogni singola cosa sulla videocamera del gruppo per portarla alle autorità.
Quando finalmente arrivarono nella civiltà e mostrarono il
video…nessuno trovò il villaggio. La storia divenne nota a livello mondiale ma
nessuno riusciva a trovarlo, se non era per le prove video prese dalla ragazza,
i quattro sarebbero diventati sospetti del caso.
Alla fine nessuno oltre loro uscì vivo da quel luogo…
Icy guardò il piatto davanti a sé e si rifiutò di mangiare
ancora una volta, per la felicità altrui.
Per qualche ragione…non aveva fame.
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