WitchandAngel : Capitolo 3: Let the game begin

Capitolo 3: Let the game begin




Capitolo 3: Let the game begin

Era difficile scordare la prima impressione che una persona ti dava. Era impossibile scordare le persone che avevano distrutto la tua vita più volte.
Primrose aveva solamente sedici anni ma aveva più anni di esperienza di ciò che doveva avere, aveva vissuto parecchio con quelle megere e sapeva come girare nel palazzo in modo da evitare pericoli. Era anche riuscita a scovare passaggi segreti che nessuno al castello conosceva visto che Kyle non era il favorito e i servi e padroni di casa prima di lui erano finiti con il perdere la testa. L’unico motivo per cui lei l’aveva trovato era perché aveva accidentalmente perso i sensi su un muro, sfiorato un candelabro e attivato il meccanismo. Quando si era risvegliata era in un corridoio umido, freddo e pieno di polvere e ragnatele. Dopo un iniziale panico e aver trovato l’uscita, capì di poter usare i corridoi a suo vantaggio e scoprì un sistema così complesso di passaggi segreti che non vi era stanza non collegata. Al tempo li usava solo per nascondersi, questa volta…
Kyle era particolarmente teso più si avvicinava al palazzo. Conosceva le sue mogli e sapeva che le cose sarebbero diventate nere per questa schiava, però non aveva assolutamente intenzione di tenerla lontano da sé per un paio di giorni…il livello di lealtà era anche intrigante e voleva capire cosa stava succedendo con lei.
Primrose alzò lo sguardo e notò subito una figura a lei nota. Lo sguardo della ragazza attirò l’attenzione di Kyle che guardò l’immagine della prima moglie.
Destiny era la figlia di un Duca che aveva sposato per interessi, aveva capelli rosa e occhi verdi, era eccentrica, crudele e possessiva. Aveva avuto rapporti con lei per un paio di mesi ma erano anni che non la sfiorava in maniera continua…erano anni che non sfiorava nessuna di loro ad essere completamente sinceri.
Kyle era un uomo con poco desiderio sessuale che era completamente andato dopo pochi incontri con le mogli a letto. Ormai era una volta al mese con ognuna di loro e chi si è visto si è visto. Non era nemmeno infelice se saltava gli appuntamenti.
Tra le mogli, nessuna di loro era brutta. La prima concubina Madison era una mora dagli occhi blu, la seconda concubina Mackenzie era una castana dagli occhi rosa, la terza concubina Addison era una rossa dagli occhi verdi, la quarta concubina Gertrude era una mora con occhi neri, la quinta concubina Kaitlyn aveva capelli blu e occhi verdi, e la sesta concubina Makayla con capelli fucsia e occhi rossi. Erano nobildonne con talento, carattere, aspetto e soldi.
Peccato che nessuna di loro fosse fedele, se avesse badato solo alle apparenze, erano parecchio brave a fingere, il livello però che vedeva con la sua skill gli ricordava che nessuna di loro voleva averci a che fare con lui.
Kyle strinse la presa su Primrose e la portò nel castello. Mentalmente si chiese se la madre avesse avuto quello stesso inizio…
La servitù non poteva mangiare con i padroni di casa, Kyle sapeva meglio di chiunque quella regola, sua madre era una schiava e sapeva le condizioni con cui era vissuta. Per questo ordinò che Primrose fosse seduta alla sua destra e le fosse servito il loro stesso cibo. Qualcuno voleva protestare ma venne zittito da una lama alla gola.
-Non scordarti come ho preso il trono
Le mogli non erano per nulla contente del nuovo arrivo.
-Bentornato my Lord –disse Destiny con un sorriso quando lo vide entrare nella sala da pranzo
Lui ignorò le sette inchinate e fece sedere Primrose al suo fianco, dando segno di iniziare la cena.
Vi era un ordine nella posizione del tavolo: padrone di casa e capo famiglia come capotavola, alla sua sinistra le mogli in ordine di preferenza-posizione, alla sua destra i figli in ordine di nascita, con l’erede seduto più vicino. In quel momento, Primrose era nella posizione dell’erede, dove nessuna donna doveva sedere in teoria.
Kyle spese buona parte della serata a convincere Primrose a mangiare e a parlare con lei, non gli sfuggivano gli sguardi delle mogli o la mano che tremava sotto il tavolo di Primrose. Loro la spaventavano e la cosa non gli piaceva.
Primrose tremava…di rabbia. Avere davanti le proprie assassine era davvero infuriante. Non aveva scelto un futuro senza di loro in parte anche perché voleva vendicarsi, voleva fargliela pagare e avrebbe fatto in modo che ogni secondo della loro vita fosse cento volte peggiore della sua.
La cena finì in una strana atmosfera e una delle concubine, Addison, chiese se il sovrano l’avrebbe graziata con una visita. La donna venne ignorata e Kyle condusse Primrose verso le sue stanze, diede ordine a due maid di fiducia di preparare Primrose per la notte e si andò a preparare anche lui con calma.
Le due erano persone che Primrose conosceva nella sua prima vita e aveva già in mente come raggirare e farsele amiche. Non ci mise molto a farsi compiangere e compatire.
Kyle fu molto contento di vedere le due non avere nessun tipo di reazione negativa con Primrose e portò la giovane nel suo letto prima di far sparire tutti dalla stanza.
Primrose aveva un’ultima carta da giocare quella sera ed era…
-Sire…potrebbe essere gentile?
-Gentile?
-Sono…ancora vergine…
Kyle non aveva avuto una singola vergine nel suo letto, la cosa, come aveva pensato, gli diede immenso piacere.
Alla fine riuscì a dormire per tutta la notte tra le sue braccia dopo avergli lasciato carta bianca su cosa fare di lei per un paio di ore. Dopo averlo soddisfatto riuscì a strappargli la promessa di lasciarla stare al suo fianco per un paio di giorni e di non lasciarla sola, probabilmente Kyle accettò perché sapeva quanto dura fosse per una schiava sopravvivere in una corte imperiale…ciò che non sapeva era che la innocente ragazzina aveva già affilato le lame contro le sue mogli.
Una a una, tutte avrebbero perso ogni cosa…e cosa meglio che usare l’assenza di figli a loro sfavore?
Dopotutto…nessuno sapeva da dove Primrose era venuta prima dell’arrivo in orfanotrofio e dei ragazzi che erano con lei e la conosceva ed erano ancora vivi, nessuno aveva relazione abbastanza vicina per sapere qualcosa di concreto…poteva facilmente creare qualcosa e usarla come nozione…per esempio…un particolare tipo di erba che evita di restare incinta…


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